Botteghe di Borgo Palazzo, Viscardi presidente. «La nuova sfida è il Distretto»

direttivo botteghe borgo palazzo 2016 rit correttaIl nuovo Direttivo dell’associazione Botteghe di Borgo Palazzo

Ha 25 anni il nuovo presidente delle Botteghe di Borgo Palazzo. È Nicola Viscardi, laureando in Ottica e Optometria e impegnato nell’attività di famiglia, il negozio storico Ottica Skandia, aperto nel 1957.

Vicepresidente nel mandato precedente, Viscardi riceve il testimone da Roberto Marchesi, che non ha ripresentato la propria candidatura ritenendo giusto promuovere una rotazione ed è stato confermato nel direttivo come consigliere. Il nuovo vertice, che resterà in carica due anni, è emerso al termine di una partecipata assemblea, almeno 60 persone, ieri sera nell’Artilab, lo spazio riaperto dal Gruppo Giovani di Confartigianato Bergamo, e segna un rafforzamento del gruppo dirigente, con ben 12 componenti, che sono anche punto di riferimento per i diversi segmenti della lunga arteria commerciale compresa tra il cavalcavia e l’incrocio con via Camozzi, per un totale di circa 200 attività.

Vice presidente è stato eletto Giorgio Maver (Smok bar), mentre la segretaria è Patrizia Marchesi (Progetto Casa Design). Sono entrambi nuovi ingressi, come i consiglieri Sergio Poli (Casa della Borsa), Marco Catoia (Cartoleria Bonfanti), Domenico Giordano (ristorante pizzeria Marechiaro), Habte Andom (ristorante eritreo Dahlak), Fabio Vanotti (panificio Vanotti) e Angelo Lizzola (La Sartoria). Confermati Roberto Marchesi (panificio Marchesi), Andreina Facchinetti (Facchinetti gioielli) e Maria Grazia Voltattorni (parrucchiera Patrizia).

Nicola Viscardi
Nicola Viscardi

Giovanissimo ma con già all’attivo due anni fitti di progetti e iniziative all’interno dell’Associazione, Viscardi ha ben chiara la direzione verso la quale è chiamato a muoversi il commercio tradizionale per guardare al futuro con qualche ambizione. «Il concetto di fondo – dice – è che bisogna essere incisivi fuori dalle proprie vetrine per esserlo anche dentro. Professionalità e qualità dei prodotti sono fondamentali, ma non bastano per confrontarsi con i centri commerciali e Internet. Bisogna essere in grado di fare la differenza proponendosi prima di tutto come rete».

In questi due anni le Botteghe si sono date da fare su più versanti, dall’animazione alla riapertura dei locali sfitti, all’ingresso nel Distretto del commercio. Un cammino da proseguire…

«La linea è sicuramente quella della continuità. In particolare, ciò che apre maggiori orizzonti – e sfide – è la partecipazione al Distretto urbano del commercio, perché è lo strumento che permette di considerare nell’insieme il sistema commerciale e di mettere in campo ragionamenti e progettualità che possono davvero diventare incisivi, combinandosi con altri aspetti della vita della città, come la viabilità e la gestione degli spazi urbani. Stiamo attendendo che la Regione accolga la richiesta di ampliamento del Duc (che dal centro è stato allargato a Città alta, Borgo Santa Caterina e, appunto, Borgo Palazzo ndr.) ed entreremo anche noi nella cabina di regia dell’organismo».

Il Distretto diventa, quindi, la sede ideale per interfacciarsi con l’Amministrazione comunale. Che cosa chiedete?

«Che i progetti vengano condivisi e che anche i commercianti possano essere protagonisti delle scelte, perché sono una parte importante della città, sono un presidio ma sono anche coloro che in prima persona possono prendersi cura del territorio in cui lavorano. Ciò di cui non si ha bisogno sono gli interventi “tanto per essere fatti”, ad esempio pezzi di pista ciclabile sparsi qua e là, che non servono a gran che se si interrompono dopo una cinquantina di metri, o pedonalizzazioni e limitazioni del traffico varate senza interpellare i negozi. L’idea è di poter partecipare ad un piano complessivo e mi sembra che sia condivisa dall’attuale Amministrazione nonché facilitata dal Distretto».

Come vorreste Borgo Palazzo?

«Un punto su cui continuare a lavorare è quello delle vetrine sfitte. Ne abbiamo riaperte tre in forma temporanea, con l’Artilab che resterà attivo fino al primo giugno, investendo tempo e impegno e dando un segnale forte di voler riscattare la via. È un’iniziativa che dimostra ciò che dicevo prima, il prendersi cura del “fuori”, superando l’interesse particolare del singolo negozio. Con l’ingresso nel Distretto ci auguriamo che il recupero degli spazi sfitti possa proseguire, con più risorse e magari in maniera più duratura».

Nel nuovo consiglio direttivo c’è anche un imprenditore straniero, Habte Andom del ristorante eritreo. È il segno che anche le attività “etniche” sono interessate al rilancio del commercio…

«Andom è in Italia da tanti anni ed è un’eccellenza con la sua attività. Tra i fondatori del festival Lo Spirito del Pianeta e presente all’Artigiano in fiera, rappresenta un tassello importante per l’Associazione perché speriamo che possa aiutarci a coinvolgere altre attività straniere. La multiculturalità dell’offerta commerciale è un dato di fatto che non si può nascondere e con il quale occorre confrontarsi».

Sul fronte dell’animazione e degli eventi cosa farete?

«Contiamo di proseguire e potenziare ciò che abbiamo proposto con successo in questi due anni, come la Festa nel Borgo, le iniziative per il Natale e la Notte bianca che la scorsa estate è stata una sorta di “numero zero”. Ci piacerebbe anche impostare un percorso per la promozione e la pubblicizzazione delle attività. L’obiettivo è inltre continuare a dialogare con tutti, con le associazioni e i residenti, e sviluppare collaborazioni».

A darvi una mano ci sono anche i social…

«In questi due anni sono stati utilissimi. Hanno snellito e velocizzato molto la comunicazione, l’organizzazione e la promozione. Speriamo che sempre più commercianti decidano di utilizzarli».

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