Riaperta la Nuova Cremasca, aeroporto di nuovo raggiungibile. Radici: “Lo scalo resta sicuro”

Orio

E’ stata riaperta stamane la Nuova Cremasca invasa ieri mattina dal cargo DHL uscito fuori pista in fase di atterraggio. Ora la superstrada è percorribile su tutte e due i sensi di marcia. Pertanto sono raggiungibili sia l’aeroporto sia Orio Center. Vista comunque la situazione, Sacbo, nel confermare che i voli sono regolari, invita i passeggeri a recarsi in aeroporto con largo anticipo rispetto all’orario di partenza, anche in virtù della giornata di grande traffico.

La riapertura è frutto di lavori compiuti a ritmo serrato. “Entro 24 ore sarà garantito il ritorno alla normalità” aveva promesso ieri mattina il Coordinamento dell’emergenza con il settore viabilità della Provincia di Bergamo svoltosi in Prefettura con l’obiettivo di fare il punto della situazione dopo l’incidente. La previsione è stata mantenuta. Il vertice – che ha coinvolto il questore, il prefetto, i sindaci di Orio, Seriate, Grassobbio e Azzano, oltre ai rappresentanti dei carabinieri, della protezione civile, dei Vigili del fuoco e della Croce Rossa – ha infatti pianificato gli interventi e definito i tempi di risoluzione dell’emergenza in ogni dettaglio. E così, grazie all’impiego di mega-gru, già ieri sera, alle 19,30, l’aereo finito fuori pista è stato rimosso e posizionato in un’area limitrofa all’aeroporto. Liberata la sede stradale, s’ è potuto dare il via al corposo lavoro di asfaltatura della Nuova Cremasca e di ripristino di guard rail, new jersey e segnaletica. Il traffico, nel frattempo, è stato reindirizzato sulle arterie comunali del territorio di Grassobbio, Orio e Azzano. La Procura di Bergamo ha intanto aperto un fascicolo in relazione all’incidente accaduto a Orio affidato dal procuratore capo Walter Mapelli e affidato al pm di turno, Letizia Ruggeri.

Le parole di Radici

“L’Aeroporto di Bergamo costituisce un sistema collaudato di sicurezza operativa, certificato sulla base delle tecnologie più avanzate di cui sono dotate le infrastrutture di volo. Quanto accaduto non può inficiare la qualità e l’importanza degli sforzi profusi per rendere lo scalo all’avanguardia in tema di sicurezza, né tanto meno metterne in discussione la funzionalità”. Così si esprime Miro Radici, presidente di SACBO, a seguito dell’incidente aereo occorso all’aeromobile cargo in fase di atterraggio all’aeroporto di Bergamo. “Alla luce dell’accaduto, desidero ribadire l’impegno volto ad assicurare l’obiettivo primario della sicurezza e garantire la piena collaborazione con gli enti interessati”. orio3

“Superata la fase dell’emergenza, il pensiero va ai due piloti coinvolti, ai quali va l’augurio di pronta ripresa – prosegue Radici -. Nel contempo ci scusiamo per i disagi provocati alle migliaia di passeggeri che nelle prime opere del mattino attendevano di partire”. “Desidero rivolgere la mia gratitudine ai vigili del fuoco, prontamente intervenuti sul luogo dell’incidente per mettere in sicurezza l’aereo, all’ENAC e all’ENAV che hanno permesso di coordinare tutte le fasi dell’emergenza e del ritorno all’attività operativa, alle forze dell’ordine (Polaria, Polizia di Stato e Polizia Stradale, Carabinieri, Polizia Locale, Guardia di Finanza) e alla Protezione civile che hanno gestito la viabilità e presidiato l’aerostazione nei lunghi momenti critici. Inoltre il mio pensiero va al personale operativo di SACBO, che da un lato ha assistito i passeggeri e dall’altro consentito di riprendere in tempi brevi l’attività, e a tutti coloro che svolgono le loro mansioni all’interno dell’aeroporto per garantirne l’operatività”.

