In aeroporto decolla il primo Infopoint Gate regionale

L’Aeroporto Internazionale di Milano-Bergamo (BGY), terzo in Italia per numero di passeggeri con oltre 12milioni nell’ultimo anno, ha inaugurato il primo degli Infopoint Gate previsti dalla Regione con l’obiettivo di valorizzare, innovare e adeguare le strutture che intercettano i principali flussi turistici della regione, ovvero, quelle localizzate negli snodi principali della rete di mobilità come aeroporti e stazioni ferroviarie. Si tratta di un’apertura in grande stile per il nuovo ufficio al servizio dei turisti, che, situato nell’area arrivi dell’aeroporto, ha un ruolo fondamentale nell’accoglienza alle persone che, per vari motivi arrivano nel nostro territorio. Un ruolo che da tempo VisitBergamo ha ricoperto con una struttura che vanta dei numeri interessanti, come l’ingresso di circa 200 persone in media al giorno, distribuite nelle 12 ore di apertura quotidiane per 364 giorni l’anno. Il point aeroportuale però necessitava di adeguarsi alle esigenze di un aeroporto in continuo movimento e trasformazione, un aeroporto che collega Bergamo con ben 130 destinazioni in 35 Paesi stranieri (Europa, Mediterraneo e Nord Africa) e milioni di persone 2.0.
Per questo è stato realizzato un importante restyling che ha unito eleganza, funzionalità, visibilità e innovazione tecnologica, a tutto vantaggio degli utenti, delle realtà direttamente interessate e del territorio in generale.
Il progetto è stato promosso da Regione Lombardia ed Explora, in collaborazione con VisitBergamo. I costi totali dei lavori (circa 100mila euro) sono stati ripartiti tra Regione Lombardia, Camera di Commercio I.A.A. di Bergamo e la stessa VisitBergamo. Il progetto è stato realizzato anche con il supporto di SACBO, società che gestisce l’aeroporto di Milano-Bergamo, del Comune di Bergamo e della Provincia di Bergamo. Tutti i lavori sono stati coordinati con la direzione tecnica di SACBO.
La cerimonia d’inaugurazione, tenutasi ieri giovedì 31 maggio, ha vissuto due distinti momenti: il primo dedicato alla conferenza stampa per la presentazione dell’innovativo infopoint dello scalo orobico. Hanno partecipato: VisitBergamo, con il Presidente Luigi Trigona; Regione Lombardia, rappresentata dal neo Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, Lara Magoni; Explora; Camera di Commercio I.A.A di Bergamo, con il Presidente Paolo Malvestiti; SACBO, con l’intervento del Direttore Generale Emilio Bellingardi; il Comune di Bergamo, con il primo cittadino, Giorgio Gori.

 “Siamo onorati e nel contempo felici che Bergamo sia stata scelta per costituire il primo Infopoint della tipologia Gate della rete lombarda – sottolinea Luigi Trigona, Presidente di VisitBergamo -. VisitBergamo svolge da tanti anni all’interno dell’aeroporto di Bergamo quell’importante e indispensabile ruolo di promozione e accoglienza turistica. Era infatti il 2003 quando, grazie alla positiva collaborazione con Sacbo, società che gestisce con ottimi risultati l’aeroporto, aprimmo il point turistico in aerostazione, dapprima nell’area partenze e in seguito, più strategicamente, in quella degli arrivi. Il nostro ufficio turistico si è rivelato da subito davvero importante per il territorio bergamasco, ma il nostro compito è diventato ancora più importante e prezioso davanti alla crescita dell’aeroporto “Il Caravaggio”, e dell’attenzione da parte di un numero sempre maggiore di turisti e Media di tutto il mondo verso Bergamo e il suo territorio. Per tali motivi – osserva Trigona –, il debutto in questa sede del primo Infopoint Gate regionale è una bellissima notizia per tutti, viaggiatori in primis. Ringrazio Regione Lombardia e tutte le realtà che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione di questa nuova e preziosa struttura, fatta sì di tanta tecnologia, ma anche di persone molto capaci, che sono sempre il vero valore aggiunto quando si accoglie un ospite”.

“L’inaugurazione del primo Infopoint Gate in Lombardia – dice l’assessore regionale al Turismo, marketing territoriale e moda, Lara Magoni – è il chiaro segnale dell’importanza che riveste il turismo per la Regione. La scelta del ‘Caravaggio’ di Bergamo è strategica: oltre ad essere uno dei maggiori aeroporti italiani, è sicuramente tra i grandi hub europei e rappresenta un punto di accesso fondamentale non solo per il territorio orobico, bensì per tutta la Regione, considerando il transito annuo che supera i 12 milioni di passeggeri. Ecco perché l’Infopoint Gate dovrà essere il biglietto da visita ideale per il turista che arriva in Lombardia, la porta di ingresso principale in una regione che dai laghi alle montagne, dalle città d’arte sino alle sue prelibatezze enogastronomiche, rappresenta un patrimonio culturale e paesaggistico di inestimabile valore”. 

Il progetto, firmato dallo Studio CN10 Architetti di Sotto il Monte (BG), ha dato all’Infopoint sia una nuova funzionalità (per operatori e utenti) sia una attrattività in grado di incuriosire e promuovere al meglio le attività e le bellezze del territorio. Il progetto utilizza loghi e colori in linea con quell’immagine coordinata pensata dalla Regione per gli uffici di informazione e accoglienza turistica.

Il nuovo ufficio, completamente accessibile anche alle persone con ridotta mobilità, ha una più corretta e definita divisione tra front office (la parte dedicata alle relazioni con il pubblico o all’assistenza dei clienti) e back office (area dedicata agli operatori di VisitBergamo, chiusa al pubblico).
La zona dedicata ai viaggiatori è articolata in tre aree ben definite: l’ingresso, la zona del desk per l’accoglienza e la zona dedicata all’approfondimento per l’utenza, che prevede oltre ad esposizione di materiale informativo, anche postazioni pc e consultazione di libri e materiale di tutta la Lombardia 

Il nuovo Ingresso, dotato anche di ampia seduta, accoglie il visitatore permettendo di attendere il proprio turno o semplicemente utilizzare il proprio device per cercare informazioni. Una grande immagine retroilluminata del territorio identifica lo spazio con il contesto esterno. La postazione touch screen permette i visitatori di reperire informazioni sul territorio senza dover necessariamente chiedere al personale dell’ufficio. La zona del Desk per l’accoglienza è centrale rispetto allo spazio complessivo, e permette al personale di gestire e aiutare al meglio i visitatori oltre ad essere più visibile da chi proviene dalla galleria degli arrivi dell’aeroporto. La parte finale dell’Infopoint è dedicata agli Approfondimenti, qui l’utente può entrare nei dettagli in merito ai temi trattati nel materiale divulgativo.

