Morus Alba, lunedì 27 focus sul distretto che verrà

La sede Bcc di Zanica ospita alle 20.30 un confronto aperto ai commercianti sui progetti per il 2023

In un mondo che cambia, il Distretto del Commercio si evolve: questo il senso della serata organizzata dal Distretto del Commercio Morus Alba con capofila Stezzano e comprendente 7 comuni dell’area (Azzano San Paolo, Comun Nuovo, Grassobbio, Levate, Orio al Serio, Stezzano e Zanica), in programma per lunedì 27 febbraio 2023 alle 20.30 a Zanica nella sede della BCC Bergamasca e Orobica in via Aldo Moro n.2.
L’invito è aperto a tutti i commercianti per ripartire insieme, confrontandosi sulle nuove proposte per il 2023, la nuova identità e i nuovi canali di comunicazione, nonché sul bando con i fondi ottenuti da Regione Lombardia, che ha classificato come “Progetto di eccellenza” la proposta presentata dal Distretto. Nel corso dell’incontro saranno esposti alcuni criteri per accedere a questi contributi che saranno erogati sulla base delle richieste che i commercianti faranno pervenire al Distretto.
Ci saranno inoltre alcuni approfondimenti e momenti di confronto con i presenti per impostare al meglio i progetti per il rilancio del commercio di vicinato, alla luce delle crescenti tendenze della logistica, del delivery e del commercio digitale.
Infine un momento conviviale chiuderà la serata con un brindisi dedicato al nuovo logo e nuovo nome del Distretto, che sarà svelato durante l’incontro.
È gradita la conferma della presenza alla mail: info@distrettomorusalba.it.


Il nuovo scenario economico per le piccole imprese, lunedì 27 convegno in Ascom

Al centro del convegno l’accordo di collaborazione Confcommercio-Intesa Sanpaolo

In Italia le aziende con meno di dieci dipendenti sono circa quattro milioni e rappresentano più del 95% del totale di imprese nazionali di industria e servizi. Intesa Sanpaolo e Confcommercio hanno condiviso, attraverso un accordo di collaborazione, un programma di iniziative con condizioni dedicate per supportare la crescita e favorire gli investimenti verso la trasformazione digitale e sostenibile. L’incontro, in programma lunedì 27 febbraio alle 15 in Sala Conferenze Ascom Confcommercio Bergamo, si propone di approfondire le soluzioni pensate per le piccole imprese per favorirne la ripresa e affrontare le sfide di un contesto in rapida evoluzione.
L’incontro si apre con i saluti di Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo. Gianluigi Venturini, direttore Regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, introduce il progetto Crescibusiness di Intesa Sanpaolo. L’incontro, moderato dal direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini, rappresenta l’occasione di interrogarsi sullo scenario per le piccole imprese del territorio con l’economista Enrica Spiga della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Roberto Spinucci, direttore Commerciale Retail Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, presenta nei dettagli l’accordo tra Intesa Sanpaolo e Confcommercio. Al termine dell’incontro sarà dato ampio spazio al confronto e alle domande dei partecipanti.

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Antiquari: mercato in crisi, ingessato ulteriormente da regole e blocchi normativi

Durante il convegno Fima-Confcommercio nell’ambito di Modenantiquaria è stato presentato un documento con alcune proposte per il futuro del settore

Il futuro dell’antiquariato, mestiere appassionante, forte di una lunga tradizione, è stato al centro del convegno organizzato dalla Federazione Italiana Mercanti d’Arte (Fima) nell’ambito della XXXVI edizione di Modenantiquaria dall’11 al 19 febbraio. Nel corso del convegno “Antiquario futuro” si è parlato di tematiche legate al commercio delle opere antiche in Italia e in Europa, ed è stato presentato un documento di proposte per sensibilizzare le istituzioni nei confronti dell’adeguamento delle normative nazionali a quelle degli altri paesi europei e consentire agli operatori del settore di superare alcune criticità nella loro attività. Al convegno sono intervenuti tra gli altri, il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il Sottosegretario di Stato del Ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi, il Presidente di Fima-Confcommercio, Fabrizio Pedrazzini, Giulio Volpe esperto in Diritto dell’Arte e dei Beni Culturali, e alcuni esponenti politici di Camera e Senato. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha sottolineato l’importanza di “incoraggiare i più giovani ad intraprendere un mestiere antico ma in continuo aggiornamento, sostenere un passaggio generazionale di qualità, rilanciare la professione nel Paese e nell’orizzonte delle nuove generazioni, è un lavoro di importanza strategica. Le competenze manageriali sono fondamentali per riuscire ad interpretare alcune funzioni che si sono trasformate profondamente negli ultimi anni, pensiamo alla comunicazione o agli eventi in questo settore. E proprio noi come corpi intermedi possiamo essere i promotori della formazione che ci serve come imprenditori. Penso ad esempio ai corsi ITS. I corsi ITS sono corsi di istruzione secondaria superiore, paragonabile dunque a quella universitaria, ma fortemente orientati alle tecnologie e diventati molto noti con il PNRR che vi ha dedicato attenzione e risorse. Gli ITS sono un tipo di formazione che coinvolge fortemente il mondo dell’impresa nelle docenze e nello sviluppo del curriculum di studi dei ragazzi. Proprio qui in Emilia-Romagna esistono diverse Fondazioni ITS, anche sullo stesso tema delle tecnologie per i beni culturali, a cui Confcommercio partecipa. Sarebbe dunque una bella sfida lanciare un corso ITS dedicato alla professione del mercante d’arte. E a proposito di sfide, mi piacerebbe oggi lanciarne anche un’altra alla nostra Fima”. Particolare accento è stato posto sulla creazione di Confcommercio Impresa Cultura Italia. ” La nostra idea – ha sottolineato Carlo Sangalli-  è stata ed è quella di integrare la cultura nella rappresentanza di Confcommercio imprese per l’Italia, nella convinzione che la cultura sia una componente fondamentale e autonoma, trasversale ma non accessoria, del terziario di mercato e dell’economia del Paese. Così è nata Impresa Cultura Italia che ha riunito in un unico coordinamento 13 federazioni e associazioni del mondo Confcommercio che interpretano le diverse facce dell’impresa culturale nel nostro Paese: dalle librerie ai locali storici, dagli spettacoli dal vivo alle guide turistiche, dai cinema ai teatri, dai servizi creativi ai festival internazionali. In questo coordinamento di Impresa Cultura Italia, non può dunque mancare il mondo dei mercanti d’arte: un mondo così fortemente legato all’identità di Confcommercio, ma anche pienamente impresa culturale, che vive di cultura, che la diffonde e che ne è interprete vivo”.