 


Orio, aereo cargo esce di pista e invade la superstrada. Distrutte diverse auto, viabilità nel caos

OrioAll’aeroporto di Orio, un aereo cargo della DHL, in arrivo da Parigi Charles De Gaulle, è uscito di pista in fase di atterraggio. Le cause sono in fase di accertamento, ma è probabile che il maltempo abbia fortemente inciso. L’equipaggio, composto da comandante e primo ufficiale, è rimasto ferito nell’impatto: il più grave è il pilota, operato alla colonna vertebrale. L’ incidente è avvenuto stamane, pochi minuti dopo le 4, e ha determinato la chiusura dello scalo per diverse ore con alcuni voli riprogrammati su Milano Malpensa. Solo alle 6:47 l’attività aeroportuale è ripartita. Sono comunque in corso le procedure di emergenza per la messa in sicurezza delle aeree interessate e delle infrastrutture di volo. Resta invece problematico il fronte viabilità esterna, in particolare sulla Cremasca, nel tratto che porta a Orio Center. L’ arteria risulta ancora interrotta. Caos sulle strade, con ripercussioni su tutta la zona e fino alla città. orio al serio

L’aereo è infatti ancora sulle due carreggiate, in attesa di essere rimosso. Si sta anche verificando una fuoriuscita di gasolio dai serbatoi. Sul posto sono arrivate le gru che saranno utilizzate per spostare l’aeromobile dal sedime stradale. Non sarà un’operazione molto semplice e i tempi si annunciano lunghi.

La testimonianza. Sul sito de L’Eco di Bergamo Ezio Carissoni, giornalista bergamasco, residente a circa 300 metri dal luogo dell’incidente, racconta che “intorno alle 4 c’era un forte temporale sulla zona. Ho avvertito un rumore molto forte. Sembrava un tuono ma era più simile a una frenata di aereo. Ho guardato lungo la strada: le auto verso l’aeroporto si fermavano e sulla corsia opposta, dall’aeroporto verso Bergamo, non circolava nessuno. Arrivato sul posto con l’auto, percorrendo una strada secondaria, da via Aeroporto, quella che passa al cimitero di Orio al Serio, ho visto subito l’aereo fuori pista: aveva superato il parcheggio distruggendo alcune auto, meno di una decina: erano posteggiate nel parcheggio e quindi fortunatamente non c’era nessuno negli abitacoli”.

Il centro commerciale. Oriocenter ha comunicato di essere regolarmente aperto. La Direzione dello shopping center invita la clientela a percorrere vie alternative (Grassobbio e Azzano San Paolo) in entrata e in uscita da Oriocenter

I mezzi di trasporto. L’ATB comunica che da stamane le corse della linea 1 provenienti e dirette all’Aeroporto di Orio al Serio e a Grassobbio sono deviate a causa del cargo uscito fuori pista

  • Linea 1 Bergamo-Aeroporto – Il collegamento fra la Stazione e l’Aeroporto è garantito. Percorso regolare fino a via Don Bosco, quindi le corse proseguono per via Zanica (zona industriale), via Zanchi e Strada Statale 342 fino all’Aeroporto. Le fermate di via Per Orio (Bergamo) sono momentaneamente soppresse in entrambe le direzioni.
  • Linea 1C Bergamo-Grassobbio – Percorso regolare fino a via Lunga, quindi le corse proseguono in direzione Seriate fino alla rotonda con corso Roma, svoltano in via Paderno, proseguono per la Strada Provinciale 17, via Matteotti, via Tonale e riprendono il percorso normale da via Europa. I transiti e le fermate del comune di Orio al Serio e di Oriocenter sono momentaneamente soppressi in entrambe le direzioni.

