Autotrasporto,
«troppi freni alle imprese»

Bergamo è una città importante per l’autotrasporto, come confermano i dati che fotografano il settore: 1.850 imprese iscritte all’Albo provinciale per un totale di oltre 8mila veicoli che ogni giorno trasportano le merci delle aziende del territorio in tutto il mondo e portano a Bergamo prodotti da ogni Paese. Il settore impiega 16mila addetti, che trasportano ogni anno 55 milioni di tonnellate di merci percorrendo 960 milioni di chilometri per un fatturato di 500 milioni di euro. Non resta che "Trasportare la ripresa", tema del convegno organizzato nei giorni scorsi a Roma da Confcommercio e Conftrasporto, che ha fatto il punto sul comparto e sottolineato l'urgenza della creazione di un sistema efficiente e integrato, sgravato da inutili oneri burocratici, che impediscono all'Italia di diventare la piattaforma logistica ideale del Mediterraneo.
I trasporti sono una leva per far competere il sistema delle imprese e attrarre investitori: la perdita di accessibilità per aggravio di costi generata dalle cresciute inefficienze del sistema nazionale avrebbe comportato, secondo le stime della Federazione, tra il 2000 e il 2012 una riduzione del Prodotto Interno Lordo di 24 miliardi di euro. Quanto ad efficienza dei sistemi di trasporto l'Italia, sulla base dei parametri del World Economic Forum che misurano l'indice di apertura ai commerci globali, è il fanalino di coda europeo, al 47esimo posto della classifica internazionale, dietro anche a Irlanda, Portogallo, Slovenia, Repubblica Ceca e Polonia, lontanissima dai vertici di Paesi Bassi, Regno Unito Germania, Francia e Spagna. I trasporti, variabile elastica e sensibile rispetto al Pil, rischiano di subire entro il 2015 una frenata complessiva del 27% per la modalità su strada. Il dato è in linea con l'andamento tra il 2007 e il 2012: i trasporti interni su gomma effettuati dalle imprese italiane segnano il -26,6% al contrario di quelle estere di segno nettamente positivo (+18,2%). Il carico di imposte indirette sulle imprese italiane è pari a sei volte il loro contributo al reddito nazionale. Un peso sproporzionato che riduce la capacità competitiva dell'autotrasporto nazionale e lo qualifica come un prezioso "bancomat" per le casse dello Stato. «L’analisi di Confcommercio ha mostrato come le aziende del trasporto siano centrali per lo sviluppo del Paese oltre che per le casse dell’erario – commenta Doriano Bendotti, segretario Fai Bergamo, che associa oltre 400 imprese del territorio -. L’autotrasporto è molto spesso definito, anche dalla stampa, un settore assistito dallo Stato quando in realtà è una categoria che paga sei volte tanto, fiscalmente, quello che riceve. Stiamo assistendo impotenti ad una pericolosissima mortalità delle imprese e ad una altrettanto grave delocalizzazione. Se poi qualcuno decidesse di togliere anche il rimborso sulle accise sul gasolio migliaia di imprese si trasferirebbero oltre confine». Il confronto con altri Paesi è impietoso: «Ad un'impresa italiana di autotrasporto far operare un Tir solo sul fronte del costo del lavoro costa annualmente oltre 21mila euro in più che a un'impresa slovena, altrettanti in più rispetto ad un'impresa greca e 12mila euro più che ad un'impresa spagnola – continua Bendotti che commenta l'elaborazione effettuata da Conftrasporto -. A queste penalizzazioni vanno aggiunti, tra assicurazioni Rc auto, bolli e revisioni per ciascun veicolo, costi aggiuntivi pari a 1.500 euro in più rispetto ad un'impresa spagnola, 1.200 euro in più di una slovena e 500 in più di una greca».
Il deficit infrastrutturale frena lo sviluppo del Paese. Le imprese bergamasche sono in attesa delle grandi opere che attraversano il territorio e che possono fare recuperare competitività: «Senza infrastrutture non vi è ripresa come insegnò al mondo Keynes – continua Bendotti -. Brebemi e Pedemontana porteranno un grande sviluppo ed un miglioramento della logistica a patto di veder realizzata anche la Bergamo-Treviglio, ferma ai nastri di partenza. Diversamente le aziende della Val Seriana e della Val Brembana, già in difficoltà, saranno tagliate fuori dal resto del mondo. Le opere vanno realizzate al più presto: solo in Italia esistono mille intoppi e ritardi. Non possiamo perdere la sfida delle infrastrutture sennò diventiamo davvero i manovali della Merkel». Il nodo da affrontare al più presto è quello dello scalo merci: «Il mancato rispetto di alcuni requisiti fondamentali di sicurezza ne rendono necessario il trasferimento in un’area idonea. Ma nel frattempo l’attività non si può fermare nemmeno per un giorno perché non possiamo permetterci il rischio di perdere altri 3mila posti di lavoro. La speranza è che si trovi quanto prima una soluzione».
Il problema della concorrenza sleale va risolto con la linea dura, intensificando i controlli e applicando le sanzioni pesanti previste: «Vogliamo lavorare in un settore in cui si rispettano le regole. I controlli ad oggi sono insufficienti. Da anni chiediamo almeno una pattuglia per provincia dedicata esclusivamente all’autotrasporto. I controlli verrebbero così triplicati senza troppe difficoltà: gli interventi, che secondo i dati del Ministero oscillano oggi tra i 100 e i 150mila l’anno, sono nettamente inferiori rispetto agli altri Paesi europei – spiega -. Il modello da seguire è quello della Polizia Tedesca, della Bag (Bundesamt für Güterverkehr), il dipartimento dei controlli stradali che ogni anno effettua 1 milione di controlli sui veicoli commerciali nel territorio tedesco. Sola la certezza di essere controllati porta alla certezza del rispetto delle regole. Da anni sottolineiamo l’urgenza di una polizia dedicata che ci siamo pure offerti di pagare, ma ad oggi non se n'è fatto nulla. La sicurezza e le regole per il rispetto dei costi minimi devono essere legge non solo sulla carta, nell’interesse e nella tutela di tutti coloro che ogni giorno viaggiano sulle strade».
Calo dei consumi, crisi e tasse stanno mettendo in grande difficoltà anche corrieri e aziende specializzate nelle spedizioni, come sottolinea Angelo Colombo, presidente dell’Asco Associazione Spedizionieri e Corrieri Orobici : «La realtà delle spedizioni ha dovuto piegarsi alla crisi e alla globalizzazione. Cala la commercializzazione e con essa le spedizioni, inoltre molti Paesi da importatori sono diventati addirittura esportatori, andando a cambiare rotte e geografie dei trasporti». La figura del corriere tradizionale sta ormai scomparendo in Bergamasca: «I corrieri nelle nostre Valli sono cresciuti assieme all’industria, ma la crisi e l’avvento dei grandi gruppi internazionali hanno spazzato via la storia delle piccole e medie imprese bergamasche che da sempre operavano nel settore» continua Colombo, presidente della Zaninoni Spa, colosso bergamasco delle spedizioni con consegne, anche cross-trade, in tutto il mondo. Non manca anche chi si improvvisa spedizioniere e crea scompiglio nel mercato: «Da tempo sosteniamo l’urgenza di regolamentare la professione attraverso il rispetto di requisiti e percorsi formativi. Bisogna ricreare la figura dello spedizioniere incrementando con corsi e aggiornamenti la professionalità. Non si può più operare in un settore in cui troppi si improvvisano. Bisogna valorizzare anche l’adesione alla Fiata – Federazione Internazionale delle Associazioni di Trasporto, Ong che rappresenta un settore di 40.000 operatori del trasporto e della logistica, impiegando circa 8-10 milioni di persone in 150 paesi del mondo, consulente di riferimento per il Consiglio Economico e Sociale, la conferenza sul Commercio e lo Sviluppo e la Commissione legislativa sul Commercio Internazionale delle Nazioni Unite».