Le innovazioni tecnologiche, sommate a diversi nuovi servizi e alla fondamentale attività del personale consentono di dare all’utenza la migliore accoglienza e assistenza possibili.  Ecco alcune delle carte vincenti del nuovo ufficio:

  • Il bancone del front-office dispone di un innovativo sistema di schermi touch screen integrati che permettono all’utente di inserire i propri dati sensibili necessari alla prenotazione in completa autonomia e privacy.
  • La disponibilità h24 di totem multimediali esterni all’ufficio consente ai viaggiatori di reperire a qualsiasi ora le informazioni per il proprio soggiorno e di poter effettuare le prenotazioni.
  • Grazie all’accordo con Booking.com, top player mondiale tra le Online Travel Agencies (Ota), sarà possibile prenotare l’alloggio in tempo reale e alla miglior tariffa disponibile.
  • E’ possibile prenotare le esperienze attive sul territorio. Anche per queste sarà presto disponibile l’acquisto on line che includerà anche un servizio di biglietteria per gli eventi.

A breve, inoltre, è prevista un’altra importante novità: VisitBergamo sta mettendo a punto un accordo di cogestione dell’ufficio che permetterà di ampliare la gamma di servizi turistici offerti ai passeggeri in transito e al contempo di allungare l’orario di apertura garantendo così un’apertura giornaliera che andrà dalle 7.00 alle 23.00.

L’apertura del primo Infopoint Gate prevede infine anche l’utilizzo di una nuova tecnologia estremamente innovativa, che viene sperimentata da Explora per la prima volta proprio all’aeroporto di Bergamo. Si tratta di un sistema di telecamere posizionate all’interno dell’ufficio che consente di tracciare (all’interno delle norme sulla privacy) gli ingressi in maniera automatica, conteggiando il reale flusso delle persone in entrata e fornendo una serie di dati utili alle valutazioni statistiche.

Con il nuovo Infopoint Gate i viaggiatori nazionali e internazionali appena atterrati a Bergamo potranno immediatamente “conoscere e vivere” il nostro territorio.  


Aspan, arriva il consorzio di impreseper esportare il pane made in Bergamo

L’Associazione provinciale panificatori si prepara ad affrontare nuovi mercati. Dopo il successo dell’export del pane made in Bergamo, già promosso e portato avanti da Luca Tresoldi de “La boutique del pane” in Viale Papa Giovanni, Aspan intende affrontare i mercati esteri creando un consorzio di imprese (al momento in venti hanno manifestato interesse a formalizzare l’accordo) allargando la proposta oltre che a prodotti da forno e dolciari ad altre specialità tipici. Il progetto Aspan consente di abbattere i costi che affrontare da soli campagne export comporta e beneficiare di vantaggi sul fronte di logistica, trasporti e costi doganali. Manca poco alla formalizzazione del consorzio che mira ad affrontare i mercati del Nord Europa e guarda con interesse a quelli asiatici, in rapida espansione. Il panificatore, ha sottolineato il presidente Aspan Massimo Ferrandi nel corso dell’assemblea annuale, svoltasi ieri, 28 maggio, nella sede dell’Associazione, deve rendersi conto che è l’artefice di un prodotto che, per le caratteristiche di genuinità, originalità e semplicità e per tutto lo sforzo che richiede per essere offerto fresco tutti i giorni, è un bene prezioso. “Le nostre aziende sono garanzia di un prodotto che continua ad essere fatto con criteri artigianali, con materie prime di primissimo livello con una conoscenza che non si può improvvisare perché viene dall’esperienza, dalla tradizione ma anche dal miglioramento continuo. Dobbiamo aiutare anche il consumatore a rendersene conto. Stiamo cercando nuovo valore in iniziative che possano aprirci a nuovi mercati,  anche fuori dai confini italiani. Sfruttare l’apprezzamento di cui godono i nostri prodotti all’estero, mentre il mercato interno sconta un costante trend di riduzione dei consumi, può costituire un’opportunità molto interessante e concreta che la nostra Associazione intende offrire alle imprese associate attraverso la formazione di un network a cui tutti possono potenzialmente aderire. Aspan supporterà in questo senso le imprese associate interessate a costituirsi in uno specifico consorzio che favorisca l’esportazione dei prodotti da forno artigianali”. 

La relazione del presidente Aspan Massimo Ferrandi ha illustrato anche le novità normative per la categoria, dal regolamento sull’acrilammide all’introduzione delle nuove sanzioni per le violazioni delle norme sull’etichettatura degli alimenti. “In assenza di riferimenti da parte del Ministero della Salute, abbiamo organizzato con la dirigenza del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ATS di Bergamo,  un incontro aperto agli associati sull’acrilammide per avere una spiegazione più possibile esaustiva e sulle modalità con cui possiamo ottemperare all’obbligo e se possibile trasformare un’incombenza in opportunità”.  Altro nuovo adempimento posto a carico delle imprese è previsto dal nuovo regolamento sulla normativa privacy (GDPR) che presenta diverse problematiche applicative, “spropositato per le nostra realtà” ha sottolineato Ferrandi.

L’assemblea ha rappresentato l’occasione per fare il punto sull’attività di filiera corta “QuiVicino”, tra le iniziative presenti al Tavolo Sostenibilità di East Lombardy, che si sta rivelando una potente arma per risollevare le sorti della panificazione artigianale. “Avviata da Aspan nel 2011, l’attività di filiera corta si è consolidata con una produzione annua di circa 4mila quintali di grano tenero provenienti da terreni situati in Lombardia (prevalentemente nella provincia di Bergamo). E’ un esempio di economia circolare che presenta valori economici, ambientali e culturali che comportano ricadute positive sul territorio. Grazie alla filiera corta “QuiVicino” abbiamo avviato un’interessante iniziativa: con il comune di Scanzorosciate, Istituto Comprensivo Scolastico, Slow Food e S.I.R., quotidianamente è stato fornito pane fresco prodotto con farina della filiera alle mense scolastiche da parte del nostro panificatore del territorio”. 

