Effetto Coronavirus, a Bergamo l’interscambio con la Cina vale 1 miliardo di euro

Sei su dieci si aspettano conseguenze, resta un terzo di ottimisti sul timore che l’emergenza Coronavirus possa incidere sul business dell’impresa in Cina. Fino ad ora non ci sono avvisaglie o contraccolpi negli affari per quasi la metà delle imprese, ma per l’altro 50% le conseguenze, seppur limitate, si fanno sentire. Le informazioni sul virus sono chiare e spesso dirette per uno su tre ma per sei su dieci è ancora presto e bisogna aspettare per capire meglio le conseguenze. Uno su sei ha fonti dirette dalla Cina con cui segue questi aggiornamenti. Circa la metà, se la situazione fosse prolungata, potrebbe avere una riduzione del suo business estero. Lo rileva un’indagine di Promos Italia, l’agenzia nazionale delle Camere di commercio per l’internazionalizzazione, insieme ai numeri della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su oltre 200 imprese già attive sui mercati esteri sentite in questi giorni. “Dalla nostra indagine emerge che alcune conseguenze per il business delle nostre imprese in Cina sono già tangibili – spiega Alessandro Gelli, direttore di Promos Italia, l’agenzia nazionale delle Camere di commercio per l’internazionalizzazione – e che la preoccupazione per l’evoluzione degli affari nei prossimi mesi è alta. La maggioranza delle imprese intervistate, infatti, ritiene che, se la situazione non migliorerà, i rapporti economici con la Cina potranno ridursi. Detto ciò – prosegue Gelli – la maggior parte delle imprese ritiene che le informazioni ad oggi disponibili siano ancora troppo frammentarie e confuse per poter calcolare con chiarezza le ricadute che questa emergenza avrà sui loro affari nel breve-medio periodo, ma al contempo questa incertezza genera inevitabile preoccupazione”.

È di oltre 13 miliardi in nove mesi l’interscambio lombardo con la Cina sui 34 miliardi italiani. La Lombardia rappresenta infatti più di un terzo del totale nazionale (38,7%). L’import da solo vale circa 10 miliardi sui 24 nazionali (41%) e l’export 3 miliardi su 9 (33%). Le importazioni sono in crescita sia in Lombardia (+2,2%) che in Italia (+5,4%). In flessione l’export che consiste soprattutto in macchinari ma aumenta a livello regionale quello di prodotti alimentari (+8,6%), articoli farmaceutici (+5,5%) e abbigliamento (+4,2%) mentre a livello nazionale bene i prodotti farmaceutici (+11,8%) e i tessili (+5,2%). L’import lombardo privilegia l’elettronica (27,3% del totale), l’abbigliamento (12,6%) e gli apparecchi elettrici (11,2%), quello italiano il tessile (20%). Dopo la Lombardia le regioni più attive nell’interscambio sono Veneto ed Emilia Romagna (13% circa del totale) mentre Milano spicca tra le province con 6,4 miliardi di scambi (+3,6%, 4,7 di import e 1,7 di export). È seguita da Torino con 1,6 miliardi e da Lodi con 1,4 miliardi. Superano il miliardo anche Bologna, Bergamo, Napoli e Treviso. Tra le prime 20 anche le lombarde Monza Brianza, Brescia, Varese, Como e Mantova. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e di Promos Italia, la struttura del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione su dati Istat a settembre 2019 e 2018.

Se ci sono intoppi nel business con la Cina è consigliabile la mediazione, la Camera di commercio ha un centro specializzato. Per incentivare, consolidare i rapporti tra imprese italiane e cinesi e, soprattutto, per risolvere velocemente le controversie, evitando lentezze burocratiche e tenendo nel giusto conto le differenze culturali, è attivo dal 2005 il Centro ICBMC- Mediazione Italia Cina (Italy China Business Mediation Centre), un centro dalla doppia nazionalità, perché gestito per l’Italia dalla Camera Arbitrale di Milano e per la Cina dal Centro di mediazione del CCPIT di Pechino. Sono 100 le mediazioni fino ad oggi gestite tra imprese italiane e cinesi, in tempi rapidi, per controversie di diverso valore economico, da valori più bassi a fino ad arrivare a cause di 40 milioni. Il centro è un luogo neutrale in cui il mediatore, formato ad hoc, nella gestione di contenziosi commerciali italo-cinesi, aiuta le parti a dialogare, nella massima riservatezza. Perché la mediazione con la Cina? Nei rapporti tra imprese italiane e cinesi è sempre consigliabile inserire una clausola che preveda in caso di liti il ricorso alla mediazione perché andare in giudizio in Italia o in Cina potrebbe non risolvere il problema. Potrebbe essere difficoltoso andare a chiedere l’esecuzione di una sentenza di un tribunale italiano o intentare una causa in una sperduta città cinese. Il ricorso alla mediazione, a differenza del giudizio davanti al giudice, serve a mantenere i buoni rapporti commerciali con le imprese e partner cinesi.


