Tutela del lavoro e web tax, ma serve un cambio di passo

Sarebbe stato impossibile, solo dieci anni fa, pensare come direttore di Ascom di partecipare ad un convegno con CGIL e di trovarsi d’accordo quasi su tutto, per di più in un’arena, come un’ex fabbrica, per antonomasia luogo di relazione industriali conflittuali come. Invece è quello che è avvenuto sabato 14 luglio nello spazio “Fabric” recuperato dallo stabilimento dismesso ex Reggiani, dove CGIL ha organizzato il convegno “The new order: tecnologia e inclusione nel terziario”. Temi molto caldi e non solo per il clima rovente di metà luglio.

Il simposio, aperto e ben concluso da Mario Colleoni segretario Generale Filcams CGIL, ha visto la partecipazione di Antonella Protopapa, segretario generale CGIL Lombardia e della sociologa Ida Regalia.

Da loro è emerso che nella fase di profonda transizione come quella attuale serve un cambio di paradigma nel sistema della formazione scolastica, della formazione continua in azienda per evitare che tanti giovani ma anche lavoratori in attività rischino di restare tagliati fuori dalla spinta digitale, che mette in difficoltà soprattutto i segmenti più deboli.

Su un punto si è già tutti d’accordo e i dati forniti dall’Osservatorio del digitale del Politecnico di Milano confermano questa convinzione. C’è ancora poca consapevolezza, tanto nelle imprese tanto nei lavoratori, del profondo cambiamento che sta intervenendo in questa quarta rivoluzione industriale. E le risorse messe in campo da tutti, fino a questo momento, sono insufficienti per garantire una transizione che possa includere tutti o buona parte dei lavoratori.

A questo tema che costituisce il più grande problema oggi si legano tutti gli altri.

Come quello storico della difesa del riposo domenicale, che accomuna i piccoli imprenditori con i lavoratori dipendenti, che vede le posizioni della rappresentanza delle imprese come Confcommercio e il sindacato alleati nel favorire una riforma della legge “Monti” a favore di un certo numero di festività rischia di essere “una vittoria di Pirro”, rispetto al tema di come conciliare i rapporti tra commercio reale e commercio elettronico.

In altri termini è impensabile raggiungere il risultato sperato di tutela delle piccole imprese e dei lavoratori senza preoccuparsi di quanto sta accadendo. Il commercio elettronico vale in questo momento al 5% del volume d’affari in Italia, un po’ meno nel commercio alimentare, secondo i dati dell’università Statale di Milano, ma è destinato a posizionarsi tra la quota attuale e quella significativa raggiunta in altri paesi continentali e americani. L’impatto si farà sentire.

Se nell’industria la minaccia imminente sono i robot che sostituiscono manodopera nel terziario è la concentrazione delle vendite nelle mani di pochi grandissimi player, che schiacciano tutti gli altri.

Il riequilibrio di forza con tutti gli altri imprenditori può avvenire solo applicando la progressività fiscale prevista dalla costituzione secondo modalità diverse da quelle attuali. Introduciamo una web tax adeguata e cerchiamo di farla pagare.

Sul fronte invece della tutela del lavoro adeguiamo i poli logistici che si riferiscono alla vendita al dettaglio alle stesse regole della distribuzione. Regole uguali per tutti. Se poi i poli si posizioneranno all’estero fermiamo almeno le consegne, magari tutti i fine settimana.

Insomma cerchiamo una soluzione. Nessuno può più (far) lavorare 24 ore su 24 7 giorni su 7 o almeno fissiamo un limite minimo di giornate di chiusura totale (24 ore) per tutti. Fermiamo per alcune festività il commercio e fermiamo anche i poli logistici dell’e commerce, equiparandoli ai canali tradizionali di vendita al dettaglio. Posso ordinare quando voglio ma l’ordine sarà evaso alla riapertura del polo. Questo in piena analogia con quanto regione Lombardia si appresta a deliberare. I poli logistici valgono come quelli commerciali. Se di grande dimensione movimentano milioni di mezzi e come tale vanno autorizzati con conferenza di servizi come i centri commerciali e non senza alcuna regola.
Anche perché a fronte dei 300 tanto osannati nuovi posti di lavoro – che ci auguriamo siano stabili e tutelati-  ne moriranno almeno 3.000 che noi definiamo “buoni” per condizioni di lavoro e retribuzione.

