L’arte della caffetteria e della miscelazione all’Accademia del Gusto

L’Accademia del Gusto di Osio Sotto propone tre interessanti corsi per baristi e barman. Il laboratorio teorico-pratico “La caffetteria: dalla preparazione del caffè alle decorazioni”, in agenda da martedì 9 a venerdì 12 aprile (ore14-19); il corso di caffetteria avanzato“Latte art advanced: le decorazioni” lunedì 14 e martedì 15 aprile (ore 14-18)); e il percorso “La miscelazione: cocktail e drink”, proposto da lunedì 13 a venerdì 17 maggio (ore 14-19). Per le aziende c’è la possibilità di accedere ai finanziamenti a copertura delle quote di iscrizione Per informazioni e prenotazioni, Ascom Formazione tel. 035 41.85.706/707/715 – info@ascomformazione.it


Al ristorante La Piana di Sorisole c’è il tavolo per il fast lunch

Il Ristorante La Piana di Sorisole rappresenta la realizzazione del sogno di Sabrina Casadoro, imprenditrice dell’ospitalità, nata a Clusone da famiglia milanese-veneziana, che ha dato il via nel 2008 alla sua attività in ambito ricettivo.
Nel 2017, individuato un piccolo albergo ristorante a Sorisole, lo ha ristrutturato ed ha iniziato con entusiasmo un nuovo capitolo della sua vita. La passione è sicuramente la cifra distintiva di Sabrina che unita alla sua capacità imprenditoriale le ha permesso, in poco più di un anno dall’apertura, di fidelizzare una buona clientela. Idee chiare alla base del suo lavoro: in cucina prodotti di qualità a KM O, in sala servizio ben organizzato e veloce specialmente per i pranzi settimanali, interessante la proposta del “Fast Lunch 30” che evidenzia il tavolo dei clienti che dispongono solo di mezz’ora di tempo per pranzare.

La figlia Alessandra, diplomata all’Istituto Alberghiero di Stato di San Pellegrino Terme, è il braccio destro di mamma Sabrina e si occupa della gestione dell’hotel La Priula, che completa il ristorante. La nuora Elisabetta collabora all’impresa familiare.
Il ristorante La Piana fa parte dell’associazione Ristoranti Regionali –Cucina DOC,l’associazione no profit nata in provincia di Bergamo nei primi anni settanta con il fine di valorizzare la cucina del territorio come elemento indispensabile per l’offerta turistica di qualità che trova nel locale di Sorisole un eccellente punto di accoglienza. 

Ristorante La Piana
via Martiri della Libertà, 32
Sorisole
Tel.035.0346405


Un nuovo socio bergamasco per Ristoranti Regionali – Cucina DOC

Al Ristorante La Piana di Sorisole (BG) è stata consegnata la targa associativa dei Ristoranti regionali-Cucina DOC.

L’elegante locale alle porte di Bergamo è la realizzazione del sogno di Sabrina Casadoro, imprenditrice dell’ospitalità, nata a Clusone da famiglia milanese/veneziana, che ha dato il via nel 2008 alla sua attività in ambito ricettivo. Nel 2017, individuato un piccolo albergo ristorante a Sorisole, lo ha ristrutturato ed ha iniziato con entusiasmo un nuovo capitolo della sua vita. La passione è sicuramente la cifra distintiva di Sabrina che unita alla sua capacità imprenditoriale le ha permesso, in poco più di un anno dall’apertura, di fidelizzare una buona clientela. Idee chiare alla base del suo lavoro: in cucina prodotti di qualità a KM O, in sala servizio ben organizzato e veloce specialmente per i pranzi settimanali, interessante la proposta del “ Fast Lunch 30” che evidenzia il tavolo dei clienti che dispongono solo di mezz’ora di tempo per pranzare.

La figlia Alessandra, diplomata all’Istituto Alberghiero di Stato di San Pellegrino Terme, è il braccio destro di mamma Sabrina e si occupa della gestione dell’hotel La Priula, che completa il ristorante. La nuora Elisabetta collabora all’impresa famigliare.