«All’ex Upim per dare
una svolta alle nostre attività»

Avrà un ruolo sociale, destinato soprattutto allo svago, il nuovo complesso che nasce dalle ceneri dell'ex Upim. Servirà a rendere vivo il centro storico, meta di giovani, soprattutto nelle ore serali. Seguendo questo spirito Fiammetta Facchetti, 30 anni, da due  titolare del “Bar Da Mamy” nel vicolo del Municipio si è aggiudicata uno degli spazi più suggestivi, 324 metri quadri al primo piano che si affacciano sulla piazza all'aperto con panorama sulla chiesa e le abitazioni del centro storico. “Volevamo spostarci in un luogo  di aggregazione – spiega Facchetti -. Oggi siamo limitati, non c'è consentito fare rumore oltre un certo orario e il locale è in una via secondaria, poco frequentata”. L'affitto per la nuova locazione si aggira sui 25mila euro l'anno. L'attività sarà accanto al ristorante e punterà a happy hour e aperitivi con ricchi buffet. “Ci sarà un tavolone stracolmo di assaggi e vorremmo riservare una parte all'hamburgeria, inclusa quella vegetariana”, annuncia la giovane imprenditrice. Il bar avrà, come da tradizione, una conduzione tutta al femminile. Ad affiancare Fiammetta ci sarà la sorella Fabrizia, 45 anni, la nipote Carolina, 20, e mamma Eugenia, per tanti anni voce di Radio Zeta, un vulcano di idee e progetti. “Nella mia carriera ho intervistato tante star della musica, il nuovo corso avrà un'inaugurazione con ospiti famosi – anticipa -. Mi piacerebbe che venisse  Roby Facchinetti”. L'arredamento manterrà lo stile provenzale, la veranda esterna sarà fruibile con i tavolini.
Primi a richiedere uno spazio nel nuovo centro sono stati invece Claudio Rossi, 42 anni, di Pandino, e Michele Ranzenigo, 38, di Arzago d'Adda. Da dieci anni i due soci sono titolari della gelateria “Ippococcolo” in via Verga. Passeranno dagli 80 metri quadri attuali a un esercizio di 150, al pian terreno, con ampie vetrate su piazza Garibaldi. “Volevamo dare un'offerta più consistente, aggiungere torte, semifreddi e monoporzioni – spiega Rossi -. Ora siamo aperti da marzo a ottobre, l'obiettivo è un'attività che continui tutto l'anno, dare lavoro fisso e non stagionale, facendo crescere noi e al contempo l'occupazione nel paese”. L'affitto è 13mila 800 euro l'anno. Il settore non ha risentito della crisi. Un gelato qui costa 1,60 euro, un chilo 13. “E' necessario mantenere un buon rapporto qualità prezzo – spiega l'esperto, che ha cominciato il mestiere a 15 anni -. Il gelato è un prodotto per tutte le tasche, a patto che non si faccia pagare un cono 2 euro e che sia genuino perché i nostri primi clienti sono i bambini”. La disdetta in via Verga è già stata data e la nuova gelateria potrà aprire i battenti già a ottobre. L'entusiasmo è tanto. “E' un bel progetto,  Treviglio aspetta da quindici anni la  riqualificazione della struttura, andrà senz'altro bene”.
Si spostano per questioni economiche e una maggiore visibilità i titolari di “Gioielli & co.” in via fratelli Galliari. Sono Davide Traversa e Nadia Brentana, entrambi 48 anni, ex coniugi, soci in affari. “Il momento non è facile,  abbiamo analizzato le spese al microscopio per abbassare le voci più onerose – afferma Nadia -. Siamo qui da 6 anni, se non ci fosse stata convenienza non avremmo affrontato l'esborso per un nuovo allestimento. Invece, lo consideriamo un segno positivo”. I due commercianti hanno partecipato al bando a dicembre. Per l'affitto di 56 metri quadri pagheranno 6mila euro l'anno.  Ad attrarli, il progetto, al passo con i tempi e dal basso impatto ambientale. “E' una struttura moderna, circondata da edifici storici – le loro parole -. Ci sono i pannelli fotovoltaici, il riscaldamento nel pavimento e  un moderno auditorium che farà da volano. Noi ci crediamo, per questo, dopo 22 anni di lavoro,  abbiamo accettato la nuova sfida”. Il settore dell'oreficeria è tra quelli che più hanno sofferto la crisi, con un calo negli ultimi quattro anni tra il 20 e il 30 per cento. “Noi non vendiamo investimenti, ma emozioni, il ricordo di una persona cara che dura per l'eternità rimane attraverso un gioiello, non una borsa griffata che poi dimentichi nell'armadio – spiega Traversa -. Se il sentimento dovesse cambiare, puoi sempre fondere il gioiello e guadagnarci”.  La nuova gioielleria conta di aprire a settembre, dopo una promozione di articoli fashion nell'attuale negozio.


