Etica di impresa e sostenibilità economica: mons. Beschi indica la via da seguire per la ripresa

Ieri in Ascom Confcommercio l’incontro tra il Vescovo di Bergamo e Imprese & Territorio: una “lezione” di teologia e filosofia imprenditoriale per alimentare il desiderio di essere comunità

Tra teologia e filosofia imprenditoriale, l’incontro organizzato presso la sede di Ascom Confcommercio Bergamo è stato l’occasione per rappresentanti delle diverse associazioni di categoria del territorio di condividere molti spunti e prospettive sul ruolo della rappresentanza, restituendo una visione di futuro nella quale riconoscersi a prescindere dagli interessi delle imprese. Senza proporre modelli o ricette da seguire, la “lezione” e soprattutto l’invito di mons. Beschi è stato quello di farsi trovare pronti a interpretare, nel quotidiano, il modello della sussidiarietà, dando segnali di speranza, di fiducia, ascoltando il territorio, le imprese, i lavoratori, dando risposte e creando occasioni di rete e di coesione.

Citando alcune letture del Vangelo e citando sia Papa Francesco sia Paolo VI, il vescovo di Bergamo ha voluto dare un’indicazione sulla via da intraprendere in questi tempi di ripresa post Covid, avviando una riflessione sul senso più autentico del desiderio, inteso non come domanda effimera legata al mercato ma come uno stimolo a credere, ad avere fiducia e, soprattutto, fedeltà. «L’idea che siamo mossi solo dal bisogno è una riduzione e una mortificazione della persona umana – afferma Beschi -. E lo è ugualmente limitarsi a soddisfare bisogni, creando continuamente necessità. Quando si parla di ripresa e rinascita dobbiamo domandarci piuttosto se siamo realmente mossi da un corale desiderio di ripresa». Una riflessione che vale tanto per le imprese, quanto per le comunità nelle quali, ricorda il vescovo, «constato che il desiderio di ritrovarsi non è semplice da alimentare né, tantomeno, da sostenere».
Riflessioni che sono accolte positivamente dai rappresentanti di Confartigianato, Ascom, Confimi, Coldiretti, Confcooperative, Confesercenti, Cna, Fai e Lia presenti all’incontro trasmesso in diretta streaming.


Da oggi coprifuoco spostato alle 24. E in zona bianca scatta il limite di 6 persone al tavolo al chiuso

Limite ai commensali salvo che siano tutti conviventi. Fusini, direttore di Ascom Bergamo: “Una misura di precauzione un po’ eccessiva rispetto alla situazione epidemiologica in continuo miglioramento”

Si attenua la stretta sul coprifuoco e viene posto un nuovo limite sui commensali a tavola. In base a un decreto approvato dal Consiglio dei ministri, da oggi – 7 giugno – il coprifuoco è stato spostato alle 24 e verrà abolito del tutto dal 21 giugno. Inoltre, da oggi e fino al 21 giugno 2021, in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per le attività dei servizi di ristorazione per un massimo di sei persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi.

Per quanto riguarda gli altri contenuti, in ordine cronologico i centri commerciali sono tornati ad aprire dal fine settimana del 22 maggio; le palestre dal 24 maggio; i ristoranti hanno ripreso il servizio anche al chiuso dal primo giugno, a pranzo e cena; i parchi tematici riapriranno il 15 giugno; matrimoni e feste dal 15 giugno, ma solo con il “green pass”; i congressi si potranno di nuovo organizzare dal primo luglio; sale giochi e bingo dal primo luglio; discoteche ancora chiuse.

L’altra decisione importante riguarda il cambio dei parametri del monitoraggio con il quale vengono stabiliti i colori delle Regioni. L’Rt, l’indice di diffusione del contagio, non sarà più determinante: conteranno il tasso di occupazione di terapie intensive e reparti ordinari e l’incidenza dei casi. Con meno di 50 casi per 3 settimane consecutive e un rischio basso si va in zona bianca, in cui le uniche misure in vigore sono il distanziamento e l’uso della mascherina. Nei primi 15 giorni di giugno, se il calo dei contagi si confermerà, potrebbero andarci 6 regioni: Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna (dal 7), Abruzzo, Veneto e Liguria (dal 14).

In zona bianca al massimo 6 persone al tavolo (al chiuso)

Con Ordinanza del 4 giugno pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed efficace a partire dal 6 giugno, il Ministero della Salute prova a fare finalmente chiarezza con riferimento al tema del numero massimo consentito di commensali seduti al medesimo tavolo in zona bianca. L’art. 1 della predetta Ordinanza prevede testualmente che “fino al 21 giugno 2021, in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per le attività dei servizi di ristorazione per un massimo di sei persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”. Da tale dettato normativo è possibile evincere che: in zona bianca, all’interno dei locali degli esercizi di ristorazione, fino al 21 giugno 2021, il numero massimo di commensali che potranno sedere contemporaneamente allo stesso tavolo è pari 6. Laddove le persone siano tutte conviventi, il numero potrà essere più ampio; a partire dal 22 giugno, il predetto limite non troverà più applicazione; sempre in zona bianca, negli spazi all’aperto, già da ora, non è applicabile alcun limite massimo di capienza dei tavoli.

In zona gialla, rimane confermato il limite di 4 persone per tavolo (anche in questo caso derogabile solo laddove le persone siano tutte conviventi), stabilito dall’art. 27, comma 1, secondo periodo, del DPCM dello scorso 2 marzo, disposizione espressamente richiamata nel preambolo dell’Ordinanza in commento.

