Appalti e corruzione, forse è il caso di riscrivere la storia dell’Expo

1.ExpoNon passa settimana senza che spuntino nuove indagini, con annessa gragnuola di arresti impreziosita da un contorno di saporite intercettazioni telefoniche, su vorticosi giri di mazzette gestiti da cosche mafiose all’ombra di Expo Milano. L’ultima è di pochi giorni fa ed ha visto finire nelle patrie galere 14 tra manager e imprenditori calabro-lombardi accusati di corruzione per vari appalti e subappalti in Lombardia, a partire dai padiglioni Italia, Cina ed Ecuador della sfavillante esposizione universale andata in scena lo scorso anno. E allora, poiché trattasi per l’appunto solo dell’ultima e gli inquirenti lasciano intendere che altro sta per arrivare in tavola, la domanda sorge spontanea: non sarà forse il caso di riscrivere la storia di Expo? Cioè a dire, non vi pare che sarebbe opportuna una seria operazione di revisione storica per demolire il mito, falsamente costruito con il più tradizionale cocktail di propaganda e retorica, di una Expo modello di virtù, esempio inimitabile e irraggiungibile di operazione, come fu definita, “tangente free”?

Nei mesi scorsi ci sono state riempite le orecchie (e anche qualcos’altro, si parva licet…) con questa storia di Milano che poteva e doveva essere presa ad esempio. Chi non ricorda, è storia di poche settimane fa, la violenta polemica del presidente del Consiglio contro la sindaca di Roma per il suo dietrofront sulla candidatura della Capitale per le Olimpiadi del 2024? Diceva Renzi: “Bisogna bloccare i ladri, non le opere”, e indicava a modello proprio Expo. Le inchieste giudiziarie stanno dimostrando, ahinoi, che se l’esposizione universale è stata innegabilmente un successo di pubblico, con qualche ritorno sull’immagine di Milano (ma meno di quanto si tenda ad accreditare), è altrettanto sicuro che ha consentito alle più diverse organizzazioni criminali e a vari lestofanti incistati nella pubblica amministrazione di ingrassare all’ombra delle gare d’appalto e della gestione dei servizi.

Qualcuno dirà che era inevitabile, altri rimarcheranno che laddove ci sono grandi investimenti è fisiologico che ci sia chi se ne approfitta. Con un po’ di fatalismo all’italiana, dove abbiamo fatto lo stomaco ad ogni genere di scandalo (compreso quello di vedere figli di ex ministri e ex ragionieri dello Stato implicati in inchieste vergognose), potremmo anche rassegnarci all’evidenza e chiuderla lì. Se non fosse che viene il sospetto che forse talune indagini siano una scoperta solo per noi sprovveduti uomini della strada. Che forse, ma solo forse sia chiaro, la puzza di marcio si era sparsa già da tempo, magari fin da quando le masse si disperdevano lungo il Decumano, ma che non era opportuno, politicamente parlando, sollevare il coperchio del bidone. Sapete com’è, l’immagine dell’Italia nel mondo, il governo del fare, le magnifiche sorti e progressive. Pubbliche virtù e vizi privati, magari con l’autorevole copertura di chi stava seduto in alto loco.

Oggi quell’immagine di efficienza e di pulizia, su cui anche i giornaloni hanno dato prova di appiattimento (sarà mica perché Expo ha comprato spazi pubblicitari per milionate e milionate?), è brutalmente svergognata da ciò che emerge dai palazzi di Giustizia. Bisognerebbe onestamente prenderne atto. Ma dubitiamo che lo faranno quelli che cavalcano la retorica delle grandi opere che muovono il mondo, quelli che dicono che l’Italia deve riprendere a correre, quelli che l’immagine viene prima di tutto. Ad oggi, spiace constatarlo, il Paese è paralizzato attorno ad una controversa riforma costituzionale. Chi corre davvero, invece, sono mafiosi e corrotti.

