Bergamo, al via l’International Medical School. Formerà medici empatici e tecnologici

Scuola di medicina 1Dopo la firma dello scorso martedì, all’università di Milano Bicocca, a sigillo della nascita dell’International Medical School, ieri i promotori del nuovo corso di laurea si sono dati appuntamento all’ospedale di Bergamo. Il Papa Giovanni XXIII darà agli studenti la possibilità di frequentare da subito le corsie e, come ha ricordato il direttore generale Carlo Nicora, metterà a disposizione “un ospedale ad alto tasso di tecnologia, in grado di curare tutte le patologie, uno spaccato realistico delle risposte che oggi la medicina e l’assistenza possono offrire ai bisogni di adulti e bambini, sia nelle malattie più diffuse sia nelle sindromi rare. Un ospedale dove lavorano professionisti che non sono solo ottimi clinici, ma anche ricercatori di grande valore, riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, con grande esperienza nel “training on the job”, l’imparare facendo”. Per avere, in cambio, “giovani motivati, curiosi, provenienti da realtà anche molto diverse fra loro, capaci di stimolarci a mantenere quell’orizzonte internazionale che finora ci ha contraddistinto”. Cristina Messa, rettore dell’università di Milano Bicocca, ha precisato che si tratta di “un corso internazionale non solo nella lingua, ma nel piano didattico e in partnership con un ateneo inglese. Puntiamo a una formazione fortemente integrata: oggi per un medico è fondamentale essere autonomo nella comprensione e nella gestione dei dati, per la ricerca ma soprattutto per la medicina traslazionale, al letto del paziente. E poi vogliamo che i ragazzi crescano in ospedale, con un approccio problem solving”.

Da sinistra, Andrea Biondi, vice rettore dell'Università di Milano Bicocca, Carlo Nicora, Cristina Messa, Remo Morzenti Pellegrini, Max Lu e John Joe McFadden dell'Università del Surrey
Da sinistra, Andrea Biondi, vice rettore dell’Università di Milano Bicocca, Carlo Nicora, Cristina Messa, Remo Morzenti Pellegrini, Max Lu e John Joe McFadden dell’Università del Surrey

Il rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini ha sottolineato come la nascita dell’IMS sia strategica per l’ateneo cittadino: “La creazione dell’International Medical School è uno snodo strategico per la nostra Università, un risultato di un lungo lavoro di squadra che comprende collaborazioni di primaria importanza con l’Università Milano Bicocca e quella inglese del Surrey. L’avvio di questo progetto inoltre conferma la nostra volontà di continuare a investire sul territorio bergamasco con iniziative di altissimo profilo scientifico e tecnologico, in collaborazione con Ospedale Papa Giovanni. International Medical School infine è un ulteriore impegno che come Università abbiamo deciso di sostenere investendo e consolidando l’offerta formativa nell’area salute, già avviato con l’apertura del corso di Ingegneria Medica”. Max Lu, Vice cancelliere dell’Università del Surrey, ha presentato l’ateneo inglese, un’università di medie dimensioni a sud di Londra, segnalato nei ranking di settore tra le prime dieci migliori Università britanniche. “Dobbiamo unire le nostre eccellenze – ha ribadito – per far partire questo progetto, che punta a formare medici capaci di lavorare utilizzando i dati, la tecnologia e la conoscenza”. La presenza del sindaco Giorgio Gori ha voluto evidenziare l’impatto dell’iniziativa sulla città e le aspettative del territorio. “Questo è un giorno importante per Bergamo, che ha investito negli anni in conoscenza e salute raggiungendo grandi risultati. Si conferma la vocazione del territorio all’internazionalizzazione, di cui Università e aeroporto sono stati i motori principali, ma anche la vocazione alla ricerca, all’innovazione e al sapere scientifico. Ci aspettiamo che questa iniziativa aiuti Bergamo ad essere una città di giovani”.

