Bergamo, centinaia di insegnanti precari senza stipendio

Teacher pointing to raised hands in classroom
Teacher pointing to raised hands in classroom

In provincia di Bergamo, centinaia di insegnanti precari incaricati di supplenze più o meno lunghe  non vengono pagati da settembre per intoppi burocratici e fondi insufficienti. In realtà, i pagamento avvengono a “macchia di leopardo”: a qualcuno è capitato di vedersi pagata una quota relativa a Ottobre, ma non ha ancora visto né Settembre, né Novembre, per non parlare di dicembre e della parte relativa alla tredicesima.

Lena Gissi, segretario generale nazionale CISL Scuola documenta: “Sappiamo di istituti dove i presidi o le segreterie anticipano di tasca propria i soldi perché insegnanti non arrivano a fine mese. C’è gente che si rivolge persino alla Caritas”. Proprio ieri il governo ha assicurato la “certezza della retribuzione”, ma con una circolare dei ministeri di Istruzione e Tesoro si prevede che le scuole mettano in pagamento quanto dovuto non prima della metà di gennaio. Anche alla vigilia delle feste, dunque, il quadro resta incandescente con i sindacati sul piede di guerra e il mondo della scuola in fibrillazione.

“Dopo i tanto declamati buoni propositi – dice Silvana Milione, reggente della CISL Scuola Bergamo – la notizia che per almeno 500 docenti supplenti del personale della scuola della nostra Provincia ci sarebbe stato un Natale “precario” è una dura realtà. Nonostante tutti i migliori auspici, infatti, la storia si ripete: anche quest’anno saranno in molti, non solo in Provincia di Bergamo, a trascorrere un Natale senza stipendio dopo aver lavorato magari anche in più scuole, abbandonato i luoghi di residenza e svolto le attività didattiche tamponando inefficienze e mancata visione di futuro.