 


Canone Rai, qualche consiglio per non sbagliare con le bollette

rai canoneNon finisce di procurare grattacapi il canone RAI e le modalità previste da quest’anno per il pagamento. Adiconsum Bergamo, con i primi arrivi di bollette dell’energia elettrica contenenti anche la quota di canone, ha cominciato ad accogliere cittadini e ricevere telefonate inerenti l’abbonamento tv. I rimborsi proposti da aziende fornitrici di energia per un cambio di gestore e le ipotesi di risarcimento da parte dell’Agenzia delle Entrate per canone non dovuto sono al centro delle attenzioni dei consumatori. Per quanto riguarda le aziende elettriche, “in questi giorni stiamo ricevendo telefonate da diversi utenti che si vedono proporre il totale o parziale rimborso del canone tv da molte aziende energetiche del mercato libero che è legato all’attivazione o meno di nuove forniture di luce e gas – dice Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Noi chiediamo di valutare attentamente la proposta prima di sottoscrivere il contratto. Vedersi restituito in tutto o in parte quanto richiesto per canone Rai, la tassa più odiata dagli italiani, è un’offerta allettante, ma attivare una nuova fornitura comporterà poi un risparmio in generale sui costi della bolletta? Lo sconto una volta erogato non si ripeterà, ma il nuovo contratto di fornitura rimarrà! Prima di sottoscrivere qualsiasi contratto bisogna esaminare con attenzione e valutare attentamente tutte le condizioni, dal prezzo dell’energia, alla durata del contratto, ai vincoli in caso di disdetta”.

In merito poi ai casi in cui invece i consumatori ricevono bollette con addebiti non dovuti o errati, l’Agenzia delle Entrate precisa che “per conoscere le modalità per richiedere il rimborso del canone addebitato in bolletta e non dovuto è necessario attendere un apposito Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, in corso di emanazione”. In pratica prima si paga e poi si chiede il rimborso. Invece, sostiene Busi, “si può non pagare il canone tv in bolletta se si ritiene che l’addebito fatto non sia corretto”. Se sulla bolletta della luce viene addebitato il canone Rai e tuttavia non si rientra tra coloro che devono pagarlo, si può decurtare l’importo dal bollettino e versare solo la quota dovuta per la luce, senza temere che venga staccata la luce o che arrivi un accertamento fiscale con la relativa sanzione. Lo ha chiarito in questi giorni, in un continuo ping-pong di circolari, la stessa Agenzia delle Entrate. Se il contribuente ha invece già pagato l’intera somma richiesta nella bolletta dalla società della luce, dovrà chiedere il rimborso dell’importo non dovuto. “Dal punto di vista tecnico – chiarisce il presidente dell’associazione Consumatori della CISL – le società elettriche che riceveranno il pagamento di una bolletta parziale avranno solo il compito di inserire i dati del clienti all’interno del Sistema informativo integrato (Sii). La pratica poi passerà nelle mani dell’Agenzia delle entrate, che gestirà la segnalazione”.

 

 


Regolamentazione del gioco d’azzardo, Gori: “Il Governo sbaglia”

Gratta_e_Vinci“Diverse proposte del Governo in tema di regolamentazione del gioco d’azzardo sono inaccettabili”: è immediata la reazione del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori in seguito alle notizie trapelate sui contenuti della proposta che giovedì sarà presentata alle Regioni nella Conferenza Unificata. Solo poco più di un mese fa Bergamo ha approvato un regolamento innovativo che contrasta, individuando delle fasce orarie in cui è vietato giocare, il proliferare di una piaga che nel capoluogo costa 6.000 euro all’anno ad ogni famiglia e che ha costretto oltre 220 persone a rivolgersi alla ASL per dipendenza dal gioco. “La proposta del Governo, – commenta Gori – pur se condivisibile nelle sue finalità, alimenta non pochi perplessità: per prima cosa, dalle notizie finora trapelate, non vi è alcun accenno alla regolamentazione delle lotterie istantanee (Gratta e vinci) i cui punti vendita continuerebbero a diffondersi in modo incontrollato sui nostri territori. Sappiamo bene, per averlo provato nel report sull’impatto del fenomeno del gioco d’azzardo sulla città di Bergamo, quanto la diffusione dell’offerta sia direttamente collegata al consumo”.