Le proposte di FIMA-Confcommercio avanzate durante il convegno vanno da una semplificazione della normativa alla richiesta di sgravi e agevolazioni fiscali. “Il settore sta vivendo un momento delicato: la richiesta di mobili, quadri, manufatti e opere d’epoca è sempre minore e le quotazioni stanno inevitabilmente risentendo di questa situazione, con svalutazioni anche importanti- commenta Alessandro Riva, presidente del Gruppo Commercianti di preziosi Ascom Confcommercio Bergamo-. Ci sono normative come quella in materia di CITES- convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione che bloccano, in un limbo normativo il nostro mercato. E’ chiaro che manufatti antichi impiegavano avorio, tartaruga e coccodrillo in epoche in cui non vi era certo minaccia di estinzione, eppure oggi esporle o commercializzarle, in attesa di un chiarimento normativo, rappresenta un problema. Molta strada va inoltre fatta per rendere più agevole l’importazione ed esportazione di opere, oltre al loro trasporto per fiere o mostre mercato”

La proposta  di Fima Confcommercio

  •   adeguamento della disciplina italiana quanto meno alle soglie di valore di cui al regolamento CE 116/2009 del Consiglio del 18 dicembre 2008 relativo all’esportazione di beni culturali.
  • rapido e significativo incremento del personale degli Uffici Esportazione e delle Soprintendenze.
  • applicazione rigorosa, e solo in presenza di beni di eccezionale interesse per il patrimonio storico artistico nazionale, di criteri certi e univoci per l’emissione di un provvedimento di dichiarazione e l’inserimento nell’ordinamento italiano della locuzione “tesori nazionali”, come adottata da altri Paesi europei.
  • rispetto di tempi certi nei procedimenti amministrativi concernenti spedizione ed esportazione di cose di interesse storico artistico, se del caso eliminando la natura ordinatoria dei termini previsti dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
  • prevedere, come in altri Paesi europei, sgravi fiscali in relazione all’acquisto di opere d’arte.
  • la redazione di un database o archivio unico delle opere notificate sul territorio nazionale e agevolare la consultabilità delle banche dati disponibili delle opere rubate.
  • a ogni ricorso gerarchico amministrativo avverso un diniego al rilascio dell’attestato di libera circolazione corrisponda sempre una decisione espressa dell’Amministrazione competente entro i novanta giorni dalla presentazione del ricorso stesso, come previsto dall’ art. 69 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
  • per i beni “sotto soglia”, di cui alla legge n.124 del 4 agosto 2017, che l’eventuale convocazione per la verifica del bene presso gli Uffici Esportazione avvenga con cognizione di causa e per documentata motivazione culturale.
  • posto che la disciplina europea in materia di CITES prevede un certificato emesso dal Nucleo Forestale dei Carabinieri con valore di “passaporto” dell’opera, si chiede che esso segua l’oggetto e non sia avvinto al soggetto richiedente.
  • una sanatoria in relazione alle opere prese in carico dall’operatore in data anteriore al 1° gennaio 2023 concedendosi, a questi fini, un termine per regolarizzare il possesso di opere derivate da specie CITES.
  • per le Mostre mercato, si chiede che faccia fede la bolla di accompagnamento del bene e non occorra la consultazione del Registro delle Cose Usate ex art.128 TULPS.

 

 

 

 


Rotary Food Box in solidarietà alle famiglie de La Casa di Leo

Ascom Confcommercio Bergamo sposa il progetto solidale portato avanti dall’associazione da tre anni a questa parte 