Auto elettrica, tra luci, ombre e disinformazione

E’ un mercato dell’auto elettrica tra luci e ombre quello che emerge dal convegno dello scorso 27 gennaio in Ascom dal titolo: “Auto elettrica: vantaggi da subito. Bergamo si prepara alla nuova mobilità”,  che ha decretato la crescita delle immatricolazioni di auto ibride del 17,7% ed elettriche del 239,20% tra il 2018 e il 2019. Con l’annuncio che non dovrebbero tardare i nuovi contributi regionali,  la crescita potrebbe proseguire. Insomma buone notizie che possono favorire la scelta del mezzo elettrico grazie alla somma dei diversi contributi e bonus stabiliti dai diversi enti pubblici.

C’è grande attenzione sul tema dell’auto elettrica ed anche forte curiosità. D’altronde nell’area padana il periodo è il peggiore per la qualità dell’aria, mentre i blocchi del traffico creano apprensione. Il settore dell’auto pesa sul PIL e le ricadute non sono solo economiche ma ambientali, sulla salute delle persone e sulla qualità della vita.

Eppure sull’auto c’è altrettanta disinformazione per non dire pregiudizio. Dietro le “quattro ruote” c’è da sempre una carica ideologica perché l’auto rappresenta lo status symbol per eccellenza, con il retro-pensiero (vecchio) che il povero possa permettersi solo il mezzo pubblico mentre il ricco mezzi privati e costosi.

In questi anni il settore è stato penalizzato da una pressione fiscale e da campagne contrarie che hanno ridotto sensibilmente i numeri di un comparto che offre lavoro a molti. Il numero dei mezzi acquistati ne ha risentito ed ancora di più i valori delle vendite. L’ultima Legge di bilancio con la penalizzazione delle flotte aziendali e la campagna stampa conseguenti sono stati l’ennesimo esempio negativo.

Negli ultimi anni la battaglia a favore dell’ambiente, almeno da parte di molti, è stata spesso più di slogan che di reale informazione. Il diesel è bandito. Roma è l’esempio recente più eclatante di demagogia al servizio della politica.

Nella nostra Provincia il calo registrato delle vendite delle auto diesel tra il 2018 e il 2019 è del 28,3%. Ben 3.407 auto in meno a gasolio contro 2.996 auto in più a benzina e 122 (da 51 a 173) di auto elettriche. Allora la prima domanda è d’obbligo. Siamo certi che vendere auto a benzina anziché a gasolio sia la soluzione del problema?

Inoltre riteniamo che il profilo degli acquirenti di un auto elettrica sia elitario. Perché i costi di acquisto, al netto degli incentivi sono ancora troppo alti. Da un punto di vista sociale la nuova mobilità abbatte quindi i divari o li acuisce?

Eppure dal circolo non si esce. Le scelte politiche collegate all’auto sono spesso incongruenti con accelerazioni e brusche frenate in una direzione e nell’altra. Non è un caso che in Italia solo il 4,8% delle nuove auto vendute siano elettriche o ibride contro il 60,1% della Norvegia, il 14,5% della Finlandia, il 13,8% della Svezia e l’11,3% dell’Olanda.

Gli incentivi (limitati) da soli non bastano. Occorre agire su iniziative di valore culturale e su proposte semplici che cerchino di cambiare gli stili di vita delle persone, da noi ancora troppo basate solo sulla mobilità con l’auto. Le nostre città sono paralizzate dal traffico di automobili con una sola persona a bordo.

