Libri per Sognare: Prorogato al 29 marzo il termine per votazioni e recensioni

“Cento passi per volare” di Giuseppe Festa (Salani), “Abbiamo toccato le stelle” di Riccardo Gazzaniga (Rizzoli), “Mitico!” di Annalisa Strada (Il castoro), “Pinaa Morsicata” di Cristiano Cavina (Marcos y Marcos), “Io e Mercurio” di Emanuela Nova (Piemme), questi sono i cinque libri della terza edizione dell’iniziativa “Libri per sognare”, organizzata dal Gruppo Librai Ascom.
Oltre ai libri, però, protagonisti sono anche i 1.200 ragazzi tra i 10 e gli 11 anni che hanno già cominciato a scrivere la loro recensione sui cinque titoli in gara: Scendono… in campo 60 classi di quinta elementare e prima media e saranno premiate le recensioni migliori.

Grazie alle numerose richieste le votazioni e recensioni potranno essere inserite sul sito dedicato al premio www.libripersognare.it fino venerdì 29 marzo. La novità di quest’anno è l’introduzione di una nuova modalità che dà l’opportunità di presentare anche lavori pratici e creativi che dovranno essere consegnati entro il 29 marzo alla sede di Ascom Bergamo. Il libro vincitore e il suo autore verranno premiati lunedì 8 aprile al Palacreberg di Bergamo dalle ore 10 alle ore 12.30. La manifestazione ideata e promossa dal Gruppo Librai e Cartolai di Ascom Confcommercio Bergamo ha come obiettivo diffondere il gusto e il piacere della lettura.

“Siamo alla terza edizione di questo concorso letterario. Abbiamo iniziato un paio di anni fa in modo ridotto con un solo weekend in Città Alta. Allora avevamo proposto alcuni laboratori legati alla letteratura e alcuni interventi di importanti scrittori italiani. Fin dalla prima edizione ha avuto molto successo così nella seconda abbiamo ampliato inserendo oltre a un weekend anche un concorso letterario. Per migliorare l’interazione con i lettori abbiamo creato un nostro sito internet dove è possibile votare online. L’obiettivo è duplice: aumentare l’interesse dei bambini nei confront della lettura e dall’altro renderli partecipi tramite la votazione del loro libro preferito ”, afferma il presidente del gruppo Librai e Cartolai Ascom Confcommercio, Cristian Botti.

“L’anno scorso hanno aderito 700 bambini; quest’anno 1.200, perciò serviva una location adeguata come il Palacreberg. La chiusura di questo evento sarà l’8 aprile. Oltre ad avere aumentato il numero delle adesioni, abbiamo anche introdotto delle novità per i ragazzi e le classi: l’anno scorso accettavamo solo recensioni online, quest’anno anno accettiamo anche dei lavori legati ai cinque libri che abbiamo scelto. Ogni anno cerchiamo di migliorare. Abbiamo un buon riscontro dalle scuole, gli insegnanti ci hanno fatto i complimenti e ci incentivano ad andare avanti”, aggiunge Botti.
Ma come sono stati scelti i cinque titoli? Il presidente del gruppo spiega che il primo elemento di valutazione era lo scrittore italiano e il secondo che fossero dei libri di un certo spessore e contenuto.

Il concorso sembra una scelta molto coraggiosa considerata la bassa percentuale di persone che leggono. Lo stesso, a quanto pare, vale anche per i piccoli lettori anche se, come spiega Botti, tutto dipende da come vengono abituati dai genitori. “La tecnologia, lo smartphone, il tablet invadono la nostra vita, quella degli adulti e dei bambini. E’ importante come l’adulto approccia il bambino alla lettura. Inutile che io dica a mio figlio non stare sempre attaccato al cellulare quando sono io primo a farlo. Se mi vedono i bambini sempre leggere li invoglio a coltivare questa passione”.
Nonostante il basso tasso di lettura ci sono sempre nuovi titoli, soprattutto per ragazzi. Ma qual è il segreto per il successo dei libri? “La storia e l’illustrazione -risponde Botti- che colpisce e imprime meglio il racconto, che dalla quarta elementare in su è molto importante. Il fatto di avere una storia veloce, senza troppi dettagli, che si ricollegano all’attualità”.

