Dal seme al piatto, Aspan promuove la filiera locale

Il progetto QuiVicino si allarga, promuovendo un processo certificato in un contesto di forte dipendenza dall’estero, che fornisce attualmente oltre il 60% del grano

La blockchain al servizio del settore agroalimentare lombardo. È questo l’obiettivo del progetto pilota presentato questa mattina a Palazzo Pirelli. Un sistema innovativo promosso da Aspan, l’associazione di panificatori artigiani bergamaschi, per tracciare la filiera lombarda della panificazione “Dal seme al piatto: tutto tracciato per garantire la qualità del prodotto e la sicurezza alimentare” è il titolo del progetto è stato realizzato dall’Innovation&Technology Hub di Imprese e Territorio, un comitato di associazioni bergamasche, sviluppato per supportare QuiVicino, un marchio ideato da Aspan. Giovanni Malanchini (Lega), Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, spiega il senso del progetto. “La tecnologia blockchain consente di certificare i prodotti, non solo quelli finali destinati alle tavole dei consumatori, ma anche tutti i processi intermedi. In questo modo l’intera filiera è monitorata con un evidente vantaggio in

La presentazione del progetto a Palazzo Pirelli

termini di sicurezza e di qualità per i consumatori e in termine di promozione per i produttori, con un’attenzione particolare ad ambiente e salute. Si tratta, in definitiva, di favorire e stimolare scelte di consumo favorevole da parte dei cittadini per sostenere le eccellenze agroalimentari lombarde”. Il progetto dei panificatori bergamaschi, presentato nel corso del convegno “Alle origini del pane. Dal campo al panificio con la blockchain”, è un esempio concreto di “economia circolare” grazie all’uso di sementi selezionate e di farine provenienti esclusivamente da grano lombardo. Inoltre, uno specifico disciplinare permette il controllo totale sulle materie prime a garanzia dei consumatori che, attraverso un QR code, potranno conoscere tutti i passaggi che hanno portato al prodotto finale. Ma è anche una risposta forte alla crisi che sta attraversando il settore. Sono 20mila le aziende di panificazione in Italia. Di queste 4mila si trovano in Lombardia e impiegano circa 20mila addetti. Il consumo pro capite di pane nella nostra regione è in costante calo e oggi si attesta intorno agli 80/90 grammi. Inoltre, il 60% del grano con cui è prodotto il pane italiano proviene dall’estero.
“Con questo progetto – spiega il Presidente di ASPAN Bergamo, Massimo Ferrandi – riduciamo la dipendenza dall’estero per le materie prime, distribuiamo ricchezza sul territorio e contribuiamo a ridurre l’emissione di CO2 in atmosfera perché la filiera si accorcia. Il cerchio si chiude dove si apre”.
Nel febbraio 2020 il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità una Risoluzione (relatore proprio Giovanni Malanchini) riguardante la creazione di una piattaforma informatica multifunzionale e l’applicazione dei servizi di tracciabilità e rintracciabilità ai prodotti agroalimentari. A tutela del consumatore contro frodi e contraffazioni e per garantire l’autenticità dei dati per assicurare la qualità del prodotto, Regione Lombardia aveva deciso di iniziare il percorso con le filiere di carne e latte perché alla base dell’alimentazione e dell’economia regionale. Al convegno sono intervenuti anche  Maria Paola Esposito (Segretario Generale Camera di Commercio di Bergamo), Alberto Brivio (Presidente Imprese & Territorio e Presidente Coldiretti Bergamo), Nadia Fabrizio (Head of Cefriel Blockchain Lab), Walfredo della Gherardesca (Amministratore Delegato di Genuine Way), Elena Brugna (Direzione Generale Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia) e Lucio Moioli (Coordinatore Innovation & Technology Hub e Segretario Generale Confcooperative Bergamo).