L’ingresso ufficiale nell’associazione è stato applaudito da giornalisti e gourmet che hanno molto apprezzato il menù della tradizione abitualmente proposto dal locale e cucinato con cura dall’Executive chef Fabio Rubio.

Il ristorante La Piana ha da subito brillantemente dimostrato di condividere lo filosofia di Ristoranti Regionali –Cucina DOC,l’associazione no profit nata in provincia di Bergamo nei primi anni settanta con il fine di valorizzare la cucina del territorio come elemento indispensabile per l’offerta turistica di qualità che trova nel locale di Sorisole un eccellente punto di accoglienza.

 


Clusone: un paese da scoprire

Circondato dai boschi delle Orobie, Clusone è una piacevolissima meta per una gita di una giornata o per qualche giorno di relax. D’inverno il freddo è mitigato dall’esposizione al sole e si possono raggiungere il massiccio della Presolana e i numerosi comprensori sciistici della valle; d’estate il clima è mite e ci sono numerosi sentieri per il trekking.

Passeggiando per le antiche vie della cittadina si possono ammirare i numerosi affreschi che decorano i principali edifici, in particolare il municipio e la Torre con l’orologio astronomico di Pietro Fanzago, ancora funzionante con la sua meccanica originale, che stupisce tutti i visitatori da ben quattrocento anni. Meritano visita anche il Mat – Museo arte tempo, nella seicentesca sede di Palazzo Marinoni Barca, che custodisce una rara collezione di meccanismi di orologi da torre e diverse opere provenienti da collezioni private e di artisti locali come Giacomo Manzù e Attilio Nani; e la Basilica di Santa Maria Assunta, decorata in stile barocco, per le sue bellissime statue ai lati delle pale degli altari, il maestoso altare maggiore e il gruppo ligneo fantoniano del Crocefisso.

DA NON PERDERE

L’Oratorio dei Disciplini, edificio medioevale del XIV secolo con i suoi affreschi unici: il ciclo dedicato alla Morte è il più completo rimasto in Europa e porta dritto nelle atmosfere del Medioevo. Ma chi erano i disciplini? Una confraternita che si occupava di opere caritatevoli verso gli strati più bisognosi della società e che seguiva una vita rigidamente regolamentata da preghiera e penitenza. L’Oratorio è visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 18, ma si consiglia di verificare gli orari di apertura sul sito prima della visita. 

MANGIARE

Nei ristoranti del paese si possono gustare i piatti della tradizione della Val Seriana, come gli Scarpinocc e polenta e coniglio. Tappe consigliate, Ristorante Mas-cì (tel. 0346 21267), trattoria gastronomica Selva di Gelso (035 703584), Trattoria dei Portici (0346 20869) e, poco lontano, a Onore, La Baitella che è anche pizzeria (0346 73167).

PAUSA GOLOSA

Gli indirizzi per chi vuole fermarsi per una merenda sono Ol Pastisser (viale Gusmini 44) Pasticceria Trussardi (Piazza della Rocca) per i loro Biscotti di Clusone, fatti secondo una ricetta del 1920), Pasticceria Duci, (via San Defendente) e Pasticceria Balduzzi (Piazza Uccelli): i loro Dolcetti con arte racchiusi in una scatola di metallo disegnata sono una bella idea regalo. Per il Gelato il bar Selz Caffè di via Donizetti e Artigiana Gelati in Piazza Uccelli. All’azienda agricola Tarangolo, nell’omonima località, si possono comprare composte di more, mirtilli, cachi, pere e cioccolato e prugne al Moscato fatte per il 74-80% di frutta ma anche di pomodori verdi, cipolle, zucca e zenzero, peperoni.

DOVE DORMIRE

L’Albergo Antica Locanda è in posizione centrale e arredato con cura (tel. 0346 21413); l’Albergo Commercio in Piazza Paradiso è piccolo e molto carino (tel. 0346 21267).

