Mercato immobiliare, seminario annuale Fimaa giovedì 17 dicembre

Fimaa Bergamo organizza il suo convegno annuale via web dedicato all’evoluzione e transizione del mercato immobiliare per fare il punto sullo scenario attuale e guardare alle sfide future per la categoria. Il webinar è in programma giovedì 17 dicembre, dalle 17.30 alle 19 ( per partecipare è necessario compilare l’apposito form pubblicato sul sito Ascom; per maggiori informazioni: fimaa@bergamo.it). Il convegno si apre con i saluti del presidente Ascom Confcommercio Bergamo Giovanni Zambonelli, del presidente Fimaa Bergamo Oscar Caironi e del direttore Ascom Oscar Fusini. Ad affrontare il tema della legge di Bilancio e le novità per il settore dell’edilizia e del settore immobiliare, il Vice Ministro dell’Economia Antonio Misiani, che illustra le iniziative messe in campo dal Governo.

Vanessa Pesenti, Presidente ANCE Bergamo, tratta il tema del cambiamento del mercato immobiliare a seguito della pandemia, facendo il punto anche sugli incentivi per la riqualificazione edilizia a partire dall’ecobonus. L’Assessore alla Riqualificazione urbana del Comune di Bergamo Francesco Valesini – che porta i saluti del sindaco Giorgio Gori- incentra il suo intervento sull’evoluzione e lo sviluppo urbanistico della città, illustrando le principali iniziative che andranno a valorizzare il tessuto urbano. Le conclusioni del seminario di approfondimento sono affidate a Oscar Caironi, presidente Fimaa Bergamo, che farà il punto sull’andamento del mercato immobiliare e illustrerà la 26a edizione del Listino degli Immobili di città e provincia, pubblicazione realizzata da Fimaa e Ascom, in collaborazione con Adiconsum, Collegio dei Geometri e Geometri laureati di Bergamo, Consiglio Notarile di Bergamo, Appe e con il patrocinio di Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Camera di Commercio e Università di Bergamo. “Il mercato nonostante tutto tiene e, al netto dello stop legato al primo lockdown, tra luglio e ottobre abbiamo superato il volume delle compravendite registrate nel 2019- anticipa Oscar Caironi-. La pandemia ha allineato i prezzi del mercato reale i valori degli immobili, ma il clima d’incertezza spinge molti a preferire anche in via transitoria gli affitti.  Torna l’interesse per immobili, anche datati. La vera sfida infatti, in assenza di nuovi interventi e costruzioni, sarà quella della riqualificazione degli immobili esistenti, grazie anche a sisma-bonus ed ecobonus, con una maggiore qualità abitativa senza ulteriore consumo di suolo”. 


Distretti, 102 richieste e 22 milioni per il rilancio

Sono, per ora, 102 le ‘concessioni di premialità che Regione Lombardia ha riconosciuto ai ‘Distretti del commercio’ dei Comuni lombardi a favore delle imprese.  Il bando che si è aperto lo scorso 5 giugno ha fatto già segnare un ottimo risultato.  C’è tempo fino al 30 settembre 2020 per presentare le richieste. 
Sono oltre 22 i milioni di euro messi a disposizione per la ricostruzione economica. Il provvedimento nasce dalla consapevolezza che la crisi in corso cambierà l’equilibrio economico attuale delle attività sul territorio e la loro distribuzione urbana.  Per questo la Giunta regionale ha messo a disposizione, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, complessivi 22.564.950 euro con l’espressa volontà di volere recuperare altre risorse, a vantaggio dei partenariati pubblico privati costituiti nei Distretti.   Sono previste specifiche forme di premialità e di incentivazione per quegli Enti Locali che riusciranno, anche in forma associata e in collaborazione con le Camere di Commercio, a concedere i contributi alle imprese entro il 2020.  La misura potrà inoltre fare sinergia con il programma di opere pubbliche per la riqualificazione urbana immediatamente cantierabili grazie alle risorse messe a disposizione dei Comuni da Regione Lombardia. “Siamo soddisfatti – commenta l’assessore- del gran numero di domande arrivate. Esprimono due segnali precisi: da una parte i centri urbani hanno voglia di essere protagonisti, dall’altra c’è la piena realizzazione di quella capacità di far sistema fra pubblico e privato per il rilancio della crescita economica e sociale”.