La nostra posizione è per una politica di equilibrio. Il nostro futuro si giocherà molto sulla qualità della vita nei centri urbani. Le città dovranno essere più belle, sicure e pulite. L’aria è determinante. Per il turismo poi il fattore sarà decisivo.

Allo stesso tempo non possiamo buttare la mobilità senza avere oggi una reale e concreta alternativa. Per le imprese non è pensabile sostituire in toto i loro mezzi senza certezza di ritorno dell’investimento. Le merci devono essere consegnate. Le persone devono poter andare a lavorare. Infine un settore così importante per l’economia come quello dell’auto non va abbattuto con l’incertezza e la demonizzazione.

Serve la consapevolezza e la pazienza che sulla mobilità elettrica siamo all’inizio. E’ un passo in avanti in una strada che sarà lunga e in salita. Per cambiare un parco auto, che in Italia è di 36 milioni di mezzi, serviranno molti anni e forti investimenti. Non meno di vent’anni passando probabilmente per l’auto ibrida e forse anche attraverso l’arrivo delle auto a idrogeno.

Sarà comunque importante arrivarci il prima possibile e ciascuno dovrà fare la sua parte.

 

 


Per aiutare gli operatori della filiera alimentare nasce Confali

La filiera agroalimentare ha una nuova voce in Confcommercio. Si chiama Confali “Alimentare, Insieme” il nuovo organismo di coordinamento della filiera agroalimentare di Confcommercio presentato a Roma alla presenza di esponenti del governo e della politica e di rappresentanti delle organizzazioni di categoria e delle imprese del settore. Confali unisce le sette Federazioni nazionali di categoria del comparto agroalimentare già presenti in Confcommercio: Assipan (Associazione Italiana Panificatori), Assocaseari (operatori settore lattiero-caseario), Confida (distribuzione automatica di cibi e bevande), Fedagromercati (operatori all’ingrosso agro-floro-ittico-alimentari), Federgrossisti (commercio all’ingrosso dei prodotti alimentari non deperibili), Fida (Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione) e Uniceb (Unione degli Importatori ed Esportatori Industriali, dei Commissionari, dei Grossisti, Ingrassatori, Macellatori e Spedizionieri di Carni, Bestiame e prodotti derivati). Un coordinamento che conta, complessivamente, 65mila imprese associate, per un totale di circa 400mila addetti e un fatturato complessivo di oltre 51 miliardi, attraverso il quale Confali salda la rappresentanza del settore agroalimentare in un’unica grande organizzazione per dare più forza al dialogo con la politica e le istituzioni e informare il mercato e i consumatori secondo principi di correttezza, trasparenza e verità.

Per Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio e coordinatrice di Confali “è di fondamentale importanza, per la nostra Confederazione la nascita di un soggetto che racchiuda in sé tutta la filiera alimentare nella sua complessità, veicolando l’unitarietà e la complessità del settore, troppo spesso gestito a compartimenti stagni. Siamo convinti che si tratti di un cambio di visione strategico, non solo per le aziende rappresentate, ma anche per i nostri interlocutori istituzionali”.

Tra gli obiettivi del nuovo organismo: garantire la serietà e la solidità della filiera agroalimentare italiana; proporre temi ecosistemici, anche di interesse internazionale, quali la sostenibilità ambientale, il benessere animale e la biodiversità; sostenere il Sistema Italia garantendo, attraverso le sue imprese associate e i suoi imprenditori, un’equa gestione dei territori e il rilancio e lo sviluppo delle zone rurali; negoziare, a livello nazionale e internazionale, le politiche dei prezzi, la politica fiscale e del lavoro, la politica dei trasporti e della logistica; sostenere la qualità, la sicurezza alimentare e il prezzo per il consumatore finale; progettare e realizzare attività di formazione per gli operatori.

 

 
 


Auto elettriche in continua espansione

“In città i veicoli elettrici sono ancora un bene per pochi. È in aumento l’utilizzo dei veicoli in sharing, compresi biciclette e monopattini, mentre per le percorrenze maggiori il mercato è orientato su veicoli ibridi, meglio se plug-in”. Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione, ha fatto il punto lunedì 27 gennaio a Bergamo sul segmento emergente dell’automotive lunedì nel corso del convegno “L’auto elettrica, vantaggi da subito. Bergamo si prepara alla nuova mobilità”.

