Risparmio idrico, in campo il Consorzio di Bonifica

autopompa irrigazione a pioggiaÈ stato inaugurato in via F.lli Kennedy, a Bolgare, l’impianto di irrigazione a pioggia situato nel distretto nord-orientale del comprensorio di bonifica della media pianura bergamasca, tra il fiume Cherio ed il fiume Oglio. Il reticolo artificiale oggetto di intervento è costituito da un’unica derivazione primaria (la roggia Bolgare, che deriva dal fiume Cherio), dalla quale si dipartono poi cinque rami secondari (rogge Gorlaga, Cicola, Lanzi, Castrina e Bolgare). L’opera irrigua in questione è stata progettata dal Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca grazie a fondi provenienti dal Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 per un costo complessivo dell’opera pari a 1.100.000 euro.

L’intervento s’inserisce nel contesto del “Progetto di manutenzione straordinaria della rete irrigua e di colo” redatto dal Consorzio di Bonifica nel 2009. Un vero e proprio progetto pilota riguardante il bacino del fiume Cherio, che consiste nella sperimentazione di sistemi irrigui alternativi allo scopo di conciliare il risparmio della risorsa idrica da un lato e, dall’altro, salvaguardare la tradizionale multifunzionalità delle rogge storiche. Le ripetute crisi idriche, verificatesi negli ultimi anni in Lombardia, hanno infatti messo in luce l’esigenza di porre mano al riassetto dei sistemi irrigui razionalizzando l’impiego delle acque, in modo da colmare il divario fra la domanda irrigua espressa dal territorio e la disponibilità fornita dalle fonti e dai sistemi irrigui tradizionali, soprattutto nei periodi di magra estiva. La strategia adottata per conseguire risultati apprezzabili, in settori tanto diversi e in parte conflittuali, prevede perciò, come in questo caso, interventi limitati per razionalizzare i canali principali ed azioni più radicali per convertire i metodi di gestione della rete terziaria e d’irrigazione su campo.

reduzzi, scaini e Gatti con il sindaco di Bolgare Serughetti
Da sinistra Mario Reduzzi, direttore del Consorzio, il vicepresidente Mario Scaini, il sindaco di Bolgare, Luca Serughetti, e il presidente del Consorzio Franco Gatti

Per quanto riguarda i metodi irrigui il Consorzio di Bonifica ha pensato, ove possibile, di passare dall’irrigazione a scorrimento (che comporta un massiccio impiego d’acqua) all’irrigazione ad aspersione (ovvero a pioggia), come nel caso specifico (altri impianti di irrigazione a pioggia sono già funzionanti a Telgate e nell’Isola Bergamasca).

L’irrigazione ad aspersione prevede il prelievo di acqua dai corpi idrici da pozzetti di pescaggio in cemento armato, alloggiati a fianco degli alvei dei canali. A completare l’operazione di irrigazione sono macchine completamente equipaggiate e pronte al funzionamento, con gruppo autonomo motopompa e pescante dotato di valvola, succhieruola e cesti antierba, completate nella parte superiore da griglie anticaduta incernierate. Questa tipologia di irrigazione, se ben calibrata e gestita, consente infatti di ottenere una maggiore efficienza nella fornitura dell’acqua alla coltura e di ridurre la lisciviazione di fertilizzanti e fitofarmaci; d’altra parte gli impianti di irrigazione a pioggia possono essere realizzati senza intervenire radicalmente sull’assetto delle reti di adduzione e distribuzione. Gli obiettivi futuri del Consorzio di Bonifica sulla rete consortile sono quelli di:

– realizzare un nuovo modello irriguo sostenibile (dal punto di vista economico, ambientale ed agronomico) riproducibile altrove;

– salvaguardare la multifunzionalità della rete irrigua e di colo principale;

– risolvere la crisi idrica del distretto irrigato del fiume Cherio.