 

 


Expo, sull’economia lombarda un impatto da 12,6 miliardi

“L’impatto economico prodotto dai visitatori di Expo in Lombardia è quantificabile in 12.6 miliardi di euro, dei quali 5,3 nei settori core della ricettività e della ristorazione, 4,1 nei settori del commercio e delle diverse forme di intrattenimento e tempo libero, 3,2 nel settore dei trasporti, con aumento complessivo sull’occupazione pari a circa 87.000 nuove unità di lavoro”. 1.ExpoA fornire le cifre l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Mauro Parolini presentando i dati che emergono da uno studio condotto dall’Osservatorio regionale sul turismo T.R.A.V.E.L. coordinato dal CeRST (Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Territorio) della LIUC – Università Cattaneo, in collaborazione Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia.

“A questi numeri – ha continuato Parolini – si aggiungono anche quelli altrettanto positivi relativi ad arrivi e presenze truistiche, che attestano un aumento a doppia cifra rispetto all’anno precedente in tutto il territorio regionale, con picchi vicini al 30% sulla città Milano”. “Questi dati – ha sottolineato Parolini – documentano anche l’efficacia delle misure che la Regione Lombardia ha messo in campo per permettere ai territori e a tutta la filiera legata al turismo, ma in modo integrato anche quella del commercio e dell’impresa, di cogliere al meglio le opportunità legate ad Expo e ci spingono a pigiare nuovamente sull’acceleratore per consolidare questi numeri in modo strutturale e far fruttare questa grande eredità”.

“Expo ha contribuito a rilanciare il turismo come asset strategico prioritario per la nostra regione. L’Esposizione universale è stata un banco di prova che il nostro sistema turistico ha saputo superare con successo, ma anche un’occasione per proiettarlo nel futuro e per mettere le basi per compiere quel salto di qualità che merita. Gli oltre 20 milioni di visitatori – ha rimarcato Parolini – rappresentano infatti un volano naturale di promozione che offre già da ora opportunità di crescita”. “Per il turismo in Lombardia è cambiato il vento: c’è una nuova legge, un nuovo modo di gestirlo e c’è un grande e rinnovato spirito di collaborazione tra gli operatori e con le istituzioni. Nei prossimi due anni – ha concluso Parolini – investiremo 60 milioni di euro per fare compiere alla Lombardia un salto di qualità come destinazione turistica, partendo già da subito con un piano da 20 milioni di euro che andrà a sostenere progetti di promozione e valorizzazione di tutti quegli ambiti meno maturi e più promettenti della nostra offerta come il turismo religioso, quello enogastronomico, quello culturale legato alle città d’arte e il cicloturismo”.


La Valle Imagna si fa ambasciatrice della Carta della Montagna

Valle IMAGNA - cascina - formaggioGli “Imprenditori di Sant’Omobono Terme”, riuniti dalla sigla Isot, rappresentano una realtà nata nel 2010 con l’obiettivo di promuovere e sostenere la vitalità economica e sociale della Valle Imagna con la collaborazione delle istituzioni, attraverso la realizzazione di progetti a carattere sociale ed economico. Identificando fin da subito la grande occasione di sviluppo e di crescita che l’esposizione universale avrebbe rappresentato per la Valle Imagna, l’Isot, attraverso lo sportello dedicato dell’Ascom di Bergamo, ha cercato un contatto diretto con il mondo di Expo 2015 coinvolgendo tutti gli attori del territorio in un’attenta riflessione sul proprio futuro e sulla propria missione al fine di mettere in atto strategie di valorizzazione delle peculiarità territoriali della Valle.

«Isot ha mostrato un grande spirito di analisi e creatività nella riorganizzazione dei propri modelli di sviluppo – spiega la responsabile dello sportello “Prepariamo all’Expo”, Stefania Pendezza -, dando vita a iniziative rivolte alla cittadinanza e a progetti di sviluppo di reti di collaborazione, i cui effetti perdureranno anche e soprattutto dopo l’esposizione. Tra questi, ad esempio, l’evento denominato “Valle Imagna in Gusto” che ha mostrato una vetrina della vivacità della Valle alla cittadinanza e ai turisti. Inoltre Isot è stato presente alla manifestazione universale attraverso una business visit mirata alla conoscenza di nuovi mercati e modelli di promozione territoriale con cui confrontarsi e da cui prendere spunto».

