Ascom invita negozianti alimentari e farmacie a fare consegne a domicilio

Ascom Confcommercio Bergamo,  per aiutare a contenere la diffusione del contagio Coronavirus e preservare la salute collettiva (in base ai recenti decreti di marzo 2020 sulle Misure urgenti di contenimento del contagio del virus COVID-19), garantire l’approvvigionamento alimentare e farmaceutico a tutti i cittadini che lo necessitino e sostenere il lavoro in sicurezza dei commercianti alimentari e del settore farmaceutico:

  • ha invitato e invita, in collaborazione con i Distretti del commercio, tutte le Amministrazioni a sensibilizzare i propri negozianti perché attivino servizi di consegna a domicilio gratuita di prodotti alimentari e farmaceutici a tutti coloro che ne hanno bisogno, in particolare ai concittadini fragili come anziani, disabili e malati
  • invita tutti i negozianti alimentari e le farmacie ad aderire alla richiesta dei propri Comuni e, in ogni caso, a consegnare in base alle proprie disponibilità orarie gli acquisti effettuati telefonicamente nel suo negozio presso le abitazioni dell’acquirente in maniera gratuita, comunicandoli ai propri clienti, al proprio Comune e all’Ascom a questo indirizzo: consulenza@ascombg.it

Le attività commerciali che si renderanno disponibili a questo importante ed essenziale servizio di prossimità saranno inserite in un elenco di esercizi disponibili alla consegna a domicilio dei prodotti che verrà comunicato ai cittadini dall’amministrazione comunale e da Ascom sui propri canali.-

Per info: Roberto Ghidotti tel. 035.4120201/3687017706 – Giorgio Puppi tel. 035.4120123. 


Coronavirus. Le nuove misure urgenti per il contrasto e il contenimento del diffondersi del virus

Il Presidente del Consiglio dei ministri ha adottato un decreto che definisce nuove misure urgenti per il contrasto e il contenimento del diffondersi del virus COVID-19.
Le disposizioni del nuovo decreto producono effetto fino al 3 aprile 2020, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure.

Si richiama l’attenzione sulle misure di principale interesse, con riserva di fornire successivamente integrazioni e commenti.

Misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia

– evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute; è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;

– sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati; resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti professionisti e atleti di categoria assoluta che partecipano ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID19
tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano;

– si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie, ferma restando la possibilità di applicare la modalità di lavoro agile – smart working (si vedano oltre le indicazioni relative alle modalità operative);

– sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;

– sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività;

– sono sospese fino al 3 aprile tutte le attività didattiche, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da enti pubblici o da soggetti privati, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza; al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa;

– sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri;

– sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura;

– sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private, ad eccezione dei concorsi per il personale sanitario;

– sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione; sull’argomento, Federalberghi ha formulato un quesito urgente, al fine di ottenere indicazioni in merito alla possibilità di erogare il servizio alla clientela alloggiata nelle strutture ricettive anche al di fuori della suddetta fascia oraria;

– sono consentite le attività commerciali diverse dalle attività di ristorazione e bar a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, tali strutture dovranno essere chiuse;

– sono adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, modalità di collegamento da remoto, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, ed evitando assembramenti;

– nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati; nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve predisporre le condizioni per
garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione; in presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza
interpersonale di un metro, tali strutture dovranno essere chiuse; la chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con
sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;

– sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.
misure relative all’intero territorio nazionale

– deve essere differita a data successiva al 3 aprile 2020 ogni attività convegnistica o congressuale;

– sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato;

– sono sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;

– è sospesa l’apertura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura;

– svolgimento delle attività di ristorazione e bar, con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;

– è fortemente raccomandato presso gli esercizi commerciali diversi dai ristoranti e bar, all’aperto e al chiuso, che il gestore garantisca l’adozione di misure organizzative tali da consentire l’accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee
ad evitare assembramenti di persone, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra i visitatori;

– sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; nei comuni diversi da quelli della zona rossa, resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché degli allenamenti di atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus; lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto
ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro;

– sono sospese sino al 15 marzo le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, anche regionali, master, università per anziani, e corsi svolti dalle scuole guida, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza; al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa;

– sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;

– fino al 31 luglio 2020, la modalità di lavoro agile (cosiddetto smart working) può essere applicata dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, su tutto il territorio nazionale, anche in assenza dei previsti accordi individuali; l’informativa scritta nella quale  sono individuati i rischi connessi alla particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro – finalizzata all’assolvimento degli obblighi in materia di salute e sicurezza nei confronti dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) – può essere resa in via telematica anche ricorrendo alla documentazione disponibile sul sito dell’INAIL (cfr. nostra circolare n. 47 del 2020);

– qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodi di congedo ordinario o di ferie;

– l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro; sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri.

ATTENZIONE!
Su tutto il territorio nazionale:

– ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;

– è fatto divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;

– chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità, deve comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta; le modalità di trasmissione dei dati ai servizi di sanità pubblica sono definite dalle regioni con apposito provvedimento, che indica i riferimenti dei nominativi e dei contatti dei medici di sanità pubblica;

misure igienico sanitarie
Su tutto il territorio nazionale è raccomandata l’applicazione delle misure di prevenzione igienico sanitaria riportate in allegato al decreto.
Nell’evidenziare che si tratta delle medesime misure già riportate in allegato al decreto del 4 marzo 2020 (cfr. nostra circolare n. 57 del 2020), rammentiamo che, al fine di favorire la conoscenza di tali indicazioni presso collaboratori e clienti, Federalberghi ha predisposto un volantino in lingua italiana e lingua inglese.
L’edizione aggiornata di tale volantino, del quale si raccomanda la massima diffusione, è allegata (si tratta del medesimo documento allegato alla circolare n. 59 del 2020).

sistema sanzionatorio
Si ricorda che il decreto-legge 23 febbraio 2020 n. 6 stabilisce che il mancato rispetto delle misure di contenimento adottate dalle autorità competenti è punito ai sensi dell’articolo 650 del Codice penale (arresto fino a tre mesi o ammenda fino a euro 206).
Le attività esercitate in violazione ai previsti obblighi potranno inoltre essere sospese.

decorrenza e durata
Le disposizioni del decreto producono effetto dalla data dell’8 marzo 2020 e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020. Dalla data di efficacia delle disposizioni del nuovo decreto (8 marzo 2020) cessano di produrre effetti i decreti 1° marzo e 4 marzo 2020 (cfr. nostre circolari n. 52 e n. 57 del 2020).

testo ufficiale

Si evidenzia che il testo ufficiale del provvedimento, allegato alla presente,
contiene alcune differenze rispetto ad una bozza che è circolata su larga scala nella serata
di sabato 7 marzo.


Serve uno shock forte e contrario per contrastare l’emergenza Coronavirus

Le prime proposte delle Regioni italiane al Governo hanno subito centrato il problema dell’impatto del Coronavirus nel nostro Paese.

L’emergenza da un punto di vista sanitario è in questo momento in cima alla lista delle priorità del Governo che non bada a spese nell’individuare nuove corsie, anche nelle caserme, attrezzature per la respirazione assistita e personale medico e paramedico anche reclutando infermieri in congedo. Giusto così. Ne va della vita delle persone.

L’altra reale emergenza, quella economica, sembra riscuotere finora meno attenzione. Eppure in Lombardia e nel territorio di Bergamo la situazione è altrettanto critica.

Il decreto Legge 9/2020 emanato pochi giorni fa, ha infatti previsto lo slittamento delle scadenza di versamenti, contributi, ritenute e premi al 31 maggio per le imprese turistico ricettive, tour operator e agenzie di viaggio a livello nazionale. Un rinvio troppo corto per essere realmente efficace è per di più non esteso anche agli altri settori del commercio colpiti, bar e ristoranti in primis.

