Il turismo in tempi di Covid? Una scommessa da vincere

Dalla riconversione degli spazi alberghieri a un anuova offerta ricettiva: queste le sfide per affrontare un 2021 che si prospetta in salita tra ristoratori insufficienti, orizzonti pandemici e turisti assennati

Il turismo in tempi di Covid? Una scommessa da vincere. A cominciare dalla riorganizzazione degli alberghi, chiamati a riconvertire spazi e offerta ricettiva per poter affrontare un 2021 che si prospetta in salita tra ristori insufficienti, orizzonti pandemici e imprese alberghiere in profondo rosso. Tutti temi al centro del convegno “Il turismo verso la ripartenza. Bergamo resterà in prima fila?” – trasmesso in streaming martedì 2 febbraio – organizzato da Ascom Confcommercio Bergamo insieme all’Unione cristiana imprenditori e dirigenti (Ucid) e che ha visto la partecipazione di Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, Christophe Sanchez, amministratore delegato di Visit Bergamo, Giovanni Sanga, presidente Sacbo, e Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo.

Moderato dalla professoressa Roberta Garibaldi, il convegno ha offerto spunti interessanti per il settore, nella consapevolezza che l’anno in corso non sarà facile. I numeri, infatti, non fanno sorridere. In città un hotel su due è chiuso, e chi resiste ha le camere pressoché vuote da mesi. Tra Bergamo e provincia ci sono 290 hotel che impiegano circa 5 mila addetti: un settore chiave per l’economia del territorio che deve fare i conti con un calo del 55% delle presenze rispetto al 2019 e, soprattutto un tonfo del fatturato pari all’85%, (la media nazionale è attorno al’65%).

“Le prospettive per i prossimi mesi sono dure anche solo da un punto di vista epidemiologico – ha sottolineato Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi -. Certo i vaccini fanno ben sperare perché concorrono a creare condizioni psicologiche di maggiore agibilità e nella nostra petizione sottoscritta insieme ai sindacati e inviata al Governo e alle Istituzioni abbiamo chesto che gli operatori del turismo siano messi in lista d’attesa prioritaria per la vaccinazione. Riteniamo che chi lavora con il pubblico è bene che sia vaccinato, nell’interesse proprio, dei propri colleghi, e anche del cliente. Questo rafforzerebbe la propensione al viaggio e ci auguriamo un maggiore movimento turistico per l’estate ma guardando le prenotazioni on the book di questi giorni siamo tutt’altro che fuori dalla tempesta”.

Per Nucara le riconversioni possono rappresentare una svolta per la ricettività turistica: “Dovremo riorganizzare le aziende, riconvertire le sale riunioni, allargare le dimensioni delle camere. Ci stiamo attrezzando anche per far sì che gli alberghi possano fare tamponi rapidi al cliente qualche ora prima della partenza, per evitare, tornato a casa, la quarantena o restrizioni. Ma servono risorse e le previsioni del Recovery plan sono deludenti».

“Siamo di fronte a uno scenario che mai avremmo pensato di vedere, gli alberghi chiudono – ha concluso Giovanni Zambonelli, presidente del settore per Ascom Confcommercio Bergamo –. Il turismo è un bene da tutelare, Bergamo deve diventare una meta turistica italiana, non solo per escursioni. I soldi del Recovery fund devono consentire alle strutture, mentre sono chiuse, di riorganizzarsi».

Per rivedere i convegno basta collegarsi alle pagine Facebook e Youtube di Ascom Confcommercio Bergamo.


“Il turismo verso la ripartenza Bergamo resterà in prima fila?

Martedì 2 Febbraio, alle ore 18.15, il convegno dedicato alla ripartenza del setttore con un focus sul nostro territorio. Tra gli ospiti anche  Alessandro Nurca, direttore generale di Federalberghi

Martedì 2 febbraio, alle ore 18.15, Ucid Bergamo (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) e Ascom Confcommercio Bergamo propongono un convegno dedicato alla ripartenza del settore turistico con un focus sul nostro territorio. L’emergenza sanitaria ci sta insegnando che le vicende dell’esistenza rimescolano le carte a volte in maniera improvvisa, rivelando la nostra realtà più fragile e penalizzando l’economia. Tanti i settori che sono andati in sofferenza e vivono l’incertezza del domani: turismo, trasporti, ristorazione e tutta la filiera dell’agricoltura.