Per il dopo Expo, Isot si ricollega al grande lascito dell’esposizione universale ben rappresentato nella Carta di Milano e, quale associazione imprenditoriale di un territorio di montagna, definisce i propri obiettivi più specificatamente in riferimento alla Carta della Montagna di Expo 2015. Su queste basi si sviluppa il piano di intervento previsto nel 2016 che, mirando a fare della Valle Imagna una valida ambasciatrice di Expo 2015, coinvolge la Comunità Montana e il Bim nella realizzazione di eventi culturali tesi a promuovere e valorizzare bellezze e peculiarità della Valle, attraverso appuntamenti specifici in ogni stagione. Si parla di natura e biodiversità ambientale, eccellenze enogastronomiche e patrimonio rurale conservato dalla tradizione, ma anche di innovazione e creatività, tra tessuto imprenditoriale, turismo e artigianato locale. Previsto anche “Montagna chiama città, città chiama Montagna”, percorso dedicato alle nuove generazioni per renderle protagoniste della promozione della Valle e della cultura della montagna.

Il progetto prevede infine un incremento delle azioni  a favore della comunicazione e di una nuova immagine, in grado di diffondere contenuti e attrarre pubblico.

 

 


Cidia Pradella, l’eredità di Expo è l’e-commerce alimentare che racconta anche i territori

Ottant’anni di attività per una famiglia di imprenditori che ha portato avanti una particolarissima e vivace avventura nel mondo della vendita e della distribuzione alimentare. La “Ditta Tomaso Pradella” nasce nel 1928 e si distingue subito come uno dei centri di distribuzione alimentare più all’avanguardia, importando per primi le aringhe affumicate olandesi, il tonno spagnolo, le acciughe salate del Cantabrico e lo stoccafisso norvegese vero ragno di Johansen. In tempo di guerra diventa uno dei centri principali di distribuzione di prodotti razionati e sul finire degli anni Sessanta si inserisce fra le prime aziende d’Italia della catena del freddo, distribuendo i prodotti surgelati con il marchio Surgela nel settore retail. Nei primi anni Ottanta, Maurizio, la terza generazione, trasforma l’azienda nel Centro di Distribuzione Alimentare, “Ci.Di.A.”, variando completamente l’assortimento e cambiando la filosofia di vendita verso il settore del catering specializzato con l’assortimento attuale di circa 2.700 referenze.

È proprio questa trasformazione che manifesta la volontà di adeguare la gamma dei prodotti alle esigenze dei professionisti del settore e che colloca l’azienda, seppur a gestione familiare, tra le più avanzate del territorio, sia per la disponibilità dei mezzi, sia per la lungimiranza imprenditoriale. Una lungimiranza che si è ben manifestata anche in occasione di Expo 2015, della quale Cidia Pradella si è resa ambasciatrice speciale, grazie ad alcune azioni mirate a valorizzare i temi della grande manifestazione ed esportare modelli di consumo legati alla qualità della vita e alla sostenibilità produttiva e ambientale.

Cidia Pradella ha realizzato un sito web nuovo e in stretta connessione con Expo 2015. “Pensieri golosi” è il nome di questo e-commerce enogastronomico dedicato alla vendita al dettaglio on line sul territorio nazionale ed estero, nato con il preciso intento di portare l’esperienza della storica ditta Pradella oltre i confini del territorio locale e condividere con il pubblico la passione per il buon cibo e per l’arte culinaria. Più di 700 prodotti accuratamente selezionati fra produttori italiani e internazionali rappresentano non solo il valore e lo spessore del tessuto produttivo alimentare, ma proprio sulla scia di Expo 2015, diventano l’occasione unica e speciale per raccontare i territori, con le loro bellezze paesaggistiche e le loro tradizioni storiche e culturali. Nel sito, infatti, ogni prodotto racconta una storia, quella di un paese o di una famiglia, dove gli abbinamenti e i piatti consigliati definiscono culture e tradizioni da ricordare. Il progetto è stato inoltre presentato alle numerose aziende collaboratrici, grazie ad un evento ad hoc che a marzo ha unito le tante realtà coinvolte, andando a concretizzare sempre più il lavoro di incontro e di rete che Ascom persegue con Expo 2015.

