Benzinai, Mora è il nuovo presidente. «Per andare avanti occorre aumentare i servizi»

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Il nuovo presidente dei benzinai Ascom è Renato Mora, 50 anni, gestore di una stazione di servizio a Dalmine, già componente del Direttivo del Gruppo in passato. Riceve il testimone da Giuseppe Milazzo, che per due mandati ha guidato la categoria. Sono stati confermati Pierangelo Cassotti (Verdello) ed Ernesto Tironi (Mozzo), nominati vicepresidenti, Angelo Carlo Amissini (Bergamo) e Giorgio Coffetti (Osio Sopra). Quattro i nuovi ingressi, quelli di Michele Caputo (Ciserano), Giacinto Galbusera (Lallio), Alberto Poma (Stezzano) e Stefano Rossetti (Bergamo).

Il neopresidente Renato Mora e l'uscente Giuseppe Milazzo
Il neopresidente Renato Mora e l’uscente Giuseppe Milazzo

In Bergamasca gli impianti di distribuzione carburante sono 227, di cui 37 in città. Nel giro di cinque anni le attività sono calate del 4,2% (erano 237 nel 2012), del 9,7% nel solo capoluogo (erano 41). «Nell’ultimo anno – analizza Mora – i consumi sono leggermente risaliti, ma la crisi continua a pesare e servirà ancora molto tempo prima di tornare ai livelli precedenti. La categoria inoltre risente pesantemente della crescita delle pompe bianche (i distributori non legati al circuito delle compagnie petrolifere ndr.) e degli impianti aperti dalla Gdo. Questi ultimi, in particolare, offrono prezzi che per le nostre realtà sono irraggiungibili».

Nonostante la concorrenza agguerrita, l’avanzare degli impianti “ghost”, completamente automatizzati e, per contro, i bassi margini e l’incidenza delle spese di gestione di chi sulla pompa ci sta quotidianamente, la figura del benzinaio, secondo Mora, non è in via di estinzione. «Certo è cambiata e dovrà continuare a farlo – evidenzia -. Mio padre ha gestito per 50 anni la nostra pompa di benzina ed oggi, per come sono mutati tecnologie e sistemi, non sarebbe più in grado. L’evoluzione è anche un’altra, quella verso servizi complementari al rifornimento, come autolavaggio, officina, gommista, oppure il bar o uno shop. Per andare avanti è fondamentale ampliare l’offerta – rimarca -, il nostro servizio però non è messo in dubbio, anzi mi sento di dire che sarà sempre più apprezzato. Del resto, è anche una questione di sicurezza, sia perché si ha a che fare con prodotti pericolosi e la presenza di addetti esperti è una garanzia, ad esempio per la verifica della conformità degli impianti di alimentazione gpl e metano, sia, in senso più ampio, per il presidio del territorio, tema sempre più importante».

Ciò che servirebbe per traghettare le imprese verso questa nuova dimensione è una vera razionalizzazione della rete. «Se ne è parlato molto in passato – ricorda Mora – ma alla fine non c’è stata una riduzione degli impianti, perché accanto alle chiusure ci sono sta anche numerose nuove aperture, a cominciare da quelle nei centri commerciali. Occorrerebbe rimettere mano alla questione, facilitando con incentivi le chiusure delle pompe collocate in zone problematiche per ragioni di viabilità, il che si tradurrebbe nella possibilità per chi resta di contare su erogati medi più alti».

Quanto alle attività del Gruppo Ascom, «il primo passo sarà conoscerci meglio – dice il presidente -, visto che il Direttivo è per metà nuovo. Quello successivo è rafforzare la partecipazione di una categoria che storicamente è sempre stata molto unita».

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