I Comuni di Bergamo. Brescia, Como, Cremona, Lodi. Mantova, Pavia e Varese riceveranno 170 mila euro. Per tutti gli altri la quota sarà di 100 mila euro. 

Ecco l’elenco dei comuni e dei distretti beneficiari nella nostra provincia

Bergamo: distretto urbano del commercio di Bergamo ; Seriate: distretto urbano del commercio di Seriate; Ponte San Pietro: distretto diffuso di rilevanza intercomunale Ville e Torri dell’Isola; Clusone: Alta Val Seriana – Clusone; Dalmine: distretto diffuso di rilevanza intercomunale 525 (Area di Dalmine); Zogno: la porta della Valle Brembana – distretto del commercio fra Storia e Territorio 100; San Pellegrino Terme: Fontium et Mercatorum; Cologno al Serio: Castelli e Fontanili della Bassa; Valbondione: distretto diffuso del commercio di Asta del Serio; Vertova: distretto di Honio; Antegnate: distretto del commercio dell’area di Antegnate; Valle Imagna: Invalleimagna: Tradizione e Qualità; Gandino: distretto diffuso del commercio della Val Gandino; Alzano Lombardo: Insieme sul Serio; Piazza Brembana: distretto del commercio dell’Alto Brembo; Bonate Sopra: distretto diffuso del commercio Lexena; Curno: distretto dei Colli e del Brembo: Commercio, Turismo e Servizi; Trescore Balneario: Delle Torri; Di Scalve: distretto del commercio della Valle di Scalve Quota Scalve; Romano di Lombardia: distretto del commercio dell’area di Romano di Lombardia; Lovere: Lake & Hills – distretto nella Natura e nella Storia dell’Alto Sebino; Treviglio: distretto del commercio di Treviglio; Calusco d’Adda : distretto diffuso del commercio di Isola Bergamasca; Stezzano: Morus Alba. 


Federalberghi e Fipe promuovono l’utilizzo dell’App Immuni

Federalberghi e Fipe collaborano con la Presidenza del Consiglio dei ministri per promuovere la diffusione e l’utilizzo dell’app “Immuni”, creata per aiutare a combattere le epidemie, a partire da quella del COVID-19:

  • l’applicazione si propone di avvertire gli utenti potenzialmente contagiati il prima possibile, anche quando sono asintomatici;
  • gli utenti possono conseguentemente isolarsi per evitare di contagiare altre persone;
  • grazie all’informazione immediata, gli utenti possono rivolgersi tempestivamente al proprio medico e ridurre così il rischio di complicanze;
  • si minimizza la diffusione del virus, riducendo il rischio che si diffonda una nuova ondata di contagi e allo stesso tempo si velocizza il ritorno a una vita normale per la maggior parte della popolazione.

L’app Immuni è stata progettata e sviluppata ponendo grande attenzione alla tutela della privacynon raccoglie e non è in grado di ottenere alcun dato identificativo dell’utente. L’applicazione è disponibile in cinque lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.

Sono state realizzate locandine promozionali:

  • Locandina, in lingua italiana, è stata realizzata dalla Presidenza del Consiglio utilizzando la linea grafica istituzionale della campagna “Immuni”  (per scaricarla cliccare qui)
  • Locandina, in lingua italiana, inglese, francese, russa, spagnola e tedesca, realizzata da Federalberghi utilizzando la linea grafica della campagna “Accoglienza Sicura”(per scaricarla cliccare qui).
  • Locandina realizzata da Fipe per i pubblici esercizi (per scaricarla cliccare qui)

Inquadrando con lo smartphone il QR code presente sulle locandine, l’utente verrà reindirizzato al sito internet dove potrà scaricare l’applicazione.