Gori si scaglia poi contro la certificazione del livello dei punti gioco, una distinzione, quella in tipo A e tipo B considerata “poco chiara”: “Allo stato attuale, la certificazione dei livello dei punti gioco di tipo A e tipo B non è comprensibile. Quali giochi rientrano nella prima categoria (A) e quali nella seconda? Il buon senso porterebbe a ipotizzare che i punti gioco di tipo A siano le sale giochi dedicate (Vlt-bingo-scommesse), mentre quelle di tipo B siano i bar e tabacchi (Lottomatica = lotterie istantanee e 10e lotto /Sisal lotto, superenalotto – Awp)”. Il vero problema potrebbe essere l’affossamento della normativa regionale e delle disposizioni che vietano l’apertura di una sala gioco a meno di 500 metri da luoghi sensibili: “In attesa di chiarimenti, resta del tutto inaccettabile che per la tipologia di tipo A vengano meno i vincoli imposti dalla legge regionale della Lombardia in termini di distanze dai luoghi sensibili. Se così fosse, un sala slot potrebbe essere aperta anche in zone storiche (e se fosse Piazza Vecchia?) senza opposizione dell’Amministrazione? Anche la proposta di lasciare alle Amministrazione la facoltà di regolamentare gli orari di apertura garantendo tuttavia un’apertura minima di 12 ore è inaccettabile. Nel caso di Bergamo la maggior parte dei bar e tabaccherie dovrebbero riaprire la propria attività dopo le 21,00 (oppure aprire alle 5 del mattino) per garantire le 12 ore.

Gori esprime parere positivo sulla riduzione del 30% delle Awp (apparecchi elettronici di gioco che erogano vincite in denaro) e sull’eliminazione dell’offerta di gioco dagli esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini, e altri). “Non si capisce però se questo valga anche per le lotterie istantanee o l’eliminazione dell’offerta riguardi solo le Awp” aggiunge Gori. Il Sindaco di Bergamo giudica “positiva l’introduzione di interventi tecnologici a salvaguardia del giocatore, anche se gli interventi portati ad esempio non prevedono quello più efficace, vale a dire legare la possibilità di giocare all’utilizzo e monitoraggio della carta nazionale dei servizi (tetto massimo di spesa giornaliero da estendere anche all’acquisto dei gratta vinci e a tutti gli altri giochi). Infine, – conclude Gori – ancora una volta non si fa alcun cenno dell’obbligo da parte dei monopoli di fornire alle amministrazioni i dati precisi relativi al consumo di gioco, divisi almeno per mese e per tipologia di gioco”.

 

 


Trenord, revocato lo sciopero di domani

Trenord informa che è stato revocato lo sciopero del personale ferroviario previsto per venerdì 22 luglio. La circolazione sarà pertanto regolare. Lo sciopero era stato indetto dalle 9 alle 17 e avrebbe impattato sul traffico visto il possibile coinvolgimento del personale Trenord. I treni regionali, suburbani e a lunga percorrenza e il servizio Malpensa Express avrebbero potuto subire ritardi, variazioni di percorso e cancellazioni.


Gori: “Difendiamo e riaffermiamo i valori di uguaglianza, libertà e fratellanza”

“A nome dell’Amministrazione comunale e dei cittadini di Bergamo – dichiara Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo – esprimo la più dura condanna dell’orribile atto terroristico avvenuto a Nizza, insieme al nostro dolore e al nostro cordoglio per le tante vittime innocenti. Preghiamo per le loro famiglie e ci stringiamo ai nostri fratelli francesi.  Colpire la Francia il 14 luglio significa voler colpire i valori che questa data rappresenta per tutti noi: libertà, uguaglianza, fratellanza; valori odiati dagli assassini dello Stato Islamico che con più forza – da oggi – ci sentiamo impegnati a riaffermare, difendere e praticare”.