L’evento è stato organizzato da Ascom Bergamo Confcommercio Gruppo Autosalonisti e Federmotorizzazione alla presenza dell’Assessore alla mobilità di Regione Lombardia, Claudia  Terzi, del Vice Sindaco del Comune di Bergamo, Sergio Gandi, dell’assessore all’ambiente del Comune di Bergamo,  Stefano Zenoni, e del delegato all’ambiente della Provincia di Bergamo  Marco Redolfi.

Dopo l’apertura del direttore Oscar Fusini e di Sergio Gandi, vicesindaco di Bergamo, Claudia Terzi, assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità, il numero uno di Federmotorizzazione ha sottolineato come sia centrale la sostenibilità in un territorio antropizzato come quello lombardo. Un punto di svolta, per la mobilità elettrica, è garantire progressivamente la capillarità delle colonnine di ricarica, in cui la Lombardia primeggia con oltre mille stazioni.
“Negli ultimi anni abbiamo attivato un bando per incentivare la ricarica domestica – ha spiegato l’assessore Terzi- e recentemente abbiamo cofinanziato, attraverso il bando Pnire, l’installazione entro un anno di 270 nuove colonnine di ricarica pubblica”. Quanto agli incentivi per la sostituzione dei veicoli inquinanti, continua l’impegno della Regione: “Il bando da 18 milioni di euro per le auto private si è esaurito in soli due mesi e nel 48% dei casi ha interessato l’acquisto di un veicolo elettrico. E’ ancora possibile aderire al bando da 8,5 milioni di euro dedicato alla sostituzione dei veicoli aziendali”. La volontà è di rifinanziare i bandi per la sostituzione dei veicoli, previsti in primavera: “Ma per farlo occorre che il Governo si impegni a trasferire alla Lombardia risorse adeguate- ha ribadito Claudia Terzi- . Finora lo sforzo è stato quasi esclusivamente della Regione che ha investito 24,5 milioni sui 26,5 totali”.

Anche Bergamo punta ad essere sempre più green, grazie alle azioni del Comune per favorire la mobilità verde: “Per le auto elettriche è confermato il parcheggio gratuito negli stalli blu con il rispetto del limite di sosta massima e sottocasa con il pass per i residenti. E finora anche il pieno nelle 32 stazioni di ricarica, che coprono tutti i quartieri, è stato gratis – ha precisato Stefano Zenoni, assessore all’ambiente del comune di Bergamo-. Ora saranno installate nuove stazioni: l’obiettivo è avere un punto di rifornimento anche nei parcheggi in struttura, fino ad arrivare negli anni ad averne uno ogni mille abitanti, grazie anche allo sviluppo che scooter, bici e monopattini elettrici stanno avendo”.
E nel servizio pubblico cittadino si mira ad avere entro il 2025 solo mezzi green, tra elettrici (attualmente il 10% del totale, con la flotta della linea C nata con 12 e-bus), ibridi e a metano.

Anche la Provincia, attraverso la maggior parte dei comuni, garantisce punti dove fare il pieno, come ha specificato Marco Redolfi, consigliere delegato all’ambiente della Provincia. Oltre a fare il punto sulle stazioni di ricarica, Gianluigi Piccinini, presidente Ressolar, ha presentato l’app Wroom: “L’applicazione oltre a fornire il quadro aggiornato su dove fare ricarica, consente di accedere a sconti e convenzioni nei negozi che entreranno a far parte della rete”. Quanto ai vantaggi economici della scelta dell’auto elettrica, Angelo Zambetti, co-fondatore TwoGreen, ne ha mostrato l’evidenza: “In quattro, massimo cinque anni ci si ripaga completamente l’auto. Molte aziende ignorano che oltre al bonus statale, i concessionari garantiscono il 12,5% sul prezzo di listino e la Regione mette a disposizione delle imprese 8mila euro di incentivi”.