Uffici Ascom aperti ad agosto su appuntamento

Nel mese di Agosto gli uffici di Ascom rimarranno aperti su appuntamento. Sempre aperte anche le delegazioni di Osio Sotto, Albino, Romano di Lombardia, Zogno, Sarnico, Trescore Balneario e Treviglio. Chiudono dal 17 al 28 agosto la delegazione di Calusco d’Adda e dal 17 agosto al 4 settembre le delegazioni di Clusone e Lovere. 


Saldi estivi, la Regione Lombardia li anticipa a sabato 25 luglio

Saldi anticipati di una settimana. La decisione è arrivata ieri da Regione Lombardia che con una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Mattinzoli, ha deciso di far partire i saldi già sabato 25 luglio.
L’anticipo si è reso possibile in virtù della decisione assunta dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome lo scorso 7 maggio, che rimetteva alla valutazione delle singole Regioni l’eventuale anticipo rispetto alla data del 1° agosto, in relazione alla situazione economica derivante dal Covid-19. Un anticipo che non mancherà di causare in questi pochi giorni tempo disagi al mondo del commercio. Da sempre, infatti, i saldi, dividono gli operatori tra chi ritiene giusto ritardarli e chi anticiparli, ma una decisione così affrettata non giova a nessuno.

“L’augurio che facciamo è che questo anticipo possa realmente aiutare le nostre imprese – sottolinea il direttore Ascom Bergamo, Oscar Fusini -. Tutto dovrà essere organizzato nel giro di poco e la situazione è talmente grave che ci sono state pressioni sia da chi ritiene giusto ritardare i saldi, sia da chi invece li ha voluti riportare a luglio. Molti operatori si trovano in difficoltà perché non hanno tempo di programmare questo atteso appuntamento. La questione saldi ha sempre diviso gli operatori, ma dopo il lockdown era stato deciso di ritardarli pensando così di favorire la vendita della merce a margine pieno, anche la nostra categoria si era espressa per il posticipo”.

Ma non solo: quest’anno i saldi dovranno essere a prova di coronavirus, con l’obbligo di sanificazione delle mani prima di toccare la merce (a discrezione del commerciante invece la sanificazione degli indumenti) e una complessa gestione dei flussi.
“Il percorso che ha portato alla decisione di anticipare i saldi – ha spiegato l’assessore Mattinzoli – nasce da sollecitazioni scaturite da un confronto serrato con le categorie. La strada del dialogo è sempre stata e continuerà a essere alla base del rapporto tra la nostra Giunta e le associazioni di settore”.

IL DECALOGO DEI SALDI CHIARI E SICURI

  1. Mantenere la distanza di 1 metro tra i clienti
  2. Igienizzare le mani prima di toccare i prodotti
  3. Utilizzare obbligatoriamente la mascherina
  4. Il cambio dei prodotti è a discrezione del negoziante e solo se non danneggiati
  5. La prova dei capi è a discrezione del negoziante in questo caso indossare la mascherina e igienizzare le mani
  6. Favorire modalità di pagamento elettroniche
  7. Assicurare la stagionalità dei prodotti in saldo e il deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo
  8. Ė obbligatorio esporre il prezzo di vendita, lo sconto e il prezzo finale
  9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione
  10. Sostare all’interno dei locali solo il tempo necessario all’acquisto di beni


Notti in sicurezza: per prevenire gli incidenti si torna a casa con il Safe Driver

Con la riapertura dei locali ritorna il progetto Safe Driver, una delle iniziative di “Notti in Sicurezza” che mira alla prevenzione degli incidenti stradali alcol e droga correlati con la finalità specifica di favorire la diminuzione del numero di guidatori con tasso alcolemico superiore allo zero. Il Safe Driver è infatti un individuo che decide di astenersi dal bere alcolici in occasioni sociali all’obiettivo di guidare e riaccompagnare i passeggeri in sicurezza. L’iniziativa è coordinata dal SerD di Bergamo dell’Asst PG23 e dall’ Associazione Genitori Atena ed è sostenuta oltre che da Ascom anche da Ats Bergamo, Polizia Stradale di Bergamo, Croce Rossa Italiana Delegazione di Bergamo, Rotary Club Dalmine Centenario, Bolgia Dj’s from World, con la collaborazione di Aci di Bergamo, Polizia Locale Bergamo, Comune di Bergamo – Assessorato alle Politiche Giovanili.

