Bonus arredi, ecco come “funziona”

Il 31 maggio è stato approvato in Consiglio dei Ministri il Decreto Legge che proroga il bonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie sino al 31 dicembre 2013, estendendolo agli arredi. Al tetto massimo di spesa è di 96.000 euro per unità immobiliare – di cui è detraibile il 50% in dieci anni – è stato aggiunto un bonus per l’acquisto di mobili fino ad un massimo di spesa di 10.000 con una detrazione del 50% in dieci anni. Ne possono beneficiare tutte le persone fisiche che hanno in corso una pratica e sostenuto spese di ristrutturazione o manutenzione straordinaria a partire dal 26 giugno 2012. Il bonus riguarda esclusivamente l’acquisto di mobili destinati all’arredamento di immobili oggetto di una ristrutturazione ed è destinato all’acquisto di tutti i tipi di arredo effettuati a partire dal 6 giugno 2013 e non oltre il 31 dicembre 2013 (fa fede la data del pagamento secondo il criterio di cassa). I pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico “parlante” dal beneficiario della detrazione.
Federmobili, l’associazione dei rivenditori del sistema Confcommercio, ha fortemente richiesto, insieme con le altre più importanti associazioni di categoria della filiera, l’introduzione dello sgravio fiscale ed ora supporta i propri associati sul versante dell’informazione sulle modalità di gestione. Lo fa con un vademecum sintetico e con una guida dettagliata che approfondisce le situazioni che si possono verificare, con esempi, suggerimenti operativi e le risposte alle domande frequenti (scaricabile dal sito solo dai soci Federmobili). Ecco le principali informazioni.

Cosa deve fare il rivenditore?
· Il rivenditore deve innanzitutto ricordare che il bonus è utilizzabile esclusivamente se il cliente ha in corso una pratica di ristrutturazione. Nel caso non abbia in corso una ristrutturazione, può suggerire di aprirne una realizzando (e pagando con bonifico) lavori che rientrano nelle casistiche previste dalle normative (ad esempio interventi per la sicurezza domestica).
· Emettere fattura (di acconto e saldo o unica fattura) con i dati fiscali del negozio e con la descrizione dei beni e dei servizi acquistati.
· Chiedere all’acquirente di pagare tramite bonifico postale o bancario “parlante”, anche online (Il modello, già predisposto dalle banche, è il medesimo che si utilizza per effettuare gli altri pagamenti inerenti i lavori  di ristrutturazione e le voci da compilare sono tutte esplicitate: dati del beneficiario, partita Iva o codice fiscale dell’impresa, causale).
· Ricordare che l’ordinante del bonifico deve essere il soggetto al quale è intestata la fattura o ricevuta comprovante le spese per la ristrutturazione e la spesa di acquisto dei mobili (in caso di più persone che vogliono beneficiare della detrazione, ad esempio coniugi, la fattura dovrà riportare i codici fiscali di chi intende beneficiarne e il bonifico dovrà essere eseguito dagli stessi soggetti).
· Ricordare che deve esserci corrispondenza tra l’importo indicato in fattura e l’importo del bonifico.
Attenzione: al momento del pagamento del bonifico, banche e poste trattengono il 4% sull’imponibile a titolo di acconto dell’imposta dovuta dal rivenditore di mobili. La trattenuta del 4% verrà recuperata dal rivenditore l’anno successivo sotto forma di acconto sulle imposte. Si consiglia, nel caso la fornitura completa di mobili superasse i 10.000 €, di fare una fattura fino al valore ammesso alla detrazione e una con il rimanente da saldare con bonifico ordinario o altra forma di pagamento.

Il rivenditore può anche ricordare che:
· Il beneficio è pari al 50% del valore del mobili acquistati fino al limite massimo di 10.000 € (quindi per una spesa di 8.000 € si possono detrarre 4.000 €, per una spesa di 14.000 € se ne possono detrarre 5.000 €)
· In ogni caso spetta al cliente comunicare alla propria banca l’intenzione di pagare con un bonifico parlante per poter accedere alle detrazioni fiscali
· Il bonus vale sia per lavoratori autonomi che dipendenti
· La detrazione viene calcolata con la dichiarazione del 2013 (aprile 2014) e l’importo viene detratto in 10 anni con rate di pari importo
· Sui mobili non viene applicata nessuna ulteriore agevolazione fiscale (l’Iva è al 21% salvo ulteriori futuri aumenti)
· Non è possibile effettuare pagamenti con bonifico di importi differenti rispetto alla fattura emessa
· Se un cliente non avrà accesso alla detrazione di quanto acquistato perché non è in regola con l’ammissibilità della pratica il venditore non ha responsabilità (se si è attenuto al rispetto dei pagamenti e delle procedure)
· È possibile usufruire del bonus mobili anche pagando tramite finanziamento. In questo caso sarà il rivenditore al momento del caricamento della pratica ad indicare con le dovute modalità che si tratta di acquisto per il quale verrà richiesta la detrazione. Le società finanziarie si stanno attrezzando per adeguare i moduli già utilizzati per altri beni detraibili ai mobili.

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