Anche la seconda previsione stabilita dal Decreto legge, la cassa in deroga per le imprese della Lombardia, prevede uno stanziamento di soli 135 milioni per l’intera Regione e limitata ad un mese di utilizzo. Unitamente a tanti punti ancora oscuri per la sua applicazione.

Non lo diciamo solo noi e i nostri imprenditori ma anche il documento ufficiale della Conferenza delle Regioni che “le misure messe in campo finora risultano insufficienti”.

Le Regioni e le Province autonome hanno ben individuato l’obiettivo di mantenere la continuità produttiva, sostenere la continuità nei flussi di approvvigionamento e di distribuzione, a sostegno della liquidità aziendale anche fuori l’area rossa. Dobbiamo cioè salvare il maggior numero possibile di imprese e di posti di lavoro.

Quello che è in atto è un vero e proprio corto circuito del flusso degli incassi. Le imprese hanno quasi azzerato gli introiti e non hanno i soldi per pagare le spese.

Per far riprendere l’economia serve produrre uno shock forte e contrario con un piano di investimenti poderoso e ben canalizzato. Occorre far riprendere investimenti e consumi pubblici velocemente, snellendo le procedure degli appalti. Qualcuno suggerisce di ripetere in grande l’operazione “Ponte Morandi” attribuendo poteri speciali. Inoltre è necessario sospendere subito il rimborso dei mutui e dei leasing e di ogni altro peso tributario per una anno, lasciando la liquidità alle famiglie e alle imprese.

Ad emergenza sanitaria finita dovremo quindi finanziare il rilancio del sistema fieristico, Made in Italy e del turismo e sostenere le imprese italiane per l’internazionalizzazione e l’innovazione.

Da quanto trapela il Governo è pronto a fare la sua parte con un secondo Decreto legge da emanarsi nei prossimi giorni che stanzierà i fondi necessari.

Tanti soldi speriamo, da spendere bene.


Seggiolino anti-abbandono, scatta l’obbligo. Ecco gli incentivi

Dal 6 marzo chi non ha provveduto all’installazione dei seggiolini anti-abbandono sulla propria auto per il trasporto dei bambini fino al quarto anno di età, sarà passibile di sanzione.

Le multe vanno dagli 83 ai 333 euro più la sottrazione di 5 punti dalla patente. Come per le altre multe, se si paga entro 5 giorni, gli importi si riducono a 58 e 100 euro. In caso di due infrazioni in 2 anni, scatta la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.

ADICONSUM ricorda che per l’acquisto del seggiolino è previsto un bonus del valore di 30 euro che è una sorta di sconto sul prezzo di acquisto. Nel caso in cui il costo del seggiolino sia inferiore a 30 euro il bonus sarà pari al prezzo pagato.

Il bonus viene erogato sotto forma di un buono di spesa elettronico, e è associato al codice fiscale del minore;  vale solo per l’acquisto di un dispositivo a bambino. Non si applica, quindi, all’acquisto di più dispositivi per lo stesso bambino.

Ha durata di 30 giorni. Se non viene utilizzato entro questo periodo viene annullato e va richiesto nuovamente.

La richiesta deve essere fatta da uno dei due genitori o da chi esercita la patria potestà. La domanda va presentata, prima di acquistare il dispositivo, attraverso la piattaforma sul sito di Sogei o del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A tal proposito, come per usufruire di altri bonus, bisognerà essere in possesso dell’identità digitale SPID (sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale) e nel caso non si abbia bisognerà richiederla.

Una volta registrato alla piattaforma, il richiedente inserisce anche il codice fiscale

Al momento dell’acquisto del seggiolino anti-abbandono, il bambino non deve aver compiuto 4 anni; assieme alla richiesta del bonus, il richiedente allega dichiarazione (ai sensi del DPR 445/2000) in cui attesta di essere il genitore o l’esercente la patria potestà del minore.