“A onore del vero da noi la questione è relativa, perché la Lombardia dovrà affrontare un’altra settimana in zona gialla, l’ultima prima del passaggio in fascia bianca previsto per il prossimo 14 giugno – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Imprese Bergamo -. Detto questo, l’ordinanza può essere considerata come una misura di precauzione un po’ eccessiva rispetto alla situazione epidemiologica in continuo miglioramento. Una restrizione che forse è più frutto della paura che non altro. Insomma, si poteva soprassedere sul limite dei posti a sedere al chiuso: l’anno scorso, infatti, quando ancora la campagna vaccinale era un miraggio, con il termine delle restrizioni non ci furono limitazioni nei ristoranti e, di fatto, durante l’estate non si verificò un rialzo dei contagi. Ridurre quindi adesso a 6 i posti all’interno ci pare un po’ eccessivo anche perché i ristoranti dovranno adeguarsi ancora per gestire le prenotazioni e, soprattutto, i clienti dell’ultimo minuto.

Riapertura discoteche, Silb: “Pronti a collaborare per riaprire”

Il Commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, ha inviato al Comitato tecnico scientifico e alla Conferenza delle Regioni il protocollo messo a punto dal Silb-Confcommercio chiedendo di valutare una possibile riapertura in sicurezza sulla base delle indicazioni contenute nel documento e di considerare l’ipotesi di far vaccinare i più giovani proprio all’interno dei locali. Quest’ultima è una proposta avanzata proprio dal Sindacato, che aveva dato la disponibilità ad organizzare degli open day.

“Siamo pronti a collaborare per riaprire discoteche e locali da ballo in piena sicurezza”. Lo ha affermato, Maurizio Pasca, presidente del Silb, il Sindacato italiano locali da ballo aderente a Fipe-Confcommercio, commentando le indiscrezioni su un incontro con il ministero della Salute che si dovrebbe tenere martedì proprio per discutere della riapertura delle discoteche. “Una riapertura nei tempi e nei modi dovuti – ha spiegato Pasca – naturalmente in totale sicurezza per le persone. Chiederemo la riapertura con il green pass, cioè potranno entrare in discoteca coloro che sono vaccinati, che hanno contratto e sono guariti dal virus o che hanno tamponi negativi nelle 36 ore precedenti. Insomma siamo pronti a creare delle ‘bolle di sicurezza’ nei locali da ballo”. “Credo sarebbe giusto incontrarsi e aprire un tavolo di lavoro anche perché noi non siamo pulsanti o interruttori che accendi e spegni, abbiamo bisogno di programmazione e per questo non vogliamo aprire domani, ma il 21 giugno verrà abolito il coprifuoco su tutto il territorio nazionale e programmare una riapertura i primi luglio darebbe la possibilità di poter salvare almeno la stagione estiva. Riaprire in sicurezza per dare divertimento sano e sicuro. Anche perché altrimenti tre milioni di ragazzi, nel fine settimana specialmente, con le discoteche chiuse andranno ad affollare, andranno ad assembrarsi nelle piazze o in luoghi non controllati: meglio le discoteche dove invece il controllo c’è”ha concluso il presidente del Silb.


Il Green Pass è valido 9 mesi. Un’occasione per rilanciare anche il turismo di prossimità

 Giorgio Beltrami, presidente Visit Bergamo: “Il mondo dell’accoglienza dovrà cogliere le nuove esigenze adattando l’offerta con nuove regole in una logica di governance condivisa”

Il green pass, il certificato verde che fungerà da passepartout per spostarsi tra regioni di colore diverso, ma anche per partecipare a eventi, convegni, eventi civili e religiosi, avrà una validità di 9 mesi e non sei quindi, come inizialmente ipotizzato. Ma non solo: un’altra novità rispetto a quanto previsto è che sarà rilasciato già dopo la prima dose. È quanto prevede il Dl Covid pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in vigore da oggi. Il pass (su cui è ancora in corso la discussione a livello europeo per varare un documento comune che consenta di spostarsi anche tra Paesi) verrà rilasciato “anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”.

Una buona notizia per il settore turistico, di fatto tra i più colpiti dalla crisi, e chiamato a seguire un processo di rinnovamento importante come ricorda Giorgio Beltrami, presidente di Visit Bergamo e e presidente del Gruppo Bar, Caffè e Pasticcerie di Ascom Confcommercio Bergamo, intervenuto alla tavola rotonda del 17 maggio “Partiamo dai luoghi e facciamo rete. La rivincita dei territori per un turismo responsabile” di Bergamo Next Level, la rassegna organizzata da Università degli studi di Bergamo e Pro Universitate Bergomensi: “Nel mondo dell’ospitalità non èaffatto vero, come spesso si sente dire, che a fine pandemia, tutto tornerà come prima. Sono convinto, infatti, che questa maledetta esperienza modificherà i comportamenti del turista per lungo tempo, cambierà le sue abitudini e determinerà nuove aspettative che chiamano in causa noi operatori turistici ma anche enti e istituzioni. Per questo si deve guardare al futuro turistico con occhio diverso e innovativo come suggerisce anche la Fipe-Confcommercio che si sta orientando verso un nuovo modello di società turistica improntata sull’adattamento dei servizi alle nuove esigenze, partendo da percorsi diversi improntati principalmente alla sicurezza per l’utente. In questi ultimi anni stiamo assistendo ad un continuo mutare della fruizione turistica conseguenza anche del maggior tempo libero e le modalità di lavoro legate allo smart-warking, determineranno per molte persone una rivoluzione nell’utilizzo dello spazio-tempo in una sorta di lavoro itinerante. Tutto ciò coinvolgerà inevitabilmente il mondo dell’accoglienza che dovrà cogliere per tempo le modificate esigenze adattando l’offerta al nuovo che avanza. Se questa visione è condivisibile allora, tutti questi cambiamenti non possiamo subirli, dobbiamo saperli leggere per tempo e soprattutto governarli attraverso nuove regole”.