Attuale, però, vuol dire moderno e anche digitale. L’e-book è entrato nelle nostre vite negli ultimi anni, ma secondo il presidente del gruppo non ha minacciato, come si pensava, la libreria tradizionale. ”Quando è nato -spiega- si temeva un calo delle vendite cartacee. Questo non è successo perché alla gente piace sfogliare, sottolineare, mettere una piega per ricordarsi dove si è arrivati a leggere. Il problema delle librerie indipendenti è la concorrenza di Amazon e delle grandi catene distributive che propongono gli stessi libri a costi inferiori. Possono sopravvivere se danno servizio, se creano l’evento in libreria. Ad esempio la vicepresidente del Gruppo Librai e Cartolai di Ascom Confcommercio, Laura Togni, che ha la ‘Libreria Fantasia’ organizza spesso degli incontri con letture animate, creando un contesto che la gente ama”.

Per maggiori informazioni www.libripersognare.it

Il presidente del gruppo Librai e Cartolai Ascom Confcommercio, Cristian Botti


Continuano gli appuntamenti del corso per Mediatori Immobiliari

Continuano gli appuntamenti del corso per Mediatori Immobiliari, ideato da Fimaa Bergamo in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo e SdM-School Management.

I docenti Stefano Tomelleri (docente di innovazione e ricerca sociale) e Salvatore Orlando (docente di strategia, negoziazione finanza e business planning) dell’Università di Bergamo durante i cinque incontri del corso prepareranno i partecipanti sulle principali dinamiche della negoziazione e la comunicazione.

Lunedì 25 marzo il professore Orlando ha tenuto il terzo appuntamento “Il Negoziato” del corso al Kilometro Rosso presso il padiglione dell’Università degli Studi di Bergamo.

Seguono i due ultimi incontri: 8 aprile con il professore Orlando e “Comprendere e identificare una negoziazione”  e 6 maggio con il professore Tomelleri  e “Marketing e storytelling”.

 

 

 

 


Al ristorante La Piana di Sorisole c’è il tavolo per il fast lunch

Il Ristorante La Piana di Sorisole rappresenta la realizzazione del sogno di Sabrina Casadoro, imprenditrice dell’ospitalità, nata a Clusone da famiglia milanese-veneziana, che ha dato il via nel 2008 alla sua attività in ambito ricettivo.
Nel 2017, individuato un piccolo albergo ristorante a Sorisole, lo ha ristrutturato ed ha iniziato con entusiasmo un nuovo capitolo della sua vita. La passione è sicuramente la cifra distintiva di Sabrina che unita alla sua capacità imprenditoriale le ha permesso, in poco più di un anno dall’apertura, di fidelizzare una buona clientela. Idee chiare alla base del suo lavoro: in cucina prodotti di qualità a KM O, in sala servizio ben organizzato e veloce specialmente per i pranzi settimanali, interessante la proposta del “Fast Lunch 30” che evidenzia il tavolo dei clienti che dispongono solo di mezz’ora di tempo per pranzare.

La figlia Alessandra, diplomata all’Istituto Alberghiero di Stato di San Pellegrino Terme, è il braccio destro di mamma Sabrina e si occupa della gestione dell’hotel La Priula, che completa il ristorante. La nuora Elisabetta collabora all’impresa familiare.
Il ristorante La Piana fa parte dell’associazione Ristoranti Regionali –Cucina DOC,l’associazione no profit nata in provincia di Bergamo nei primi anni settanta con il fine di valorizzare la cucina del territorio come elemento indispensabile per l’offerta turistica di qualità che trova nel locale di Sorisole un eccellente punto di accoglienza. 

Ristorante La Piana
via Martiri della Libertà, 32
Sorisole
Tel.035.0346405


Vava77: “Inviterei a cena Freddie Mercury e gli cucinerei i casoncelli”

“Vava77, pò cunusit come Ol Vava. L’è ü creadùr de parodie in bergamasch che lü al realìsa in furma de dopiàgio e de cansù”. Inizia così, in bergamasco perfetto, la descrizione su Wikipedia di Daniele Vavassori, in arte Vava77. Musicista, doppiatore, cantante, attore. Chi è Vava77 che spopola in rete, rivisitando unicamente, la canzone “We Are The World” che segnò una delle tappe più importanti nel mondo della musica? Un John Belushi all’italiana che con la sua straordinaria capacità di esprimersi utilizza la lingua e le note per creare video divertenti e ironici in bergamasco doc mantenendo viva la tradizione e il dialetto. Ma qual è la sua relazione con la cucina? Quale la pietanza italiana a cui non resiste? Sarà bravo ai fornelli come nei video che crea? Vava77 ha parlato con noi e ha raccontato tutto.