Su questo penso che saranno in molti d’accordo, non solo Ascom Confcommercio e CGIL.

 


Tetto alle aperture festive e domenicali Zambonelli: “Servono festività di rispetto”

La proposta di legge, avanzata dal sottosegretario allo sviluppo economico Davide Crippa, intende reintrodurre un tetto del 25% alle aperture festive e domenicali degli esercizi commerciali. Secondo la proposta di legge le aperture straordinarie non potranno superare i 12 giorni all’anno e potranno essere introdotti, come accade già per le farmacie, turni a rotazione definiti nelle realtà locali.

Ogni Comune dovrà attenersi ad un limite di un negozio aperto su quattro dello stesso settore merceologico, ma le aperture festive durante il corso dell’anno non potranno superare i 12 giorni. Da questa proposta saranno però esclusi gli esercizi commerciali delle località turistiche, ma toccherà a regioni e comuni la regolamentazione e la gestione di una rotazione tra le attività.

L’idea del sottosegretario allo Sviluppo Economico riprende l’esperimento di Modena, che dal 2015 ha approvato e rispettato un Codice comportamentale di autoregolamentazione che impone la chiusura dei negozi a Natale, Capodanno, per la Festa della Liberazione e per la Festa del lavoro, mentre le rotazioni riguardano solo alcune zone della città.

Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo sottolinea come questi anni di liberalizzazione abbiano mostrato come non tutte le festività abbiano rilevanza e interesse commerciale: “ Alla luce di quanto emerso negli ultimi anni, dall’entrata in vigore della liberalizzazione stabilita dal decreto Monti, possiamo dire due cose. La prima è che nemmeno nelle realtà realmente turistiche (basate sulle presenze registrate e su altri indici inoppugnabili, anche per area nella stessa città) le festività hanno tutte valore commerciale. Ci sono periodi e giornate di bassa stagione in cui l’apertura rappresenta un costo molto alto per le stesse imprese”.

La corsa alle aperture festive e domenicali ha messo in difficoltà le piccole imprese familiari: “In questi anni hanno pagato dazio i piccoli imprenditori del commercio, che per ragioni fisiche ed economiche non possono aprire tutte le domeniche- aggiunge Zambonelli- . Non dobbiamo però ulteriormente penalizzare quelle realtà piccole e grandi, che in questi anni hanno investito sul lavoro domenicale e festivo”. Il presidente Ascom ha invocato una legge “moderna, agile e chiara che preveda un certo numero di festività di rispetto dove ci sia la chiusura di tutti e più che rotazioni, che sarebbero difficili da gestire, preferiremmo l’individuazione di un numero di festività in cui chiudere l’attività, concertate con il sindacato dei lavoratori”.

La proposta di legge

Questi gli argomenti affrontati nella relazione che accompagna la proposta di legge: “Le norme di liberalizzazione degli orari e delle aperture degli esercizi commerciali introdotte dapprima dall’ultimo Governo Berlusconi, in via sperimentale, con la manovra correttiva dell’agosto 2011 e successivamente confermate, in via definitiva, dal Governo Monti nell’ambito della «manovra Salva Italia», si sono rivelate fallimentari. Tali norme infatti sono state introdotte all’interno di un quadro anticrisi ma, dopo anni dalla loro entrata in vigore, possiamo senza dubbio affermare che non abbiano avuto gli effetti sperati, per il semplice fatto che, soprattutto in un periodo di recessione in cui la disponibilità economica delle famiglie e dei consumatori si riduce, come hanno ben potuto verificare gli stessi esercenti, non basta allungare gli orari dei negozi per aumentare il fatturato”