Cogliere i segnali del cambiamento

La condizione indispensabile nell’affrontare una tale sfida rimane la capacità, da parte degli attori in campo, di cogliere per tempo i segnali del cambiamento. Chi saprà interpretare prima degli altri competitors le nuove aspettative del visitatore godrà di un vantaggio sull’attrattività dei propri territori. Ecco perché’ dobbiamo fare squadra in modo che tutte le notizie riguardanti le aspettative del turista confluiscano il più rapidamente possibile ad una sorta di cabina di regia, agile e reattiva che possa mettere subito in campo tutti gli accorgimenti utili allo scopo e potrà essere di grande utilità – prosegue Beltrami che riveste anche il ruolo di vicepresidente regionale del coordinamento di Fipe Lombardia -. Le associazioni di categoria, proprio grazie a questo vantaggio, sono i primi soggetti a poter cogliere il mutamento della richiesta e pertanto devono riuscire ad attivare forme di stretta e agile collaborazione con gli enti turistici del territorio e con le amministrazioni comunali, in modo da concretizzare rapidamente azioni che soddisfino queste nuove richieste che ci troveremo a dover governare. Probabilmente non basterà più pensare alla sola destagionalizzazione ma, approfittando della maggiore discrezionalità di utilizzo del tempo libero, all’alleggerire, attraverso adeguate promozioni, sia nel campo dell’accoglienza che nel campo degli spostamenti, la pressione delle presenze dei fine settimana a favore delle altre giornate infrasettimanali. Tutto questo avrebbe il merito innanzitutto di ridurre gli assembramenti del week-end”.

L’altro importantissimo risultato sarebbe di migliorare l’offerta dei servizi  e terzo, ma non ultimo per importanza, la trasformazione della qualità occupazionale da precaria a indeterminata, grazie alla costanza del lavoro. “Abbiamo all’orizzonte nel breve due appuntamenti che porranno i nostri territori all’attenzione del mondo intero e cioè nel 2023 Bergamo e Brescia capitali della cultura e nel 2026 le olimpiadi invernali. Saranno questi gli eventi che segneranno la vera ripartenza turistica del dopo pandemia e rappresenteranno il ritorno alla cosiddetta normalità ma, credo, sarà una normalità diversa”.


Credito, nell’anno del Covid l’offerta cresce del 9% con una media di circa 25 mila euro a impresa

Il rapporto di ricerca Format Research sulle imprese conferma come la liquidità continua ad essere la reale criticità per il terziario

L’offerta di credito erogata dalle banche alle imprese del terziario in provincia di Bergamo è cresciuta del 9% da quando è scoppiata la pandemia, con 607 milioni di euro erogati e una media di 25 mila euro ad azienda, a fronte di uno stock di credito di circa 7 miliardi di euro. I prestiti erogati da parte delle banche alle imprese del terziario di Bergamo, circa 24 mila in tutta la provincia, sono stati necessari per sostenere i costi fissi e non per gli investimenti. È quanto emerge dal nuovo Rapporto di ricerca (Osservatorio sulle imprese del terziario) realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo sulle imprese del terziario.  Il rapporto conferma il trend in atto da ormai più di un anno e cioè che la liquidità continua ad essere la reale criticità per il terziario.
L’indicatore, rispetto al semestre precedente, è migliorato di 3 punti (da 30 a 33) e in prospettiva salirà a 37 a fine anno secondo il giudizio degli imprenditori. Il livello, inoltre, sale di 10 punti rispetto al dato nazionale dove la situazione è ancora più pesante. L’indice a 33 è però ancora troppo basso (-44,1%) rispetto ai livelli pre Covid del secondo semestre 2019 quando si attestava a 59 punti. Il dato è fortemente condizionato dai numeri drammatici del settore turismo (17), mentre il commercio (38) ha già in parte recuperato e i servizi (43) stanno tornando ai livelli pre pandemia. A soffrire sono soprattutto le micro e le piccole imprese fino a 5 addetti.

Domanda di credito

È in leggera diminuzione la percentuale di imprese che ha chiesto un finanziamento negli ultimi 6 mesi: sono il 35% contro il 37,0% di settembre 2020 (-5,4%). Di queste il 52% ha vista accolta la domanda, il 35% ha dovuto accontentarsi di un ammontare inferiore, l’8% non ha avuto la domanda accolta e il 5% è in attesa.
Rispetto al semestre precedente, è aumentato da 50,7 a 52 la percentuale delle pratiche accolte, mentre si è ridotta drasticamente quella inerente il numero delle pratiche in sospeso che da 24,8% è scesa al 5%: un segnale che le relazioni tra banca impresa si stanno nuovamente normalizzando dopo la pandemia. In quest’ottica sono salite (dal 18% al 35%) anche quelle accolte con importo inferiore, mentre le pratiche respinte da 6,6% salgono all’8%. Al netto di chi è stato respinto e che, quindi, rifarà domanda nel trimestre successivo, il 10,5% delle imprese non ha ottenuto una risposta positiva dal sistema bancario.

Costo del finanziamento

Riguardo al costo del finanziamento, gli imprenditori del terziario bergamasco fanno segnare un peggioramento del sentiment che da 50 a scende a 48 (-4%). Il peggioramento è in atto da inizio pandemia e nelle aspettative degli imprenditori il problema sta peggiorando. Il dato bergamasca è nettamente peggiore di quello nazionale che si attesta a 53: ben 5 punti percentuali in meno sono specchio di una maggior consapevolezza degli imprenditori orobici oppure di un effettivo e peggiore trattamento economico.

