Caro carburante, gli agenti di commercio chiedono ulteriori misure

Per la categoria i rincari rischiano di tradursi in un maggiore esborso annuo fino a 5 mila euro. La categoria richiede anche l’innalzamento del tetto di deducibilità del costo dell’auto

Gli agenti di commercio salutano con favore la scelta del governo di rispolverare l’accisa mobile, ma chiedono ulteriori misure, a partire dalle detrazioni fiscali, per contenere i costi legati al caro

Fabio Fracassi

carburante. “Contro il caro carburante, l’impegno del Governo per interventi che riducano il prezzo è apprezzabile ma non basta– commenta Fabio Fracassi, presidente del Gruppo Agenti di commercio Ascom Confcommercio Bergamo- .Gli sconti grazie all’extragettito Iva per abbassare la febbre del prezzo del carburante non sono più sufficienti a causa degli importanti rialzi del prezzo degli ultimi giorni. Non risolvono il problema e riportano tutt’al più la situazione a qualche giorno fa, quando i carburanti costavano 15/20 centesimi in meno, perché questa è la stima di sconto per ogni litro, che si avrà con l’introduzione dell’accisa mobile, slittata peraltro a domani. Agire in fretta sui costi del carburante e dell’energia è indispensabile: nonostante la drammatica guerra in Ucraina e le conseguenze internazionali, il rincaro così accentuato del carburante non trova giustificazione”. Tra le proposte della categoria, anche l’innalzamento del tetto di deducibilità del costo dell’auto, che può consentire di orientare la scelta verso auto con consumi inferiori. “Per noi agenti l’auto è insostituibile, come può esserlo il camion per gli autotrasportatori- continua Fracassi-. Abbiamo nell’auto un vero e proprio ufficio, con una media annua che va dai 50mila ai 70mila chilometri percorsi. Il tetto di deducibilità del costo dell’auto, 25mila euro, è bloccato da tempo ormai immemore e non ci consente di acquistare auto a minori consumi”. L’aumento del carburante incide in modo significativo “Gli aumenti per ogni pieno sono dell’ordine del 30-40 per cento, il che si traduce, a questi ritmi, in un maggiore esborso annuo compreso tra i 4 mila e i 5mila euro. Sono cifre importanti, che pesano enormemente sulla nostra attività con i margini già assottigliati per l’aumento dei costi e la diminuzione delle vendite a causa della carenza di materie prime. Servono misure per calmierare i costi o all’acquisto o in detrazione fiscale”. Il mercato per molti settori si sta di nuovo bloccando: “Siamo in una situazione che richiede azioni tempestive: non si sta vendendo e i costi aumentano vertiginosamente. Bisogna agire in fretta per calmierare i costi e ridare così fiato e fiducia alle imprese” conclude il presidente degli agenti di commercio bergamaschi.