7 imprese su 10 non trovano personale con competenze adeguate

E tra i lavoratori,  prioritaria la qualità della vita, più importante della remunerazione

Enrico Betti

Resta ancora alto il numero di imprese in Bergamasca che sta cercando personale, nonostante il rallentamento dell’economia.  Tra i principali ostacoli nella ricerca, la scarsità di personale con le adeguate competenze, un vero e proprio problema rilevato dal 69% delle imprese. Centrale anche il tema della qualità della vita e la ricerca di un equilibrio tra tempo libero e lavoro: gli orari ritenuti pesanti  sono una difficoltà rilevata dal 29%. Sono queste alcune tra le principali evidenze rilevate dalla ricerca Ascom Confcommercio Bergamo- Format Research su “Personale e fabbisogni formativi”. L’Osservatorio rappresenta l’occasione per fotografare il tema nella sua evoluzione, mettendo a confronto il dato attuale con il biennio precedente. Emerge così come il problema della mancanza di competenze fosse tutto sommato non prioritario nell’immediata fase post pandemia, quando l’urgenza era quella di riorganizzare immediatamente il lavoro, quasi azzerato tra lockdown e restrizioni. Oggi invece la questione è centrale per le imprese e costituisce per il 69% il principale ostacolo nella ricerca del personale. Dal lato lavoratore restano alte le considerazioni legate alla qualità della vita e al benessere. Non è più o non è ormai solo un problema di denaro: gli orari pesanti e le mansioni ritenute poco attrattive costituiscono la prima e la terza motivazione per il rifiuto della proposta lavorativa. Le retribuzioni ritenute insufficienti (prioritarie per il 38,2% dei candidati nel 2022) sono importanti ma non così fondamentali: condizionano infatti il 22% delle scelte. “E’ un problema che sta condizionando pesantemente le nostre attività- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. Se dopo il lockdown la mancanza di competenze adeguate non era così sentita, perchè era più urgente far ripartire le attività, ora l’assenza di profili adeguati rappresenta il principale ostacolo per 7 imprese su 10 che intendono ampliare il proprio organico. A cambiare è anche l’approccio al mondo del lavoro: oggi la qualità della vita e il benessere sono prioritari e arrivano a contare più della retribuzione. Bisogna focalizzarsi anche sul benessere dei lavoratori e sulla conciliazione tra tempo libero e lavoro”. A rendere  il mercato più selettivo è l’esigenza di incrementare la produttività del lavoro. “Per il 29% dei lavoratori gli orari di lavoro sono ritenuti pesanti- commenta Enrico Betti, responsabile Area Lavoro e Relazioni sindacali Ascom Confcommercio Bergamo- e da ciò emerge quanto sia prioritario tenere conto di tutti gli aspetti atti a favorire la conciliazione tra vita privata e professionale. Gli imprenditori sono disposti a pagare il personale più di quanto preveda il contratto collettivo. Un tempo ciò accadeva perchè si scatenava una sorta di competizione tra aziende, ora invece si cerca con una maggiore remunerazione di trovare il profilo adeguato”.

Personale e fabbisogni formativi

I dati della ricerca di questo autunno segnalano come le imprese che hanno effettuato ricerca del personale sono il 42,8% delle imprese del terziario orobico, in calo dello 0,3% rispetto allo scorso semestre, ad aprile 2023. Pur poco meno di una su due, quindi, sono ancora molte le imprese che necessitano di nuovo personale.  Il 58,2% segnala delle difficoltà nel reclutare personale, in crescita del 5,2% rispetto allo scorso semestre quando erano il 53,0%.  Le imprese che incontrano molte difficoltà sono cresciute dal 30,8% al 37,0% con + 6,2% dato di crescita più alto. Tra le motivazioni delle difficoltà dichiarate dalle imprese spicca la mancanza delle competenze richieste che arriva al 69,0%, al primo posto dal lato azienda.  Seguono: orari ritenuti pesanti (29%), retribuzione ritenuta insufficiente(22%) e mansioni di lavoro ritenute poco attrattive (18%). Non manca la concorrenza delle altre imprese del settore ( 17%).

Uno sguardo sul medio periodo dopo la pandemia

Dall’analisi dei dati relativi agli ultimi due anni (confrontando la  ricerca di ottobre di quest’anno  con gli stessi periodi del 2022 e  del 2021),emerge come la grande ricerca di personale è avvenuta soprattutto a partire dall’autunno 2021, post pandemia, quando le imprese si organizzavano per la ripresa dopo le restrizioni legate all’emergenza sanitaria. In quel momento a cercare nuovo personale era ben il 34,7% delle imprese. Un dato destinato a salire ulteriormente,  tanto che nell’autunno 2022 il numero delle imprese in cerca di personale era il 45%. La prima lieve battuta d’arresto arriva ora, al 42,8%, con i primi rallentamenti registrati in estate. Le imprese che hanno incontrato molta difficoltà nel reclutare sono salite dal 12,6% dell’autunno 2021 al 35% nell’autunno 2022, fino a crescere ulteriormente al 37%. Le imprese che incontravano abbastanza difficoltà sono scese dal 47,6% dell’ottobre 2021 al 21,0% dell’autunno 2022, dato in linea con il 21,2% attuale. Le imprese che incontravano poche difficoltà sono salite dal 39,8% nel 2021 al 44,0% nel 2022 al 41,8% nel 2023. Osservando le motivazioni addotte dalle imprese si nota come la mancanza di competenze dei candidati, che non era poi così allarmante nel 2021, si è trasformata nel vero problema per le imprese (nel 2021 era rilevata dal 26,9% delle imprese, nel 2022 dal 57,1%, nel 2023 dal 69%). Allo stesso modo, gli orari di incarico ritenuti pesanti, motivazione che portava il 24% dei candidati a rifiutare il posto, sono sempre più dirimenti per chi cerca lavoro, rappresentando il principale ostacolo nella ricerca di personale (29%). Le mansioni ritenute poco attrattive, al 32,0% nel 2021 sono scese al 14,3% del 2022 e risalite al 18,0% nel 2023.  La concorrenza delle imprese del settore, che rappresentava un problema per il 35% nella prima fase di riorganizzazione post pandemia nel 2021, è particolarmente sentita dal 17% delle imprese (dato in linea con l’autunno del 2022). La distanza dal luogo di lavoro e abitazione é un problema per il 7%  (dato sceso nell’ultimo anno, quando con i rincari energetici era per il 9,5% un ostacolo nell’assunzione di nuovo personale).