Numeri utili

Per visite guidate all’Orologio Fanzago e alla Danza Macabra:

TURISMO PROCLUSONE in collaborazione con Artelier – http://www.turismoproclusone.it

PARCO AVVENTURA IN LOCALITÀ FIORINE

Home

SEZIONE CAI CLUSONE – “Rino Olmo”

Clusone Piazza S. Anna

Tel. 0346 25452

INFOPOINT VALSERIANA E VAL DI SCALVE – PROMOSERIO

Ponte Nossa via Europa 111/c

valseriana.eu

infopoint@valseriana.eu

tel. 035 704063 – 327 2696741

*In collaborazione con Visit Bergamo


Da Bake off a Paratico. Carlo Beltrami e Rosalind Pratt aprono una pasticceria

I talent show possono cambiarti la vita. È successo a Carlo Beltrami, 38 anni, di Casnigo, e Rosalind Pratt, 45 anni, nata da mamma scozzese e papà inglese, che vive ad Adrara San Martino. Lui ha vinto e lei è stata concorrente, entrambi l’anno scorso, di “Bake off”, il talent show per aspiranti pasticceri condotto da Benedetta Parodi, su Real time. E, domenica 30 settembre, dalle 15 alle 18, inaugureranno il “BakeLab Italia” a Paratico, in via Papa Paolo VI (info, torte@bakelabitalia.com). Lo spazio è allestito come una cucina domestica, a vista, con una grande isola dove fare rifiniture, decorazioni e confezionamento dolci e tenere corsi per amatori, mentre la parte più operativa è dietro. Per dedicarsi alla nuova avventura, Rosalind ha lasciato il lavoro come insegnante di inglese alle elementari, mentre Carlo ha preso un part time dal mestiere di serramentista per un’azienda del suo paese. “Era una scelta che volevo fare da tempo, l’aver conosciuto Carlo in tv, che vive vicino a me, mi ha spinto a prendere la decisione”, spiega la Pratt. Ai pasticceri può essere commmissionato qualunque dolce senza limiti di fantasia, dai biscotti decorati ai cup cake, dalle torte nuziali vegane a quelle in stile unicorno per i compleanni delle bambine. Le porte del programma per loro si erano spalancate dopo aver superato altri 10mila candidati e il supercasting con i primi 50. A valutare le loro preparazioni erano stati i giudici Ernst Knam, Clelia D’Onofrio e Damiano Carrara. Carlo, in realtà, è un bravo cuoco tanto che, tre anni fa, aveva tentato di partecipare a “Masterchef”. Il suo cavallo di battaglia è la torta di frolla con farina di mais, con confettura di pere, francipane di noci e mais, ganash al cioccolato fondente. Lei, dopo studi in Francia e la laurea in storia dell’arte e in francese in Scozia, nel 1996 è arrivata in Italia affascinata dalla cultura, soggiornando prima a Dalmine, Bergamo, Endine, fino a stabilirsi ad Adrara. La sua specialità è la drip cake, una torta ricoperta di glassa, decorata con biscotti, meringhe e cioccolato.


Cucina in quota, tour gastronomico tra piatti di montagna e sentieri

Custodi di tradizioni e usanze tramandate per secoli, i cuochi di montagna preparano piatti che sono un esempio di genuinità e sostenibilità. Il loro patrimonio è trasmesso spesso per discendenza familiare e caratterizzato da ingredienti regalati dalla natura. A partire dalla selvaggina, sempre di eccellente qualità poiché gli animali si nutrono di erbe e frutti che crescono in prati e boschi incontaminati, quindi 100% biologici.  Con la bella stagione tempo meritano una visita quattro ristoranti, uno per ogni valle, che oltre a permette di gustare le specialità locali consentono di pernottare, per una bella due giorni alla scoperta di sentieri e boschi. 