Negozi “green”,
a Bergamo 18 pionieri

Alcune hanno già insito nel dna il carattere “green”, come il servizio di consegne in bicicletta o i negozi di abiti usati. Altre sono attività più tradizionali che hanno scelto di mettere in atto piccoli o grandi accorgimenti per migliorare il proprio impatto ambientale. Tutte sono i primi testimonial del progetto “Sono Sosteniblie”, iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio e realizzata dalla sua azienda speciale Bergamo Sviluppo, in collaborazione con le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato, tra cui l’Ascom, il Comune di Bergamo e il Centro di Etica Ambientale della Diocesi. Il percorso, varato lo scorso anno, ha portato all’assegnazione del marchio di qualità a 18 negozi della città ed è già pronto al bis, coinvolgendo, questa volta, l’intera provincia. L’obiettivo è dare visibilità alle attività che adottano azioni e modelli di comportamento improntati ai principi della sostenibilità ambientale e supportare quelle interessate a farlo, ma anche stimolare aziende e cittadini alla buone prassi. Destinatari sono gli esercizi di vicinato (negozi/attività di servizi con superficie fino a 250 mq), i pubblici esercizi e le attività artigianali alimentari con vendita al pubblico. Si comincia con una serie di incontri sul territorio per la presentazione del bando e la raccolta delle adesioni. Dopo l’apertura a Bergamo del primo aprile, sono in programma serate (l’inizio è alle 20.30) a Treviglio (giovedì 3 aprile, nella sede della Bcc), Albino (martedì 8 aprile, nella sede della Comunità Montana Valle Seriana) e Piazza Brembana (giovedì 10 aprile, sede della Comunità Montana Valle Brembana). Le imprese ammesse al progetto saranno al massimo una cinquantina. Per queste è previsto, nel periodo maggio-giugno, un percorso formativo articolato in tre incontri per un totale di 12 ore su temi legati alla sostenibilità, l’efficienza energetica e il marketing ambientale. La frequenza di almeno due dei tre  incontri è obbligatoria per beneficiare dei servizi di consulenza e per poi fare domanda di concessione del marchio. Saranno messe complessivamente a disposizione 600 ore su versanti come risparmio energetico e fonti rinnovabili, quantificazione degli investimenti e ricerca di fonti di finanziamento dedicate, marketing e promozione ambientale, pianificazione degli acquisti e logistica a basso impatto ambientale. A fine anno saranno raccolte le azioni sostenibili messe in atto dai partecipanti, che saranno valutate da un’apposita commissione. Il marchio “Sono Sostenibile” ha durata annuale e sarà consegnato alle aziende nel corso di un evento finale. Per le imprese con sede a Bergamo c’è anche un vantaggio in più. Il Comune, come ha annunciato l’assessore all’Ambiente Massimo Bandera, intende riconoscere un contributo del 20% sulla Tari in conformità con le premesse che hanno dato avvio al progetto. Nell’inverno 2011-12 l’amministrazione si trovava infatti a dover decidere se “punire” con una sanzione i negozi che tenevano aperte le porte provocando dispersione del calore, ma grazie al confronto con le associazioni di categoria si è scelto di cambiare prospettiva e premiare le insegne virtuose.
Il bando e la scheda di adesione ai focus group sono disponibili sul sito www.bergamosviluppo.it. Il bando resterà aperto fino al 30 aprile 2014 (per informazioni tel. 035 3888011 – email: raso@bg.camcom.it)