Fari accesi sulla prevenzione      
Safe Driver costituisce un punto di riferimento costante e credibile negli spazi d’intrattenimento e della movida notturna offrendo un intervento selettivo in materia di prevenzione sul consumo di sostanze nei luoghi di divertimento. Il progetto coinvolge principalmente i giovani ma è rivolto anche a tutti coloro che frequentano i luoghi di aggregazione di Bergamo e si basa sulla presenza di volontari e operatori appositamente formati.

Come funziona
Verrà allestita una postazione presso la quale sarà possibile ricevere informazioni riguardanti l’uso di alcol e sostanze e la guida, richiedere materiale informativo di sensibilizzazione sull’uso delle sostanze alcoliche ed effettuare la misurazione del tasso alcolemico. Qualora il tasso alcolemico registrato dall’etilometro risulti pari a zero, l’utente riceverà un omaggio (drink analcolico, ingresso alla discoteca gratuito) che potrà utilizzare nel medesimo luogo. Le persone interessate all’iniziativa potranno compilare un questionario anonimo per esprimere il proprio punto di vista ed eventualmente rilasciare un contatto per partecipare all’iniziativa.

 

Per informazioni:

Telefono: 3662780232 – 0352676391 (ASST PG 23) – safedriver.nottiinsicurezza@gmail.com

Facebook: Notti in Sicurezza – Safe Driver

 


Discoteche, siglato il protocollo per un divertimento sicuro

Ascom Confcommercio Bergamo, attraverso il Gruppo Sale da Ballo, è tra i firmatari del protocollo per un divertimento sicuro voluto dal Ministero dell’Interno. 

ll documento è stato siglato nella mattinata di martedì 14 luglio in Prefettura, alla presenza dei vertici provinciali delle forze di polizia, dal prefetto Enrico Ricci, dal direttore generale di Ats Massimo Giupponi e dai rappresentanti delle organizzazioni rappresentative delle categorie dei gestori delle discoteche e dei servizi di controllo nei locali di pubblico spettacolo
Il protocollo recepisce, dandone attuazione a livello locale, i contenuti dell’accordo-quadro nazionale, siglato il 21 giugno 2016 dal ministero dell’Interno con le Organizzazioni maggiormente rappresentative delle citate categorie nonché quelli dell’intesa programmatica sottoscritta il 12 luglio 2019 con i presidenti delle associazioni rappresentative del settore Silb-Fipe, Asso Intrattenimento e Fiepet Confesercenti.

L’obiettivo dell’intesa è la promozione di una più stretta collaborazione tra le forze di polizia e gli operatori del settore, finalizzata a rafforzare le strategie di prevenzione di situazioni di illegalità e comportamenti violenti all’interno o in prossimità delle discoteche. Con la firma del protocollo le parti si impegnano a realizzare campagne informative e di sensibilizzazione rivolte ai giovani e, più in generale, a tutti fruitori delle attività di intrattenimento, sia all’interno sia all’esterno dei locali da ballo per prevenire l’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope, l’abuso di alcolici, contribuendo ad orientare i giovani verso forme di divertimento e stili di comportamento sani.

I gestori assicureranno l’impiego di personale autorizzato ai sensi del Decreto del ministero dell’Interno 6 ottobre 2009, come modificato dal D.M. Interno 24 novembre 2016, l’installazione di apparati di videosorveglianza e garantiranno la salubrità e la sicurezza degli ambienti destinati alle attività di intrattenimento. Massimo, inoltre, sarà l’impegno per il contrasto delle organizzazioni illegali di trattenimenti danzanti e di spettacoli da parte di soggetti non autorizzati.