Strage a Nizza, 84 morti. Le comunità islamiche di Bergamo: “Attentatori disgustosi”

Terrore e strage a Nizza, durante la festa del 14 luglio. Un camion lanciato a 80 chilometri all’ora ha falciato la folla: 84 morti, tra cui molti bambini, e circa 100 feriti (54 bambini). L’attentato è avvenuto poco prima delle 22.30 sulla promenade des Anglais, il lungomare della cittadina transalpina, durante lo spettacolo dei fuochi artificiali. L’attentatore, un franco tunisino di 31 anni è stato ucciso dalla polizia. Esultano i sostenitori dell’Isis, mentre il mondo è sgomento di fronte all’ennesimo attentato terroristico. Tra le persone disperse per cui è stato diffuso un messaggio di ricerca su Twitter ci sono anche due italiani, marito e moglie L’autista del camion era solo a bordo del veicolo, e se ha avuto complici, è stato a monte, afferma un cronista di Le Figaro, spiegando che la polizia sta esaminando le immagini della videosorveglianza cittadina per capire da dove esattamente l’attentatore sia partito. “Ho sfiorato la morte. Ho visto gente stritolata, teste insanguinate, membra staccate”, ha raccontato un testimone oculare citato da l’Express. Il camion sterzava di continuo, per colpire più persone, proprio come fossero dei birilli”. E’ il racconto di un giornalista del quotidiano Nice-matin, che si trovava sul lungomare quando il camion ha iniziato la sua folle corsa contro la folla. Gli ospedali di Nizza hanno lanciato un appello alla popolazione per donazioni di sangue, per far fronte al gran numero di feriti.

A poche ore dalla strage, le Comunità islamiche bergamasche hanno diffuso una nota stampa per condannare con forza l’attentato. «Non si può che rimanere di stucco e con estremo sgomento nell’apprendere la notizia dell’ennesimo attacco terroristico avvenuto a Nizza nella notte appena trascorsa. Una notte che doveva essere un momento di festa per le famiglie dei nostri cugini francesi, ma che invece un paio di ESSERI DISGUSTOSI hanno deciso di trasformare in un bagno di sangue, utilizzando il metodo più atroce e terrificante per seminare morte e panico fra la folla innocente. E a rendere tutto questo maggiormente più allarmante è il fatto che sia accaduto a pochi chilometri di distanza da noi. Noi Comitato Musulmani di Bergamo (Bergamo), Comunità Islamica di Bergamo (Bergamo), Unione Comunità Islamiche (Curno), Associazione Culturale Rahman (Bergamo), Associazione Culturale Rahman (Zingonia), Associazione Culturale Alhouda (Seriate), Associazione Culturale Almadina (Bergamo), Centro Culturale Ib_sama Valle Imagna, Centro Culturale An-nur di Costa Volpino, Centro Culturale Valle Seriana (Vertova), Associazione Culturale Albadere (Treviglio), Associazione Culturale per il bene comune (Gromo) a nome di tutta la comunità musulmana di Bergamo e Provincia, condanniamo apertamente con tutte le nostre forze l’atto vile di terrorismo di Nizza. Non possiamo fare altro che esprimere, il nostro sdegno più assoluto e la nostra vicinanza e l’abbraccio della comunità musulmana di Bergamo e provincia alle famiglie delle vittime e dei feriti. E la rabbia contro questi esseri ignobili è sempre più elevata perché queste “persone” hanno veramente superato il proprio limite e chiediamo a Dio affinché ci salvi dall’avere nella nostra società soggetti come questi e che invece porti e diffonda la pace e la tranquillità nel nostro paese».


Rogo alle seggiovie di Foppolo, l’Ascom: «Pronti a dare sostegno ai nostri associati»

rogo FoppoloL’Ascom esprime la propria solidarietà agli imprenditori del commercio e del turismo dell’alta Valle Brembana, per quanto accaduto nella notte tra il 7 e l’8 luglio scorsi. Il rogo che ha distrutto le due seggiovie di Foppolo – la Quarta Baita e Montebello – rischia di compromettere la stagione estiva e, soprattutto, quella invernale del comprensorio dell’alta valle, mettendo in ginocchio l’economia di una intera area montana, che è già in situazione di difficoltà.