Brebemi, la Bcc di Treviglio
dà una mano alle imprese 

nella foto: Gianfranco Bonacina

La priorità assoluta per Gianfranco Bonacina, presidente della Cassa Rurale di Treviglio, 50 filiali e 22mila soci, è favorire lo sviluppo e il benessere del territorio. In questo periodo, significa agevolare l'occupazione e gli insediamenti produttivi. A questo puntano i nuovi strumenti di credito alle imprese che la banca ha deciso di mettere in campo.
Presidente, qual è la sua strategia per rilanciare il territorio della Bassa?
“La Cassa Rurale sta pensando di agevolare gli imprenditori che investiranno nell’area con l’apertura della Brebemi: abbassando i tassi, che sono già agevolati, per chi insedierà un'attività e alla condizione che assumi almeno una persona. Se a essere assunti saranno due o più lavoratori, il tasso potrà scendere ancora. Un intervento che si affianca alla tradizionale attività di credito alle imprese. Attualmente, per l'anno in corso, è disponibile un plafond di 60 milioni di euro,  inferiore solo di 10 milioni rispetto al 2013. Vogliamo dare un segnale di apertura, dimostrare  che ciò che si dice sulle banche non è sempre vero”.
Quali sono le condizioni per ottenere le nuove agevolazioni?
“Essere nostri soci, non necessariamente di Treviglio, ma rientrare nella nostra area di competenza che abbraccia più province. Gli interlocutori sono le piccole-medie imprese e gli artigiani. L'importo massimo concesso sarà di 500mila euro per ciascuna attività. Alle spalle deve già esserci una buona liquidità. Il nostro intento  è spingere a investire, ad andare oltre, avere più coraggio”.
Investimenti e finanziamenti portano con sé anche il rischio di infiltrazioni malavitose.
“Lo sappiamo bene, per questo ci sarà un controllo severo sulle persone. La loro fedina penale sarà passata al setaccio, a partire dal bisnonno in giù. In questo, saremo inflessibili”.
A proposito di criminalità, qual è la sua opinione sul taglio imminente del Commissariato di Treviglio, deciso dal Ministero degli Interni?
“Non sono assolutamente d'accordo. Come dimostrano recenti operazioni, gli agenti sono necessari. Mi stupisce questa decisione, tanto più che era stato chiesto un potenziamento del commissariato. Una zona come la nostra, attraversata da Brebemi, alta velocità, passante ferroviario, vicina a Milano, dove ci sono i grandi traffici, è cruciale e appetibile per la criminalità organizzata. Abbiamo bisogno di un presidio forte, la gente deve sentirsi sicura, deve essere messa in condizione di poter denunciare. Ma se il posto di polizia viene smantellato, tutti, cittadini e imprenditori, subiranno un danno e saremo esposti a più pericoli”.
La Cassa Rurale ha dovuto affrontare il primo rosso in bilancio da 120 anni. I dati, al 30 novembre scorso, hanno previsto una perdita di 12,8 milioni. Soci  e  clienti sono preoccupati?
“No, e neppure io. L'andamento negativo è stato causato principalmente da due motivi: il salvataggio  della Bcc di Offanengo avviato nel 2011 e l'imposizione di aumentare l'accantonamento per il fondo rischi sui mutui. In base al crollo del mercato immobiliare, ciò che una volta valeva 100, oggi vale 80.  Tutte le banche hanno sofferto la crisi, questo vale per i grandi gruppi con perdite che ammontano a miliardi di euro. Come per i piccoli. Cosa dovevamo fare: lasciare al loro destino aziende in crisi e persone in difficoltà? Le abbiamo sostenute. In ogni caso, chiuderemo il primo trimestre di quest’anno in attivo e anche l'anno”. 
Per le famiglie quali altre iniziative sono in programma? 
“La Cassa Rurale mette a disposizione delle giovani coppie 24 nuovi appartamenti, dalle varie metrature, in un condominio nella nuova zona residenziale del Bollone, un'area verde tra via San Zeno e via Brignano: dopo dieci anni gli appartamenti potranno essere riscattati a un prezzo contenuto”.
Lei guarda al futuro con ottimismo?
“La crisi è stata lunga, ma ci stiamo riprendendo. Anche se non è facile, soprattutto per chi ha perso il lavoro, suggerisco di non fermarsi, né scoraggiarsi, ma avere la  forza di rimboccarsi le maniche e ripartire”.


“Agricoltura sicura”,
boom di presenze
al convegno
promosso
anche da Upag

Agricoltori, contoterzisti, manutentori del verde, liberi professionisti di settore, rappresentanti di enti formatori e istituzioni hanno affollato il convegno “Agricoltura Sicura” svoltosi all’auditorium del Gruppo Same Deutz-Fahr a Treviglio. Il record di 500 presenze ha confermato l’interesse per il tema della sicurezza che ha visto collaborare nell’organizzazione l’Upag – Unione Professionisti Agri Garden  aderente ad Ascom, unitamente ad Abia, Cia, Coldiretti e Confagricoltura.
L’apertura del Convegno è stata effettuata da Stefano Tacchinardi, Direttore Commerciale Italia di Same Deutz-Fahr. Carlo Carnevali di Enama ha trattato il tema “Obblighi, buone prassi e verifiche necessarie per la circolazione sicura dei mezzi agricoli” commentando le normative comunitarie, le problematiche della circolazione stradale e in azienda. "Il punto di vista degli organi di vigilanza” relativo alla circolazione stradale dei mezzi agricoli è stato commentato da Marco Cacciolari, comandante della Polizia locale di Bovolone, in provincia di Verona, che ha sottolineato la difficoltà per gli organi di vigilanza di essere costantemente aggiornati sulle nuove normative, spesso modificate, rinviate o decadute in fase attuativa. Fra le altre considerazioni emerse, supportate da un’ampia casistica, il dato preoccupante del mancato rispetto della sicurezza da parte dei  neo patentati, che possono condurre da subito mezzi eccezionali, mietitrebbie e trince senza la minima preparazione. Diego Milani di Fata Assicurazioni ha illustrato le clausole che spesso sono scritte in minuscolo sui contratti assicurativi e  ha chiarito,  attraverso esempi pratici, il significato di “Responsabilità civile” relativa alla circolazione su strada e in aree private ad uso pubblico, sia al lavoro in azienda che nei campi. Renato Delmastro del cnr ha fatto il punto sulla messa a norma del macchinario agricolo, toccando le responsabilità non solo dell’utilizzatore e del datore di lavoro, ma anche quelle nel caso di acquisto e di rivendita di usato fra privati e fra concessionario e cliente. In Lombardia, regione traino dell’economia agricola, operano 55 mila aziende, con un parco stimato di 1 milione 400 mila macchine e attrezzature, di cui moltissime non a norma. C’è quindi ancora molta strada da percorrere in tema di sicurezza operativa e l’adeguamento può essere rischioso se effettuato con il sistema del “fai da te”, perché è necessario garantire la messa a norma in maniera professionale, documentando i lavori effettuati con dichiarazioni e attestati. La revisione dei mezzi agricoli è stato l’altro argomento forte, che ancora oggi, nonostante il decreto convertito in legge nel Dicembre 2012  e che doveva essere applicato dal 1° Gennaio 2014,  è slittato al 1° Gennaio 2015  con il decreto “Milleproroghe”. Restano ancora da chiarire molti aspetti operativi quali le tipologie dei controlli, la loro periodicità e le scadenze, gli strumenti da utilizzare, oltre alla criticità nell’effettuazione di alcune importanti verifiche (impianti di frenatura, sistemi di sterzo, sollevatori anteriori, attacchi di attrezzature per uso comunale senza il cambio di destinazione del mezzo), che porteranno a dilatare ancora i tempi di attuazione. La stessa “Abilitazione alla guida del trattore”( i cosiddetti patentini) non è esente da slittamenti e modifiche.  Anche l’escamotage attuato con la certificazione per il riconoscimento dell’esperienza pregressa da parte dell’utilizzatore non è sempre facile da dimostrare, in quanto il D.L. 81 prevede anche la formazione generale ed è obbligo del datore di lavoro assicurarsi che il dipendente abbia ricevuto una formazione adeguata e specifica, anche sul corretto utilizzo del mezzo.


