Commercio, Bergamo conferma la moderata ripresa dei consumi

commessa_optLa produzione industriale di Bergamo segna una battuta d’arresto nel terzo trimestre dell’anno con una flessione dell’ 1% nei tre mesi e del -2,1% su base annua. Il risultato medio regionale, statisticamente più affidabile, indica invece una tenuta della fase di ripresa del ciclo in Lombardia con variazioni positive nel trimestre (+0,2%) e nel confronto annuo (+1,7%), anche se meno intense rispetto alla precedente indagine. E’ quanto si evince dai risultati della congiuntura economica in provincia di Bergamo diffusi dall’Ufficio Studi della camera di Commercio. Il rallentamento della produzione a Bergamo è in sintonia con una corrispondente flessione del fatturato ma non è coerente con altri indicatori che testimoniano invece un lento ampliamento della ripresa. Nel corso del terzo trimestre aumentano i settori con variazioni positive e si consolida una maggioranza di imprese che sono al di sopra o sugli stessi livelli dell’anno scorso. Pur decelerando, è ancora in crescita di produzione e di vendite la meccanica, comparto centrale dell’industria locale. E oltre alla meccanica, hanno segno positivo altri importanti settori come il tessile, la chimica e la gomma-plastica. Solo poco più di un terzo delle industrie intervistate dichiara una riduzione della produzione tendenziale localizzata in provincia, ma il peso occupazionale di questa componente – in cui prevalgono settori caratterizzati da economie di scala, orientati al mercato interno o alla filiera delle costruzioni – sposta in territorio negativo il dato medio. C’è poi da notare che tiene e anzi migliora l’indicatore prospettico degli ordini dall’estero che sono in crescita – in linea con i brillanti risultati dell’export manifatturiero di Bergamo dei primi due trimestri dell’anno – e compensano la dinamica ancora debole e altalenante degli ordini interni. La discordanza dei diversi indicatori congiunturali non consente di leggere nell’inatteso risultato dell’indice della produzione industriale di Bergamo un effettivo cedimento del ciclo, del resto smentito dai dati delle altre province lombarde, quasi tutte con segno positivo. La debole progressione dell’indice medio da diversi trimestri a questa parte potrebbe celare, nell’imperfetta sintesi statistica del campione provinciale, un divario di performance tra imprese e settori che in questi anni hanno modificato in profondità i propri processi produttivi e il posizionamento sui mercati domestici e internazionali. A rasserenare lo scenario congiunturale contribuiscono le stesse previsioni delle imprese: le aspettative sull’ultimo trimestre dell’anno sono ottimistiche, in miglioramento e, per la prima volta da oltre quattro anni, prevalentemente positive anche per la domanda interna. Per quanto riguarda l’occupazione dell’industria, il terzo trimestre vede tipicamente prevalere le uscite sugli ingressi e quindi raffredda la tendenza all’incremento degli addetti che si era manifestata con vigore nei primi due trimestri dell’anno.

Artigianato

Nell’artigianato manifatturiero l’indice della produzione si è stabilizzato su livelli nettamente inferiori a quelli pre-crisi. Le variazioni dell’ultimo trimestre sono intorno allo zero. La “nuova normalità”, pagata con una riduzione della base imprenditoriale (le aziende artigiane della manifattura sono diminuite di un quinto rispetto al 2008), è quella di un contesto relativamente stazionario in cui però, da qualche trimestre a questa parte, ha ripreso ad aumentare la quota delle imprese in crescita e, conseguentemente, a ridursi, a meno di un terzo del campione, l’incidenza di quelle ancora “in crisi”  sull’arco temporale dell’anno. La conferma di una migliore tenuta della produzione artigiana sembra affiorare anche nel dato degli addetti, cresciuti nel terzo trimestre.

