Lavoro, Università e associazioni insieme per uscire dall’emergenza occupazionale

L’Ateneo tende la mano alle associazioni di categoria per il rilancio dell’economia del territorio. Qui si gioca la vera sfida del futuro

La profonda fase di transizione demografica, tecnologica e sociale che attraversa la nostra società impatta come non mai sul mondo del lavoro con due evidenze generalizzate: la difficoltà nel trattenere personale e la penuria di profili qualificati. Tutto ciò in un contesto generale che si affida più alle percezioni che alle certezze, nel ritenere un lavoro più interessante e proficuo di un altro, ma che ancora si basa anche su visioni e sistemi di lavoro anacronistici.

L’Università di Bergamo è scesa in campo con un progetto dedicato al rapporto tra giovani e lavoro, presentato nel convegno internazionale dal titolo “Giovani, lavoro e lavori” . Il convegno, promosso dal CESC Centro sulle dinamiche economiche, sociali e della Cooperazione dell’Ateneo di Bergamo, vede l’Università di Bergamo fare da ponte tra la comunità scientifica e il mondo imprenditoriale del territorio rispetto ad un problema, come quello occupazionale, grave e complesso. Con questa sua nuova proposta l’Università prosegue nella strada di collaborazione con enti e istituzioni, che rientra nella sua cosiddetta terza missione e che vede l’accelerazione portata dal nuovo rettore, Sergio Cavalieri, che ha segnato un cambio di passo. Non è casuale che l’Università abbia chiamato al tavolo del convegno gli altri attori della formazione, da Regione Lombardia alla Provincia e Comune di Bergamo.

Orientamento, attrattività e fidelizzazione del lavoro sono i temi che si aggiungono al ruolo chiave di scuola e lavoro nella crescita delle competenze e che si devono coniugare con qualità del lavoro, innovazione, meritocrazia e benessere del lavoratore, che oggi sono fattori chiave di competizione di settori produttivi, territori e singole imprese.

Di fronte ad un problema comune si è finora lavorato tanto, ma ciascuno per conto proprio. Per onestà devo riconoscere che nel nostro settore del terziario le associazioni datoriali sono un po’ in ritardo, forse perché a fronte del mismatch di competenze si è pensato di poter far fronte con formazione ad hoc e training on the job, che poi è per dirla bene “in bottega”. Oggi però non si avverte solo un’ulteriore apertura tra competenze richieste e possedute ma anche una penuria di profili. Il problema non è diventato grande solo quantitativamente, ma investe un cambio di valori dei giovani verso il lavoro che ne determina scelte completamente diverse dalle precedenti generazioni.

Il tema dei giovani con il grande problema demografico non può essere disgiunto dal quadro complessivo del mercato del lavoro, nè dall’invecchiamento della popolazione e dal cambio del sistema di welfare.

Tornado sulla proposta dell’Università, noi crediamo fermamente nell’impegno delle organizzazioni di categoria al suo fianco. A patto però che le Associazioni sappiano anche reinterpretare il loro ruolo, che non potrà essere solo sindacale, di rappresentanza o di erogazione di servizi alle imprese. Diventa infatti indispensabile attivarsi anche nell’educazione e orientamento dei lavoratori, che fino ad oggi li ha visti lontani in una logica “sovra categoriale”. Ora più che mai urge superare il concetto di competizione intersettoriale per promuovere il lavoro e quindi il sistema economico del territorio. C’è in atto un grande confronto, una sfida globale dei territori e per i territori. Le capitali europee attirano i nostri cervelli, Milano drena talenti a Bergamo, il nord attira giovani lavoratori dal sud. Inoltre le organizzazioni devono continuare a educare gli imprenditori all’accoglienza e alla crescita dei lavoratori, oltre che nella ricerca del benessere del personale, che oggi è la vera leva occupazionale. Concetti quali quelli del employer branding e del recruiting marketing  sono entrati da anni nelle grandi imprese, ma restano ancora lontani per i piccoli e medi imprenditori. Un ruolo chiave continuerà ancora ad essere il supporto alle imprese, soprattutto quelle dei settori del terziario, per accrescere la loro produttività,  senza il cui aumento non riusciremo ad uscire dalla pericolosa e attuale spirale negativa, tra perdita del potere di acquisto dei lavoratori e riduzione di marginalità e profitto delle imprese.


