Grossisti HoReCa, lettera a Governo e istituzioni per accelerare ripresa

Giampietro Rota

Il settore delle imprese all’ingrosso di distribuzione HoReCa (Hotellerie, Restaurant, Cafè) sta registrando un crollo del fatturato con punte fino al 90% a seguito della chiusura di bar, pizzerie, ristoranti e alberghi conseguente alle necessarie misure di distanziamento a contrasto dell’epidemia da coronavirus.
La filiera è al collasso, e la chiusura di bar e ristoranti fino al 31 maggio, rappresenta un ulteriore ostacolo allo sforzo di salvare aziende e i relativi posti di lavoro dalla chiusura.
A livello nazionale i consorzi tra i più rappresentativi del settore- Adat e San Geminiano, coordinati in Helios insieme a Udial, strutture che raggruppano oltre 430 aziende di distribuzione all’ingrosso food e beverage- in accordo con tutte le categorie di pubblici esercizi hanno rivolto ieri, attraverso una lettera, un appello alle istituzioni, a partire dai vertici del Governo.
In linea con Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, hanno chiesto un anticipo dell’apertura al 18 maggio.
Una scelta che, nel pieno rispetto della salute dei cittadini, consentirebbe all’intera filiera HORECA di rimettersi in marcia.
Ascom, attraverso il gruppo Grossisti distribuzione bevande, sposa l’iniziativa, condividendone contenuti e modalità. La lettera è stata infatti portata all’attenzione della categoria dal presidente bergamasco del consorzio San Geminiano, Stefano Betti, di Bere Betti Distribuzione Bevande di Cividate al Piano.
“Anche pochi giorni di anticipo sulla riapertura in questo momento sono cruciali- spiega Giampietro Rota, presidente dei grossisti distributori Ascom Confcommercio Bergamo-. Molte aziende non sono riuscite ad anticipare le casse integrazioni ai dipendenti e si trovano in emergenza liquidità. Inoltre siamo ancora in attesa di risposte da parte del Governo. Perché se la chiusura è stata un problema, al momento si preannunciano grandi difficoltà per la riapertura, in assenza di mezzi di sostegno certi e immediati”.
Il comparto dei pubblici esercizi è in grave sofferenza e a cascata le imprese specializzate nelle loro forniture.

I sei punti per la ripresa

Le richieste avanzate alle istituzioni invocano misure urgenti per:

  • Un prolungamento della cassa integrazione per tutto il comparto della distribuzione e dei grossisti HoReCa e per il settore della ristorazione e del turismo.
  • Contributi a fondo perduto per le imprese del settore che hanno dovuto chiudere l’attività
  • Trasformazione in credito di imposta delle perdite su crediti per i grossisti settore HoReCa
  • Finanziamenti per liquidità a tasso 0 con durata fino a 9 anni e pre-ammortamento di anni 3
  • Annullamento di imposte quali: Imu e Tari
  • Riduzione dei contributi previdenziali fino fine 2020, fatto salvo che l’emergenza Covid-19 possa definirsi conclusa.


Impresa Sicura, bando per il rimborso di mascherine e dpi

Per le imprese sono a disposizione 50 milioni di euro per mettersi in sicurezza per la ripartenza.  Impresa SIcura è l’intervento previsto dal decreto Cura Italia (DL 18/2020, articolo 43, comma 1) che punta a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese, di qualunque dimensione e operanti su tutto il territorio nazionale.

Il bando di Invitalia consente alle aziende di ottenere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale (DPI) finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Il rimborso è concesso fino al 100% delle spese ammissibili e fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile.

Importo massimo rimborsabile: 500 euro per ciascun addetto dell’impresa – a cui sono destinati i DPI – e fino a un massimo di 150mila euro per impresa.
Importo minimo rimborsabile: non inferiore a 500 euro.
Le risorse disponibili sono 50 milioni di euro.

Il bando 

 


Gioiellerie, via libera a riparazioni e produzione con ritiro e consegna a casa

Federpreziosi chiarisce in una circolare (datata 2 maggio)le attività consentite per il comparto a partire dal primo avvio della fase 2, dal 4 maggio. Il via libera dal Governo è per le attività con codice ATECO 2007 32.12.10 Fabbricazione di oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi. E’ autorizzata, ai sensi dell’allegato 3 del decreto del 26 aprile (ed eventuali successivi aggiornamenti) la produzione ma non la vendita al dettaglio.
Ad affermarlo sono due FAQ pubblicate il 2 maggio sul sito della Presidenza del Consiglio.
Pertanto, nel caso delle attività artigianali del settore che contemplano la vendita a privati sono consentite unicamente altre forme di vendita previste dall’allegato 1 (via internet; per televisione; per corrispondenza, radio, telefono).
Per analogia, salvo ulteriori interventi della Presidenza del Consiglio, si ritiene che la ratio delle citate FAQ possa estendersi anche alle attività di ritiro/consegna di riparazioni, privilegiando i servizi di ritiro e consegna a domicilio.  Per tutte le attività Ascom è possibile aderire al progetto, con tanto di app, Compravicino. 