In Val Brembana, al K2 di Foppolo regine le erbe selvatiche 

Le erbe selvatiche sono le regine della tavola al ristorante K2 di Foppolo, a 1.680 metri nel cuore delle prealpi Orobie. Il locale è stato aperto negli anni ’50, in occasione della prima scalata alla montagna selvaggia. Ancora oggi a supervisionare – e spesso anche dietro ai fornelli – c’è la signora Sandra Midali, 88 anni, mamma dei gestori, Salvatore, Fulvio e Gabriella. Grazie a lei, è stato riscoperto il paruk o erba del buon Enrico, simile allo spinacio selvatico che è ingrediente di gustose polpette, lasagnette, ravioli, gnocchi. Gli appassionati di erbe potranno scegliere anche i risotti e le crespelle all’ortica. Tutti sonpreparati a mano. Per chi ama la cacciagione, deliziosi il capriolo in salmì, il cervo e l’arrosto di camoscio al timo, accompagnati da funghi e polenta (anche taragna). I formaggi sono prodotti negli alpeggi con latte crudo, come il Formai de Mut. Da provare il branzi alla piastra. I golosi saranno soddisfatti dalle crostata ai mirtilli raccolti al passo Dordona. A fine pasto, c’è una scelta di grappe. E per chi vuole prolungare la visita, la struttura offre 19 residence che permetteranno di rilassarsi in vista della camminata al rifugio Montebello a 2.100 metri, della salita al Corno Stella a 2.060 o del tour dei laghetti dove ci si può imbattere negli stambecchi. Tel. 0345 74105.  

 

In Val Seriana, un tuffo nel passato all’Hotel Alpino al Passo della Presolana

Tuffo nel passato con classe all’hotel Alpino ristorante, che sorge ai piedi della Presolana, a 1.300 metri di altitudine. Ricavato da una casermetta costruita dagli austriaci nel 1840, prima dell’unità d’Italia, è stato ristrutturato e ampliato negli anni ’50. La gestione è affidata dal 1925 alla famiglia Vecchio che nel 1998 ha acquistato la struttura. Oggi la guida è nelle mani di Daniele e della sorella Elena che ai fornelli prepara il piatto forte: la polenta del malgaro, uno sformato insaporito dai formaggi di malga, guarnito dai funghi trifolati e infornato. I boschi di montagna forniscono la selvaggina che finisce nel piatto e le lumache che vengono cucinate in una crema al burro aromatizzata. Fuori carta, si trovano lo stinco di agnello e gli immancabili casoncelli. Gli amanti della natura possono soggiornare e raggiungere alpeggi e baite facendo trekking oppure in sella a mountain bike elettriche (nelle vicinanze c’è un noleggio) o a cavallo. Per i più atletici, ci sono possibilità di arrampicate nella Valle dei mulini dove sono presenti quattro falesie (Giambi, Rossa, San Peder e Chignol) dagli itinerari di diverse difficoltà. Tel. 0346 31103.  

 

In Val di Scalve, prodotti dell’orto e perfino i licheni al San Marco di  Pradella 

Ricette profumate all’hotel ristorante San Marco di Pradella; nel vicino orto si coltivano le patate tanto decantate per il loro gusto dal critico enogastronomico Luigi Veronelli. La cucina è tipica, rivisitata e attenta alla salute. Mea Tagliaferri e il fratello Enzo sono autori di veri capolavori, anche nell’aspetto: tra tutti, i tortelli di patate viola o con l’erba di San Pietro, il risotto alle erbe spontanee e ai fiori oppure al fiordaliso, la spalla con i licheni e le patate, i biscotti alle ortiche. Primule e calendule servono per abbellire e decorare. In sala ci sono Enzo Pizio, marito di Mea, e Pierangela Hilti, moglie di Enzo. Aperta da oltre mezzo secolo, la struttura possiede 18 camere per un soggiorno nel totale relax. Per chi ama camminare, davanti all’albergo si dipanano sentieri semplici verso il bosco, come quello delle erbe, e altri più impegnativi che conducono alla conca dei Campelli, con la sua Madonnina e l’omonimo passo. Tel. 0346 55024.