Costo dell’istruttoria

Anche il costo dell’istruttoria viene giudicato in leggero peggioramento rispetto al semestre precedente. L’indice è peggiorato di due punti, scendendo a 37 (-5,1%) rispetto al secondo semestre 2020. L’indice è leggermente migliore di quello nazionale che si attesta a 35.

Durata dei prestiti

Anche per quanto riguarda la durata temporale del credito la situazione sta peggiorando e l’indice da 43 è sceso a 41 (-4,7%). Si registra proprio nella minore durata dei finanziamenti il crollo più alto dell’indice da inizio pandemia, mentre la situazione bergamasca resta nettamente migliore di quella nazionale, il cui indice è a 27 con 14 punti percentuali più bassi rispetto al dato orobico.

Garanzie richieste

In leggero peggioramento (42 punti) anche il giudizio delle imprese bergamasche rispetto alle garanzie richieste che scende quindi di due punti rispetto al II semestre 2020 (-4,5%). Il confronto con il dato nazionale che si attesta a 36, è comunque positivo. L’indice, inoltre, sta tornando verso la normalità dei tempi pre-Covid, dopo che nel 2020 era nettamente cresciuto a seguito dell’estensione della garanzia del Fondo Centrale di garanzia con il decreto Legge liquidità (Legge 5/06/2020 n. 40).

Costo dei servizi bancari

In leggero peggioramento anche l’indice relativo al costo dei servizi bancari registrato presso le imprese di Bergamo che da 48 scende a 46 rispetto al semestre precedente (-4,2%). L’indice è nettamente migliore di quello nazionale che si attesta a 37.

“Le moratorie previste dal decreto liquidità scadono il 30 giugno 2021 – conclude Riccardo Martinelli, presidente Fogalco cooperativa di garanzia di Ascom Confcommercio Bergamo -. Oggi la maggior parte delle imprese del turismo e del commercio non alimentare non riuscirebbe a far fronte agli impegni finanziari stante una situazione di crisi di mercato e di limitazione dell’esercizio dell’attività. Per questo siamo soddisfatti che il Decreto Sostegni bis abbia allungato i termini fino al 31 dicembre, data entro cui confidiamo saranno cessate le restrizioni e sarà ripartito il mercato”.

Per Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo “Il giudizio degli imprenditori bergamaschi del terziario sui servizi bancari è in peggioramento e la liquidità resta un problema grave per le imprese del terziario tant’è che ogni semestre, da un anno e mezzo a questa parte, più di un imprenditore ogni tre è stato costretto a ricorrere a un nuovo prestito. Di fatto la pandemia è stata un “bagno di sangue” per la liquidità delle micro e piccole imprese del terziario. L’indebitamento è andato crescendo e questo graverà sulle spalle delle imprese non appena le moratorie si interromperanno. E proprio in questa drammatica fase le condizioni di prestito stanno peggiorando anche se, dopo il trauma del primo semestre 2020, i rapporti tra banca e impresa si stanno normalizzando sia nel numero di pratiche accolte sia nella riduzione di quelle in attesa, tornate ai livelli pre-pandemia”.

Massima priorità alla liquidità, quindi, alla luce del fatto che “il Decreto Sostegni bis – conclude Martinelli – prevede la possibilità di allungare i prestiti, a fronte però di una riduzione della copertura statale delle garanzie a seguito del negoziato, in via di definizione, tra l’Italia e l’Europa che, di fatto, apre la strada a una riduzione delle garanzie statali nell’ambito dell’accesso al credito. In quest’ottica, noi di Fogalco-Asconfidi Lombardia siamo pronti ad accompagnare gli imprenditori e a sostituire le minor garanzie presso le banche per poter far ripartire le imprese e aiutarle a ritrovare quella liquidità necessaria per portare avanti l’attività”


Dal gusto del mese al contest sui social: la stagione tutta da gustare del Gruppo Gelatieri Bergamaschi

Con l’estate alle porte entra nel vivo la stagione del Gruppo aderente ad Ascom Confcommercio Bergamo che riunisce 44 gelaterie di città e provincia

Con l’estate alle porte entra nel vivo la stagione del Gruppo Gelatieri Bergamaschi Ascom Confcommercio Bergamo. Come ogni anno, infatti, la macchina organizzativa si è messa in moto e tra le azioni previste per il 2021 spicca “Il frutto del mese”, una nuova campagna che proporrà un frutto di stagione che ogni gelateria si impegnerà ad utilizzare per l’elaborazione di una propria ricetta. Dopo la fragola ad aprile, a maggio la protagonista tra le oltre 40 gelaterie associate sarà l’amarena, mentre a giugno sarà la volta dei frutti di bosco. Si prosegue con melone (luglio), pesca (agosto), nocciola (settembre) e castagna (ottobre).
A breve partirà anche un contest sui social (Gelatieri Bergamaschi Facebook e Instagram) che mette in palio mezzo chilo di gelato artigianale per il cliente che raccoglierà più like alla foto scattata al gusto del mese.

