Inserimento lavorativo e creazione d’impresa,
l’alleato dei giovani si chiama “Job In”

Proseguono le iniziative di Job In, il piano di lavoro territoriale che ha messo in rete ben 24 soggetti del mondo istituzionale, imprenditoriale, sociale e associativo bergamasco per realizzare un’azione coordinata in favore del lavoro giovanile. Una prospettiva sollecitata dall’adesione al bando della Regione Lombardia – Direzione sport e giovani, finalizzato all’attuazione di Piani di lavoro territoriali rivolti ai giovani, che in provincia di Bergamo ha portato all’elaborazione di quattro progetti. Tra questi, Job In ha avuto come rete di riferimento i sei comuni dell’Ambito territoriale n. 1 di Bergamo (Torre Boldone, Ponteranica, Sorisole, Orio al Serio, Gorle e Bergamo, che è anche ente capofila), che hanno scelto di affiancare ai tradizionali servizi e unità di offerta (spazi e centri di aggregazione giovanile, sportelli informagiovani, servizi e progetti in sostegno alla cittadinanza, al volontariato, alle creatività giovanili, interventi di prevenzione del disagio e di promozione dell’agio) un più diretto impegno attorno al tema del lavoro. Da qui la necessità di mettersi in relazione con le proposte e i servizi presenti sul territorio, anche in funzione del ruolo del comune capoluogo, e il coinvolgimento nel Piano di lavoro in qualità di partner di Provincia, Università, Ufficio scolastico, della Diocesi con gli Oratori dell’Ambito n. 1 e la Pastorale sociale, di Bergamo Sviluppo, delle associazioni di categoria, tra cui l’Ascom, del Patronato San Vincenzo e di altre realtà formative e culturali.
Il Piano è organizzato attraverso una cabina di regia (cui prendono parte tutti i partner e che ha compiti di progettazione e di programmazione dell’intera annualità di azioni) e due tavoli tecnico operativi. L’obiettivo è la condivisione informativa delle problematiche e delle soluzioni che il sistema territoriale è in grado di mettere in campo per migliorare le risposte pubbliche e private a fronte dell’emergenza costituta dal tema del lavoro per i giovani.
In questi mesi sono state avviate le sperimentazioni su due fronti: quello dei supporti all’inserimento dei giovani nel tessuto produttivo e quello dei supporti in sostegno all’imprenditoria giovanile, a partire dalla mole di esperienze e competenze che il territorio bergamasco può vantare, superando frammentazione di risorse e servizi. Ulteriore impegno è stato quello di definire azioni comunicative condivise verso i target. È nato così il portale Job in (www.jobin.bg.it) e un profilo Facebook (http://www.facebook.com/jobinbergamo) attraverso i quali, in parallelo con la produzione di materiali cartacei, sono state attivate le due azioni dirette sui giovani.
“Job In – In proprio” ha selezionato 12 progetti di avvio di impresa attivando 10 percorsi di formazione a cura dei diversi partner mentre “Job In – Ingresso lavoro” ha consentito l’implementazione di dispositivi di supporto e accompagnamento alle attività di ricerca attiva del lavoro attivando e gestendo tirocini presso aziende, monitorando congiuntamente 20 esperienze. Dall’autunno 2013 è in corso inoltre un lavoro puntuale di raccolta dati nel settore produttivo territoriale che intende monitorare direttamente almeno 120 aziende sondando la disponibilità ad ospitare esperienze d’inserimento lavorativo.
«Il Piano – afferma il vicedirettore dell’Ascom Oscar Fusini – rappresenta un modello di forte coordinamento tra le iniziative a sostegno dell’occupazione giovanile, una risposta congiunta da parte del territorio ad un tema di emergenza. La nostra organizzazione mette a disposizione i propri strumenti di accompagnamento alla creazione d’impresa e di formazione, oltre che il raccordo con le attività commerciali per stage e tirocini che danno la possibilità di imparare sul campo un mestiere. Grazie alla rete Job In ora può cogliere meglio anche gli input e le istanze che provengono dal mondo giovanile, un’opportunità per migliorare le modalità di inserimento o agire sull’orientamento».
Il Piano prevede anche un’azione di formazione rivolta ad operatori del sistema territoriale per una maggiore consapevolezza delle problematiche dei territori di riferimento e delle potenziali connessioni e relazioni così da migliorare l’approccio di famiglie e giovani. Il percorso, che prende il via il 4 dicembre e si svilupperà sino a febbraio, prevede sei incontri dedicati ad operatori coinvolti direttamente nei processi di inserimento lavorativo e di avvio di impresa. Un secondo livello formativo includerà le realtà territoriali che a diverso titolo entrano in contatto con i giovani e le famiglie: dagli operatori dei consultori adolescenti ai mediatori culturali e operatori/volontari che operano con stranieri e seconde generazioni, dal personale impegnato nei centri diurni per adolescenti agli educatori e animatori delle politiche giovanili, dai docenti delle scuole ai diversi sportelli che operano in agenzie educative e sindacali. Dunque una rete allargata, che include oratori e spazi giovanili, l’associazionismo e i servizi sociali, per rafforzare il comune impegno ad accompagnare al meglio le critiche fasi dell’accesso al mondo del lavoro. Inoltre la proposta d’integrazione informativa riguarderà anche le Agenzie per il lavoro.
Le tematiche affrontate sono quelle relative alle novità normative introdotte in questi settori, le specificità della condizione lavorativa dei giovani in Bergamasca, la lettura delle tendenze territoriali in materia di imprenditorialità giovanile e la condivisione di metodologie e buone prassi di relazione tra i servizi. Dallo scorso 14 novembre ha inoltre preso il via il ciclo d’incontri del Forum giovanile.

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