 

In Val Borlezza, cucina d’altipiano al Miralago di Bossico 

Lo chef Bruno Arrighetti, proprietario con la sorella Federica e la figlia Ornella, propone le sue specialità: l’agnello al forno al limone aromatizzato al Brandy, il raviolone ripieno di funghi con crema al tartufo, il risotto dell’altopiano con verdure brasate e aromi selvatici, mantecato al tartufo e i tortelli di ricotta e ortica. Ottimi la soppressa di Bossico, lo stracchino e la formagella. Per dessert, da provare, il tiramisù montato con zucchero cotto e la zuppa di frutta e verdura con gelato ai frutti di bosco.  La struttura in origine era l’antica casa contadina di famiglia, nel dopoguerra è stata trasformata in gelateria e oggi è un albergo dotato di 25 stanze. I clienti sono spesso stranieri che sostano per poi trascorrere gite al lago d’Iseo e alle città d’arte e gli amanti della natura incontaminata. Consigliata la scampagnata fino al Monte Colombina, di modesta altezza, ma che offre una suggestiva panoramica e la visita alle ville storiche che portano i nomi dei sette colli romani. Tel. 035 968008. 

 

 

 


“Al bar scelgo io”: tovagliette-menù in simboli in 42 pubblici esercizi di Osio Sotto

Ritorna la campagna ‘Al Bar scelgo io’ con le tovagliette ‘parlanti’ in simboli. Dopo aver debuttato in 60 locali di Bergamo due anni fa, l’iniziativa a partire da maggio torna nei pubblici esercizi di Osio Sotto.
L’iniziativa prevede la realizzazione e distribuzione nei pubblici esercizi di Osio Sotto di tovagliette- menu in simboli che aiuteranno i bambini – e in generale le persone con disabilità cognitiva e di comunicazione – a fare le proprie ordinazioni in autonomia. 
La campagna è promossa da Ascom Confcommercio Bergamo, Comune di Osio Sotto e Acea -Associazione commercianti e artigiani di Osio Sotto in collaborazione con Associazione Angelman onlus e con il patrocinio di ARMR – Fondazione Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare onlus e Fipe- Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
Le tovagliette, realizzate in carta, saranno stampate in 4 mila copie. Saranno consegnate gratuitamente ad ogni locale aderente assieme a una vetrofania da apporre sulla vetrina.
L’obiettivo della campagna è rendere la pausa al bar un momento di inclusione e allo stesso tempo sensibilizzare le persone sul tema delle disabilità cognitive. 
Pensata per i bambini e i ragazzi affetti da autismo e da altre patologie, come la Sindrome di Angelman, la tovaglietta rappresenta è uno strumento utile anche per i bambini in età prescolare e per i bambini e ragazzi stranieri. 
“Al bar scelgo io” coinvolgerà 42 pubblici esercizi, dei quali 27 locali e 15 ristoranti. L’adesione è gratuita. È sufficiente compilare il modulo sul sito www.ascombg.it, dove si può scaricare anche il regolamento.
L’iniziativa è aperta a tutti i locali che vogliono dare un’attenzione in più alla propria clientela. Per aderire basta compilare il modulo  scaricabile qui

La tovaglietta è realizzata in Comunicazione Aumentativa Alternativa, un approccio clinico adottato con i bambini e le persone che hanno difficoltà a comunicare verbalmente, per autismo, sindrome di Angelman e altre disabilità cognitive. I piatti e le bevande sono rappresentati, oltre che dal nome alfabetico, da illustrazioni semplici e colorate. 
Sulla tovaglietta sono riportate inoltre le espressioni e richieste più frequenti: ‘basta’, ‘ancora’, ‘mi piace’, ‘non mi piace’, ‘aiutami’, ‘bagno’, ‘per piacere’, ‘grazie’.

Il progetto ‘Al Bar scelgo io’ è stato premiato da Confcommercio nel 2016 tra le iniziative più innovative realizzate per i locali; nello stesso anno è stato adottato e promosso a livello nazionale dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi – Fipe.