In materia di consegne a domicilio è obbligo rispettare le disposizioni in materia di sicurezza igienico- sanitaria previste dall’art. 2, comma 7, del DPCM 26 marzo 2020, al momento della consegna al domicilio quali: limitazione del contatto con il cliente e con il corriere, rispetto delle distanze di sicurezza, l’utilizzo di guanti nonché – ove prescritto, ma sempre consigliabile l’uso di mascherine protettive.
E’ sottinteso altresì il rispetto delle prescrizioni riguardanti la compilazione del modello di autodichiarazion;  dovrà essere posta particolare attenzione alla voce relativa alle comprovate esigenze lavorative, completata con tutte le indicazioni atte a consentire le verifiche sulla sussistenza di tali necessità. A tale autodichiarazione
dovrà essere allegata la documentazione – ove esistente – relativa da presentare su richiesta alle forze dell’ordine,

Per le attività di compravendita di oro usato assimilabili ai Codici ATECO 2007 consentiti dall’allegato 3 del DPCM 26 aprile 2020, alla luce delle citate FAQ del Governo, diviene indispensabile attivarsi presso le rispettive Prefetture di competenza per verificare la effettiva possibilità da parte dei cittadini di spostarsi dalla propria dimora per effettuare le suddette operazioni.


Federmobili, per negozi di arredo il vademecum per operare in sicurezza

Dal 4 maggio i negozi di arredo possono riprendere le attività di consegna e montaggio mobili, purché in possesso dei codici ateco 43.32.02 e/o 49.42.00, che debbono essere riportati 
nella visura camerale.  
L’emergenza sanitaria richiede sicuramente tuttavia di ripensare il proprio modo di lavorare. Per questo, al fine di accelerare il riavvio delle attività economiche in piena sicurezza, le parti sociali il 24 aprile 2020 hanno sottoscritto con il Governo il nuovo “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, che integra quello precedentemente siglato in data 14 marzo 2020. Il Protocollo (ed eventuali successive integrazioni dello stesso) rappresenta il punto di riferimento per le imprese rispetto alle misure atte a garantire gli adeguati livelli di protezione nei luoghi di lavoro

In particolare, alla ripartenza, nei modi e nei tempi che l’Autorità comunicherà, ci si dovrà occupare di come ripensare la fase di montaggio e installazione di mobili presso l’abitazione del cliente, dove, di solito, non sono presenti le figure professionali preposte al coordinamento delle misure di sicurezza, alle quali compete la definizione dei presidi sanitari minimi necessari.

Le linee guida, raccolte nel vademecum di Federmobili e Cna, intendono offrire uno schema di lavoro per adottare le misure minime di protezione sanitaria nei confronti del contagio, in attesa che vengano emanati precisi provvedimenti da parte delle autorità, per la gestione di piccoli cantieri temporanei presso le abitazioni dei clienti.

Le linee guida non sostituiscono a nessun effetto altre prescrizioni obbligatorie che venissero nel frattempo emanate, con particolare riguardo ad eventuali campagne di test immunologici che dovessero essere introdotte dalle competenti autorità, né autorizzano ad anticipare o aggirare le norme che presiedono la possibilità di effettiva esecuzione dei lavori.

 

 


Decreto legge “Cura Italia” del 17 marzo 2020 – novità per le imprese del terziario

Sono quattro i fronti principali su cui interviene il Decreto Legge approvato dal Consiglio dei ministri il 17 marzo 2020 e riguardano il finanziamento per il potenziamento del Sistema sanitario nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza; il sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito; il supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia; e la sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi nonché di altri adempimenti fiscali ed incentivi fiscali per la sanificazione dei luoghi di lavoro e premi ai dipendenti che restano in servizio Il Decreto-legge è immediatamente in vigore dalla data della sua pubblicazione ma le norme possono essere modificate in sede di conversione in Legge.

