Addio ad Arzano, una vita tra jazz e giornalismo sportivo

Arzano - CopiaA 87 anni, compiuti da pochi mesi, si è spento Paolo Arzano, una carriera divisa tra la carta stampata e la musica, il jazz in particolare. Nato ad Alba (Cuneo) il 5 novembre del 1927, Arzano ha legato a filo doppio il suo nome e la sua professione alla città di Bergamo, dove il padre, ufficiale dell’esercito, aveva deciso di mettere radici dopo un lungo peregrinare per l’Italia. Un baricentro di vita, il capoluogo orobico, ma anche di professione. “Meglio essere il numero uno a Bergamo che uno dei tanti a Milano” soleva ripetere ai colleghi, ai quali spesso parlava anche dei maestri che l’avevano ispirato: Ugo Cuesta, ex direttore del Tempo di Milano e della Gazzetta di Parma e direttore al Giornale del Popolo; Alessandro Minardi, subentrato al grande Giovannino Guareschi alla direzione di Candido e che sostituì Cuesta al Giornale del Popolo, e, infine, monsignor Andrea Spada, storico direttore dell’Eco di Bergamo. Giornale, quest’ultimo, dove Arzano, giornalista prettamente sportivo, muove i primi passi come collaboratore. Un impegno che affianca a quello di corrispondente di Stadio. Arzano diventa praticante con l’assunzione al Giornale del Popolo. Professionista dal 1956, oltre al lavoro nei quotidiani (dal 1964 passa a L’Eco di Bergamo dove resta per 15 anni, 12 dei quali da caposervizio dello sport) dirige anche diverse testate locali, come il quindicinale Boxe Match (1954), il mensile Bergamo Motori (1957) e il quindicinale Lombardia Nove (1968). Tra le sue creature anche un’agenzia di stampa – l’Alin (Agenzia lombarda informazioni) – pubblicata settimanalmente a mezzo ciclostile. Un’idea mutuata dalle agenzie nazionali di Roma, in pratica un foglio ciclostilato con le notizie più significative della settimana inviato a tutti i cittadini bergamaschi.

Tra le varie esperienze, anche la collaborazione con la Regione Lombardia presieduta da Piero Bassetti (1970-’74). Arzano contribuisce a creare Nuova Lombardia, una sorta di antesignano dei vari ViviMilano e TuttoMilano e la dirige fino al 1975, anno in cui approda a Bergamo Radio (la prima emittente bergamasca) di cui è direttore fino al 1978. Nel 1984 arriva la nomina a condirettore di Bergamo Oggi, mentre qualche anno dopo, dal 1990 al 1995, diventa addetto stampa del Comune di Bergamo, sindaco Giampietro Galizzi. Terminata l’esperienza a Palazzo Frizzoni, dal 1997 al 1999 riveste il ruolo di direttore editoriale del Nuovo Giornale di Bergamo.

Grande appassionato di jazz, Arzano è stato direttore artistico di Bergamo Jazz e ha scritto anche diversi libri, tra i quali “Una storia dell’Atalanta” (con Elio Corbani), “Bergamo da scoprire” (con Pietro Sparaco), “Jazz live in Bergamo”, “Papa Giovanni, missione nei Balcani” (con Maurizio Minardi).