Treviglio,
anche
i commercianti
in campo
per la Croce rossa

nella foto: da sinistra Gianenrico Bresciani, Giuseppe Pezzoni, Silvio Rozzoni, Lino Ronchi

C’è anche l’impegno dei commercianti trevigliesi in pensione nella raccolta fondi per l’acquisto di due nuove ambulanze per la Croce rossa locale, che ne ha urgente bisogno per sostituire mezzi non più idonei al servizio. La sfida è a metà. Il comitato che promuove l’iniziativa ha infatti già raccolto quasi 40mila euro dei 70mila necessari per l’intera operazione, garantendo così l’acquisto di un primo mezzo. Non ci si può però rilassare, visto che a giugno scadrà la convenzione con la Regione per la seconda ambulanza. Il comitato, guidato Gianenrico Bresciani, vede tra i componenti Lino Ronchi, storico salumiere oggi impegnato in diverse attività sociali e nel recupero della memoria del commercio cittadino, nonché collaboratore del gruppo Ascom e consigliere di 50 & Più Fenacom, che ha coinvolto attorno al progetto altri colleghi in pensione. Per centrare l’obiettivo l’organizzazione proseguirà l’opera di sensibilizzazione di più soggetti possibili. Anche il sindaco di Treviglio Giuseppe Pezzoni, ad esempio, si è impegnato nel coinvolgere gli altri comuni della Bassa Bergamasca e del milanese coperti dal servizio della Cri (in totale sono 23, per un bacino di circa 150mila abitanti).
Tra le prossime iniziative c’è una festa dei “Cavalieri al merito della Repubblica”, in programma in primavera al parco del Roccolo, ulteriore occasione per sollecitare l’attenzione e raccogliere fondi.
Le ambulanze trevigliesi percorrono più di 300mila chilometri all’anno ed hanno visto aumentare progressivamente la quota degli spostamenti per le emergenze. Per dare il proprio contributo si può effettuare un bonifico con queste coordinate: iban IT 72 N 08899 53640 000000024444, causale “due ambulanze per la Cri di Treviglio”.


Go.In’, anche le pmi
“hanno fame” di estero  

La necessità di un’accelerazione da parte delle pmi sul versante dell’internazionalizzazione non è rimasta un bel concetto scritto nei saggi e ribadito nei convegni. È un’esigenza che le realtà bergamasche hanno fatto propria, come ha dimostrato l’alta richiesta di partecipazione (più di 50 domande a fronte dei 30 posti messi a disposizione) al corso di alta formazione Go.In’- Go International Be Innovative, promosso da Bergamo Sviluppo, interamente finanziato dalla Camera di Commercio e realizzato con due centri di Ateneo dell’Università di Bergamo, Cyfe (Center for young and family enterprise) e SdM School of Management. Il percorso è stato pensato per fornire strumenti efficaci per operare in ambito internazionale, agendo in primo luogo sul rafforzamento dello spirito imprenditoriale e della capacità di innovare. Varato nel 2012, ha chiuso nei giorni scorsi la seconda edizione con un evento al Point di Dalmine, che ha visto la presentazione dei project work dei partecipanti e la consegna dei diplomi.
Titolari e manager di piccole e medie imprese, giovani rappresentati di imprese familiari e imprenditori alla guida nuove imprese ad alto potenziale, attivi in settori differenti, si sono ritrovati in aula per 140 ore nei fine settimana da maggio a dicembre confrontandosi con docenti universitari, professionisti, esperti e imprenditori in un programma multidisciplinare «che non vuole essere una business school in pillole – ha precisato il direttore didattico Tommaso Minola – ma agire sulla formazione imprenditoriale, utilizzando anche format didattici innovativi, dagli strumenti multimediali ai business game e giochi sociali, che hanno favorito l’immedesimazione e il mettersi in discussione». Nel 2013 si è aggiunto alla proposta “base” un corso avanzato, che ha accompagnato 11 imprenditori che avevano già partecipato all’iniziativa nel 2012 nell’approfondimento, in 40 ore, di aspetti specifici, riassunti nei moduli Global (con focus su Brasile, Cina e India), Family e Market. Le numerose richieste e gli esiti positivi hanno portato la Camera di Commercio ad approvare anche per il 2014 la realizzazione dei percorsi Go.In’ basic (per 25 partecipanti) e advanced. «La realtà ci mostra che c’è bisogno di investire nella formazione e nell’accompagnamento all’internazionalizzazione – ha rimarcato il direttore di Bergamo Sviluppo Cristiano Arrigoni –, versante sul quale Bergamo Sviluppo e Camera di Commercio mettono a disposizione anche uno short master tra poco al via, check up aziendali, seminari tematici, focus Paese e il rifinanziamento del bando che lo scorso anno ha permesso di erogare più di 5mila ore di consulenza junior e senior. A caratterizzare gli interventi – ha tenuto a precisare – c’è la collaborazione con tutte le associazioni di categoria, una prerogativa della Camera di Commercio di Bergamo, capace di fare rete e di lavorare in sinergia con l’intero sistema e con l’Università».
E se il presidente di Bergamo Sviluppo, Angelo Carrara, ha attribuito al percorso Go.In’ la capacità di «dare la scossa» di cui oggi lo scenario economico ha bisogno e Lucio Cassia, direttore del Cyfe, ha declinato l’appellativo di “valorosi” attribuito da Carrara agli imprenditori in “avventurosi”, novelli Indiana Jones chiamati «a costruire il ponte mentre stanno attraversando l’abisso», i corsisti hanno dato prova di visione e innovazione in lavori di gruppo che non vogliono rimanere puri esercizi didattici. Hanno sfoderato strategie di web marketing per un produttore di camicie, lo studio dell’approccio commerciale in Russia di un mobilificio e di un sistema di automazione per la produzione di cemento, ma anche l’idea di un portale unico per l’acquisto di servizi diversi da parte dei turisti che arrivano a Bergamo e quella di una tapparella autopulente, che gli “studenti” hanno già detto di voler sviluppare.