Per il terzo anno consecutivo il Rotary Club Bergamo Sud promuove il progetto solidale Rotary Food Box. Per l’edizione 2023 offrirà sostegno con le Rotary food Box – scatole di prodotti di prima
necessità e qualità – alle famiglie e ai bambini de La Casa di Leo di Treviolo, che accoglie famiglie con bambini malati in cura all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e amplierà l’offerta di
formazione e avvicinamento al mondo del lavoro a persone che pensano di non poter avere una seconda possibilità anche alla provincia di Bergamo grazie alla collaborazione con i Centri di primo
ascolto della Caritas diocesana bergamasca, delle Acli e dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Bergamo.
In questi tre anni Rotary Food Box, nato nel 2020 dal desiderio di offrire un segno di cura e vicinanza alle famiglie colpite dal Covid non solo sul piano sanitario ma anche nella perdita del
lavoro, ha fatto tanta strada. Dal confezionamento delle “box”, scatole di prodotti di prima necessità messi a disposizione da una quarantina di aziende del territorio, si è passati a un
percorso complesso e innovativo di formazione e tirocinio lavorativo per persone in emergenza occupazionale grazie al know how di Confcooperative Bergamo, Manpower group, Fondazione
Human Age Institute e Associazione SBS.
Grazie alla collaborazione dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Bergamo in questi due anni è stato possibile individuare e raggiungere le famiglie più bisognose dell’ambito
cittadino.
Nel corso delle prime due edizioni sono state consegnate 1.200 box di prodotti alimentari a 200 famiglie in difficoltà grazie anche al sostegno importante di Aspan Bergamo, Confartigianato
Bergamo, Confindustria Bergamo e l’associazione no profit Arenbì. Sono state oltre 40 le aziende coinvolte per la fornitura gratuita di prodotti di prima necessità e per i tirocini lavorativi cinque
le istituzioni in campo che hanno fin da subito aderito al progetto. Per 30 famiglie si è aperta la possibilità di interventi di cura e sostegno più mirati, mentre dieci persone hanno trovato lavoro
grazie all’orientamento e al tirocinio avviato dall’iniziativa. Oltre 700 i volontari coinvolti tra cui i giovani del Rotaract.
Con il 2023, anno in cui Bergamo celebra la sua rinascita grazie a Bergamo Brescia Capitale della Cultura, il Rotary Club Bergamo Sud ha deciso di rilanciare il progetto e allargare gli orizzonti
proprio per tenere fede allo spirito solidaristico che caratterizza la nostra provincia e l’attenzione al volontariato in questo anno così speciale per il territorio. Le ormai tradizionali Rotary Food Box,
scatole di prodotti alimentari e no di primissima qualità saranno devolute alla Casa di Leo di Treviolo, che da anni accoglie bimbi e famiglie in cura all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
La partecipazione al progetto da parte di aziende, enti ed istituzioni, si è consolidata e l’adesione è stata confermata anche quest’anno ai quali si aggiunge Ascom Confcommercio Bergamo. “Abbiamo scelto di dare il nostro contributo a un progetto di grande valore-  ha sottolineato il direttore Oscar Fusini- . In un momento di grande difficoltà e crisi come quello che stiamo vivendo allargare il più possibile la rete solidale permette di fare crescere progetti di solidarietà e di concentrare l’impegno e gli aiuti. Rotary Food Box è un progetto che oltre al sostegno immediato e materiale sostiene l’emergenza occupazionale, assicura la possibilità di tirocini ed estende il concetto di solidarietà a quello più ampio di cura e vicinanza, con un’attenzione particolare alla salute”.

Si amplia anche l’accessibilità al progetto di reinserimento occupazionale offrendo un percorso di orientamento e tirocinio qualificato grazie agli esperti di Confcooperative Bergamo, Fondazione Human Age Institute e l’Associazione SbS, rivolto a giovani e non occupati individuati dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Bergamo e da quest’anno anche grazie ai Centri di primo ascolto della Caritas diocesana bergamasca, Acli e alla rete dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Bergamo.

“Rotary Food Box nasce durante il terribile anno della pandemia, la sfida da cogliere non era facile da affrontare ma possiamo dire di esserci riusciti. Questa vittoria è la più bella che un uomo possa desiderare perché sappiamo che, con la rete del Rotary Food Box, siamo riusciti a dare un aiuto concreto a un migliaio di persone colpite dalla pandemia nella salute e nella perdita del lavoro. Il progetto promosso dal nostro club ha trovato un appoggio generoso nelle istituzioni: Comune di Bergamo, Confartigianato e Confindustria, Confcooperative e Aspan Bergamo, ma soprattutto le aziende, che si sono messe a disposizione donando i loro prodotti e fornendo servizi strategici per la buona riuscita del progetto” spiega Giovanni Pedrali, presidente del Rotary Club Bergamo Sud. “Nella seconda edizione di Rotary Food Box, il progetto si è ampliato, siamo passati dalla cura attraverso il cibo all’apertura di un nuovo orizzonte di crescita professionale per chi sembra non averne. Sono stati effettuati interventi mirati con percorsi di ascolto e assistenza alle famiglie attraverso operatori qualificati di Confcooperative. Ad una trentina circa di persone che hanno perso il lavoro e a giovani che hanno delle difficoltà familiari a emergere, è stato offerto un percorso di orientamento e un tirocinio formativo in azienda supportando così il reingresso nel mondo professionale. I tirocini formativi sono messi a disposizione dalle aziende di soci rotariani e dalle aziende aderenti al progetto. E per la terza edizione vogliamo raggiungere le persone bisognose della provincia grazie alla diocesi di Bergamo” spiega Roberta Caldara, socia del Rotary Club Bergamo Sud e tra i promotori del progetto.
“Il Rotary Food Box, progetto nato dopo la prima fase emergenziale del Covid con la finalità molto concreta di supportare le famiglie in difficoltà offrendo loro un paniere di prodotti di prima
necessità soprattutto alimentare, si è trasformato in qualcosa di ben più ampio diventando un percorso di ascolto e assistenza, oltre che di formazione e reinserimento nel mondo del lavoro.
Oggi, con la nuova edizione, la dimensione sociale del progetto va a comprendere anche un contesto, come la Casa di Leo, dove la solidarietà diventa più che mai accoglienza e vicinanza.
Ma non solo. Il Rotary Food Box rappresenta infatti un’esperienza molto valida sul piano del metodo, quello della collaborazione pubblico – privato – terzo settore che ritengo essere la leva
vincente di progettualità che richiedono risposte flessibili, efficaci e su misura, in linea con un welfare di comunità a cui stiamo lavorando con grande determinazione.” dichiara Marcella
Messina, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo. “Ringraziamo l’attenzione del Rotary Bergamo Sud verso la nostra realtà. L’aiuto che ci verrà fornito sarà particolarmente prezioso per le famiglie da noi ospitate. Da sempre Casa di Leo accoglie le famiglie senza chiedere loro un contributo obbligatorio e nella maggior parte dei casi l’ospitalità è completamente gratuita.
Fornire cibo alle famiglie è per noi un sostegno importante per riuscire a dare risposta ai bisogni che ogni giorno gestiamo e che aumenteranno con la realizzazione dell’ampliamento.
Grazie a nome mio e di tutta l’Associazione per il vostro meraviglioso progetto a sostegno di La Casa di Leo.” dichiara Susanna Berlendis, presidente de La Casa di Leo.

“Siamo ben contenti di continuare nel pensiero comune che Rotary rivolge alle persone e alle famiglie più bisognose. Crediamo che sia importante non solo dare occasioni di sostegno, ma
rendere protagonisti coloro che più hanno bisogno, del loro riscatto personale, comunitario, sociale. È giusto offrire strumenti di aiuto ma ancora di più mettere in condizione le persone di
crescere tanto da poter badare a sè stesse e di sentirsi soprattutto partecipi di un processo che non riguarda solo le loro fragilità ma che si rivolge alla ricostruzione di una società che è tutta
quanta fragile, ognuno a suo modo. Certamente il tema del lavoro e della strumentazione acquisita per poter entrare o rientrare nel mondo del lavoro diventa davvero strategico per tutto
questo ed è il motivo che ci spinge appunto a rilanciare quanto fatto in passato verso questa direzione. La connessione con i Centri di primo ascolto Caritas e gli sportelli lavoro Acli che hanno
sempre agito in una logica di azione sinergica risulta facile e spontanea nella partecipazione a questo progetto” spiega Don Cristiano Re, direttore dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro della
Diocesi di Bergamo.
“Consideriamo il lavoro come occasione di integrazione per le persone e parte sostanziale nella costruzione della propria identità. Il sistema della cooperazione sociale afferente a
Confcooperative Bergamo mediante le competenze del Consorzio Mestieri, ente accreditato al lavoro, incontrerà i referenti dei Centri ascolto Caritas e degli sportelli lavoro delle Acli sul
territorio provinciale per l’individuazione delle persone  da inserire nel progetto lavoro, si farà carico dei colloqui individuali di conoscenza, del bilancio di competenze in raccordo, con
Fondazione Human Age Institute, Associazione SBS e Manpower” dichiara Fausto Gritti, presidente di Solco Città Aperta e componente del direttivo di Confcooperative Bergamo.

 


Vacanze sui monti per 12 milioni di italiani

Nei primi tre mesi dell’anno la vacanza enogastronomica in quota è la preferita, anche dai non sciatori. Buone le previsioni per Carnevale 

Sono 12 milioni gli italiani che scelgono la montagna nel primo trimestre di quest’anno: 7,5 milioni fanno soggiorni di una settimana o un periodo un po’ più breve, per i restanti 4,5, si tratta invece di escursioni giornaliere. Secondo i dati dell’Osservatorio Confcommercio-Swg, la spesa media è di 540 euro a testa. Quasi 9 vacanzieri su 10 scelgono le mete nazionali: a fare da padrone è l’arco alpino, in primis le destinazioni del Trentino Alto Adige, seguite da Lombardia e Valle d’Aosta, ma con buone performance anche di Piemonte, Veneto e Friuli.

Non mancano i turisti che raggiungono destinazioni estere: primeggiano le “vette” svizzere, seguite da quelle di Austria e Francia. Le motivazioni delle vacanze in montagna sono cambiate dopo la pandemia: escursioni naturalistiche, degustazioni enogastronomiche, relax in Spa e centri benessere, shopping sono le quattro attività più importanti indicati dagli intervistati.

Solo al quinto posto la pratica dello sci e di altri sport invernali. Resta comunque alta, per chi sceglie questo tipo esperienza, l’attenzione per lo stato dell’innevamento naturale: sono 4 su 10 i vacanzieri che dichiarano che, in assenza di neve, preferiscono cambiare i programmi di vacanza.

Dal 16 al 21 febbraio, la settimana ufficiale di Carnevale, si muoveranno 4,4 milioni di italiani a cui se ne aggiungono altri 1,9 ancora indecisi ma propensi a farlo per una vacanza che, nel 50% dei casi, è fuori regione se non addirittura all’estero. Città d’arte o grandi città sono le destinazioni preferite in 4 casi su 10. A Carnevale i portafogli sembrano essere un po’ più “capienti”: si spendono in media 410 euro a testa per una vacanza, per una spesa complessiva di quasi 3 miliardi.

Il consuntivo delle festività di fine anno, comunque, si è chiuso bene, con circa 25 milioni di Italiani in viaggio tra Natale e l’Epifania, e il 2023, anno dei ponti, sembra avviarsi sotto buoni auspici. L’indice di propensione al viaggio dei connazionali sale a quota 63 – su scala da 0 a 100 – due punti sopra gennaio 2022 e sostanzialmente in linea con i livelli pre-pandemia, anche se a prevalere sono gli short break da 1 o 2 notti fuori casa, soprattutto tra febbraio e marzo.


“Le Comunità energetiche la miglior risposta possibile al caro bollette”

Grande pubblico per la serata informativa organizzata alla Fiera di Bergamo da Ceress-Comunità energetiche rinnovabili e Ress Solar.

È stata un grande successo la serata informativa, aperta a imprenditori e cittadini, organizzata da Ceress-Comunità energetiche rinnovabili e Ress Solar, con il patrocinio di Provincia di Bergamo e Ascom Confcommercio Bergamo, per proporre un modello sostenibile per rispondere ai rincari energetici. L’evento, con partecipazione gratuita, si è svolto venerdì 10 febbraio alla Fiera di Bergamo, in via Lunga, nella Sala Caravaggio del Centro Congressi.

“Il tema dell’energia è oggi più importante che mai – ha spiegato il direttore di Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini, tra i relatori della serata -, e anche nell’immediato futuro sarà sempre più un elemento fondamentale per lo sviluppo del terziario. Le comunità energetiche rimangono una risposta importante perché si inseriscono all’interno, appunto, delle comunità e, insieme al progetto Imprendigreen, sono per Confcommercio un elemento di approfondimento per cercare di alleviare il problema dell’energia, che nell’ultimo anno ha destabilizzato l’intero settore”.

Durante la serata sono intervenuti anche Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia di Bergamo, Niccolò Carretta, Giovanni Malanchini e Jacopo Scandella, candidati al Consiglio di Regione Lombardia, il professore di UniBg Giuseppe Franchini del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate, il ricercatore ENEA Matteo Caldera e Gianluigi Piccinini, presidente Ress Solar e direttore tecnico Ceress.

“Grazie all’aiuto di Ascom l’evento ha ottenuto un ottimo successo – ha spiegato Piccinini -, ora l’auspicio è che i cittadini aderiscano alla comunità energetica perché è l’unico strumento per combattere, tutti insieme, il grave problema dei rincari che hanno messo in ginocchio tante, troppe realtà. La nuova normativa sulle comunità energetiche rinnovabili ha dato nuovo impulso alla crescita della consapevolezza dell’importanza di fare rete, innescando un processo virtuoso per l’ambiente, incentivato dai vantaggi economici, ambientali e sociali derivanti dall’unire le proprie forze per ridurre sprechi ed emissioni, abbattendo i costi energetici e ricavando utili dalla vendita di energia in eccesso. Unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti per la produzione e l’autoconsumo virtuale e condiviso di energia elettrica da fonti rinnovabili, porta con sé benefici per ambiente e portafoglio, con un taglio in bolletta di almeno il 20%, cui vanno sommati gli incentivi erogati su base ventennale dal Gestore dei Servizi Energetici”.


Più di 43mila euro in beneficenza grazie all’iniziativa “Un Natale di comunione”

Un grande successo il progetto rinnovato a dicembre 2022 dal Centro Missionario Diocesano di Bergamo, al quale hanno partecipato attivamente anche Ascom Bergamo e la piattaforma Websolidale.

Si è conclusa l’iniziativa “Un Natale di comunione, la missione è partecipazione” promossa dal Centro Missionario Diocesano di Bergamo, un percorso vissuto e condiviso con Ascom Bergamo, Web Solidale e tante altre realtà che, in diversi modi, si sono affiancate nel cammino per promuovere iniziative e per sostenere i progetti.

Tre i progetti sostenuti nella campagna:
– Progetto Perù, realizzato con l’Operazione Mato Grosso per il completamento della casa della comunità a Ccayara, sulle Ande Peruane. Il progetto è stato condiviso anche con la parrocchia cittadina delle Grazie;
– Progetto Gaza, indicato dal Patriarca di Gerusalemme per sostenere le Suore di Madre Teresa che vivono nella Striscia di Gaza, insieme ai palestinesi più poveri e più dimenticati, servendoli nei loro più basilari bisogni. Il progetto è stato condiviso anche con gli Scout e la parrocchia di S. Alessandro in Colonna;
– Progetto Mensa dei poveri “P. Alberto Beretta”, per l’acquisto di un abbattitore alimentare che permette la conservazione dei cibi che altrimenti rischiano il veloce deperimento. Il progetto è stato condiviso, oltre che con i padri Cappuccini di Bergamo, anche con il Coro “Gli Harmonici” e la parrocchia di S. Anna.

Due i fiori all’occhiello dell’iniziativa. Il concerto di Natale del Gen Rosso (un gruppo internazionale che ha cantato i temi della pace, della condivisione, dell’accoglienza); preziosa occasione per porgere a tutti i missionari bergamaschi gli auguri di Buon Natale. La presenza del Gen Rosso ha permesso, altre all’esecuzione del concerto serale, anche il coinvolgimento di alcune scuole per due matineé. La sera stessa del concerto, da parte del Vescovo Francesco Beschi, è avvenuta, la consegna del premio Papa Giovanni a tre missionari bergamaschi: suor Maria Rota, Consuelo Ceribelli, Adriana Valle, che nelle loro realtà si stanno spendendo per costruire processi di condivisione e comunione).

Il secondo fiore all’occhiello dell’iniziativa è stato rappresentato dalle cartoline solidali, uno strumento prezioso per sensibilizzare, raccogliere fondi e coinvolgere molte scuole. Durante il tempo dell’intera iniziativa sono state spedite 24.204 che hanno permesso di ricavare 24.204,00 euro, consegnati ai progetti da Ciro Troccolo, il presidente della piattaforma che ha gestito e coordinato questa specifica iniziativa, Websolidale.

All’iniziativa delle cartoline solidali hanno partecipato 45 istituti scolastici che hanno realizzato 650 elaborati, divenuti poi cartoline da spedire attraverso il sito www.webolidale.org.

Questo il bilancio economico dell’iniziativa: 88.063 euro raccolti, 44.431 euro di spese, per un totale di 43.532 elargiti di cui 27.000 ai tre progetti, 7.532,00 ad altri progetti, 9.000,00 per il premio Papa Giovanni.


Libri per sognare, lunedì 13 febbraio ospite Matteo De Benedittis

L’autore de La Cassapanca dei libri selvatici incontra online gli studenti dalle 9 alle 10

Proseguono gli incontri con gli autori di Libri per sognare, la manifestazione  ideata dal Gruppo librai e cartolibrai di Ascom Confcommercio Bergamo, che quest’anno si estende alle scuole di Brescia nell’ambito di Bergamo e Brescia Capitale della cultura 2023.  Dopo il successo e la partecipazione al primo incontro con l’autrice Silvia Vecchini, lunedì 13 febbraio, dalle 9 alle 10 Matteo De Benedittis presenta online La Cassapanca dei libri selvatici (Edizioni San Paolo) agli studenti collegati da remoto. L’incontro, moderato da Diego Liserani della Libreria Libraccio di Brescia, consigliere Associazione Librai Italiani, presenta ai ragazzi partecipanti alla manifestazione l’autore, scrittore e insegnante di lettere a Reggio Emilia, aperto al confronto e alle domande sul suo libro in concorso. Saranno collegate on line 16 classi (5 elementari e 1 medie) per un totale di circa 500 ragazzi.

La Cassapanca dei libri selvatici (Edizioni San Paolo, 2019) racconta una storia incredibile, ambientata in Inghilterra, nell’ estate del 1941, in un’antica villa in cima alla scogliera.  I protagonisti Tom e Mina ricevono in eredità dall’eccentrica prozia Lexandra una misteriosa cassapanca piena di libri misteriosi e speciali: i fantastici libri selvatici. Insieme alla loro amica Pennie, i due fratelli fanno presto amicizia con volumi e ne scoprono le magiche proprietà. Ma non sono gli unici a essere a conoscenza del loro segreto. Qualcuno, nell’ombra, trama per impossessarsene. Solo l’Inchiostratore conosce il segreto dei libri selvatici.

L’autore sarà protagonista di altri due incontri, in programma il  13 marzo (dalle 10 alle 11)  e il 27 marzo  (dalle 11 alle 12).

Il calendario degli appuntamenti di Libri per Sognare 2023

Il 3 marzo Elisa Castiglioni presenta il suo romanzo La ragazza con lo zaino verde (Edizioni Il Castoro 2022), che racconta tra luci e ombre l’Italia della dittatura e delle leggi razziali. A moderare l’incontro Matteo Bianchi della Libreria Incrocio Quarenghi di Bergamo. Il 16 marzo i ragazzi hanno l’occasione di confrontarsi con l’autore Federico Taddia che, nell’incontro online moderato da Riccardo Oprandi della Libreria Mondadori di Lovere,  presenta il suo libro Nata in via delle Cento Stelle ( Edizioni Mondadori),  una biografia di grande ispirazione con cui il divulgatore e autore di programmi radio e tv racconta la grande scienziata Margherita Hack. L’incontro con Taddia sarà replicato anche il 23 e 30 marzo (dalle 11 alle 12 per entrambe le date).  Il 17 marzo saranno  ancora ospiti di Libri per Sognare  l’autrice Silvia Vecchini  e l’illustratore Sualzo, con Fiato Sospeso (Edizioni Tunuè); a moderare l’incontro Massimiliano Zazzi della Libreria ComiXrevolution di Bergam. Il 22 marzo i ragazzi parteciperanno- sempre online- all’incontro con Pier Domenico Baccalario, co-autore di Book Rebels. La spiaggia dei lettori clandestini ( Edizioni Salani). L’autore sarà presentato ai ragazzi da Diego Liserani della Libreria Libraccio di Brescia.

La settima edizione di Libri per sognare

Libri per Sognare coinvolge quest’anno nel suo complesso, tra Bergamo e Brescia, 54 istituti scolastici (di cui 42 su Bergamo), 153 classi (di cui 129 su Bergamo) e 3.108 studenti (di cui 2.621 su Bergamo). Le classi partecipanti sono invitate a leggere i libri selezionati  e dalla seconda metà del mese di aprile 2023 avranno la possibilità di votare il libro preferito ed esprimere recensioni sul portare www.libripersognare.it. Da febbraio ad inizio aprile verranno organizzati incontri da remoto con gli autori dei libri selezionati. L’evento finale, con la premiazione del libro vincitore e degli studenti che avranno inserito nel portale le migliori recensioni, avrà luogo il 5 giugno a PalaFacchetti , palazzetto dello sport a Treviglio.
Libri per sognare è un’iniziativa ideata dal Gruppo Librerie e Cartolibrerie e promossa da Bergamo Terziaria SRL, società che fa capo ad Ascom Confcommercio Bergamo; ha il patrocinio di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, Comune di Bergamo, Comune di Brescia, Provincia di Bergamo, Provincia di Brescia, Comune di Treviglio, L’Eco di Bergamo, Coordinamento Impresa Cultura Italia Confcommercio, Ali-Associazione librai italiani ed è sponsorizzata da Bper Banca e Federcartolai Confcommercio.

Per informazioni: www.libripersognare.it  – facebook @librixsognare


San Valentino, cene a lume di candela per un giro d’affari che sfiora i 4,3 milioni

Presenze ottime nei locali, sempre apprezzati anche mazzi di fiori e gioielli tra i regali

Torna la voglia di festeggiare San Valentino, ricorrenza che continua a rappresentare l’occasione per molti di uscire a cena, di ricevere e scartare regali o splendidi mazzi di fiori. Ascom Confcommercio Bergamo stima un giro d’affari per i pubblici esercizi che si attesta attorno ai 4 milioni e 300mila euro (4.298.200 euro), portando  oltre138 mila bergamaschi ai tavoli di ristoranti e locali.  Un trend positivo, in linea con il dato nazionale diffuso da Fipe, con 5,3 milioni di italiani che festeggeranno al ristorante, per un giro d’affari di 270 milioni di euro.
La passione è più forte dell’inflazione, anche se gli acquisti- eccezion fatta per chi può concedersi qualche follia, a partire dai gioielli più preziosi- sono sempre più meditati. Per molti, specialmente per chi ha trascorso le vacanze lontano dalla città, è la prima ricorrenza utile dopo le festività di fine e inizio anno  e c’è chi opta per regali più importanti, cogliendo l’occasione di acquistare anche gioielli. Se questa scelta resta comunque appannaggio di pochi, la cena al ristorante (oltre all’aperitivo o al cocktail dopo cinema o teatro)  si conferma  l’opzione più gettonata dalle coppie  per celebrare la festa degli innamorati. Tra menù speciali e proposta alla carta, ci si potrà sbizzarrire nella scelta tra menu di terra e di mare, con mise en place e atmosfera quanto mai curate, dai centrotavola alle candele , alla musica in sottofondo. “La voglia di uscire continua e nonostante la crisi stiamo lavorando molto bene– commenta Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori Ascom Confcommercio Bergamo-. San Valentino si conferma una festa sentita e senza età e le prenotazioni  nei ristoranti sono buone”.  Per celebrare la festa, non tramonta la voglia di regalare fiori, rose (rosse) in testa: “Come fioristi abbiamo cercato di limitare gli aumenti considerevoli di rose, tulipani, ranuncoli e narcisi, legati ai rincari delle serre e al boom di richieste per quella che resta una festa condivisa con tutto il mondo- commenta Emiliano

Amadei, presidente del Gruppo Fioristi Ascom Confcommercio Bergamo-. San Valentino resta una delle festività più amate e una delle occasioni preferite per regalare fiori,  come mostra la continua crescita delle vendite in questa giornata. La spesa media si attesta attorno ai 25 euro”.  La festa del 14 febbraio è l’occasione per regalare gioielli, da piccoli pensieri in argento a pietre semi-preziose, fino a gioielli ricercati per chi, non senza visite e valutazioni nelle scorse settimane, decide di sfruttare l’occasione per stupire con un regalo importante inatteso. “San Valentino è una ricorrenza simpatica e sentita, che rappresenta per la maggior parte l’occasione di donare qualcosa di carino da portare tutti i giorni, ma che qualcuno usa sempre più spesso per regali più importanti” commenta Alessandro Riva, presidente del Gruppo

Commercianti di Preziosi Ascom Confcommercio Bergamo. Nonostante la maggior parte delle coppie abbia deciso di trascorrere la serata di San Valentino al ristorante, anche una breve “fuga a due”, da trascorrere nel fine settimana, si è rivelata essere un’opzione particolarmente apprezzata da molti innamorati. Secondo le stime elaborate da Confcommercio-Swg, la spesa prevista è in media di 350 euro a persona per una “luna di miele” che in 3 casi su 4 è di due notti al massimo. Le presenze negli hotel bergamaschi si confermano buone, specialmente per gli alberghi con spa e zone benessere.

 


Corsa alle dimissioni, la grande crisi per le imprese del turismo e della ristorazione

Non c’entrano solo orari e stipendi, ma pesa sempre di più il benessere percepito sul lavoro, oltre al rapporto con il titolare (che vale il 50% delle rinunce lavorative)

Il fenomeno delle grandi dimissioni, Great resignation o big quit come lo chiamano gli americani, dopo il boom degli Stati Uniti nel 2021 (47,7 milioni di dimissioni volontarie contro i 68,8 milioni di cessazione di rapporti di lavoro) ha raggiunto anche l’Europa e sta scuotendo dall’anno scorso anche il nostro Paese e in via trasversale tutti i settori economici che lo compongono. Questo nuovo modo di intendere e concepire la vita per i lavoratori che cercano prima di tutto benessere e conciliabilità dei propri interessi sta trovando la “vittima sacrificale” nei settori del terziario: il commercio, ma soprattutto il turismo e la ristorazione, stanno pagato il dazio più alto.

