“Incubatore”, un trampolino
per le start up

nella foto: Maurizio Brignoli e Giuseppe Talleri (progetto Avanix)

In un incubatore sono nati nomi che tutti oggi pronunciamo quasi quotidianamente come Google, Skype e Facebook. «Gli incubatori – afferma Angelo Carrara, presidente di Bergamo Sviluppo – sono dei veri e propri vivai di start up; nascono come strumenti di sviluppo economico per accelerare l’avvio di iniziative imprenditoriali. Grazie a servizi e ad accompagnamento mirati, le imprese inserite in questi spazi/strutture, spesso costituite da giovani aspiranti imprenditori o neoimprenditori, hanno la possibilità di “arrivare” sul mercato in modo più consapevole, dopo un percorso di crescita di competenze che serve ad affinare la propria idea imprenditoriale e a darle “corpo”». Ma quale tipo di supporto offre un incubatore a chi ne entra a far parte? «Per la crescita dei futuri imprenditori il nostro incubatore – spiega Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo, che dal 2001 promuove e gestisce il progetto Incubatore d’Impresa oggi situato all’interno del Point (Polo per Innovazione Tecnologica di Dalmine) – prevede incontri formativi per approfondire sia tematiche utili all’avvio d’impresa sia aspetti/strumenti per la gestione aziendale, consulenze personalizzate (20 ore per ciascuna delle idee d’impresa presenti), oltre a un supporto logistico (uffici attrezzati per uso personale e comune) e di comunicazione/visibilità. Le aziende partecipanti hanno infatti la possibilità di comparire nelle pagine web del progetto, nella brochure e nel materiale informativo/redazionale realizzato in corso d’anno e di partecipare a manifestazioni fieristiche (es. Fiera dei librai, Festival dell’Ambiente, Alta Quota e Fiera Campionaria), alle quali partecipiamo come progetto di Camera di Commercio e di Bergamo Sviluppo». «Non solo – sottolineano Giorgio Ambrosioni e Alberto Brivio, delegati alla formazione, creazione e sviluppo d’impresa di Bergamo Sviluppo – ma grazie alla copresenza di diverse realtà nella struttura, si creano sinergie e collaborazioni di tipo progettuale e commerciale che aiutano le neo-imprese a crescere e a fare networking più facilmente».

Avanix
Il controllo remoto per assistere
meglio disabili e sportivi

Avanix è l’acronimo scelto dalla start up che identifica il progetto relativo al monitoraggio delle persone colpite da Alzheimer, e in generale affette da demenza e pertanto non autosufficienti o perlomeno non completamente autosufficienti. Avendo aderito al progetto già nel 2013, l’azienda ha poi proseguito la sua permanenza nell’iniziativa anche nel 2014, quando la sede dell’Incubatore è stata trasferita al Point di Dalmine. Maurizio Brignoli, ingegnere delle telecomunicazioni, ne è il fondatore oltre che ideatore delle soluzioni sviluppate per consentire di tenere sotto controllo gli spostamenti dei soggetti da monitorare. Una risposta concreta al problema dell’assistenza a persone affette da demenza, frutto di una esigenza vissuta sulla propria pelle. Maurizio Brignoli ha ideato il Wireless Sensor Network, un apparecchio basato su un sensore che offre la possibilità di controllare a distanza, sia in ambito domestico indoor sia nelle case di riposo, i soggetti che necessitano di assistenza continua e che non possono essere persi di vista. Alla prima versione di questo strumento di localizzazione ne è seguita una seconda, più evoluta, che garantisce una maggiore autonomia del sistema indossabile dalla persona. «Ci riferiamo a persone che vivono da sole e spesso dimenticano le cose da fare – osserva Brignoli -. Le persone affette da Alzheimer possono infatti uscire di casa e perdersi o esporsi a pericoli. L’adozione di un apparecchio avvisatore di movimento, collegato in wireless con un’unità di monitoraggio, consente all’assistente o a un familiare di essere allertato».
Ad aprile 2014 è stata costituita la società Avanix srl, di cui fanno parte Maurizio Brignoli in veste di chief executive technical, Giuseppe Talleri, che si occupa di ingegnerizzazione, e Michele Maltese, CEO e ingegnere con esperienza nel settore medicale di marketing e vendita, che ha finanziato l’impresa. Avanix, start up innovativa iscritta nel registro speciale della Camera di Commercio di Bergamo, ha partecipato a un importante evento nazionale dedicato alle tecnologie per l’assistenza domiciliare agli anziani e collabora con il Politecnico di Milano ai progetti per l’impiego di sensori streachable.
«Il nostro know-how su radiofrequenze e radiotrasmissione ha trovato interesse anche in altre start up –  prosegue Brignoli -. Ci stiamo orientando anche ad altri settori di mercato, dedicandoci non solo al monitoraggio di persone ma anche di cose e animali. Tra i nostri interlocutori potrebbero figurare presto le grandi fattorie che hanno necessità di seguire il bestiame. C’è grande sensibilità per i cani da caccia e per gli animali domestici in genere. Abbiamo avuto anche richieste per i settori fitness e atletica per il monitoraggio degli sportivi che coprono lunghe distanze».