Commercio

Nel commercio si conferma, a Bergamo come a livello più generale, una moderata ripresa dei consumi interni.  Nel commercio al dettaglio migliora la tendenza al recupero su base annua che era già apparsa con evidenza nella scorsa rilevazione. Nel terzo trimestre il giro d’affari dell’intero commercio al dettaglio aumenta su base annua del +1,8%, in misura del tutto simile alla media regionale. Le imprese commerciali che segnalano un aumento tendenziale delle vendite prevalgono su quelle in difficoltà con un saldo positivo di oltre 10 punti percentuali. Le aspettative sono positive, anche per l’occupazione, nonostante gli addetti nel trimestre si siano ridotti del -0,5%. Le vendite sono in crescita, per la prima volta da anni, nel settore alimentare, (+2,4%) mentre nel non alimentare la tendenza positiva (+3,2%) si conferma e si rafforza.  Nel commercio non specializzato il giro d’affari risultante dal campione è in crescita del +0,2% ma i risultati a consuntivo delle vendite negli ipermercati e supermercati di Bergamo segnano un più marcato aumento del +3,5% dei valori e del +1,4% dei volumi.

Servizi

Più complicata la situazione nei servizi. Anche in questo caso i risultati provinciali sono disallineati rispetto a quelli medi della Lombardia (che si basano su una maggiore copertura campionaria) e vanno quindi presi col beneficio del dubbio: il giro d’affari è in calo su base annua a Bergamo del -1,4% mentre a livello regionale la variazione è del +2,2% e in accelerazione. La variazione congiunturale, destagionalizzata, è negativa (-0,8%) a Bergamo e positiva (+0,3%) in Lombardia. Per quanto riguarda i comparti, la variazione tendenziale grezza del volume d’affari è del -0,5% nel commercio all’ingrosso (in Lombardia: +1,8%), di -3,7%  per alberghi e ristoranti (in Lombardia: +3,6%), -4,5% nei servizi alle persone (in Lombardia: -2,1%) e  -0,8% nei servizi alle imprese (+2,3% in Lombardia). Le prospettive per il volume d’affari e l’occupazione nel trimestre successivo formulate dalle imprese di servizi di Bergamo sono in territorio negativo con un lieve miglioramento relativamente alla precedente rilevazione.

 


“Quale manager oggi”, dibattito alla Brembo

Brembo-Kilometro-Rosso-StezzanoMartedì 10 novembre, alle 16, nella Sala Emilio Bombassei in Brembo (Kilometro Rosso) Confindustria Bergamo, Federmanager Bergamo e Fondirigenti organizzano il convegno “Imprendere e governare: quale manager oggi”. Il programma dei lavori prevede, dopo l’apertura dell’incontro da parte di Cristina Bombassei, corporate social responsibility officer di Brembo e membro Cda del Kilometro Rosso, Ercole Galizzi, presidente di Confindustria Bergamo, Bambina Colombo, presidente Federmanager Bergamo, l’intervento del presidente del Comitato Scientifico MBW Roberto Terranova che illustrerà “L’iniziativa Management Building Workshop” e il modello di sviluppo manageriale. Quindi, prenderà la parola Sara Pavesi, Project Manager MBW. Alle 17 sono previste le testimonianze di manager e imprenditori, in particolare: Carlotta Cortelli di Polynt; Giancarlo Isoni di Sunny Day e di Simone Maffeis di Aesys spa. Alle 17.30 seguirà la tavola rotonda sul tema: “Da specialista a manager: competenze e valori dei manager del futuro”, cui parteciperanno: Alberto Baban, presidente nazionale del Comitato Piccola Industria Confindustria; Stefano Cuzzilla, presidente nazionale Federmanager; Marco Gay, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori Confindustria. Alle 18.30 è prevista la conclusione dei lavori con l’intervento di Renato Cuselli, presidente Fondirigenti.