Elenchiamo di seguito i principali interventi per imprese e gli addetti del terziario

Cassa integrazione e Fondo Integrazione salariale

La cassa integrazione in deroga viene estesa all’intero territorio nazionale, a tutti i dipendenti, di tutti i settori produttivi. I datori di lavoro, comprese le aziende con meno di 5 dipendenti, che sospendono o riducono l’attività a seguito dell’emergenza epidemiologica, possono ricorrere alla cassa integrazione guadagni in deroga con la nuova causale “COVID-19” per la durata massima di 9 settimane. Tale possibilità viene estesa anche alle imprese che già beneficiano della cassa integrazione straordinaria. La possibilità di accesso all’assegno ordinario con causale “emergenza COVID-19” è esteso anche ai lavoratori dipendenti presso datori di lavoro iscritti al Fondo di integrazione salariale (FIS) che occupano mediamente più di 5 dipendenti. Questi due strumenti non sono immediatamente fruibili.  Per il FIS è necessario attendere la circolare Inps prima di procedere con ragionevole certezza mentre per la CIGD, l’accordo fatto in Regione Lombardia antecedente al decreto dovrà necessariamente essere rivisto. A seguire attenderemo il decreto regionale e la circolare Inps. Ascom fornirà i preziosi aggiornamenti appena disponibili.

Indennizzo per gli autonomi

È riconosciuto un indennizzo di 600 euro, su base mensile, non tassabile, per i lavoratori autonomi e le partite IVA. L’indennizzo va ad una platea molto ampia di persone: professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, commercianti, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli. E’ istituito un Fondo per il reddito di ultima istanza con una dotazione di 300 milioni di euro come fondo residuale per coprire tutti gli esclusi, compresi i professionisti iscritti agli ordini. Anche in questo caso occorrerà aspettare le circolari esplicative per capire come fruirne. 

Rinvio delle scadenze di marzo

Per il settore turistico-alberghiero, termale, trasporti passeggeri, ristorazione e bar, cultura (cinema, teatri), sport, istruzione, parchi divertimento, eventi (fiere/convegni), sale giochi e centri scommesse, sospensione, senza limiti di fatturato, dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i mesi di marzo e aprile, insieme al versamento Iva di marzo. I versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020.

Il decreto prevede tuttavia criteri più ampi per i territori più colpiti, fra cui la Provincia di Bergamo. I dettagli saranno approfonditi alla luce del Decreto.

Sospensione dei termini per il pagamento delle rate di mutuo

Per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale delle piccole e medie imprese, il pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020 è sospeso sino al 30 settembre 2020 e il piano di rimborso delle rate o dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato, unitamente agli elementi accessori e senza alcuna formalità, secondo modalità che assicurino l’assenza di nuovi o maggiori oneri per entrambe le parti. Sono inoltre previste misure di tutela per le aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti esistenti (che non potranno essere revocati fino al 30 settembre 2020) e per i prestiti non rateali (la cui scadenza viene prorogata fino al 30 settembre 2020).

Fondo di garanzia

Viene stanziato un miliardo di euro per potenziare il fondo di garanzia destinato alle piccole e medie imprese. Per un periodo di nove mesi, sono previste deroghe alle norme che regolano l’erogazione delle garanzie (gratuità della garanzia, fissazione dell’importo massimo a 1,5 milioni di euro, ammissibilità della rinegoziazione del debito, etc.).

Divieto di revoca del credito

Le PMI potranno disporre, fino al 30 settembre 2020, dei crediti di cassa e degli anticipi fatture che attualmente hanno in essere, sia sulla parte utilizzata che quella ancora disponibile. Gli stessi non potranno essere revocati. I prestiti non rateali con scadenza prima del 30/09/2020 rimarranno in essere, senza alcuna formalità, fino alla succitata data, unitamente ai rispettivi elementi accessori.

La cooperativa di garanzia Fogalco con Asconfidi Lombardia è operativa per l’assistenza delle imprese.

Altre misure

Credito d’imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro

Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, ai soggetti esercenti attività d’impresa è riconosciuto, per il periodo d’imposta 2020, un credito d’imposta nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro fino ad un massimo di 20.000 euro.

Contratti di soggiorno – rimborsi a mezzo voucher

Qualora un cliente annulli la prenotazione di un soggiorno invocando l’impossibilità sopravvenuta determinata dall’epidemia Covid-19 e dai provvedimenti alla stessa correlati, la struttura ricettiva ha facoltà di procedere, in luogo del rimborso del corrispettivo versato, all’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione.