L’impatto sul business

L’impossibilità di impegnarsi nell’innovazione di servizio (30,9%) e una riduzione dei ricavi (24,4%) costituiscono gli effetti più gravi della difficoltà nel reclutare le figure ricercate (dati ottobre 2023, in base all’indagine effettuata tra il 58,2% di imprese che incontrano difficoltà nella ricerca del personale). Seguono:  il mancato ampliamento delle attività con nuove sedi (20,8%) e la rinuncia all’estensione dell’orario di apertura (13,8%).


Elettrodomestici, come diventare luoghi di raccolta Raee- Ldr

Opportunità e vantaggi per i negozi attraverso il ritiro di vecchi elettrodomestici 

Ascom Confcommercio Bergamo, in collaborazione con Ancra (Associazione nazionale commercianti radio, televisori elettrodomestici e affini) promuove tra i rivenditori il nuovo progetto “Luoghi di raccolta Raee-LdR”, che offre opportunità e  vantaggi per i negozi specializzati di diventare punti di raccolta per lo smaltimento di vecchi elettrodomestici e dispositivi. Ancra Confcommercio ha infatti preso parte, a partire dal 2019, all’Accordo di Programma con produttori e amministrazione pubblica sulla gestione dei Raee, ottenendo risorse economiche per i soci che decidano di adibire uno spazio nei loro negozi per la raccolta di elettrodomestici da smaltire. Aderendo al progetto, tutti i negozi potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto pari a 500 euro, oltre ad ottenere un riconoscimento economico per ogni tonnellata di elettrodomestici conferiti. “Questa è un’opportunità straordinaria per contribuire attivamente alla sostenibilità ambientale e promuovere la responsabilità sociale. Diventare luogo di raccolta (Ldr) Raee rappresenta un’occasione  di relazione con i consumatori, al di là del riconoscimento economico – commenta Antonio Campana,  presidente del Gruppo Rivenditori Elettrodomestici Ascom Confcommercio Bergamo-.  È un incentivo per richiamare in negozio nuovi clienti e di fidelizzare la clientela con un nuovo servizio, ovviando a un problema che riguarda un po’ tutti noi: quello di avere in casa elettrodomestici a fine vita da smaltire”. Nel corso di un incontro informativo, svoltosi nei giorni scorsi, il direttore generale Ancra Confcommercio Dario Bossi ha fornito tutti i dettagli per diventare luoghi di raccolta: “Il requisito fondamentale resta l’iscrizione all’albo nazionale gestori ambientali 3bis in Camera di Commercio. E’ poi garantita l’iscrizione gratuita al portale del Cdc Raee, che consegnerà i cestoni idonei per la raccolta e raccoglierà ogni richiesta di ritiro elettrodomestici da smaltire. L’associazione invece consegnerà cartelli espositivi e materiale utile per informare la clientela dell’opportunità di consegnare tutti i piccoli elettrodomestici (phon, ferri da stiro, telefoni, rasoi) che fino ad oggi doveva provvedere a smaltire da sé nelle apposite piazzole”. Ascom è a disposizione per presentare la pratica di iscrizione. Info: 0354120135.


Elettrodomestici, l’opportunità di diventare punto di raccolta Raee

Martedì 7 novembre alle ore 13.15 incontro informativo con Ancra nella sede Ascom 

Ascom Confcommercio Bergamo, in collaborazione con Ancra (Associazione nazionale commercianti radio, televisori elettrodomestici e affini), presenta il nuovo progetto “Luoghi di raccolta Raee-LdR”.  L’incontro in programma martedì 7 novembre alle ore 13.15 nella sede cittadina di Via Borgo Palazzo 137, illustra le opportunità e i vantaggi per i negozi specializzati di diventare punti di raccolta per lo smaltimento di vecchi elettrodomestici e dispositivi. Ancra Confcommercio ha infatti preso parte all’Accordo di Programma con produttori e amministrazione pubblica sulla gestione dei Raee, ottenendo risorse economiche per i soci che decidano di adibire uno spazio nei loro negozi per la raccolta di elettrodomestici da smaltire. Aderendo al progetto, tutti i negozi potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto pari a 500 euro, oltre ad ottenere un riconoscimento economico per ogni tonnellata di elettrodomestici conferiti. “Questa è un’opportunità straordinaria per contribuire attivamente alla sostenibilità ambientale e promuovere la responsabilità sociale. Diventare luogo di raccolta (Ldr) Raee rappresenta un’occasione  di relazione con i consumatori, al di là del riconoscimento economico – commenta Antonio Campana,  presidente del Gruppo Rivenditori Elettrodomestici Ascom Confcommercio Bergamo-.  È un incentivo per richiamare in negozio nuovi clienti e di fidelizzare la clientela con un nuovo servizio, ovviando a un problema che riguarda un po’ tutti noi: quello di avere in casa elettrodomestici a fine vita da smaltire”.
All’incontro partecipano il direttore generale Ancra Confcommercio Dario Bossi, il presidente del Gruppo Rivenditori Elettrodomestici Ascom Confcommercio Bergamo  Antonio Campana e il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini. L’associazione è a disposizione per presentare la pratica di iscrizione. Partecipazione libera e gratuita, previa iscrizione, compilando l’apposito form sul sito Ascom. Info: 0354120135.