Durante Expo Cidia Pradella ha organizzato una business visit per i suoi clienti, mirando a far conoscere e approfondire modelli di produzione e distribuzione agroalimentare, metodologie di vendita e sviluppi imprenditoriali di piccole e medie imprese straniere dove diverse economie e società, hanno reso sempre più esplicita l’importanza di un confronto e di un incontro costante tra i Paesi.

Proprio sulla base di uno dei primi intenti dell’azienda, ovvero l’apertura verso nuovi mercati, si sono concretizzate importanti azioni di internazionalizzazione che garantiscono nuove prospettive a livello nazionale e internazionale. Nel concreto, tali azioni si manifestano proprio attraverso il progetto e l’e-commerce Pensierigolosi.it, che nel 2016, subirà un’integrazione dei suoi contenuti a vari livelli: accurata ricerca e incremento delle tipicità alimentari anche straniere, andando a scegliere quelle più rappresentative in termini culturali e di sostenibilità ambientale, nonché esempio di modelli imprenditoriali di settore considerati interessanti per una crescita dei mercati basata sul confronto; inserimento di uno spazio ad hoc dedicato al tema della sostenibilità, dove tale concetto viene analizzato e argomentato dal punto di vista delle filiere agroalimentari e della sicurezza alimentare, sempre in un’ottica di confronto con l’estero e in costante riferimento alle indicazioni fornite dall’Unione Europea.


Turismo, a Bergamo l’Expo vale un balzo del 20%

Effetto Expo sì o no? A giudicare dai dati dell’Osservatorio Turistico della Provincia di Bergamo pare proprio che l’evento milanese una bella scossa alle presenze l’abbia data. Nei sei mesi della rassegna mondiale sono infatti aumenti del 19% gli arrivi in città e del 20% le presenze (ossia le notti trascorse), rispetto allo stesso periodo (primo maggio – 31 ottobre) del 2014.

Hanno quindi messo piede in città oltre 165mila visitatori, per 308mila pernottamenti. La maggior parte è rappresentata da stranieri, poco meno di 117mila, contro i 48mila italiani. È però il turismo domestico quello che è cresciuto di più in termini di arrivi, +22,7% contro il +17,5% dall’estero, dato in linea con il profilo dei visitatori Expo. Il valore si equilibra invece considerando le presenze, +18,8% di italiani e + 20,6% di stranieri.

La preferenza rimane per la sistemazione alberghiera, scelta da oltre 100mila visitatori contro i poco più di 60mila del sistema extralberghiero, dove però ci si ferma di più.

Anche nella Grande Bergamo, che comprende i comuni dell’hinterland, i dati sono positivi. Il totale degli arrivi è di poco superiore a quello della città: 165.567, ma le presenze sono inferiori 275.937, significa ci si ferma di meno rispetto al capoluogo, ma comunque più che in passato. L’incremento degli arrivi si attesta infatti al 10,5%, mentre quello delle presenze al 16,2%.

Al contrario di Bergamo, nella cintura urbana prevalgono i soggiorni degli italiani rispetto a quelli stranieri. Gli arrivi domestici nel semestre Expo sono stati quasi 94mila contro i 71mila dall’estero, le presenze italiane 162mila contro 113mila. Anche gli incrementi rispetto al 2014 sono più sostanziosi sul fronte interno: +12,4% gli arrivi e + 23,2% le presenze, mentre dall’estero la crescita è ad una cifra, +8,1% gli arrivi, +7,5% le presenze.     