Telgate, l’agrinido “I gufetti dei laghetti” premiato all’Expo

Expo si è concluso regalando un’altra soddisfazione all’agricoltura bergamasca. L’agrinido di Telgate “I gufetti dei laghetti” è stato premiato nel padiglione di Coldiretti durante i lavori del convegno “Percorsi e modelli di successo dell’agriturismo italiano: l’eccellenza del settore raccontata attraverso la storia degli operatori”, l’annuale appuntamento organizzato da Coldiretti e Terranostra per valorizzare alcune esperienze agrituristiche più innovative  nell’ambito della rete di Campagna Amica. L’agrinido “I Gufetti dei Laghetti” è opera di Cristina Belussi, una giovane coadiuvante di 23 anni, che per completare il progetto imprenditoriale della sua famiglia a Telgate, un agriturismo con laghetti per la pesca sportiva e una coltivazione di verdura in serra, ha avviato questa esperienza circa due anni fa, avvalendosi della collaborazione  di educatrici professionalmente preparate. In questa realtà, situata in mezzo alla campagna, i bimbi fino a tre anni di età possono iniziare a familiarizzare con l’ambiente agricolo, passare le loro giornate a contatto con la natura, svolgendo semplici attività. “Questo agrinido – sottolinea Coldiretti Bergamo – si configura come un esempio di agricoltura sociale particolarmente moderna, una dimostrazione concreta del ruolo sempre più centrale dell’attività agricola all’interno della società nonché una delle tante espressioni del patrimonio che le nostre imprese sono impegnate a far conoscere anche tramite l’offerta di nuovi servizi”. Complessivamente sono state selezionate 11 aziende agrituristiche su tutto il territorio nazionale, l’agrinido bergamasco è stato l’unico a livello lombardo a ricevere il riconoscimento. Hanno consegnato il premio a Cristina Belussi il presidente nazionale di Terranostra Alessandro Chiarelli e il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini.

 

 

 


Contrattazione aziendale, dati in crescita anche a Bergamo

Aumentano i contratti aziendali in Lombardia, e aumentano, pur se in misura ridotta, anche in provincia di Bergamo. Nel 2014, secondo i dati dell’osservatorio Cisl regionale, coordinato da Giorgio Caprioli, ne sono stati firmati 508, 194 in più rispetto all’anno precedente. A Bergamo gli “aziendali” sono stati 68, 6 in più rispetto al 2013, segno evidente, sottolinea Caprioli che “la contrattazione è in ripresa quantitativa, seppur lenta, e in trasformazione qualitativa”. Dallo studio dell’Osservatorio “appare chiaro che continua la tendenza a contrattare maggiormente gli effetti della crisi e che si restringono gli spazi di contrattazione “tradizionale” a vantaggio di quella difensiva e di scambio”. Infatti,  colpisce l’aumento molto forte (+131,9%) della contrattazione di ristrutturazioni. Seguono le prerogative sindacali (+115,9%), che stanno ad indicare “un aumento di attenzione e di controllo dei sindacati e delle RSU alle politiche aziendali”.

Poi, la formazione professionale e il mercato del lavoro, a testimonianza di “una crescente attenzione ai temi delle politiche attive del lavoro”. Solo all’8° e 9° posto abbiamo i più tradizionali argomenti della contrattazione: retribuzioni e orario. Stessa cosa si può dire, anche se in termini più ridotti, per l’orario (24,1%), che perde anch’esso più di 6 punti percentuali di peso specifico.

Discorso a parte merita il welfare, che si piazza al 10° posto (18,6%). La crisi si fa sentire anche su questo tema, che però in questi anni è molto cresciuto.  “I dati a consuntivo del 2014 sulla contrattazione aziendale confermano tutte le difficoltà derivanti anche da un anno che è stato particolarmente difficile sul versante della recessione economica – dice Giacomo Meloni, segretario provinciale Cisl. Le prime stime sulla contrattazione aziendale  per l’anno in corso pare confermino una tendenza al miglioramento. Dei contenuti della contrattazione un’ attenzione particolare va posta al tema welfare aziendale, dove a fianco di imprese lungimiranti e accordi innovativi, troviamo molti ritardi nel cogliere l’opportunità di accordi volti a diffondere i contenuti del welfare, quali contributi aziendali per i fondi di previdenza integrativa o sanitaria, diritto allo studio per i figli, permessi per la cura dei famigliari, asili nido, smart working, permessi per la cura dei famigliari e per i neo padri”.

 

 


Terziario, bolletta sempre più salata per le imprese

bolletta enel elettricitàL’Icet, l’Indice di Confcommercio sui costi dell’energia (elettricità e gas), rileva nel terzo trimestre – a seguito dell’ultimo aggiornamento delle condizioni economiche da parte dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico – una crescita del costo dell’energia elettrica del 2,6% e del gas dell’1,1% rispetto al trimestre precedente. Per l’elettricità, l’indice sale a quota 127,96 punti contro 124,61 del terzo trimestre 2015. L’incremento è in parte dovuto all’aumento estivo dei prezzi dell’energia che ha fatto registrare una variazione di +17% rispetto ai prezzi medi relativi al secondo trimestre del 2015 dovuta ad un ridimensionamento dell’offerta di energia elettrica proveniente da fonte idrica e un aumento della domanda di energia elettrica. A preoccupare particolarmente è la continua crescita degli oneri di sistema che, con un costo medio record di 80 euro/MWh (dovuto all’aumento atteso di circa 2 miliardi che l’Autorità per l’energia imputa come costo di chiusura del meccanismo incentivante dei certificati verdi), raggiungono un’incidenza media sulla bolletta del 34%, quasi 5 punti in più rispetto a un anno fa, portando il peso complessivo delle componenti fiscali e parafiscali al 57,4% contro il 53,7% del 2014.