Terziario, migliora la fiducia nonostante le criticità

Le imprese del commercio, turismo e servizi mostrano ancora una volta la loro resilienza e guardano con maggiore ottimismo ai prossimi mesi 

La situazione del terziario bergamasco resta negativa ma sta migliorando rispetto all’anno terribile del 2022. Dopo il panico dello scorso anno, causato dall’esplosione dei costi dell’energia, il clima di fiducia delle imprese del terziario bergamasco migliora, in linea con il dato nazionale. La fiducia nella propria impresa è addirittura cresciuta rispetto al dato pre-Covid del 2019 (51 a ottobre 2023 contro il 49,8 dell’ottobre 2019). Migliora anche leggermente l’andamento dei ricavi (53 del 2023 contro il 48 della scorsa primavera e il 52,1% del 2019), anche se l’impatto di inflazione e ritardi nei pagamenti continuano a destare preoccupazione. Tiene anche l’occupazione, in lieve crescita rispetto al periodo precedente (attualmente a quota 53 rispetto al 51 di marzo), con previsione di un assestamento a quota 52 a marzo 2024. Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dall’ultimo Osservatorio Congiunturale Ascom Confcommercio Bergamo- Format Research. La presentazione degli ultimi dati e indicatori (aggiornati a fine ottobre), affidata al presidente di Format Research Pierluigi Ascani,  è stata anche l’occasione per fare un’analisi sul tessuto economico del terziario bergamasco che, con quasi 44mila imprese, rappresenta il 62% delle aziende in Bergamasca (extra agricole). Il primo semestre 2023 ha registrato un maggior numero di aperture e minori chiusure rispetto all’analogo semestre del 2022. Le criticità non mancano: il turnover resta alto e con esso la fragilità delle nuove imprese che affrontano un mercato sempre più difficile. “Restano molte criticità da risolvere, dagli aumentati costi che le imprese devono sostenere alle grandi difficoltà che molte famiglie stanno vivendo, tra aumento dei tassi di interesse e inflazione, che erodono mese dopo mese la capacità di spesa- commenta Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo-. Ciò nonostante le imprese bergamasche mostrano ancora una volta resilienza e un certo cauto ottimismo. La fiducia sia nella propria azienda che nel futuro è in netto miglioramento, ed è il giusto presupposto per affrontare le sfide del mercato”. Il dato- in linea di massima positivo- evidenzia quanto la crisi energetica dei primi mesi dell’anno fosse allarmante: “Il caro bollette ha rappresentato la vera emergenza di inverno e primavera scorse- ha aggiunto il direttore Ascom Oscar Fusini-. Ora le imprese confidano in un miglioramento, benchè i ritardi nei pagamenti e gli aumentati costi dei fornitori preoccupino tutti”.

Il tessuto economico: l’analisi delle imprese del terziario

Il terziario della provincia di Bergamo è costituito da 43.714 imprese il 62% delle imprese extra agricole attive in provincia. Di queste 17.818 sono del commercio, 5.526 del turismo e 20.370 dei servizi (servizi alle imprese e servizi alla persona). Le nuove iscrizioni nel primo semestre sono aumentate tra il 2022 e il 2023 da 783 a 813. Le cessazioni nel primo semestre sono diminuite da 1.847 a 1.468. Il saldo semestrale è passato da -1.064 a – 655. Le nuove iscrizioni crescono nel turismo da 100 a 110 e nei servizi da 390 a 420. Diminuiscono le nuove aperture nel commercio, da 293 a 283. Tuttavia, il dato positivo è che le cessazioni diminuiscono nel primo semestre sia nel commercio (passando da 670 a 320) che nel turismo (da 172 a 140) e nei servizi  (da 222 a 195).

Clima di fiducia e congiuntura economica

La fiducia nell’economia italiana si conferma a quota 42 , in linea con le previsioni dell’ultimo osservatorio, ma con un punto in meno rispetto alla primavera scorsa. La previsione per il prossimo anno è di un assestamento del valore a quota 43. L’indice bergamasco è comunque migliore di 6 punti rispetto a quello nazionale. Il sentiment resta in linea di massima positivo, in particolare per le imprese più strutturate (sopra i 10 addetti) e per il comparto dei servizi; per il commercio e per le imprese sopra i 2 addetti il clima è in linea con le aspettative, mentre è negativo per il settore turismo e per le imprese micro (fino a 1 addetto).
A crescere è  invece la fiducia nell’andamento della propria impresa: l’indicatore sale a 51 (3 punti in più rispetto a aprile 2023). Tuttavia la previsione in vista dei prossimi mesi è di un assestamento a quota 51. I bergamaschi sono più ottimisti rispetto alla media degli imprenditori italiani (il cui indice attuale è a 48, con un calo previsto a 46 per la prossima primavera).  Decisamente al di sopra della media è l’indice del settore dei servizi (60 e 61 nel 2024) e quello delle imprese sopra i 10 addetti (62 attuali e previsione di 61 nel 2024). Un po’ sopra la media anche l’indice del commercio (53 attuale e previsione a 52 nel 2024). Sotto la media resta l’indice del settore turismo (a 40 sia attuali che in previsione  del nuovo anno).
L’indice dell’andamento dei ricavi è salito a 53 (+ 5 punti rispetto a quello della primavera). Le previsioni da qui a sei mesi sono di un valore a 51. L’indice delle imprese del terziario orobico è più alto di quello nazionale che ha perso 3 punti dalla primavera scorsa, con previsione di un’ulteriore diminuzione nel nuovo anno. L’indice è sopra la media per i servizi e il commercio e quello delle imprese dai 10 addetti a salire. E’ sotto la media per il turismo e per imprese fino a 9 addetti.  L’indice dell’andamento occupazionale delle imprese del terziario orobico è migliorato rispetto a aprile 2023 ed è passato da 51 a 53. L’assestamento per il prossimo autunno è peggiorativo con la perdita attesa di 1 punto. Il dato è peggiore di quello nazionale che è a 55. Il dato  è sopra la media per il settore dei servizi e per il commercio e per le imprese dai 6 addetti. E’ nettamente sotto la media per il settore del turismo e per le imprese micro e fino a 5 addetti.

I prezzi dei fornitori

Il 60,4% delle imprese registra un aumento dei prezzi dei fornitori (a marzo scorso erano il 60%), il 36,0% rileva una sostanziale stabilità e il 3,6% una diminuzione. Le previsioni per la prossima primavera, di contro, evidenziano un’attesa di aumento dei prezzi per il 73% delle imprese.

I tempi di pagamento

Sebbene il 32% delle imprese dichiari un peggioramento dei tempi di pagamento. L’indice specifico registra tuttavia un miglioramento dalla scorsa primavera, 35 attuali contro 33 nel primo semestre 2023, con la previsione di recupero di un ulteriore punto (36) entro la prossima primavera.