Tutto merito dell’Expo? Di certo anche di chi ha saputo promuovere il territorio e l’offerta nel periodo della manifestazione. Non a caso i dati sono stati forniti in occasione della presentazione dei risultati del primo semestre di attività di Visit Bergamo, il marchio unico con il quale Comune, Camera di Commercio e Provincia, con la regia di Turismo Bergamo, hanno rinnovano l’immagine e la comunicazione turistica.

tabella turismo - arrivi e presenze maggio ottobre 2015


Sala: “Green Expo Point ha dato impulso al territorio”

Green Expo PoinCerimonia di chiusura con il vicepresidente di Regione Lombardia e Assessore alla Casa, Housing sociale, Expo e Internazionalizzazione delle Imprese Fabrizio Sala, oltre ai sindaci di Gate (primo Distretto lombardo dell’Attrattività sulle tematiche dell’Esposizione Universale) e a diverse altre autorità per il “Green Expo Point” di Oriocenter. Missione compiuta quindi per l’innovativa lounge/casa sede per Expo del distretto Gate – “Green Attractivity Territory for Expo” – nata per la promozione della qualità e di nuovi stili di vita ecofriendly in un’ottica di sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione dei prodotti a Km zero, delle identità locali, turistiche e culturali del territorio bergamasco, in particolare delle attività del Commercio, dell’Artigianato e dell’Innovazione in riferimento all’esposizione universale di Milano.

All’evento di chiusura sono intervenuti, oltre al vicepresidente della Regione, il presidente di Oriocenter Giancarlo Bassi, il primo cittadino di Orio al Serio Alessandro Colletta, i sindaci di Seriate Cristian Vezzoli (capofila di Gate) e di Scanzorosciate Davide Casati. Hanno preso la parola anche il presidente della Camera di Commercio di Bergamo Paolo Malvestiti in rappresentanza anche di Ascom e  Confeserscenti (presente per l’Ascom anche Guirgio Puppi), il responsabile Expo 2015 di Confindustria Bergamo Luca Pezzini e il presidente di Confartigianato Bergamo Angelo Carrara insieme al manager di Gate e del “Green Expo Point” Massimiliano Mandarini. Il punto di riferimento e porta di EXPO in Oriocenter, oltre a dare la possibilità di accesso a tutte le informazioni, compresi l’acquisto di biglietti e transfer dedicati per l’evento milanese, ha mostrato le eccellenze della Bergamasca a oltre 4 milioni di visitatori che, durante i mesi dell’Esposizione Universale, sono transitati nello shopping center situato di fronte all’aeroporto di Orio. Sala, che aveva già avuto modo di visitare la struttura e incontrare la delegazione di Gate nel corso di Expo presso Pianeta Lombardia, ha plaudito l’iniziativa definendo il “Green Expo Point vetrina e impulso per il territorio” esortando le varie istituzioni e realtà coinvolte ad “agire sempre più in squadra nell’ottica di una internazionalizzazione delle imprese e delle attività di marketing territoriale”. Il vicepresidente della Regione ha invitato a “mettere a frutto il trend positivo di Expo e le opportunità offerte da Oriocenter e dai flussi generati dalla zona aeroportuale”. Gli ha fatto eco il presidente Bassi affermando che “Oriocenter, a suo modo, è un Expo permanente per la città e la provincia di Bergamo”.