Torna Caccia in cucina, fino al 25 marzo tripudio di selvaggina in 17 locali

Caccia in cucinaDal 26 febbraio al 25 marzo torna ‘Caccia in cucina’ , la rassegna gastronomica dedicata alle carni selvatiche. La manifestazione è promossa da Ascom Bergamo Gruppo Ristoratori in collaborazione con Anuu- Associazione dei migratoristi italiani per la conservazione dell’ambiente naturale, con sede nazionale a Bergamo, e ha l’obiettivo di recuperare la tradizione gastronomica venatoria. Per un mese 17 tra ristoranti, osterie e trattorie sparsi tra la città e la provincia caratterizzeranno la loro proposta in carta con piatti di selvaggina. In Bergamasca la tradizione venatoria è radicata e i piatti di cacciagione continuano ad essere apprezzati, anche dai giovani. Quella del 2018 è la sedicesima edizione, un traguardo che conferma come l’evento sia ormai un appuntamento consolidato e apprezzato sia dai ristoratori che dal pubblico.

I ristoranti aderenti

In città : Ol Giopì e la Margì; Taverna Valtellinese. 

 

In provincia: Albergo Ristorante Piazzatorre a PiazzatorreBellavista a Riva di Solto; Cadei a VillongoCorona a Branzi;  Da Gianni a Zogno; Da Pacio a Spinone al Lago; Drago a Oltre il Colle; Hotel Ristorante K2 a Gaverina Terme; Isola Zio Bruno a Albino; Locanda della Corte a Alzano Lombardo; Quadrifoglio a Urgnano – Frazione Basella;  Tandy a Ponteranica; Trattoria Bolognini a Mapello;  Trattoria del Brugo a  Alzano Lombardo;  Trattoria la Tavernetta a Bracca.

 


Panini napoletani, il bar si rilancia con il marchio “fatto in casa”

Le nuove idee food possono nascere anche all’interno di un locale tradizionale, come un bar-ristorantino del centro.
Succede al Caffè del Largo, in largo Belotti a Bergamo, dove Massimo Palmese e la sua famiglia, che conducono l’attività da 11 anni, hanno scelto di rilanciare la propria proposta rendendola speciali. È nato così il marchio “081 O’Panino – Qualità partenopea”, una linea di panini “fatta in casa” e non acquisita bella e pronta da qualche catena, che porta in città l’autentica tradizione partenopea.o'panino logo
Dentro pagnotte e sfilatini fragranti non finiscono “i soliti” salumi, formaggi e salse, ma veri e propri piatti, come le polpette al sugo, il polpo, la salsiccia a punta di coltello abbrustolita, accompagnata con scamorza e friarielli o con provola e melanzane sott’olio, le melanzane alla parmigiana, la provola di bufala campana alla pizzaiola, insomma, un tuffo negli autentici sapori campani per una pausa pranzo o uno break serale diversi dal solito.
«Il panino napoletano è una religione, più che una tradizione – sottolinea Palmese -. Abbiamo scelto di farlo diventare un elemento caratterizzante del nostro locale creando un vero e proprio marchio, un brand dove 081 – spiega – è il prefisso telefonico di Napoli. Lo scopo è dare all’insegna un’identità e creare un prodotto unico di altissima qualità che si può trovare solo al Caffè del Largo». La proposta piace, tanto che vengono proposte anche serate dedicate ai nuovi panini, compreso il panino “wow”, mezzo metro di filone farcito con tutti i gusti. L’accurato studio dei prodotti e dell’immagine lo rendono un vero e proprio format che, secondo le aspirazioni degli ideatori, potrebbe essere esportato in altri locali.