Per poter usufruire del bonus, il seggiolino va acquistato presso le strutture, gli esercenti e gli enti registrati presso la piattaforma. Essi vengono inseriti in un apposito elenco consultabile attraverso l’applicazione web.

Come ottenere il rimborso in caso di acquisto del seggiolino già effettuato

Se hai acquistato il seggiolino anti-abbandono prima del 21 febbraio 2020

  • La domanda di rimborso va presentata tramite la piattaforma entro 60 giorni dalla sua attivazione (cioè a partire dal 21 febbraio 2020)
  • Alla domanda vanno allegati gli scontrini fiscali o fatture attestanti l’acquisto
  • Se lo scontrino/fattura non riporta la scritta “dispositivo anti-abbandono”, il richiedente può compilare l’apposito modello presente sulla piattaforma e autodichiarare che la spesa è relativa all’acquisto di un seggiolino anti-abbandono
  • Il bonus dei 30 euro viene rimborsato mediante accredito sul conto corrente del richiedente attraverso l’IBAN fornito in sede di presentazione della domanda di rimborso.

Per ulteriori info, cliccare sulleFAQ predisposte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti o scrivere alla casella di posta elettronica: dispositiviantiabbandono@sogei.it

IMPORTANTE: In caso di problemi con la compilazione del Modulo, è possibile rivolgersi agli sportelli ADICONSUM


Ritorna la Caccia in cucina, fino al 1°aprile la selvaggina trionfa nei menu

Ritorna a Bergamo fino al 1°aprile la “Caccia in cucina”, la rassegna gastronomica dedicata alle carni selvatiche che quest’anno è alla sua diciottesima edizione. Un traguardo che ne fa un appuntamento consolidato e apprezzato sia dai ristoratori che dal pubblico. In Bergamasca la tradizione venatoria è storicamente radicata, con oltre 5mila cacciatori, e selvaggina e cacciagione continuano ad essere apprezzati a tavola, dai tradizionali ragù che accompagnano paste fresche a salmì, stufati e brasati. La manifestazione è promossa dal Gruppo Ristoratori Ascom Confcommercio Bergamo in collaborazione con Anuum (Associazione dei migratoristi italiani per la conservazione dell’ambiente naturale) e ha l’obiettivo di recuperare la tradizione gastronomica venatoria. La carne di selvaggina, che nel territorio bergamasco ha enormi potenzialità considerata la presenza di oltre 13mila ungulati selvatici tra cui cervo, camoscio, capriolo e cinghiale, ha tutte le carte in regola per essere valorizzata come eccellenza alimentare, a chilometro e impatto zero. Per un mese 19 tra ristoranti, osterie e trattorie sparsi tra la città e la provincia caratterizzeranno la loro proposta in carta, con almeno due portate a base di cacciagione. In cucina sarà un tripudio di sapori del bosco, dal cervo al cinghiale, dalla lepre al capriolo, dall’asino al daino. E c’è chi inserisce anche selvaggina da paesi lontani, dal canguro al guanaco.

L’elenco dei ristoranti aderenti

In città: La Torre. In provincia: Ristorante Corona (Branzi); Locanda Vecchio Mulino(Viadanica); Albergo Ristorante Quadrifoglio (Urgnano); Locanda della Corte e La Trattoria del Brugo (Alzano Lombardo); Da Pacio (Spinone al Lago); Trattoria Del Moro e Tandy La Gioia dei Sapori (Ponteranica); Cucina Cereda (Ponte San Pietro); Trattoria Bolognini (Mapello); Taverna Covo dell’artista (Villa d’Adda); Da Gianni e La Staletta (Zogno); Trattoria Taiocchi (Curno); Ristorante della Torre (Trescore Balneario); Isola Zio Bruno (Albino); Ristorante Drago (Oltre il Colle); Trattoria dei Portici (Clusone).

Per scoprire menù e ristoranti aderenti: www.ascombg.it.