Prende via il master dell’Università di Bergamo sulla gestione della fabbrica intelligente

Prenderanno avvio venerdì 28 giugno le lezioni del percorso executive “Digital Manufacturing Transformation” (iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzata da Bergamo Sviluppo nell’ambito del progetto “Bergamo Tecnologica”, 112 ore), e del Master universitario executive “Gestione della Fabbrica Intelligente” (iniziativa della School of Management dell’Università degli studi di Bergamo, realizzata in collaborazione con Confindustria Bergamo, Digital Innovation Hub Bergamo, Consorzio Intellimech e con il patrocinio di AFIL, 350 ore complessive).

I percorsi formativi sono rivolti a professionisti che intendano accrescere le proprie competenze tecnologiche, organizzative e gestionali al fine di guidare il processo di trasformazione digitale delle aziende manifatturiere e nascono in funzione delle esigenze delle imprese del territorio individuate da Confindustria Bergamo e Bergamo Sviluppo.

A riprova della stretta collaborazione tra mondo industriale e accademico, l’evento inaugurale si terrà nella sede della Gualini Lamiere International SpA a Bolgare.

L’occasione dell’avvio dei percorsi permetterà un momento di confronto che vedrà i seguenti interventi:

10.00 Saluti iniziali
Miriam Gualini, Amministratore delegato – Gualini Lamiere International Spa
10.10 Saluti istituzionali
Sergio Cavalieri, Prorettore delegato al trasferimento tecnologico, innovazione e valorizzazione della ricerca – Università degli Studi di Bergamo
10.15 Introduzione al Master, obiettivi, genesi e importanza per il territorio
Cristiano Arrigoni, Direttore – Bergamo Sviluppo
Sara Pavesi, Responsabile Education – Confindustria Bergamo
Gianluca D’Urso e Roberto Pinto, Direttori – Master in Gestione della Fabbrica Intelligente
10.35 TAVOLA ROTONDA: Interconnettere le persone, oltre alle macchine. L’importanza del fattore umano. Modera: Sergio Cavalieri, Università degli Studi di Bergamo
Partecipano: Edoardo Della Torre, Direttore SdM – Università degli Studi di Bergamo
Giulio Guadalupi, Vice Presidente, Confindustria Bergamo
Norma Scandella, Membro Consiglio di Amministrazione di Bergamo Sviluppo
Gianluigi Viscardi, Presidente Intellimech

Venerdì 28 giugno – Gualini Lamiere International SpA, via Europa 50 – Bolgare (BG)


L’innovazione nel commercio e nei servizi, convegno Ascom e Università il 2 maggio

I Giovani Imprenditori Ascom Confcommercio Bergamo e l’Università degli Studi di Bergamo organizzano il convegno “Imprese innovative del mondo del commercio e dei servizi”. L’appuntamento è mercoledì 2 maggio, dalle 10.30 alle 12.30, nella sede di Via dei Caniana, 2 (Sala Galeotti) dell’Ateneo. 
L’incontro si apre con i saluti di Cristiana Cattaneo, vicedirettore Dipartimento di Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi dell’ Università degli studi di Bergamo, Oscar Fusini, direttore Ascom e Alessandro Capozzi, presidente gruppo Giovani Imprenditori Ascom. 
Mariafrancesca Sicilia, professore associato Università degli studi di Bergamo, affronterà il tema dell’innovazione e le strategie per competere su più mercati. 
Dalla teoria si entrerà nel vivo del tema con la testimonianza di quattro imprenditori del terziario che hanno puntato sull’innovazione: Flavio Amaglio di Fruitama (marmellate e confetture in tubetto), Chiara Rota di My cooking box (tutti gli ingredienti della ricetta in una scatola), Ivano Pezzotta di Eevye (cover smartphone in pelle personalizzate laser), Maria Mastropietro di Vertical booking (gestionale per le prenotazioni alberghiere). 
“L’innovazione porta con sé una rivoluzione concettuale e apre una finestra sul futuro, permettendo anche alle attività più tradizionali di competere su più mercati- sottolinea Alessandro Capozzi, presidente del Gruppo Imprenditori Ascom-. C’è ancora spazio per le idee, per le intuizioni, per rispondere a nuovi bisogni o risolvere problemi. La collaborazione con l’Università è importante per fare incontrare imprese e studenti. Le storie di successo di queste imprese innovative possono essere uno spunto di riflessione per i ragazzi”. 


L’Università cresce, «ma ha bisogno di docenti e personale»

«Siamo un’Università in movimento, dinamica e, per usare un termine oggi molto in voga, “interattiva”». Così il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini ha inquadrato il cammino dell’Ateneo cittadino aprendo il 49esimo anno accademico nell’aula magna di Sant’Agostino.