Per il gas, nel terzo trimestre 2015 l’Indice Icet-g sale a quota 116 punti contro i circa 115 del terzo trimestre 2015. A differenza di quanto si osserva sul mercato elettrico, nel gas naturale si evidenzia il sostanziale allineamento dell’evoluzione dei prezzi all’ingrosso della materia prima gas, misurati dalla componente Pfor (aggiornata e pubblicata trimestralmente dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas naturale e il sistema idrico, Aeegsi), con quella dell’indice di costo Icet-g. Nel terzo trimestre 2015 la riduzione del prezzo della materia prima (misurata dall’indice Pfor) è stata di -1,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Riduzione totalmente assorbita da un nuovo incremento dei corrispettivi destinati alla copertura degli oneri infrastrutturali pari a +5,8% rispetto al trimestre precedente (+13% tendenziale). In seguito all’ultimo aggiornamento, le componenti del costo della fornitura registrano alcune variazioni nel loro peso rispetto a un anno prima: il corrispettivo delle infrastrutture aumenta di cinque punti percentuali arrivando a pesare il 30,9%, viceversa il peso della componente energia scende al 48,1%.


Montichiari, la guerra tra Bergamo e i veneti finisce senza vincitori né vinti

Aeroporto_di_Brescia-MontichiariSenza vinti, né vincitori. Potremmo riassumere così la battaglia giudiziaria sulla gestione di Brescia Montichiari, aeroporto a lungo conteso e oggetto del desiderio di Bergamo, che ne vedeva la più naturale valvola di sfogo per il traffico delle merci courier, e di Verona che ha beneficiato della concessione salvo poi fare abortire, complice il socio veneziano, l’ipotesi di accordo con Sacbo per una joint-venture.

La querelle si è risolta con una comunicato congiunto una settimana dopo l’incontro distensivo al ministero dei Trasporti. Sacbo, Catullo e Save hanno fatto sapere che, a valle della sottoscrizione di specifici atti, sono stati perfezionati tutti gli adempimenti volti a rimuovere i contenziosi pendenti tra le tre Società e legati alla concessione dell’aeroporto di Brescia Montichiari, addivenendo in tal modo alla definitiva composizione delle controversie pendenti rispettivamente davanti al Consiglio di Stato ed al Tribunale Civile di Milano. Era stata Sacbo ad impugnare davanti al Tar il decreto interministeriale di affidamento in concessione dell’aeroporto di Brescia alla Catullo, vedendosi dare ragione. Catullo, invece, aveva impugnato la sentenza del Tar davanti al Consiglio di Stato che, con ordinanza del 1° settembre 2015, aveva rinviato il tutto alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per verificare la compatibilità della normativa italiana in materia di concessioni aeroportuali con la normativa europea. Con il rischio che l’Europa potesse mettere in discussione tutto l’assetto delle concessioni aeroportuali future, dando il via libera alle gare pubbliche. Ritirato il ricorso di Catullo al Consiglio di Stato, si interrompe automaticamente anche il procedimento in sede europea. Il progetto di Montichiari resta incompiuto, il processo di integrazione tra Sea e Sacbo prosegue e Dhl ha detto a chiare lettere che i suoi due scali di riferimento sono Malpensa e Orio al Serio.


Fabbrica 4.0, dibattito all’Hotel Settecento di Presezzo

“Fabbrica 4.0. La rivoluzione digitale del manifatturiero, condizione per la crescita: scenari, prospettive, strumenti”. E’ questo il tema dell’evento gratuito e aperto a tutti gli imprenditori bergamaschi in programma il 28 ottobre, a partire dalle 18,30, all’ Hotel Settecento di Presezzo. Siamo entrati nella quarta rivoluzione industriale, nel tempo in cui il confine fra il mondo fisico e digitale sparisce. Crescita e automazione accompagnati da adeguati strumenti finanziari, sono condizioni indispensabili per il futuro delle imprese. La Cdo di Bergamo ha pertanto deciso di mettere a confronto i modelli che hanno portato due imprese dell’isola a competere con successo sui mercati internazionali.