Le 44 gelaterie aderenti

Le gelaterie aderenti in città sono: Carmen Gelato, Cuore, Gelateria Cherubino, La Marianna, Stekko, Verderosa.
In provincia: Il Dolce Freddo (Albano Sant’Alessandro), Laboratorio Gelateria Franca (Albino), Fior di panna (Almenno San Bartolomeo), Gelateria Petite Fleur (Almenno San Salvatore), Royal Caffè (Alzano Lombardo), Gelato Artigianale F.lli Bogni (Arcene), Gelateria al Parco (Canonica D’Adda), Gelateria La Gabbia (Capriate San Gervasio), Fiocco di Neve (Castione della Presolana), Gelateria Ubaldo (Chiuduno), Selzcafè (Clusone), Gelatissimo (Darfo Boario Terme), Oasi (Fara Gera D’Adda), Bar Centrale (Lovere), Gelateria Gusto Libero (Luzzana), Pasticceria Melograno (Madone), Brina Gelato&Cioccolato (Martinengo), Gelateria artigianale di Nembro (Nembro), La Fonte (Oltre il Colle), Pasticceria Toffy, Bar Commercio Gelateria (Osio Sotto), Gelateria Bonazzi (Ponte Nossa), Gibogel (Rogno), Sottozero Gelato&Cioccolato (Rovetta), Gelateria Arlecchina (San Paolo d’Argon), Gelateria di Mangini Marco (San Pellegrino Terme), Yog (Sotto il Monte), Bar Roma (Sovere), Rubis di Fachinetti (Torre Boldone), Lo Chef del Gelato (Trescore Balneario), Gelatiamo (Treviolo), Gelateria Brina (Urgnano), La Crem (Vertova), Gelateria l’Oasi (Villongo), Artigel, Il Gioppino, Pasticceria Morlacchi, La Voglia Matta (Zanica).

Per informazioni: tel. 035.4120135.


Agenti immobiliari, fare rete e “scambiarsi” gli immobili per contrastare l’abusivismo

Fimaa Bergamo invita a tenere alta la guardia. Il presidente Caironi: “Troppa concorrenza sleale di chi agisce senza titolo e senza iscrizione alla Camera di Commercio”

Stesso mercato, stesse regole. E altolà all’abusivismo. È un invito a tenere alta la guardia quello lanciato da Fimaa Bergamo, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari Bergamo aderente a Confcommercio. Un invito che cade in vista della scadenza del 31 maggio della verifica dei requisiti presso il Registro delle imprese della Camera di Commercio, conditio sine qua non per poter esercitare la professione che mai come in questo periodo, dato il boom delle compravendite immobiliari nonostante la crisi in atto, richiede un salto di qualità. E soprattutto la necessità di fare rete.
“Nei confronti del mercato Fimaa Bergamo svolge un ruolo di tutela della qualità professionale dei suoi 400 iscritti che devono rispondere a severi requisiti – sottolinea il presidente Fimaa Bergamo, Oscar Caironi -. Oggi il mercato sta cambiando e molti player abusivi fanno concorrenza sleale agendo senza titolo e senza nessuna iscrizione alla Camera di Commercio. Si tratta di uno spaccato che assorbe circa il 40% delle compravendite della nostra provincia. Un dato troppo alto che ci deve far unire ancora di più come categoria dato che rappresentiamo circa la metà degli agenti in Bergamasca: tutti uniti per arginare l’abusivismo e ‘pulire’ il mercato”.

Attenzione e vicinanza all’associato sono infatti i binari su cui Fimaa sta orientando la sua linea d’azione nel segno di una nuova etica e trasparenza. “Fare rete rappresenta un punto di svolta, una rivoluzione nel creare azione ed esecuzione e giungere alla profonda conoscenza della materia, considerando che il 70% dei nostri associati sono agenzie mono-proprietario che agiscono in autonomia – afferma Caironi -. Da tempo il nostro obiettivo è quello di costruire un’identità comune affinché ogni agente immobiliare possa identificarsi nella categoria e far parte di un’unica squadra”.

Perché fare rete

Ma se collaborare è fondamentale, perché fare rete? “Per migliorare il servizio ed essere più competitivi, ma anche per creare nuove competenze e facilitare le compravendite tramite il matching tra gli immobili – prosegue Caironi – Essere collegati e ‘scambiarsi” case vuol dire ottenere dei vantaggi economici reciproci e maggiore qualità del servizio ai nostri clienti, senza dimenticare l’assistenza Fimaa in generale: dalle consulenze gratuite alle tariffe vantaggiose per l’assicurazione obbligatoria fino alla comunicazione interna che corre veloce sui social e con una newsletter settimanale”.
Un altro elemento chiave è proprio la formazione per l’aggiornamento costante degli associati: “Nel 2020 abbiamo erogato oltre 250 ore di formazione e quest’anno siamo sulla stessa linea – conferma Caironi -. A settembre inizierà anche nuovo corso di management in collaborazione con l’Università di Bergamo. Sia per chi acquista sia per chi vende, la consulenza immobiliare è un valore aggiunto che fa la differenza per l’investimento: dobbiamo saper mettere davanti la persona e far collimare le sue esigenze con la realtà di mercato, senza creare false aspettative a chi acquista e dando sicurezza a chi vende».

Dall’analisi delle esigenze di acquirente e venditore si entra poi nel merito della valutazione dell’immobile, perno di ogni compravendita. “In questo ambito la conoscenza del territorio è fondamentale e da ben 27 anni Fimaa mette la sua firma sul Listino dei prezzi degli immobili con una commissione di esperti e gli agenti associati, vere e proprie sentinelle del mercato e primi promotori del territorio – conferma Caironi -. Nei prossimi giorni avremo un primo confronto per dare inizio al lavoro di raccolta dati in vista della pubblicazione quest’autunno”.