Prosegue l’impegno sul fronte formativo per creare nuove leve e guardare con ottimismo al futuro del mestiere: “La formazione “in entrata” è ormai consolidata grazie alla collaborazione di lunga data con gli Enti di formazione locali: ABF -Azienda Bergamasca Formazione, Fondazione ISB e IKAROS, in complessivi sei centri di formazione dislocati sul territorio provinciale, propongono ormai da anni i corsi professionali per allievi panettieri. Questo tipo di formazione è importante perché, oltre ad immettere manodopera nel mercato, consente nel tempo un ricambio alla guida delle imprese del settore. Utile strumento di contatto tra imprese e allievi è, oltre ai tirocini curriculari, l’apprendistato in alternanza scuola lavoro. Abbiamo attivato anche il percorso di educazione alimentare per le scuole “Il pane della nostra terra” centrato sul pane dove l’apporto dei panificatori può giocare un ruolo di altissimo valore umano ed educativo. L’iniziativa è svolta in collaborazione con la nostra Unione Regionale e la Fondazione Italiana Educazione Alimentare”.

Anche la solidarietà rappresenta il pane quotidiano di Aspan, ha ricordato Ferrandi: “Abbiamo costituito nella Fondazione Comunità Bergamasca il “Fondo Aspan” che rappresenta una risorsa annualmente incrementata e i cui rendimenti generano solidarietà. Siamo passati dai 10 mila euro del 2003 agli oltre 60 mila del 2018. E’ un fondo che i panificatori hanno avuto l’onore di costituire per primi come organizzazione imprenditoriale”. Ai panificatori è stato riconosciuto il ruolo sociale di “presidio territoriale” per la capillare presenza sul territorio e per il quotidiano contatto con i cittadini. In questo solco si colloca la recente collaborazione avviata con la cooperativa Namastè che porta avanti un progetto sostenuto dalla Fondazione Comunità Bergamasca nei 19 comuni degli ambiti territoriali di Seriate e Grumello del Monte.

Hanno portato i loro saluti in assemblea il presidente nazionale panificatori, nonchè past president, Roberto Capello, il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini, il presidente di Fogalco Riccardo Martinelli, il presidente Fondazione della Comunità Bergamasca Carlo Vimercati e il fiduciario Slow Food Bassa Bergamasca Barbara Schiavino. Tra i partecipanti anche l’ex presidente Dante Verzeni e l’ex segretario Giancarlo Cortesi. 


Mobili e arredamento, sfide e opportunità per un comparto da 257 milioni di euro a Bergamo

 

Il tour nazionale Federmobili Confcommercio “Quali sfide e quali opportunità per la distribuzione indipendente di arredamento” ha fatto tappa lunedì 28 maggio, a Bergamo. Al centro dell’incontro, riservato agli operatori del settore, l’impatto della crisi sul mercato, le prospettive di impresa 4.0, i possibili scenari di integrazione tra il negozio fisico e virtuale.

Un accento particolare è stato posto sui servizi che la distribuzione indipendente offre come vantaggio competitivo e sull’importanza di attribuire una valorizzazione economica agli stessi. I negozi di arredamento italiani sono circa 18 mila, impiegano 49 mila addetti e hanno una quota di export mondiale pari all’8%. Nella sola Lombardia, le attività sono oltre 2mila, con 15mila addetti. Il comparto a livello provinciale è in salute ed investe nell’aggiornamento e professionalità: “Il bilancio è positivo, grazie anche al bonus mobili commenta il presidente provinciale Federmobili Lorenzo Cereda-. L’interesse per design e arredo è sempre alto, anche se le scelte d’acquisto sono sempre più ponderate. Le cucine trainano il mercato, meno il comparto notte e i soggiorni. Il web inoltre offre molte opportunità anche per i negozi tradizionali, ma nasconde insidie, dalla concorrenza sleale alla pubblicità ingannevole”.

A Bergamo, dati Ascom marzo 2018, i punti vendita sono 423, di cui 74 in città e 349 in provincia, in crescita, in particolare in città, rispetto al 2017 (a fine anno si contavano 421 negozi di cui 71 in città). Nel 2016 si contavano (dati Ascom al IV trimestre 2016) 417 attività, di cui 70 in città. Il trend è positivo anche negli ultimi 5 anni, soprattutto in città: il 2013 (dati Ascom I trimestre) si era aperto in Bergamasca con 418 negozi, di cui 62 in città. Il dato d’inizio 2018 segna quindi una crescita in città dal 2013 di 12 insegne (+19%). “L’incidenza della grande distribuzione organizzata nella vendita dei mobili nella nostra provincia è inoltre di gran lunga inferiore ad altri territori: in Bergamasca rappresenta il 10 per cento, contro una media che si attesta attorno al 30 per cento” ha aggiunto Oscar Fusini, direttore Ascom.

Il consumo di mobili nella provincia di Bergamo pro-capite è stato di 232 euro (Dati Centro Studi Industria Leggera 2017, riferiti al 2016) per un totale di 257 milioni di euro, un fatturato medio per punto vendita di 736 mila euro e un valore di vendite della distribuzione organizzata pari a 25,7 milioni di euro.

La professione è in costante evoluzione e cambiamento e impone un approccio innovativo per fidelizzare la clientela e conquistare nuove quote di mercato. “La rivoluzione d’ impresa 4.0 porta a

ripensare negozi e showroom- ha sottolinea Mauro Mamoli, presidente nazionale Federmobili-. La multicanalità è un’opportunità anche per i negozi indipendenti e si attiva ben prima che il cliente visiti fisicamente il punto vendita. Il negozio fisico nonostante tutto resterà una certezza, specialmente per un acquisto ad alto investimento emotivo come l’arredo, ma la tecnologia, dai i-beacon ai pannelli multimediali, offre opportunità d’assoluto interesse per migliorare

l’esperienza d’acquisto e le vendite”.

L’impegno della Federazione sarà quello di chiedere al nuovo governo di mantenere bonus e incentivi per gli acquisti:“Bonus mobili, bonus giovani coppie e agevolazioni come la riduzione dell’Iva sulla prima casa rappresentano strumenti importanti per sostenere i negozi e tutto ciò che ruota attorno alla casa e all’abitare- ha aggiunto Laura Molla, direttore Federmobili-. Ogni anno lavoriamo per scongiurare un ulteriore aumento dell’Iva e rinnovare il bonus che ha sostenuto il 12% in media delle vendite a livello nazionale fino a incidere per il 26% per molte nostre imprese”.