Il convegno ha anticipato sul tema della mobilità green l’evento nazionale di Federmotorizzazione, in programma a Milano il 23 aprile. Anche la formazione degli autosalonisti Ascom sarà incentrata sulla sostenibilità: “Quest’anno i corsi saranno dedicati alle auto elettriche e ibride – spiega Loreno Epis, presidente Gruppo Autosalonisti Ascom- dalle batterie e ricariche alla riparazione dei veicoli, alla valutazione di stato d’uso dei veicoli elettrici, a testing e formazione degli operatori”.

 


Pmi, contributi regionali per favorire nuovi brevetti

Nei giorni scorsi Regione Lombardia ha aperto il bando «Innodriver». Il Bando mette a disposizione delle micro, piccole e medie imprese e dei liberi professionisti un contributo forfettario fisso per aiutarle a registrare nuovi brevetti europei e internazionali e per estenderli.

La domanda va presentata entro le 15 del prossimo 31 marzo sul sistema informatico Bandi Online www.bandi.servizirl.it tramite il format disponibile.
Per maggiori informazioni contattare Matteo Milesi di Focalco al numero 035.4120210, mail matteo.milesi@fogalco.it

In sintesi la misura prevede:

 Dotazione finanziaria

1,5 mln di euro

Beneficiari

– MPMIad esclusione delle società semplici che non svolgono attività commerciale
– Professionisti, in forma singola, associata o societaria la cui professione è organizzata in albi, ordini o collegi professionali.

Spese ammissibili

L’intero processo di registrazione, comprensivo di:

– Spese di deposito;
– Spese di consulenza e traduzione;
– Spese di personale interno.

Procedura

Procedura a graduatoria, con una valutazione tecnica che terrà conto dei seguenti criteri:
– Qualità progettuale dell’operazione;
– Congruità e pertinenza dei tempi di realizzazione;
– Grado di innovazione dell’operazione ed impatto potenziale sui mercati.

Agevolazione

Agevolazione a fondo perduto con contributo fisso così distinta:

– Nuovo brevetto europeo: 4.250,00 euro
– Estensione di brevetto europeo: 3.550,00 euro
– Nuovo brevetto internazionale: 5.400,00 euro
– Estensione brevetto internazionale: 4.500,00 euro

Presentazione domanda

Apertura: 23 gennaio 2020, ore 15.00.
Chiusura31 marzo 2020, ore 15.00.

 


Stop ai pagamenti in contanti per detrazioni fiscali

Tutte le spese che possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi non dovranno più essere pagate in contanti, a partire da quest’anno. Per beneficiare della detrazione fiscale, prevista dalla Legge di Bilancio 2020, dal 1° gennaio di quest’anno non basterà più avere la ricevuta, la fattura o lo scontrino, ma si dovrà conservare anche la ricevuta che attesti l’utilizzo di un metodo tracciabile di pagamento.

I pagamenti delle spese che danno diritto alla detrazione Irpef del 19% nella dichiarazione dei redditi 2021 (anno di riferimento 2020) devono essere eseguiti con bancomat, carta di credito, carta prepagata, assegno bancario e circolare, bonifico bancario e postale.

Saranno soggette a queste regole tutte le seguenti spese detraibili per: visite specialistiche private, rate del mutuo per la detrazione degli interessi, intermediazione immobiliare, veterinarie, funebri, per l’istruzione, per l’attività sportiva per ragazzi, per l’ università (affitto per studenti fuori sede), assicurazione vita e contro gli infortuni, assistenza di non autosufficienti, erogazioni liberali, abbonamento al trasporto pubblico. Sono escluse, invece, dal pagamento tracciabile le spese sostenute per l’acquisto di medicinali e dispositivi medici, le prestazioni sanitarie erogate da strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Sistema Sanitario Nazionale.


Ritorna la campagna Safe Driver contro le morti del sabato sera

Riparte anche nel 2020, per il settimo anno consecutivo, il Progetto “Safe Driver”. L’iniziativa mira a prevenire gli incidenti stradali alcolcorrelati, con l’obiettivo specifico di favorire la diminuzione del numero di guidatori con tasso alcolemico superiore a zero.