IL CORSO DI LAUREA

L’International Medical School (IMS) rappresenta una sfida di alto livello che l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, l’Università del Surrey, l’Università di Bergamo e l’ASST Papa Giovanni XXIII hanno raccolto. La mission condivisa dai quattro partner è concorrere alla formazione di una nuova figura professionale di alto profilo. Tale finalità ha consentito l’alchimia grazie alla quale esperienze didattiche diverse si sono integrate per proporre nuovi percorsi, nel pieno rispetto delle esigenze ordinamentali italiane e inglesi. Alla base la convinzione che il medico del futuro non debba acquisire solo solide capacità scientifiche e tecnologiche, ma debba sviluppare diverse sensibilità dimostrando attenzione al contesto sociale in cui i pazienti sono inseriti ed empatia nei confronti dei propri assistiti. La figura che IMS si prefigge di plasmare deve avere un approccio multidisciplinare e olistico, essere aperta a nuove esperienze terapeutiche, saper collaborare e lavorare in squadra, pur sviluppando un pensiero critico autonomo, deve dimostrare un’attitudine alla cura assistenziale verificandone la qualità, in un’ottica di costante miglioramento.

Dall’anno accademico 2017/18, ogni anno, circa 30 studenti  internazionali, motivati all’eccellenza, saranno selezionati grazie a un test  in lingua inglese. I prescelti avranno a disposizione 6 anni di didattica innovativa per sviluppare una propria autoconsapevolezza, condividendo idee e partecipando attivamente per individuare soluzioni ai problemi medici che saranno loro proposti durante le lezioni di pratica medico-diagnostica. Il PBL (Problem Based Learning), ossia l’apprendimento basato su problematiche di casi clinici reali, fornisce un nuovo sistema di  insegnamento che è il leitmotiv didattico di questo corso di studi. Piccoli gruppi di studenti saranno in tal modo coinvolti, sollecitati  e responsabilizzati al proprio processo di apprendimento.

Il contatto diretto con i pazienti e il tirocinio ospedaliero saranno inoltre strumento di apprendimento delle maggiori aree fisiopatologiche suddivise in 7 percorsi: cardiovascolare, onco-ematologico, locomotorio, digestivo, renale e urologico, ostetrico-ginecologico e pediatrico e delle neuroscienze. Durante il primo anno si gettano le basi scientifiche su cui costruire gli anni successivi e, oltre all’uso delle tecnologie dell’informatica e dell’ingegneria, si apprende l’atteggiamento critico necessario all’analisi dei dati, si approfondisce la lingua inglese o italiana, a secondo della nazionalità dello studente, e si affrontano temi relativi all’etica e alla legislazione medica, oltre che all’economia sanitaria.  Attività di laboratorio affiancheranno le lezioni teoriche di chimica, biologia cellulare e molecolare, fisica medica,  biochimica, anatomia, istologia, genetica e si svolgerà già un primo periodo di praticantato. Fin dal secondo anno l’approccio clinico e l’uso del laboratorio sono gli  strumenti di studio dei processi fisiologici e fisiopatologici. Biostatistica, fisiologia umana, immunologia, microbiologia e virologia, patologia e medicina, farmacologia, scienze comportamentali e competenze di comunicazione, diagnostica 1, pratica clinica 1, salute e società sono alcuni dei corsi proposti, che affiancheranno lo studio di casi clinici (PBL). Non solo la pratica medica si avvarrà degli appositi manichini per lo studio della semeiotica, ma, il secondo semestre sarà caratterizzato da una ulteriore novità didattica: piccoli gruppi di studenti, affiancati da tutor studieranno i casi clinici di maggior rilevanza per i diversi apparati, presso strutture  di medicina di gruppo in cui trovano sede alcuni ambulatori di medici di base.

Durante gli ultimi tre anni gli studenti affronteranno le “cliniche mediche” attraverso le figure chiave dei tutor didattici che li supporteranno e guideranno, suddivisi in piccoli gruppi di studio,  nelle discussioni, nell’analisi e nelle risposte terapeutiche dei casi loro sottoposti. Appare evidente il salto qualitativo che si vuole imprimere alla didattica, complice il clima internazionale in cui un piccolo gruppo di studenti selezionati potrà essere formato, curando i vari dettagli degli aspetti scientifici, deontologici, umani e psicologici che sono alla base dell’esercizio della professione medica.

 

 


“Smart Land”, anche Imprese & Territorio in campo per una Bergamo più attrattiva e sostenibile

smart_landSabato scorso, nell’Aula Magna dell’Ateneo di Bergamo, in Sant’Agostino, la Provincia, l’Università e Imprese &Territorio hanno organizzato il convegno “Bergamo Smart Land”, un luogo dove le comunità locali ripensano il tema dello sviluppo locale e della partecipazione promuovendo policies in grado di costruire un territorio sostenibile, intelligente e inclusivo. Il mutamento sociale in atto è diffuso nella percezione dei cittadini. Enti, aziende e istituzioni del territorio stanno quindi modificando approcci, strategie e strumenti di lavoro per poter cogliere nuovi bisogni e adeguarsi alle necessità che l’evoluzione sta imponendo in modo veloce ed esponenziale.

Diventare Smart, intelligenti e preparati alle sfide

Diventare una Smart Land, ovvero un territorio intelligente e preparato, pronto a cogliere le opportunità offerte dal cambiamento tecnologico e geopolitico in atto, è quindi l’orizzonte strategico su cui la nuova Provincia ha iniziato a innervare un processo di governance locale, fatta dal lavoro sinergico degli attori pubblici/ privati, dal raccordo del sistema di imprese e realtà locali, dalla programmazione di nuovi percorsi welfare e formativi che possano generare profili professionali e culturali all’altezza delle sfide, con un’attenzione paricolare alle dinamiche di coesione sociale e inclusive.

smart-matteo-rossiPer una nuova governance chiave di volta è il lavoro in rete

I contesti territoriali che hanno un’alta densità di abitanti e infrastrutture, come Bergamo e la sua provincia, hanno bisogno di strumenti di governance diversi da quelli dei territori più piccoli. La necessità di gestire queste trasformazioni con strumenti più complessi è quindi prioritaria. Non è più tempo di pensare che ci sia un unico ente capace di monitorare il cambiamento. La chiave di volta su cui fare leva è il lavoro condiviso in rete. La nuova Provincia dei Comuni sta promuovendo azioni a livello sovracomunale e progetti di sviluppo sostenibile; piani che puntano a costruire aggregazioni e reticoli territoriali in grado di far emergere bisogni e progettualità capaci di generare nuove ipotesi da riversare nell’interesse della collettività. Un percorso che porterà anche a modellare il territorio. “Per promuovere l’attrattività serve la comunità – spiega il presidente Matteo Rossi -. E per fare comunità servono istituzioni e leadership politiche che sappiano giocare in squadra e fare rete. Questa è la logica sulla quale come Area Vasta abbiamo scommesso in questi due anni, il centro del nostro progetto politico. Le risorse per le reti di sviluppo locale, i servizi ai Comuni, le zone omogenee sono solo alcuni dei capitoli del lavoro avviato con i Comuni”.

Più smart, più competitivi

Diventare una Smart Land significa rendere il territorio dinamico e flessibile, più competitivo e attrattivo a livello economico, turistico e sociale, con ricadute sul benessere e la qualità della vita dei cittadini. Il processo di costruzione di strategie territoriali passa da momenti di sensibilizzazione come questo convegno, una prima edizione di un lavoro che ha una prospettiva concreta e utile, pensata per un futuro che è già alle porte. Per Aldo Bonomi del Consorzio Aster “prima nel ‘900 si ragionava tra capitale e lavoro con in mezzo lo Stato. Oggi siamo nell’epoca dei flussi, la finanza che impatta e cambia il territorio, le transnazionali e le medie e piccole imprese, il capitalismo diffuso di artigiani e commercianti e l’emigrazione. Tra flussi e luoghi riappare la dimensione del territorio, la Smart Land, da ripensare come un territorio provinciale che sta sull’asse di quello che chiamo “la città infinita”, la piattaforma produttiva lombarda che si estende dall’aeroporto di Malpensa a quello di Montichiari. Il problema è capire come un territorio come quello di Bergamo si riposiziona”. Giorgio Ambrosioni presidente di Imprese&Territorio ha sottolineato “la necessità di un’evoluzione verso un territorio che diventi sempre più attrattivo proprio perché ci sono strumenti e premesse che consentono di declinare tutti gli aspetti di quella che si chiama economia circolare”. “L’Università – ha spiegato Fulvio Adobati, dell’Università degli Studi di Bergamo – ha da tempo intrapreso un ruolo di supporto e di accompagnamento ai processi di trasformazione territoriale, in generale, e nello specifico del nostro territorio. Ci troviamo in un percorso di cambiamento di paradigma, del modello sociale ed economico, e in una fase in cui si aprono percorsi importanti di programmazione”.

 

 


“Sì, noi studenti guardiamo al futuro con paura e senso di inadeguatezza”

Nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università di Bergamo, è intervenuto anche Andrea Saccogna, presidente della Consulta degli studenti. Rivolgendosi anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Saccogna ha premesso che “cercare di interpretare il pensiero di una comunità così numerosa e varia di persone è un compito molto arduo, soprattutto nel contesto politico di queste settimane, italiano e internazionale, dal quale emergono prepotentemente valori antitetici a quelli che ogni giorno quest’Università si prefigge di insegnarci”. Poi Saccogna è entrato nel vivo. “Incontrando i miei coetanei per le sedi dell’Ateneo – ha evidenziato – trovo spesso due sentimenti contrastanti. Il primo, più immediatamente percepibile, è un costante senso di inadeguatezza verso il futuro, è la paura di non possedere il coraggio e i mezzi per affrontare le sfide del domani, è la sfiducia verso una società che sembra guardare ai giovani come una presenza scomoda e non come una risorsa da valorizzare. Il secondo animo, più timido e nascosto, è la spontanea speranza di poter contribuire alla vita della collettività, è la voglia di comunicare le proprie ambizioni e vedere considerati i propri progetti”.

“E’ proprio nel coltivare questo secondo spirito – ha sottolineato presidente della Consulta degli studenti – che l’Università trova la sua prima e fondamentale funzione. Per aiutare i giovani a trovare la propria realizzazione come cittadini liberi e consapevoli non basta il mero insegnamento della materia, ma è necessario che l’Ateneo costituisca un esempio vivo di società plurale e organizzata, nella quale la condivisione delle decisioni divenga il punto di partenza di ogni scelta, dalla qualità della didattica alla funzionalità dei servizi. Trovando nella quotidianità della vita universitaria un modello di istituzioni aperte ed efficienti, gli studenti non potranno che maturare un’idea ottimista e propositiva di città, di Italia, di Europa, diventando parte attiva dello sviluppo sociale, culturale ed economico della nostra società”.

 

 


Mattarella ai giovani: “Siate pronti a cogliere l’opportunità della cultura”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concluso oggi pomeriggio la sua visita a Bergamo intervenendo nell’aula magna dell’Università degli Studi di Bergamo, in Sant’Agostino, alla cerimonia d’ inaugurazione dell’anno accademico 2016/2017. Dopo l’esecuzione dell’Inno nazionale da parte del Gruppo di ottoni dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Gaetano Donizetti” e la prolusione del rettore Remo Morzenti Pellegrini, sono intervenuti il rappresentante degli studenti, Andrea Saccogna, e il rappresentante del personale tecnico-amministrativo, Rosalba Pellegrini. Quindi Philippe Daverio, Ordinario alla Facoltà di Architettura, ha svolto la Lectio Magistralis dal titolo “L’Europa che vorremmo: quella della cultura”. La cerimonia si è conclusa con l’intervento del presidente Mattarella che ha esortato i giovani “a cogliere l’opportunità della cultura”. Prima del rientro a Roma, il Capo dello Stato ha visitato la Basilica di Santa Maria Maggiore, il Duomo e la Biblioteca Civica “Angelo Mai”.

In mattinata, Mattarella si è anche recato in visita alla sede del quotidiano “L’Eco di Bergamo”, accolto dal direttore del quotidiano, Alberto Ceresoli. Qui ha visitato il percorso espositivo “Nicolò Rezzara, a cent’anni dalla morte, l’architetto sociale della solidarietà” e ha incontrato i membri del Consiglio di Amministrazione e la redazione del giornale. Martedì sera, al Teatro Donizetti, il presidente ha invece assistito al concerto dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretto dal maestro Riccardo Muti, in occasione del 50° anniversario del suo debutto che ebbe luogo proprio a Bergamo nel novembre del 1966.

 

 


“Like the Bike”, l’università di Bergamo premiata al Festival della Comunicazione sociale

Meno emissioni, più benessere con la bicicletta. Like the bike è il progetto per l’ideazione di una campagna pubblicitaria sui temi della Sostenibilità, Sobrietà, Solidarietà realizzato da cinque studentesse dell’Università degli Studi di Bergamo che è stato premiato la Festival della Comunicazione Sociale di Milano. Il 21 novembre, a Palazzo Reale, nell’ambito della manifestazione organizzata da Pubblicità Progresso Alice Cellini, Carmen Guido, Laura Martini, Mariafrancesca Misiti e Marta Nozza Bielli sono state premiate per la loro soluzione di mobilità sostenibile, economica e pratica. Nell’ambito della campagna promossa da Pubblicità Progresso Sostenibilità Sobrietà Solidarietà e del relativo concorso d’idee On the Move 2016 sui temi della comunicazione sociale e rivolto agli studenti delle università italiane, le ragazze hanno studiato una campagna di promozione per l’utilizzo della bicicletta e per miglioramento della consapevolezza in merito ai benefici derivanti dal suo utilizzo: riduzione delle emissioni, dei consumi e aumento del benessere fisico. Il progetto prevede l’allestimento di un’area costituita da postazioni formate da un supporto statico sul quale è fissata una bicicletta. Ciascuna postazione è dotata di un visore per la realtà virtuale, che permette ai partecipanti di scegliere tra diversi percorsi e di immergersi, attraverso la pedalata, in scenari coinvolgenti. Sulle bici sono applicati un mobile charger, che attraverso la semplice pedalata permette di ricaricare la batteria del proprio smartphone, e un contachilometri che misura la distanza percorsa, calcolando la relativa riduzione delle emissioni. Per i più piccoli sono previste altre postazioni dalle quali i bambini, seduti ognuno su una bicicletta, cercheranno con delle freccette-giocattolo di far scoppiare palloncini fumogeni che rappresentano nuvole di smog.

L’edizione di quest’anno di On the Move, la decima, è stata la prima ad invito e ha coinvolto le dieci università che si sono particolarmente distinte nelle precedenti edizioni (Politecnico di Milano, Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Università degli Studi di Udine – sede di Gorizia, Università degli Studi di Urbino – sede di Pesaro, Università IULM). L’Università di Bergamo, che in passato non aveva partecipato alla manifestazione ma che da un quinquennio dedica particolare attenzione alle tematiche della comunicazione sociale attraverso cicli di seminari tenuti presso la sede di Palazzo Rosate, è stata ammessa come riserva nel caso di defezioni ed è stata definitivamente accolta come candidata nel momento in cui uno degli atenei concorrenti ha presentato un programma giudicato fuori tema. Il progetto Like the Bike è stato proclamato vincitore, ex aequo con un’operazione ideata dall’Università di Udine (sede di Gorizia), dalla giuria composta dal presidente della fondazione Alberto Contri e da Francesco Cesati (FIEG), Massimo Ciampa (Mediaset), Rossella Sobrero (Assocom). Il verdetto è stato ufficializzato sulle pagine del sito di Pubblicità Progresso. Tutti i lavori del contest sono raccolti all’interno dell’e-book i Linguaggi della Comunicazione Sociale, edito da Pubblicità Progresso.

 

 


Addio alla professoressa Bertocchi, «è stata fondamentale per la crescita dell’Università»

maria-ida-bertocchiL’Università di Bergamo dice addio alla professoressa Maria Ida Bertocchi, venuta a mancare questa mattina dopo una breve malattia. Nata a Bergamo 65 anni fa, ha insegnato matematica nell’Ateneo cittadino sin dal 1979, ricoprendo per due mandati (dal 1996 al 2002) l’incarico di preside della Facoltà di Economia e dal 2009 al 2012 quello di direttore del Dipartimento di Matematica, Statistica, Informatica e Applicazioni.

È stata anche prorettore vicario dal ’96 al ’99, mentre dal 1993 è stata coordinatrice del Dottorato di ricerca in “Metodi computazionali per le previsioni e le decisioni economiche e finanziarie” poi Direttrice di Scuola di Dottorato di ricerca in Economia, Matematica Applicata e Ricerca Operativa, oggi Dottorato in Analytics for Economics and Business.

Nel dare l’annuncio l’Università la ricorda come «una persona che con la sua passione, la sua serietà e il suo impegno ha dato un contributo fondamentale nella crescita dell’Ateneo in questi anni».

Marida Bertocchi si era candidata alla carica di Rettore nel 2009, quando è stato eletto Stefano Paleari. Qui il suo programma in cui è racchiusa la sua visione dell’Ateneo come luogo di formazione, ricerca e partecipazione.

La salma è composta nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, i funerali si svolgeranno sabato 19 novembre alle ore 10 nella Parrocchiale di Sant’Alessandro in Colonna, a Bergamo.


Università, il presidente della Repubblica all’inaugurazione dell’Anno Accademico

Il 30 novembre, alle 11, nell’Aula Magna in Sant’Agostino, l’Università di Bergamo inaugura l’Anno Accademico 2016 -2017 alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. La cerimonia sarà aperta dall’inno d’Italia e dalla prolusione del Rettore Remo Morzenti Pellegrini. Seguiranno gli interventi del rappresentante degli Studenti e di quello del personale tecnico-amministrativo. Dopo l’intermezzo musicale eseguito dall’Ensemble di Ottoni dell’Istituto Superiore di Studi Musicali «Gaetano Donizetti». sotto la direzione di Ermes Giussani, si terrà la Lectio magistralis del professor Philippe Daverio dell’Università di Palermo su «L’Europa che vorremmo: quella della cultura».


Kilometro Rosso, inaugurato il centro d’interscambio tecnologico con la Cina. Il rettore: “Passaggio decisivo per l’innovazione”

cina-kilometro-rossoIl China Italy Technology Transfer Center (CITTC) ha aperto oggi i battenti nella sede dell’Università di Bergamo al Kilometro Rosso di Bergamo. L’inaugurazione del centro bilaterale di trasferimento tecnologico s’è tenuta nell’ambito della prima tappa di Italy-China Science, Technology & Innovation Week 2016, un evento promosso dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, in collaborazione con altri Ministeri, finalizzato alla creazione di partenariati tecnologici, scientifici, industriali e commerciali tra i due paesi, per stabilire un dialogo permanente per facilitare la cooperazione tra scienziati, tecnologi e imprenditori. In questa direzione si muove anche il CITTC, pensato per rafforzare i rapporti sinergici tra i due paesi, promuovere la cooperazione interdisciplinare tra istituzioni, imprese, università e associazioni e favorire la disseminazione dell’innovazione. Il Centro fornirà ai suoi interlocutori servizi di scouting tecnologico sulla base di una piattaforma di matchmaking e li supporterà nella creazione di impresa, nella stesura e monitoraggio di progetti, nella disciplina e valorizzazione delle opere dell’ingegno. Il CITTC potrà così facilitare gli investimenti reciproci, coltivare talenti nel campo dell’innovazione tecnologica e organizzare programmi educativi che favoriscano la mobilità di ricercatori e studenti – con particolare riferimento ai settori delle scienze della vita, del manifatturiero avanzato e delle smart communities. Oltre a partecipare all’inaugurazione del CITTC la delegazione cinese ospite a Bergamo ha visitato i laboratori di Ricerca e Sviluppo dell’Istituto Mario Negri e di Brembo presso il parco scientifico Kilometro Rosso e il POINT, l’incubatore manifatturiero di Bergamo Sviluppo e il Consorzio per la meccatronica Intellimech di Dalmine. Lo Smart Manufacturing, con focus tematici su meccatronica e automotive, al centro della tappa bergamasca dell’evento, è un settore chiave che unisce Cina e Italia ed è strategico sia per il Piano Nazionale della Ricerca italiano, sia per il Piano di sviluppo quinquennale cinese.

cina-kilometro-rosso1Alla presentazione e all’inaugurazione del CITTC introdotta da Sergio Cavalieri, docente dell’Università degli Studi di Bergamo, sono intervenuti Fabrizio Cobis, della Direzione Generale per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca MIUR,Vincenzo Lipardi, consigliere delegato di Città della Scienza, Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università di Bergamo, Guido Venturini, segretario generale di Confindustria Bergamo, Andrea Piccaluga, presidente di Netval, Mirano Sancin, direttore per lo sviluppo scientifico e l’innovazione di Kilometro Rosso e Huang Ping, direttore della Beijing Municipal Science & Technology Commission eJason Wang direttore esecutivo di Smart Factory Industry. Il rettore Remo Morzenti Pellegrini ha evidenziato il ruolo chiave dell’Università nell’innovazione tecnologica del paese: «L’inaugurazione della sede di Bergamo del Centro di Trasferimento Tecnologico Cina-Italia – ha commentato – oltre a rappresentare un altro tassello importante all’interno del percorso di internazionalizzazione che il nostro Ateneo ha intrapreso con decisione negli ultimi anni, è anche evidenza della capacità della nostra Università di porsi come soggetto catalizzatore dei processi di innovazione tecnologica non soltanto del territorio ma, in virtù della partnership strategica con l’Università Federico II di Napoli, Città della Scienza e la rete Netval, su una scala nazionale. Si tratta di un progetto che intende coinvolgere studenti e ricercatori delle diverse aree disciplinari della nostra Università: il confronto con una cultura così diversa dalla nostra rende necessario non solo affidarsi a saperi di natura tecnologica, ma fare leva anche su competenze linguistiche, antropologiche e di mediazione culturale che il nostro Ateneo può vantare». italia-cina