A quali piatti della cucina bergamasca non rinunci? Forse ai casoncelli visto che gli hai dedicato anche una canzone?
In realtà c’è un altro piatto che non è bergamasco ma nazionale: pasta aglio, olio e peperoncino. Lo adoro. Mia moglie, però, non è contentissima perché puzza tutta la casa e io (ride).

Chi inviteresti a cena?
Bellissima domanda. Inviterei Freddie Mercury. Lui aveva dei gusti molto speziati, ha fatto anche la scuola a Bombay, quindi gli cucinerei qualcosa di quel tipo. E ovviamente i casoncelli.

Cucini? Qual è il tuo cavallo di battaglia?
Aglio, olio e peperoncino. È l’unico piatto che mi riesce. È un piatto povero, con pochi ingredienti ma difficile da realizzare e basta poco per rovinarlo.

C’è un ingrediente che ami in cucina e nella vita?
Il peperoncino.

Raccontaci una storia legata alle tradizioni e alla cucina che ricordi dalla tua infanzia.
Le croste di polenta da staccare dallo stegnat, il paiolo della polenta.

Ristorante o trattoria?
Trattoria.

Qual è la tua preferita nella bergamasca?
L’Osteria “Al Gigianca” che è di un mio amico e ci vado molto volentieri.

Hai mai partecipato a un concorso di cucina?
Sì, a quello dell’Accademia del Gusto di Ascom. Puoi immaginare cosa ho cucinato: aglio, olio peperoncino (ride). Mi confrontavo con degli chef di alto livello. Uno dei giudici era Pierangelo Cornaro, “Chef Patron” del Ristorante Colleoni in Città Alta e mi diede qualche dritta sulla cottura. Andò bene.

Parliamo del tuo successo assoluto: la rivisitazione bergamasca di “We are the world” che ha ricevuto 5.300 likes, 13.000 shares e 457.000 views. Perché ha avuto così tanto successo secondo te?
Sicuramente c’è l importanza del brano, che è uno dei più famosi degli ultimi 50 anni. Credo che la “viralità” sia stata data dall’accostamento tra questo mastodonte della musica e dal fatto di averlo portato con i piedi per terra in un contesto locale. Mi piace sempre giocare con il dialetto e la contrapposizione con i pezzi così famosi e storicamente grandi. In realtà, spesso ci si aspetta che quello che viene dal dialetto sia un pò rozzo, poco strutturato. Invece noi abbiamo lavorato questa canzone in un modo molto serio, professionale e ognuno di noi ha dato il massimo. Le voci a cui ho chiesto di partecipare sono tutte molto importanti. Credo che ce l’abbiamo fatta. Siamo riusciti a far venire la pelle d’oca anche se i contenuti sono parodistici.

“Orgoglio bergamasco”, “Sei fantastico”, “Mi piace da matti”, ma anche “Non penso sia il modo migliore per valorizzare il nostro dialetto”, “Luoghi comuni e occasione sprecata”, sono alcuni dei commenti sulla tua pagina. Cosa rispondi a entrambi?
Questi sono pareri. Sull’ “occasione sprecata” credo volessero dire “hai in mano un pezzo così bello perché non usare un tono consono?”. Io rispondo di no perché si può anche scherzare con serietà e responsabilità. Se sono consapevole di una parodia non vuol dire che questa non ha dignità. Può non piacere, però se uno va più a fondo, aldilà del linguaggio da bar, si rende conto che io ho parlato di una certa tipologia di atteggiamenti che sono condivisibili dal mondo femminile. Non punto il dito per distruggere, faccio parodia. Non c’è una demonizzazione della donna, anzi la stessa presenza delle donne nella canzone è proprio a dire “guardate che queste mezze f…e non sono le donne, ma una tipologia. Ci sono anche i mezzi uomini”. La classica che “se la tira” dà fastidio sia alle donne che agli uomini.