Gelatieri Bergamaschi, una settimana di solidarietà e gusto

Le gelaterie hanno «adottato» un istituto del territorio o un’associazione di ragazzi in difficoltà omaggiando gli ospiti con vaschette di gelato artigianale

«Il gelato è per tutti, ma per qualcuno ancora più speciale»: con questo slogan si conclude domani la settimana solidale del gelato promossa dai Gelateri Bergamaschi, protagonisti di una maratona di gusto e solidarietà, i due ingredienti protagonisti dell’iniziativa. Cominciata martedì, la settimana solidale del gelato ha coinvolto una decina di gelaterie del gruppo aderente ad Ascom Confcommercio Bergamo che hanno «adottato» un istituto del territorio o un’associazione di ragazzi in difficoltà omaggiando gli ospiti con tanti kg di gelato artigianale. Fragola, limone, cioccolato e tanti altri gusti per una merenda sana, buona e ovviamente solidale.

Le gelaterie coinvolte sono: Gelateria L’oasi (Villongo) – Il Battello Cooperativa Sociale (Sarnico); Laboratorio Gelateria Franca (Leffe) – Centro Diurno Arcobaleno (Urgnano); Yog (Sotto il Monte Giovanni XXIII) – Bambini Ucraini Orfanotrofio Berdiansk (Rota Imagna, Bedulita, Pontida); Ristopizza Gelateria Il Pirata (Lurano) – Centro Diurno (Verdellino); Gelateria Arlecchina (San Paolo d’Argon) Namastè Cooperativa Sociale (Seriate); Il Dolce Freddo (Albano Sant’Alessandro) – Sfa (Gorlago); Gelateria artigianale di Nembro – DinAmico Odv (Villa d’Almè); Bar Commercio Gelateria (Osio Sotto) – La Casa di Luigi (Osio Sotto).


QuiVicino, dal campo al panificio La filiera fa scuola in Regione

Il 29 aprile il progetto guida ideato da Aspan Bergamo nel 2011 per la tutela delle farine locali al centro dell’incontro a Palazzo Pirelli in Regione

A Palazzo Pirelli in Regione Lombardia si tiene il 29 aprile l’incontro di presentazione del progetto “Dal campo al panificio con la blockchain” sviluppato per “QuiVicino”, il
marchio di eccellenza ideato da Aspan Bergamo per la tutela delle farine locali coltivate in Lombardia.
Il progetto è realizzato da I & T Hub (Innovation & Technology Hub) di Imprese & Territorio, Comitato Unitario che riunisce 10 Associazioni di categoria della provincia di Bergamo, con il supporto
tecnologico di Genuine Way e di Cefriel e vede la collaborazione di Aspan (Associazione Panificatori della provincia di Bergamo), Ascom Confcommercio Bergamo, Coldiretti Bergamo, Confimi Industria e Coesi Confcooperative Bergamo.
Il progetto ha radici lontane. Nel 2011 Aspan Bergamo lancia il Progetto “QuiVicino”, un’iniziativa che ha lo scopo di promuovere una panificazione basata su una filiera produttiva corta con l’impiego di grano coltivato nel territorio bergamasco oltre che di altre province lombarde. E’ un approccio basato sulla sostenibilità ambientale, sociale e culturale, in cui è concretamente praticata un’economia circolare virtuosa sotto molteplici aspetti.
Nel 2021, I&T Hub, il Digital Innovation Hub promosso dal Comitato delle Associazioni delle PMI bergamasche Imprese & Territorio, ha partecipato ad un progetto sostenuto dal bando SI4.0 2020
che ha consentito di sviluppare un sistema di tracciamento via block-chain in grado di rafforzare il marchio “QuiVicino”, la solidità della filiera, la credibilità e le potenzialità comunicative. Il progetto ha visto l’attivazione di partnership tecnologiche importanti quali Cefriel, struttura del Politecnico di Milano, e Genuine Way, una blockchain company che focalizza il suo impegno sulla
sostenibilità ambientale.
L’incontro , condotto daLucio Moioli, coordinatore Innovation & Technology Hub e Segretario Generale
Confcooperative Bergamosi apre con i saluti di Giovanni Malanchini, consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia, Maria Paola Esposito, aegretario Generale Camera di Commercio di Bergamo e di Alberto Brivio, presidente Imprese & Terrritorio e Coldiretti Bergamo. La giornata prosegue con il contributo dal titolo “QuiVicino dal campo alla tavola: il marchio, la filiera e il tracciamento con la blockchain” di Massimo Ferrandi, presidente Aspan Bergamo; Nadia Fabrizio, Head of Cefriel Blockchain Lab, si concentra sul ruolo della Blockchain nelle filiere
agroalimentari locali; Walfredo della Gherardesca, ad Genuine Way affronta il tema “La Blockchain nella filiera QuiVicino: presentazione dell’applicazione”. I rappresentanti della Regione, della direzione Agricoltura, fanno il punto sul ruolo dell’Ente nelle filiere agroalimentari.

L’evento oltre che in presenza sarà trasmesso in streaming al seguente link:
https://mediaportal.regione.lombardia.it/embed/live/13645


Pacchetto energia, dalla Regione 64 milioni di euro per le imprese

Per le imprese del commercio, della ristorazione e dei servizi, a cui sono dedicati di 9,6 milioni di euro, l’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 30mila euro

Regione Lombardia ha varato il nuovo ‘pacchetto energia’, dal valore di 64 milioni di euro, destinato alle imprese artigiane, ai commercianti e agli impianti sportivi natatori e del ghiaccio. Le misure, volute dall’assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi intendono supportare le aziende e le attività colpite dall’aumento dei costi dell’energia. Il Pacchetto Economia è stato presentato oggi, 27 aprile, con una conferenza stampa dall’assessore Guidesi e il sottosegretario con delega allo Sport Antonio Rossi. Guidesi ha commentato: “Dopo essere stati i primi ad avere lanciato l’allarme per il ‘caro energia’, e dopo aver sottoposto al governo le proposte del sistema Lombardo, oggi facciamo ancora tutto ciò che possiamo fare. Un supporto concreto alle aziende per affrontare il problema in maniera strutturale attraverso l’efficientamento energetico. Gli interventi regionali sono volti alla concessione di contributi a fondo perduto per interventi in tema di efficientamento energetico. Il provvedimento è dedicato esclusivamente alle realtà presenti sul territorio lombardo. Per le imprese del commercio, della ristorazione e dei servizi, a cui sono dedicati di 9,6 milioni di euro, l’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 30.000 euro. Sono ammissibili progetti con un ammontare minimo pari a 4.000 euro. Il bando aprirà nel mese di giugno. Per le imprese artigiane, il cui investimento regionale è di 22,3 milioni di euro, l’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 50.000 euro. Sono ammissibili i progetti con un ammontare minimo pari a 15.000 euro. Per sostenere gli operatori economici che gestiscono impianti natatori e del ghiaccio e rischiano il fallimento o l’interruzione dei servizi, Regione ha deciso di attivare un intervento finalizzato alla sostenibilità gestionale e all’efficientamento energetico degli impianti sportivi pubblici. Il sostegno pubblico consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 80% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 350.000 euro.


Imprese, fino al 24 maggio le richieste di contributo a fondo perduto

Per fruire dell’agevolazione, le imprese devono presentare un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro e devono aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 pari almeno al 30% rispetto al 2019. L’importo è determinato in percentuale dal 40% al 60% della differenza

Dal 3 al 24 Maggio sarà possibile presentare domanda di contributo a fondo perduto per la presentazione dell’istanza di accesso al contributo a fondo perduto previsto dal DL Sostegni Ter n. 4/2022 convertito in Legge del 28.03.2022 n. 25. Le modalità di invio delle domande, come definite con Decreto del Mise del 24 marzo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dovrà avvenire esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica resa disponibile sul sito istituzionale del Ministero (www.mise.gov.it), tramite registrazione e autenticazione con Carta nazionale dei servizi (CNS), ed è riservato ai soggetti rappresentanti legali dell’impresa richiedente, come risultanti dal certificato camerale della medesima impresa. Il rappresentante legale dell’impresa, tuttavia, previo accesso alla procedura, può conferire ad altro soggetto delegato il potere di rappresentanza per la compilazione, la sottoscrizione digitale e la presentazione dell’istanza tramite la citata procedura informatica.
Per fruire dell’agevolazione, le imprese devono presentare un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro e devono aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 pari almeno al 30% rispetto al 2019.
L’importo del contributo a fondo perduto è determinato in percentuale dal 40% al 60% della differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019.
Per maggiori informazioni e per la presentazione delle domande potete contattarci allo 035/4120212 o scrivere all’indirizzo mail finanza.agevolata@fogalco.it.