«Quanto accaduto è un atto da condannare sia per il fatto in sé, ma soprattutto perché può avere ricadute pesanti sull’economia dell’alta Valle Brembana – commenta Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo –. Nel comprensorio di Foppolo si contano poco meno di 200 attività imprenditoriali del terziario, la maggior parte delle quali legate all’ospitalità e alla ristorazione. Sono attività gestite per lo più a conduzione familiare. Compromettere una stagione estiva e non avere certezze su quella invernale vuol dire far morire la vallata. Come Associazione vogliamo esprimere la nostra solidarietà, mettendoci a disposizione dei nostri associati, sostenendoli nei diversi problemi che potranno incontrare».

Preoccupazione arriva anche da Giovanni Zambonelli, presidente di Federalberghi Bergamo. «I colleghi dell’alta valle sono realmente preoccupati, perché quanto successo nei giorni scorsi rischia di danneggiare l’intera stagione turistica, sia estiva che sciistica. Siamo a disposizione per qualsiasi difficoltà che potrebbe sorgere sia in campo fiscale, finanziario che di rapporti con il personale. Siamo vicino ai colleghi e non li vogliamo lasciare soli. E rivolgiamo lo stesso appello  anche alle istituzioni».

Anche Fogalco, la Cooperativa di Garanzia di Ascom, assicura tutta la sua disponibilità. «Anche noi come Cooperativa assicuriamo la massima disponibilità nei confronti degli imprenditori del terziario dell’alta valle a supporto di tutte le richieste che possono venire in ambito finanziario e di accesso al credito» spiega Riccardo Martinelli, presidente di Fogalco.

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Caso Yara, Bossetti si dispera. L’avvocato Salvagni: “Ancor più convinti della sua innocenza”

Bossetti ha trascorso una notte insonne, piangendo e disperandosi per la condanna all’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Yara Gambirasio inflittagli dal tribunale di Bergamo. Lo ha riferito uno dei suoi legali, Claudio Salvagni, che stamattina si è recato a far visita al suo assistito, riferendo di averlo trovato molto scosso per la sentenza di ieri. «Dimostreremo l’innocenza di cui siamo fermamente convinti e, se possibile, oggi lo sono ancora di più!» ha scritto Salvagni sul suo profilo Facebook, facendo riferimento all’incontro avuto in carcere con il suo assistito: «Un uomo distrutto anche fisicamente, annichilito nell’anima. Le nostre mani strette a cercare quella forza indispensabile per continuare a sperare. Le nostre lacrime firma di un rapporto ormai non più solo professionale. Un abbraccio interminabile, sincero, più importante di tante parole. Emozioni scritte per sempre dentro. Questo il mio incontro con Massimo. Lavoreremo ancora più di prima se possibile». Nella tarda mattinata, la moglie del muratore di Mapello, Marita Comi, si è recata in visita al marito in carcere: era da sola, senza i figli.