Una cerimonia che ha contaminato gli ambiti del sapere con l’intervento del professor Roberto Cingolani dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova e la lectio magistralis del professor Gilles Pécout, Recteur de la Académie de Paris, Région académique Île-de-France, Chancelier des Universités de Paris, su “Le frontiere mediterranee dell’Europa nel lungo Ottocento”.

remo morzenti pellegrini rettore università di bergamoNumeri e progetti danno la dimensione dell’attività e delle prospettive dell’Università. Le matricole sono passate dalle poco più di 4.000 di dieci anni fa alle oltre 6.000 di quest’anno, con un ulteriore incremento rispetto all’anno scorso. Complessivamente gli studenti iscritti per l’anno accademico 2017-2018 sono oltre 18.000. «Una cifra imponente che nel prossimo futuro ci obbligherà inevitabilmente, con questo trend di crescita, a pensare a corsi con numero programmato di studenti per poter continuare a garantire un’elevata qualità dell’offerta formativa», ha annunciato il Rettore.

Oggi sono attivi 14 corsi di laurea triennali, 3 corsi di laurea magistrali a ciclo unico, 16 corsi di laurea magistrale, per un totale di 33 corsi di studio. Tra questi, 3 corsi di laurea magistrale e due curricula di altrettante lauree magistrali sono tenuti interamente in lingua inglese, a cui si aggiunge il corso di Laurea magistrale in lingua inglese in Medicina e chirurgia in collaborazione con l’Università di Milano Bicocca, la University of Surrey e l’ASST Papa Giovanni XXIII e il corso di laurea in Scienze infermieristiche in collaborazione con Humanitas University.

«Per l’anno prossimo – ha proseguito Morzenti Pellegrini – abbiamo intenzione di presentare altre due proposte di attivazione di corsi di laurea magistrale: Filosofia e storia delle scienze naturali e umane ed Engineering and Management for Health in lingua inglese, così da migliorare sempre più l’interazione tra la didattica e le prospettive metodologiche e di ricerca già in atto nel nostro Ateneo».

Insieme agli studenti e ai corsi cresce la ricerca. La valutazione realizzata dall’Anvur ha evidenziato il raggiungimento di standard più elevati e sono state incrementate le risorse ai Dipartimenti e quelle relative agli assegni di ricerca, che da annuali sono diventati biennali, con un impegno di 1,7 milioni di euro.

A Bergamo, nell’anno accademico 2016-2017, hanno conseguito il titolo di Dottori di Ricerca 152 dottorandi e oltre 400 domande sono pervenute per il ciclo che si è da poco inaugurato. L’Ateneo può contare su 6 corsi di dottorato con sede amministrativa, di cui uno da quest’anno in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, e uno con sede amministrativa all’Università di Pavia.

Sul fronte delle relazioni internazionali, nel 2017 sono stati stipulati 32 nuovi accordi di collaborazione, 67 docenti e ricercatori in entrata e 23 in uscita hanno usufruito di mobilità in base agli accordi bilaterali e di collaborazione culturale e scientifica.

Tra le novità c’è anche il programma, fra i primi in Italia, di “Doppia Carriera”, sviluppato insieme al Centro universitario sportivo con l’obiettivo di permettere di coniugare lo sport con lo studio agli studenti-atleti che svolgano riconosciuta attività agonistica a livello nazionale e internazionale.

Prosegue inoltre il potenziamento dell’organico. Nell’anno in corso sono stati varati bandi per il reclutamento complessivo su fondi di Ateneo di 18 ricercatori a tempo determinato, 27 professori associati, 17 professori ordinari. Sono stati poi banditi 5 posti per posizioni di personale tecnico amministrativo. A breve, ci sarà una nuova tornata interna di reclutamento di personale docente nella quale verrà previsto un piano straordinario di assunzione di giovani ricercatori.

«Dobbiamo però in ogni caso avere la possibilità di riequilibrare il prima possibile il nostro rapporto docenti/personale/studenti – l’appello del Rettore – che, ad oggi, è tra i più alti nel sistema universitario italiano: cioè, rispetto ad altri Atenei con lo stesso nostro numero di studenti, abbiamo circa il 30% in meno di docenti e di personale tecnico-amministrativo. Penso siate tutti d’accordo con me nel dichiarare che tutto ciò non è più sostenibile! Non lo è proprio in quella prospettiva di crescita e valorizzazione che deve essere la priorità del nostro Ateneo per gli anni a venire».

