Alla vigilia dell’Expo, Maroni “scarica” il bergamasco Marazzi

Fabio Marazzi
Fabio Marazzi

“Inopportuna”, di “stampo formigoniano”. La nomina nel cda Expo dell’avvocato della Lega Nord, Domenico Aiello, decisa con una mossa a sorpresa dal governatore lombardo Roberto Maroni, ha suscitato perplessità e proteste tra le fila dell’opposizione a palazzo Lombardia. Anche, e soprattutto, perché Aiello è avvocato di fiducia di Maroni e c’è chi non manca di ricordare come proprio in quelle vesti Aiello abbia di recente incrociato professionalmente la società Expo. Il riferimento è all’inchiesta della procura di Busto Arsizio a carico del governatore, finito indagato con l’accusa di induzione indebita legata a presunte pressioni esercitate su funzionari di Expo ed Eupolis in relazione a due contratti di lavoro a tempo determinato. Proprio alla società che gestisce l’esposizione, l’avvocato Aiello si era rivolto per chiedere documenti e carte che sarebbero serviti a scagionare il presidente lombardo.

Incurante delle polemiche, Aiello approda nell’appena rinnovato Consiglio amministrazione di Expo 2015 in quota Regione e soffia il posto al bergamasco Fabio Marazzi, nominato nel 2010 dal governatore Roberto Formigoni e considerato all’epoca molto vicino alla galassia Comunione e Liberazione/Compagnia delle Opere. A pochi giorni dall’inaugurazione dell’Esposizione universale, Marazzi si vede quindi sfilare la poltrona guadagnata grazie alla sua forte vicinanza al “Celeste”. Una sorta di “beffa” verrebbe da dire, considerati i metodi e la tempistica. Cinismi e opportunismi della politica.

Marazzi – studi liceali al Collegio Vescovile Sant’Alessandro e laurea in Giurisprudenza alla Cattolica, docente all’Università di Bergamo nonché socio fondatore e amministratore di Emmeplus, società attiva nei processi di internazionalizzazione d’impresa con sede a Bergamo e Milano, Boston, Tel Aviv e New Delhi – ha ricevuto la “difesa” indiretta del consigliere regionale bergamasco del M5S, Dario Violi, che si è scagliato contro la nomina “al novantesimo minuto, a pochi giorni dall’inaugurazione”. “Capitan Maroni sostituisce nel cda di Expo Fabio Marazzi con il suo uomo di fiducia – ha affermato – e, in tutta fretta, ha piazzato la sua bandierina leghista anche in Expo, dimostrando per l’ennesima volta la sua continuità con il sistema formigoniano: ancora una volta Maroni fa rima con Formigoni”.  Una ”nomina inopportuna” anche per il segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri: “Trasparenza e opportunità – ha aggiunto – vorrebbero che non ricoprisse anche il ruolo di amministratore della società”.