Le azioni principali del Consorzio volte al risparmio della risorsa idrica, sono invece costituite da:

– azioni su campo, miranti alla riconversione parziale dallo scorrimento all’aspersione;

– azioni finalizzate a contenere le perdite continue lungo i canali di distribuzione, causate dalla permeabilità degli alvei.

In questo modo, riducendo il consumo idrico grazie all’uso della tecnica irrigua ad aspersione (ovvero a pioggia) e contenendo le perdite dei canali mediante parziale impermeabilizzazione, è così possibile modellare il sistema in funzione della risorsa idrica disponibile.

Riguardo al contenimento delle perdite in alveo, invece, in prevalenza i canali attuali sono scavati in terra e non impermeabilizzati. Di conseguenza presentano perdite d’acqua notevoli, con percentuali del 30-35%. Per questo motivo è prevista un’opera di impermeabilizzare verso i tratti con le maggiori perdite (complessivamente 8.000 m), mediante interventi differenziati, secondo le tipologie di canali e di tecnologie adottate.

Per risolvere questa problematica sono state così definite due tipologie di intervento:

– rivestimento del fondo e della parte inferiore delle sponde con calcestruzzo legato a rete elettrosaldata;

– rivestimento del fondo e della parte inferiore delle sponde con argille bentonitiche, confinate entro teli in polipropilene pesante, previa asportazione del materiale sul fondo e sui fianchi e sua successiva posa a impermeabilizzazione avvenuta.

Per quanto concerne il distretto irriguo, infine, esso è stato suddiviso in tre distinte classi d’utenze:

– le serre, già provviste di dotazioni dimensionate per l’irrigazione ad aspersione, che praticano in proprio;

– le aziende di piccola dimensione, aventi superficie massima di 5 ha, per le quali si prevede di mantenere il sistema d’irrigazione a scorrimento, perché quello ad aspersione non è economico;

– le aziende di dimensione superiore a 5 ha, che saranno tutte convertite al sistema ad aspersione.

 




Parre, un tuffo tra mestieri e sapori antichi

Sabato 27 giugno Parre torna all’antico. Dalle 15 alle 22, tra le vie e i cortili più caratteristici di “Parre Sopra” si sviluppa infatti “Sapori e tradizioni” un percorso storico-culturale che riporta alle tradizioni e ai costumi tipici del paese della Val Seriana. Gli abitanti in abbigliamento tradizionale mostreranno i lavori di una volta e daranno luogo ad una ricostruzione di come appariva la vita quotidiana 100 anni fa.

Tanti artigiani e hobbisti mostreranno le proprie abilità e il frutto del proprio lavoro: artigianato in legno, argilla, ferro, gioielli, tessuti e tanto altro, con spettacoli folcloristici e musica di baghet, la tipica cornamusa bergamasca. E ancora degustazione e vendita di prodotti tipici bergamaschi, show cooking, passeggiata a cavallo per il centro.

Ecco il programma

  • Alle 16.30 visita guidata alla chiesa parrocchiale di Parre che conserva una tela del celebre pittore cinquecentesco di Giambattista Moroni
  • dalle 15.30 alle 18.30 apertura con visite guidate al Museo Archeologico in piazza S. Rocco
  • alle 16, alle 18 e alle 20.30 esibizione di Valter Biella che terrà una lezione concerto col baghet, la tipica cornamusa bergamasca
  • nel pomeriggio visite ad una antica casa contadina in via Quintavalle
  • alle 15.40, 17.15 e 18.40 presentazione del libro “50 anni della festa degli Scarpinocc” presso lo stand della pro loco

Alle 17 si aprono gli assaggi dei prodotti tipici, mentre dalle 19 nei ristoranti locali si possono gustare i tipici Scarpinocc e gli altri piatti della cucina bergamasca.

Menù convenzionati si possono trovane ai ristoranti Belvedere, Miravalle, Il Moro, La Pesa.