Accanto infatti ai tanti fattori che spiegano il fenomeno delle grandi dimissioni in senso generale, ce ne sono alcuni particolari che riguardano esclusivamente i settori del terziario. In primo luogo il settore è costituito quasi esclusivamente da micro e piccole imprese per lo più a conduzione familiare dove la possibilità di proporre una carriera è molto bassa. Una volta, chi lavorava in questo settore lo faceva per imparare un mestiere e aprire la propria attività, ma oggi quella proiezione di lungo termine sembra essere fantascienza per la maggioranza dei giovani.

Le imprese del settore turistico pressate dalle difficoltà finanziarie della pandemia e da quelle economiche della riduzione dei margini per la concorrenza dei grandi player (dalle prenotazioni con le OTA nella ricettività, del delivery con le piattaforme nella ristorazione) e da una concorrenza esasperata non hanno margini per accrescere le condizioni economiche dei lavoratori.

Inoltre, da almeno vent’anni è cambiata la percezione dello status, ossia quel modo di pensare collettivo che faceva preferire il lavoro in negozio, al bar e al ristorante alla fabbrica (così come nei cinquant’anni precedenti il lavoro in fabbrica era lo sbocco moderno per chi scappava dalla alla campagna). Il pensiero di dover lavorare il sabato e la domenica e nei giorni in cui gli altri si divertono è il deterrente peggiore per cercare un posto di lavoro nel terziario. La stessa professione di chef, fino a dieci anni fa di grande impatto mediatico, non sembra più rientrare tra i fenomeni alla moda.

E’ proprio il settore dei pubblici esercizi e dei ristoranti, dove l’età media dei lavoratori è mediamente tra la più bassa, a fare le spese di questa disaffezione per professioni un tempo decisamente più ambite. Complice anche il crollo demografico, nella provincia di Bergamo stimiamo la carenza di circa 6.000 addetti, pari al 22% rispetto a gli occupati (5.200 titolari, familiari e soci e circa 22.000 dipendenti – fonte FIPE). Molte imprese quindi decidono di ridurre i turni, aumentare i giorni di chiusura e limitare le sale per mancanza di personale. Ciò accade nonostante il settore impieghi molto frequentemente, con  il lavoro a chiamata, gli studenti universitari, che in questo modo cercano di sostenere le loro piccole spese e allo stesso tempo formarsi e crescere, oltre a rapportarsi con gli altri, testando e migliorando le proprie qualità relazionali.

Tutti questi fattori negativi e convergenti, dal calo demografico alla ricerca di tempo libero e svago, stanno creando una seria difficoltà al commercio e al turismo e rischiano di inchiodare uno dei settori in crescita nel nostro Paese. Ma cosa fare? Quale compito abbiamo?

Difficile individuare soluzioni valide a priori se non la ricerca a ogni livello di una maggiore capacità di attrazione del personale, di ingaggio, ossia di costruzione della relazione, la cura del benessere del lavoratore e la gratificazione.

Le direzioni delle risorse umane delle grandi imprese sono già da tempo al lavoro per migliorare la relazione con i dipendenti: welfare, premi aziendali, smart working, formazione e possibilità (teorica) di fare carriera. Tutto quanto sembrerebbe, se non alieno, almeno lontano nella stragrande maggioranza delle piccole aziende del commercio e del turismo. Eppure nelle realtà più piccole il punto di partenza cruciale per il cambiamento è proprio la consapevolezza del datore di lavoro. Se lo stile direttivo e la contrapposizione tra titolari e collaboratori non esistono più da anni, nella stragrande maggioranza delle imprese serve comunque un perfezionamento dello stile collaborativo e un grande cambio di passo nella comprensione del cambiamento e nell’accettazione delle esigenze nuove, non certo dei capricci, dei collaboratori.

Se il cambiamento è abbracciato dal datore di lavoro, allora la capacità di reazione della piccola imprese è certamente superiore a quella delle medie e grandi imprese perché nelle prime il titolare è a contatto diretto e lavora- spesso gomito a gomito- con i suoi dipendenti.

Non è però solo una questione di velocità, ma anche di possibilità concrete di accontentare i lavoratori. Nelle grandi aziende, le direzioni del personale sono lontane dai dipendenti e le eccezioni nel trattamento dei collaboratori sono spesso impossibili da stabilire quando i dipendenti sono molti da gestire, mentre il piccolo imprenditore può attuarle con più flessibilità, gestendo ad esempio un turno migliore per la mamma che ha figli più piccoli o per la ragazza che è iscritta a un corso in palestra in palestra. In questo si può tradurre la maggiore attenzione alle esigenze e il contrasto al malessere dei collaboratori, che resta la principale ragioni delle dimissioni.

Tutti noi, a ogni livello, preferiremmo che il mondo del lavoro fosse quello di trent’anni fa, ma così non è e non potrebbe nemmeno esserlo. Serve quindi la flessibilità delle regole, che non significa non lavorare, ma che siano adeguate al cambiamento dei tempi e non rigide come le leggi scritte sulla sacre tavole. Infine servirebbe una gestione oculata dei turni di lavoro che eviti carichi massacranti per gli addetti, perché di persone disponibili a sacrificarsi in tutto per il lavoro ce ne saranno sempre meno.

Le ricerche su questi argomenti convergono nel sostenere che una lettera di dimissione su due non dipenda da fattori economici. Se su questi ultimi ciascun imprenditore deve poter fare i conti con le proprie tasche, sulle altre voci dipende solo da lui e senza spendere di più per trattenere il personale.