Sei riuscito a riunire 40 bergamaschi, tra calciatori, cantanti, musicisti per il solo scopo di divertirsi e fare divertire. È questo che manca dalla nostra vita quotidiana? La leggerezza e il divertimento?
Vedo l’utilizzo che la gente fa dei social. È una bella cosa quando si crea un’interazione costruttiva. Quando però ci si confronta sui social come leoni da tastiera diventa sempre brutto. Sicuramente c’è da sorridere un po’, bisogna anche sforzarsi. Uno che sorride non vuole dire che ha il vuoto nel cervello, a volte costa fatica sorridere ma è anche bello cercare di farlo, ovviamente con una certa educazione.

Sei considerato una super star nella provincia di Bergamo. Non vuoi superare i confini della bergamasca? Hai rifiutato l’invito ad una nota trasmissione televisiva perché non volevi fare il “solito cliché bergamasco”.
Quando vuoi una cosa non è detto che succede. Il fatto che io utilizzi il dialetto non è sempre un confine per forza, a volte capita che io faccia delle cose in dialetto che vanno a “bucare” oltre Bergamo, perché probabilmente comanda il pezzo, come “We are the world”. La lingua nel fatto musicale non è un limite così grosso. Quanti sono i tormentoni che ascoltiamo e non capiamo nulla?Riguardo la TV, ha ancora un effetto leva sulla gente, però non è che se vado in onda ho un’occasione per forza. Se ti chiama un autore che a malapena sa chi sei ma sa che hai qualche numero e lo può sfruttare per muovere il proprio stagno, e tu devi fare il pagliaccio per 30 secondi non ha senso. Ho risposto se devo fare il cretino faccio quello che dico io (ride). Questo è stato interpretato come un mio essere virtuoso. Invece no, è una questione di volere fare una cosa e la TV non fa bene per forza.

Facebook è stata la catapulta e tu sei arrivato a migliaia di followers. Come hai gestito inizialmente la situazione di essere diventato famoso?
La rete è impressionante. Fai delle cose, le pubblicizzi e non ti rendi conto di quanta gente le veda. La gente ha cominciato a fermarmi per strada, a salutarmi e a sorridermi. Questo è bellissimo, quando mi parlano è meraviglioso. “Bello l’ultimo video che hai postato”, mi dicono. L’altro giorno hanno mandato in onda la canzone su RadioDeejay e hanno commentato la parodia che ho fatto sui Golden Globes durante la premiazione di Rami Malek. Dopo la trasmissione ho scritto un’email a Linus ringraziandolo e mi ha risposto: “SuperVava, avresti dovuto fare tu Bohemian Rapsody”.

In effetti gli assomigli. Il baffo sembra ispirato proprio da Freddie.
È parecchio ispirato da Freddie, anche se il mio papà ha sempre avuto il baffo quindi è di famiglia.

Grazie ai tuoi nonni hai imparato il dialetto locale, che è una vera e propria lingua ma che sta scomparendo tra i giovani. Potrebbe sopravvivere anche grazie a te?
Non sono legato al dialetto in maniera forzata. Faccio anche delle cose che non c’entrano col dialetto. Grazie ai miei nonni l’ho imparato, sì. Spero di dare un piccolo contributo. Ci sono tanti adolescenti che mi seguono e che magari non sono quelli della città. L’adolescente che vive in città è molto diverso da quello che vive in un paese piccolo. Il vero lavoro è di non allargare molto la macchia di scomparsa del dialetto, di oblio. Secondo me sarebbe bello se i ragazzi capissero che è un arma in più. Cent’anni fa si parlava in dialetto perché era l’unico strumento per comunicare, adesso abbiamo tanti strumenti e lingue da imparare e in questo scenario il bergamasco è un’arma in più, che magari non ti porta in America, ma è un contatto con le nostre radici.

Nonostante il bergamasco aspirato, la tua pronuncia britannica è perfetta. Hai vissuto in Inghilterra?
Ho avuto amicizie e ho vissuto in Inghilterra. Tutto il mio inglese salta dalla musica. È passione. Se ti piace una cosa in qualche modo ce la fai.

*Vava77 con capelli e baffi neri e denti sporgenti si mette di nuovo nei panni di Freddie Mercury e prepara un remake tutto italiano della canzone “Somebody to love” per i 20 anni dello Zoo di 105. Il testo per la sigla è stato scritto da Vava77 con lo spirito e l’umorismo che lo contraddistingue, mentre il video divertente che accompagna la rivisitazione della canzone vede partecipi anche tutti i membri della trasmissione radiofonica più ascoltata in Italia nella fascia pomeridiana.