BALSAMO – Borgo di Terzo
Con i servizi vip, l’autonoleggio ha fatto il salto di qualità

Il percorso Go.In’ voleva risvegliare negli imprenditori «il coraggio e la capacità di guardare oltre l’abisso», una caratteristica che non è mai mancata a Pietro Trapletti, socio unico della Balsamo srl, azienda di noleggio di veicoli con autista di cui ha cominciato ad occuparsi giovanissimo, a 17 anni, dopo la scomparsa, nel 2002, del padre che l’aveva fondata nel 1989. Il suo ingresso ha segnato la svolta nell’attività, che si è specializzata nella gestione integrata, in Italia e all’estero, di tutti gli spostamenti di una persona o di quelli legati ad un evento e dei servizi connessi. Si parla di vip e artisti internazionali, di cui si curano i trasferimenti e la sicurezza durante tournée, spettacoli e concerti, della gestione della mobilità legata a convention, sfilate, manifestazioni culturali. Nomi non se ne possono fare perché la riservatezza è parte integrante di un servizio che vuole essere «sicuro, conveniente, facile da utilizzare – evidenzia Trapletti -, basato su una stretta relazione con i clienti che sanno di non doversi preoccupare di nulla già prima di accomodarsi in macchina».
Questo concetto è stato alla base della trasformazione dell’attività, che da tradizionale e locale (il bacino era rappresentato da Bergamo e Milano) ha assunto un respiro internazionale, con servizi realizzati a Singapore, Mosca, Londra, Parigi, pur mantenendo la propria sede – è una curiosità in più – a Borgo di Terzo. «L’estero ci sta già dando risultati ed è di certo una strada su cui impostare lo sviluppo», prosegue Trapletti, che dopo aver seguito nel 2012 il master Go.In’, ha partecipato nel 2013 al modulo “advanced”. «L’iniziativa mi ha dato una maggiore consapevolezza di poter raggiungere certi obiettivi – spiega -, che magari restano lontani, ma sono meno annebbiati». «Il corso è inoltre l’occasione per ritagliarsi tempo per riflettere e programmare, cercare consigli e affrontare le problematiche con il supporto dell’Università. Senza dimenticare la possibilità di fare rete. Con l’Università abbiamo scoperto incredibili potenzialità sotto questo aspetto e c’è la volontà da parte di chi ha partecipato a Go.In’ di continuare a fare qualcosa insieme».

LA NAVE DEI SOGNI – Treviglio
La produzione audiovisiva che punta sul web e l’interazione

L’orizzonte internazionale è nel Dna della cooperativa La Nave dei Sogni, nata due anni fa a Treviglio da quattro giovani professionisti che hanno unito le proprie differenti competenze per sviluppare un’attività di produzione audio e video. Basti pensare che a tre mesi di vita era già presente alla fiera dei film di Hong Kong dove ha stretto i primi contatti. «Realizziamo format televisivi, applicazioni, video aziendali e dirette web  – racconta la vicepresidente Daria Locatelli, che proviene dal marketing internazionale e dalla creazione di eventi –. L’accento è posto, in particolare, sull’interazione con il pubblico e la comunicazione 2.0, sulla ricerca di contenuti innovativi e diversificati in linea con l’evoluzione dei canali di trasmissione e lo sviluppo del web. Guardare all’estero faceva parte delle premesse del business, visto che in Italia il settore è ancora legato a forme tradizionali, mentre altri paesi, la Cina in primis, stanno andando molto veloci». Tra le produzioni, la web serie “Lato B”, dedicata ad arti e professioni che meritano di essere raccontate, trasmessa prima dalla web tv bergamasca Seilatv e poi da Roxy Bar Tv, il canale di Red Ronnie, e un format in sei puntate “Cooperare per un mondo migliore”. La Nave dei Sogni ha inoltre un proprio canale You Tube e la concessione per trasmettere in diretta, ma il gruppo è talmente dinamico che sta mettendo a punto un nuovo progetto che unisce informatica e manifattura. Sta lavorando infatti ad un dispositivo leggero che consente di caricare tutti gli effetti necessari a cantanti e musicisti durante un concerto o una registrazione, eliminando pedaliere e cavi e semplificando, di conseguenza, l’allestimento della strumentazione.
«Nonostante innovazione e internazionalizzazione siano parte integrante della nostra mission – riflette Daria Locatelli –, partecipare ad un percorso come Go.In’ ci ha dato la possibilità di inquadrare l’attività in una visione globale e non solo operativa, di leggere e programmare con sistematicità tutti gli elementi che entrano in gioco. Ad esempio non avremmo mai pensato di brevettare le nostre innovazioni».