Innova Retail Award, Bonicelli Salumeria il miglior negozio indipendente Food

La storica bottega di montagna ha saputo evolversi e crescere grazie al catering. Ora il sogno è aprire una trattoria

La sesta edizione degli Innova Retail Award, riconoscimento annuale che premia progetti di innovazioni nel retail organizzato dalla società Kiki Lab 360° Retail (Gruppo Promotica), ha incoronato ieri all’Enterprise Hotel di Milano la storica insegna di Villa d’Ogna “Bonicelli Salumeria” miglior negozio indipendente Food. Il riconoscimento, assegnato da una giuria di top manager di aziende retail, professionisti ed esperti (elenco completo su https://innovaretailaward.it/la-giuria/), ha premiato l’evoluzione della storica bottega di montagna, che negli ultimi dieci anni ha portato i prodotti bergamaschi e tipici nel mondo, con catering e servizi collegati al negozio di riferimento per la spesa quotidiana in paese. Il progetto imprenditoriale di Luca Bonicelli – dal 2003 alla guida del negozio di famiglia, che vanta una tradizione dal 1964- consiste nell’evoluzione da Salumeria di Montagna ad azienda di catering, molto apprezzata da privati e aziende, oltre che RSA e scuole. Ora il sogno dell’intraprendente patròn, alla guida del Gruppo Salumieri e Gastronomi Ascom Confcommercio Bergamo, è quello di aprire una trattoria d’altri tempi, dove le ricette e il saper fare di una volta facciano sentire a casa i commensali, riscoprendo antiche tradizioni. “E’ un sogno che spero possa uscire al più presto dal cassetto, anche se credo che ci vorrà qualche anno per poterlo realizzare– commenta Luca Bonicelli, esprimendo la soddisfazione per il premio ricevuto-. Inizio con la gioia per questo riconoscimento inaspettato ma estremamente apprezzato, ottenuto grazie all’impegno di tutta la mia squadra e gruppo di lavoro. Dedico il premio a tutti quanti mi affiancano ogni giorno nel mio lavoro quotidiano e nelle trasferte all’estero, a chi ha iniziato con me l’avventura di catering ed eventi, partendo da piccoli ricevimenti per arrivare a grandi eventi internazionali e a chi dà sempre il suo contributo all’attività che, nonostante si sia ingrandita di anno in anno, resta sempre una famiglia”.

I premi e le menzioni speciali assegnati a Innova Retail Award 2023

Vincitore assoluto è Esselunga con il progetto “Eccellenze”. Nel retail Non food vince Mondadori per la Nuova Libreria Mondadori Duomo.  Nel retail food, vinto da Esselunga, menzione speciale al progetto Conad-TuDay. Nella categoria Horeca vince il progetto Mulinum di Mulinum Agricola. Nei centri commerciali, Ethos con il progetto APPerò; menzione speciale al Consorzio Quasar Village con il Progetto Asilo +. Nella categoria negozi indipendenti Non food, Tecnica San Giorgio con “La rivoluzione del negozio ferramenta”; menzione speciale a The Real Economy- Progetto: TooMe. Nella categoria sostenibilità, Carrefour con il Progetto Società Benefit; menzione speciale a:  Coop Italia- Progetto: Donna, vita, libertà ; Ikea- Progetto: Me for women, mentorship programme; Humanitas Gavazzeni-Progetto Scuola Pazienti. Nella categoria Start-Up Tech, Drilldown- Progetto Tuduu.


Marco Migliorati è il nuovo presidente di Promoserio

L’assessore al Turismo del comune di Rovetta, già componente nel precedente cda, alla guida dell’agenzia di promozione turistica 

Promoserio ha scelto il suo presidente. Il  nuovo consiglio di amministrazione dell’agenzia di promozione turistica della Val Seriana e Val di Scalve, nata nel 2010, ha eletto all’unanimità Marco Migliorati, assessore al Turismo del comune di Rovetta, nel corso dell’assemblea di lunedì 23 ottobre. Migliorati, 37 anni, libero professionista,  era già componente da tre anni del cda uscente che faceva capo all’ex presidente Maurizio Forchini. La nomina arriva una settimana dopo il rinnovo del cda, a 11, che resterà in carica per i prossimi tre anni. Il cda è composto da Patrizia Azzola (nominata dalla Comunità Montana Valle Seriana), Silvia Ferri (nominata dalle associazioni di categoria), Andrea Spotti (eletto dai soci del settore Industry), Pamela Rossi e Simone Grigis (eletti dagli operatori turistici), Cristiana Verzeroli (eletta dalle Pro loco), Giambattista Gherardi (eletto dai Comuni della Media e Bassa Valle Seriana), Roberto Balduzzi (eletto dai Comuni altamente turistici) e Marco Maninetti (nominato dalla Provincia di Bergamo).
Ad affiancare il neopresidente Migliorati Anselmo Agoni, nominato dalla Comunità montana di Scalve. Conferma per il segretario Guido Fratta. Il passaggio di consegne tra Forchini e Migliorati è stato ufficializzato con il rito della simbolica consegna delle chiavi e della bandiera dell’ente. Ora l’appuntamento è per il 28 novembre, data di presentazione nell’ambito dell’assemblea della Comunità Montana Valle Seriana di idee e linee programmatiche, oltre che prima occasione ufficiale per condividere e ascoltare le proposte del territorio.


Lavoro e progresso economico, 75 premi dalla Camera di Commercio

Riconoscimenti alla fedeltà al lavoro e alle imprese più longeve e innovative, 3 premi al femminile 