Ucid, insieme ad Ascom Confcommercio Bergamo, vuole offrire un contributo per la ripartenza economica della nostra provincia ponendo l’attenzione al mondo del turismo e delineando un modello capace di coniugare la creazione di valore economico con la dignità del lavoro, la salvaguardia della salute e con la soluzione dei problemi ambientali.

Interverranno per i saluti Daniela Guadalupi, Presidente Ucid Bergamo, Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, Claudio Bolandrini, Consigliere della Provincia di Bergamo e Giorgio Beltrami Presidente VisitBergamo. Introduzione e interventi di Roberta Garibaldi, Professore di Tourism Management Università degli Studi di Bergamo, presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e socia Ucid, Alessandro Nucara, Direttore generale Federalberghi, Christophe Sanchez, Amministratore delegato VisitBergamo, Giovanni Sanga, Presidente Sacbo Aeroporto Orio al Serio.
Interverrà Giovanni Zambonelli, Presidente Ascom Confcommercio Bergamo per conclusioni e proposte.

Per seguire il convegno basta collegarsi alle pagine Facebook e Youtube di Ascom Confcommercio Bergamo


Turismo in crisi, anche Ascom appoggia la petizione di Federalberghi

Ristori efficaci ed esonero per il 2021 dal pagamento delle imposte. Sono alcune delle richieste contenute nella petizione sulla piattaforma change.org rivolta al  Governo. Ilpresidente Zambonelli:”il turismo è un settore strategico

Dal riconoscimento di ristori efficaci all’esonero per il 2021 dal pagamento delle imposte come Imu, Tari e canone Rai. Sono alcune delle richieste contenute nella petizione di Federalberghi (Federazione della Associazioni Italiane Alberghi e Turismo) rivolta al Governo “per intervenire con urgenza a tutela delle imprese e dei lavoratori del turismo prima che sia troppo tardi”. Tra i primi firmatari della petizione ci sono Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, e i presidenti delle organizzazioni aderenti alla federazione che rappresenta di 27.000 imprese turistico ricettive e termali in Italia. Anche Ascom Confcommercio Bergamo appoggia e sostiene la petizione online sulla piattaforma Change.org che, in sole 48 ore, ha già superato le 8 mila firme.

Quello che da sempre in Italia è un settore chiave per l’economia (le imprese turistiche generano ogni anno un valore aggiunto di 93 miliardi di euro, pari al 6% del Pil nazionale) chiede quindi aiuto alle istituzioni per poter rimanere a galla e non affondare. Sul piatto, infatti, ci sono richieste congrue con l’anno “nero” che il settore ha dovuto affrontare: gli interventi principali richiesti dagli albergatori vanno dal riconoscimento di ristori efficaci che ristabiliscano equità per il 2020 e accompagnino le imprese anche nei mesi a venire, a interventi sulla liquidità (proroga delle rate dei mutui e concessione di prestiti ventennali), dal sostegno alle imprese in affitto per il pagamento del canone di locazione alla riduzione dell’aliquota Iva al 5% in analogia con quanto avvenuto in altri Paesi europei, fino agli sgravi contributivi per le imprese che richiamano in servizio il personale e al sostegno al reddito per i lavoratori che rimangono disoccupati o sospesi.

“Tutto il settore del turismo è in ginocchio – commenta Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori Ascom-Federalberghi Bergamo -. Solo a Bergamo sono a rischio centinaia di imprese e migliaia di lavoratori senza dimenticare l’indotto: una filiera strategica non solo a livello economico ma anche sociale e culturale e che coinvolge Bergamo e Città Alta, le valli orobiche e i laghi. Questa petizione è l’occasione per dare voce a tutto il settore, dagli alberghi alle strutture termali, e invitiamo tutti i singoli imprenditori, lavoratori e cittadini a sottoscrivere la petizione online sulla piattaforma change.org”.