“L’aspetto problematico della questione, a cui questa proposta di legge intende porre riparo, non è tanto l’inefficacia delle misure sotto l’aspetto del sostegno all’economia, quanto purtroppo il danno che si è creato sotto il profilo della conflittualità nella ripartizione della competenza sulla materia tra lo Stato e le regioni, con la presentazione di numerosi ricorsi finiti davanti alla Corte costituzionale, nonché sotto il profilo della tutela dei diritti dei lavoratori e, non da ultimo, sotto il profilo di un vero danno economico nei confronti dei piccoli commercianti, che hanno subìto sulla loro pelle gli effetti della disapplicazione dell’articolo 41 della Costituzione, il quale ha inteso moderare il principio di libera iniziativa economica con un dettato magistrale: ‘L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali’”.
All’articolo 1 della proposta di legge si dispone “il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l’obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio, che svolge un’attività commerciale come individuata dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, ubicato nei comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte” e inoltre stabilisce che”le attività di somministrazione di alimenti e bevande non sono soggette ad alcun obbligo di chiusura domenicale o festiva” e infine che “il piano per la regolazione dei giorni di apertura di cui al comma 3 prevede per ogni comune l’apertura del 25 per cento degli esercizi commerciali per ciascun settore merceologico in ciascuna domenica o giorno festivo, comunque non oltre il massimo annuo di dodici giorni di apertura festiva per ciascun esercizio commerciale”.
L’articolo 2, invece, dispone l’istituzione di un Osservatorio sulle aperture domenicali e festive presso il ministero dello Sviluppo Economico. L’Osservatorio avrà il compito di verificare gli effetti della regolazione delle aperture domenicali e festive prevista dalle legge e sarà composto da dieci membri (quattro funzionari del Mise, due rappresentanti delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, due rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative e due rappresentanti delle organizzazioni dei consumatori maggiormente rappresentative”.


In centro si fanno le ore piccole domani sera con gli Artistinstrada

Tornano domani, giovedì 19 luglio, le “Notti in centro”, le serate pensate dal Comune di Bergamo e dalle Associazioni del Commercio cittadino per ravvivare il centro città nelle serate estive 2018. Quinto appuntamento a partire dalle ore 21 di domani: dopo la Notte Bianca dello Sport, la Donizetti Night, la Festa Europea della Musica e lo “Shopping in una notte di mezza estate”, tocca a Artistinstrada, appuntamento con spettacoli di teatro, di teatro comico, parate e tanto altro.
Il programma di Artistinstrada 2018 prevede sei postazioni totali nel centro completamente pedonalizzato: in tutto ben 23 spettacoli, oltre a due gruppi di artisti itineranti che aumenteranno il coinvolgimento del pubblico, anche coprendo le aree non occupate da postazioni e convogliando quindi il pubblico verso le aree di maggior interesse.
Sono previste due postazioni di danza e performance aeree, con strutture certificate alte anche 8 metri. Le altre 4 postazioni vedranno alternarsi spettacoli di giocoleria, musica destrezza e fuoco, a rotazione durante l’arco della serata.
Rispetto agli ultimi appuntamenti, si restringe leggermente l’area del centro interessata dalla manifestazione: saranno infatti percorribili dalle auto le vie Tiraboschi e Zambonate.
Le prossime date da non perdere delle Notti in Centro sono il 27 luglio e il 7 settembre. 
Il 27 luglio, dopo la prima esperienza dello scorso anno, torna la serata Bergamo è Rock, progetto nato su iniziativa di alcuni esercenti del centro e condivisa fortemente dal Comune di Bergamo, dai commercianti di BergamoInCentro e del Distretto Urbano del Commercio. È prevista la presenza di oltre dieci postazioni musicali, con band che proporranno musica rock dal vivo.Ultimo appuntamento il 7 settembre con BergamoBalla, una delle manifestazioni più popolari di questi ultimi anni. Come per gli appuntamenti degli scorsi anni musiche, balli e danze animeranno il centro cittadino con la partecipazione di scuole di ballo e danza, ancora una volta affiancate dall’apertura straordinaria serale degli esercizi commerciali che organizzeranno attività di animazione e intrattenimento.


