Al via i saldi estivi, parte la caccia all’affare

Secondo il Presidente di Federazione Moda Italia/Confcommercio, Renato Borghi “Le vendite di primavera sono letteralmente saltate, creando una condizione di disastro economico per le imprese e sarebbe legittimo invocare lo stato di calamità per il settore che è fortemente condizionato dalla stagionalità insita nei prodotti di moda. I saldi estivi valgono circa il 12% dei fatturati dei fashion store. L’auspicio è, quindi, che almeno in questi saldi riparta la corsa allo shopping e si possa riscontrare un’effervescenza dei consumi anche se i nostri commercianti possono solo sperare di ‘fare cassa’, ma non certo di recuperare una stagione mai partita”.

Il Segretario Generale di Federazione Moda Italia, Massimo Torti, afferma: “I saldi estivi sono una grande opportunità per i consumatori perché avranno tante vere occasioni che si trovano nei negozi, rispetto alla proposta, apparentemente più appetibile, dell’e-commerce che riguarda prodotti massificati. I saldi rappresentato per i negozi fisici multibrand una vera risposta di qualità ai desideri dei consumatori sempre più attenti ai capi di buona fattura e di tendenza”.

Il presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi di Ascom Confcommercio Bergamo e vicepresidente di Federmoda Italia, Diego Pedrali, nota: “La speranza è di recuperare il 30% delle perdite avvenute a causa del tempo bizzarro di questa primavera, anche se questo problema non si risolve anticipando i saldi. Non è un caso che ogni giorno chiudono 18 negozi a livello nazionale, segnale allarmante dovuto non solo alle condizioni climatiche di questa stagione, e non solo alle vendite online dove viene imposta una tassazione ridicola. Negli ultimi anni prolificano quei commercianti che senza preoccuparsi di incorrere in sanzioni anticipano la data dei saldi. Federazione Moda Italia, quindi, si focalizza su una nuova idea per l’impostazione delle prossime vendite di fine stagione: nuove regole e un forte inasprimento di sanzioni in maniera tale da fermare chi se ne approfitta e creare una situazione dove la marginalità possa ritornare a dei livelli di sostenibilità dei propri esercizi”.

Valore dei saldi estivi per l’abbigliamento e le calzature – 2019

Valore dei saldi estivi (miliardi di euro) 3,5

Numero famiglie italiane (milioni) 26,0

Numero famiglie che acquista in saldo (milioni) 15,6

Acquisto medio a famiglia per saldi estivi (euro) 224

Numero medio dei componenti di una famiglia 2,3

Acquisto medio per persona (euro) 97

Fonte: elaborazione Ufficio Studi Confcommercio

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.