Imprese, Bergamo 
pronta alla mobilitazione

Le associazioni di categoria bergamasche sono pronte alla mobilitazione generale promossa da Rete Imprese Italia, martedì 18 febbraio a Roma, per chiedere con forza a Governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica. Le organizzazioni provinciali di Confartigianato, Cna, Ascom-Confcommercio e Confesercenti saranno al fianco dei propri imprenditori che, insieme ai colleghi provenienti da tutto il Paese, intendono esprimere tutto il proprio disagio per le condizioni di pesante incertezza in cui sono costretti ad operare.
“Senza l’impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro” è lo slogan della manifestazione che prevede la presentazione da parte dei rappresentanti nazionali delle sigle aderenti a Rete Imprese Italia di proposte attuabili e indifferibili di riforma dello Stato e delle Istituzioni locali, del fisco e della giustizia civile, per “sbloccare il Paese” evitando il declino economico.
«La mobilitazione di Roma servirà a dare un segnale forte al Governo – annuncia Giorgio Ambrosioni, presidente di Confesercenti Bergamo e presidente regionale di Rete Imprese Italia -. Le imprese sono stanche di assistere a confronti su temi astratti: servono con urgenza azioni concrete che possano favorire la sospirata ripresa. Le Pmi sono la spina dorsale dell'economia: andrebbero incentivate e sostenute, invece sono continuamente tartassate. È ora che la classe politica affronti con serietà i tanti problemi sul tavolo, a cominciare dai tagli agli sprechi pubblici».
«Andiamo a Roma per dar voce, in modo compatto, al bisogno di un forte impulso alla ripresa economica con misure urgenti che consentano alle imprese di resistere alle difficoltà presenti e di tornare rapidamente a fare la loro parte in modo efficace per riattivare lo sviluppo – afferma il presidente dell’Ascom Paolo Malvestiti –. La situazione si fa ogni giorno più preoccupante e per questo il Governo non può derubricare ad ordinaria amministrazione le vere e proprie emergenze economiche e sociali del nostro Paese: una pressione fiscale incompatibile con qualsiasi prospettiva di ripresa, un’elevata disoccupazione, un aumento dell'area di assoluta povertà».
«Una manifestazione senza precedenti, cinque organizzazioni di rappresentanza datoriale in piazza per affermare con forza le ragioni delle imprese, da troppo strette in una morsa recessiva, impositiva e burocratica. In piazza non per distruggere ma per costruire – sottolinea Maria Teresa Azzola, presidente di Cna -. Durante la crisi sono state cancellate oltre 711mila imprese artigiane. Chiediamo alla politica una concreta prospettiva di crescita, fatta di investimenti, scelte coraggiose ed innovative. Senza impresa non c’è Italia, scendiamo in piazza per riprenderci il futuro di questo paese».
«Con questa adesione unitaria vogliamo dimostrare quanto è forte la coesione e quanto è importante il ruolo del nostro tessuto imprenditoriale – conclude il presidente di Confartigianato Bergamo Angelo Carrara -. Se fino ad oggi siamo stati capaci di comprendere ed accettare gli oneri e i sacrifici imposti dalle superiori esigenze del bene comune, adesso pretendiamo di essere ascoltati. Basta! È ora di cambiare, perché il rilancio del Paese parte dal benessere e dallo sviluppo delle piccole imprese».
Gli imprenditori interessati a partecipare alla manifestazione possono rivolgersi alle proprie associazioni. 

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