Sorte: «La Regione potrebbe acquisire una quota del nuovo gruppo»

Sorte«L’ipotesi di aggregazione tra Sea e Sacbo, benché tutta da valutare nei risvolti industriali e di governance, rappresenta un passo in avanti verso il sistema aeroportuale lombardo ed il suo ulteriore sviluppo». Lo ha detto Alessandro Sorte assessore alla Mobilità e Infrastrutture della Regione Lombardia, commentando l’ipotesi di fusione allo studio tra Sea e Sacbo.

«L’eccellenza dell’aeroporto bergamasco ed il suo ruolo consolidato nel mercato low cost, la grande potenzialità di Malpensa verso i mercati intercontinentali e dell’oriente, rappresentano – ha evidenziato Sorte – una prospettiva straordinaria. Regione Lombardia sta lavorando per completare le connessioni ferroviarie degli scali aeroportuali, un passaggio importante per dare al sistema il ruolo che merita in Europa. Resta aperta la possibilità, tutta da valutare, che la Regione Lombardia – ha concluso l’assessore – possa esercitare un ruolo propulsivo nella governance del sistema, acquisendo una quota del gruppo».




Clusone Jazz, l’edizione 35 è dedicata a Paolo Arzano

clusone jazz 2105 locadinaClusone Jazz Festival taglia il traguardo del 35esimo anno e viene dedicato a Paolo Arzano, giornalista scomparso la scorsa primavera, che è stato il coordinatore della prima edizione, nel 1980, ed un grande amante e promotore del genere.

Oggi la rassegna è considerata tra i migliori festival italiani ed europei per la qualità e l’originalità delle proposte musicali presentate, sui palcoscenici di Clusone e del territorio circostante. La formula che l’associazione Clusone Jazz Promotion porta avanti unisce sapientemente avanguardia, tradizione e qualità di scelte, concretizzate quest’anno con la presenza di musicisti di respiro internazionale quali Michel Portal, Bojan Z, Vincent Peirani ed Emile Parisien, e di altrettanti artisti italiani di elevato spessore, come Fabrizio Puglisi col suo quintetto e Cristiano Calcagnile con l’ottetto MultiKulti.

Non solo musica, ma anche arte e letteratura di settore nel cartellone, con la presentazione al Festival della Cultura di Bergamo ed al museo Mat – Arte e Tempo di Clusone di nuove pubblicazioni che raccontano la storia del jazz e dei suoi interpreti e con l’esposizione, sempre al Mat, della mostra di fotografia ed arti grafiche “Jazztime”, che sarà inaugurata il 5 luglio. Come sempre non mancano progetti originali, dal tributo a Don Cherry del Cristiano Calcagnile Octet “Multikulti” (il primo di agosto a Clusone) al “Perpetual Workshop on Monk” di Puglisi (il 25 luglio a Nembro), fino a  quello del Continental Quartet, affascinante miscela di musiche africane, asiatiche, latino-americane ed europee ascoltata il 30 aprile e poi il 23 maggio.

Si potranno seguire inoltre musicisti affermati e pluripremiati a livello internazionale, come l’icona del clarinetto d’oltralpe Michel Portal in duo con il pianista serbo Bojan Zulfikarpasic, la sera del 2 agosto nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Clusone, ed il duo francese “Belle Epoque” di Vincent Peirani ed Emile Parisien, il 13 agosto in Corte Sant’Anna, sempre a Clusone. Si incontrerà infine la cultura norvegese al Museo Fantoni di Rovetta il 2 agosto, con la proposta del gruppo norvegese dei Krokofant, musica di confine rivolta ad un pubblico giovane.

Un percorso itinerante che per tutta la durata del festival si svilupperà prevalentemente in territorio bergamasco, a Castione della Presolana (dove è in programma il 24 luglio, sul sacrato della chiesa di Bratto, Camilla Battaglia in trio), a Costa Volpino (il 4 luglio, con le note della chitarra di Rino De Patre che riecheggeranno dentro la chiesa di Sant’Ambrogio a Qualino), a Valbondione (dove Guido Bombardieri e Filippo Sala rivisiteranno John Coltrane il 12 agosto), a Songavazzo (e precisamente in località Falecchio, dove il 26 luglio si esibiranno Riccardo Luppi, Matteo Lorito e Filippo Monico, cioè l’Instant Composer Trio); ma che si estenderà anche in provincia di Brescia, ed in particolare a Darfo (dove il 17 luglio Simone Massaron e Giulio Corini proporranno musica libera e improvvisazioni con il loro progetto Standard Socks).