Domenica 22 ottobre il presidente della Camera di commercio Carlo Mazzoleni ha premiato, nell’ambito dell’iniziativa di riconoscimento del lavoro e del progresso economico, 41 lavoratori
dipendenti, 31 imprese ‒ di cui 4 coltivatori diretti ‒ e 3 donne imprenditrici. La cerimonia si è svolta a partire dalle ore 10 presso la centrale Daste e Spalenga con la presenza
dei premiati, accompagnati in molti casi dai famigliari con cui hanno voluto condividere la gioia di questo momento.
Il riconoscimento del lavoro e del progresso economico è l’iniziativa con cui la Camera di commercio tradizionalmente celebra in una cerimonia pubblica coloro che, con l’esempio di una
vita dedicata al lavoro, hanno contribuito con impegno costante alla crescita dell’economia locale, nei diversi settori economici.
Il concorso prevede, come da tradizione, il riconoscimento alle imprese con più di 30 anni di ininterrotta attività e ai dipendenti del settore privato con almeno 30 anni di servizio presso la
stessa impresa (25 se donne). L’edizione di quest’anno ha visto per la seconda volta la premiazione delle donne imprenditrici con oltre 30 anni d’età, una specifica categoria istituita l’anno scorso per riconoscere la partecipazione della donna al mondo dell’impresa. In questo ambito la provincia di Bergamo rimane ancora di oltre due punti inferiore al dato nazionale, mentre le cariche d’impresa femminili sono solo un terzo di quelle maschili.
Il presidente della Camera di commercio, Carlo Mazzoleni ‒ complimentandosi con tutti i premiati, che hanno raggiunto nella propria vita professionale una tappa significativa sancita dal
premio di un’istituzione pubblica ‒ ha sottolineato l’importanza dell’esperienza accumulata da ogni lavoratore nel corso degli anni.
Questo patrimonio, ha sottolineato il presidente, “oltre che rappresentare un motivo di orgoglio individuale, dà fierezza all’intera comunità economica e sociale bergamasca, la quale si costruisce
grazie all’apporto di ciascuno e ora è una ricchezza, morale e certamente anche materiale, di cui tutti godiamo. Raggiungendo tappe personali ognuno ha – ciascuno per la sua parte – contribuito a
far perseguire importanti mete alle realtà imprenditoriali in cui opera o ha operato, così come all’intero territorio bergamasco. È questo l’impegno che vogliamo celebrare oggi”.
La cultura d’impresa e quella del lavoro rappresentano una sfaccettatura importante di quanto quest’anno la città di Bergamo festeggia insieme alla città di Brescia, entrambe “Capitale italiana
della cultura”. Le due città sono accomunate da una operosità con pochi pari, e sono caratterizzate da una concentrazione manifatturiera senza eguali a livello europeo.
La capacità di fare impresa è stata recentemente celebrata attraverso il progetto della Camera di commercio di Bergamo MADE Film Festival, dedicato al racconto d’impresa e del lavoro, svoltasi
proprio a Daste, luogo che testimonia la storia manifatturiera del territorio.

Benemeriti

Tra i premi, anche tre riconoscimenti speciali a Paolo Malvestiti,  al professore Mario Comana, ordinario di Economia degli intermediari finanziari alla Luiss Guido Carli di Roma,  e all’amministratore delegato di Ipsos e fondatore di Ipsos Public Affairs Nando Pagnoncelli “per il loro contributo al progresso economico della nostra collettività, per il loro impegno a favore del benessere e della crescita culturale del nostro territorio, anche al di fuori della nostra provincia”, ha dichiarato il presidente Mazzoleni, nel consegnare la benemerenza camerale.

Giovanni Paolo Malvestiti inizia il suo percorso lavorativo come dipendente nel settore delle calzature – pelletteria per poi approdare nel mondo dell’imprenditoria nel settore del commercio aprendo nel giro di alcuni anni più società e gestendo più punti vendita nel territorio bergamasco. Il percorso lavorativo di Malvestiti rappresenta l’iter di crescita professionale, personale e imprenditoriale tipico degli imprenditori bergamaschi. Nel suo percorso lavorativo ha anche saputo incarnare l’anima sociale che caratterizza il settore del terziario, favorendo la costituzione di un’ importante associazione locale: Acea, Associazione Commercianti e Artigiani di Osio Sotto, realtà che ha creato l’humus per la futura nascita dei Distretti del Commercio, realizzati da Regione Lombardia nel periodo in cui è stato Presidente di Ascom Confcommercio Bergamo e per la cui costituzione si è speso personalmente.

Dal vertice del sistema associativo del terziario bergamasco è stato chiamato a presiedere la Camera di Commercio di Bergamo per un doppio mandato, nel quale ha saputo rappresentare in modo trasversale gli interessi di tutte le categorie economiche del territorio. La sua capacità di ascolto e di dialogo con tutti gli interlocutori, insieme al suo spirito di intraprendenza, hanno contribuito a sviluppare il ruolo e la rappresentatività dell’ente camerale all’interno del mondo istituzionale bergamasco e lombardo.

 

 

Premio imprese in rosa

Sono tre le donne imprenditrici premiate per il loro impegno e la loro capacità di resilienza. Raffaella Andreini, fondatrice e titolare di Half Crown Pub di Antegnate, ha ottenuto il riconoscimento per l’introduzione di innovazione digitale in un’attività tradizionale come quella di ristorazione e intrattenimento. Tra il 2019 e il 2020 ha investito nell’ App Cei Food  per consentire ai clienti in piena pandemia di ordinare comodamente da casa menù e specialità e continuare a lavorare in piena sicurezza. Oggi l’App continua a riscuotere un ottimo successo e consente di ricevere ordini e consegne.

Sara Bosatelli della Gelateria Mandorlacchio di Bergamo ha “puntato a rimodernare le attrezzature dell’attività rilevata, scegliendo macchine a minore impatto ambientale e realizzando gelati, partendo solo da prodotti naturali. Ogni semilavorato è bandito e gli ingredienti vengono selezionati con cura; alta l’attenzione ai clienti intolleranti con gelati senza lattosio, a basso indice glicemico. Marella Genini, titolare di Bau House a Sorisole, è stata premiata per la sua particolare attività di asilo diurno per cani. Un servizio innovativo, che risponde a una domanda in forte crescita

 

