Fondazione Bergamasca / L’Ascom: “Creato un sistema virtuoso”. L’Aspan: “Donazioni gestite in modo intelligente”

Bergamo-piazza VecchiaL’impegno della Fondazione della Comunità Bergamasca sta tutto in questi numeri: 2500 progetti finanziati su tutto il territorio bergamasco, per un totale di 28 milioni di euro erogati a favore del sociale, della cultura e dell’ambiente. Il bilancio dei primi quindici anni di lavoro della fondazione segna il successo di una scommessa: quella di far dialogare istituzioni, diocesi, associazioni, e di essere un sostegno concreto per il mondo del volontariato e in genere per il terzo settore. I dati sono stati presentati qualche giorno fa nel corso di un convegno svoltosi al Palazzo storico del Credito Bergamasco dove sono state anche ripercorse le tappe principali della storia della onlus.
La Fondazione promuovere la cultura del dono e svolge un ruolo importante e strategico: mettere in contatto chi ha risorse da donare e chi cerca un contributo concreto per realizzare i suoi progetti, quindi: no profit, volontariato, cooperazione sociale e in generale tutti i soggetti che operano nel terzo settore. Tanti i progetti finanziati dalla Fondazione, alcuni destinati ai più deboli in situazioni di emarginazione o gravi marginalità come i recenti ‘Terre di mezzo’ e la formazione dei migranti.
Raggiunto l’obiettivo di creare una comunità impegnata a donare, ora la Fondazione pensa a crescere. “In 15 anni – ha detto il presidente Carlo Vimercati –  abbiamo raggiunto un traguardo che non era scontato. Continuiamo ad ascoltare il territorio, per capire le sue necessità e mettere a punto bandi sempre più trasparenti la sinergia con i soggetti e gli enti pubblici del territorio è fondamentale perché ci permette di agire con maggiore efficacia”.
La prossima sfida per la onlus sarà di lavorare insieme ad altre fondazioni comunitarie della Lombardia, sulla scia dell’esperienza di partnership stretta da poco con la fondazione Polli-Stoppani, così da accrescere la propria efficacia e raggiungere risultati ancora migliori.
Tra i 28 fondi patrimoniali aperti dalla Fondazione quattro hanno la firma del mondo imprenditoriale: il più cospicuo è quello della Camera di Commercio (200mila euro), seguono il fondo Ascom costituito nel 2007 che ha raggiunto quasi 62mila euro, il fondo dei panificatori che ha superato i 61.000 euro, costituito nel 2003, e il fondo Promoberg di 10mila euro, creato nel 2008.
“Il fondo Ascom – spiega il direttore Oscar Fusini – è stato alimentato attraverso diversi eventi che hanno visto protagonisti in particolare la categoria degli alimentaristi e il Gruppo Giovani imprenditori. Aderire alla Fondazione ci ha permesso di dare una razionalizzazione all’impegno sociale dell’Associazione e ci ha orientato sui progetti da finanziare. Il fondo creato ogni anno genera un rendimento che potrà essere destinato annualmente a eventi benefici. Così si è creato un sistema virtuoso”.
“Noi ci crediamo moltissimo – commenta Roberto Capello presidente dei panificatori Aspan – Siamo stati la prima organizzazione imprenditoriale ad aderire alla Fondazione e in qualche modo siamo stati anche i vettori per farla conoscere e fare conoscere le sue finalità”. “La fondazione – spiega – rappresenta uno strumento per gestire in modo intelligente le donazioni e permette di mettere ordine in questo campo. Due delle cose che più apprezzo sono la verifica dei progetti e la compartecipazione quindi la corresponsabilità da parte dei beneficiari: sono aspetti importanti che consentono di avere garanzie sulle donazioni e quindi di evitare abusi. Un altro beneficio è che non facciamo una donazione spot, ma aumentiamo ogni anno il nostro fondo. Il nostro è aperto, quindi possiamo destinare i rendimenti a una causa nuova, in linea con i bisogni che si affacciano in quel momento”.

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