Nei sei mesi di Expo “il salotto del territorio” presso lo speciale punto informativo – dove sono stati “staccati” più di 10 mila biglietti d’accesso all’evento milanese dei 35 mila totali legati al progetto “Pani e Pesci” della Caritas diocesana con prezzi convenzionati per i cittadini residenti nel Distretto Gate – si sono tenute molte attività, esperienze, eventi e momenti d’incontro e di promozione ed educazione anche agli stili di vita: dai temi della sostenibilità alla valorizzazione della filiera a km zero fino alle innovazioni “made” in Bergamasca e in particolare del Distretto stesso coinvolgendo Comuni, associazioni e realtà. Il Distretto Gate nasce dall’aggregazione di 31 Comuni dell’area pedecollinare e della media e bassa Valle Seriana (Albano Sant’Alessandro, Albino, Alzano Lombardo, Bagnatica, Bolgare, Brusaporto, Carobbio degli Angeli, Cenate Sopra, Cenate Sotto, Cene, Chiuduno, Colzate, Costa di Mezzate, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Gorlago, Gorle, Montello, Nembro, Orio al Serio, Pedrengo, Pradalunga, Ranica, San Paolo d’Argon, Seriate, Scanzorosciate, Trescore Balneario, Torre Boldone, Torre de’ Roveri, Vertova, Villa di Serio) e vede tra i fondatori e partner la Provincia di Bergamo, Confcommercio, Confesercenti, Camera di Commercio, l’Aeroporto Il Caravaggio, Oriocenter, Confindustria, Confartigianato, Coldiretti, Consorzi di Tutela e Produzione del vino Valcalepio e Moscato di Scanzo, Promoserio e molti altri ancora coinvolti, a vario titolo, nel “Green Expo Point” in una quindicina di eventi, workshop, seminari, degustazioni, laboratori, manifestazioni e spettacoli culturali. Alla base dell’aggregazione vi è la collaborazione tra più territori accomunati da numerose attrazioni paesaggistiche, ambientali e turistiche legate all’arte, alla cultura, alla storia e ai prodotti enogastronomici, incastonati in un contesto naturale di elevata qualità, ad un passo dall’aerea metropolitana di Milano.


Telgate, l’agrinido “I gufetti dei laghetti” premiato all’Expo

Expo si è concluso regalando un’altra soddisfazione all’agricoltura bergamasca. L’agrinido di Telgate “I gufetti dei laghetti” è stato premiato nel padiglione di Coldiretti durante i lavori del convegno “Percorsi e modelli di successo dell’agriturismo italiano: l’eccellenza del settore raccontata attraverso la storia degli operatori”, l’annuale appuntamento organizzato da Coldiretti e Terranostra per valorizzare alcune esperienze agrituristiche più innovative  nell’ambito della rete di Campagna Amica. L’agrinido “I Gufetti dei Laghetti” è opera di Cristina Belussi, una giovane coadiuvante di 23 anni, che per completare il progetto imprenditoriale della sua famiglia a Telgate, un agriturismo con laghetti per la pesca sportiva e una coltivazione di verdura in serra, ha avviato questa esperienza circa due anni fa, avvalendosi della collaborazione  di educatrici professionalmente preparate. In questa realtà, situata in mezzo alla campagna, i bimbi fino a tre anni di età possono iniziare a familiarizzare con l’ambiente agricolo, passare le loro giornate a contatto con la natura, svolgendo semplici attività. “Questo agrinido – sottolinea Coldiretti Bergamo – si configura come un esempio di agricoltura sociale particolarmente moderna, una dimostrazione concreta del ruolo sempre più centrale dell’attività agricola all’interno della società nonché una delle tante espressioni del patrimonio che le nostre imprese sono impegnate a far conoscere anche tramite l’offerta di nuovi servizi”. Complessivamente sono state selezionate 11 aziende agrituristiche su tutto il territorio nazionale, l’agrinido bergamasco è stato l’unico a livello lombardo a ricevere il riconoscimento. Hanno consegnato il premio a Cristina Belussi il presidente nazionale di Terranostra Alessandro Chiarelli e il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini.

 

 

 


Parco delle Orobie, fondi dalla Regione

Regione LombardiaAmmontano a 301mila euro le risorse residue relative al Bando parchi EXPO.  A beneficiarne saranno il Parco Valle Lambro, con un contributo di 65mila euro; il Parco del Mincio con un contributo di 100mila euro e il Parco delle Orobie Bergamasche, con un contributo di 136mila euro. A darne notizia una nota dell’assessorato regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile guidato da Claudia Maria Terzi. Il Programma di interventi di manutenzione straordinaria per il biennio 2014/2015, prevedeva infatti che eventuali risorse residuali avrebbero finanziato nuovi progetti redatti secondo i criteri contenuti nella deliberazione e che la priorità di finanziamento avrebbe tenuto conto della data di ultimazione dei progetti già finanziati.