Possono accedere alla misura tutte le attività del commercio al dettaglio identificate con i seguenti codici Ateco prevalente:

47.19 commercio al dettaglio in altri esercizi non specializzati;

47.30 commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati;

47.43 commercio al dettaglio di apparecchiature audio e video in esercizi specializzati;

47.5 commercio al dettaglio di altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati;

47.6 commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati;

47.71 commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati;

47.72 commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi specializzati;

47.75 commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati;

47.76 commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati;

47.77 commercio al dettaglio di orologi e articoli di gioielleria in esercizi specializzati;

47.78 commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi specializzati;

47.79 commercio al dettaglio di articoli di seconda mano in negozi;

47.82 commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature;

47.89 commercio al dettaglio ambulante di altri prodotti;

47.99 altro commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi o mercati.


Bergamo, online il bando del Comune per gli spazi estivi

Sono il Parco S.Agostino, l’area antistante il parco Goisis e il parco della Trucca: dal 27 maggio al 11 settembre

Anche nel 2022 gli spazi estivi per la somministrazione di bevande e cibo all’aperto saranno luoghi dove potersi sedere a bere e mangiare qualcosa all’aperto, necessariamente e obbligatoriamente al tavolo evitando assembramenti, con un sottofondo musicale e che, soprattutto, verranno assegnati prioritariamente ai bar e ristoranti che non possono lavorare all’aperto: online dalla giornata di oggi il bando che il Comune di Bergamo ha istruito per l’assegnazione di tre diverse aree della città ad attività di ristorazione della città.
Si riduce il numero degli spazi messi a disposizione dall’Amministrazione comunale, vista l’uscita dall’emergenza pandemica e la possibilità per ristoranti e bar di tornare a lavorare in regime di normalità: Parco Sant’Agostino, l’area esterna al Parco Goisis, il Parco Martin Lutero alla Trucca sono le aree individuate dalla Giunta nella seduta di oggi e assegnabili dal 27 maggio al 11 settembre 2022.

Gli orari di apertura previsti dal bando sono: da domenica a giovedì ore 1,00 del giorno dopo per tutti gli spazi; venerdì e sabato ore 1,00 del giorno dopo per spalto e parco di Sant’Agostino e ore 2,00 del giorno dopo per parco della Trucca e area verde esterna al Parco Goisis.

Gli spazi saranno assegnati anche tenendo in considerazione “la mancanza di disponibilità di spazi pubblici esterni da parte della maggioranza degli esercizi in raggruppamento”. I soggetti interessati potranno inviare la documentazione richiesta dal bando entro e non oltre le 12.30 del 9 maggio 2021 all’ufficio protocollo del Comune di Bergamo: si delinea così un altro pezzo del piano di somministrazione all’aperto per l’estate 2021, che vede la semplificazione delle richieste per la collocazione di un dehor (fino a un massimo di 9 anni di concessione) in città fino al prossimo 30 giugno, la conferma sostanziale di quasi 200 dei dehors o dei loro ampliamenti concessi nel periodo di emergenza covid19.

Per informazioni: https://www.comune.bergamo.it/node/500189


Il rischio usura spaventa le imprese bergamasche

I dati dell’indagine in occasione della nona edizione dell’inizativa “Legalità, ci piace” di Confcommercio

Rispetto a un anno fa sono in calo gli imprenditori del terziario di Bergamo e provincia che si sentono poco sicuri, mentre cresce la preoccupazione per l’usura che si conferma il fenomeno criminale percepito in maggior crescita dagli imprenditori bergamaschi (per il 29%). È quanto emerge dall’indagine presentata in Ascom Confcommercio Bergamo in occasione della nona edizione della Giornata di Confcommercio “Legalità, ci piace”, un’iniziativa di analisi, denuncia e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese.

L’obiettivo principale dell’indagine, realizzata in collaborazione con Format Research tra il 24 febbraio e l’11 marzo 2022 su un campione di 4.000 casi, è quello di rilevare e descrivere la diffusione di alcuni dei fenomeni criminali – furti, abusivismo, aggressioni, contraffazione, estorsioni, rapine e atti di vandalismo – che più di altri condizionano l’andamento e lo sviluppo delle imprese, analizzandoli in funzione dei territori nei quali operano le imprese e in considerazione dell’ampiezza demografica dei centri abitati, delle macroaree geografiche e di una serie di domini di studio, come la dimensione delle imprese stesse ed i settori di attività economica.

“Fin dalla prima edizione la nostra Associazione ha partecipato a questa importante iniziativa, consapevoli che la legalità è il prerequisito fondamentale per fare impresa anche nel nostro territorio – ha sottolineato Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo in apertura dell’incontro che ha visto anche gli interventi del tenente colonello Salvatore La Bella, Comandante del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Bergamo, e Francesco Breviario, referente provinciale dell’Associazione Libera. -. Il problema delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico è ancora molto forte ma interessa soprattutto realtà lontane dalla nostra provincia, in particolare le grandi città e il Centro Sud. Questo però non significa che tali fenomeni siano assenti sul nostro territorio. Tutt’altro: dai fatti di cronaca che leggiamo quotidianamente risulta che siano presenti anche da noi, basti pensare all’ultimo recentissimo relativo a bar a poche centinaia di metri da noi. La ricerca evidenzia inoltre una crescita del timore da parte dei nostri imprenditori, esigenza alla quale la nostra Associazione non può non restare inerte. Per questo negli anni con il Comando provinciale della Guardia di Finanza si è consolidato un rapporto diretto e fattivo e, di recente, con l’associazione Libera e il tavolo della legalità del Comune di Bergamo abbiamo rafforzato la nostra collaborazione per potenziare la sensibilizzazione di cittadini e imprese verso questo pericolo”.

“La crisi pandemica e la mancanza di liquidità hanno fatto aumentare il numero delle imprese vulnerabili al rischio di usura – ha aggiunto Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. Peraltro l’usura può essere l’anticamera dell’acquisizione dell’impresa in ginocchio e, di fatto, quello che può essere un aiuto si rivela un cappio mortale. È quindi fondamentale che tutti gli attori del territorio contribuiscano a sensibilizzare le imprese e le persone sui rischi legati alla criminalità. Su questo tema, inoltre, Confcommercio chiede la revisione degli strumenti di contrasto con leggi meno farraginose per l’accesso al credito delle vittime di usura e il rafforzamento dei ruoli dei confidi, di fatto l’ultimo anello di congiunzione con le micro e le Pmi”.

 

LA RICERCA IN SINTESI 

Secondo stime dell’Ufficio Studi Confcommercio l’illegalità costa alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi quasi 31 miliardi di euro e mette a rischio circa 200mila posti di lavoro. La perdita annua in termini di fatturato e di valore aggiunto è pari al 6,3%. In dettaglio, l’abusivismo commerciale costa 8,7 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 4,8 miliardi, la contraffazione per 4,1 miliardi, il taccheggio per 4,3 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 6 miliardi e i costi per la cyber criminalità a 2,8 miliardi.

Il senso di sicurezza – Quasi il 12% delle imprese del terziario – a livello nazionale – si sente meno sicuro rispetto a 12 mesi fa, il dato è in costante calo da quattro anni a questa parte. L’analisi per dimensione dei centri abitati nei quali operano le imprese mostra come siano quelle operative nelle grandi città a temere più delle altre la criminalità (16,2% contro un dato medio dell’11,8%), mentre lo stesso dato per grandi ripartizioni geografiche rivela un dato per il Nord Ovest pari a 9,7% e quindi inferiore al dato medio nazionale. 

L’esposizione diretta al rischio di usura, racket e estorsioni – Il 17,7% degli imprenditori a livello nazionale sono “molto” preoccupati per chi fa il proprio mestiere nella zona in cui essi stessi lavorano a causa dell’esposizione al rischio di usura, racket e estorsioni. Lo stesso dato registrato nella provincia di Bergamo, ma nel giugno del 2021 per mezzo di una indagine specifica presso le imprese del terziario di Bergamo, era pari al 16,0%, quindi leggermente più basso rispetto al dato medio nazionale registrato nel 2022. Si ritiene che a un anno di distanza il dato non sia stato caratterizzato da modificazioni significative.

Decoro urbano e qualità della vita – Al crescere delle dimensioni del centro abitato diminuisce il livello della qualità della vista percepito, crescono i fenomeni di degrado e cresce  l’esposizione delle imprese a fenomeni di usura e racket. Le situazioni più problematiche si registrano nei grandi centri abitati con oltre 250.000 abitanti, dove le imprese che si sentono più direttamente esposte ai fenomeni dell’usura, del racket e delle estorsioni sono il 22%. Il dato si abbassa al 18,4% nei comuni tra i 50.000 e i 250.000 abitanti.

 


Negozi senza Pos, sanzioni anticipate al 30 giugno

Oscar Fusini:  “Un’ulteriore tegola per i commercianti, schiacciati da commissioni elevate”

La notizia dell’anticipazione al 30 giugno, rispetto alla scadenza fissata in precedenza al primo gennaio 2023, dell’entrata in vigore delle sanzioni ai negozi senza Pos preoccupa i commercianti, specialmente le realtà più piccole o che gestiscono importi minimi. A carico degli esercenti, per la mancata accettazione di pagamenti effettuati attraverso carte di credito e di debito, piove una sanzione amministrativa di 30 euro a transazione, oltre al 4% dell’importo per cui è stato rifiutato il pagamento elettronico. “La diffusione dei pagamenti elettronici va perseguita mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese , a partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micro-pagamenti- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo- . Puntare asimmetricamente sulle sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti: processi, peraltro, già in pieno sviluppo e che abbiamo favorito attraverso convenzioni, siglate con i principali istituti di credito sul territorio attraverso la nostra cooperativa Fogalco, per abbattere i costi. Un impegno che stiamo portando avanti da quasi un decennio”.

L’anticipo delle sanzioni pesa ulteriormente su un comparto già provato dalla crisi, dai rincari energetici e dal continuo susseguirsi di normative e obblighi, oltre che dalle continue aperture e chiusure dei vari lockdown, che hanno ritardato l’adeguamento delle attività ancora sprovviste di POS. La scelta del Governo di stringere i tempi coglie impreparati gli esercenti che gestiscono gli importi più piccoli e che hanno cercato di rinviare il più possibile la dotazione del Pos, intimoriti dai costi di gestione e dalle commissioni- continua Fusini-. L’obbligo crea solo un aggravio dei costi e dei tempi di pagamento, come al bar per un caffè o per altre transazioni dove non ci sono margini, penso ai tabaccai per i generi di monopoli e i gestori di carburanti, dove chi incassa lo fa in grandissima misura per lo Stato stesso. O dove, come nel caso di alcuni rifugi alpini, non c’è nemmeno linea telefonica adeguata”. Nel testo non c’è l’attesa semplificazione della lotteria degli scontrini: “L’idea di non stralciare un progetto fallimentare come quello della lotteria degli scontrini fa emergere lo spirito ideologico del provvedimento” continua il direttore Ascom Confcommercio Bergamo.


Per Pasqua si brinda al ristorante, nei 1516 locali bergamaschi si registra il quasi tutto esaurito

L’indotto stimato da Ascom Confcommercio Bergamo supera per Pasqua e Pasquetta gli 8 milioni di euro, cifra che può salire ulteriormente, fino a 9 milioni di euro,  per effetto dei locali che hanno scelto di tenere aperto sia a pranzo che a cena

Dopo due anni si torna al ristorante a Pasqua. Una festività che, dopo esser stata completamente cancellata dalla pandemia, si carica di significato per un comparto che finalmente si trova a gestire agende piene. Nei 1516 ristoranti bergamaschi, per 91mila coperti, l’indotto stimato da Ascom Confcommercio Bergamo supera per Pasqua e Pasquetta gli 8 milioni di euro, cifra che può salire ulteriormente, fino a 9 milioni di euro,  per effetto dei locali che hanno scelto di tenere aperto sia a pranzo che a cena. Per il menù delle festività si va dai 40 agli 80 euro, cifra che sale fino a 100-120 euro per i locali più blasonati.

Le prenotazioni non mancano nei ristoranti e, anche se in alcuni casi sono arrivate a rilento, si va verso il tutto esaurito. Per Pasquetta la partita è ancora aperta e si gioca sul meteo: le prenotazioni tendono sempre ad arrivare all’ultimo minuto e fare previsioni diventa più difficile.

La sensazione è che si riempano tutti i tavoli disponibili nelle prossime ore: ci sono buone speranze per i ritardatari e, per chi può contare su uno spazio esterno, non si esclude la possibilità, bel tempo permettendo, di raddoppiare il servizio. Non mancano i locali che hanno deciso di tenere aperto sia a pranzo che a cena, sia a Pasqua che a Pasquetta. Una scelta che va incontro alle esigenze della clientela e che consente di recuperare, anche se solo in parte, lunghi periodi bui. I menù resistono, ma non manca la proposta a la carte per chi preferisce festeggiare in modo più agile. La tradizione ha la meglio, ma prevale lo sforzo di accontentare tutti: largo quindi a menù di pesce, ai piatti vegetariani e ad alternative alle carni ovine, affiancate quindi da arrosti, conigli e altre specialità. In omaggio al territorio, torna in auge la pecora gigante bergamasca, agnelli e capretti vengono esaltati con tecniche di cottura innovative, dalla bassa temperatura alla cottura con il fieno. Non si rinuncia alla classica colomba, che accompagna i brindisi augurali o il caffè. Uova, germogli ed erbe spontanee ispirano ricette d’autore e grandi piatti.

“La voglia di uscire e tornare ai tavoli dei nostri ristoranti è senza dubbio il miglior augurio per il nostro settore- commenta Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori Ascom Confcommercio Bergamo- . Confidiamo di registrare il tutto esaurito, dopo due anni senza Pasqua al ristorante. Le difficoltà non mancano comunque per il settore, costretto a fare i conti non solo con i rincari energetici ma anche con difficoltà di approvvigionamento di materie prime. Siamo comunque fiduciosi”.


A Pasqua tornano i turisti al lago e sui monti, occupazione negli alberghi all’80%

“Non possiamo che salutare con ritrovato ottimismo il ritorno dei turisti in città e su lago e monti” commenta Alessandro Capozzi, presidente del Gruppo Albergatori Ascom 

Le località di villeggiatura si preparano ad un weekend positivo per le presenze e le prenotazioni continuano ad arrivare sia sul lago che sui monti. Dopo due anni si torna a festeggiare Pasqua e Pasquetta in hotel e le premesse sono buone anche per il lungo week-end del 25 aprile, complici anche eventi di forte richiamo come la maratona “Sarnico-Lovere Run”  che fa registrare il tutto esaurito sul lago. Un trend positivo che conferma quello cittadino, con buoni segnali di ripresa per il turismo leisure, oltre che, durante la settimana, di quello business.  Nelle Valli, dove ormai gli impianti sciistici sono chiusi, si registra già un’occupazione che oscilla tra il 70 e il 90 per cento; si confida anche nelle prenotazione last minute, a copertura – anche se non totale – dei posti ancora disponibili. Un risultato valutato positivamente dagli operatori, che continuano ad accogliere turisti a medio e corto raggio, in particolare da Milano e hinterland.

Sul Sebino tornano anche gli svizzeri e iniziano a rivedersi olandesi e tedeschi. Lovere e Sarnico mantengono il loro appeal e i week-end registrano un soddisfacente tasso di occupazione, con punte di completo full. Con la ripresa del turismo termale anche San Pellegrino torna a riempire camere, specialmente nei fine settimana: si sta lavorando bene con i turisti regionali, ma non manca chi proviene da Veneto e Piemonte. Anche Selvino si conferma una tra le località preferite per le vacanze, con prenotazioni in arrivo principalmente dal milanese. Sono queste le principali evidenze emerse dall’indagine Ascom Confcommercio Bergamo basata sui dati rilevati dagli operatori del settore nelle principali località turistiche della nostra provincia.

“Non possiamo che salutare con ritrovato ottimismo il ritorno dei turisti in città e su lago e monti- commenta Alessandro Capozzi, presidente del Gruppo Albergatori Ascom Confcommercio Bergamo-. Stiamo avendo ottimi riscontri anche per il ponte lungo del 25 aprile e, in generale, c’è interesse per i week-end di qui a metà maggio. E’ un bel segnale tornare ad accogliere al check-in turisti stranieri, principalmente dal Nord Europa e tutti i visitatori della nostra bellissima provincia”.