Imprese

Sono 31 le imprese premiate per la loro storia: Schiavi spa di Bossico con 94 anni di attività familiare nelle costruzioni  edili; Arredamenti Premarini sas di Spirano, con 64 anni di attività familiare arredamenti e arredo ufficio; Cooperativa Consumo Ardesio di Ardesio, con 63 anni di ininterrotta attività commercio di prodotti alimentari; Mcf srl di Canonica d’Adda, con 61 anni di attività nelle lavorazioni, costruzioni meccaniche di materiali metallici; La dolciaria bergamasca degli eredi di Tironi Giovanni di Tironi Costanza & c sas di Albano sant’Alessandro con 54 anni di attività nella produzione confetti e dolciumi; Spada Roberta di Bottanuco, con 54 anni di ininterrotta attività commercio elettrodomestici; Cooperativa agricola e di consumo di Treviglio di Treviglio con 49 anni di attività familiare commercio al dettaglio di attrezzature e prodotti per l’agricoltura; Fratelli Marabini srl di Orio al Serio, con 46 anni di attività commercio, noleggio, manutenzione carrelli elevatori; Autoriparazioni Merisio di Merisio Aldo e c snc di Bergamo, con 44 anni di ininterrotta attività riparazione automezzi in genere e applicazione dispositivi motulesi; Parrucchiere da Nando di Confalonieri Fernaldo di Clusone con 44 anni di ininterrotta attività; Azzola Maria Teresa di Bergamo con 43 anni di attività di disegnatrice; Cooperativa edilizia Acli casa soc. coop di Bergamo con 43 anni di attività nelle costruzioni edilizie; Neodecortech spa di Filago con 41 anni di attività nella produzione di carte decorative per l’industria del mobile e del pavimento; Pubbliluce srl di Villa d’Ogna, con 41 anni di attività impianti elettrici; Verpol srl di Ghisalba,  con 41 anni di attività nelle verniciature industriali; Effegieffe srl di Azzano San Paolo, con 40 anni di  attività nella lavorazione del ferro; Gasparina di Sopra Soc. coop. sociale di Romano di Lombardia, con 40 anni di attività nei servizi terapeutico-educativi a carattere residenziale; La sirena srl di Serina con 38 anni di attività pasticceria; Caffetteria Gritti Alessandra di Zogno, lavanderia da 37 anni; L’oasi Piu’ srl di Villongo, con 37 anni di attività di gelateria; Salus-srl di Bergamo con 37 anni di ininterrotta attività commercio al dettaglio di calzature; Vailati Luigi sas di Vailati Antonella e Vailati Raffaele di Fontanella, con 37 anni di ininterrotta attività commercio di prodotti alimentari; Vavassori Pulizie snc di Tiraboschi v & c di Nembro con 37 anni di ininterrotta attività pulizie civili e industriali; Albergo Miralago di Arrighetti Bruno & c snc di Bossico con 35 anni di ininterrotta attività di ristorante albergo; Gelateria Pandizucchero di Tellini Ivano di Treviolo con 33 anni di ininterrotta attività gelateria; Fae Technology spa di Gazzaniga con 32 anni di ininterrotta attività realizzazione schede ed apparecchiature elettriche/elettroniche; Carlessi Loredana e Marinella snc di Castel Rozzone con 31 anni di ininterrotta attività commercio al minuto drogheria. Quattro i coltivatori diretti premiati, tutti allevatori di bovini o bovini da latte: Giovan Battista Ghirardi di Algua, Società Agricola Brembofarm di Pontirolo Nuovo, Agostino Lazzarini di Fontanella e Sperandio Filisetti di Endine Gaiano.

Dipendenti

Dai 25 anni di anzianità ai 48: una vita spesa alle dipendenze della stessa azienda, con un legame di fiducia fortissimo, costruito giorno per giorno. Sono 41 i dipendenti premiati domenica dalla Camera di Commercio, qui nella foto di gruppo. 


Il futuro del commercio? L’impegno di tutti per la vitalità dei centri urbani

Il roadshow “La Regione per le imprese” fa tappa in Camera di Commercio per gettare le basi per un piano ambizioso a lungo termine, da qui al 2050

Dopo il primo incontro, dedicato all’industria tenutosi a Brescia, il Roadshow  “Lombardia la Regione per le imprese” voluto dall’assessore lombardo allo Sviluppo Economico Guido Guidesi e organizzato da Regione Lombardia con la preziosa collaborazione delle associazioni di categoria e de “Il Sole 24 ore”,  ha fatto tappa in Camera di Commercio di Bergamo. Per parlare de “Il futuro del commercio” sono intervenute allo stesso tavolo le principali associazioni di categoria. A fare gli onori di casa, Giovanni Zambonelli, vicepresidente Camera di Commercio di Bergamo e presidente Ascom Confcommercio Bergamo che ha ricordato, snocciolando alcuni dati economici, il valore dell’imprenditorialità orobica: “Qui ha sede il terzo aeroporto italiano, che apre la nostra provincia al mondo e al turismo, oltre a 92.400 imprese attive, per la maggior parte nel settore dei servizi. Con oltre 500mila occupati, la provincia presenta altresì un tasso di disoccupazione inferiore al resto della Lombardia. Bergamo è la terza provincia dopo Milano e Brescia per l’export. E’ un territorio che tra i primi ha puntato e creduto nello sviluppo dei  distretti urbani del commercio, tanto da diventare una provincia leader per concentrazione e qualità degli stessi. Su queste ottime premesse apriamo quindi un dibattito per condividere riflessioni e strategie per il futuro della nostra economia”. Il ‘sistema lombardo’, come sottolineato dall’assessore regionale Guido Guidesi, si è posto obiettivi ambiziosi (“siamo la Lombardia, innovatori e abituati ad anticipare sempre i tempi”). Sul fronte del commercio, la riflessione parte dai distretti per guardare ai prossimi decenni. “Già possiamo dire di avere vinto la sfida dei distretti del commercio – ha spiegato Guidesi -. Oggi, affinché tra vent’anni i progetti messi in campo ora possano essere considerati innovativi, al pari di quello che sono stati i distretti del commercio, dobbiamo continuare a investire sulle misure che possono rinvigorire il sistema in cui operano queste realtà. Costruiamo quindi insieme, a sistema, il commercio del 2050 ed è per questo che istituiamo un tavolo specifico per il mondo del commercio”.  Si parte dal piano del commercio: “Le assicurazioni di categoria hanno condiviso gli obiettivi del piano commercio, che sarà a lungo termine. Conterà sapere offrire ai commercianti l’ ambiente ideale per professare la propria attività e non con aiuti a singole aziende. Serve identificare una peculiarità commerciale per il territorio per assicurare così il coinvolgimento automatico di iniziative, a partire dalla rigenerazione urbana. Non è facile, l’obiettivo è ambizioso ma la Lombardia deve farlo e può farlo”. “Il commercio – ha affermato Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia  – rende le città vive e sicure ed è il termometro della dinamicità e dello sviluppo delle comunità. Un ruolo esaltato dai Distretti del commercio, straordinarie opportunità di partenariato pubblico-privato, acceleratori dell’evoluzione imprenditoriale e sociale e laboratori di rigenerazione”. “Il settore – ha proseguito Massoletti -, per vivere il presente e guardare al futuro, non può prescindere dalla formazione del personale e degli imprenditori e non può ignorare l’innovazione tecnologica, compresa l’intelligenza artificiale, ricordando sempre che il commercio si fonda sull’incontro e non sulla distanza, sulla relazione e non sull’alienazione. Allo stesso tempo, è necessario intervenire in modo deciso sul potere d’acquisto, attraverso la detassazione degli aumenti contrattuali e delle tredicesime, sul problema della carenza di personale e sulla stretta creditizia”.
Quanto alla pluralità dell’offerta commerciale e alla pianificazione e al governo del suo sviluppo, si è posto l’accento sul rapporto- che si conferma sempre teso- tra le esigenze degli esercizi di vicinato e la grande distribuzione.  “Parlare di grande distribuzione- ha sottolineato Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione- non è corretto e anzi forse è un termine superato perchè più che grande la distribuzione è moderna  ed asseconda l’evoluzione del mercato e dei consumi. Si sta sempre più orientando verso uno sviluppo di prossimità, anche in Lombardia, con punti di vendita di dimensioni adatte ai contesti presidiati e con molteplici effetti positivi per le comunità sul piano sociale, economico e ambientale. Uno di questi, attraverso il recupero delle aree dismesse, è la rigenerazione urbana, che consente di contenere il consumo di suolo”. Carlo Massoletti ha ribadito in questo senso il valore del commercio tradizionale: “Se la grande distribuzione si definisce moderna allora quella dei piccoli negozi e delle piccole attività è contemporanea perchè attraverso propria credibilità opera in termini qualità e servizio che si adatta ad esigenze consumatori. Se il piccolo negoziante vuole avere futuro deve avvicinarsi ulteriormente a clienti. Si dice sempre che l’ Italia è  indietro per liberalizzazione di mercato, quando invece- vedi l’avanzata delle grandi superfici all’imbocco dei nostri centri urbani- , indici europei su restrittività alla mano, risulta meno rigida e più liberale di Germania e Francia”. L’inflazione invece coinvolge e travolge tutti: “Per la prima volta dal secondo dopoguerra da ottobre 2022 rileviamo una regressione dei consumi alimentari- ha dichiarato Buttarelli-. Il segno meno nei prodotti alimentari è per sua definizione preoccupante. Quando flettono inizialmente i consumi può esserci alla base un aspetto virtuoso legato alla riduzione degli sprechi, ma il perdurare della crisi dei consumi alimentari e della spesa di tutti i giorni diventa privazione di beni necessari e primari”. “La salvaguardia del commercio di vicinato – ha sottolineato Gianni Rebecchi, presidente Confesercenti Lombardia- non è una battaglia di retroguardia a vantaggio degli interessi di pochi, ma una sfida imprescindibile per salvaguardare l’identità, la vivibilità e l’attrattività dei nostri centri urbani”. Dopo decenni di profonda trasformazione delle reti commerciali, con riflessi negativi sul numero di attività di piccole dimensioni, anche e soprattutto in Lombardia, si può cercare di costruire, grazie ad una nuova alleanza tra le diverse forme distributive- un equilibrio e gettare le basi per un futuro più sostenibile e vitale per i nostri centri urbani.