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero. I concerti si terranno anche in caso di maltempo, in luoghi coperti.

Clusone Jazz 2015 – il programma

Clusone Jazz 2015 – i protagonisti

info: www.clusonejazz.it




Alleanza tra Sea e Sacbo, Radici: “Si aprono prospettive interessanti”

aeroporto-di-Orio-al-Serio-2013-129Sea, la società di gestione degli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa nonché socia, e Sacbo hanno dato mandato all’Università degli Studi di Bergamo – che contiene al suo interno competenze tecniche e scientifiche che la caratterizzano per la sua unicità – per valutare la possibilità della costituzione di un unico soggetto a cui afferiscano, anche indirettamente, le gestioni degli aeroporti di Milano Malpensa, Milano Linate e Bergamo Orio al Serio, attualmente gestititi dalle due Società.

La valutazione prevede l’analisi dei seguenti aspetti: analisi dello scenario di riferimento macro e microeconomico, del contesto normativo nazionale e comunitario, delle condizioni di miglior sviluppo sostenibile, ambientale e territoriale e degli elementi di autonomia gestionale rispetto all’attuale configurazione. la valutazione, comprenderà inoltre l’analisi degli assetti azionari, pubblici e privati, degli elementi di convenienza economico-finanziaria, delle potenzialità di posizionamento di mercato e il Piano Industriale

Il referente per l’espletamento del mandato è il rettore dell’Università, Stefano Paleari. “Si apre una prospettiva interessante sulla quale ragionare – ha dichiarato Miro Radici, presidente di Sacbo -. L’incarico a Paleari ci mette nelle condizioni di valutarla col massimo di competenza e di serenità”. “E’ un passo importante – ha commentato il presidente di Sea, Pietro Modiano – da cui può scaturire, e io me lo auguro, quel processo di integrazione del sistema aeroportuale lombardo che mi pare quanto mai necessario per valorizzare le rispettive infrastrutture nel rispetto dei territori”. “Ringrazio Sea e Sacbo e i rispettivi azionisti, per la fiducia accordatami – ha commentato Paleari -. Studierò le possibilità alla luce della situazione e delle prospettive del trasporto aereo e delle istanze raccolte dagli stakeholders. Mi auguro che il lavoro che verrà svolto possa essere un elemento di chiarezza e un’opportunità di crescita nell’interesse di tutte le parti”.

Il planisfero degli aeroporti del nord diventa dunque una sorta di biliardo. Un colpo di sponda a ovest per fare rimbalzare gli effetti a est e aggirare i birilli posti da Verona e Venezia con il concorso di Brescia. Tutto ciò in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato in merito al ricorso avverso la concessione dell’Aeroporto di Montichiari, attesa a giorni. E se si dovesse decidere per una gara europea per la gestione dello scalo bresciano, ecco che l’asse Sea-Sacbo avrebbe numeri da far valere




Donizetti Pride, nel fine settimana concerti “A casa di Gaetano”

La rassegna “Donizetti Pride for Expo”, organizzata dalla Fondazione Donizetti per accompagnare con attività nuove il periodo di Expo Milano 2015, prosegue dopo il successo della Donizetti Night di sabato 20 giugno con “A casa di Gaetano”, una serie di concerti cameristici nella Casa Natale di Donizetti (via Borgo Canale, 14 – Bergamo), con cadenza fissa il sabato e la domenica, in cui si esibiscono i migliori allievi del Conservatorio di Bergamo.

