Ambulanti Fiva, giovedì l’Assemblea
per il rinnovo delle cariche

È con lo stile lo caratterizza, più attento alla sostanza che alle uscite ad effetto, che Mauro Dolci, presidente provinciale della Fiva-Ascom, la federazione dei venditori ambulanti, traccia il bilancio alla vigilia dell’assemblea elettiva, in programma giovedì 4 aprile (alle ore 17 nella sala Villa della sede dell’Ascom di Bergamo, in via Borgo Palazzo 135). Una serie di punti che, messi uno dietro l’altro, disegnano un quadro positivo di quanto fatto nel corso del mandato. A cominciare dall’impegno della federazione nazionale – di cui Dolci è vicepresidente vicario – sul recepimento della direttiva Bolkestein, che avrebbe potuto rivoluzionare il settore. «Ormai siamo alle battute finali – spiega –. I criteri di base sono stati approvati dalla Conferenza Stato-Regioni ed ora devono essere adottati dalle singole Regioni, ci auguriamo nella maniera più uniforme possibile. Significa che abbiamo messo al sicuro le concessioni per i primi 12 anni da quando terminerà la fase transitoria, tra il 2017 e il 2020, il che non è davvero poco di fronte a premesse che sembravano annullare la storia di tutte le nostre imprese».
Anche sul versante del contrasto all’evasione fiscale e all’abusivismo evidenzia i passi avanti: «Carta di esercizio e attestazione sono ormai a regime – ricorda Dolci – e con il passaggio al sistema digitale ora è davvero agevole per i Comuni avere sotto controllo la situazione e programmare, eventualmente, delle verifiche». «Sul piano più strettamente locale – prosegue – l’associazione continua a fare da raccordo tra le amministrazioni comunali e gli operatori, promuovendo il dialogo e la ricerca di soluzioni condivise, ed affianca le imprese con una serie di servizi e opportunità che credo si possano tranquillamente definire di eccellenza: dal supporto per le pratiche e gli adempimenti alla contabilità, alle convenzioni fino all’accesso al credito tramite la cooperativa di garanzia Fogalco».
Il rammarico è che tutto questo impegno e la volontà di accompagnare il settore nelle diverse sfide che i tempi propongono sia poco percepito dagli ambulanti. «Troppo spesso gli operatori pensano che l’associazione non serve perché non hanno riscontri diretti sulle proprie attività – evidenzia -, magari perché non si occupa del problema del singolo. Ma la realtà è che non si può andare lontano senza una visione collettiva. Solo se funziona tutto il mercato si può lavorare bene e questo avviene cercando di instaurare il miglior rapporto con le amministrazioni e dando qualcosa in più ai consumatori, che sono i nostri azionisti di maggioranza. Con il Comune di Bergamo, ad esempio, abbiamo cominciato a collaborare per introdurre la raccolta differenziata nei mercati, un’azione che non può che qualificare la nostra presenza».
Il messaggio che rilancia agli associati è, quindi, che «senza un po’ di vitalità e voglia di mettersi in gioco non può esserci un gran futuro», augurandosi «un’assemblea partecipata, in modo che ci si possa guardare in faccia, capire le necessità e decidere cosa si vuole, in termini realistici, da qui in avanti».
Dolci, che ha assunto la carica nel 2008 dopo la prematura scomparsa di Mario Vanonicini, si ripresenta alle elezioni con buona parte della squadra che lo ha già affiancato e qualche volto nuovo. «L’ultimo rinnovo – ricorda – ha portato nel Consiglio un ambulante africano. Visto che una buona percentuale delle aziende presenti sui mercati è condotta da persone extracomunitarie è interesse dell’Associazione dialogare e collaborare con loro. Resta difficile intercettarli, ciò che possiamo dire è che la porta è aperta a tutti, senza distinzioni».  

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