Inspiration
Il culto della motocicletta
si accende con una lampada

Prendete una motocicletta e fatene un oggetto di culto. Come? Tenendola in salotto, per esempio. O accanto al letto. Ma sotto forma di ologramma. Un’idea del genere può avere successo commerciale? Risposta affermativa secondo Davide Gaiga, di professione geometra e già titolare di una piccola impresa edile, da febbraio 2014 presente nell’Incubatore di Bergamo Sviluppo al Point di Dalmine con un progetto ispirato al life design di interni. Progetto dalla denominazione emblematica, Inspiration, e condiviso con Maurizio Federici nelle vesti di socio e Heidi Iuliano, project manager con una spiccata visione d’insieme e conoscenza.
«L’iniziativa è nata da un gruppo di amici con la passione della motocicletta – spiega Davide Gaiga -. Chi la possiede sa che il rapporto con la moto è simbiotico. I più fortunati se la portano in casa, per gli altri è nata l’idea di creare una lampada a immagine e somiglianza della propria moto, retroilluminata, che ne proietta la sagoma accompagnandola con il suono caratteristico del motore. Accendendo la lampada si ascolta l’avviamento della moto. Un effetto molto suggestivo».
Idea stravagante ma indovinata. E’ stato lanciato un concorso per creare il logo, che attende di essere scelto. «Vogliamo una iconografia che sia in grado di emozionare l’appassionato e gli rievochi la sua moto» dichiara Davide, il quale racconta i primi sei mesi trascorsi al Point, dove i tre soci hanno frequentato tutti i corsi legati alla neo-imprenditorialità, ricevendo input fondamentali per il business plan e affinando le strategie commerciali. Maurizio Federici è titolare di un’azienda di meccanica di precisione.
Heidi Iuliano consulente previdenziale per una importante agenzia di settore.
Come si conciliano le vostre attività con lo sviluppo dell’idea della lampada?
«Proveniamo da formazioni diverse ma ci stimoliamo a vicenda con le rispettive idee. Un brainstorming incredibile» – sottolinea Davide. Il manufatto viene realizzato da terzisti sulla base del progetto. Nella fase sperimentale sono stati creati tre modelli di lampada con la forma di altrettante diverse moto.
«Ci auguriamo che le case costruttrici siano interessate all’idea. Ma pensiamo già di estendere l’applicazione ad altre forme iconografiche. Il nostro studio di progettazione è infatti  in grado di sviluppare il soggetto di qualsiasi cosa si voglia proiettare. Possiamo lavorare anche su ordinazione, lasciando spazio alla fantasia del committente, e realizzare lampade su misura prodotte con i materiali più svariati. In ogni caso di tratterà di oggetti di illuminazione non comuni».

MyMart
Il portale che commercializza
le eccellenze enogastronomiche

Metti insieme due universitari con spiccate doti manageriali e voglia di intraprendere, ma soprattutto con la passione per i prodotti tipici del territorio, ed ecco maturare l’idea che non t’aspetti. E’ capitato a Massimo Brignoli ed Edoardo Lanza, partner di Mymart, una giovanissima start up presentata a Bergamo Sviluppo nel novembre 2013 e approdata al Point due mesi dopo nell’ambito dell’Incubatore d’Impresa. Cos’è? Semplicemente, si fa per dire, un portale enogastronomico delle eccellenze italiane, da proporre sia nella formula B2B, sia per favorire il rapporto diretto tra produttore e consumatore. Non è un progetto come tanti e tra i tanti, ma una proposta innovativa per molteplici aspetti, ispirata a una sorta di vetrina fieristica permanente online.
«Miriamo a privilegiare i punti di acquisto per fornire prodotti di qualità a prezzi più bassi, concentrandoli nei rispettivi territori e privilegiando il concetto di km zero – spiega Massimo Brignoli, studente di ingegneria gestionale nella sede universitaria di Dalmine e amministratore delegato dell’azienda di famiglia GMF, specializzata in subforniture di componenti meccaniche di precisione -. Una passione per i prodotti tipici che costituisce anche un’opportunità di diversificare l’attività manageriale e d’impresa».
Stessa motivazione per Edoardo Lanza, laureando in economia e commercio all’Università di Bergamo e alla prima esperienza imprenditoriale insieme alla sorella Elena, a sua volta già laureata in economia e commercio.
«All’Incubatore e quindi al Point ci troviamo molto bene: eravamo a conoscenza dei progetti di Bergamo Sviluppo e ci stiamo avvalendo delle consulenze specialistiche offerte dall’iniziativa e dei diversi i corsi tematici – aggiunge Massimo Brignoli – Perché puntare sull’enogastronomia? Vogliamo contribuire a portare la produzione "made in Italy" sempre più a livello internazionale, ponendoci tra produttore e consumatore. La peculiarità risiede nel portale. Solitamente la merce acquistata viene stoccata in magazzino, il che impone il costo del trasporto. Invece nel nostro caso il produttore gestisce lo spazio in modo condiviso con la nostra azienda. E’ lo stesso produttore che mette in vendita il prodotto disponibile, che viene spedito direttamente. Ciò è fondamentale per salumi, formaggi, pasticceria, paste confezionate. Pensiamo a un sistema di trasporto autonomo localizzato a livello provinciale per meglio gestire la logistica. Vorremmo essere a regime per il periodo di Expo, ma noi guardiamo al dopo, quando ci sarà da raccogliere i frutti dei sei mesi di manifestazione. Il portale è in via di sviluppo. Abbiamo partecipato al bando lanciato da H-Farm di Treviso, un acceleratore di finanziamenti per imprese start up. Speriamo che il team di progetto ritenga interessante la nostra idea, in alternativa andremo avanti con le nostre forze».