Sabato 27 giugno, alle ore 16, “La grande scuola italiana di Chitarra: Giuliani e Paganini” con la Sonata op. 15 di Mauro Giuliani eseguita da Giulio Ravazzi, la Rossiniana n. 3 op. 121, sempre di Giuliani, affidata a William Vitali e, dello stesso autore, la Grande Sonata Eroica op. 150 con Matteo Leidi e infine di Nicolò Paganini la Grande Sonata in La maggiore con Massimiliano Cirelli. Gli esecutori sono tutti allievi della classe di chitarra di Luigi Attademo.

Domenica 28 giugno, sempre alle ore 16, il Quartetto d’archi del Conservatorio composto da Alessandra Testa e Arianna Rigamonti (violino), Giacomo Bernardoni (viola) e Federica Castro (violoncello) eseguirà il Quartetto op. 33 n. 3 di Franz Joseph Haydn, il Capriccio op. 81 n. 3 di Felix Mendelssohn e, nella seconda parte, il Quartetto op. 64 n. 3 ancora di Haydn.

L’ingresso è libero sino a esaurimento dei posti disponibili




In viaggio sulle Orobie, alla scoperta della “buona terra”

Dal 9 al 12 luglio 2015, con un pre-evento sabato 4, prende avvio la terza edizione del trekking sulle Orobie: 14 “viaggiatori” si immergeranno in un percorso di natura e bellezza, dalla Val Brembana alla Svizzera passando per il Lario. Una grande traversata tra lago e monti – promossa dalla rivista Orobie – con alpinisti, scrittori, fotografi e chef, professionisti e neofiti delle cime uniti «In viaggio sulle Orobie» per raccontare tutte le sfaccettature de «La buona terra», tema scelto per l’edizione 2015, con un’attenzione speciale alle eccellenze enogastronomiche bergamasche: le antiche varietà di mais, la polenta e i formaggi Principi delle Orobie, tra mulattiere e vie d’acqua, in piena sintonia con il sentiment di Expo 2015 «Nutrire il Pianeta, energie per la vita». Un percorso in quattro tappe per indagare la meraviglia dei confini: dallo spartiacque tra Val Brembana e Valtellina alla frontiera con la Svizzera, tra paesaggi mozzafiato e accoglienti rifugi, in compagnia degli alpinisti Simone Moro e Mario Curnis, che a distanza di quattordici anni, ricomporranno la cordata arrivata sulla cima dell’Everest nel 2002 consacrando Curnis come lo scalatore più anziano sul tetto del mondo (all’epoca 65 anni); della photoreporter Monika Bulaj, del collega Marco Mazzoleni, della skyrunner nepalese Mira Rai, dell’artista Italo Chiodi, del video maker e fotografo Baldovino Midali, del musicista Martin Mayes, dell’attore Michele Fiocchi, dello chef Michele Sana, dell’alpeggiatore Ferdy Quarteroni e del blogger Federico Balzan, scortati dalla guida alpina Giulio Beggio e con la partecipazione straordinaria di Davide Van De Sfroos, cantautore d’anime e di territori.

Le meraviglie si dispiegheranno fin dalla speciale anteprima del 4 luglio, quando, dopo il ritrovo a Branzi per la presentazione del Tour, si partirà alla volta del rifugio Laghi Gemelli, in compagnia di alcuni viaggiatori. Nelle tappe successive, da Ornica si raggiungerà l’alpeggio della Valle d’Inferno, il rifugio Falc, Premana, Oro Bellano, Colonno e Sala Comacina. Per poi proseguire alla volta di San Fedele d’Intelvi, Casasco e Arogno. Una traversata che, passo dopo passo, narrerà una montagna capace di unire più che dividere, patrimonio di lavoro, genuinità, arte, musica e sapori. Il tutto, con incontri unici, come quello che a Casasco porterà al gemellaggio con il Touring club italiano, con l’intervento di Pino Spagnulo, console lombardo del sodalizio, e che nell’ultima tappa del 12 luglio ad Arogno vedrà il cantautore Davide Van De Sfroos raccontarsi in un’intervista molto speciale.