Per Mirano Sancin “è evidente che siamo davanti a una crescente reputazione scientifica dell’ateneo bergamasco, alla rilevanza tecnologica delle imprese del territorio ma certamente anche all’importante e proficua sinergia sviluppata tra l’Università di Bergamo e il Parco scientifico Kilometro Rosso. Infatti, oltre al nuovo Centro di indiscusso prestigio internazionale, anche altre iniziative per la valorizzazione e il trasferimento della conoscenza, come quella frutto della collaborazione tra i quattro atenei lombardi (Pavia, Bicocca, Bergamo e Brescia) che prevede la realizzazione di un Technology Transfer Office (TTO) comune in un contesto privilegiato, come quello di Kilometro Rosso, fortemente orientato agli sviluppi applicativi, andranno a potenziare il Polo universitario del Parco scientifico ed il rapporto tra mondo accademico e imprenditoriale con importanti ricadute per il territorio».

 


Kilometro Rosso, l’Università di Bergamo lancia il Centro bilaterale di trasferimento tecnologico tra Italia e Cina

kilometro-rossoOggi Bergamo ospita la prima tappa del più grande evento europeo di networking Italia-Cina con due appuntamenti chiave. Il presidente della Regione Lombardia, alle 9, sarà ospite della plenaria del mattino nell’Aula Magna dell’Università di Bergamo, in Sant’Agostino, insieme a Huang Ping, vicedirettore del China-Italy Technology Transfer Center e direttore del China International Technology Transfer Center, Fabrizio Cobis, direttore dell’Unità VII di Coordinamento e Sviluppo del MIUR e il rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini. Interverranno anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e Wang Dong, Console Generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano. Seguiranno sessioni tematiche sul Trasferimento Tecnologico tra i due Paesi.

Alle 13.30, alla sede dell’Università di Bergamo nel Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso, UniBg inaugurerà il CITTC (China Italy Technology Transfer Centre), il nuovo Centro Bilaterale di trasferimento tecnologico che nasce per rafforzare i rapporti sinergici tra Italia e Cina, promuovere la cooperazione interdisciplinare tra istituzioni, imprese, università e associazioni e favorire l’innovazione. La sessione pomeridiana verterà sul tema dello Smart Manufacturing: verranno approfonditi i settori della meccatronica e dell’automotive, con particolare riferimento alle soluzioni tecnologiche ad alto grado di precisione e efficienza, personalizzabili, interconnesse e sostenibili lungo il ciclo di vita di un prodotto e di un processo produttivo. In ambito Healthcare Technologies, si discuteranno tutte le recenti innovazioni nell’ambito delle tecnologie per la salute. In programma anche visite industriali presso i parchi scientifici Kilometro Rosso (laboratori di Ricerca e Sviluppo dell’Istituto Mario Negri e di Brembo) e Point (incubatore manifatturiero di Bergamo Sviluppo e consorzio per la meccatronica Intellimech) di Dalmine. Le due tematiche al centro della tappa bergamasca dell’evento sono due settori chiave che uniscono Cina e Italia: sia per il Piano Nazionale della Ricerca italiano, sia per il Piano di sviluppo quinquennale cinese.


Dalle cartoline religiose parlanti all’appaia calzini, ecco le idee d’impresa a Start Cup

A Bergamo le nuove idee imprenditoriali non mancano. Lo dimostra anche quest’anno Start Cup, la business plan competition dell’Università degli Studi di Bergamo, giunta alla settima edizione, che supporta gli studenti e i giovani del territorio, ma anche chi ha qualche anno in più, nello sviluppo di attitudini imprenditoriali e nella costruzione di un progetto d’impresa.

Dopo una prima fase di formazione, il percorso affronta ora il suo momento clou. Mercoledì 5 ottobre, alle ore 16.30, al campus universitario di Sant’Agostino, in Città alta, i rappresentanti dei 16 progetti ammessi alla finale presenteranno le proprie idee alla giuria e al pubblico con la formula dell’elevator pitch, ossia il discorso che un imprenditore farebbe ad un investitore se si trovasse per caso con lui in ascensore. Un modello che obbliga a descrivere sé e la propria attività sinteticamente, chiaramente ed efficacemente.

Quest’anno i progetti sono valutati anche “on line”. Sul sito di Start Cup Bergamo, infatti, è possibile ascoltare brevi presentazioni video delle idee e votarle.