Emergenza Coronavirus, limiti e i provvedimenti fino al 15 marzo

È stato emanato questa notte il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri con le nuove misure, le prescrizioni e i divieti per il contenimento del contagio e i provvedimenti da adottare in via preventiva sull’intero territorio nazionale. Il provvedimento richiama l’articolo 2 del precedente decreto emanato il 1°marzo. La validità delle norme è fino al 15 marzo.

“I limiti e i divieti sono quelli cui abbiamo avuto modo di convivere nelle ultime settimane. Ad oggi il provvedimento presenta ancora qualche incertezza interpretativa, che ci stiamo impegnando a chiarire” commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo.

Ecco i provvedimenti confermati che interessano la categoria

Svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
 
Apertura delle attività commerciali diverse da ristorazione, bar e pub condizionata all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori;

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 1° marzo stabilisce inoltre, per le sole province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona, la chiusura delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati nelle giornate di sabato e domenica.

Il provvedimento non si applica alle farmacie, parafarmacie e ai punti vendita di generi alimentari.

In tutta la Lombardia e nella sola provincia di Piacenza inoltre sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei “livelli essenziali di assistenza”), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

 

 

 


La Regione chiede di attuare misure forti per l’economia Servono fondi per mancati guadagni e disdette

“Chiederemo al Governo di attuare misure shock sul modello del Ponte Morandi di Genova, riconoscendo alle imprese liquidità come sostegno per mancato guadagno. Tutta la Lombardia diventi economicamente zona rossa”. Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala intervenendo al consueto ‘punto stampa’ sul Coronavirus nel quale ha illustrate le valutazioni e le necessità emerse in occasione del tavolo Patto per lo Sviluppo convocato oggi a Palazzo Lombardia che ha condiviso un pacchetto di interventi da presentare al Governo.  La Lombardia chiede un commissario straordinario per le imprese sul modello ‘ponte Morandi’.

Le aziende colpite dall’attuazione delle ordinanze devono poter godere di un sostegno per mancato guadagno o per disdette facendo riferimento alla media degli ultimi 3 anni fino ad un massimo di 200.000 euro.  Il vicepresidente Sala che è anche coordinatore della task force permanente economia costituita per l’emergenza Coronavirus ha anche ribadito che il pacchetto di interventi prevede “Possibilità di anticipare fino al 70% della PAC alle imprese agricole (anche attraverso revisione delle relative disposizioni normative nazionali), maggiore flessibilità per l’utilizzo dei fondi FES e FESR per sostegno al reddito, semplificazione delle procedure per la liquidazione, riduzione della percentuale di cofinanziamento UE per la dotazione Fondi Strutturali 2021 – 2027”.

Ancora, dal Tavolo Patto Sviluppo è emersa la necessità di “riallocazione di risorse di Fondi Strutturali non assegnate/impegnate da parte di Regioni non interessate in misura rilevante dall’emergenza sanitaria, sostegno per la liquidità delle aziende con fondi pubblici e un rafforzamento dei Confidi ed una correlativa attivazione straordinaria di risorse BEI/FEI per investimenti di contrasto di lungo periodo delle conseguenze dell’emergenza economica (sanità, infrastrutture materiali ed immateriali, imprese 4.0), con concessione semplificata, anche con deroghe al codice appalti”.

Altri strumenti da attivare sono: una forte azione per realizzare investimenti pubblici con anticipazione al 2020 di parte delle risorse per investimenti, ad oggi allocate sugli anni successivi, semplificazione radicale delle procedure per gli affidamenti, assegnazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2021-2027 a Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Il vicepresidente Sala ha aggiunto che per le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna occorrerebbe “l’assegnazione di quota-parte delle risorse destinati ad investimenti per la realizzazione di opere pubbliche (L.160/2019)”. Sul fronte tributario il documento elaborato dal tavolo Patto per lo Sviluppo prevede la sospensione, la rateizzazione fino alla cancellazione degli obblighi per l’anno d’imposta in corso per tributi e tasse nazionali e locali: IVA, IRPEF e Tributi locali con contemporanea compensazione delle risorse per i Comuni.