“L’accordo rinnova l’impegno della nostra categoria per promuovere un divertimento responsabile- sottolinea Paolo Visinoni, presidente Gruppo Sale da Ballo, Ascom Confcommercio Bergamo-. Il protocollo permette anche di contrastare il fenomeno crescente dell’abusivismo e dei locali “improvvisati”, che oltre a danneggiare i locali in regola mette a rischio anche gli utenti”. 

Il protocollo, come ha sottolineato il Ministro Matteo Salvini, segna l’inizio di un cammino che impegna lo Stato ad essere vicino a chi gestisce il divertimento dei giovani, garantendo loro la sicurezza anche nelle serate di svago. L’obiettivo è quello di contrastare l’abusivismo e dare il bollino blu ai locali del divertimento sicuro.

L’intesa prevede, su base volontaria dell’istituzione presso le Prefetture di un Albo, dei gestori delle discoteche sicure che, anche attraverso la sottoscrizione di appositi protocolli, si rendano disponibili a collaborare con le Autorità competenti, per innalzare i livelli di sicurezza nell’ambito delle attività di intrattenimento”

Importante novità anche per i “buttafuori” con l’”istituzione presso le Prefetture, su base volontaria, di un Albo dei “referenti” per la sicurezza, indicati da ciascun gestore, aventi requisiti predefiniti;

Per quanto riguarda la questione abusivismo, ci saranno maggiori controlli e sanzioni per le improvvisate feste in stabilimenti non idonei e non destinati alla funzione, come spesso avviene in molte città, con particolare riferimento a quelle balneari e lotta anche alla somministrazione abusiva di alcolici all’esterno dei locali. A tal proposito, sarà eliminato il divieto di somministrazione delle bevande alcoliche dopo le 3 del mattino.

Ecco alcuni dei punti salienti dell’accordo: diffondere la cultura del “divertimento nella legalità”, rafforzare ulteriormente  il contributo dei gestori dei locali da ballo attraverso azioni complementari preventive, contrastare ogni forma di trattenimento danzante posta in essere fuori dal quadro autorizzatorio e di sicurezza, favorire incontri periodici per fare il punto in ordine all’efficacia e all’incisività degli strumenti di collaborazione sperimentati, anche al fine di poter individuare nuovi meccanismi operativi e, se del caso, nuove progettualità.

I gestori si impegnano a :

 promuovere ogni utile iniziativa per rendere sempre più le “discoteche sicure”;

 favorire la realizzazione di campagne informative e di sensibilizzazione rivolte ai giovani e, più in generale, a tutti fruitori delle attività di intrattenimento, sia all’interno sia all’estero dei locali da
ballo, in particolare per prevenire l’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope e l’abuso di alcolici, contribuendo a orientare i giovani verso forme di divertimento e stili di comportamento “sani”;

 favorire la formazione specifica del personale addetto, per una maggiore professionalizzazione degli stessi operatori e, in particolare, di quelli impiegati nell’attività di somministrazione di bevande alcoliche, anche al fine di prevenirne l’abuso;

 sensibilizzare i gestori e gli operatori del settore a collaborare con le Forze dell’ordine nei casi e secondo le modalità concordate localmente e, in particolare, a segnalare tempestivamente situazioni di illegalità o di pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico di cui vengano a conoscenza presso gli esercizi, valorizzando la “rete” delle Associazioni di categoria per incrementare il flusso informativo verso le competenti Autorità;

 promuovere l’installazione, all’interno dei locali e agli ingressi, in caso di obiettivi e persistenti elementi di rischio, di apparati di video-sorveglianza gestiti dai titolari degli esercizi tramite i citati
addetti ai servizi di controllo, ovvero affidati ad istituti di vigilanza privata, nel rispetto delle norme stabilite a tutela della riservatezza;

 osservare le vigenti disposizioni di legge a tutela dei minori, con particolare riferimento al divieto di somministrazione di bevande alcoliche