Il Gatti Massobrio premia Bergamo. La Corona a Cucina Cereda e tre locali “top” in guida

La nuova edizione de “Il Taccuino dei ristoranti d’Italia” Gatti-Massobrio premia anche quest’anno la ristorazione bergamasca. Il riconoscimento più importante, con una nuova Corona, va al ristorante “Cucina Cereda” di Ponte San Pietro. Tengono salda la posizione: il ristorante “Frosio” di Almè, il ristorante “Collina” di Almenno San Bartolomeo, l’”Antica Osteria dei Camelì” di Ambivere, il ristorante “Al Carroponte” e il ristorante “Arti” di Bergamo. Quindi il ristorante “Da Vittorio” di Brusaporto, “Il Saraceno” di Cavernago, l’ “Osteria del Conte” di Dalmine, il ristorante “Al Vigneto” di Grumello del Monte, l’”Opera Restaurant” di Sorisole e il ristorante “Loro” di Trescore Balneario.
Novità anche tra i “Faccini Radiosi” che hanno almeno tre piatti irrinunciabili e eccezionali nel menu. Fra i nuovi tre il ristorante “Visconti” di Ambivere e i ristoranti “Ezio Gritti” e “Impronte” di Bergamo.
Fra le conferme: “M1.lle Storie e Sapori” di Bergamo, l’”Hosteria del Vapore” di Carobbio degli Angeli, “Da Sobb” di Casirate d’Adda, la “Pizzeria dei 7 Ponti” di Cenate Sopra, il “ristorante Fatur” di Cisano Bergamasco, il ristorante “Al Castello” di Cividate al Piano, “La Braseria” di Osio Sotto, la “Trattoria Falconi” di Ponteranica, il ristorante Polisena “L’altro agriturismo” di Pontida, “Florian Maison” di San Paolo d’Argon, il ristorante “Posta” di Frosio di Sant’Omobono Terme, “La Conca Verde” di Trescore Balneario, il “ristorante San Martino” di Treviglio, “La Corte del Noce” di Villa d’Adda e l’”Osteria della Brughiera” di Villa d’Almè.
La guida giunge alla terza edizione con 3.000 segnalazioni giudicate con i faccini più o meno sorridenti, con l’apice del “Faccino radioso” e la sublimazione della “Corona”. Un’opera in continua, che interagisce col web (IlGolosario.it) e l’app grazie agli aggiornamenti continui di Marco Gatti e Paolo Massobrio con 95 collaboratori, e che da quest’anno vanta anche una guida nella guida dedicata alle pizzerie d’eccellenza che fanno la “pizza contemporanea”, rifacendosi al manifesto di Vighizzolo d’Este del 2012. Dei 3.000 locali recensiti, 2.700 hanno una recensione con un giudizio di valore; 300 vengono citati solo con una riga. Le corone sono in tutto 296 con 56 nuovi ingressi; i faccini radiosi 514 con 143 ingressi, a segnalare che un terzo dei ristoranti citati ha un valore alto di offerta dal punto di vista qualitativo. Seguono a ruota i locali con il faccino contento “+ +” ovvero sulla soglia del radioso e infine quelli col solo faccino contento e il faccino normale.  I due autori col Papillon dichiarano così la loro filosofia: “L’idea di raccontare sia le migliori trattorie sia i migliori ristoranti, che hanno tipologia di offerta diversa. Detto questo annotiamo un’altra sostanziale differenza, che è la rinuncia a inseguire sempre le stesse tavole gourmet, piuttosto costose e talvolta curiosamente omologate sui medesimi piatti”. E proseguono: “Nel comporre il giudizio, non vi nascondiamo infine che due elementi discriminanti ci hanno guidati: l’offerta del vino a bicchiere che è un plus fondamentale oggi, così come quella di frutta e verdura di stagione. Se manca questa capacità di offerta, manca qualcosa. Sarebbe opportuno adeguarsi, tornando a fare il mestiere di osti”. E sono tante le tipologie di locali raccontate: 248 pizzerie, 69 locali polifunzionali (ovvero con un’offerta che si declina in modi differenti durante tutto l’arco della giornata), 153 agriturismi oltre a ristoranti (suddivisi come trattorie, trattorie di lusso e ristoranti in base a servizio e prezzi), negozi con cucina, cantine con ristorazione, enoteche con cucina. Novità di quest’anno è poi un nuovo pittogramma che indica i locali che offrono il servizio di doggy bag. E a sorpresa si scopre che sono 1623, ovvero oltre la metà dei locali citati. La Miglior tavola dell’anno è ancora una volta siciliana: Accursio a Modica (RG).