Il convegno ha rappresentato l’occasione per fotografare il comparto. Le previsioni di qui al 2020 sono di crescita per la distribuzione indipendente, seppur a piccole progressioni. La distribuzione tradizionale vale 7.983 milioni di euro (il 59,8% del mercato, dati Elaborazione Centro Studi Industria Leggera 2016), con una crescita rispetto al 2015 dell’1,2%. E-commerce e vendite on line registrano una crescita a doppia cifra: +48% nel 2016 rispetto al 2015 e 301 milioni di euro realizzati. “Dove serve alta specializzazione, come nella progettazione delle cucine, la distribuzione indipendente non perde il suo appeal- ha commentato il presidente Mauro Mamoli-. Prevediamo una crescita di un punto percentuale in media di qui al 2020”.

 

Il nuovo contratto

Per i negozi di arredamento è arrivato inoltre il nuovo contratto-tipo per la vendita, anche online. Il nuovo schema contrattuale, che aggiorna quello del 2005, è stato redatto in seguito all’entrata in vigore del Codice del Consumo, da Federmobili, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi e dalle Associazioni dei consumatori Codici, Assoutenti, Coniacut e Casa del Consumatore. A questo è dedicata la nuova pubblicazione Confcommercio, tra le Bussole per guidare le imprese. “Quindici clausole, grazie al lavoro di mediazione con le associazioni dei consumatori, tutelano tutte le parti, anche alla luce del nuovo Codice del Consumo- precisa Mamoli-. Ci auguriamo che questo schema contrattuale venga utilizzato dal maggior numero di rivenditori per differenziarsi e mettere in primo piano la professionalità”.

La revisione del contratto aumenta la trasparenza nel rapporto con i consumatori, a vantaggio anche dei rivenditori, soprattutto nei servizi offerti. Montaggio e installazione, per esempio, sono previsti nel contratto e il valore economico della progettazione è indicato con chiarezza. La stesura di un contratto specifico per la vendita on line, che integra prassi consolidate e norme del codice del consumo, offre agli acquirenti del web le stesse garanzie che ha chi compra in un negozio fisico. A questi strumenti si affianca un Codice Etico, a cui le imprese aderiscono contestualmente all’adesione a Federmobili. L’impegno- nero su bianco- è quello di fornire informazioni trasparenti su tutti i prodotti, garanzie e prezzi dei servizi, oltre ad adottare standard di qualità condivisi sulle pratiche di gestione dei negozi, dei dipendenti, sulla sicurezza sul lavoro, sulla gestione dei rapporti con i fornitori.

“La professionalità di chi presidia i negozi della distribuzione indipendente sta nel trasformare “mobili” in “arredamento”- spiega Mauro Mamoli, presidente nazionale di Federmobili-. Ciò è possibile grazie ai servizi che offrono, a cui spesso non viene riconosciuto alcun valore. Sta a noi valorizzare il nostro lavoro e indicare con trasparenza tutte le prestazioni professionali che possono avere una quantificazione economica, dal rilievo misure alla progettazione, dallo smontaggio ai lavori di laboratorio”. Il contratto-tipo è scaricabile dal sito www.ascombg.it.


Le reti d’impresa conquistano il terziario Per le pmi vantaggi ancora più evidenti

Le reti d’impresa sono al centro del convegno dal titolo “Fare rete, bene. Dalla collaborazione tra PMI al successo della rete di imprese”, svoltosi ieri, 24 maggio, in Ascom. Tra aspetti legali, informazioni fiscali e testimonianze dirette il focus fa luce su una realtà in crescita, che si sta consolidando come modello anche nel territorio bergamasco. Il convegno è promosso da Ascom Confcommercio Bergamo, Confcommercio Lombardia, in collaborazione con Assoretipmi. L’incontro nasce per approfondire la realtà delle reti tra imprese, un modello di business che si sta affermando nella nostra provincia anche nei settori del terziario.
Nella provincia di Bergamo sono 166 i contratti di rete (su un totale di 969 in Lombardia). Si contano 353 imprese bergamasche in rete (su un totale di 3167 a livello lombardo). Il 46,47 % delle imprese bergamasche che hanno deciso di sottoscrivere un contatto di rete afferiscono ai settori del commercio, servizi e turismo.    

“Le reti d’impresa hanno un grande potenziale, specialmente per le nostre piccole imprese- sottolinea Giovanni Zambonelli presidente Ascom Confcommercio Bergamo -. I numeri testimoniano la crescita costante di questo modello di business: imprese e contratti di rete sono raddoppiati dal 2013. Come imprenditore non posso che avere la curiosità di approfondire tutti gli aspetti per un’amministrazione e gestione di successo di questa forma aggregativa tra aziende”. Edoardo Ferrari presidente di Assoretipmi sottolinea il valore e il successo di questo modello di business: “Dopo anni di impegno per la costituzione e lo sviluppo delle reti, finalmente vediamo riconosciuti gli sforzi che un percorso di aggregazione e sistema tra imprese comporta. Le difficoltà nel condividere un progetto comune non mancano, ma per le piccole e micro imprese c e la possibilità di avvicinarsi tra loro cogliendo grandi opportunità”. 

“Oggi occorre investire nello studio e nella gestione della rete sin dalla fase di costituzione –spiega Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, introducendo il tema –.  Non serve solo la scelta del contratto più adeguato, ma è fondamentale la verifica di fattibilità e sostenibilità della rete. È cruciale il ruolo del manager di rete, soggetto che può costituire l’elemento di reale sviluppo della collaborazione. Con l’obiettivo che nella rete la risultante sia sempre superiore alla semplice somma delle parti”.

“I vantaggi delle reti d’impresa sono ancora più evidenti nei casi di aggregazione di piccole imprese. Ma le criticità non mancano, dalle risorse finanziarie all’organizzazione e burocrazia, dalle relazioni tra retisti al coinvolgimento di altri soggetti- ha sottolineato Gabriele Cartasegna responsabile relazioni istituzionali Confcommercio Lombardia-. Per fare rete, bene servono visione strategica, fiducia e trasparenza, supporto organizzativo e soprattutto un’equa ripartizione del vantaggio economico”.
Dal 2013 ad oggi le reti sono più che raddoppiate in Bergamasca e in tutta la Lombardia. Nella nostra provincia i contratti di rete sono passati da quota 89 del 2013 (su 432 lombarde) a 159 nel 2017 (su 877 lombarde); raddoppiano anche le imprese in rete da lle170 (1550 lombarde) del 2013 si è passati alle 342 del 2017 (2929 lombarde). Conclusa una prima fase di diffusione e utilizzo dello strumento, non resta che consolidare il modello di business : “Questa nuova fase di sviluppo richiede alle imprese di accrescere la cultura manageriale e di rafforzare la governance della rete- continua Cartasegna-.Questo passaggio evolutivo richiede figure professionali capaci di favorire e accompagnare o gestire il cambiamento: manager, coach o facilitatori di business. Per questo Confcommercio ha lanciato un servizio su misura, un vero e proprio “Help Desk” per ogni esigenza, dall’idea di fare rete al loro sviluppo e crescita ”.