La polizza assicurativa tra i requisiti

C’è anche la polizza assicurativa a garanzia dei rischi professionali tra i requisiti che un agente immobiliare deve dimostrare per poter esercitare la professione a norma di legge. Periodicamente, infatti, il Registro delle imprese è tenuto a verificare la permanenza dei requisiti di idoneità previsti dalla legge per lo svolgimento dell’attività di agente d’affari in mediazione (artt. 7 e 8 del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 26 ottobre 2011). La procedura interessa tutte le imprese individuali e le società che hanno sede nella provincia di Bergamo e che svolgono l’attività di agente di affari in mediazione da più di 4 anni. Per confermare il possesso dei requisiti, le imprese coinvolte riceveranno una comunicazione all’indirizzo Pec iscritto al Registro imprese e dovranno inviare, entro il 31 maggio 2021, una pratica telematica completa dei moduli di autocertificazione dei requisiti, oltre alla copia dell’ultima polizza assicurativa stipulata.
Per informazioni: Ufficio Ata, tel. 035.4120340 ata@ascombg.it.


#Vogliamo una data: Ascom in piazza insieme a Fipe per dare voce alla galassia del terziario

 

La delegazione bergamasca di Ascom presente all’assemblea Fipe a Roma per chiedere al Governo una data della ripartenza per i pubblici esercizi

Titolari di bar e ristoranti, ovviamente, ma anche il mondo del catering e del banqueting, la ristorazione commerciale e collettiva, le discoteche, le imprese balneari e gli imprenditori del gioco legale e dell’intrattenimento: tutti insieme per chiedere al governo un programma per la riapertura definitiva delle loro attività, alcune delle quali chiuse da 14 mesi, e una data certa per avviarlo.

Sei mesi dopo “#SiamoATerra”, la manifestazione organizzata in 24 città con la partecipazione di migliaia di imprenditori, la Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, torna oggi in piazza a Roma per dare volto e voce all’esasperazione di un settore in ginocchio e alla galassia dei pubblici esercizi. Una manifestazione legale, corretta ed espressione di una categoria che soffre ma che ha diritto di riaprire per una forma di protesta ordinata e costruttiva, coerente con lo stile della Fipe che ha sempre cercato un confronto con le istituzioni, rifuggendo populismi, polemiche e strumentalizzazioni e che oggi vuole dare un altro segnale forte.

fipe assemblea roma

Presente anche una delegazione bergamasca

A partecipare al sit-in organizzato in piazza (La diretta dell’Assemblea Fipe a Roma) c’è anche la delegazione bergamasca di Ascom Confcommercio Bergamo formata dal direttore Oscar Fusini e Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Bar Caffè di Ascom e vicepresidente regionale del coordinamento di Fipe Lombardia: “Scendiamo in piazza con un solo obiettivo: una data certa per riaprire – commenta Beltrami -. Bar, ristoranti e locali serali sono fermi da troppo tempo senza possibilità di lavorare a pieno regime e poi c’è la stagione turistica alle porte. Paesi come Spagna e Grecia sono già in pista per le prenotazioni mentre da noi non c’è ancora nessun orizzonte temporale certo e il rischio è di far saltare un’intera stagione”.

Se, infatti, nella manifestazione di ottobre il disagio era stato espresso apparecchiando simbolicamente tavole vuote nelle piazze d’Italia, stavolta si è scelto di convocare direttamente in piazza San Silvestro l’Assemblea Straordinaria della Federazione per chiedere direttamente al governo, e alla politica in generale, un impegno preciso: una data della ripartenza e un piano per farlo in sicurezza.

Gli interventi in piazza: da Sangalli a Stoppani

Durante la mattinata si sono susseguiti i collegamenti live con le piazze di tutta Italia, intervallati agli interventi di tanti piccoli imprenditori che racconteranno le loro storie di quotidiana disperazione. Sono inoltre previsti gli interventi del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, e del presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani.
Intanto, nel giorno dell’audizione davanti alle Commissioni congiunte V e VI del Senato sul Dl Sostegni, il direttore generale Fipe, Roberto Calugi, ha lanciato un nuovo appello alla politica sottolineando che “attorno alla riapertura dei pubblici esercizi si combatte una battaglia politica che non fa bene a nessuno. Qui è in gioco il futuro di migliaia di imprenditori e di oltre un milione di lavoratori. Ci aspettiamo che il governo affronti il tema della ripartenza dei nostri locali così come ha fatto in passato per altre categorie, prevedendo un piano preciso, misure stringenti e controlli a tappeto per punire chi non le rispetta”.

 

 

 

 


Cinque ingredienti insoliti e difficili da trovare. Chi li conosce?

Avete mai provato il pandano? Sapete cos’è la lattuga sedano? E il fagiolo di Goa? Una guida su delle vere e proprie chicche da scovare

Il fagiolo di Clüsven

Il fagiolo di Clüsven fa parte del progetto di ricerca europeo Increase: prende il nome dalla località nel territorio di Gandino dove è stato coltivato, da oltre un secolo, dalla famiglia contadina Bonazzi. Roberto Colombi, già sindaco a Gandino, a inizio degli anni ’60, sposando una delle figlie Bonazzi, ha ricevuto dai suoceri i semi che ha piantato in località Rastei. Nel 2016 è stata avviata la coltivazione associata di mais spinato e fagiolo seriano. Si gusta nelle minestre di verdura, con la pasta e in umido con pomodori e spezie. 

 

Le foglie di pandano

Ce ne sono 600 varietà e in cucina la più utilizzata è la pandanus amaryllifolius: in Oriente si utilizza per dare un tocco di sapore a pietanze salate e per addolcire creme, dessert e bevande. Ottima fonte di aromi e profumi, le foglie di pandano sono ottime per aromatizzare il riso o per creare degli involucri all’interno dei quali cuocere le carne. Il sapore a metà tra vaniglia e mandorla rende il pandano ottimo anche per i dessert, (la pandan chiffon cake è molto soffice e profumata e colpisce per la sua insolita tonalità verde). È perfetto anche per la preparazione di smoothie. Dove si compra? Lo si trova solo nei market orientali, spesso in polvere.