Sviluppo significa anche bisogno di spazi «Qualche mese fa abbiamo inaugurato la nuova sede di via Pignolo e via San Tomaso grazie alla collaborazione con il Comune e la Provincia di Bergamo e al fondamentale supporto di Regione Lombardia – ha ricordato Morzenti Pellegrini -; a breve, porteremo a termine i lavori nel campus di Ingegneria di Dalmine e, contemporaneamente, inizieranno i restauri del Chiostro minore di Sant’Agostino e delle facciate del Chiostro grande. I lavori di demolizione presso l’ex caserma Montelungo sono invece già in corso e siamo in attesa a breve del progetto definitivo. Sempre nei prossimi mesi, inoltre, tutte le cappelle di questa ex chiesa saranno interessate dai restauri che abbiamo ritenuto opportuno intraprendere: sono lavori particolarmente delicati e però assolutamente necessari per salvare le opere dal degrado a cui andrebbero incontro».

Quanto alla mission, all’approssimarsi del cinquantesimo di fondazione dell’Università di Bergamo, il Rettore ricorre al filosofo tedesco Wilhelm von Humboldt, che agli inizi dell’Ottocento ha riformato il sistema educativo prussiano e portato all’istituzione, nel 1810, dell’Università di Berlino, di cui ricorre il 250 esimo anniversario della nascita. «La sua idea di connettere educazione e ricerca, o meglio di educare attraverso la ricerca, nasceva con l’obiettivo di sviluppare una cultura civica illuminata guidata esclusivamente dalla ragione. Questo ideale di università appare oggi messo in crisi dal nuovo ruolo richiesto agli Atenei che, sul modello delle Università statunitensi, predilige percorsi formativi impostati sulla professionalizzazione anziché sulla ricerca “pura” e sull’educazione della persona. In realtà la richiesta sempre più urgente e sentita da parte non solo del mondo accademico, ma anche di quello civile ed economico, è di un’Università attrezzata per farsi carico di nuove idee capaci di educare i cittadini – educarli alla ricerca, educarli alla conoscenza, educarli alla professione – nell’ottica di un beneficio comune e condiviso per l’intera società».


I distributori automatici pensano all’ambiente, in campo Confida e Università di Bergamo

distributori automatici 2I distributori automatici sposano la sostenibilità, dall’impiego di tecnologie di risparmio energetico alla logistica, con mezzi di trasporto gpl, metano e ibridi e lo studio di percorsi che riducono l’impatto del traffico nei centri urbani.

Addio anche a plastica e imballaggi inutili: per il trasporto degli alimenti si utilizzano contenitori sanificabili e riutilizzabili e nelle “macchinette” i gestori optano per confezioni e bicchieri biodegradabili o a basso impatto di C02, promuovendo anche la raccolta differenziata. La rivoluzione “green” coinvolge anche i prodotti, con una proposta bio, a chilometro zero e per le intolleranze alimentari.

Il tema della sostenibilità è al centro del convegno dal titolo “La CSR come valore competitivo: il caso del Vending Sostenibile”, in programma lunedì 13 novembre all’Università di Bergamo – Dipartimento di Economia, nella Sala Galeotti, alle 15. L’incontro è organizzato da Confida – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo e il Gitt – Centro per la gestione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Il convegno sarà l’occasione di presentare il progetto di ricerca internazionale portato avanti da cinque studenti dell’Università di Bergamo sul Vending sostenibile (“Sustainable Vending Challenges for the future of a fast growing sector”), coordinato dalla professoressa Daniela Andreini.

«Nel nostro settore – spiega Piero Angelo Lazzari, presidente di Confida – la sostenibilità è un tema molto ampio che tocca varie fasi dell’attività, dalla gestione efficiente dell’energia e dei magazzini all’interno dell’azienda alla sostenibilità nei trasporti, fino alla scelta di prodotti alimentari e alla gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia sempre più circolare».

Per promuovere le buone prassi in materia di sostenibilità ambientale all’interno del settore della distribuzione automatica, Confida ha dato vita nel 2014 al progetto “Vending Sostenibile”, in collaborazione con Fondazione Sodalitas (www.vendingsostenibile.com).

Il programma

L’incontro si apre con i saluti di Giancarlo Maccarini, prorettore vicario dell’Università di Bergamo, di Gianluca D’Urso vicedirettore Gitt (Centro per la gestione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico), di Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo e di Piero Angelo Lazzari, presidente Confida – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica.

