Alberghi e negozi,
l’effetto Orio arriva
solo in città. «Da migliorare
i collegamenti
con la provincia»

Non c’è come esserne privi per capire quanto qualcosa vale. L’indagine realizzata dall’Ascom di Bergamo sugli effetti della chiusura dell’aeroporto di Orio Serio – tra il 13 maggio e il primo giugno scorso per i lavori di rifacimento della pista – ha permesso di misurare il sempre citato “effetto Orio” sulle attività turistiche e commerciali, rendendo più evidente il legame tra l’infrastruttura e il territorio e permettendo perciò di individuare con maggiore chiarezza potenzialità e punti deboli.
L’indagine ha interessato gli alberghi di città, hinterland, provincia e i ristoranti e le attività commerciali del centro città e di città Alta. L’impatto più significativo si è verificato non solo sulle attività alberghiere cittadine ma anche di due comuni dell’hinterland: Orio al Serio e Grassobbio. Gli alberghi dei tre comuni hanno registrato un calo di presenze dal 10 al 20% con picchi anche del 30-35% rispetto al 2013. Più contenuto è stato l’effetto sulle strutture del restante hinterland, dove si è registrato una diminuzione del 5% delle prenotazioni, valore sul quale si sono attestati anche gli hotel della provincia – pianura, valli e lago –. Un quadro che denota, quindi, il raggio piuttosto limitato dei flussi veicolati dall’aeroporto.  
Sui ristoranti e sulle attività del centro e di Città alta la chiusura ha portato ad una riduzione del numero di clienti e di scontrini del 10%, con punte che hanno superato anche il 20%.
«I dati raccolti dal questionario permettono di fare due sottolineature – afferma Oscar Fusini, vicedirettore dell’Ascom di Bergamo -. Una ormai nota. L’economia della città è strettamente legata allo scalo aeroportuale, la cui chiusura temporanea ha inciso pesantemente sul fatturato del mese di maggio. Questo dato conferma come lo scalo di Orio sia una ricchezza per il territorio non solo da salvaguardare ma da “sfruttare” al massimo. L’altra osservazione è forse conosciuta soprattutto agli operatori: la presenza dell’aeroporto incide solo marginalmente sui luoghi di villeggiatura e turistici della provincia. Ciò è dovuto in particolare agli scarsi collegamenti tra aeroporto e comuni sia quelli montani che quelli lacustri. E questo ci induce a fare una riflessione su come contribuire a migliorare questo aspetto in particolare in vista  Expo 2015, che farà arrivare nella nostra provincia un buon numero di visitatori. Su questo tema la nostra Associazione si proporrà come interlocutore privilegiato con le istituzioni».