Stop a fiere e feste, ambulanti in difficoltà dopo 143 giorni senza lavoro

Gli ambulanti hanno scritto una lettera aperta ai sindaci dei comuni della provincia di Bergamo, che è stata inviata il 15 luglio, per portare alla loro attenzione le difficoltà vissute dagli operatori che svolgono fiere e sagre, fermi dal 23 febbraio. Nella lettera non manca un ringraziamento ai primi cittadini bergamaschi per la gestione in sicurezza dei mercati all’aperto, dalla loro prima apertura parziale il 29 aprile alla ripresa a regime il 18 maggio. Il presidente Fiva Bergamo, Giovanni Mauro Dolci, nel testo della lettera, a sua firma, sottolinea: “Malgrado siano arrivati i permessi per la ripartenza da parte del governo e della Regione Lombardia, i quali hanno già previsto misure anticontagio da adottare per lo svolgimento di queste attività, gli operatori commerciali che svolgono fiere e sagre sono fermi da 143 giorni. Nel corso di questi mesi sono state cancellate e non sono state più ripristinate: sagre patronali, notti bianche, street food, fiere a tema… eventi che appartengono al territorio, perché si rinnovano periodicamente e sanciscono un legame tra tradizione, folclore locale e spirito di appartenenza”.

Lo stop delle manifestazioni sta mettendo a dura prova gli operatori: “È necessario aggiungere ed evidenziare che ci sono centinaia di famiglie nella nostra provincia che vivono solo di questo lavoro e non possono permettersi di proseguire questa sospensione delle attività per altre settimane, la lunga chiusura delle loro attività ha già fortemente messo alla prova la loro situazione economica. Riteniamo che adottando le misure per la prevenzione dal rischio di contagio previste dalla Regione Lombardia, si possano far ripartire le manifestazioni fieristiche in calendario senza nessun rischio”.

La gestione della ripartenza è stata affrontata con grande responsabilità, ora ci sono le condizioni per riprendere le attività fieristiche, ribadisce nella lettera il presidente Dolci: “ Si sono previsti protocolli di sicurezza per qualsiasi professione, sono state messe gratuitamente a disposizione intere piazze per consentire lo svolgimento all’aperto di alcune attività, non è mai mancata la disponibilità a garantire la riapertura delle imprese, per questo ci appelliamo alla sensibilità e al buon senso che vi ha sempre contraddistinto, affinché si possa far ripartire al più presto fiere e sagre nei nostri paesi”. La lettera si chiude con l’impegno dell’associazione per lavorare a fianco dei comuni per trovare una soluzione: “Io e i miei collaboratori della Fiva Bergamo, ci rendiamo disponibili da subito per collaborare e garantire al più presto la riapertura in sicurezza delle manifestazioni fieristiche”.


Carlo Sangalli, confermato alla guida Confcommercio fino al 2025

L’Assemblea di Confcommercio-Imprese per l’Italia, in rappresentanza delle oltre 700 mila imprese associate del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e logistica e delle professioni, all’unanimità, ha confermato Carlo Sangalli alla guida della Confederazione per il quinquennio 2020-2025. In occasione dell’Assemblea, Confcommercio ha elaborato un documento contenente gli obiettivi e gli ambiti di intervento prioritari della nuova Consiliatura – dal ruolo dei corpi intermedi alle riforme per il Paese, dalla trasformazione digitale al nesso sempre più stretto tra città, terziario, infrastrutture e trasporti, dalla qualità della formazione alla valorizzazione del welfare contrattuale, fino ai temi cruciali e attuali della sostenibilità, della transizione generazionale, del ruolo del nostro Paese nel nuovo scenario europeo e internazionale – con l’obiettivo di avviare una nuova stagione della rappresentanza d’impresa. Una stagione “costituente” che continui a basare la rappresentanza di Confcommercio sui principi di sussidiarietà e partecipazione: per continuare ad innovare e ammodernare l’architettura organizzativa e l’offerta di servizi, valorizzare sempre di più la rete di territori e categorie, promuovere alleanze operative e strumenti per contribuire al rafforzamento dell’attività sindacale della Confederazione.