Silvana Signori, professore associato in Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Bergamo, farà il punto sulla responsabilità sociale e lo sviluppo sostenibile d’impresa; Massimiano Tellini, illustrerà il progetto Circular Economy di Intesa San Paolo, di cui è responsabile, il suo sviluppo e le opportunità per le imprese. Anna Reina, coordinatrice della Commissione Vending Sostenibile di Confida presenterà i risultati del progetto che raccoglie esperienze virtuose sul tema e le mette a disposizione dell’intero sistema. Daniela Andreini, professore associato in Economia e Gestione delle Imprese dell’Università degli Studi di Bergamo e Giuseppe Pedeliento, ricercatore in Economia e Gestione delle Imprese dello stesso Ateneo, illustreranno il progetto “Sustainable Vending Challenges for the future of a fast growing sector”.

Chiuderanno l’incontro le presentazioni di due case history di successo da parte di Francesco Frova, South Europe regional manager N&W Global Vending e Zana Vuleta, responsabile comunicazione Serim.

Bergamo, patria del vending

La distribuzione automatica italiana è nata a Bergamo. Nel 1963 il marchio di biciclette Bianchi diversifica la sua attività realizzando il primo distributore di crema caffè espresso e bevande calde a marchio aziendale. Oggi nella provincia di Bergamo, oltre alle aziende di fabbricazione (tra cui leader nel software e nella costruzione di distributori automatici, oltre ad aziende primarie impegnate nel trattamento dell’acqua), sono attive 35 aziende di gestione di distributori automatici.


L’Università di Bergamo accredita le start up degli studenti

L’Università di Bergamo è sempre più impegnata nel sostegno alle start up e al raccordo con il mondo imprenditoriale. È emerso nel corso della presentazione della finale di Start Cup, il progetto di formazione e accompagnamento delle nuove idee.

«L’Università di Bergamo ha recentemente approvato il Piano Strategico della Terza Missione – ha ricordato Sergio Cavalieri, prorettore delegato al Trasferimento Tecnologico, Innovazione e Valorizzazione della Ricerca – che, tra le sue linee, prevede il consolidamento del rapporto tra l’Ateneo e il tessuto economico-industriale del territorio attraverso il potenziamento delle attività di valorizzazione della ricerca e di trasferimento tecnologico. Start Cup Bergamo va proprio in questa direzione, mettendo a disposizione le competenze dell’Ateneo a favore degli aspiranti imprenditori del territorio. L’Ateneo ha inoltre recentemente approvato le linee di indirizzo per il sostegno alle startup, un documento unico nel suo genere in Italia che consente alle startup promosse dagli studenti universitari di avvalersi del titolo di “Startup accreditata dall’Università degli Studi di Bergamo” e accedere così ad una serie di servizi messi a disposizione dall’Università. Con queste misure l’Ateneo intende fornire un sostegno rilevante ai propri giovani nel valorizzare il loro talento inventivo e incentivare il loro spirito imprenditoriale, assumendo quindi nel territorio non solo il ruolo di fucina di laureati altamente qualificati, ma anche di motore di creazione e crescita di nuove imprese ad alto potenziale di sviluppo».

Lucio Cassia, presidente del Centro di Ricerca di Ateneo sulla Nuova Imprenditorialità (Cyfe), ha dichiarato: «A me piace pensare che Start Cup Bergamo non sia solo una business competition, bensì un laboratorio dove Istituzioni e Associazioni partecipano con entusiasmo verso il fine comune di sviluppo del territorio e del Paese. Un luogo dove sono posti a fattor comune valori e competenze differenti, per cambiare ciò che tende a spegnere lo slancio e alimentare ciò che invece dà carburante alle iniziative dei giovani. Stiamo costruendo un ecosistema innovation-friendly dove ognuno è chiamato a mettere in gioco il proprio talento».

«I nostri dati più recenti sulle startup innovative italiane, che presenteremo proprio durante la finale di Start Cup Bergamo – ha spiegato Tommaso Minola, direttore di Cyfe e Start Cup Bergamo -, ci dicono che i numeri sono in aumento. Il fenomeno è senza dubbio molto interessante; in particolare è sempre meno “improvvisato”, perché vi aderiscono individui con già qualificate esperienze professionali, derivanti da attività di ricerca in università o impresa. Tuttavia, i nostri dati ci dicono che per il successo di una nuova impresa è rilevante il livello di formazione imprenditoriale poiché questo genererebbe un maggiore orientamento alla crescita, al rischio imprenditoriale, all’internazionalizzazione. Con Start Cup Bergamo cerchiamo di lavorare su questi aspetti, fin dalle fasi preliminari della nascita dell’impresa».