La prima iniziativa annuale è in programma mercoledì 29 gennaio. Dalle 14.30 alle 17.30 Ascom Confcommercio Bergamo ospita nella sua sede cittadina (Sala Corsi) di Via Borgo Palazzo, 137 il seminario “Safe Driver Awards”. Obiettivo dell’incontro è analizzare le politiche di prevenzione relative alla sicurezza stradale e premiare i locali che hanno aderito nell’anno appena concluso.

Il seminario, che si apre con i saluti di Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio, illustra con Luca Biffi, responsabile Uos Prevenzione delle Dipendenze Ats Bergamo, l’esperienza bergamasca e le strategie messe in atto; Andrea Noventa, referente area di prevenzione Asst Papa Giovanni XXIII SerD di Bergamo e Paola Bolognini Pesenti, Associazione Genitori Atena fanno il punto sulle azioni efficaci della prevenzione e i luoghi del divertimento. I rappresentanti dei locali serali analizzano il tema di sicurezza, consapevolezza e divertimento: intervengono Gabriele Nicoli, presidente provinciale di Asso Intrattenimento, Paolo Visinoni, presidente Gruppo Sale da Ballo Ascom Confcommercio Bergamo e Giordano Vecchi, direttore artistico Bolgia Dj’s from the world. Al termine del seminario saranno premiati i locali che hanno aderito all’iniziativa: Bolgia Dj’s from the world, Edonè Bergamo, Cubo Cafè, Fabric, Setai Club, Sant’Agostino, Druso, GameCafè, Goisis, Tassino Cafè, The Ritual Pub, Watermellon, Vog Club, Arcene Rock in Park.

La campagna di sensibilizzazione rientra nelle iniziative “Notti in Sicurezza”, coordinata dal SerD di Bergamo e promossa da ASST PG23, ATS Bergamo, Polizia Stradale di Bergamo, Croce Rossa Italiana Comitato di Bergamo, Rotary Club Dalmine Centenario, Bolgia, Dj’s from World, Associazioni Genitori Atena e si avvale della collaborazione di Aci Bergamo, Polizia Locale di Bergamo, Comune di Bergamo Assessorato alle Politiche Giovanili e Ascom Confcommercio Bergamo.

 
 
 


Casa, compravendite in crescita dell’8,4%, in città +15,5%

La crescita dei volumi delle compravendite per il mercato residenziale della provincia di Bergamo continua anche nella prima parte del semestre appena concluso. E’ quanto emerge dai dati provvisori del III trimestre dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (Omi) dell’Agenzia delle Entrate, che ha convocato martedì il Comitato Consultivo Misto, di cui fa parte anche Fimaa Bergamo, cui ha preso parte Enzo Pizzigalli in rappresentanza degli immobiliaristi Ascom. Il numero di transazioni normalizzate dell’intera provincia ha avuto un incremento dell’8,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La variazione delle compravendite è maggiore in città dove si registra un +15,5%. Se crescono le compravendite non accade la stessa cosa con i prezzi. In città la rilevazione dell’Agenzia delle Entrate evidenzia un andamento altalenante dei valori, ma sempre contraddistinto dal segno meno. In provincia non si assiste a un andamento omogeneo delle variazioni dei prezzi, ma emerge un apprezzamento delle zone centrali rispetto a quelle periferiche. 
Molto attivo il mercato delle locazioni, con una crescita dei canoni in quasi tutti i quartieri della città. Negativo, invece, il trend delle compravendite per il mercato non residenziale, con valori che rimangono stabili, ma con un allargamento dell’intervallo tra minimo e massimo. I canoni di locazione sono positivi per gli uffici delle zone centrali di Bergamo, mentre diminuiscono per i negozi non situati lungo le strade principali dello shopping. 
“I dati confermano una tendenza in atto già da tempo- commenta Enzo Pizzigalli, consigliere Fimaa Bergamo-. Cresce il volume delle compravendite. In particolare c’è grande effervescenza nella compravendita di immobili fino a 170 mila euro e cresce il mercato del nuovo. Gli immobili di qualità, efficienti dal punto di vista energetico e inseriti in un bel contesto, trainano il mercato e si acquistano anche se sono ancora in fase progettuale e nonostante le quotazioni si attestino su buoni livelli”. 