SALF – Cenate Sotto
Un’azienda farmaceutica storica alla ricerca di nuovi prodotti e mercati

Ha una storia quasi centenaria la Salf (acronimo di Società anonima laboratorio farmacologico) Spa di Cenate Sotto. L’origine risale infatti al 1921 quando professori e studenti dell’Esperia, impegnati durante la guerra a produrre bendaggi e medicamenti per l’esercito, decisero di proseguire l’attività dandole un’impostazione industriale. La prima sede fu in centro città, nei locali che oggi ospitano la Taverna Valtellinese. Nel 1954 l’impresa restò nelle mani di uno solo dei soci fondatori, il commendatore Giuseppe Martinelli, che poi la trasmise alla figlia e al genero. Il trasferimento di sede e stabilimento a Cenate Sotto è della fine degli anni Sessanta, seguito dalla progressiva specializzazione nelle soluzioni iniettabili, in forma di fiale e flaconi e sacche per fleboclisi, attuale core business dell’azienda, che dà lavoro a 150 persone. La lunga esperienza e la presenza in un settore, quello della sanità, che sembrerebbe meno soggetto alla crisi non hanno esentato la Salf dal ricercare nuovi prodotti e mercati. «Sulle preparazioni più comuni – racconta Aldo Angeletti, vicepresidente e direttore di stabilimento, nonché terza generazione alla guida della società – la concorrenza con le multinazionali, che possono contare su economie di scala diverse, è pressoché impossibile. Da qui la ricerca di nicchie di prodotti. È stato avviato, ad esempio, l’ampliamento del settore veterinario, si è sviluppata la gamma dei liquidi per la conservazione degli organi e lavorato su confezionamenti innovativi, come il paracetamolo in sacche, utilizzato negli ospedali». L’azienda ha cominciato anche a «guardarsi intorno» e se fino a 5-6 anni fa il mercato era quasi esclusivamente quello nazionale, oggi l’export – soprattutto in Europa, ma anche Canada, Medio Oriente e Nord Africa – pesa per oltre un quarto del fatturato. «Spesso noi imprenditori affrontiamo “di pancia” temi come l’innovazione e l’internazionalizzazione. Con Go.In’ – commenta Angeletti – mi sono reso conto di quanto invece occorra essere preparati per ottenere successi e come ogni problema o opportunità debba essere affrontato in maniera scientifica». Punti di forza del percorso sono stati anche «la possibilità di approfondire i rapporti con l’Università e il confronto con altri imprenditori, uno scambio utile anche se si opera in settori diversi». 


Il concorso letterario
che regala pane e libri

Non sta solo facendo crescere, con i suoi corsi, la nuova generazione di panificatori e pasticcieri. Il Centro di Formazione professionale di Treviglio dell’Abf (Azienda bergamasca formazione) ha scelto di promuovere una riflessione letteraria e culturale sul pane e la panificazione varando il suo primo concorso letterario sul tema. Intitolato “Il Pane”, è un invito agli amanti della scrittura di tutte le età a cimentarsi in un elaborato che ruoti attorno a questo prodotto, tanto antico e simbolico quanto semplice e quotidiano. Il concorso chiede proprio di soffermarsi sul consumo giornaliero e sull’evoluzione del prodotto artigianale, «quel pane che ancora ci emoziona – scrive la brochure di presentazione -, con le sue fragranze, morbido o croccante, dalle forme più o meno familiari, lavorate da mani sapienti. Un pane che ogni giorno si stiracchia, respira, prende colore, per mostrarsi allo sguardo dei passanti nelle vetrine delle panetterie».
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Aspan, la cartoleria libreria Rossetti di Treviglio, la Biblioteca Comunale e l’Assessorato alla Cultura della Città di Treviglio. Quattro le sezioni: Bambini (alunni della scuola primaria), Ragazzi (scuola secondaria di I grado), Giovani (studenti della scuola secondaria di II grado) e Adulti, per ciascuna della quali sarà selezionato un vincitore. In palio non ci sono assegni o trofei, ma dei buoni acquisto per dieci chili di pane e libri per 75 euro, un riconoscimento schietto, concreto e goloso per gli appassionati di parole e buon pane fresco. Ai gruppi-classe dei vincitori delle sezioni Bambini e Ragazzi sarà inoltre offerta la possibilità di seguire una lezione teorica e pratica di panetteria nel laboratorio di panificazione del Cfp di Treviglio.
Si concorre inviando un’opera inedita in lingua italiana dalla forma di un racconto breve di lunghezza compresa tra le 3.000 e le 6.000 battute (spazi inclusi), scritta al computer (con carattere Garamond, corpo 12 e interlinea singola). La partecipazione è gratuita. La busta dovrà essere consegnata a mano o spedita alla segreteria organizzativa entro le ore 12 del 31 marzo. La giuria è composta da docenti del Centro di formazione, dal sindaco di Treviglio e assessore alla Cultura Giuseppe Pezzoni, dal presiedente dell’Aspan Roberto Capello e da Marta Messa, libraia della cartoleria libreria Rossetti. L’esito del concorso sarà reso pubblico entro il mese di aprile 2014. La proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi avverranno durante una cerimonia ufficiale al Cfp di Treviglio.
L’Aspan, che collabora con l’azienda di formazione provinciale nell’ambito dei corsi, ha sposato il concorso come ulteriore opportunità per valorizzare il pane fresco e la produzione artigianale, affidando anche ai propri associati il compito di promuovere l’iniziativa.
Il regolamento ed il moduli di partecipazione possono essere scaricati dai siti www.aspan.it e www.abf.eu (sede di Treviglio/notizie)