Turismo, crescita a due cifre: +11% i pernottamenti e +13,3% di arrivi sul 2016

Bergamo e la sua provincia prendono sempre più quota in termini turistici. Con una crescita dell’11,1% di pernottamenti e del 13,3% di arrivi rispetto al 2016, il 2017 conferma un risultato al di
sopra della media lombarda e nazionale e il consolidamento del trend iniziato negli ultimi anni. A ciò si affianca la consapevolezza che il turismo è diventato un segmento in espansione e una
opportunità su cui puntare e investire.
L’analisi dei flussi e dell’evoluzione turistica del territorio sono presentati nel Rapporto annuale elaborato dall’Osservatorio turistico del servizio Turismo e Cultura della Provincia di Bergamo, che
si avvale della forte collaborazione degli operatori intervistati e dei dati provenienti dalle strutture ricettive, culturali e Infopoint.
Un turismo, quello bergamasco, sempre più internazionale, anche grazie alla vicinanza dello scalo aeroportuale di Orio al Serio, caratterizzato ancora tuttavia dalla brevità della permanenza media
attorno a 1,8 giorni nel settore alberghiero e 2,3 nell’extralberghiero, in linea di tendenza con quanto succede a livello mondiale. Con 2.294.624 presenze e 1.201.437 arrivi, il 2017 si è quindi chiuso con un brillante risultato per il turismo nella Bergamasca, imputabile anche alla buona strutturazione del comparto.
“Alla soddisfazione di constatare, anche per il 2017, il consolidamento del dato positivo relativo ai flussi turistici che registra un ottimo +11,1% di pernottamenti ed un +13,3% di arrivi rispetto al
2016, si affianca la consapevolezza che il turismo rappresenti sempre più per la nostra intera provincia un segmento in espansione anche in termini di capacità ricettiva ed è dunque una voce
sempre più importante del P.I.L. della nostra provincia – afferma il presidente della Provincia Matteo Rossi – . In particolare è il dato dei turisti stranieri (in continuo e costante aumento) che ci
deve far riflettere poiché ci sono ancora diversi mercati emergenti di assoluto interesse che nei prossimi anni ci potrebbero dare ulteriori soddisfazioni. Sta a noi continuare a raccogliere la sfida
lungo tre direzioni: fare rete sui territori e fra i territori consolidando in modo capillare l’attività di programmazione condivisa per far emergere le numerose reticolarità della nostra offerta
territoriale; aumentare e diversificare la capacità ricettiva per andare incontro alle diverse esigenze dei turisti italiani e stranieri; ma soprattutto, nell’ottica di un turismo esperienziale che
porta con sé la voglia di ampliare le proprie conoscenze, approfondire la cultura e la tradizione del luogo e immergersi a pieno nella vita degli abitanti e nelle loro abitudini quotidiane, dobbiamo
diventare un territorio accogliente a 360 gradi, coinvolgendo sempre più la popolazione bergamasca nel raccontare una storia e far vivere un’emozione a chi decide di venire nel nostro
splendido territorio”.
Crescono sul 2016 sia i pernottamenti di turisti italiani con +9,1% sul 2016 e di turisti stranieri con +14%, un aumento a due cifre che si era solo registrato nel 2015, l’anno di svolgimento
dell’esposizione Universale, il grande evento di richiamo internazionale che ha fatto balzare in alto i grafici delle presenze turistiche in mezza Lombardia. Le presenze straniere aumentano in modo
progressivo e lineare negli ultimi dieci anni fino ad arrivare a +72,75, passando da 560.947 nel 2007 a 983.813 nel 2017.
Tra i paesi di provenienza, anche nel 2017 la Germania si assesta al primo posto con il 7,9% del totale delle presenze, seguita dalla Spagna, dalla Francia, dal Regno Unito e dalla Polonia ai primi cinque posti.
Tra i paesi che cominciano ad affacciarsi in modo significativo, i Paesi dell’Est Europa tra cui spiccano la Russia, la Polonia e la Romania. Eccellente la performance della Città di Bergamo che
registra un incremento di pernottamenti pari al 20,1% e di arrivi del 22,6%, così come buoni i risultati della “Grande Bergamo” e delle “Terre del Vescovado”, con presenze totali del +12,0% sul
2016, tre ambiti che giovano della prossimità dell’Aeroporto che eleva la Spagna (che esprime un turismo legato alle città d’arte) a primo Paese di provenienza di turisti in termini di pernottamenti,
strappando il primato alla Germania.
Ottimo anche l’incremento delle presenze dei turisti russi,+44,9% sul 2016, e il numero di accessi (pari a 27.751) agli Infopoint di Orio al Serio, di Bergamo Bassa e di Bergamo Alta, di viaggiatori
provenienti dall’Est Europa. L’analisi per singolo ambito turistico evidenzia come Bergamo città e l’Alto Sebino abbiano fatto registrare gli aumenti più consistenti in termini di presenze: Bergamo con +20,1 e Alto Sebino con +19,6%. Si conferma il trend positivo in termini di pernottamenti delle Orobie che ha avuto inizio qualche anno fa, dopo un periodo di contrazione, e che si manifesta in modo marcato nei mesi estivi.
Da segnalare l’incremento anche delle presenze totali nella nostra provincia in strutture del segmento extralberghiero: +26,6% sul 2016 e +96,6% sul 2007, e dei posti letto nelle strutture
extralberghiere: +193 strutture per 435 posti letto in più nel 2017 rispetto al 2016.

                            


Distretto Urbano del Commercio di Bergamo Nicola Viscardi, già membro del cda, è il nuovo presidente

Il Distretto Urbano del Commercio di Bergamo ha un nuovo presidente: è Nicola Viscardi, ex presidente dell’associazione delle Botteghe di Borgo Palazzo e già membro del Consiglio di Amministrazione del Distretto Urbano del Commercio. Viscardi succede a Roberto Ghidotti, che insieme a Filippo Caselli, entrambi espressione delle Associazioni di categoria, aveva gestito negli ultimi due anni i progetti del distretto.

Insieme a Viscardi, anche Federica Cologni, nominata nuova manager del DUC. Il nuovo presidente – che rimarrà in carica per i prossimi 3 anni – è stato scelto questa mattina dall’Assemblea del DUC, organo al quale siedono l’Assessore al commercio del Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Confesercenti, ASCOM, l’Associazione dei commercianti del centro BergamoVive e un componente espresso dalle associazioni di via di Borgo Palazzo, Borgo Santa Caterina e Bergamo Alta.

“Sono molto contento della nomina – spiega il neopresidente Viscardi – nata da un percorso di condivisione con le altre associazioni del commercio di via. Vorrei ringraziare tutti coloro che in questi due anni messo tutto il loro impegno nei progetti del Distretto. Le progettualità che ci attendono sono davvero molte: innanzitutto il tema della rigenerazione urbana, che trova nella riqualificazione di via Tiraboschi la sfida più accattivante, ma anche i tanti eventi in mano al Distretto Urbano del Commercio. Su tutti le iniziative per il Natale 2018, sulle quali stiamo già lavorando nel tentativo di alzare ulteriormente l’asticella della qualità, con un progetto di comunicazione importante e nuove iniziative che possano rendere il centro polo attrattivo per lo shopping di fine anno.”


“Non demonizziamo l’Europa, in campo fondi e opportunità” Politici in Ascom sul ruolo dell’Ue

Esponenti del mondo politico, locale, nazionale e europeo si sono confrontati questa mattina (dalle 10 alle 13) in Ascom, sul ruolo dell’Unione Europea per il rilancio delle città, in particolare sul tema delle opportunità europee per la rivitalizzazione urbana. La tavola rotonda è stata organizzata dalla delegazione Confcommercio di Bruxelles. L’incontro fa parte dell’evento nazionale “Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”, che ha visto Bergamo come unica tappa lombarda, e si è aperto ieri all’associazione di via Borgo Palazzo con il Laboratorio sul tema della rigenerazione degli spazi dismessi. “Spazi e immobili dismessi e negozi chiusi sono ferite per il territorio – ha commentato Giorgio Beltrami vicepresidente vicario Ascom Confcommercio Bergamo- . Servono politiche per le città e il tessuto commerciale. Occorre agire sull’Europa valorizzando il modello italiano di diversità di piccole comunità e piccole imprese che ha fatto crescere il nostro Paese”. Nel 2050 il 70 per cento degli abitanti del pianeta vivrà nelle città e l’Istat rileva una crescita decennale, a ritmi dell’ 8 per cento, degli abitanti delle città. Con questi dati Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo, ha sottolineato l’importanza crescente delle città. “In città si concentrano competenze e professionalità- ha aggiunto-. I centri urbani offrono più servizi e occasioni di svago e le condizioni economiche sono migliori. Le Nazioni Unite hanno definito la città un rimedio alla crisi globale, dei veri e propri laboratori dove mettere in campo nuove idee e relazioni. Le scelte che metteremo in campo nell’agenda urbana Ue, in particolare sul fronte del consumo di suolo e della sostenibilità ambientale, guideranno lo sviluppo futuro”. Per Francesco Rivolta, direttore generale Confcommercio-Imprese per l’Italia, è urgente ripensare la pianificazione urbana: “Bisogna lavorare su una visione di prospettiva perché il Paese e le imprese hanno bisogno di essere rasserenati, di non vedere cambiare le regole dalla sera alla mattina. L’Europa è il nostro destino: per essere rispettati dobbiamo entrare con progetti non con provocazioni”. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha appena annunciato l’acquisizione dell’ ex convento delle Clarisse di Boccaleone per sottrarlo al degrado, ha ribadito la centralità del tema della rigenerazione nell’agenda amministrativa, grazie anche ai 18 milioni di euro per il rilancio delle periferie che Bergamo, 5a a livello nazionale, si è aggiudicata. “Sono per una densificazione della città e non per una sua crescita a macchia d ‘olio con nuovo consumo di suolo. Rigenerare va bene, ma a volte serve anche demolire per liberare spazio nelle nostre città. E invece i costruttori hanno paura di perdere volumetrie ricostruendo da zero”. Le città, ha ricordato Gori, sono un tema più presente nel dibattito pubblico in Europa, a partire dall’Agenda urbana europea siglata con il patto di Amsterdam nel 2016 e dall’agenda urbana per lo sviluppo sostenibile. Ma le difficoltà non mancano per le amministrazioni, alle prese con spending review e senza autonomia fiscale: “Manca una possibilità concreta delle città di agire sul territorio- ha sottolineato Gori-. Dobbiamo recuperare autonomia fiscale, a partire dalla local tax, persa nelle nebbie, e adottare nuove politiche, anche la tassazione di scopo per progetti a favore delle comunità. Le politiche per le città devono essere al centro della legislatura regionale”. Carlo Massoletti, rappresentante di Confcommercio Lombardia, ha aggiunto: “Le recenti esperienze che vedono un mix di commercio, artigianato e turismo sono esempi da seguire. Ma nella riqualificazione, come già sottolineato dal sindaco Gori, ci vuole anche coraggio di distruggere a volte”. Alessandro Mattinzoli, assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia, ha illustrato le politiche regionali: “Dieci anni fa abbiamo lanciato i distretti del commercio con una forte politica di sostegno, che ora va rilanciata come non mai. I bandi devono essere finalizzati a progettualità di valore, in stretta connessione con i bisogni del territorio, perchè le risorse non sono infinite. Sul fronte del commercio, tra l’altro, mi sono subito attivato portando all’ordine del giorno l’esigenza di una regolamentazione dell’e-commerce”. “L’Italia non ha strategia univoca per le città. Non c’è un disegno organico di investimento nazionale – ha dichiarato l’onorevole Antonio Misiani -. In Europa c’è tanta parte del nostro futuro e i fondi europei restano opportunità da cogliere. L’ euro-scetticismo non ci porta da nessuna parte ma neanche l’idealizzazione dell’Ue, che cozza con la sovranità degli Stati nazionali”. Anche Carlo Alberto Carpignano, direttore Ascom Confcommercio Torino e Graziano Dominidiato, presidente Confcommercio Valle d’Aosta, hanno portato il loro contributo, citando il caso del recupero delle Officine Grandi Riparazioni, diventato all’ombra della Mole un contenitore di cultura ed eventi, e le possibilità offerte dalla valorizzazione in chiave turistica delle eccellenze del territorio.

I fondi europei al centro della tavola rotonda

Alberto Marchiori, incaricato per le politiche Ue di Confcommercio Imprese per l’Italia, moderatore della tavola rotonda, ha sottolineato: “La rigenerazione non deve essere solo urbana ma anche economica, contemplando anche strategie di inclusione sociale. Il tema “Dare forma ai fondi” crea un collegamento funzionale per i territori con l’Europa. Siamo in Europa ma non ci sentiamo ancora europei, nonostante siamo tra i paesi fondatori dell’Ue”. Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, ha aggiunto: “Oggi l’Europa è sotto attacco. L’immagine percepita non corrisponde a quello che è nella realtà. Occorre far conoscere i progetti di finanziamento, non sono comunicati a sufficienza e spesso neppure le imprese beneficiarie sanno da dove arrivano i fondi”. L’europarlamentare Brando Benifei ha raggiunto con un video messaggio la platea Confcommercio: “L’Europa è il continente con le migliori politiche urbane fondate sulle Comunità. Ma non c’è Europa senza connessione tra i territori. Lo sviluppo di vocazioni del territorio per la coesione sociale e la valorizzazione economica è fondamentale. Per questo propongo un approccio glocal: connettere le economie ma consumare localmente”. Daniele Viotti, relatore generale, nonchè unico componente italiano della Commissione al bilancio europeo, ha ribadito la necessità di maggiori investimenti, ventilando l’ipotesi di “tagli per 1,5 miliardi di euro e una scure di 700 milioni di euro in ricerca e sviluppo”. Stefano Maullu, ha però rassicurato sul fatto che “le linee guida dei finanziamenti non cambiano. Le finalità culturali e i progetti di inclusione sociale avranno però una maggiore attenzione”. Benedetta Brighenti, membro del Comitato Europeo delle regioni, organo consultivo e voce dei territori in Europa ha sottolineato l’importanza di fare valere le istanze dei piccoli comuni a Bruxelles: “L ‘Agenda europea è ancora troppo poco incisiva. I comuni e le istituzioni locali affrontano più di tutti i problemi, ma manca loro autorevolezza politica”.