Expo, quel che c’è da sapere sui sei mesi di esposizione

1.ExpoIl successo di Expo ha rafforzato l’orgoglio di essere italiani: lo dicono i quasi 300 mila post che discutono di Expo nelle prime 3 settimane di ottobre. Tra chi apprezza Expo un commento su sette in rete, il 14%, è infatti sull’autostima degli italiani, un dato costantemente in crescita nei mesi dell’evento milanese (era solo il 6,4% a maggio).  Effetto anche del sostegno diretto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del premier, Matteo Renzi. Anche la stima degli stranieri è al top, 10 mila commenti ogni giorno su Expo, pari agli italiani e voto 9 alla manifestazione rispetto al 7 e mezzo degli italiani. Primi Paesi: USA, gli europei, Giappone, Russia e Cina. Emerge da un monitoraggio della Camera di commercio di Milano attraverso Voices from the Blogs, spin off dell’Università degli Studi di Milano e sono oltre 600 mila i commenti in rete su Expo tra settembre e ottobre. I giorni di picco per Expo sono stati: l’inaugurazione, le visite di Michelle Obama e della Merkel, il boom di visitatori, il via al dibattito sul post Expo col presidente Mattarella e l’incontro col Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Il post Expo per quattro su dieci è tra università e startup. Tra le altre ipotesi preferite la cittadella dello sport e quella del gusto. Per Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano: “Expo 2015 è un successo globale del sistema Italia e dell’alleanza tra pubblico e privato che guarda al futuro. In questo contesto è stato decisivo il lavoro straordinario del Commissario Unico Sala e della sua squadra. E determinante il sostegno diretto dei vertici delle istituzioni con il Presidente Mattarella e il Premier Renzi”.”

 

Post Expo

Le aspettative della Rete sono rivolte soprattutto verso l’istituzione di un Campus universitario per le facoltà scientifiche dell’Università degli Studi di Milano, spostando quindi a Rho la Città Studi attualmente ubicata a Lambrate (27,7%). Al secondo posto emergono le preoccupazioni di speculazione su quei terreni sottratti all’agricoltura (24%). Si parla anche della creazione di una cittadella dell’innovazione (10,3%), istituendo un regime a fiscalità ridotta per attrarre investitori e imprenditori, ma anche un luogo in cui possano riunirsi e proliferare le start-up innovative. Sembra solida anche l’ipotesi di istituire una area sportiva (9,1%) attraverso la creazione di piscine, campi da tennis e piste d’atletica. Infine, si parla di destinare l’area ad un Salone del Gusto e del Design (8,5%), con lo specifico scopo di proseguire sulla linea del tema portante di Expo 2015, ovvero la corretta alimentazione e la sostenibilità.

 

L’orgoglio nazionale

Tra le ragioni che spiegano la manifestazione di un sentiment positivo verso Expo2015, a settembre e ottobre al primo posto troviamo il cibo, tema principale dell’esposizione (intorno a 19%), seguito dagli eventi associati ad Expo2015 (16%), sia nel sito della Fiera che in città, raggiunto dal dato costantemente in crescita dell’orgoglio che questo evento internazionale produce per Milano e per l’Italia (12% a  settembre e 14% a ottobre). Poi ci sono i padiglioni (13%). In modo interessante, sia a settembre che ad ottobre piace anche il messaggio dell’Expo legato al tema alimentare e della sostenibilità ecologica e rappresentato dalla frase simbolo della manifestazione “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” (10%).  Allo stesso modo vengono apprezzati il tocco di internazionalità (7-8%) che questo evento comporta e le infrastrutture (5-6%) costruite per Expo2015.