L’assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione, Davide Caparini ha sottolineato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità in conformità “alle attuali evidenze scientifiche, ha riconosciuto che è consentito fare ricorso alle mascherine chirurgiche quali dispositivi idonei a proteggere gli operatori sanitari”.

“In funzione di questo abbiamo ordinato 2,5 milioni di mascherine, 350.000 delle quali già consegnate ed entro la fine di questa settimana altre 700.000 arriveranno nei presidi ospedalieri. Poi – ha aggiunto – potremo passare a una programmazione tarata sull’ordinarietà e non sulla straordinarietà così come avvenuto fino ad ora”.

“Abbiamo inoltre ordinato nuovi ventilatori polmonari – ha evidenziato l’assessore regionale al Bilancio -, si tratta di attrezzature di difficile reperibilità. Per fare un esempio in questo periodo di emergenza è stato ordinato un numero di dispositivi pari a quelli che Regione Lombardia ordina in 3 anni”.  “Conseguentemente anche per le aziende produttrici – ha rimarcato – è difficile produrre nei quantitativi richiesti, ci vorranno circa 45 giorni”.

Davide Caparini ha infine ricordato che “sono stati investiti in tutto 47 milioni di euro per gli acquisti, tra questi 13 milioni di euro arrivano dalla Protezione Civile, il resto dalle casse di Regione Lombardia. A questi aggiungo i 10 milioni per il reclutamento del personale: 100 medici e 200 infermieri”.


Gelato Day, i gelatieri Ascom celebrano yogurt e fragole

Il 24 marzo sarà la Giornata Europea del gelato artigianale. Anche quest’anno il gruppo Gelatieri Bergamaschi di Ascom Confcommercio Bergamo aderisce alla campagna invitando i gelatieri orobici a partecipare. 
Dopo l’edizione 2019 all’insegna dell’italianità con il Tiramisù, quest’anno è la volta dell’Olanda con lo yogurt variegato alle fragole.

L’Olanda infatti è nota non solo per i suoi caratteristici mulini a vento e per i coloratissimi tulipani, ma anche per una lunga tradizione casearia e per le sue fragole di straordinaria qualità. In Olanda è possibile trovarle tutto l’anno, tanto che nella classifica stilata da FAOSTAT il Paese risulta al 16° posto tra i produttori, con 66.100 tonnellate realizzate nel 2017.

Le gelaterie aderenti  verranno pubblicate sulle pagine Facebook e Instagram dei Gelatieri Bergamaschi. Per aderire all’iniziativa: CLICCA QUI, non oltre il 17 marzo 

Per qualsiasi informazione: alessandro.rota@ascombg.it 

 

 

 


Emergenza Coronavirus, le misure a sostegno di imprese e lavoratori

Versamenti, ritenute, contributi e premi per il settore turistico alberghiero sono rinviati al 31 maggio 2020. In tutto il territorio regionale la cassa integrazione in deroga, per la durata di un mese, è aperta per tutti i settori produttivi, nel limite dello stanziamento della Regione, pari a 135 milioni di euro. Sono queste le novità previste dall’ultimo decreto per famiglie, lavoratori e imprese per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. E’ stato pubblicato ieri, 1°marzo, il Decreto Ministeriale n. 9 “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID -19”.

Il provvedimento prevede:

-all’articolo 8 la sospensione di versamenti, ritenute, contributi e premi per il solo settore turistico-alberghiero dell’intero Paese. I versamenti sono rinviati al 31 maggio 2020.

-all’articolo 17 l’apertura per l’intera Regione Lombardia della cassa integrazione in deroga per tutti i settori produttivi nei limiti stanziati  (135 milioni per Regione Lombardia) e per la durata di 1 mese. L’applicazione sarà subordinata ad un provvedimento regionale e agli accordi territoriali con la parte sindacale.

Ricordiamo infine che resta attiva fino al 21 dicembre 2020  la Moratoria sui mutui, secondo l’Accordo stabilito da Confcommercio e ABI.