Dall’ombrello automatizzato alla piattaforma per creare birre: venti idee d’impresa in gara con Start Cup

start cup - partecipanti 2017
Tante soluzioni per la salute e l’assistenza, ma anche nuovi prodotti – dall’ombrello al braccialetto, all’arredamento -, piattaforme commerciali, formative e persino per creare birre personalizzate, app. Sono tante le nuove idee imprenditoriali nate nell’edizione 2017 di Start Cup, l’iniziativa di formazione e accompagnamento imprenditoriale dell’Università degli Studi di Bergamo, che vivrà la finale lunedì 9 ottobre, nell’ambito di BergamoScienza.

La giornata, al Campus universitario di Sant’Agostino, si articola in due momenti: dalle ore 15 le startup in gara si presentano al pubblico in una vera e propria “fiera delle idee”, allestita nel chiostro; dalle 17, nella cornice dell’Aula Magna, la finale, gara a colpi di elevator pitch davanti alla giuria e a due ospiti d’eccezione: Olivia Nicoletti, Cambridge Enterprise, esperta in nanotecnologie, e Vincenzo Russi, presidente e amministratore delegato di e-Novia, spin-off dell’Università di Bergamo, che si occupa di creazione di spin-off, accelerazione d’impresa, sviluppo di proprietà intellettuale e trasferimento di innovazione alle imprese.

Da cinquanta, sono giunti fino alla fase finale venti team. I loro progetti si confronteranno direttamente con una giuria tecnica e successivamente saranno presentati con il format dell’elevator pitch (ovvero il discorso che un imprenditore farebbe ad un investitore se si trovasse per caso con lui in ascensore), davanti al pubblico di BergamoScienza, giurati – sia di estrazione imprenditoriale che accademica – ed investitori.

I progetti vincitori si aggiudicano premi in denaro e viaggi presso le capitali europee della formazione imprenditoriale.

Da quest’anno, i progetti che partecipano a Start Cup Bergamo avranno ancora più opportunità di sviluppo: dopo l’evento finale, infatti, l’Università degli Studi di Bergamo continuerà ad offrire la propria collaborazione diretta attraverso un percorso di accreditamento e di supporto finalizzato all’apertura dell’impresa.

Il percorso, nel suo insieme, si articola in più passaggi: eventi di orientamento, che coinvolgono i tre campus UniBg (Ingegneristico, Economico-Finanziario, Umanistico); il collegamento con l’iniziativa “Campus Entrepreneurship”, che ha previsto borse di mobilità per sviluppare l’idea d’impresa in un contesto internazionale durante la fase di formazione imprenditoriale; evento di raccolta di idee durante lo Start Cup Weekend (26 e 27 maggio 2017) e la fase dedicata alla formazione imprenditoriale (4 mesi in totale), il cuore di Start Cup Bergamo, che ha supportato i team imprenditoriali nel trasformare la propria idea in un business plan mediante una formazione approfondita ed un affiancamento da parte di accademici ed esperti dello startup d’impresa.

Le idee in gara

  • AISent (di Michele Ermidoro) – Un innovativo sistema di allerta per luoghi pubblici, basato sul riconoscimento dei suoni.
  • ArgoChem (di Claudio Colleoni) – Un prodotto chimico ad alto valore aggiunto e a basso impatto ambientale.
  • Articolo 34 (di Gabriele Pellicioli) – Piattaforma per la formazione online degli aspiranti avvocati.
  • Certificar (di Stefano Lussana) – App per smascherare le automobili con chilometraggio contraffatto.
  • DeliGreen (di Valentina Moro) – Una piattaforma che integra la filiera dei prodotti “Green”, facilitando lo scambio di informazioni tra il produttore e il consumatore.
  • Ermes (di Riccardo Tripepi) – Carrozzina innovativa per persone con disabilità, che punta a facilitare i movimenti del paziente e dei suoi assistenti.
  • FactoryBrewer (di Giorgio Pirovano) – Piattaforma per la creazione di birre personalizzate assistiti da esperti.
  • Farmemo (di Alessio Longhi) – Un innovativo promemoria “smart” per l’assunzione di farmaci.
  • HealthHelper (di Antonio Surace) – Social network a supporto dell’approvvigionamento di farmaci da parte dei pazienti.
  • HowToPay (di Luca Armanni) – Soluzioni tecniche di pagamento adattabili e personalizzate.
  • Istruzioni Parlanti (di Graziella Carbone) – Audio-cartoline per persone anziane.
  • LetsFit24 (di Frederic Nicolas Didier) – Servizio per l’allenamento in palestra ovunque ed in ogni momento.
  • Limitless (di Luca Merisio) – Soluzioni modulari riadattabili per l’arredamento “smart”.
  • Stefano Carrara (di MarketPlace B2B) – Piattaforma per lo scambio commerciale tra aziende di diversi settori.
  • PigreQuo (di Paolo Salvi) – Rilavorazione di materiali grezzi per la produzione di beni rivolti ad un mercato d’elite.
  • Pocket Umbrella (di Simone Pelati) – Innovativo ombrello automatizzato e compatto.
  • Q-Walk (di Niccolò Sala) – Dispositivo per la riabilitazione dei pazienti con problemi di deambulazione.
  • Save The Bridge (di Edoardo Nodari) – Sistema per la mappatura e il monitoraggio dei ponti sulla viabilità ordinaria.
  • Twisty (di Martina Garletti) – Innovativo bracciale per il mercato del fashion.
  • UniBooKapp (di Greta Zamperoni) – Piattaforma per la compravendita di materiale scolastico e universitario.