Zambonelli: “Il terziario ancora in difficoltà, consumi a picco tra inflazione e caro mutui”

Il presidente Ascom fa il punto sui primi tre trimestri dell’anno, tra luci e ombre

L’autunno è da sempre tempo di bilanci, oltre che di analisi e scelte in prospettiva. A tirare le somme di questi  tre trimestri del 2023 per il terziario bergamasco è il presidente Ascom Confcommercio Bergamo Giovanni Zambonelli. Un’analisi fatta di contrasti, tra difficoltà e ripresa, inflazione galoppante, tassi in continua salita e nuove abitudini di consumo. «Si chiude un’estate positiva per il turismo, anche se purtroppo non è dappertutto così, specialmente in provincia, mentre si fanno quasi strutturali le difficoltà del commercio. Cresce, come rilevato anche dall’Ufficio Studi Confcommercio a livello nazionale, la fatica di molte famiglie, costrette a spendere meno anche per generi di prima necessità. E questo si riflette sulla crescita degli hard discount, l’unico dato positivo registrato dal commercio alimentare. Per quasi tutti i comparti le difficoltà si fanno sentire, anche se in misura diversa: lo stesso turismo va a doppia velocità, corre in città e nei centri di maggiore appeal, ma la fatica si avverte per ristoranti e hotel nei comuni più piccoli e fuori dai classici tour di visita. Continua a soffrire il comparto dell’abbigliamento e delle calzature, tra cambiamenti negli stili e abitudini di consumo di parte della clientela, mentre cresce il numero di coloro che si vedono costretti a rinunciare a tutto ciò che non è strettamente indispensabile».

TURISMO

«L’incremento di arrivi e delle presenze in città e nelle principali località di villeggiatura , che hanno superato di oltre il 13% il dato pre Covid del 2019, hanno consentito di vivere una straordinaria stagione post pandemia, contribuendo in maniera decisiva a rivitalizzare un’economia messa davvero a dura prova. Ora però cominciamo ad avvertire un rallentamento, soprattutto relativo al turismo italiano, che purtroppo paga più di altri l’impatto di inflazione e caro mutui». L’effetto capitale della cultura 2023 si è visto soprattutto in città: «La crescita del turismo sulle Orobie e sul Lago d’Iseo non sono purtroppo riuscite a rallentare la situazione di difficoltà vissute dalle imprese, alle prese -specialmente nei piccoli comuni e nelle valli-con una fragilità finanziaria resa ancora più precaria dalla pandemia. La necessità di assorbire gli aumenti per non ritoccare i prezzi, riduce ulteriormente la marginalità, senza lasciare spazio per possibili investimenti e migliorie per adeguare le strutture alle richieste di un turista sempre più esigente».

COMMERCIO

«Prosegue il rallentamento delle vendite al dettaglio che va dai generi alimentari all’abbigliamento e calzature. Un quadro che riflette le difficoltà vissute ogni giorno dalle famiglie. Per fare tornare i conti si rinuncia a tutto ciò che non è necessario e cresce l’attenzione al prezzo anche per quanto è indispensabile. Se nel comparto alimentare a crescere sono solo gli hard discount, nel commercio non alimentare soffrono quasi tutte le categorie merceologiche, a partire dall’abbigliamento e calzature. Una crisi che non ha nulla  a che vedere con lo spostamento dei consumi sulle piattaforme dell’e-commerce. Stiamo ormai assistendo a un profondo cambiamento nello stile e nelle abitudini di consumo, cui si somma l’allargamento di quella fascia di consumatori che non possono davvero permettersi nuovi acquisti. Tutto questo si traduce con il peggior bilancio dei saldi estivi degli ultimi anni».

