Acquari, “tanti buoni motivi per appassionarsi”

teresa_baraldi.jpgLa novità più importante della 34esima Fiera Campionaria è Acquario Natura, più di mille metri quadrati dedicati dell’acquariologia, con aziende che propongono pesci di acqua dolce e marini, mangimi, attrezzature e accessori. «Si tratta della prima fiera nazionale del settore», spiega Teresa Baraldi, segretario generale dell’Aipa, Associazione italiana pesci e acquari, che con Promoberg ha collaborato per realizzare l’evento. Un’occasione per chi è già appassionato, ma soprattutto, considerando la vasta affluenza di pubblico alla Campionaria, per far suscitare nuovi interessi. Non a caso l’Aipa ha scelto di partire dai più piccoli, proponendo laboratori per le scolaresche, con la possibilità di allestire le proprie vaschette e fare delle osservazioni guidate. «È un’attività estremamente educativa – prosegue Baraldi -, i bambini possono avvicinarsi al mondo naturale, apprendere nozioni di biologia, cogliere le dinamiche di socialità. Mettono inoltre in gioco la loro capacità di accudire e gestire».
Ma anche i più grandi possono trarre grandi soddisfazioni dal portarsi in casa angolo di blu. «Non è solo un modo per abbellire la casa. È stato dimostrato da studi psicologici che i colori e ai movimenti dell’acquario hanno effetti rilassanti – evidenzia – ed esistono applicazioni di pet terapy. Curare un acquario permette inoltre di sviluppare conoscenze nel campo della biologia, della chimica, dell’idraulica e dell’elettronica. Occorre però sfatare l’idea che per questo hobby servano grandi investimenti o chissà quali attrezzature. Bastano una presa di corrente e l’acqua del rubinetto ed consigliabile arricchire l’acquario poco alla volta, coltivando nel tempo il proprio interesse». Altra credenza da superare è quella che i pesci soffrano. «Se l’acquario è costruito correttamente, nel rispetto dell’ecosistema di provenienza e del benessere animale – afferma –, questo non capita. Anzi, si è verificato che alcune specie, minacciate da predatori o da cambiamenti ambientali, si sono potute ripopolare grazie all’allevamento in cattività, che non significa costrizione».