Ritenuta d’acconto professionisti

Disapplicazione della ritenuta d’acconto per professionisti senza dipendenti, con ricavi o compensi non superiori a euro 400.000 nel periodo di imposta precedente, sulle fatture di marzo e aprile. Chi si avvale dell’opzione, rilascia un’apposita dichiarazione dalla quale risulta che i ricavi e compensi non sono soggetti a ritenuta e provvede a versare l’ammontare delle ritenute d’acconto non operate dal sostituto in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020, senza applicazione di sanzioni e interessi. 

Affitti commerciali

A negozi e botteghe viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione del mese di marzo. Attenzione che il decreto sembrerebbe fissare il bonus solo per gli immobili rientranti nella categoria castale C1 (negozi e botteghe). Anche in questo caso è necessario attendere la circolare relativa.


Stop in tutta Italia fino al 25 marzo Le misure restrittive del Governo

L’Italia verso lo stop. Almeno fino al 25 marzo. Il governo annuncia una nuova stretta nel contrasto al coronavirus. Il premier, Giuseppe Conte, parla in diretta Facebook – alle 21.45 dell’11 marzo – in un discorso a tratti anche drammatico. “Grazie agli italiani che compiono sacrifici. Stiamo dando prova di essere una grande nazione”, comincia. Poi elenca le nuove misure, premettendo: “Ho fatto un patto con la mia coscienza, al primo posto c’è la salute degli italiani”. Quindi spiega: “Saranno chiusi tutti i negozi tranne quelli per i beni di prima necessità, come farmacie e alimentari”. Sono sospese dunque le attività di bar, pub, ristoranti (per tutto il giorno e non solo dopo le 18). Mentre restano garantite le consegne a domicilio. Chiudono parrucchieri, centri estetici, servizi di mensa, mercati di ogni tipo. Saranno invece aperti tabacchi, lavanderie ed edicole. Lavoreranno anche idraulici, meccanici, benzinai e pompe funebri. Le industrie resteranno aperte ma con “misure di sicurezza”, cioè purché garantiscano iniziative per evitare il contagio. Chiusi invece i reparti aziendali “non indispensabili” per la produzione. E le aziende sono invitate a incentivare ferie, congedi retribuiti e smart working. “Garantiti i servizi bancari, assicurativi, postali, e i trasporti”, con possibili riduzioni però per quanto riguarda quelli locali – le regioni decideranno caso per caso – i taxi, ma anche treni, aerei e trasporti marittimi. Insomma, misure improntate a un difficile equilibrio, che provano a evitare la serrata totale, per consentire all’economia in qualche modo di restare a galla. Ci saranno infatti accordi locali tra aziende, regioni e sindacati.Il premier annuncia anche la nomina di un commissario per le terapie intensive con “ampi poteri”: Domenico Arcuri, l’uomo attualmente alla guida di Invitalia. Dovrà coordinare gli acquisti per le strutture sanitarie e potrà anche darà il via a nuove linee di produzione. “Se i numeri dovessero continuare a crescere, cosa nient’affatto improbabile – dice ancora Conte – non significa che dovremo affrettarci a varare nuove misure. Non dovremo fare una corsa cieca verso il baratro. Dovremo essere lucidi e responsabili”. Il discorso si conclude con un messaggio-appello: “Restiamo distanti oggi per abbracciarci domani”.

Ecco il testo integrale del decreto, con validità dal 12 marzo

 


Emergenza Coronavirus, le misure a sostegno di imprese e lavoratori

Versamenti, ritenute, contributi e premi per il settore turistico alberghiero sono rinviati al 31 maggio 2020. In tutto il territorio regionale la cassa integrazione in deroga, per la durata di un mese, è aperta per tutti i settori produttivi, nel limite dello stanziamento della Regione, pari a 135 milioni di euro. Sono queste le novità previste dall’ultimo decreto per famiglie, lavoratori e imprese per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. E’ stato pubblicato ieri, 1°marzo, il Decreto Ministeriale n. 9 “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID -19”.

Il provvedimento prevede:

-all’articolo 8 la sospensione di versamenti, ritenute, contributi e premi per il solo settore turistico-alberghiero dell’intero Paese. I versamenti sono rinviati al 31 maggio 2020.

-all’articolo 17 l’apertura per l’intera Regione Lombardia della cassa integrazione in deroga per tutti i settori produttivi nei limiti stanziati  (135 milioni per Regione Lombardia) e per la durata di 1 mese. L’applicazione sarà subordinata ad un provvedimento regionale e agli accordi territoriali con la parte sindacale.

Ricordiamo infine che resta attiva fino al 21 dicembre 2020  la Moratoria sui mutui, secondo l’Accordo stabilito da Confcommercio e ABI.