LAVORO

«Dopo la rincorsa alla ricerca di nuovo personale per tenere i ritmi della ripresa post-Covid, il lavoro segna la prima battuta d’arresto post-pandemia, sia nel settore turistico che nel commercio. Ci aspettiamo un autunno e una fine dell’anno con un calo degli occupati, un dato purtroppo in linea con quello nazionale che prevede un incremento della disoccupazione». Si preannuncia un trimestre non buono per il terziario, in linea con l’andamento generale dell’economia: «Il tessuto economico uscirà con buone probabilità indebolito dalla frenata di alcuni settori trainanti come il manifatturiero e il comparto dell’edilizia e artigianato, collegato strettamente ai bonus. L’economia  sta calando più delle attese a livello nazionale e la crescita acquista per il 2023 si allontana dallo stimato 1%».  Sul piatto non ci sono soldi o sono molto pochi: «Ci aspettiamo come non mai dal Governo- che bene sta lavorando- serietà, rigore e una presa di consapevolezza che la priorità deve essere a contrasto dell’ inflazione e il taglio al cuneo fiscale soprattutto per i redditi più bassi» conclude Zambonelli.

 


Al via il trimestre antinflazione contro il carovita

Sono 303 i punti vendita aderenti, di cui 27 in città. 150 sono farmacie e parafarmacie 

Il carrello tricolore ha fatto il suo debutto il 1° ottobre nei supermercati d’Italia. Il patto per il trimestre anti-inflazione della Grande Distribuzione conta 23 mila punti vendita italiani, che hanno scelto di aderire all’iniziativa del Governo, con l’apposito bollino del “Prodotto ribassato” sui prodotti di largo consumo. Fino a Capodanno i prezzi saranno calmierati o ribassati del 10% per beni essenziali come pasta e sapone, passando per i prodotti per bambini, i pannolini e la farina. I primi sconti si sono cominciati a vedere nei supermercati. Il risparmio calcolato dai commercianti è di una trentina di euro in tre mesi in media a famiglia. Solo nelle città metropolitane le adesioni sfiorano quota 7mila: 6.977, in base ai dati del Mimit, di cui quasi la metà si concentra nelle città di Roma (1.381) e Torino (1.074). Seguono Napoli (801) e Milano (741). Partecipano al patto anti-inflazione 303 punti vendita bergamaschi, di cui 27 in città: la parte da padrone la fanno farmacie e parafarmacie per i prodotti per la prima infanzia, oltre a igiene e cura della persona. Tra i supermercati sono 27 le insegne (Conad, Coop, Esselunga, Famila, Gigante, Penny Market). E’ infatti stata siglata giovedì 28 settembre a Palazzo Chigi, alla presenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il protocollo di intesa per il trimestre anti-inflazione promosso dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. ANCD-Conad, ANCC-Coop, Federdistribuzione, Confcommercio insieme alle associazioni che rappresentano i settori delle farmacie e parafarmacie, hanno firmato il protocollo di intesa che fa seguito all’accordo raggiunto ad agosto tra il Ministero e le Associazioni di categoria della distribuzione e del commercio che da subito hanno espresso la disponibilità a collaborare all’iniziativa, con l’obiettivo di rafforzare il contrasto dell’inflazione e di contribuire alla tutela del potere di acquisto degli italiani. Un traguardo non semplice, considerando la situazione macro-economica generale e le pressioni a cui sono state sottoposte le imprese distributive e gli esercenti negli ultimi diciotto mesi, caratterizzati da un incremento senza precedenti dei costi energetici, delle materie prime e dei prezzi di listino dei prodotti industriali. Con grande senso di responsabilità il settore del commercio, che accoglie ogni giorno milioni di persone nei propri punti vendita, comprendendone le difficoltà di fronte all’aumento generalizzato dei prezzi, ha dato un riscontro immediato a questa iniziativa, come segnale concreto di aiuto alle famiglie. L’impegno sottoscritto oggi rafforza lo sforzo che le imprese della distribuzione esprimono quotidianamente con soluzioni di convenienza e risparmio. In particolare, le ulteriori iniziative che saranno messe in campo riguarderanno beni di largo consumo e alimentari, prodotti per la casa e la persona; saranno realizzate con un potenziamento di offerta – ad esempio, scontistiche e  promozioni dedicate – che ogni impresa definirà liberamente e saranno evidenziate dall’apposito logo messo a punto dal Ministero. A fronte dell’impegno concreto e tempestivo del settore del commercio, le Associazioni firmatarie del Protocollo auspicano che anche gli altri comparti della filiera, in particolare il mondo dell’industria di produzione dei beni di largo consumo, diano seguito in modo tangibile alle proprie dichiarazioni di intenti. Per rendere più efficace l’azione di contrasto all’inflazione e poter agire in maniera più strutturale, occorrono infatti interventi che portino a una netta riduzione dei prezzi di listino dei prodotti, anche in relazione alle mutate condizioni di mercato delle materie prime e dei costi di produzione. Per avere tutte le informazioni sull’iniziativa e consultare l’elenco delle attività aderenti è a disposizione un’apposita sezione sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ecco l’elenco per la nostra provincia 

Il contesto resta difficile: ecco il dato dell’Osservatorio Confcommercio

Il calo generalizzato rilevato per la fiducia di famiglie e imprese nel mese di settembre è presumibilmente espressione del permanere di una fase di estrema debolezza del quadro economico, caratterizzato ancora da molteplici elementi d’incertezza, più che la spia dell’inizio di una fase recessiva. L’ulteriore peggioramento registrato sul versante delle famiglie appare condizionato più dai timori sulla situazione generale e sul futuro del Paese che dalla situazione personale. In questo contesto l’inflazione, seppure in rallentamento, continua a rappresentare uno dei principali motivi di preoccupazione per le famiglie, a cui si aggiungono i timori di un possibile peggioramento del mercato del lavoro. Allo stesso tempo, la percezione degli imprenditori è influenzata dal rallentamento della domanda. Di conseguenza, peggiorano le aspettative lungo tutta la filiera della produzione e della distribuzione. Del resto, ormai, il discrimine tra stagnazione e recessione è affidato a qualche decimo di punto di variazione del PIL. Questo è il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi.