Istat, fiducia a picco per cittadini e imprenditori

Dopo la sospensione nel mese di aprile 2020 dovuta all’emergenza sanitaria in corso, le indagini sulla fiducia di consumatori e imprese tornano ad essere effettuate nel mese di maggio 2020. Le stime effettuate con i dati raccolti a maggio 2020 indicano livelli storicamente bassi dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (94,3) e dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (51,1). Il confronto dei dati di maggio con quelli relativi a marzo segnala flessioni per tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori; la diminuzione è marcata per il clima economico e corrente mentre il clima personale e quello futuro registrano diminuzioni contenute. Il clima economico passa da 94,4 a 71,9, il clima personale cala da 102,4 a 100,9, il clima corrente cade da 104,8 a 95,0 e il clima futuro decresce solo lievemente, passando da 93,3 a 93,1. Con riferimento alle imprese, le stime degli indici evidenziano una caduta della fiducia, rispetto a marzo 2020, nel settore dei servizi di mercato (l’indice passa da 75,7 a 38,8), del commercio al dettaglio (da 95,6 a 67,8) e delle costruzioni (da 139,0 a 108,4). Nella manifattura, l’indice di fiducia registra una flessione relativamente più contenuta, passando da 87,2 a 71,2, mantenendosi comunque su livelli storicamente bassi. Per quanto attiene alle componenti dell’indice di fiducia, nell’industria manifatturiera peggiorano, rispetto a marzo 2020, i giudizi sugli ordini mentre le scorte di prodotti finiti sono giudicate in accumulo; le attese di produzione subiscono un’ulteriore diminuzione. Per le costruzioni, la flessione dell’indice è causata da un forte peggioramento dei giudizi sugli ordini; relativamente più contenuto il calo delle aspettative sull’occupazione presso l’impresa. Nei servizi di mercato, il calo dell’indice rispetto a marzo 2020 è determinato da giudizi, sia sugli ordini sia sull’andamento generale dell’azienda, in forte peggioramento; si segnala invece un miglioramento delle aspettative sugli ordini, che tuttavia rimangono su livelli storicamente bassi. Con riferimento al commercio al dettaglio, crollano i giudizi sulle vendite e le scorte di magazzino sono giudicate in forte accumulo. Si registra un calo contenuto delle aspettative sulle vendite, dopo la caduta subita lo scorso marzo


Sos imprese, sportello Aiuto impresa, incontri formativi e supporto psicologico

Per rispondere alla crisi che le imprese stanno vivendo e affrontare la ripresa nel migliore dei modi, Ascom Confcommercio Bergamo  ha individuato dei percorsi a supporto degli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi. L’intervento si articola in tre misure: lo sportello aiuto di impresa, lo sportello di aiuto psicologico e  5 incontri per affrontare i cambiamenti in atto.

Sportello Aiuto di impresa 

Ascom Confcommercio Bergamo ha deciso, in questo particolare momento di difficoltà, di offrire alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, uno sportello di “pronto intervento” gratuito, orientato a supportare e ad assistere gli imprenditori nella ricerca dei punti di debolezza e delle criticità che hanno messo “a dura prova” gli equilibri economici e finanziari delle loro attività, per individuare percorsi adeguati a favorire una ripresa solida e duratura della loro attività.

Attraverso incontri individuali e riservati con un esperto di crisis management, pronto ad affrontare  criticità e a risolvere crisi d’impresa, è possibile approfondire la situazione attuale e prospettica della propria attività, con l’obiettivo di individuare e definire una strategia volta alla ricerca

delle “cause profonde” che hanno provocato le difficoltà riscontrate e individuare le soluzioni possibili per intraprendere un percorso di ripresa. Il professionista coinvolto cercherà anche di orientare l’imprenditore verso gli strumenti di supporto più adeguati ad affrontare e a risolvere le criticità individuate, ricercando sia tra i servizi dedicati offerti direttamente da Ascom Confcommercio Bergamo, che tra le agevolazioni e misure di sostegno messe a disposizione a livello locale, regionale e nazionale.

Gli incontri potranno essere concordati su appuntamento, sia in sede, che attraverso

videoconferenze. Per informazioni e per richiedere un appuntamento:  035 4120111, email: sportelloimpresa@ascombg.it. 

Sportello di Aiuto psicologico

Ascom Confcommercio Bergamo desidera anche porre un’attenzione rispettosa a tutto ciò che non può essere tradotto in mere statistiche, vale a dire la sofferenza emotiva personale.

Attraverso la collaborazione con un team di professionisti psicologi dell’Associazione Linkmakers, si offre l’opportunità di aderire a tre – cinque incontri focalizzati a ristabilire una percezione positiva di sé e a ripristinare il sentimento di auto-efficacia per gestire al meglio le difficoltà economiche, familiari e relazionali.

È sufficiente inviare i propri dati all’indirizzo mail: sportellopsicologico@ascombg.it; l’imprenditore sarà contattato direttamente dallo psicologo referente con il quale, con la massima riservatezza, deciderà la modalità dell’incontro, on-line oppure di persona. 

Meeting formazione

Per rispondere alle nuove esigenze generate dall’emergenza sanitaria e per non perdere il contatto con la formazione, tanto importante per chi fa impresa, Ascom ha progettato 5 incontri che consentiranno di confrontarsi sui punti salienti dei cambiamenti in atto e sulle nuove strategia da adottare. Per informazioni: info@ascomformazione.it

Questo il calendario degli incontri

28 maggio- Nuovi scenari per la ristorazione

29 maggio – Scenari, soluzioni e ripartenza per gli alberghi

4 giugno- Rimani connesso con i tuoi clienti: le principali piattaforme di comunicazione web

8 giugno- Ripensare il bar in tempi di virus: nuove strategie

15 giugno- Gestire lo stress, trasformandolo in energia positiva


Lockdown, il terziario perde 2,2 mld di euro. A rischio 49 mila posti di lavoro

La sospensione delle attività per il lockdown ha comportato la paralisi del tessuto produttivo della provincia di Bergamo. Si prevede il rischio di perdere almeno l’11% del valore aggiunto del terziario nel 2020  (pari a circa 20 miliardi di euro): rischiano di andare in fumo 2 miliardi e 200 milioni di euro. Allo stesso modo, gli effetti potrebbero essere devastanti anche sul fronte occupazionale: a Bergamo sono a rischio 49 mila posti di lavoro nel commercio, nel turismo e nei servizi (circa -27% rispetto al 2019). Nel primo trimestre 2020 si è assistito ad un deterioramento del tessuto imprenditoriale del terziario nella provincia di Bergamo, dovuto in prevalenza al calo delle imprese nuove iscritte. Nel 2020 rischiano di scomparire tra 8 mila e 15 mila imprese del terziario.

Sono queste alcune tra le principali evidenze sull’emergenza sanitaria e gli effetti del lockdown che emergono dalla ricerca Format Research- Ascom Confcommercio Bergamo (dati al 30 aprile 2020), presentata oggi, 26 maggio. L’osservatorio analizza l’impatto della crisi sulle principali determinanti dell’economia del territorio: dal livello dei ricavi delle imprese al fabbisogno finanziario delle stesse, passando per il rapporto con le banche. 

Un focus specifico è dedicato all’analisi degli effetti del lockdown, che ha costretto le imprese del terziario della provincia di Bergamo a sospendere tutte le attività. L’impatto è studiato in termini di effetti sul valore aggiunto del comparto, sui livelli occupazionali, sul tessuto imprenditoriale (elaborazioni Format Research su dati Istat e Infocamere Movimprese).

Nella nostra città, la più colpita dalla pandemia da Covid 19, il clima di fiducia è crollato e le imprese del terziario sono consapevoli delle enormi difficoltà che si troveranno ad affrontare. Il crollo, come del resto l’impatto dell’emergenza sanitaria, è molto più elevato rispetto al dato del terziario nazionale.

Per quanto riguarda i consumi, il mese di marzo ha messo in evidenza un calo pari al -31,7% rispetto al marzo del 2019. I consumi fuori casa hanno subito una contrazione pari a -69,5%. 

Le imprese di Bergamo hanno subito un vero e proprio tracollo dei ricavi.

L’indicatore ha subito una contrazione pari al -40,9, molto più elevata del dato nazionale. Basso anche l’outlook per il prossimo trimestre. 

La situazione appare drammatica dal punto di vista della disponibilità di liquidità da parte delle imprese. L’indicatore ha subito una contrazione pari al -39,3 e la situazione, già gravissima, è destinata a peggiorare nel prossimo trimestre.

La possibilità da parte delle imprese di ricorrere agli ammortizzatori sociali ha mitigato nei primi mesi dell’anno l’impatto dell’emergenza sul fronte occupazionale, ma la previsione per il prossimo trimestre tuttavia è estremamente negativa.

A Bergamo il 47% delle imprese del terziario sono state costrette alla chiusura e con esse oltre 65 mila lavoratori. Le difficoltà maggiormente incontrate dalle imprese a seguito dell’emergenza sanitaria sono state in prevalenza: il rispetto delle spese incomprimibili, gli oneri contributivi e la logistica.

La grave situazione determinatasi a seguito dello scoppio dell’emergenza sanitaria ha frenato la metà delle imprese di Bergamo che avevano in programma di investire nei prossimi due anni ma che saranno costrette a rinunciare. Gli effetti disastrosi della pandemia sono ancora più evidenti analizzando i provvedimenti che le imprese di Bergamo adotteranno: il 70% ridurrà o ha già ridotto il personale, il 63% ha già adottato o adotterà la Cig e altri ammortizzatori sociali. 

“Nella nostra provincia l’impatto è stato devastante sia sul fronte sanitario che economico – commenta il presidente Giovanni Zambonelli-. I dati sono nettamente superiori alla media nazionale.  Le ripercussioni sono enormi, con grande ricaduta non solo per la tenuta delle aziende ma anche sul fronte occupazionale, che non sono mai stati così in bilico. E il mese di maggio, con la progressiva riapertura, non è andato meglio”. Per il turismo le difficoltà, sottolinea, sono davvero enormi. “Mi auguro una buona stagione estiva nelle nostre località di villeggiatura. Ora però, noi abbiamo fatto la nostra parte, ci aspettiamo una risposta forte da parte dello stato”. 

La sintesi della ricerca

Campione e metodo indagine

La ricerca, chiusa a fine aprile (30 aprile), commissionata da Ascom Confcommercio Bergamo è condotta da Format Research, si basa su un campione rappresentativo di 711 interviste andate a buon fine.

Il sentiment delle imprese del terziario: tracollo della fiducia e delle aspettative 

Il clima di fiducia nell’economia italiana è crollato nei primi mesi a Bergamo: dal 42,2 del settembre 2019 al 6,7 di marzo 2020 (- 35,5%) con una previsione di recupero al 9,7% per giugno 2020.

Il clima è fortemente negativo soprattutto per le imprese micro (4,0%) e per le imprese del turismo (1,6%). Chi sta meno peggio sono le imprese sopra i 49 addetti e quelle dei servizi. 

Nelle imprese del terziario, che vengono da una dinamica non positiva del 2019, il crollo è del 17,5% che attesta l’indice al 10,0%, più alto di quello generale, ma con un calo previsto per il secondo trimestre al 7%.

La fiducia nell’andamento della propria impresa è calata in modo ancora più drammatico del -38,2%, passando dal 49,8 al 11,6. La previsione al trimestre successivo è di un recupero al 13,1% a giugno 2020. Anche in questo caso, è il turismo a pagare il prezzo più alto. Sono pochissime le imprese che non ravvisano alcun impatto della crisi sulla loro attività, pari all’1%. Il periodo più duro per le imprese è il trimestre attuale per il 31%, mentre sembra che quello di minor impatto sarà l’ultimo (18%). Ciò indica che le imprese avvertono il problema come contingente e riservano un po’ di ottimismo per i mesi a venire.

Crollo dei consumi e delle vendite. Crescono alimentari (+8,9%) e comunicazione (+6.5%)

A marzo 2020, in Italia, i consumi sono crollati in Italia del 31,7% con punte del 69,5 dei consumi fuori casa e del – 67,4%nel settore moda. A crescere sono i consumi alimentari, che segnano +8,9% e della comunicazione, + 6,5%. Non esiste ad oggi un dato dei consumi locali da confrontare ai ricavi delle imprese. Le imprese di Bergamo, a marzo, hanno subito un vero e proprio tracollo con un – 40,9% (nel dettaglio da quota 52,1%, all,11,2%) dell’indice dei ricavi (imprese che hanno visto aumentare o mantenere i ricavi dello scorso periodo). Le previsioni al secondo trimestre salgono al 13,1%. La situazione è fortemente negativa per tutti, dalle microaziende alle medie senza grandi differenze, con punte di difficoltà per le imprese del turismo, in particolare modo per quelle di ridotte dimensioni. Leggermente migliore è l’indice per le imprese di commercio, turismo e servizi, alle prese con un calo più contenuto – 25,9%, che riporta l’indice al 12,5 e un recupero atteso al 15 nel prossimo trimestre. Il terziario contiene infatti la performance buona dei negozi alimentari.

Aumento del fabbisogno finanziario. Emergenza liquidità e il quadro è destinato a peggiorare

L’indice del fabbisogno finanziario passa dal 59,1 al 19,8 con un calo del – 39,3% e qui le previsioni sono addirittura peggiori nel prossimo trimestre con un’ulteriore discesa al 6,7%, segnale che il problema andrà probabilmente acuendosi. Nei settori sono le imprese micro e quelle fino a 5 addetti a registrare le difficoltà e come sempre quelle del settore turismo, all’8,1. 

La situazione delle imprese del commercio, turismo e servizi è più pesante con un – 32,7 che porta l’indice al 17% sebbene le previsioni al secondo trimestre siano addirittura peggiorative con un 9,9 più alto dell’indice del totale le delle imprese. Se è certo il peggioramento per 9 imprese su 10 del quadro finanziario, si stima che 1 impresa su 3 a Bergamo possa presentare serie difficoltà nel fare fronte ai propri impegni.  Le imprese che non ravvisano alcun impatto della crisi sul fabbisogno finanziario sono solo il 2%. Di quelle che sono coinvolte dal problema, il 37% ritiene che questo sia il trimestre più toccato, mentre il 23% reputa che le più grandi ripercussioni si avranno nel III trimestre e solo il 14% nel IV. Esiste un gap tra il picco della crisi di produttività registrato nel primo trimestre e quello finanziario che invece viene registrato in questo e nel prossimo trimestre. Solo nell’ultimo trimestre dell’anno l’effetto finanziario tornerà, in base alle previsioni, a essere inferiore a quello produttivo.

Effetti sull’occupazione: 3 imprenditori su 4 prevedono di dover rinunciare a personale entro giugno

Il dato dell’occupazione registra un peggioramento dell’indice del -11,4 che passa dal 50,7 al 39,3. A giugno l’indice crollerà al 25%. L’impatto sull’occupazione sembrerebbe quindi meno grave rispetto a quello della liquidità. Ma ciò è imputabile al blocco dei licenziamenti stabiliti per Decreto. Saranno le piccole imprese fino a 5 addetti a registrare l’indice peggiore sul fronte lavoro, insieme alle medie imprese sopra i 49 addetti. E’ il turismo il settore che dovrà purtroppo affrontare la difficile scelta di tagli di personale. Nel settore del commercio, turismo e servizi, il dato del I trimestre è già di 3 punti inferiore alla media e si attesterà allo stesso indice generale del 25% a giugno. Quindi tre imprenditori su quattro prevedono un calo dei dipendenti entro giugno. Il III trimestre con il 30% delle imprese sarà il peggiore dal punto di vista occupazionale (il II con il 29% e l’ultimo con il 26% rivelano che il problema continuerà per l’intero anno). Anche in questo ambito solo l’1% delle imprese bergamasche non ravvisa alcun impatto della crisi sull’andamento dell’occupazione.

Effetti del lockdown a Bergamo

A Bergamo l’effetto lockdown ha sospeso il 69% delle imprese manifatturiere e delle costruzioni e il 47% di quelle del terziario. Sono state coinvolte circa 42 mila imprese, la metà circa di quelle attive. Per il solo settore del terziario, in Lombardia si sono fermate il 45% delle imprese e Bergamo è la terza per numero di imprese sospese dopo Brescia 48% e Mantova. Milano è la città dove le imprese si sono fermate meno, grazie all’impiego su larga scala dello smart working. Il lockdown ha fermato 175 mila lavoratori, il 66% del manifatturiero e il 37% del terziario (effetto generi di prima necessità). Nel terziario siamo sopra la media regionale del 35% dei sospesi, sebbene all’ottavo posto. Quanto all’impatto sulla catena del valore, le difficoltà maggiormente incontrate dagli imprenditori sono il rispetto dei pagamenti per il 62% delle imprese, il mantenimento delle scadenze 58%, la logistica con il 54%, l’approvvigionamenti merci con il 48%, l’erogazione del servizio o produzione con il 41% e la gestione di processi interni con il 32%.

Previsioni su valore aggiunto occupati e numero delle imprese 

Le previsioni per il 2020 prevedono un calo del valore aggiunto in Italia dell’8% pari a 120 miliardi di euro in meno, dei quali -11% per un valore di 42 miliardi dell’industria e – 7% con una perdita di 78 miliardi del terziario. A Bergamo la previsione è di perdere l’11% con tre punti sopra la media italiana e una perdita in valore assoluto di 2,2 miliardi di valore aggiunto da 19,6 a 17,4 miliardi. Sull’occupazione si prevedono 1,1 milioni di occupati a rischio dei quali ben 800.000 del terziario. E dei quali 210 mila del nord ovest. L’impatto sul sud e isole sarà tragico. A Bergamo la stima di minori occupati nel terziario è di 49 mila addetti, con una perdita del 27% dell’indice occupazione del 2019. In Italia nel 2020 rischiano di scomparire 430.000 imprese delle quali 300.000 del terziario. A Bergamo, confrontando il i dati dei I trimestre, le imprese cessate sono in linea a quelle degli anni precedenti mentre l’indice della natalità crolla vistosamente del 22%. La stima di Format Research prevede un calo dell’indice delle imprese di 29 punti: la previsione è di 8mila – 15 mila imprese che non ce la faranno (un dato drammatico, se si pensa che normalmente a interrompere la loro attività sono circa 1.000 imprese). 

Previsioni su investimenti e misure anticrisi

Prima della crisi e dell’emergenza sanitaria, le imprese bergamasche che avevano programmato investimenti nei prossimi due anni erano il 49%. Ora solo il 25% delle imprese si dichiarano disposte a fare investimenti, cioè una su quattro.


Lockdown, economia in caduta libera. Ma Bergamo si rialzerà

Mentre l’emergenza sanitaria sta rientrando si cominciano a delineare i danni economici del lockdown. Bergamo resta suo malgrado al centro del mondo anche per le pesanti conseguenze economiche della pandemia. La ricerca commissionata da Ascom Confcommercio Bergamo a Format Reserch, Istituto di ricerca di Roma, dal titolo “L’Impatto dell’emergenza Covid– 19 sull’andamento delle imprese del terziario mette in luce l’impatto attuale e futuro sul territorio orobico, evidenziando scenari futuri incerti e foschi.  

Secondo lo studio i danni economici del Covid sono gravissimi. Inoltre sono superiori all’impatto subito dalle altre zone d’Italia, pur colpite dalle misure restrittive dei decreti nazionali. Il black out produttivo e dei consumi è stato da noi più lungo per durata ed anche più intenso per restrizioni regionali ed ha picchiato forte sul tessuto economico di PMI già provato da anni di stasi e di crisi.

I numeri evidenziano la realtà. ll calo degli indici della fiducia, dei ricavi, del fabbisogno finanziario rispetto agli stessi dati della ricerca di ottobre 2019 sono talmente impattanti da richiedere nuove scale di riferimento per la presentazione.

Nel terziario, dato per assodato il crollo dei ricavi, lenito dal settore alimentare, tiene per ora il numero di addetti grazie al blocco dei licenziamenti stabilito per decreto. Ma l’emergenza è legata al fabbisogno di liquidità il cui problema prevale oggi sullo stesso crollo della produzione. Nove imprese su dieci registrano un impatto negativo sulla liquidità aziendale e pensiamo che almeno una su tre possa risultare insolvente.        

Sono forti le preoccupazioni sul fronte occupazionale: sette imprese su dieci dichiarano la prossima riduzione del numero degli addetti, più o meno le stesse che oggi stanno utilizzando il paracadute della cassa integrazione. Anche il taglio drastico degli investimenti previsti nei prossimi due anni, che riduce i potenziali investitori a una impresa ogni quattro, rischia di compromettere le posizioni economiche conquistate dal dopoguerra ad oggi.

La ricerca evidenzia il rischio per Bergamo di perdere entro fine anno dalle 8.000 alle 13.000 imprese del terziario e oltre 49.000 addetti.            

Cosa ci salverà? Dire la proverbiale capacità di reazione dei bergamaschi sarebbe banale. Aggiungerei invece la forza morale ed economica delle famiglie che reggono le sorti delle piccole medie imprese bergamasche. Con i loro risparmi, messi via con grande parsimonia negli anni buoni, potrebbero farcela a reggere l’urto per risalire la china.

Resto ottimista e dico che ce la faremo perché il tessuto delle PMI è in generale il più vulnerabile dalle crisi, ma anche il primo a riprendersi e a rigenerarsi ove si ricreino le condizioni di esercizio. Si riparte sempre  dalle persone. Gli imprenditori dovranno continuare a credere nelle loro capacità, mettersi in gioco e a buttare il cuore oltre l’ostacolo. Bergamo ce la farà.  


Ente Mutuo, al via gli incontri on line oggi 27 maggio, 14.30 alimentazione e benessere

In questi mesi complessi, Ente Mutuo Regionale – l’assistenza sanitaria dedicata agli iscritti a Confcommercio – non ha perso occasione per rimanere in contatto con i propri Soci. Lo ha fatto attraverso un’informazione costante e puntuale sui servizi garantiti, sulle iniziative promosse dalle strutture convenzionate, su ciò che le Confcommercio lombarde partner hanno a loro volta messo in campo per supportare le imprese.

Sono stati esplorati modi diversi di lavorare, parlarsi, usufruire dei servizi e relazionarsi, e anche Ente Mutuo ha sperimentato nuove formule di interazione. Ecco, dunque, che dalle tante esperienze fatte, nasce oggi un nuovo modo di operare, pensato per andare ben oltre l’emergenza ed esplorare nuove strade. È stato infatti definito un calendario di eventi on line su tematiche legate alla salute, al benessere, agli stili di vita: seminari, webinar e convegni pensati per continuare la propria mission di educazione alla salute con partner di grande spessore. Non solo: attraverso delle video interviste verranno proposti confronti con tanti “opinion leader” con cui approfondiremo argomenti di attualità e interesse sul mondo della Sanità, della Salute e dell’Associazionismo.

Un percorso in cui la tecnologia, il digitale, avranno un ruolo da protagonista in termini di piattaforma di incontro, ma in cui a fare la differenza saranno sempre i contenuti e la relazione.

Il primo evento del percorso on line di Ente Mutuo, nato per contribuire ad accrescere l’educazione in tema di benessere e stili di vita corretti, è previsto per mercoledì 27 maggio alle ore 14.30. L’evento dal titolo “Conversazioni su alimentazione e benessere” avrà come protagonista Carla Lertola, medico dietologo, con cui approfondiremo come affrontare la ripresa della vita quotidiana dopo un lungo periodo di generale inattività. La dottoressa Lertola darà utili consigli per una corretta e sana alimentazione, ideale per tutta la famiglia, così da poter coniugare dieta, umore, attività fisica e lavoro.

L’evento è gratuito, questo il link per partecipare e iscriversi 


Dagli Enti Bilaterali 2 milioni di euro per sostegno al reddito e acquisto dpi

Due milioni di euro per sostegno al reddito dei lavoratori e per l’acquisto di  mascherine e altri dispositivi di protezione individuale a imprese del commercio e del turismo. Il progetto “Covid 19” degli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo, unitamente alle parti costituenti Ascom Confcommercio Bergamo e alle organizzazioni sindacali (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs Uil),  mette a disposizione un fondo a favore dei lavoratori sospesi in Fondo d’integrazione salariale- Fis o Cassa integrazione guadagni in deroga- Cigd e nel rimborso dei dispositivi di protezione individuale per le imprese. L’accordo siglato con le parti sociali va in aiuto al tessuto sociale e imprenditoriale della  provincia più colpita in Italia dall’epidemia da coronavirus.  

Le risorse garantiscono 1 milione di euro per il commercio e altrettanti per il turismo. Il plafond è equamente e ulteriormente suddiviso tra lavoratori (500 mila euro per i dipendenti del commercio e 500 mila euro per quelli del turismo) e imprese (500 mila euro per commercio e altrettanti per il turismo). 

La misura interessa 6500 imprese (requisito è l’iscrizione agli Enti bilaterali) e 20 mila lavoratori. 

“Con questa iniziativa vogliamo dare un aiuto concreto alle nostre imprese e ai loro dipendenti, messe a dura prova, in un momento estremamente difficile- sottolinea Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo-. E lo facciamo con un importo importante, riservandoci, fatta ovviamente salva la disponibilità economica, di rifinanziare la misura in caso di esaurimento fondi. In un momento in cui burocrazia e ritardi nei pagamenti pesano come non mai su imprenditori e lavoratori, abbiamo dato priorità a procedure snelle per garantire quelle risposte immediate che la situazione contingente richiede”.

Enrico Betti, presidente Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo e responsabile politiche sociali e welfare Ascom Confcommercio Bergamo aggiunge: “Si tratta di una misura straordinaria a sostegno di un territorio estremamente provato dalla pandemia covid19 e che segue l’acquisto di quattro respiratori di ultima generazione (per un importo di 150 mila euro) nel periodo più critico della sanità bergamasca.  Lo stanziamento di due milioni di euro rappresenta un impegno economico importante per gli Enti che presiedo,  ma Ascom Confcommercio Bergamo e organizzazioni sindacali non hanno avuto dubbi che fosse il momento per intervenire e dare sostegno a lavoratori e imprese”.

Soddisfazione da parte delle parti sociali, a partire da Alberto Citerio, segretario generale Fisascat Cisl Bergamo, che dichiara: “Turismo e Commercio, specialmente il no-food, sono i settori che stanno pagando il prezzo più alto di questa emergenza, ma soprattutto settori sui quali pesano di più le incertezze per il futuro. Il nostro territorio deve riconquistare un’appetibilità turistica, serve sostegno ad un settore strategico e la bilateralità territoriale, patrimonio di tutto il settore, ha deciso di farlo mettendo in campo tutte le proprie risorse. Se non ora, quando? E’ in gioco la tenuta occupazionale e la sostenibilità dell’intero sistema. Le lavoratrici e lavoratori del turismo e terziario fermi da più di due mesi sono in attesa del pagamento degli ammortizzatori sociali ed il sostegno di questo strumento è vitale. Fondamentale la velocità di erogazione e la semplicità delle domande”. 

Mario Colleoni, segretario generale della Filcams- Cgil di Bergamo aggiunge:  “La bilateralità ha il dovere di sostenere, per quanto nelle proprie funzioni, il lavoro in settori fortemente colpiti dalla crisi come turismo e terziario. In una fase complessa come quella attuale, che ha visto Bergamo epicentro dell’emergenza, va affrontata con attenzione e urgenza la tematica delle politiche attive anche alla luce del fatto che i processi di transizione saranno rapidi, a partire dal tema dello smart working fino ai cambiamenti in atto nei nostri comparti. La formazione andrà definita in funzione delle strategie industriali, affinché il suo potenziamento e l’aggiornamento costante dei lavoratori possano consentirne una maggiore spendibilità e il rientro rapido nel mercato del lavoro”.

Requisiti e modalità di presentazione domande

Sostegno al reddito 

Possono beneficiare del fondo a sostegno del reddito i lavoratori assunti a tempo indeterminato e dipendenti da aziende del settore Terziario e Turismo in regola con l’iscrizione all’Ente Bilaterale dal 1°gennaio 2019. La misura degli importi erogabili ai singoli lavoratori dipendenti sarà pari a 1,50 euro per ogni ora di sospensione in Fis/Cigd per un massimo di 360 ore (quindi fino a 540 euro). Potranno fruire del sussidio coloro che siano stati sospesi per l’equivalente orario di almeno due settimane a zero ore di lavoro nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 30 aprile 2020. 

Acquisto dpi 

Possono beneficiare del rimborso fino a 500 euro per l’acquisto di dpi le imprese aderenti all’ente bilaterale e in regola con i versamenti contributivi dal 1° gennaio 2019. Alla data di presentazione della domanda di rimborso, le imprese devono essere regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel Registro delle imprese, avere sede principale o secondaria nel territorio provinciale e non essere in liquidazione volontaria né sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria. Sono ammesse tra le spese l’acquisto di: mascherine (filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3), guanti in lattice, in vinile e in nitrile; dispositivi per protezione oculare; indumenti di protezione, quali tute e/o camici; calzari e/o sovrascarpe; cuffie e/o copricapi; dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea; detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici; barriere antibatteriche.

Il rimborso è concesso, nei limiti delle risorse disponibili, nella misura del 100% delle spese ammissibili fino ad un massimo di 500 euro per ciascuna singola impresa.

Presentazione delle domande

Le domande possono essere presentate a partire da lunedì 25 maggio e fino ad esaurimento risorse e comunque entro il 24 giugno. La richiesta va inoltrata tramite portale (www.entibilateralibg.it) nelle modalità indicate sul sito. Le domande saranno prese in carico in base all’ordine di presentazione.


Albergatori, incontro web il 20 maggio con le novità da Governo e Regione

Ascom Confcommercio Bergamo organizza un seminario destinato ad albergatori e imprenditori di strutture ricettive per fare il punto sulle novità per la categoria previste dal nuovo decreto del Governo e dall’ordinanza regionale. L’appuntamento è domani, mercoledì 20 maggio alle ore 9,30. Al centro del webinar le nuove misure stabilite dal DPCM del 17 maggio e dall’Ordinanza di Regione Lombardia n.547 del 17 maggio rivolte al settore turistico e dell’alberghiero. Nel corso dell’incontro sarà presentato nel dettaglio anche il protocollo “Accoglienza sicura “ di Federalberghi.

La partecipazione è gratuita ed è necessario accreditarsi compilando il form.

 


Sicurezza, da gioiellieri e antiquari l’invito ad abbassare la mascherina

Il gruppo Gioiellieri e Antiquari Ascom Confcommercio Bergamo ha predisposto un cartello, in cui invita tutti i clienti ad abbassare la mascherina e a rivolgere lo sguardo a volto scoperto alla telecamera esterna prima dell’ingresso nei negozi, o a farsi riconoscere vis a vis, attraverso la porta a vetri. In vista della riapertura, la categoria si prepara ad affrontare la “fase 2” in sicurezza: “Per le nostre attività, la porta chiusa è un’esigenza e una tutela insostituibile- commenta Alessandro Riva, presidente del Gruppo Gioiellieri e antiquari Ascom Confcommercio Bergamo-. Purtroppo nel nostro Paese all’inizio dell’epidemia non sono mancati casi di rapina e furto con destrezza con volto coperto da mascherina e da sempre la nostra categoria è presa di mira da malviventi, spesso camuffati da cappelli, sciarpe e occhiali scuri. L’invito, prima di accedere ai nostri negozi, ad abbassare la mascherina – che resta obbligatoria all’interno dei nostri punti vendita a tutela della salute di tutti- è un semplice gesto che ci auguriamo possa metterci al riparo da questi spiacevoli eventi”. L’iniziativa dei Gioiellieri e antiquari va così a tutelare l’esigenza di identificare i clienti con divieto di apertura della porta del negozio a volto coperto, ma garantisce il pieno rispetto della normativa per prevenire contagi che prevede l’obbligo di indossare sempre la mascherina all’interno del punto vendita. “I nostri negozi sono a disposizione della clientela per garantire visite anche su appuntamento, ad ulteriore tutela della sicurezza di tutti-continua Riva-. Così garantiamo anche la più alta attenzione possibile alla clientela per i loro acquisti, che nei nostri negozi comportano sempre anche un alto investimento emotivo e affettivo”. La categoria in questi mesi di chiusura ha registrato ingenti perdite, come sottolinea il direttore Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini: “Lo stop a cerimonie, fondamentale per il settore, ha penalizzato fortemente il comparto”. 

Ecco il cartello 


Gazebo della Croce Rossa per informare e prevenire il contagio

Da oggi, venerdì 15 maggio a mercoledì 20 maggio i volontari di BergamoXBergamo e Croce Rossa italiana – Comitato di Bergamo saranno in 5 punti della città con gazebo dedicati a fornire informazioni ai cittadini sulle “buone pratiche” di prevenzione del contagio.

La trasmissione del coronavirus, come noto, avviene per via aerea (goccioline di saliva, respiro) e per contatto diretto portando le mani infettate al viso. Ciascuno di noi, come gli oggetti che ci circondano, può essere una fonte di contagio. È di fondamentale importanza quindi che tutti comprendano a fondo alcune semplici modalità di comportamento, a cominciare dall’uso delle mascherine indossate spesso in modo scorretto, che ci consentiranno di affrontare in modo responsabile la Fase2 e di evitare un nuovo lockdown.

Nei gazebo, posizionati alla Stazione, Porta Nuova (fontana), San Bartolomeo, Piazza Matteotti (lato Palazzo Frizzoni – Via Sant’Orsola) e Piazza Pontida, saranno presenti i volontari della Croce Rossa e quelli di BergamoxBergamo pronti a fornire informazioni sulla trasmissione dell’infezione e su come possiamo ridurre il contagio, sull’uso corretto dei presidi (mascherine, guanti e gel disinfettanti), sulle modalità di lavaggio delle mani, il tutto attraverso un “kit buone pratiche”, utile alla dimostrazione di tutte le necessarie indicazioni, e la distribuzione di flyer dedicati.

Anche Ascom sposa l’iniziativa di informazione a contrasto della diffusione del covid 19: “E’ fondamentale con la ripartenza prestare la massima attenzione alle regole e buone prassi che assicurano il corretto contenimento del virus” commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo. 

“La collaborazione con Croce Rossa Bergamo – dichiara l’Assessore alle Politiche sociali Marcella Messina – si è consolidata e ulteriormente rafforzata in questo momento di emergenza dimostrandosi di fondamentale importanza per tante attività, a cominciare dal trasporto di persone fino alla consegna dei farmaci a domicilio. Nell’avvio di questa Fase 2, l’alleanza con l’Amministrazione comunale trova una nuova forma di realizzazione grazie a quest’iniziativa di salute pubblica che coinvolge anche i volontari della rete BerganoxBergamo, selezionati e formati per parteciparvi, e che si pone esclusivamente una finalità educativa rispetto al tema della prevenzione oggi più che mai cruciale per il benessere di tutti”.

“La promozione sanitaria è alla base delle attività di Croce Rossa Italiana. – afferma Paola Pesenti Bolognini, delegata area sviluppo Croce Rossa di Bergamo – La collaborazione tra il Comune ed il Comitato di Bergamo è fondamentale ed imprescindibile per poter operare in maniera efficace sul territorio bergamasco.”


Sicurezza, convenzioni per le imprese per contrastare la diffusione del virus

In accordo con il Governo, il 14 marzo sindacati e imprese hanno firmato un protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da nuovo Coronavirus e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro. Il protocollo è stato integrato il 24 aprile ed è inserito come allegato 6 nel DPCM 26 aprile 2020.

L’Area Sistemi Gestionali e Sicurezza di Ascom Confcommercio Bergamo ha predisposto una serie di convenzioni con alcune aziende del territorio per l’acquisto di dispostivi di sicurezza, sanificazione e per l’adattamento della propria attività per prevenire contagi da Covid-19. Gli accordi, stipulati con aziende primarie del settore, consentono ai soci di acquistare a prezzi scontati, dispositivi di protezione individuale, piantane e gel disinfettante, pareti e divisori in plexiglass, sistemi di rilevazione della temperatura corporea e pannelli in composto di fogli di carta pressata. Tra i partner anche un’azienda specializzata nella sanificazione all’ozono.

“Gli accordi consentono ai nostri soci di mettere in sicurezza le loro imprese, i lavoratori e la clientela, in tutti gli aspetti in cui è possibile intervenire- spiega Andrea Comotti, responsabile dell’Area sistemi gestionali Ascom Confcommercio Bergamo-. Siamo a disposizione per offrire una consulenza personalizzata ad ogni impresa e predisporre un piano d’intervento per innalzare al massimo le protezioni e ridurre e arginare ogni eventuale contagio”.

Ascom ricorda che le imprese possono accedere al bando Impresa Sicura per mettersi in sicurezza per la ripartenza, che stanzia risorse pari a 50 milioni di euro.

L’intervento, previsto dal decreto Cura Italia (DL 18/2020, articolo 43, comma 1), punta a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese, di qualunque dimensione e operanti su tutto il territorio nazionale. Il bando di Invitalia consente alle aziende di ottenere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale (DPI) finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Il rimborso è concesso fino al 100% delle spese ammissibili e fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile. L’importo massimo rimborsabile è di 500 euro per ciascun addetto dell’impresa – a cui sono destinati i dpi– e fino a un massimo di 150mila euro per impresa.

L’importo minimo rimborsabile è di 500 euro.

Per incentivare le attività di sanificazione degli ambienti di lavoro da parte delle aziende, il decreto «CuraItalia»del 17 marzo ha introdotto un credito di imposta a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi pari al 50% delle spese sostenute e documentate fino a 20 mila euro per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro

Le convenzioni Ascom per le imprese associate