Vinitaly, al via la nuova edizione tra biologico e design

È iniziato il conto alla rovescia per l’appuntamento più amato dagli operatori e appassionati di vini e distillati. La 53esima edizione di Vinitaly si terrà a Veronafiere dal 7 al 10 aprile. Dopo un anno e 40 eventi promozionali in Italia e all’estero, il salone si annuncia nel segno di nuovi record e sfide e il consueto fittissimo calendario di appuntamenti e degustazioni.

Tra le proposte italiane, ci sarà anche Bergamo che metterà in vetrina il Moscato di Scanzo e i vini della Val Calepio. 

Tante le novità quest’anno, in particolare due: L’Organic Hall, dedicata alle aziende produttrici di vini e prodotti biologici, e il Vinitaly Design ed Enolitech, dove si potranno trovare prodotti e accessori dedicati alla promozione del vino, tra cui oggettistica, arredamento per cantine e enoteche, confezioni regalo e packaging personalizzato.

Al salone sono attesi buyer da 50 paesi. Con i cinque continenti rappresentati la rassegna veronese conferma l’attenzione ai mercati storici quali Nord America, Regno Unito, Germania o Giappone, solo per citarne alcuni, e verso le nuove piazze dove il consumo di vino sta diventando sempre più una tendenza: Cuba, Messico e Colombia ad esempio guardando a ovest, Cina, Thailandia Vietnam e Filippine volgendo lo sguardo a est.

Dal 5 all’8 aprile si potrà visitare anche il salone Vinitaly and the city, sotto la direzione di Paolo Massobrio, con programmi e iniziative mirate alla diffusione della cultura del vino, del bere moderato e consapevole.
Alla vigilia dell’inaugurazione di Vinitaly, il 6 aprile, OperaWine propone il Grand Tasting dei migliori 103 vini italiani selezionati da Wine Spectator per l’edizione 2019, nell’unico evento organizzato all’estero dall’importante rivista statunitense.
In contemporanea con Vinitaly ed Enolitech, dal 7 al 10 aprile 2019 è in programma Sol&Agrifood, il Salone Internazionale dell’Agroalimentare di Qualità, che ha quali focus specifici l’olio extravergine di oliva (Evoo), le birre artigianali e i prodotti alimentari realizzati da piccole e medie aziende del comparto (www.solagrifood.com).


A Bergamo al via il festival delle birre alla frutta

Da venerdì 5 a domenica 7 aprile 2019 alla Birreria Bergheem Via Priula di via Pitentino a Bergamo ritorna ‘Tuttifrutti’, il festival delle birre alla frutta: tre giorni per conoscere e degustare 25 birre alla spina, tutte alla frutta, di produzione italiana ed estera. 

 


In via XX Settembre apre Moez, il negozio della mobilità sostenibile

Noleggiare un mezzo per compiere un tour di Bergamo Bassa o visitare Città Alta, magari passando per i colli, sarà possibile grazie a Moez, il negozio dedicato alla mobilità sostenibile che apre i battenti, venerdì, in largo Rezzara, tra via XX Settembre e via Sant’Alessandro, al civico 11.
Nella stessa giornata si apre anche la fiera Bike Up, dedicata al piacere di scoprire il territorio con l’esperienza della pedalata assistita. L’attività commerciale si propone come un elemento di slancio al turismo locale offrendo un servizio in più ai tanti visitatori che frequentano il centro e che scelgono un sistema di trasporto che non inquini, a emissioni zero e bassissimo impatto ambientale. In vendita e a noleggio ci saranno mezzi di trasporto alternativi, adatti a ogni esigenza: oltre al tour in città, l’escursione in montagna, mezzi dedicati al tempo libero e al lavoro. “Un nuovo modo di muoversi” è, infatti, lo slogan che accompagna il brand appena nato, che porta la firma di Cicli Corsa snc, azienda attiva da anni nella produzione e vendita di bici artigianali, creata da Andrea Cimò e Alessandro Caccia. Una e-bike, permette di spostarsi, facendo esercizio fisico, accedendo alle ztl e apportando un contributo all’ecologia. Concetti questi che potrebbero fare leva a Bergamo sulla scia di quanto accade già in molti paesi d’Europa. A Bergamo, negli ultimi tre anni, i turisti sono aumentati del 40 per cento (anche grazie all’aeroporto di Orio, oggi terzo scalo nazionale). E le ricadute sullo sviluppo delle strutture ricettive sono evidenti: sono 800 gli annunci AirBnB a Bergamo – di cui solo nella zona compresa tra le cinque vie e via XX Settembre un centinaio – a cui si aggiungono oltre una cinquantina di altri alloggi tra hotel e bed & breakfast. Moez si rivolge anche ai cittadini e a un’ampia tipologia di consumatori che varia dallo sportivo appassionato di fuori strada a chi cerca soluzioni per il bicycle commuting, dedicato agli spostamenti da casa al luogo di lavoro o studio, o magari per dotarsi di un mezzo di trasporto polivalente che consenta di affrontare lunghe distanze.
È aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19.30, sabato e domenica inclusi.


