Fioristi / Allestimenti minimal per un bianco Natale. E la concorrenza dei temporary shop si fa sentire

Adriano Vacchelli
Adriano Vacchelli

Sarà un Natale in bianco, colore dell’anno 2016, e all’insegna del minimalismo come impone il clima di austerity. Adriano Vacchelli, presidente del Gruppo Fioristi Ascom, fa il punto sulle tendenze per riscaldare l’atmosfera natalizia in ogni ambiente e sull’andamento degli allestimenti per la categoria: «Le aziende hanno tagliato anche quest’anno gli allestimenti per le feste, così i fioristi hanno perso parte del lavoro. I temporary shop tematici sul Natale che continuano ad aprire in città e in provincia portano ancora più difficoltà per la categoria e anche supermercati e centri commerciali arricchiscono ogni anno la loro offerta. I fioristi stanno mettendo in campo tutta la loro creatività per personalizzare e rendere unico ogni prodotto».

Quanto alle tendenze sotto l’albero, a Natale vince il minimalismo con i colori della tradizione: «Le stelle di Natale vengono ormai acquistate in larga misura nei supermercati, nei nostri negozi vengono personalizzate in composizioni o rese più importanti da vasi particolari, ma non rappresentano più da anni il prodotto di punta del Natale. L’articolo più richiesto è il centrotavola, che porta subito in casa aria di festa. C’è chi preferisce l’impiego di materiali naturali intrecciati, chi la candela decorata, chi un semplice bulbo inserito in vaso per interpretare il Natale in modo originale. Quanto ai colori, cresce il bianco che ha sempre la meglio per un Natale più moderno ed elegante e si conferma colore del Natale 2016. Il rosso non perde colpi e non passa mai di moda e anche i tradizionali oro, argento e blu continuano a piacere». Se ad una tavola ben imbandita non si rinuncia, il budget per l’allestimento è comunque sempre più risicato: «Fino a qualche anno fa non si spendevano meno di 25-30 euro per decorare la tavola. Quest’anno, come l’anno scorso, non si superano in genere i 15-20 euro».

Nel mese da sempre dedicato ai bilanci , Vacchelli tira le somme dell’anno che sta per chiudersi. Per i fioristi l’anno è stato positivo solo a metà: sei mesi di lavoro a tutto ritmo che a giugno hanno subito un brusco arresto: «Purtroppo il 2016 non ha visto alcun miglioramento per noi. Nei primi mesi dell’anno avevamo registrato una crescita rispetto al 2015 che lasciava sperare in una ripresa che però non è arrivata a settembre. Ci troviamo in una situazione di stallo ormai da anni». Non mancano però aspetti positivi: «Nonostante la crisi, la nostra categoria conta su un continuo ricambio generazionale della clientela di riferimento. I giovani continuano ad acquistare e regalare fiori, in particolar modo mazzi di tulipani e girasoli, anche se fuori stagione».