La sentenza

Ieri sera, i giudici della corte d’Assise di Bergamo, presieduta da Antonella Bertoja, hanno condannato Massimo Bossetti all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre del 2010 e trovata morta tre mesi dopo. La sentenza è arrivata dopo oltre 10 ore di Camera di consiglio. La Corte ha stabilito anche un risarcimento provvisionale di 400 mila euro a testa per i genitori di Yara e 150 mila per ciascun fratello della ragazzina. Il muratore è stato invece assolto dall’accusa di aver calunniato il collega Maggioni: il fatto, secondo i giudici, non sussiste. Non è stata accolta, infine, la richiesta di isolamento. Il 13 maggio scorso il pm Letizia Ruggeri aveva chiesto per l’imputato l’ergastolo e sei mesi di isolamento diurno. Bossetti è rimasto impassibile alla lettura della sentenza. Poi ha lasciato lascia l’aula scortato dalla polizia penitenziaria. «E una mazzata grossissima, avevo fiducia nella giustizia. Non è possibile, non è giusto, non sono stato io» s’è sfogato con i suoi difensori prima di tornare in carcere. Prima della Camera di consiglio che ha emesso la sentenza, Bossetti aveva ribadito la sua innocenza: “Sarò uno stupido, sarò un cretino, sarò un ignorantone, ma non sono un assassino: questo deve essere chiaro a tutti. Quello che mi viene attribuito – ha proseguito – è vergognoso, molto vergognoso. Ancora oggi vi supplico, vi imploro, datemi la possibilità di fare questa verifica, ripetete l’esame sul Dna, perché quel Dna trovato non è il mio – ha detto l’imputato rivolto ai giudici -. Se fossi l’assassino sarei un pazzo a dirvi di rifarlo”. Amareggiato Claudio Salvagni, uno dei legali del muratore dei Mapello, che ha annunciato il ricorso in Appello: “Noi restiamo decisamente convinti della sua innocenza, in decine di udienze non è emersa nessuna prova a suo carico”. Per il Procuratore di Bergamo, Massimo Meroni, la prova del Dna – terreno di scontro tra accusa e difesa durante buona parte delle 45 udienze – “è stata decisiva”. “Siamo arrivati a metà del percorso – ha aggiunto Meroni -. Questa è una sentenza di primo grado, giunta al termine di un’inchiesta difficile e la collega Ruggeri è stata bravissima”.

 


Morto il cardinale Capovilla, “Ci ha fatto conoscere Papa Giovanni”

E’ morto oggi, a Bergamo, il cardinale Loris Francesco Capovilla, già segretario particolare di Papa Giovanni XXIII. L’arcivescovo aveva cento anni, compiuti il 14 ottobre scorso. Dal 15 aprile era il più anziano vescovo d’Italia e il quarto del mondo. Cardinale grazie a Papa Francesco il 22 febbraio 2014, aveva il titolo presbiterale di Santa Maria in Trastevere. Nato a Pontelongo, in provincia di Padova, era stato ordinato sacerdote il 23 maggio 1940. Per dieci anni, dal 15 marzo 1953 al 3 giugno 1963, è stato segretario particolare di Angelo Giuseppe Roncalli, prima quando questi era patriarca di Venezia e poi durante il papato di Giovanni XXIII. Dal 10 dicembre 1988 viveva a Sotto il Monte, paese d’origine di Angelo Roncalli, dove è stato custode fedele della memoria storica e spirituale di Papa Giovanni XXIII. Il direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII, don Ezio Bolis, ricorda il cardinale scomparso con le parole che monsignor Andrea Spada, storico direttore de L’Eco di Bergamo scrisse a monsignor Loris Capovilla in occasione della beatificazione di Giovanni XXIII: «Si deve in tantissima parte a Lei se Papa Giovanni, oltre che amato, è anche ben conosciuto in tutto il mondo nella sua santità… Lei è l’evangelista di Papa Giovanni. È vero. Resterà una gioia in Cristo e un grande merito di cui tutti Le saranno grati per sempre».

Da parte sua, il presidente della Fondazione Papa Giovanni XXIII, Armando Santus, afferma: «Con le migliaia di carte e fotografie che custodisce, l’archivio della nostra Fondazione testimonia il profondo intreccio tra la figura di san Giovanni XXIII e quella del suo segretario cardinal Capovilla. L’una illumina l’altra. La Fondazione continuerà a studiare e a far conoscere la loro preziosa eredità culturale e spirituale». La Fondazione Papa Giovanni XXIII è nata nel 2000 per volontà della Diocesi di Bergamo con l’intento di raccogliere, custodire, studiare e divulgare il prezioso patrimonio documentario di Angelo Giuseppe Roncalli, San Giovanni XXIII. Tale patrimonio, riversato dal suo segretario, cardinale Loris Francesco Capovilla, consta di oltre 10.000 carte tra fascicoli, foto e volumi. L’attività della Fondazione Papa Giovanni XXIII comprende la promozione di studi, seminari, convegni, mostre e iniziative culturali (in collaborazione con diversi enti fra i quali le Università di Bergamo, Pavia e Pisa) per approfondire la conoscenza di Papa Roncalli nel mondo.