Sport in strada, cena condivisa e cinema all’aperto: c’è Vivilonguelo

1.VIVILONGUELO 2014Sport senza barriere, cinema all’aperto, cena condivisa e musica: ritorna anche per l’estate 2015 l’appuntamento con Vivilonguelo, progetto organizzato dall’Associazione Culturale La Scatola delle Idee in collaborazione con l’Associazione Viverelonguelo.

Tre giorni – tra largo Quarenghi, parco Leidi, via Lochis, l’oratorio – per riappropriarsi di parchi, strade e piazze, per far battere il cuore pulsante di un quartiere attraverso l’aggregazione, la condivisione e naturalmente il divertimento!

VIVILONGUELO 2014Si comincia sabato 27 luglio con “Vieni a provare con noi!”, giornata tutta dedicata allo sport da vivere insieme: dal basket e tennis “senza barriere” alla possibilità di cimentarsi con il tiro con l’arco, sfrecciare in strada sui pattini e imparare i trucchi del Calcio Balilla.

Tutto condiviso, compresa la cena in strada, cui tutti sono invitati a partecipare portando vivande e bevande. Venerdì 3 e giovedì 9 luglio, invece, ritorna il cinema all’aperto con due capolavori del film d’animazione, due avventure divertenti e poetiche, capaci di incantare grandi e piccini: “Si alza il vento”di Miyazaki e “Boxtrolls-Le scatole magiche” di Graham Annable e Anthony Stacchi.

«Coinvolgendo l’oratorio, le associazioni sportive che operano con i disabili e le associazioni di volontariato di quartiere, aggregate nell’associazione Viverelonguelo – spiega Francesca Ferrandi dell’Associazione Culturale La Scatola delle Idee -, daremo vita a una giornata di sport e di apertura, portando Longuelo ad essere, per un pomeriggio, il “centro” da raggiungere. Con l’idea di proporre attività che consentano di interagire con i luoghi del quartiere ma soprattutto con le persone, invitate a conoscere nuove realtà aggregative e sperimentare nuove modalità di “mettersi in gioco” attraverso sport alternativi e soprattutto senza barriere».

VIVILONGUELO 2015 – il programma




Il salotto del Moscato di Scanzo

Nei giorni scorsi è stata inaugurato il “Salotto del Moscato di Scanzo” nella villa Galimberti, nel centro storico di Scanzo, con il contributo della Camera di Commercio di Bergamo. La nuova sede ospita sia il Consorzio Tutela del Moscato di Scanzo sia l’Associazione Strada del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi. Il progetto della sede è un nuovo concetto di wine design architecture. Un salotto esclusivo, realizzato su due piani, all’interno di un palazzo antico dove potersi immergere nella cultura del vino attraverso la suggestione dei materiali, dei colori e degli allestimenti eco-friendly. La sala istituzionale è stata dedicata all’avvocato Bendinelli e all’architetto Fumagalli: “Grazie per l’impegno e la dedizione verso il Moscato di Scanzo. Ci avete insegnato che le cose migliori si ottengono con il massimo della passione” è la dedica dei soci del Consorzio. Due protagonisti della storia di questo vino che grazie alla loro tenacia e alla forza di volontà hanno contribuito ad ottenere la DOCG e a promuovere la storia e il fascino di questo vino.

La cantina, con un antico soffitto a volte, è stata dedicata a Gino Veronelli: “Grazie per averci sempre sostenuto e spronato ad amare il nostro Moscato di Scanzo” hanno sottolineato i soci . Orgoglio nei confronti di un uomo che amava ed invitava ad amare il Moscato di Scanzo. “Il salotto e la cantina del Moscato – interviene la presidente del Consorzio, Angelica Cuni – è un’ulteriore tappa della nostra continua ricerca dell’eccellenza, ricerca non solo orientata sul nostro lavoro in vigna e in cantina, ma anche sull’insieme del mondo vitivinicolo”.