 

TUTTE LE RICHIESTE CONTENUTE NELLA PETIZIONE

  1. liquidazione di ristori efficaci e adeguati, con erogazioni mensili che accompagnino le imprese turistico ricettive sino alla fine della crisi e un’erogazione iniziale che corregga le sperequazioni che si sono verificate a causa del meccanismo utilizzato nel 2020;
  2. proroga sino al 31 dicembre 2022 dei termini di pagamento delle rate relative a prestiti, mutui e altri finanziamenti a rimborso rateale;
  3. elevazione sino a 20 anni della durata dei finanziamenti “garantiti” dallo Stato ai sensi del decreto liquidità;
  4. esonero dal pagamento della seconda rata Imu l’anno 2021, da riconoscersi anche nel caso in cui ci sia coincidenza sostanziale tra il soggetto passivo dell’imposta e il soggetto gestore dell’impresa;
  5. proroga del credito d’imposta sui canoni di locazione sino al 31 dicembre 2021 ed elevazione della misura all’80%;
  6. cancellazione della Ta.ri. e del canone Rai per gli anni 2020 e 2021 e, per il futuro, commisurazione della tariffa all’effettiva produzione dei rifiuti;
  7. proroga dell’esonero dal pagamento dei contributi per l’assunzione del personale stagionale, affinché possa essere applicata alle assunzioni che avverranno nel corso del 2021;
  8. revisione delle modalità di esonero contributivo in favore delle imprese che richiamano in servizio i dipendenti che si trovano in cassa integrazione, al fine di riconoscere il beneficio anche nel caso in cui il rientro in servizio riguardi solo una parte del personale;
  9. rinvio sino a fine 2021 delle scadenze per il pagamento di imposte;
  10. introduzione di un credito d’imposta del 110% per la riqualificazione delle strutture turistico ricettive;
  11. riduzione al 5% dell’aliquota Iva sulle prestazioni alberghiere, così come è stato fatto in altri Paesi europei;
  12. proroga della cassa integrazione per gli assunti a tempo indeterminato;
  13. istituzione di misure di soccorso efficaci e rapide per i lavoratori stagionali del turismo, che – a seguito della mancata ripresa della stagione invernale – si ritrovano privi di reddito, indennità di disoccupazione e copertura previdenziale.
  14. aggiornamento del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di stato a sostegno dell’economia, al fine di elevare la misura degli aiuti che è possibile erogare a ciascuna impresa e di ampliare il periodo di applicabilità.

 

Per firmare la petizione: http://bit.ly/3t3mHpA


Vacanze, la voglia c’è Ma in pochissimi prenotano

Dopo il record negativo fatto registrare a novembre, l’indice di fiducia del viaggiatore italiano calcolato da SWG per Confturismo-Confcommercio recupera nove punti e si attesta a quota 48. Dalla rilevazione emerge infatti che, dopo un lungo periodo di assenza di progetti di vacanza, cominciano ad affiorare le prime idee e qualche timidissima programmazione di ferie. Il 25% degli intervistati prevede così di concedersi una pausa di massimo 3 giorni in Italia entro fine febbraio. Il 72% non ha però ancora scelto la destinazione, né tanto meno prenotato, e la stragrande maggioranza delle preferenze si indirizza verso seconde case di proprietà o di amici. Insomma, non è turismo.

Se si sposta lo sguardo in avanti, il 28% degli italiani sembra puntare a una vacanza di 3/7 giorni tra giugno e luglio, e il 50% in un break di 7 giorni tra luglio e settembre. A patto, naturalmente, che l’epidemia torni davvero sotto controllo e che il vaccino funzioni come si spera. Nel complesso, sono sempre le località di mare ad attrarre di più, soprattutto per i progetti di vacanza se di maggiore durata, mentre per quelle più brevi le città d’arte – soprattutto di Toscana, Lazio ed Emilia Romagna – tornano finalmente a competere con la montagna: un piccolo segnale positivo per la tipologia di destinazione più duramente colpita dalla crisi Covid.
Per i viaggi all’estero il panorama si restringe ancora di più. Li si prevede, ma da primavera in poi, e solo da parte di un italiano su quattro. La destinazione è quasi esclusivamente l’Europa, con la Grecia ampiamente favorita. Da notare che il 6% pensa di nuovo a destinazioni di medio-lungo raggio, come Mar Rosso, Stati Uniti e area caraibica, a partire da Cuba e Santo Domingo: un buon auspicio, nulla di più per ora.

“Il 2020 – dice Luca Patanè, presidente di Confturismo Confcommercio – si chiude con 78 milioni di arrivi e 240 milioni di presenze turistiche in meno in Italia, ai quali vanno aggiunti i36 milioni di italiani che non sono andati all’estero. Le lancette dell’orologio del turismo sono tornate indietro di 30 anni. Eppure, non solo nella legge di bilancio 2021 per il turismo c’è ben poco e ad oggi non abbiamo visto neanche un progetto vero e proprio per il settore nella pianificazione per accedere al Recovery Fund. Confturismo-Confcommercio ha presentato da tempo proposte a tutti i livelli ma, concretamente, non è accaduto nulla, neanche la più volte annunciata apertura del tavolo per aggiornare il Piano strategico del turismo, fermo al 2017. È ora di consultarci, di considerare le nostre proposte, di investire sulle nostre imprese, altrimenti sarà il Paese, non solo il nostro settore, a pagarne pesantissime conseguenze”.

 

Il settore alberghiero in Lombardia: un 2020 in profondo rosso

“Il settore alberghiero in Lombardia è in piena emergenza, se non si interviene subito centinaia di strutture chiuderanno per sempre – ribadiscono da Confcommercio Lombardia -. Siamo di fronte ad uno scenario drammatico: l’emergenza sanitaria ha quasi completamente azzerato i movimenti turistici, sia di tipo leisure sia congressuale e per business. L’occupazione delle camere nei pochi alberghi aperti oscilla tra il 5 e il 10% e le strutture ricettive registrano crolli di fatturato per il 2020 di oltre l’80%; in totale il calo nel settore dell’ospitalità in Lombardia potrebbe superare i 10 miliardi di euro”. La Lombardia è tra le regioni più colpite dal fermo del turismo con quasi 7 milioni di arrivi in meno nei primi otto mesi dell’anno.

“C’è un enorme problema di liquidità – prosegue Confcommercio Lombardia – che strangola gli imprenditori costretti al fermo pressoché totale delle attività ormai da quasi un anno e non dimentichiamo le ricadute pesantissime che questa situazione ha avuto e continua ad avere sull’indotto. All’orizzonte quello che temiamo è un vero e proprio tsunami occupazionale nel turismo con migliaia di posti di lavoro a rischio sia a tempo indeterminato sia stagionali”. La situazione non è destinata a migliorare nel breve periodo, anche con l’auspicata e graduale uscita dall’emergenza sanitaria. “Il punto è che anche chi potrà riprendere l’attività in tarda primavera o estate – rileva Confcommercio Lombardia – dovrà sostenere ingenti spese per l’adeguamento degli alberghi, sia dal punto di vista sanitario sia perché parliamo di strutture rimaste chiuse per molti mesi”.

Nella migliore delle ipotesi la situazione non tornerà ai livelli pre pandemia prima del 2023. “La priorità ora è offrire alle strutture almeno possibilità di sopravvivere, e questo può avvenire soltanto in due modi: contributi e sostegni a fondo perduto, da una parte, e dall’altra finanziamenti a lunghissimo termine, sia in termini di preammortamento che di durata. Se questo non avverrà non solo bruceremo completamente il patrimonio costruito dopo l’Expo, ma ci troveremo di fronte ad uno scenario di chiusure a catena come mai si è verificato. Siamo quasi a un punto di non ritorno, dobbiamo salvare la spina dorsale del comparto turistico della Regione. E non c’è quasi più tempo” conclude Confcommercio Lombardia.

 


Impianti di sci, la riapertura slitta. Fusini: “Danno economico enorme”

Slitta al 18 gennaio l’apertura degli impianti scistici. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza per rimandare di 11 giorni la riapertura degli impianti a causa dell’aumento di contagi che si è riscontrato nei giorni scorsi. Ovviamente l’apertura è vitale per le società che gestiscono gli impianti, gli albergatori, i ristoratori, gli esercenti delle località turistiche e per tutto il cosiddetto indotto di un settore che, nei mesi scorsi, è stato fortemente penalizzato dalle chiusure e restrizioni imposte dal Governo per limitare la diffusione del Coronavirus.

La condizione essenziale per poter aprire gli impianti sarà quella che la Regione Lombardia rimanga zona gialla. Se dovesse diventare, infatti, zona arancione o, ancora peggio, rossa, a causa di un innalzamento dei parametri tra i quali l’indice Rt, gli impianti non potrebbero aprire affatto e questo sarebbe un autentico disastro per un’economia come quella delle Valli bergamasche.

“Siamo di fronte a un blocco a oltranza camuffato – sottolinea Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. In attesa del prossimo Dpcm, infatti, il Governo ha già esteso la zona arancione fino al 17 gennaio, stabilendo quindi il blocco degli spostamenti e impedendo agli sciatori di raggiungere gli impianti. Ma non è solo un discorso di svago domenicale in alta quota: l’economia della montagna ha un peso importante che nel suo indotto include anche alberghi, rifugi, negozi e scuole di sci che sta provando a sopravvivere e che va messo nelle condizioni di poter ripartire, alla luce del fatto che quest’anno abbiamo montagne imbiancate come non succedeva da tempo. Sono scelte politiche che non rispecchiano la situazione che, di fatto, potrebbe essere gestita in modo intelligente: mi riferisco a quelle procedure che permettono di sciare in assoluta sicurezza, a cominciare dall’acquisto dello skipass on line per evitare code e assembramenti o ai percorsi che permettono agli sciatori di rimanere in coda ma distanziati l’uno dall’altro per accedere agli impianti di risalita”.


Orio è il primo aeroporto bike friendly d’Italia

Lo sviluppo infrastrutturale dell’Aeroporto di Milano Bergamo sempre più orientato al profilo di intermodalità articolata che va dal progetto del collegamento ferroviario con l’aerostazione all’estensione della rete di accessibilità attraverso la ramificazione delle piste ciclabili.
Sono questi alcuni degli obiettivi contenuti nel Piano di Sviluppo Aeroportuale al 2030 e richiamati dal presidente di Sacbo, Giovanni Sanga, a margine della fiera dei territori Agri Travel, nel cui contesto si è svolto il webinar internazionale sul tema “Mobilità e accessibilità”. Grazie all’impegno assunto da Sacbo per la creazione di un anello perimetrale ciclabile, che valorizzi i tratti di viabilità minore e campestre e consenta la connessione con i percorsi ciclo-pedonali del territorio, lo scalo bergamasco si candida a diventare il primo “aeroporto Bike Friendly” in Italia.
“Sacbo prosegue nel piano di investimenti per l’esecuzione delle opere in programma con l’obiettivo di offrire spazi sempre più adeguati alle esigenze di passeggeri e operatori, implementando anche la serie dei servizi legati alla mobilità – ha dichiarato Giovanni Sanga – Saremo pronti al graduale ritorno del traffico aereo ai livelli pre-Covid, allo scopo di garantire piena efficienza in chiave operativa e offrendo motivi e opportunità in più per preferire l’aeroporto di Milano Bergamo come punto di riferimento per accedere al territorio lombardo”.
Sacbo ha provveduto nel 2017 al prolungamento, verso l’area a sud dell’autostrada, del tracciato ciclopedonale che collega l’aeroporto al comune di Orio al Serio e alla città di Bergamo. Il Piano di Sviluppo Aeroportuale prevede una serie di interventi di completamento dell’anello ciclabile attorno al sedime dell’aeroporto, con l’obiettivo di garantire l’accessibilità ciclo-pedonale da e per l’area aeroportuale, non solo a beneficio dei passeggeri ma anche in risposta alle esigenze di mobilità di quanti svolgono attività lavorative nello scalo (che comprendono ogni giorno in media 5mila persone potenzialmente interessate alla mobilità alternativa).
L’Aeroporto di Milano Bergamo, che ha avviato fin dal decennio scorso il programma di interventi per abbattere le emissioni di CO2, si appresta a ottenere il livello 3 della certificazione Airport Carbon Accreditation, rilasciata da Aci Europe (Consiglio Internazionale degli Aeroporti Europei).


Intesa-Ubi, estensione moratoria fino a 24 mesi per le imprese del turismo

Ascom Confcommercio Bergamo saluta con grande favore l’estensione da parte di Intesa San Paolo della moratoria ai clienti Ubi Banca per le imprese del settore turistico, duramente colpite dall’epidemia e dal lockdown e ancora in difficoltà L’operazione assicura infatti il prolungamento fino a 24 mesi della moratoria per le imprese del turismo che ne facciano richiesta entro il 30 settembre. L’estensione prevede il coinvolgimento di tutte le principali organizzazioni imprenditoriali del settore ricettivo, a partire da Federalberghi Confcommercio. Oltre alle 23mila imprese clienti di Intesa che hanno già aderito al rinvio dei pagamenti, la possibilità è offerta anche a circa 20 mila realtà di Ubi operanti nel settore.
“È una decisione molto importante che va in aiuto al settore più colpito dalla pandemia – commenta Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo, alla guida del Gruppo Albergatori-. Il rinvio di due anni dei pagamenti rappresenta un’opportunità per il comparto, nella speranza di una ripresa futura dell’economia e di una ripartenza del turismo”. L’operazione- a Opas di fatto conclusa ma che si perfezionerà nella prossima primavera- segna la vicinanza del sistema bancario alle imprese: “Un passo importante, che ci auguriamo prosegua la tradizionale vicinanza di Ubi al territorio e alle sue imprese”. Il settore è in affanno e non intravede prospettive di miglioramento: “Confidiamo nel turismo invernale in montagna e in una ripresa nella prossima primavera in città e nell’hinterland- continua Zambonelli-. Speriamo che l’impegno di VisitBergamo nella promozione del territorio, riporti i turisti in città e provincia”.


Turismo e terziario respirano: dagli Enti bilaterali oltre 1 milione di euro

Oltre un milione di euro ai lavoratori bergamaschi del terziario e del turismo: è quanto hanno erogato gli Enti Bilaterali con la prima tranche del Progetto Covid, promosso a maggio da Ascom Confcommercio Bergamo e dalle organizzazioni sindacali (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs Uil). L’iniziativa ha messo a disposizione un fondo a favore dei lavoratori sospesi in Fondo d’integrazione salariale (Fis) o Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd) e alle imprese per il rimborso dei dispositivi di protezione individuale.
Hanno fatto richiesta 1828 lavoratori del turismo e 2275 del commercio per un totale di 1,126 milioni di euro (509 mila euro al turismo e 617 mila euro al terziario). Le aziende interessate sono state invece 138, per circa 60 mila euro, su un milione di euro stanziati.

«Dopo la donazione fatta all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di quattro respiratori di ultima generazione, a maggio abbiamo promosso un progetto a sostegno dei lavoratori e delle imprese e oggi siamo soddisfatti del risultato ottenuto con la prima tranche di sussidi, sia per numero di lavoratori coinvolti che per importo speso» afferma Enrico Betti, presidente dell’Ente Bilaterale del Terziario. 
«Il successo di questa iniziativa è fotografato da questi numeri davvero eccezionali. La Bilateralità di settore è una grande risorsa a sostegno delle imprese e delle lavoratrici e lavoratori del territorio. Siamo orgogliosi di quanto fatto; questa iniziativa da ristoro al comparto turistico bergamasco, il più duramente colpito» dichiara Alberto Citerio, Presidente dell’Ente Bilaterale del Turismo.

A settembre in arrivo un altro milione di euro
A settembre parte la seconda tranche del Progetto che stanzia un altro milione di euro.  L’importo sarà così suddiviso: 500.000 euro a lavoratori e aziende del turismo (250.000 euro per le aziende e 250.000 euro per i lavoratori) e 500.000 euro al terziario (250.000 euro per le aziende e 250.000 euro per i lavoratori). Alle aziende verranno rimborsati, con un massimale di 500 euro, i Dpi Covid acquistati dal 1 aprile al 31 agosto 2020: mascherine, guanti, dispositivi per protezione oculare, indumenti di protezione, dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea, detergenti, soluzioni disinfettanti/antisettici, barriere antibatteriche e sanificazione ambientale.
Mentre la misura degli importi erogabili ai singoli lavoratori dipendenti sarà pari a 1,50 euro per ogni ora di sospensione in Fis/Cigd per un massimo di 360 ore. Potranno fruire del sussidio coloro che sono stati sospesi per l’equivalente orario di almeno 2 settimane a zero ore di lavoro nel periodo che va dal 1 marzo al 30 aprile 2020, se non già richiesto, e dal 1 maggio al 30 giugno 2020. Il bando si apre il 7 settembre e si chiude, salvo esaurimento fondi, il 30 settembre 2020.

Per informazioni: info@entebilcombg.it


Albergatori, incontro web il 20 maggio con le novità da Governo e Regione

Ascom Confcommercio Bergamo organizza un seminario destinato ad albergatori e imprenditori di strutture ricettive per fare il punto sulle novità per la categoria previste dal nuovo decreto del Governo e dall’ordinanza regionale. L’appuntamento è domani, mercoledì 20 maggio alle ore 9,30. Al centro del webinar le nuove misure stabilite dal DPCM del 17 maggio e dall’Ordinanza di Regione Lombardia n.547 del 17 maggio rivolte al settore turistico e dell’alberghiero. Nel corso dell’incontro sarà presentato nel dettaglio anche il protocollo “Accoglienza sicura “ di Federalberghi.

La partecipazione è gratuita ed è necessario accreditarsi compilando il form.

 


Dagli albergatori Best Western “Grazie di cuore”, 3mila soggiorni gratuiti per il personale medico del Papa Giovanni

Anche gli albergatori Best Western hanno voluto ringraziare il personale sanitario attivo all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. L’hanno fatto mettendo a loro disposizione 3mila soggiorni in tutti i 180 hotel italiani del gruppo presenti in 120 destinazioni italiane: sarà possibile prenotare i soggiorni a partire dalla fine dell’emergenza, quanto sarà possibile tornare a viaggiare, fino al 31 dicembre 2021.

L’iniziativa si chiama “Grazie di Cuore” ed è resa possibile grazie alla collaborazione con Cesvi, onlus che opera a supporto dell’ospedale fin dall’inizio dell’emergenza.
Cesvi ha garantito finora oltre 700 mila dispositivi di sicurezza, 500 respiratori e attrezzature mediche urgenti per sostenere gli operatori sanitari e le persone in cura nella struttura sanitaria, oltre a supportare gli anziani soli attraverso servizi socioassistenziali a domicilio.

Con questo gesto la catena alberghiera vuole esprimere riconoscenza a medici, infermieri e personale sanitario che da molte settimane svolge un lavoro enorme, in condizioni critiche in una delle zone più colpite in Italia. “Noi albergatori Best Western, da nord a sud, vogliamo regalare un pensiero per il domani e offrire quello che sappiamo fare meglio: la nostra ospitalità – dichiara Walter Marcheselli, presidente di Best Western Italia –  Il nostro settore è stato molto colpito da molte chiusure: riaprire i nostri alberghi ripartendo con questi specialissimi ospiti è per noi motivo di gioia e orgoglio. L’altissimo esempio di abnegazione e sacrificio di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario ispira tutti noi, ci rende immensamente riconoscenti e fieri. Il nostro è un piccolo gesto, ma vuole esprimere un’immensa stima verso chi è in prima linea”.

Si può sostenere la campagna di Cesvi a questo link: https://www.cesvi.org/andratuttobene/