 


Coronavirus, indicazioni pratiche per il terziario Ascom a disposizione

Anche il mondo del terziario si prepara ad affrontare l’emergenza Coronavirus. Ascom Confcommercio Bergamo si è attivata nel comunicare a tutti i soci le nuove disposizioni e ha diffuso un vademecum di buone prassi per lo svolgimento dell’attività lavorativa, i cui punti principali sono riassunti in una locandina da esporre nei negozi e nei locali. In questo momento di emergenza sanitaria stiamo facendo tutto il possibile per aiutare le aziende associate ad affrontare la situazione dichiara Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. In queste ore abbiamo raccolto le domande e i dubbi sul tema dai nostri imprenditori associati, in attesa di nuove disposizioni delle autorità”. Come ha ricordato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli,“bisogna agire in modo rapido per evitare la paralisi. Sono necessarie misure eccezionali, come la sospensione delle scadenze, contributive e fiscali, l’estensione del fondo integrazione salariale, l’attivazione della cassa integrazione in deroga, la sospensione dei premi assicurativi come già avvenuto per eventi sismici del passato, moratoria sui mutui e indennità per i lavoratori autonomi”.

Ascom ricorda, rispetto all’ordinanza di Regione Lombardia e Ministero della Salute emanata domenica, che gli esercizi che non subiscono limitazioni sono: i negozi alimentari, i negozi non alimentari di vicinato, i ristoranti, pizzerie e trattorie, gli ambulanti alimentari itineranti. Quanto, invece, agli esercizi che subiscono limiti, si evidenzia l’obbligo di chiusura dalle 18 alle 6 per bar , locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento; l’obbligo di chiusura il sabato e la domenica nei centri commerciali. Per gli ambulanti non alimentari, infine, vige l’obbligo di chiusura il sabato e la domenica. Su questo punto Ascom sta raccogliendo le varie indicazioni dei comuni, dato che lo svolgimento o la sospensione dei mercati è di loro competenza.

Ascom ha rinviato a data da destinarsi i corsi e i convegni in programma questa settimana, nel rispetto dell’ordinanza di Regione e Ministero della Salute.

Le indicazioni restano in vigore fino al 1° marzo e comunque fino a nuove disposizioni.

Per informazioni e chiarimenti: direzione@ascombg.it, tel. 035.4120280/183/304.  

Per scaricare il materiale

Locandina

Vademecum Ministero

 


Agenti immobiliari. Workshop per migliorare le vendite

Comunicare in modo efficace per essere più convincenti nella vendita. È questo il tema del seminario organizzato da Fimaa Bergamo venerdì 21 febbraio in Ascom alle ore 14.30. Il corso è rivolto agli agenti immobiliari e ha un taglio pratico. Offre strumenti concreti per affrontare i momenti di difficoltà e di mancanza di motivazione e i picchi di carico di lavoro.

L’obiettivo del workshop è quello di supportare la figura dell’agente immobiliare, nello sviluppo di comportamenti, credenze e abilità necessarie per essere più efficace nel vendersi, sapendo affrontare con strumenti concreti la propria quotidianità lavorativa. L’incontro è tenuto da Roberto Petruccelli formatore comportamentale e relationship coach. Tra gli argomenti trattati, atteggiamento mentale e ciclo del successo, decisione e gestione di stress, pressione e emozioni e, infine, i pilastri, i livelli e i postulati della comunicazione.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a fimaa@ascombg.it.

Il programma

 


Alberghi. Abusivismo e bando regionale al centro dell’assemblea Ascom

Gli albergatori bergamaschi si confrontano in assemblea mercoledì 5 febbraio, alle 15, in Associazione (sala corsi) per fare il punto sul settore, dall’andamento del comparto alle novità legislative che impattano sulla categoria, dalle iniziative a contrasto dell’abusivismo alla formazione del personale. Nel corso dell’incontro si illustreranno anche le nuove opportunità per le strutture ricettive, a partire dal bando annunciato dalla Regione, che stanzia 17 milioni di euro per promuovere la riqualificazione di alberghi e accogliere al meglio i visitatori internazionali anche in vista delle Olimpiadi.

L’assemblea è un’importante occasione di confronto della categoria su temi cruciali per le nostre attività, in primis sul contrasto all’abusivismo ricettivo e sui risultati del codice identificativo regionale degli immobili (Cir)– commenta il presidente Giovanni Zambonelli, alla guida di Ascom e del Gruppo Albergatori-. Oltre ad analizzare i risultati dell’anno appena chiuso, guarderemo alle iniziative e alle opportunità offerte al settore, ponendo l’attenzione sulla formazione del personale”.