BikeUP: il Festival Europeo delle e-bike a Bergamo

L’e-bike si è ormai consolidata a livello europeo come alternativa alla bici tradizionale sia come mezzo per il puro divertimento sia come mezzo sostitutivo per i trasferimenti casa lavoro. L’e-bike sta però acquisendo spazio anche come alternativa ad auto e scooter.

Il passaggio dall’endotermico verso una mobilità total electric è un passaggio epocale e nel futuro non solo l’inquinamento, ma lo spazio e il benessere della persona acquisteranno ancora più importanza in riferimento alla mobilità.

Per questo, venerdì 29 marzo alle ore 11.45 si terrà la conferenza stampa di presentazione di BikeUP, il Festival Europeo delle e-bike in Sala Galmozzi presso il Palazzo Comunale in via Tasso 4, Bergamo.

La conferenza vuole essere un momento di riflessione sulla convivenza fra auto ed e-bike sia in termini di sicurezza (ABS per le e-bike) che in termini di politiche di mobilità per aziende e enti pubblici nella gestione dei propri dipendenti (mobility management e “e-bike to work”)

Programma

Inizio ore 11:45

Saluti, Giorgio Gori Sindaco, Comune di Bergamo e Marco Aurelio Fontana bronzo Olimpico, Europeo e Mondiale XCO e Ambassador Focus e-mtb

Stefano Zenoni, Assessore alla pianificazione territoriale e mobilità del Comune di Bergamo

Stefano Forbici, Responsabile Comunicazione BikeUP

Federica Cudini, Marketing Manager Bosch E-Bike System

Marco Passigato, Mobility Manager di Ateneo, Università di Verona

Giulietta Pagliaccio Presidente FIAB

Dati i posti limitati in sala si chiede gentilmente di confermare iscrivendosi gratuitamente a questo LINK oppure inviando una e-mail a info@bikeup.eu


Vent’anni di euro e di occasioni sprecate

Il 1° gennaio 1999 vedeva la luce l’Euro che sarebbe entrato effettivamente in circolazione tre anni più tardi.

Tra due mesi si andrà a votare per le elezioni europee, in uno scenario molto diverso da quello di vent’anni fa, quando si votava per costruire l’Europa.
Si va a votare, qualcuno per cambiare l’Europa, altri per seppellirla.

Eppure, come si legge nello studio ‘L’euro compie vent’anni’ presentato da Confcommercio al Forum di Cernobbio nei giorni scorsi, “l’Euro è più di un collante per il progetto europeo; sebbene in rallentamento continua il processo di adesione alla moneta unica” in cui sono impegnati ben sette Paesi Europei, i cinque dell’Est, la vicina Croazia e la Svezia”.

Eppure il gradimento verso l’Europa sta venendo meno anche da noi. Secondo la ricerca Parlementer 2018 alla precisa domanda “se domani si tenesse un referendum per restare o uscire dall’Europa, come voteresti?” in Italia ha risposto ‘restare’ il 44% degli intervistati che è la percentuale più bassa in Europa; il 24% ha risposto “uscire”, una percentuale seconda solo a Regno Unito e Cipro e pari a quella espressa in Grecia. Mentre preoccupa il 32% di “non so” che segnala l’alto tasso di indecisi che potrebbe decidere la partita.

Le ragioni di questo disinnamoramento sono presto trovate nei numeri. L’Italia in questi vent’anni di euro è “cresciuta”, giusto per trovare un eufemismo, al tasso medio dello 0,1% annuo sia nel PIL che nei consumi, ben dieci volte meno degli altri Paesi quando va bene. Inoltre è vero che siamo riusciti a recuperare i posti di lavoro persi con la grande crisi, con una crescita dei posti di lavoro del 2,7%, ma il tasso di occupazione resta tra i più bassi in Europa, al 63%, dieci punti in meno della media europea e avanti solo al 60% della Grecia.