 

La lattuga sedano

Celtuce, lattuga sedano, lattuga cinese, lattuga asparago: tanti nomi diversi per un ortaggio molto diffuso in Cina e che sta attirando la curiosità di chef di tutto il mondo grazie alle sue proprietà benefiche. La lattuga sedano è infatti un vero e proprio toccasana, ricco di sali minerali e vitamine. Della pianta si consuma lo stelo, wosun in Cina, ma anche le foglie crude sono commestibili e sono ottime per le insalate. In cucina, la lattuga sedano può essere poi bollita, grigliata e accompagnata da diversi tipi di condimenti o salse. Una volta pelato, il gambo si consuma sia crudo che cotto: ha un lieve sapore di sedano, molto croccante e succoso.

 

Il fagiolo di Goa

Per la sua forma bizzarra viene chiamato fagiolo alato ed è noto anche come pisello asparago per il gusto dei suoi baccelli. Originario della Nuova Guinea e diffuso in Indonesia e Thailandia, dove può raggiungere i 4 metri di altezza, il fagiolo di Goa è uno scrigno di usi culinari: le foglie si consumano come gli spinaci, lesse o saltate, i graziosi fiori rossi sono usati come colorante, le radici si consumano previa cottura i semi, una volta essiccati, sono usati per preparare una bevanda simile al caffè, mentre con la granella secca si prepara un alimento fermentato detto tempeh. Un must da provare sono i suoi baccelli saltati in padella con del burro e serviti caldi. La nota dolente? Trovarlo nei market è un’impresa. Coltivarlo è l’unica soluzione (i semi si possono ordinare su internet).

 

Il kiwano

Chiamato melone cornuto il kiwano piace per la delicatezza del sapore, la nota esotica del suo gusto e le sue proprietà idratanti. Benché in molti paesi africani venga cucinato intero (arrostito o bollito con altre verdure), il kiwano è ideale per un consumo fresco. La polpa può essere aggiunta ad insalate, creme, yogurt, smoothie, macedonie e può diventare anche l’ingrediente segreto di un cocktail: provate ad aggiungerlo, ad esempio, a un Margarita o a un Mojito. Oltre alla polpa, anche la buccia, ricca di vitamina C, può essere consumata (previa cottura).

 

 

La ricetta della Chiffon Pake al Pandano

Ingredienti

240 g di farina
300 g di zucchero
8 g di cremor tartaro
8 uova
2 pizzichi di sale
60 ml di latte di cocco
4 cucchiaini di estratto di pandano
125 ml di olio di semi di girasole
50 ml di acqua

Montate a neve ferma gli albumi e metteteli da parte. Montate i tuorli da soli fino a che non risulteranno chiari. Nel frattempo in una terrina setacciate la farina, lo zucchero, il sale e il cremor tartaro e mescolate. In una ciotola mettete il latte di cocco, l’estratto di pandano e l’acqua. Versate la crema verde ottenuta nei tuorli, aggiungete l’olio e montate per qualche minuto, unite gli ingredienti secchi e mescolate bene. Unite per ultimi gli albumi montati. Versate il composto in uno stampo apposito. Cuocete a 170° per circa 50-55 minuti.
Quando la torta sarà pronta, toglietelo dal forno e capovolgetela a testa in giù direttamente sul piatto dove desiderate servirla, lasciatela raffreddare e non appena sarà fredda si staccherà da sola. Spolverizzate con zucchero a velo e decorate con foglioline di menta.


Accesso al credito: nel 2020 Fogalco ha erogato 4,5 mln di finanziamenti

Il presidente Martinelli: “Ci siamo concentrati soprattutto sulle opportunità della finanza agevolata gestendo 377 pratiche e attivando una riduzione dei costi”

Poco meno di 4,5 milioni di finanziamenti erogati, di cui 450 mila euro di finanziamenti diretti: è questo il bilancio dell’attività 2020 di Fogalco, Cooperativa di Garanzia di Ascom Confcommercio Bergamo che favorisce, attraverso Asconfidi Lombardia, l’accesso al credito degli imprenditori del settore del commercio, terziario e turismo. Dati che arrivano all’indomani dell’approvazione del bilancio d’esercizio 2020 di Asconfidi Lombardia, organismo vigilato da Banca d’Italia e primo operatore nazionale ad aver costituito un modello “confidi rete”, intermediario finanziario che riunisce 14 realtà provinciali di tutta la Lombardia, di cui due bergamasche (Fogalco e Lia Eurofidi).

A livello lombardo l’analisi della situazione economico-patrimoniale nel corso del 2020 ha delineato un quadro generale dalle note positive: nel 2020 Asconfidi Lombardia ha registrato uno stock di finanziamenti in essere di oltre 387 milioni di euro, con credito deteriorato inferiore all’8%, e un’elevata copertura del rischio di credito conseguente a un portafoglio di garanzia maggiormente controgarantito, con un rapporto di copertura complessiva del 74,43% e di oltre il 98% sulle sofferenze. Si rafforza anche il Total Capital Ratio (dal 22,3% al 25,2%), a conferma dello stato di salute di Asconfidi che vanta un patrimonio di oltre 45,8 milioni di euro e un utile d’esercizio di 635.590 euro. Bene anche il rapporto costi e ricavi che si attesta attorno al 74,4%. Infine, Crif International e Cassa Depositi e Prestiti hanno assegnato ad Asconfidi Lombardia una valutazione di “basso rischio”con un rating di livello 1 che riflette un soddisfacente profilo finanziario.