L’evento è ad ingresso libero. È raccomandata la prenotazione on line sul sito di BergamoScienza.

 


Avete un’idea d’impresa e volete svilupparla? Affrettatevi per Start Cup

start cup bergamo 2Se avete un’idea di business che vi frulla nella testa, vi restano ancora alcune ore per iscrivervi a Start Cup Bergamo 2017, il progetto dell’Università di Bergamo per formare gli imprenditori di domani.

Si chiudono infatti a mezzanotte di mercoledì 7 giugno i termini per partecipare all’ottava edizione di Start Cup School, il percorso di formazione imprenditoriale avanzato, sviluppato con le Università di Cambridge e Maastricht, che fornirà tutti gli elementi – teorici e pratici – utili allo sviluppo dell’idea e alla verifica in un piano d’impresa pronto per essere sottoposto agli investitori.

Gli iscritti potranno inoltre beneficiare di un accompagnamento imprenditoriale, a cura di tutor accademici e mentorship industriale promossa da imprenditori locali. Le iscrizioni possono essere perfezionate su www.startcup.unibg.it

Start Cup Bergamo 2017 è un progetto dell’Università degli Studi di Bergamo, gestito dal Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico, con il coordinamento scientifico del Center for Young and Family Enterprise (CYFE), Centro di Ateneo che dal 2010 si occupa di studi e ricerche sul fenomeno imprenditoriale. Collaborano i Centri GITT, CCSE ed ELab, ed è supportato dai partner di Start Cup Bergamo: UBI Banca, Bergamo Sviluppo (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bergamo), Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo, Associazione BergamoScienza, Jacobacci & Partners, Research for Enterprise Systems (RES) srl, UNICA Point.

Nella scorsa edizione di “Start Cup Bergamo”, la business plan competition che premia le migliori proposte di imprenditoria giovanile, si è classificato al primo posto DazePlug di Giacomo Zenoni (UniBg), un dispositivo di ricarica per vetture elettiche che, una volta posizionato in un garage, automatizza completamente il processo di ricarica del veicolo elettrico. Il progetto è stato premiato con un periodo di accelerazione dell’idea imprenditoriale presso il polo di innovazione tecnologica dell’Università di Cambridge.

Secondo classificato: Tropico dei Colli di Giulia Serafini. La startup propone agli agricoltori di coltivare piante da frutto esotiche naturalmente adatte a produrre nel nostro territorio, piante che con ridotta manodopera producono frutti dall’alto valore aggiunto, anche biologico. È già possibile visitare l’impianto sperimentale a Bergamo, per conoscere le piante e i frutti da vicino. Il progetto è stato premiato con un’attività di accompagnamento imprenditoriale per lo sviluppo del business presso Confindustria Bergamo.

Al terzo posto si è invece piazzato SmokyFiber di Giorgia Carissimi (UniBg). L’unico progetto attualmente in circolazione che si propone di combinare la raccolta di un rifiuto altamente inquinante e dannoso per l’ambiente, come i mozziconi di sigaretta, e il suo riutilizzo con il duplice scopo di ottenere energia e un materiale ad alte prestazioni tecniche. Giorgia Carissimi è stata premiata con un’attività di accompagnamento imprenditoriale per lo sviluppo del proprio business presso Bergamo Sviluppo.


Ascom, al via la scuola di Alta Formazione per i dirigenti

generica-università1Parte lunedì 29 maggio la Scuola di Alta Formazione rivolta ai vertici associativi di Ascom Bergamo Confcommercio. Sette lezioni indirizzate ad una trentina tra presidenti, vicepresidenti e consiglieri che compongono il quadro di rappresentanza dell’Associazione. Il corso, che durerà fino a fine novembre, è organizzato dall’Area formazione di Ascom in collaborazione con l’Università di Bergamo e la sua School of Management. La direzione didattica è affidata a Stefano Tomelleri, componente della Faculty School of Management dell’Università di Bergamo e professore del Dipartimento Scienze umane e a Daniela Nezosi, responsabile dell’Area Formazione e Sviluppo di Ascom. Tra i docenti  del corso oltre a Tomelleri, Sergio Cavalieri, prorettore delegato al trasferimento tecnologico, innovazione e valorizzazione della ricerca.