Fabrizio D’Adamo, dell’omonimo studio legale di Bergamo, ha messo in luce gli aspetti delle due tipologie del contratto di rete (reti contratto e reti soggetto), concentrandosi poi sulla vera peculiarità della Rete d’impresa : il programma di rete: “È questo l’elemento che va specializzato e che identifica le attività finalizzate ad accrescere la capacità innovativa e la competitività di ogni soggetto, definendo la tipologia di attività di cooperazione”.

Tamara Gerbino, commercialista e revisore contabile dello Studio Tomasi & Associati Bergamo, ha illustrato le modalità con cui due o più imprenditori possono mettersi in regola: “Si parte con l’individuare le esigenze comuni e fissare gli obiettivi di breve, medio e lungo periodo. L’individuazione delle attività non può prescindere da una valutazione dei costi e quindi dalla sostenibilità degli stessi”. I vantaggi del fare rete d’impresa, ha sottolineato, non tardano ad arrivare: “E’ una scelta che dà accesso a finanziamenti e contributi a fondo perduto, che consente di condividere i costi, oltre che di fruire di agevolazioni fiscali. Fare rete consente anche di migliorare il rating finanziario, di avere accesso al credito d’imposta del 50% in Ricerca e Sviluppo, oltre che al voucher di digitalizzazione concesso alle micro, piccole e medie imprese”. 

Ivana Moscato, manager di rete accreditata Regione Lombardia, ha ricordato come la figura manageriale sia fondamentale per il successo della rete, anche se non obbligatoria: “La scelta del manager è importante per costruire un’identità di rete senza imporre la propria visione, facilitando e non sostituendosi agli imprenditori in rete, cosa che in molti temono. La guida manageriale deve però essere coerente con il profilo della rete e adeguata a gestirne le fasi evolutive”.

Christian Maurelli, di Cidiemme Servizi Bergamo, ha messo in luce in tutti gli aspetti giuslavoristici normativi il distacco nel contratto di rete, oltre alla co-datorialità in rete e alle modalità di utilizzo.

Alle 18.30 spazio alle testimonianze di reti costituite con Edoardo Ranzini di Imprese & Territorio (I&T Innovation and Technology Hub) e Rudy Zanchi di ALLinOne. 


Fogalco, conferma alla guida per Riccardo Martinelli

Riccardo Martinelli è stato riconfermato presidente di Fogalco. La nomina è avvenuta venerdì pomeriggio, 18 maggio, a seguito dell’assemblea elettiva della Cooperativa di Garanzia di Ascom Confcommercio Bergamo. Martinelli, classe 1944, è al suo quarto mandato. E’ stato nominato vicepresidente di FogalcoGiovanni Zambonelli, neo presidente di Ascom Confcommercio Bergamo.  Nel consiglio sono stati riconfermati: Giorgio Beltrami, Roberto Capello, Mauro Dolci, Luciano Patelli; neo eletto è Cristian Botti.

Le nuove cariche sociali scadranno all’approvazione del Bilancio d’esercizio relativo all’anno 2020.

«Siamo ancora convinti che i confidi possano esercitare un ruolo importante per la crescita e lo sviluppo delle piccole medie impreseafferma Riccardo Martinelli, presidente Fogalco -.Occorre però riportare la garanzia consortile al centro delle azioni di politica economica e chiarire definitivamente se sia intenzione o meno delle istituzioni pubbliche valorizzare il nostrocontributo nel nuovo scenario economico».
Fogalco ha diversi obiettivi da raggiungere. «Intensificheremo gli incontri con il sistema bancario nel cercare di condividere il merito creditizio e nell’approfondire e sviluppare tutte quelle criticità che afferiscono al rapporto banca-impresa. Il coinvolgimento nei nostri organi decisionali di imprenditori che conoscono le peculiarità imprenditoriali e qualitative dei colleghi consente alle banche di acquisire un importante supporto informativo» continua Martinelli.

La Cooperativa di Garanzia di Ascom incentiverà, già da subito, il coinvolgimento nel sistema della garanzie del mondo delle professioni e delle partite iva, ristrutturerà e amplierà la rete propria commerciale sul territorio e una svilupperà la finanza agevolata a favore delle piccole e piccolissime imprese.

«Siamo convinti che l’assistenza e consulenza, riferite in particolare alla “finanza agevolata”, debbano essere maggiormente sviluppate. Occorre consentire alle imprese di conoscere e valutare tutte le opportunità previste dalle diverse normative, oltre che saper scegliere tra le diverse fonti di finanziamento e conoscere il proprio “stato di salute” finanziario» conclude Martinelli. 

“Fogalco compie quarant’anni e non li dimostra- ha ricordato Giovanni Zambonelli-. Il prossimo mandato andrà a determinare il futuro della nostra cooperativa. Dovremo reinventarci perché non possiamo lasciare gli associati soli in balìa delle banche”.

“Ci aspettano sfide importanti- ha ricordato il direttore Ascom Oscar Fusini-. In questo momento le difficoltà non mancano, a partire dalla disintermediazione da parte della politica. E Fogalco rivendica giustamente un ruolo di intermediario e di tutela delle piccole e medie imprese. Il cambiamento è l’unico modo per restare competitivi rispetto alla nostra categoria di riferimento. I settori che rappresentiamo, vedono in molti casi nuovi imprenditori senza passaggio generazionale. Occorre informare e formare per far trasmettere i valori dell’imprenditorialità: per questo intensificheremo la consulenza alle imprese”.

Maurizio Forchini, socio Fogalco e presidente Promoserio, ha ribadito la difficoltà dei piccoli imprenditori nel rapportarsi con le banche: “Promoserio ormai conta 400 imprese della Val Seriana e Val di Scalve. C’è forte collaborazione con i Distretti con cui partecipiamo ai gruppi di lavoro.

Intavoliamo rapporti con diversi interlocutori, dalle associazioni alle istituzioni alla comunità montana, ma troviamo poca disponibilità da parte degli Istituti bancari”.