“A livello provinciale – spiega il presidente di Fogalco, Riccardo Martinelli – i numeri riflettono il calo degli investimenti delle imprese nell’anno appena passato. Come consorzio fidi abbiamo comunque mantenuto la piena operatività attivando una riduzione dei costi per rendere più accessibile il servizio agli associati. Ci siamo concentrati soprattutto sulle opportunità offerte dalla finanza agevolata, gestendo 377 pratiche a supporto di altrettanti imprese, a cui si aggiungono una quarantina di pratiche avviate nel primo trimestre 2021. I finanziamenti, invece, sono calati di circa il 50% rispetto allo stock di 7 milioni del 2019. Del resto la pandemia ha colpito duro soprattutto il mondo del commercio e del turismo e questa fragilità ha comportato una riduzione della domanda di credito, nonché una richiesta di importi più bassi rispetto agli anni precedenti. Ma vogliamo essere speranzosi nella ripresa e continuiamo a essere a fianco delle imprese per ottenere credito a migliori condizioni e per supportare nuovi investimenti”.


Pos, assicurazioni, auto: si amplia l’offerta di convenzioni per i soci

Tanti gli accordi stipulati da Confcommercio imprese per l’Italia. Nel ricco carnet anche la nuova partnership con Vodafone e l’assicurazione infortuni

Dagli sconti sui viaggi in treno alle auto aziendali, dalle tariffe agevolate per la Siae alle assicurazioni sulla famiglia: sono alcuni dei vantaggi legati alle nuove convenzioni stipulate da Confcommercio-Imprese per l’Italia con importanti aziende del mondo bancario, assicurativo, della telefonia, di automobili e veicoli commerciali, servizi Ict.
“Come ogni anno rinnoviamo il sostegno ai nostri soci che hanno la possibilità di usufruire di un insieme di servizi e strumenti a supporto dell’attività d’impresa e delle loro esigenze – sottolinea Daniela Nezosi, responsabile area marketing di Ascom Confcommercio Bergamo -. Queste convenzioni non solo consentono di ottenere sconti significativi ma anche servizi aggiuntivi a prezzi calmierati e particolari condizioni di favore per lo sviluppo d’impresa”. Ecco le principali convenzioni in essere per gli associati Confcommercio.

Pagamenti Pos
Sono tante le convenzioni sui pagamenti elettronici siglate da Confcommercio con Tinaba, SumUp, Satispay, Moneynet, Unicredit e Nexi-Deutsche Bank: si va dalle condizioni commerciali di favore per l’acquisto di dispositivi avanzati, alle app che consentono di gestire pagamenti on-line e a distanza anche tramite smartphone o pc, fino alla possibilità per le imprese di dotarsi a condizioni di favore di pos per ottenere pagamenti da parte dei propri clienti con bancomat e carte di credito senza oneri fissi di noleggio.

Musica d’ambiente
Grazie alla convenzione stipulata fra Confcommercio con Siae, si possono ottenere sconti sulle tariffe per le esecuzioni musicali effettuate a mezzo di strumenti meccanici, sulla base di quanto previsto dalla legge per la tutela del diritto d’autore. Inoltre, il compenso dovuto per l’anno 2021 a Scf, il soggetto che gestisce il servizio di raccolta e distribuzione dei compensi, prevede uno sconto del 30% per pubblici esercizi, parrucchieri-estetisti, parchi divertimento ed esercizi commerciali (in quest’ultimo caso l’importo si riduce ulteriormente del 12% per i possessori di Confcommercio Card) e del 15% per le strutture ricettive.

Acquisto automobili
Tanti i vantaggi: dagli accordi con Seat, Ford e Fiat Chrysler Automobiles che garantiscono alle imprese associate speciali condizioni di acquisto di uno o più veicoli con sconti che vanno dal 18% al 39% alle offerte targate Piaggio dedicate ai veicoli commerciali, con ulteriori sconti sulla gamma Porter e Ape. Peugeot mette inoltre a disposizione anche veicoli elettrici e ibridi plug-in, con agevolazioni fino a 8.000 euro che si aggiungono all’ecoincentivo statale.

Telefonia
Grazie alla nuova partnership tra Vodafone e Confcommercio, gli associati hanno a disposizione proposte esclusive di telefonia, traffico dati e servizi a valore aggiunto, con una scontistica media di circa 180 euro all’anno.

Assicurazioni
Tra le convenzioni in essere Generali Italia propone sconti dal 25% al 30% per l’attività e dal 25% al 35% per la persona e la famiglia, mentre Assicurazione Arag riserva un’agevolazione del 20% sul premio di polizza.

Sicurezza e telesoccorso
Sanificatori d’aria professionali , dispositivi di teleassistenza salvalavita, lampadine a led, batterie ricaricabili e altri prodotti per la casa: gli associati che acquistano nello store online di Beghelli usufruiscono di uno sconto del 15%.

Viaggi in treno
È applicato uno sconto del 40% su tutte le tratte, per singoli acquisti delle offerte Flex, per l’ambiente Prima, Club e Salotti. Le agevolazioni sono applicabili solo sulle prenotazioni effettuate come persona fisica.

Vacanze
La piattaforma di prenotazione alberghiera ItalyHotels (www.convenzioni.italyhotels.it) offre ai soci Confcommercio la possibilità di prenotare l’albergo in tempo reale, garantendo uno sconto minimo del 5% sul migliore prezzo online e senza nessuna commissione richiesta.

Confcommercio Card
Infine, i soci possono contare sulla Confcommercio Card, una vera e propria carta di credito con disponibilità flessibile a partire da 1.600 euro al mese e fino a 65 giorni di vantaggio di valuta e coperture assicurative gratuite. Inoltre, i possessori della card possono contare su coperture assicurative gratuite per ritardo viaggi e bagagli, sanitaria e infortuni all’estero, soccorso stradale, protezione acquisti, assistenza informativa e servizi urgenti h24.