Interverranno Gianluigi Viscardi, presidente del Cluster Fabbrica Intelligente, sul tema “Il futuro del manifatturiero in Italia”; Alessandro Marini, del Cluster Manager AFIL, sull’ Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia; Felix Wong del MD/CEO F.B.M. Hudson Italiana spa e Paolo Giuseppe Graziano della Direzione Regionale Lombardia – Intesa San Paolo sul tema ” La Banca per l’Innovazione”. Conclude Fabio Verzeri vicepresidente vicario della Cdo Bergamo.

info: www.cdobg.it


Italcementi, i sindacati: “Vogliamo risposte dalla Heidelberg”

Italcementi CaluscoLe segreterie nazionali di Feneal Filca e Fillea, dopo la valutazione congiunta con il coordinamento nazionale  delle Rsu, hanno chiesto un incontro al gruppo dirigente di Heidelberg. A circa un mese e mezzo dalla presentazione in sede ministeriale ( MISE) delle proposte sindacali, Heidelberg non ha né fissato la data di incontro, né ha dato alcun cenno di merito sulle questioni poste. “Nel frattempo, però,  – si legge sulla nota sindacale – la presenza di alcuni dirigenti nella sede di Bergamo e il lavoro di analisi, di conoscenza e di possibili sinergie operative, raccontano che il processo di accorpamento del gruppo Italcementi nel gruppo Heidelberg procede a ritmi veloci”. I sindacati chiedono risposte alle questioni poste: per questo motivo domani le lavoratrici e i lavoratori di Italcementi, in un’assemblea pubblica alle 17, a Bergamo, al cineteatro del Borgo in via Borgo Palazzo 51, incontreranno cittadini, istituzioni e partiti politici. L’obiettivo è condividere con loro i problemi al fine di agire in sinergia per trovare concrete soluzioni a partire dalla proroga di Cigs complessa, dalle risposte dovute e dalla presentazione del piano industriale. “L’assordante silenzio che si è diffuso ieri davanti al Palazzo Frizzoni a Bergamo, compensato dall’assordante rumore dei palloncini fatti scoppiare nell’iniziativa del flash mob dei dipendenti  – recita la nota sindacale – narrano quanto sia elevato il coinvolgimento delle persone nel destino di una grande azienda che hanno contribuito a creare”. I sindacati chiedono al presidente della Regione Lombardia di ricevere la delegazione sindacale, perché la presenza del gruppo nel territorio è significativa e non è possibile sottovalutare i problemi dei lavoratori. Intanto è stato proclamato uno sciopero: è stato fissato per il 30 ottobre e ad incrociare le braccia per otto ore saranno chiamati gli impiegati della sede di via Madonna della Neve, del Centro Tecnico di Gruppo e della Calcestruzzi.


Cava Day, studenti e insegnanti alla scoperta delle attività estrattive

cava DayVenerdì 23 ottobre, dalle 8.30 alle 12.30, il Gruppo Industriali Tecnologie e Materiali per l’edilizia di Confindustria Bergamo, nell’ambito dell’ormai tradizionale progetto pluriennale per la valorizzazione dell’immagine del settore estrattivo, organizza l’iniziativa Cava Day con l’obiettivo di aprire agli studenti e agli insegnanti delle scuole superiori della provincia di Bergamo alcune realtà estrattive della nostra provincia. Il programma dell’articolata mattinata, come nelle precedenti edizioni, prevede visite agli impianti estrattivi per far conoscere le peculiarità dei processi produttivi in cava, le caratteristiche dei materiali naturali estratti e le loro molteplici applicazioni. Il dialogo con le scuole, infatti, iniziato nel 2011 nell’ambito di Bergamo Scienza, su iniziativa dell’allora Gruppo Industriali Marmo Pietre Affini e Industrie Estrattive di Confindustria Bergamo si concretizzò con l’organizzazione di una serie di attività e iniziative a cui aderirono 16 cave della provincia di Bergamo con lo scopo di consolidare e valorizzare il rapporto con il territorio, promuovendo fra la popolazione e gli opinion leader una più approfondita conoscenza dell’attività svolta e del patrimonio di valori economici, sociali ed ambientali di cui le cave sono portatrici. Tale progettualità è proseguita e si è evoluta negli anni grazie all’impegno del Gruppo di imprese associate a Confindustria Bergamo che oggi è denominato Industriali Tecnologie e materiali per l’edilizia. L’edizione dello scorso anno, che ha visto la partecipazione di 6 impianti estrattivi, ha coinvolto nelle visite 400 studenti bergamaschi.