 

Commenti stranieri

Complessivamente, nel periodo analizzato (dal 1 settembre al 25 ottobre 2015) ci sono state in rete 489 mila menzioni che hanno parlato esplicitamente di Expo2015 in una lingua diversa dall’italiano, di cui 57 mila pubblicati dall’Italia. Un interesse verso l’Expo che cresce leggermente rispetto ai mesi precedenti, con una punta di 260 mila commenti nel solo mese di settembre 2015. In media le menzioni al giorno sono passate dalle circa 8.500 di giugno, alle 9.000 di luglio, alle 7.800 di agosto, alle 8.600 di settembre, alle 9.300 di ottobre. Se escludiamo dal conteggio tutti i commenti pubblicati dall’Italia, il numero medio di menzioni al giorno passa da 6.700 menzioni di giugno alle 6.400 di luglio, alle 6.300 ad agosto, alle 7.700 di settembre per arrivare alle 8.100 di ottobre. Tra i paesi che discutono maggiormente di Expo 2015, se escludiamo quella fetta di commenti provenienti dall’Italia, troviamo gli Stati Uniti (57,7%), poi il Giappone (5,6%), la Russia (5,1%), la Cina (3,8%), il Regno Unito (3,1%), l’Olanda (2,9%) e la Francia (1,2%). E oltre a discutere molto di Expo 2015 nel mondo, l’evento milanese piace, anche di più che agli italiani. Se ci concentriamo solo sui post in lingua inglese, infatti, il sentiment positivo è del 86,8% a settembre e del 85,8% ad ottobre, mentre la media complessiva nei 6 mesi di Expo è stata pari a 86,7%.

 

Il dibattito in rete

Si passa dalle circa 2 mila menzioni al giorno nel corso del 2014, alle 5 mila dei primi due mesi del 2015, fino alle quasi 9 mila a marzo, alle 18 mila ad aprile, alle 27 mila di maggio, 12 mila di giugno, 9 mila a luglio, 7 mila ad agosto, 10 mila di settembre e per finire alle attuali quasi 12 mila di ottobre. Si sono avuti picchi l’11 settembre, in concomitanza con il concerto dei The Kolors ad Expo e dell’inaugurazione del padiglione Sardegna; il 10 ottobre, data in cui ha avuto inizio il “dopo Expo” con l’incontro “Expo dopo Expo: le eredità di Milano 2015” e il 16 ottobre, data dell’inaugurazione del World Food Day da parte del Presidente della Repubblica Mattarella insieme con il Segretario dell’Onu, Ban Ki-moon. Complessivamente, tra i commenti identificabili per genere (dato da prendere comunque con prudenza), a Settembre per la prima volta sono più le donne a palare di Expo (51% donne), mentre ad ottobre più gli uomini (51% uomini).

 

I picchi nei mesi dell’esposizione

Oltre a quelli discussi per settembre ed ottobre, troviamo innanzitutto i giorni immediatamente precedenti e poi successivi all’inaugurazione dell’evento (dal 30 aprile fino al 2 maggio), poi il 4 maggio in coincidenza della partita di calcio benefica “MatchForExpo”; i giorni della visita di Michelle Obama ad Expo a giugno; il 10 luglio, in coincidenza della pubblicazione dei primi dati ufficiali degli ingressi; il 27 luglio, quando viene presentato il calendario della serie A direttamente dall’Expo; il 17 agosto, giorno della visita della Merkel; e intorno al 27 agosto, in concomitanza con il boom di affluenze e la visita del premier Israeliano Netanyahu.


Bergamo Scienza, show cooking dell’Accademia del Gusto

Anche l’Accademia del Gusto di Ascom partecipa a Bergamo Scienza 2015. Per la prima volta la scuola di cucina dell’Associazione commercianti di Bergamo prende parte alla manifestazione cittadina e propone uno Show Cooking nell’ambito della conferenza “Alimentazione, stili di vita e cancro” promossa da Humanitas Gavazzeni per sabato 17 ottobre. Due chef docenti dell’Accademia, Francesca Marsetti e Mirko Ronzoni, prepareranno una ricetta coerente con il tema della giornata dedicata al rapporto tra abitudini alimentari, stili di vita e prevenzione. La ricetta proposta e valutata dal Coordinamento del Servizio Dietologia dell’istituto sarà: Quinoa e piselli con bocconcini di salmone ripassato alla piastra e uvetta e verrà eseguita sia per l’appuntamento del mattino con le scuole che per quello pomeridiano indirizzato al pubblico.