Il segretario Generale di Confcooperative, Lucio Moioli ha portato i suoi saluti in assemblea Fogalco: “Nel 2017 abbiamo festeggiato dieci anni di rapporti con Ascom in Imprese & Territorio

Ricordo il “Rapporto di Aldo Bonomi” che parlava di “Luoghi e Flussi””.


All’Accademia del Gusto sfida ai fornelli sui piatti di Mirko Ronzoni

Un laboratorio pratico con 12 partecipanti divisi in due brigate che si sfideranno nella preparazione di alcuni dei piatti più famosi del celebre ristorante televisivo Hell’s Kitchen. Una competizione a colpi di padelle per vincere un gadget dell’Accademia del Gusto, ma soprattutto una battaglia dei sapori. Le brigate saranno coordinate dal vincitore della seconda edizione di Hell’s Kitchen Italia, nonché sous-chef delle edizioni successive: Mirko Ronzoni. L’appuntamento è lunedì 21 maggio alle ore 21 all’Accademia del Gusto di Ascom Confcommercio Bergamo.
Per informazioni e iscrizioni, tel. 035 4185706 o info@ascomformazione.it

 


Reti d’impresa, un convegno Ascom spiega come si fa

Le reti d’impresa saranno al centro di un convegno dal titolo  “Fare rete, bene. Dalla collaborazione tra PMI al successo della rete di imprese”, in programma giovedì 24 maggio alle ore 17 nella sede di Ascom Confcommercio Bergamo di via Borgo Palazzo 137. Il convegno è promosso da Ascom Confcommercio Bergamo, Confcommercio Lombardia e in collaborazione con Assoretipmi. L’incontro nasce per approfondire la realtà delle reti tra imprese, una realtà in crescita per numero che si sta consolidando come modello anche nel territorio bergamasco e nei settori del terziario.
“Oggi occorre investire maggiore qualità nella fase di costituzione e nella gestione della rete – spiega Oscar Fusini, direttore di Ascom – Non serve solo la scelta dell’abito “su misura”,  ma è fondamentale la verifica di fattibilità preventiva della sostenibilità della rete prima del suo varo. Inoltre è cruciale il ruolo del manager di rete, soggetto che può costituire l’elemento di reale sviluppo della collaborazione. Con l’obiettivo che nella rete la risultante sia superiore alla semplice somma delle parti”. Il convegno verrà aperto dal direttore Ascom Fusini e da Gabriele Cartasegna responsabile Relazioni istituzionali Concommercio Lombardia. Seguiranno gli interventi di Fabrizio D’Adamo, dell’omonimo studio legale di Bergamo, Tamara Gerbino, Studio Tomasi & Associati Bergamo, Christian Maurelli, Cidiemme Servizi Bergamo, e Ivana Moscato, manager di rete accreditata Regione Lombardia. Alle 18.30 spazio alle testimonianze di reti costituite con Edoardo Ranzini di I&T – Innovation and Technology Hub e Rudy Zanchi di ALLinOne e alle 19 dibattito.   La partecipazione è gratuita previo accreditamento, clicca qui e compila il modulo per iscriverti.  

Per informazioni, Ascom Bergamo tel. 035.4120203 – direzione@ascombg.it

• Programma del convegno


Assemblea, premiazioni negozi storici

Nel corso dell’assemblea generale, Ascom rende omaggio a 24 insegne che hanno fatto la storia del commercio. Le attività sono state riconosciute da Regione Lombardia negli ultimi due anni. Con gli ultimi riconoscimenti salgono a 114 i negozi ed i locali storici complessivamente riconosciuti in provincia di Bergamo. In particolare, possono vantare il riconoscimento di “storica attività” le insegne che possono dimostrare almeno 50 anni di storia, anche non continuativa, conservazione della medesima merceologia ed insegna e possibilmente conservazione della stessa gestione e sede fisica. Possono fregiarsi del titolo di “negozio storico” le attività che, oltre a vantare più di 50 anni di continuità aziendale e merceologica, hanno una collocazione di pregio storico, architettonico e artistico o ha mantenuto arredi originali.

LA STORIA DEL COMMERCIO. LE SCHEDE DEI PREMIATI

NEGOZIO STORICO

CORNARO GIOIELLI

Via Gabriele Camozzi 44

Bergamo

In attività dal 1964

La Gioielleria Cornaro con le sue sei vetrine all’angolo con via Taramelli e i suoi tre piani è uno degli indirizzi di riferimento per gioielli, orologi e argenteria. L’attività, rilevata da un negozio esistente, inizia nel 1964. Renzo e Alessandra Cornaro hanno portato avanti la gioielleria con grande entusiasmo, affiancati da vent’anni dalle figlie Giovanna e Marialuisa.

GAROFANO DI EGMAN EMILIO
via Vittorio Emanuele II, 50
Zogno
In attività dal 1933

Giovanni Garofano, ambulante di prodotti tessili si trasferisce a Zogno nei primi del Novecento. Nel 1933 con la moglie Maria apre al piano terra della loro casa il suo negozio di vendita al dettaglio, continuando fino alla fine degli anni Sessanta a fare anche mercati Nel 1978 Giovanni cede l’attività alla primogenita Clorinda. Nel 1999 la gestione passa al nipote Emilio che, dopo la laurea in Economia e commercio, decide di continuare la strada intrapresa dal nonno.

STORICA ATTIVITA’

PANIFICIO PASTICCERIA ZATTI
Via Chiesa, 1
Tavernola Bergamasca
In attività dal 1849

Lo storico forno di via Chiesa è attivo da più di 170 anni, dal 1849, ed è alla quinta generazione. Il nonno Alessandro e la nonna Catina hanno trasmesso segreti e passione ai figli Giulietta, Gilda, Luisa e Cornelio. Quest’ultimo ha preso in mano le redini del forno e del negozio nel 1983 e li sta portando avanti con la famiglia. Tra i fiori all’occhiello della produzione sfongade, biscotti, salatini e pasticcini.

VOLPI
via Gregorini, 5
Lovere
In attività dal 1910

Paola Volpi porta avanti la tradizione centenaria di famiglia nell’abbigliamento a Lovere. Il bisnonno Piero, inizia a commerciare tessuti per il confezionamento di abiti e biancheria per la casa alla fine dell’Ottocento. La gestione passa alla moglie Pierina. Nei primi anni Sessanta subentra Giampiero, che trasferisce il negozio nella zona del lungolago, prima in piazza Tredici Martiri, poi più in là in via Gregorini. Con la moglie Milena gestisce il negozio per 50 anni. A loro segue la figlia Paola che amplia e fa crescere ulteriormente l’attività.

DALL’ARA MOTOTECNICA
Via Giorgio e Guido Paglia, 19
Bergamo
In attività dal 1920

La storia della famiglia Dall’Ara nell’ambiente motociclistico risale agli inizi del secolo scorso, quando nonno Urbano commercializza le prime moto inglesi importate in Italia. A Urbano subentra Aldo e nel 1973 è il nipote del capostipite Ezio a mandare avanti il negozio, che porta il suo nome. Il figlio Andrea lo affianca nell’attività di vendita, officina e ricambi, fiore all’occhiello della mototecnica.

BAR WENDER
Via Cavallotti, 6
Lovere
In attività dal 1929

Nel 1929 Adele Pifferetti avvia a Lovere un piccolo laboratorio di pasticceria per i figli Giuseppe e Luigi Vender al piano terra della casa “Secchia”. Il negozio si trasferisce nel 1950 nell’attuale sede. Nel 1977 la pasticceria è rilevata da Luigi, con la moglie Cecilia e le figlie. Negli anni ’80 si affianca nel lavoro il figlio Pier Giacomo che si forma anche all’Ecole Nationale Superiore de patisserie di Yssenjeaux in Francia. La moglie Elisabetta si dedica principalmente al negozio e alle confezioni. Dal 2016 anche la figlia Veronica lavora nell’attività di famiglia.

ROTA ROSANNA ABBIGLIAMENTO

Via Vittorio Emanuele 61

Calusco D’Adda

In attività dal 1931

Nel 1931 Emilio Dadi con la moglie Teresa Regazzi fonda l’attività di vendita al dettaglio di tessuti, mercerie, grano, cascami e pasta. Negli anni 50 la licenza si estende a cancelleria, profumi, ceramiche e ombrelli. Nel 1954, i figli Aldo, Angelo e Maria subentrano nella gestione del negozio. Nel 1979 è Aldo a continuare l’attività, fino al 1993 quando gli succede la moglie Rosanna Rota che ristruttura il negozio, dove la affianca il figlio Omar.

GASTOLDI MACELLERIA, SALUMERIA, GASTRONOMIA
Via Roma, 12
Bariano
In attività dal 1937

La macelleria Gastoldi nasce nel 1905 a Bariano, in via Roma. Il titolare è Antonio, affiancato dai tre figli Rino, Giovanni e Cesare. Giovanni, con la la moglie Teresa, rileva nel 1937 la drogheria di famiglia e nel 1951 manda avanti la professione del padre con la licenza di macelleria, producendo anche salumi. Negli anni Settanta la macelleria Gastoldi diventa una vera e propria azienda di famiglia con tutti e cinque i figli di Giovanni in negozio. E’ il 1978 quando Piero, l’unico figlio maschio, rileva l’attività con la moglie Beatrice.

EDICOLA CARTOLERIA CONSOLI
Via Roma, 31
Tavernola Bergamasca
In attività dal 1947

Tre gestioni e una storia imprenditoriale lunga 75 anni. Nel 1942 Antonia Strigelli e Natale Pedrocchi richiedono una licenza di rivendita di giornali e giocattoli e profumi. Nel 1947 la cartoleria passa alla figlia Candida. Oggi la nipote Mariangela Consoli guida l’attività, punto di riferimento per la comunità di Tavernola e per i villeggianti. Il negozio è anche ufficio turistico aggiunto.

OTTICA ROVETTA
Piazza Giuseppe Garibaldi, 6
Lovere
In attività dal 1950

Nel 1950 a Lovere i fratelli Rovetta aprono l’ottica che porta il loro nome. L’attività viene rilevata negli anni Sessanta dalla famiglia Vasconi, che mantiene il nome. Nel 1991 il negozio viene ceduto ai fratelli Tagliabue, che ancora oggi mantengono per tradizione il nome, l’arredamento e diversi strumenti appartenuti ai fondatori dell’attività.

PANIFICIO MUSONI SILVANO
via Achille Grandi, 25
Lovere
In attività dal 1951

Per risalire alla nascita dell’attività della famiglia Musoni dobbiamo partire dal 1932 a Brescia. È qui che i fratelli Paolo e Carlo iniziano la loro avventura. Dopo il trasferimento a Lovere, nel 1967, l’attività passa al figlio di Paolo, Silvano. Nel 1996 il testimone passa ai nipoti Giovanna e Marino, che portano avanti tradizione e tipicità nella preparazione di prodotti da forno.

CASALINGHI CESTERIE GIOCATTOLI BACCHETTA
Via Tadini, 50
Lovere
In attività dal 1954

Sotto i Portici Tadini nel 1954 Renzo Bacchetta trasforma il negozio di zoccoli della famiglia della moglie, vendendo anche manufatti di vimini e giocattoli. L’attività è in continua espansione e, negli anni, occupa locali sempre più grandi. Nel 2008, anche i vani del primo piano, inizialmente adibiti ad abitazione della famiglia, vengono dedicati al negozio. Ancora oggi l’attività portata avanti da Giuseppe e Adeliana ha l’insegna originale del 1966.

CONFEZIONI GREGIS DI OSVALDO GIMONDI

Via Roma 105

Sedrina

In attività dal 1954

Nel 1946, Maria Santa Gregis lavora come commessa dal cognato Santo Morosini, che le affida presto la direzione di due suoi negozi a Brescia. A Sedrina, in Via Roma, apre con il marito Giovanni un negozio di tessuti, con vendita di capi confezionati e biancheria. Nel 1977 il figlio minore affianca Maria nella conduzione del negozio mentre lei si dedica a sponsorizzare iniziative sportive e culturali, come il Centro Studi Francesco Cleri. Da dicembre 2007, il titolare di questa impresa familiare, è Osvaldo Gimondi.

PELLICCERIA CASTELLI

Via Padergnone 28
Zanica

In attività dal 1955

Carlo Castelli nel 1955 gestisce con la moglie Teresa Provenzi, figlia di ambulanti, un negozio di abbigliamento e confezioni, in Via Roma, a Zanica. Nel 1971 l’attività si estende alla vendita di pellicce, capi in pelle, montone e tappeti pregiati. Si affiancano i cinque figli. Nel 1980 l’attività si trasferisce in via Padergnone 28 e si allarga alla custodia di pellicce nel caveau blindato. Dal 1989, è il figlio Pietro con la sorella Carla, a continuare la storia della pellicceria.

COLTELLERIE COLLINI
via Antonio Gramsci, 8
Lovere
In attività dal 1955

L’attività nasce sulla scia del fenomeno migratorio degli arrotini dalla Val Rendena. Dopo anni di attività come ambulante, Mansueto Collini decide nel 1955 di aprire il suo negozio nel centro storico di Lovere, insieme ai figli Lino e Quintilio. Negli anni Ottanta Lino sposta l’attività di fronte alla vecchia sede scelta dal padre e nel 1995 gli succedono i figli Norma e Attilio.

GIOIELLERIA ROSASPINA

Via Borgo Palazzo, 39b

Bergamo
In attività dal 1956

La storia della Gioielleria Rosaspina risale agli inizi del 1900, quando Luigi apre il negozio in via Borgo Palazzo. Al fondatore seguono la figlia Giulia e il marito Angelo Marchesi. La nipote, Luisa Marchesi, insieme al marito Pierangelo e al figlio Stefano, manda oggi avanti l’attività, arricchita dal laboratorio orafo e orologiaio. Negli ambienti rinnovati e moderni fa bella mostra la storia con una cassaforte originale dei primi del Novecento.

FOTO OTTICA SKANDIA

Via Borgo Palazzo 102-104

Bergamo

In attività dal 1957

Il nome “Skandia” omaggia la Svezia, dove il fondatore Nicola Viscardi nel 1948 imparò a guardare la luce attraverso l’obbiettivo fotografico. Di ritorno a Bergamo, con la moglie Ornella, apre nel 1957 uno studio fotografico a Boccaleone. L’attività cresce e si trasferisce prima in via Piatti, e dal 1974 è in via Borgo Palazzo nella sede attuale, ristrutturata nel ’91. Oggi l’azienda è guidata dai figli Giovanni e Roberto e dal nipote Nicola. Nel 2009 Skandia raddoppia spazi e servizi con il negozio di ottica.

PARIGI MARKET

Via Iv Novembre 38

Ponte Nossa

In attività dal 1958

Nel 1958 la famiglia Parigi investe in un negozio di alimentari sulla terrazza di fronte a via 4 novembre 38, fino a quando nel 1973 lo trasferiscono nella sede attuale. Nel 1992 Stefano e sua moglie sostituiscono i genitori nella gestione del negozio, che offre un “banco freschi servito” con prodotti di gastronomia, salumi, formaggi, carni. Si affianca il servizio a domicilio.

LE DELIZIE

Via Giuseppe Mazzini 4
Osio Sopra

In attività dal 1958

Caterina Cassotti, nel 1958, apre un negozio di frutta e verdura con edicola. La figlia Giovanna Dalmaggioni si dedica poi all’attività di ortofrutta, e cede la licenza di vendita di quotidiani. Dal 1996 il figlio Omar la affianca nella gestione, introducendo piatti di gastronomia e la vendita di pane e pasticceria la domenica. Nel 2011 si aggiunge il fratello Daniele con l’edicola accanto al negozio. Nel 2015 Omar inventa il “kebabg”, una rivisitazione locale del panino turco.

LA PICCOLA TRATTORIA DA TITE
Via Cascutelli, 23
Sant’Omobono Terme – Valsecca
In attività dal 1958

Quasi un secolo fa, tra i verdi boschi dell’Alta Valle Imagna, Noè ed Elvira Vanoli conducevano la loro piccola trattoria con negozio attiguo. Nel borgo montano di Valsecca si produceva pane con il forno a legna, si macellava la carne per lo spaccio interno, si selezionavano i formaggi migliori della valle. La gestione passa poi alla figlia dei fondatori Adoratrice, per tutti Tite, e oggi è affidata alla nipote Silvia Invernizzi, cuoca tuttofare, che si alterna tra fornelli e sala. Accanto al locale c’è un negozio multiservizio con cartine e brochure per la promozione turistica.

LA PRIMAVERA
via Gregorini, 23
Lovere
In attività dal 1960

Angela Mazzoleni nel 1950 apre un piccolo negozio, che nel 1960 prende il nome de “La Primavera”. Angela si avvale della collaborazione delle due figlie Anna e Imelda nei locali al numero 23 di via Gregorini. Con il passare del tempo le donne de “La Primavera” abbandonano la vendita dei tessuti e si dedicano a quella dell’abbigliamento intimo e dei costumi da bagno; nel 1977 l’attività viene rilevata da Imelda. Nel 2002 la figlia Sara entra nell’azienda di famiglia continuando la tradizione tutta in “rosa” del negozio.

ISNENGHI ISTITUTO OTTICO
Via Tasso, 62
Bergamo
In attività dal 1962

La storia della famiglia Isnenghi nel commercio risale al 1860, quando Enrico, al rientro dalla Spedizione dei Mille apre il suo negozio di orologiaio all’antica Fiera di Bergamo. Edoardo Isnenghi eredita il negozio introducendo l’Ottica, che passerà poi al fratello Giovanni e successivamente al figlio Giuseppe, che nel 1962 apre l’attuale negozio Isnenghi Istituto Ottico in Via Torquato Tasso, 62. Il figlio Mirko gestisce l’attività dal 1975, ispirandosi ai criteri e alla tradizione di famiglia. La figlia Lisa dal 2013 lo affianca in negozio.

TRATTORIA BOLOGNINI
Via Divisione Alpina Tridentina, 11
Mapello
In attività dal 1963

È da poco finita la guerra quando, nel 1947, Pietro Bolognini e sua moglie Caterina decidono di aprire un ristorante. Lo chiamano la “Frosca” e si trova in località Piana di sotto. Nel 1951 l’attività si trasferisce e diventa un Circolo Arci Enal. È con la seconda generazione, con Natale e Felicita che il locale diventa una trattoria e si trasferisce nella sede attuale. Il figlio Gian Battista, nel 1975 prende le redini dell’impresa con la moglie Maria Grazia. Nel 1995 si unisce anche Romina. Molti dei prodotti serviti provengono dalla Fattoria e Allevamento Bolognini, portata avanti dall’altro figlio, Cristian.

ALBA ABBIGLIAMENTO
Via Borgo Palazzo, 39
Bergamo
In attività dal 1966

“Alba abbigliamento” nasce nel 1966 quando Giovanni Mangili e sua moglie Marilena, rilevano l’attività del negozio Alba, dal nome della fondatrice negli anni Cinquanta. Da oltre cinquanta anni “Alba abbigliamento” è il punto di riferimento cittadino per capi di abbigliamento classici: “non tutto ma di tutto” recita il motto dell’attività. Oggi Angelo Mangili porta avanti con dedizione l’attività iniziata mezzo secolo fa dai suoi genitori.