Ascom Confcommercio Bergamo rinnova i migliori auguri per la conferma in carica del presidente Carlo Sangalli: “Come associazione abbiamo sostenuto il presidente, che in questa difficile fase rappresenta l’interlocutore ideale per garantire la migliore guida della Confederazione con forza, capacità ed esperienza. Una scelta di continuità per rappresentare al meglio le istanze delle imprese in un momento di grande criticità e incertezza” commentano il presidente Giovanni Zambonelli e il direttore Oscar Fusini. 


Immobili, Fimaa chiede riduzione tasse sulle compravendite come in UK

«Prendiamo esempio dalla Gran Bretagna per fare ripartire l’economia del Paese attraverso il rilancio del mercato immobiliare». Santino Taverna, presidente nazionale di Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – torna a chiedere al Governo, a nome dell’intera categoria, «urgenti e indispensabili misure straordinarie, a partire da una forte riduzione della tassazione sulle compravendite immobiliari».

«Abbiamo l’urgente necessità», rimarca, «di ridare abbrivio alla filiera rendendola attrattiva, anche e soprattutto per recuperare i 700mila posti di lavoro persi negli ultimi 10 anni. Stiamo parlando di un comparto capace di produrre oltre il 20% del Pil nazionale, che non riesce a risollevarsi anche per la mancanza di interventi strutturali per una vera ripresa».

Taverna torna a ribadire quanto esposto alla Decima Commissione del Senato durante l’audizione dello scorso 25 giugno, prendendo spunto dalla recentissima misura britannica mirata a incoraggiare gli acquisti di case. Nel Regno Unito per ridare linfa al mercato del settore segnato dal lockdown, ma comunque meno in crisi del nostro, è stata annullata l’imposta di registro per gli acquisti di immobili di valore inferiore alle 500mila sterline. Un provvedimento valido con effetto immediato, che resterà in vigore fino al 31 marzo 2021. «Dobbiamo evitare le fughe di capitali»

«Serve un’iniezione di fiducia per convincere le persone a comprare, vendere e cambiare casa, e con questa misura nove persone su dieci non pagheranno l’imposta quest’anno»: così oltremanica viene motivato l’intervento a favore dei settori immobiliari e dell’edilizia (fonte Il Sole 24 Ore). «Dobbiamo percorrere la stessa strada», insiste il numero uno di Fimaa, «non solo per far fronte alla disoccupazione e restituire dignità a chi vive in soglia di povertà, ma anche per ritornare ad alimentare l’economia del Paese attraverso un comparto che può impedire fughe di capitali». Capitali che potrebbero essere investiti in Italia, a fronte di tassazioni ridotte per gli scambi che attirerebbero l’interesse anche delle grandi società straniere.

Oltre all’azzeramento delle tasse fino a una determinata soglia del prezzo d’acquisto come avviene in Gran Bretagna, Taverna coglie l’occasione per ribadire la posizione di Fimaa, già esposta al Senato: «Se non si ridurranno le attuali imposte, anche le località turistiche avranno serie difficoltà a riprendersi dall’emergenza sanitaria».

«Iva al 22% anticamera dell’evasione»

Capitolo Iva: Taverna non usa mezzi termini e lancia forte e chiaro l’allarme: «Quando per una compravendita immobiliare (acquistata da una società da una impresa) si deve versare una imposta Iva del 22% sul prezzo da pagarsi, si palesano tutti i presupposti per ritrovarsi nell’anticamera dell’evasione fiscale».

Nel merito, lo stesso presidente nazionale di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, è sempre stato strenuo oppositore dell’applicazione delle clausole di salvaguardia che aggraverebbero ulteriormente i bilanci di famiglie e imprese e, di conseguenza, ostacolerebbero la ripresa economica del Paese.