«Quest’anno abbiamo scelto di destinare un percorso di Alta Formazione ai nostri dirigenti e la proposta è stata accolta con molto interesse – spiega Paolo Malvestiti, presidente Ascom Bergamo Confcommercio -. L’investimento, oltre ad avere un importante valore sia in termini economici che organizzativi, vuole essere il giusto riconoscimento a chi si impegna e dimostra quotidianamente di credere nell’associazionismo. Il nostro obiettivo è quello di avviare un progetto formativo stabile, solido e strutturato, perché il cambiamento che è in atto a livello globale e che tocca anche i nostri settori ci impone di favorire nuovi comportamenti organizzativi orientati all’integrazione e alla crescita del sistema, indirizzando le competenze del sistema verso la comprensione delle nuove dinamiche di mercato e la ricerca delle migliori opportunità di sviluppo».

Gli obiettivi del corso sono duplici: da un lato offrire nuovi stimoli di sviluppo ai vertici associativi, fornendo gli strumenti strategici per affrontare i cambiamenti economici e di sistema; dall’altro creare una squadra affiatata che condivida ideali e valori di crescita.

Il corso si articola in sette moduli. Il primo, in programma lunedì 29 maggio dalle 16 alle 20, ha come tema il ruolo della rappresentanza; gli altri appuntamenti sono su leadership (12 giugno e 10 luglio), team work e negoziazione (11 settembre), comunicazione (25 settembre), public speaking (16 ottobre), media comunication (30 ottobre). Concluderà il percorso un team building conviviale sul fare squadra ( 27 novembre).  Tutte le lezioni si svolgono nella Sede Universitaria del Parco Scientifico Kilometro Rosso.

 


Incontri di moda, luce e design. In Università il patron di Max Mara

Max_Mara_Flagship_storeLuigi Maramotti, presidente del gruppo Max Mara, prestigioso brand della moda made in Italy, è il prossimo ospite della rassegna di incontri Moda, Design, Luce nell’Italia del Novecento. Nell’Aula Magna ed ex Chiesa di Sant’Agostino dell’Università degli Studi di Bergamo giovedì 20 aprile alle 17 terrà la conferenza ad ingresso libero “Connettere la creatività”.

L’appuntamento è parte di una serie di eventi che porteranno all’Università di Bergamo alcuni tra i più importanti architetti, industrial designer e fashion designer italiani, un’iniziativa che rientra nel percorso che l’Università sta seguendo, unendo l’intreccio tra i saperi e gli insegnamenti accademici, con un dialogo aperto al mondo artistico e professionale.

La rassegna proseguirà il 26 aprile con l’intervento “Sine lumine pareo” di Enzo Catellani e il 16 maggio con Beppe Finessi, che traccerà il “Ritratto del designer contemporaneo”. La giornata di chiusura del 19 maggio avrà come ospite uno dei nomi più celebri del design italiano, Alessandro Mendini, che terrà una conferenza sul tema Design di Parole.

Luigi Maramotti è il presidente della casa di moda italiana Max Mara, che insieme ai fratelli Ludovica e Ignazio porta avanti l’azienda di famiglia secondo la visione del padre e fondatore Achille, che fonde alta qualità e design chic e la cui attività si è estesa tra Cina, Russia e Brasile. Negli anni Maramotti ha avviato una serie di attività che mettono al centro le donne e la creatività come il Max Mara Art Prize for Women la cui prima edizione è stata nel 2005 in collaborazione con Whitechapel Gallery di Londra e Women in Film Max Mara Face of the Future Award, che ha aperto i battenti l’anno successivo. Nel 2015 il connubio tra arte e moda prosegue a New York con la serata di inaugurazione della nuova sede del Whitney Museum del Meatpacking District della metropoli americana che porta la firma proprio della casa di moda italiana.

La rassegna Moda Design Luce nell’Italia del Novecento è il risultato di una collaborazione interdisciplinare e interdipartimenatale, che nasce dal curriculum di studi in “Moda, Arte, Design e Cultura Visiva”. Pur afferendo al Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione, questo percorso contempla un’offerta formativa con moduli di insegnamento espressamente pensati ed erogati da docenti del Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione dell’Università degli Studi di Bergamo.