Le cave aperte alla visita delle scolaresche:

  • Cava dell’Isola Srl – Medolago (via Adda 10);
  • Granulati Zandobbio Spa – Zandobbio (Via Selva 29);
  • Italcementi Spa – Cava di Calusco d’Adda (via Vitt. Emanuele II, 71);
  • Marini Marmi Srl – Castro (via Grè, 1);
  • N.C.T. Spa – Treviglio (via Bergamo 133).
  • Nuova Demi Spa – Cava di Brembate (via delle Cave, 120);

Le scuole che parteciperanno all’iniziativa (oltre 500 gli allievi coinvolti):

  • Istituto di istruzione superiore “FANTONI” di Bergamo
  • Istituto tecnico per geometri “G. QUARENGHI” di Bergamo
  • Liceo Artistico “GIACOMO E PIO MANZU’ “di Bergamo
  • Istituto industriale di stato “FANTONI” di Clusone
  • Istituto di istruzione superiore “DECIO CELERI” di Lovere
  • Istituto di istruzione superiore “LOTTO” di Trescore Balneario
  • Istituto di istruzione superiore “CANTONI” di Treviglio
  • Istituto di istruzione superiore “SIMONE WEIL” di Treviglio
  • Istituto di istruzione superiore “TUROLDO” di Zogno


Vertenza Italcementi, flashmob davanti al Comune di Bergamo

Si svolgerà di fronte al palazzo del municipio di Bergamo, oggi dalle 12.30 alle 14.30, l’enorme flashmob di tutte le persone che si interrogano sulla vicenda Italcementi. Lavoratrici e lavoratori del gruppo Italcementi, cittadine, cittadini e istituzioni disegneranno con il proprio corpo un grande punto di domanda sulla situazione attuale del gruppo Italcementi. Le tre domande che rivolgeranno al Governo, alla direzione di Italcementi e a quella di Heidelberg narrano di una capacità di analisi delle RSU e del movimento sindacale a cui bisogna dare delle risposte. I problemi al centro della discussione sono: esigibilità della protezione sociale della proroga della CIGS complessa che rischia di essere annullata dalle norme del JOBS ACT che riducono gli ammortizzatori sociali; risposte alle proposte fatte in sede del ministero dello Sviluppo Economico da parte del Coordinamento Nazionale delle RSU sul centro Mondiale di Ricerca presso l’iLab di Bergamo, sul polo del mediterraneo del costituendo gruppo governato dalla sede di Bergamo, partenariato pubblico – privato sulla ricerca di nuovi materiali della filiera delle costruzioni; presentazione di un piano industriale che sia base di partenza di un confronto con le organizzazioni sindacali sull’assetto produttivo, gestionale, commerciale, di ricerca e innovazione in Italia del nuovo gruppo.

“L’assenza di una politica industriale in questo paese racconta di un governo lontano dalla vita quotidiana delle persone, la lunga attesa alle risposte nell’attuale fase di confronto sindacale evoca una distrazione di fondo del gruppo dirigente di Heidelberg che non può essere più tollerata – scrivono in una nota unitaria i sindacati – . Siamo consapevoli che sono strutturali le modifiche nel settore del cemento a livello mondiale (Fusione Lafarge/ Holcim, l’acquisizione da parte di Heidelberg di Italcementi), ma questo non deve traguardare l’alienazione del patrimonio di competenze professionali, di ricerca e innovazione che in Regione Lombardia e sul territorio di Bergamo sono presenti. Tutti attorno al punto di domanda umano disegnato con i nostri corpi, per dimostrare che la questione Italcementi è un problema sociale generale di questo paese e non solo sindacale”, conclude la nota.