La nuova sede sarà aperta a partire dai primi di luglio.




Birra, vino e bevande: i fusti nati a Bergamo alla conquista del mondo

Ha inventato un prodotto e il modo per realizzarlo. Ed ora sta bruciando le tappe per produrlo in tutto il mondo. L’ascesa è quella di PolyKeg, società con sede a Grassobbio che fa parte di un gruppo con esperienza ventennale nel settore dei contenitori in Pet. Ha portato l’innovazione nei fusti per spillatura, riuscendo a realizzarli in materiale plastico, monouso, completamente riciclabile e compatibile con i sistemi di riempimento e spillatura già esistenti. Cosa significa? Un’alternativa ai pesanti fusti in acciaio utilizzati per mescere birra, bibite e vino alla spina, con vantaggi importanti sul piano della logistica. «I fusti in acciaio – spiega Sergio Sonzogni – sono pesanti, il che significa difficili da movimentare ma anche che su ogni trasporto incide fortemente la tara. Inoltre sono forniti dietro cauzione e vanno restituiti, richiedono perciò un viaggio di ritorno, senza contare che per essere riempiti di nuovo devono essere trattati. Questo rende in pratica impossibile spedire lontano ciò che si imbottiglia. I nostri fusti riducono quasi a zero questi svantaggi essendo a perdere e completamente riciclabili».

L’azienda ha messo a punto una famiglia di fusti con quattro diverse capacità ma anche attacchi in grado di adattarsi ai cinque sistemi più diffusi del mondo, riciclabili anch’essi. I prodotti hanno incontrato il favore di produttori di bevande e birra, da Pepsi Italia ai birrifici Paulaner, Chimay, Pedavena, Menabrea, solo per citarne alcuni. «Vendiamo già in tutto il mondo – evidenzia Sonzogni – ma abbiamo l’esigenza essere più vicini ai clienti, per questo entro l’anno contiamo di aprire stabilimenti in Belgio, Nord America e Australia».

Luca Ungarelli e Sergio Sonzogni
Luca Ungarelli e Sergio Sonzogni

Lo sviluppo dell’azienda e le nuove prospettive sono state possibili grazie all’ingresso di 035 Investimenti, società costituita di imprenditori bergamaschi che effettua investimenti in aumento di capitale in piccole e promettenti realtà del territorio. Motivo per cui l’esperienza è stata raccontata nel corso di un incontro in Camera di Commercio sui canali innovativi di finanziamento per le imprese.

«Abbiamo capito che il prodotto era valido – ricorda Sonzogni – ma anche che occorreva fare presto per portarsi più vicino ai clienti e per questo ci serviva un sostegno finanziario adeguato. La banca non ha probabilmente capito la portata del progetto, ma è comunque grazie ad essa che abbiamo conosciuto 035 Investimenti. Il fondo non ci ha chiesto gli ultimi tre anni di bilancio, ci siamo intesi parlando di macchine e l’accordo si è concluso in alcuni mesi». L’ingresso in società è del 2013 e ora l’azienda dà lavoro direttamente e indirettamente a una quarantina di persone. «035 Investimenti – spiega il responsabile operativo Luca Ungarelli – è costituita da imprenditori bergamaschi e investe diventando socio di minoranza su Bergamo e la Lombardia in settori industriali e su realtà che siano proprietarie di tecnologia. La crescita è l’obiettivo comune a noi e alle aziende».

All’estero PolyKeg approderà con nuovi stabilimenti in punti strategici da cui distribuire i fusti a più clienti o con impianti realizzati direttamente nella sede del cliente vendendo le eccedenze sul mercato dell’area. La produzione di tutti i componenti, dalle preforme alle valvole, rimane invece a Bergamo. «Belgio, Nord America e Australia sono le prime mete – conclude Sonzogni -, ma nei progetti ci sono anche Romania, Regno Unito e Sudafrica».