Ascom,
al via i corsi
sostitutivi
del libretto
sanitario

Con il nuovo anno, dal 20 gennaio, riprendono i corsi sostitutivi del libretto sanitario.  A seguito dell’abolizione della Legge Regionale numero 12 del 4 agosto 2003 è venuto meno l’obbligo formale di aggiornamento con frequenze prefissate. Tuttavia, la formazione degli operatori del settore alimentare risulta ancora obbligatoria ai sensi del Regolamento CE 852/2004. Per tal motivo, al fine anche di semplificare le procedure di autocontrollo ed in accordo con le altre associazioni di categoria, Ascom ha ritenuto opportuno suddividere in tre macro-aree gli addetti che entrano a vario titolo in contatto con gli alimenti, in funzione dell’attività svolta:
I)  addetti alla produzione, preparazione e somministrazione di alimenti;
II)  addetti alla vendita senza preparazione
III) addetti alla logistica alimentare (trasporto e distribuzione degli alimenti).
Per chi deve seguire il corso di prima formazione è previsto un incontro di tre ore (il lunedì dalle 14.30 alle 17.30) alla sede Ascom di Bergamo. Il corso di aggiornamento prevede invece una lezione di due ore dalle 14.30 alle 16.30. Per agevolare le aziende il corso viene proposto oltre che in città anche nei principali centri della provincia. Si ricorda che gli operatori del settore sono tenuti all’ aggiornamento del percorso formativo con cadenza biennale (categoria I), triennale (categoria II) e quinquennale (categoria III).
Per i soci Ascom sono previste condizioni agevolate. Per le aziende iscritte all’Ente Bilaterale del Commercio e per quelle aderenti all’Ente Bilaterale del Turismo è previsto un contributo fino ad esaurimento dei fondi. Per usufruire del sussidio, la partecipazione al corso non deve essere soggetta ad altre forme di finanziamento.
Per partecipare ai corsi è obbligatorio iscriversi telefonando alla segreteria organizzativa ai numeri 035.4120181 – 035.4120129 oppure mandando una mail all’indirizzo info@ascomqsa.it. Per l’elenco completo dei corsi si può visitare la sezione dedicata al sito internet www.ascomqsa.it

CORSO

ORE

ORARIO

SEDE

CALENDARIO

Prima Formazione

3

14.30-17.30

Ascom Bergamo

3 febbraio,10 marzo, 5 maggio,

9 giugno, 14 luglio

Aggiornamento

2

14.30-16.30

Ascom Bergamo

14 aprile, 12 maggio, 16 giugno

2

14.30-16.30

Osio Sotto

25 febbraio, 30 giugno

2

14.30-16.30

Zogno

3 marzo

2

14.30-16.30

Trescore Balneario

24 marzo

2

14.30-16.30

Treviglio

7 aprile

2

14.30-16.30

San Pellegrino

14 maggio

2

14.30-16.30

Sarnico

26 maggio


«La Giovani Card? Fidelizza
i consumatori del futuro»

Torna la Giovani Card 2014, la carta sconti di durata annuale che 52.500  ragazzi dai 15 ai 25 anni residenti a Bergamo e in 41 comuni della provincia ricevono a casa  e che dà accesso a sconti ed agevolazioni negli oltre 200 negozi ed attività convenzionate, oltre a garantire tariffe speciali presso le strutture pubbliche e private aderenti all’iniziativa. Il progetto si propone anche per il 2014 con una particolare attenzione al mondo del web, sempre più al centro della comunicazione ed avrà nel sito internet www.giovanicard.it il proprio punto di riferimento interattivo in grado di dare maggiore visibilità alle realtà coinvolte, amplificata attraverso il passa-parola sui principali social network, e di ospitare tutte le novità del mondo Giovani Card.
La card consente l’accesso agevolato – con sconti dal 15 al 25% presso le attività convenzionate – alle più disparate iniziative di interesse giovanile, per facilitare la vicinanza e la fruizione da parte delle giovani generazioni dei servizi e delle proposte del territorio. Le amministrazioni comunali che promuovono l’iniziativa, vedono in Giovani Card un concreto segnale di attenzione verso le giovani generazioni e si pongono l’obiettivo di offrire ad adolescenti e giovani ulteriori occasioni per essere protagonisti all’interno dei loro ambienti di vita e di valorizzare sempre più la loro partecipazione alla realtà della comunità locale, grazie allo sforzo congiunto che unisce agli enti pubblici i soggetti privati. Giovani Card è uno strumento costruito con il contributo delle associazioni di categoria, tra cui Ascom, e sostenuto da diversi e importanti sponsor: “La Giovani Card è una grande opportunità di fidelizzazione per i commercianti, che possono così rispondere alle esigenze dei ragazzi, i consumatori del futuro – sottolinea Pietro Bresciani, responsabile marketing Ascom -. All’iniziativa possono aderire attività di ogni settore, dal commercio ai servizi, garantendosi la possibilità di acquisire nuovi clienti, garantendo sconti dal 15 al 25 %, e acquisendo maggiore visibilità presentando la loro attività sul sito dedicato all’iniziativa. Sono oltre 200 le convenzioni con prezzi ridotti su innumerevoli servizi e beni che vanno incontro al portafogli dei più giovani.  a Giovani Card non offre solo sconti, ma favorisce, grazie al web 2.0 e ai social network, l’aggregazione e promuove l’incontro tra i giovani, moltiplicando le occasioni di divertimento, intrattenimento, sport e cultura a disposizione con importanti convenzioni”. L’adesione al circuito Giovani Card è gratuita per gli esercenti e prevede l’applicazione di una percentuale di sconto variabile tra il 15 ed il 25% a discrezione del singolo commerciante. Sul sito Internet Giovani Card potranno essere pubblicati i contenuti di presentazione del proprio negozio/attività; ad una maggiore percentuale di sconto corrisponderà un migliore posizionamento nella lista degli esercenti. Il sito internet rende possibile la consultazione ed identifica gli ambiti di interesse presso i quali si ottengono sconti e vantaggi (Abbigliamento, Assicurazioni/Banche, Benessere/Estetica, Cultura, Divertimento, Elettronica/Informatica, Formazione, Fotocineottica. Maggiori informazioni sull’iniziativa su sito www.giovanicard.it.

I comuni aderenti

L’iniziativa Giovani Card coinvolge 42 amministrazioni comunali. Almenno San Bartolomeo, Arzago d’Adda, Azzano San Paolo, Bergamo, Bonate Sopra, Brusaporto, Calvenzano, Casazza, Chiuduno, Cologno al Serio, Comun Nuovo, Curno, Dalmine, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Gorlago, Lallio, Levate, Medolago, Mozzo, Orio al Serio,  Osio Sopra, Osio Sotto, Pedrengo, Ponte San Pietro, Ponteranica, San Paolo d’Argon,  Sarnico, Scanzorosciate, Seriate, Sorisole, Spinone al lago, Stezzano, Terno d’isola, Torre Boldone, Treviglio, Treviolo, Ubiale Clanezzo, Urgnano, Verdello, Villa d’Almè, Villa di Serio.