Per i vincitori sono previsti premi di denaro e in servizi a supporto della creazione d’impresa. I progetti di Start Cup Bergamo riceveranno ulteriori opportunità di premi, servizi, finanziamenti e accelerazione, anche internazionale, dal network Start Cup Milano Lombardia e Premio Nazionale dell’Innovazione, prima a Milano per la finale regionale e poi a Modena per la finale nazionale.

Ecco le idee in gara

Aghostino

Un piccolo “attrezzo” che permette di risolvere un problema specifico e comune a tutti: trovare i calzini appaiati nel posto giusto e al momento giusto.

Art Surfing

È un social che mette in contatto artisti, appassionati di arte e proprietari di spazi interessati ad ospitare eventi e mostre d’arte, diventando curatori per un giorno.

Ascensore Sicuro

Manutenzione di ascensori mediante sensori controllati da remoto ed installazione display video in cabina.

Ascolta la mia voce

Audio- cartoline per il mercato dei souvenir religiosi. Tra quelle realizzate c’è già il discorso alla lune di Papa Giovanni XXIII.

BedForU

Un portale che vuole aiutare chi è in cerca di un appartamento o di un coinquilino oppure chi ha un appartamento libero ed è disposto ad affittarlo ad uno studente universitario, facilitando la scelta dell’appartamento e del coinquilino più adatto.

Cluerz

Un servizio al turismo che, attraverso un’app mobile, consente di vivere la visita ad una località come una caccia al tesoro, con tanto di trofeo virtuale.

DazePlug

DazePlug è un dispositivo che, una volta posizionato in un garage, automatizza completamente il processo di ricarica di un veicolo elettrico eliminando ogni contributo umano alla attività di ricarica.

FearOff

Un dispositivo di sicurezza indossabile che consente, grazie ad un impulso, di inviare una richiesta di soccorso multipla attraverso il proprio smartphone. Una lista di destinatari pre impostati all’interno dell’applicazione riceverà un sms contenente la posizione gps della persona in difficoltà. Utile in situazioni di pericolo come valanghe, terremoti, aggressioni.

Inogra

È una farina a base di legumi secchi. Ha un elevato tenore proteico, un minor apporto di carboidrati, la presenza di molte fibre e vitamine e una naturale assenza di glutine. Inogra® è il nome commerciale del composto di farine con il quale si vuole produrre pasta secca corta in diversi formati.

Marketing4.fitness

È un “Sistema Intelligente di Marketing automatico” per palestre.

PeekEasy App

Un’app che consente di seguire i propri interessi da un territorio scelto. È basata sugli hashtag e copre qualsiasi interesse.

SmokyFiber

È l’unico progetto attualmente in circolazione che si propone di combinare la raccolta di un rifiuto altamente inquinante e dannoso per l’ambiente, come i mozziconi di sigaretta, e il riutilizzo dello stesso con il duplice scopo di ottenere energia e un materiale ad alte prestazioni tecniche.

Solving Solution

Un prodotto brevettato che rappresenta un’evoluzione della tecnologia a sali d’argento nata per contrastare la formazione batterica nei fluidi a base acquosa in sostituzione dei più pericolosi e impattanti battericidi chimici. Completamente atossico, trova applicazione sia nella stabilizzazione dei fluidi utilizzati nelle lavorazioni meccaniche e in in differenti altri settori.

TouriSmART

Un’applicazione ideata per fornire un supporto completo, pratico e personalizzato, per una visita a scopo artistico – culturale.

Tropico dei Colli

Una proposta agli agricoltori bergamaschi di coltivare piante da frutto esotiche naturalmente adatte a crescere e produrre nel nostro territorio.

TrucksApp

Un compagno di viaggio virtuale che parla e dialoga letteralmente con il camionista, utilizzando un innovativo sistema di interazione vocale. Il camionista potrà chiedere assistenza sui vari punti d’interesse e le risposte avverranno tramite consultazione di un enorme database continuamente aggiornato tramite l’interazione degli stessi camionisti di tutta Europa.

La finale è inserita nel calendario di BergamoScienza. Partecipano Luca Grilli, Dipartimento di Ingegneria Gestionale PoliMi; Gabriele Grecchi, co-founder & ceo, Silk Biomaterials e Consultant Z-Cube Research Ventures (Zambon Group); Arcangelo Rociola, giornalista di CheFuturo e coordinatore di Startupitalia.