Vent’anni quindi di occasioni sprecate che con le previsioni al ribasso dell’ultimo mese stimano una crescita attesa dello 0,3% del PIL e dei consumi. Questo nel caso del disinnesco delle clausole di aumento dell’IVA che per noi costituiscono “la linea del Piave”, oltre la quale la ‘guerra’ sarebbe persa.

Diciamocelo: i numeri sono da “debacle” e non è certamente colpa dell’Europa. Non creiamoci dei facili alibi.

Dobbiamo rafforzare il nostro ruolo propositivo. La proposta di Confcommercio prevede l’esclusione degli investimenti pubblici dal computo del deficit, l’introduzione dell’agenda urbana e la rigenerazione come strumenti di crescita e la messa in campo di un’efficace web tax a livello europeo.

Poi, come ha ben ricordato il presidente Sangalli nella conferenza stampa di apertura del forum, occorre un percorso rigoroso che disinneschi l’aumento dell’IVA, rimettendo in moto i cantieri e il volano connesso, e infine è necessario misurarsi fino in fondo con i nodi della spending review: meno spesa pubblica, meno imposte e più investimenti. Che è esattamente il punto da cui partimmo vent’anni fa.


Sangalli: “Scongiurare l’aumento dell’Iva con un percorso rigoroso e credibile”

Si è chiusa la ventesima edizione del Forum Confcommercio di Cernobbio, tradizionale momento di confronto sui temi economici che interessano il mondo del commercio. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha colto l’occasione per sostenere tre proposte per rilanciare l’economia.

La prima riguarda l’esclusione degli investimenti pubblici cofinanziati dai fondi europei dal computo del deficit rilevante ai fini dei “patti” di finanza pubblica europea. “Se ne gioverebbe la capacità complessiva dell’Europa di investire sul suo futuro: a partire dalle reti infrastrutturali e dagli investimenti in innovazione e capitale umano – ha detto – Ma anche in riferimento ai temi dell’agenda urbana ed ai processi di rigenerazione urbana come parte integrante di un modello di crescita europeo più sostenibile: a livello ambientale, economico e sociale”. “Sono temi e processi rispetto ai quali il terziario di mercato che Confcommercio-Imprese per l’Italia rappresenta, può svolgere un ruolo determinante. Può svolgerlo, perché il terziario esprime – tanto a livello europeo, quanto a livello italiano – oltre il 59% del valore aggiunto, ed una decisa valorizzazione del terziario di mercato non potrebbe che contribuire positivamente a rafforzare la crescita.

La seconda proposta riguarda il mercato unico, ed è “il completamento dell’Unione bancaria, che “agevolerebbe la circolazione dei capitali ed attenuerebbe squilibri di credito e di investimenti. La terza proposta è infine la messa a terra del principio stesso mercato, stesse regole, con la proposizione di un’efficace web tax europea. Una Unione cioè dotata di un comune schema di garanzie dei depositi. Una Unione bancaria “effettiva” agevolerebbe la circolazione dei capitali ed attenuerebbe squilibri di credito e di investimenti”.

La terza proposta è la messa in campo di un’efficace web tax europea.”Perché la competitività europea sul digitale va perseguita, ma un’equa tassazione delle multinazionali del web è davvero una regola di base per il corretto funzionamento dei mercati dei prodotti e dei servizi e per il giusto finanziamento della spesa pubblica. L’accantonamento deciso in sede Ecofin, lo scorso 12 marzo, ed il semplice rinvio alla definizione di un accordo internazionale in sede OCSE dimostrano come su questo tema l’Europa rischia di rinunciare al proprio ruolo di assicurare il principio “stesso mercato stesse regole”. Dopo questi richiami sulla manutenzione straordinaria dell’Unione europea, torno brevemente al quadro generale del nostro Paese”.

Nel corso del Forum sono state illustrate le previsioni dell’Ufficio Studi Confcommercio: secondo le proiezioni, per il 2019, PIL e consumi in crescita frazionale dello 0,3%; per il 2020, PIL e consumi in crescita di mezzo punto. A condizione che, ovviamente, non scattino le clausole di salvaguardia IVA.