 


Gambero Rosso, i migliori gelati d’Italia: riconoscimenti anche per due bergamaschi

Le migliori gelaterie bergamasche per il Gambero Rosso sono l’Oasi American Bar di Fara Gera d’Adda e La Pasqualina di Almenno San Bartolomeo. Anche quest’anno le due gelaterie hanno ricevuto i prestigiosi Tre Coni (il massimo riconoscimento previsto) nella Guida Gelaterie d’Italia del Gambero Rosso presentata al Sigep di Rimini  che raccoglie il meglio della gelateria italiana di qualità, con 400 indirizzi e una mappa completa dal Nord al Sud Italia.

La Lombardia è quella che ha messo a segno più più riconoscimenti, ben 11: oltre alle due gelaterie orobiche, hanno avuto i “Tre Coni”  cinque insegne a Milano (Artico, Ciacco, Paganelli, Pavè – Gelati & granite e Lo Gnome Gelato, che si aggiudica anche il premio per miglior gelato al cioccolato), una a Varese (Il Dolce Sogno di Busto Arsizio), una a Mantova (Chantilly a Moglia), una a Monza (L’alberto dei gelati) e una a Pavia (VeroLatte a Vigevano).

 


Sul Sentierone i migliori maestri cioccolatieri d’Italia

Cioccolati, cioccolatini, scaglie, tavolette, praline, palline, quadratini, insomma tutte le forme e tutti i formati: con le mandorle, le nocciole, il peperoncino o gianduia, al latte o fondente. Il Sentierone di Bergamo da domani, giovedì 23 a domenica 26 gennaio (apertura 9-20, sabato fino alle 23) ospita la la Festa del cioccolato, il tradizionale appuntamento con i migliori maestri cioccolatieri d’Italia e le loro golose preparazioni. 
Per questa edizione, la ottava, saranno protagonisti circa 20 artisti del cacao da Cuneo, Verona, Bergamo, Pavia, Monza, Parma, Treviso, Firenze, da Perugia che ha dato i natali al celebre Bacio Perugina, e da Modica, città siciliana famosa per il suo tipico cioccolato.

L’appuntamento, giunto alla ottava edizione, si è ritagliato un posto di rilievo nel panorama delle rassegne dedicate alle meraviglie del cacao: anche quest’anno sono attesi in centro decine di migliaia di visitatori, richiamati dalla qualità dell’evento. Sarà come sempre una grande festa per tutti: per i bambini, che potranno assaporare uno dei loro dolci preferiti, nutriente e genuino, ma anche per gli adulti, curiosi di scoprire nuovi gusti e accostamenti. Tra le novità di quest’anno la presenza di un mastro cioccolatiere di Modica, città siciliana famosa per il suo tipico cioccolato, e il grande ritorno delle mitiche praline dal Belgio. Ci sarà anche un cioccolatiere di Perugia, città simbolo del cioccolato italiano.

Gli stand della festa proporranno un vastissimo assortimento di prodotti freschi e artigianali, dalle tradizionali “stecche” alla cioccolata calda, senza dimenticare creme e dolci al cacao. Non ci sarà che l’imbarazzo della scelta. Tutto da gustare anche il ricco contorno di eventi, a partire dall’inaugurazione di giovedì 23 (ore 16.30), con la preparazione della classica maxi tavoletta lunga venti metri, che dopo il taglio sarà distribuita gratis per una simpatica merenda.
Venerdì sera alle 20.30 il cioccolato sarà protagonista anche dell’ormai abituale cena di solidarietà alla Trattoria D’Ambrosio di via Broseta (Giuliana è da anni la madrina della manifestazione): in tavola saranno servite le tagliatelle al cacao preparate dai mastri pasticcieri e cucinate secondo una ricetta dei fratelli Cerea del ristorante tristellato “Da Vittorio”. Il ricavato della cena sarà interamente devoluto in beneficenza all’Associazione Oncologica Bergamasca e all’Associazione Amici della Pediatria.

Sabato sera si svolgerà l’attesa Notte Nera: gli stand resteranno aperti fino alle 23 per proporre degustazioni di cioccolata calda. E domenica lo scultore Bruno Manenti realizzerà un’opera in cioccolato ispirata alla città, che poi sarà donata all’amministrazione comunale. La manifestazione è organizzata da Confesercenti.