“La nostra richiesta di fondo – ha detto Sangalli – è che a partire dall’ormai prossimo Documento di economia e finanza per il 2020 – si delinei un percorso rigoroso che consenta di scongiurare l’aumento dell’Iva che renderebbe il biennio 2020/2021 pesantissimo per famiglie e imprese. Lo si può fare rimettendo in moto investimenti e crescita e trasformando in cantieri ed opere gli oltre 100 miliardi di euro programmaticamente disponibili nel nostro bilancio pubblico per interventi infrastrutturali. Lo si può fare misurandosi sino in fondo con i nodi della spending review, della dismissione di patrimonio immobiliare pubblico e del contrasto e recupero di evasione ed elusione fiscale. Un punto è chiaro: bisogna agire subito, rafforzando così la nostra posizione nei confronti della Commissione europea che verrà dopo il voto del 26 maggio”.

Economia, la frenata durata vent’anni

In apertura del Forum è stato presentato anche il rapporto ‘L’euro compie vent’anni’, stilato dall’Ufficio Studi Confcommercio. Dallo studio emerge che negli ultimi vent’anni la crescita nell’Ue e nell’Unione economica e monetaria ‘ha subito un costante e progressivo rallentamento, senza variazioni significative dei divari tra tassi medi di incremento del Pil relativi ai singoli Paesi membri e/o alle aree’. In altre parole, le nazioni caratterizzate da dinamiche meno elevate, tendono a patire in modo costante il distacco dalle economie più vivaci. Un Paese che manifesta una strutturale differenza negativa nei tassi di crescita è l’Italia”.

Nel ventennio 1999-2018 il tasso medio di crescita dell’Italia (+0,4%) è stato paria circa un quarto della media dell’Ue (+1,6%), di Francia (+1,5%) e Germania (+1,4%) e un quinto di Spagna (+2%) e Regno Unito (+1,9%). Un confronto significativo si può fare usando il Pil pro capite e i consumi trasformati in standard di potere d’acquisto (Spa): in questo caso emerge un peggioramento della posizione dell’Italia (96% rispetto alla media Ue), con la sola Spagna (91,6%) a segnare una performance peggiore, mentre la migliore è la Germania (123,5%). Una nota positiva per il nostro Paese è che i consumi privati hanno evidenziato una migliore tenuta negli anni della prolungata crisi. Per quanto riguarda l’occupazione, nel 2018 l’Ue contava 239 milioni di occupati, di cui 158,2 milioni nell’Uem. Rispetto al 2013, nel periodo della crisi finanziaria ed economica, quando è stato toccato il minimo, l’occupazione nel 2018 è aumentata di 14,6 milioni nei Paesi Ue, di cui 9,3 milioni nella zona euro.

L’Italia, con la crescita degli ultimi anni (+946.000 nel 2013-2018) ha recuperato quasi interamente il numero di occupati persi durante la crisi (circa un milione di occupati in meno), mentre Germania e Regno Unito hanno registrato un incremento dei posti di lavoro di oltre il 10% dal 2007 ad oggi, così come tutti i Paesi del gruppo Nord-Europa (in particolare Lussemburgo, Svezia e Austria). Dal 2013 il tasso di occupazione europeo ha iniziato una lenta risalita (nel 2018 media del 73% nella fascia 20-64 anni, con un obiettivo del 75% nel 2020), ma l’Italia è penultima con il 62,9%, seguita solo dalla Grecia con il 59,4%.Per quanto riguarda infine la stretta attualità, Confcommercio ha tagliato stime di crescita per il 2019, da +1% a +0,3%, mentre nel 2020 è atteso un aumento dello 0,5%, ma solo con l’ipotesi di totale disinnesco delle clausole di salvaguardia sull’Iva (costo operazione stimato a 23,1 miliardi di euro). Con l’aumento dell’Iva sono attese più tasse per 382 euro a testa e 889 euro a famiglia.

“La nostra prospettiva – ha osservato Sangalli – è quella di un Paese fondatore che non rinuncia a chiedere all’Europa di confrontarsi con i temi cruciali del nostro tempo. Penso soltanto al grande tema dei flussi migratori, per il quale vale quello che noi ripetiamo per il sistema delle imprese: che non c’è vera integrazione senza legalità. Ma penso anche all’importanza delle politiche di riequilibrio territoriale che tanta importanza assumono per il nostro Paese”.

“Da parte nostra, abbiamo ritenuto necessario in questo Forum di avanzare in particolare tre proposte che ti richiamo velocemente.