Il caso di OpenAgri, per il rilancio dell’agricoltura nell’area metropolitana di Milano

Rossana Torri, project manager “OpenAgri” del Comune di Milano, ha illustrato come grazie alla partecipazione al programma di sperimentazione per le città Uia- Urban Innovation Action, Milano sud rinascerà con l’agricoltura innovativa. La partecipazione al bando ha permesso di ottenere un co-finanziamento dell’80 per cento per il recupero di 16 cascine storiche rurali abbandonate (progetto avviato dal 2012) per l’agricoltura peri-urbana. A due passi dalla metro che in pochi minuti collega al cuore di Milano, a Cascina Nosedo nascerà un centro per l’innovazione urbana. “Così valorizziamo la superficie agricola di Milano che nella sua area metropolitana conta ben 652 km2 ( quasi il 41% del totale). Così si dà valore alla vocazione agricola e si incrementa l’occupazione”.

Il roadshow Confcommercio “Dare Forma ai Fondi: partiamo dalle Città!”

In continuità con il roadshow 2017 intitolato “Dare forma ai fondi”, l’iniziativa attualmente in corso, “Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”, ha l’ambizione di permettere un salto di qualità nel livello di coinvolgimento delle realtà locali di Confcommercio sul tema delle opportunità e delle politiche europee per il rilancio delle Città. Per questo, su iniziativa dell’incaricato per le politiche Ue di Confcommercio Imprese per l’Italia, Alberto Marchiori, e della delegazione Confcommercio di Bruxelles, il road-show 2018 è stato organizzato congiuntamente al Settore Urbanistica della Confcommercio nazionale che, nell’ambito del Protocollo d’Intesa Confcommercio-ANCI del 2015, è da anni impegnato nella promozione di nuove pratiche di collaborazione (i Laboratori Urbani), a livello nazionale e locale, nell’ambito delle politiche urbane di rivivificazione dei centri urbani. Il roadshow 2018, iniziato con la prima tappa di Roma del 12 e 13 aprile, tocca tutti collegi elettorali europei italiani (Rovereto, 31 maggio e 1° giugno; Perugia, 28 giugno; Bergamo, 12 e 13 luglio;Lecce, 18 e 19 ottobre) per concludersi il 28 novembre 2018 a Bruxelles presso il Parlamento europeo.


“Le medie attività negli spazi dismessi possono fare da traino delle piccole”

Città e territori da ricucire, aree abbandonate da reinventare e contenitori vuoti da riempire di nuove progettualità. Ascom Confcommercio Bergamo ha ospitato ieri, 12 luglio, esperti e autorità per approfondire il tema “Spazi dismessi per rilanciare commercio e città”. Il Laboratorio, coordinato dal Settore Urbanistica e Progettazione Urbana di Confcommercio Imprese per l’Italia, articolato in due sessioni, vede Bergamo unica tappa lombarda dell’evento nazionale Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”. Le aree dismesse sono monumenti al degrado, ma il loro recupero va fatto salvaguardando i negozi di vicinato- ha detto il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini-. La tendenza a convertire le aree industriali in strutture di media e grande superficie non ci piace: oggi non c’è più spazio per nuovi insediamenti di grandi dimensioni. È una battaglia da fare con Anci e con le amministrazioni provinciali regionali per far passare nell’agenda europea la salvaguardia delle piccole imprese commerciali e delle comunità”.  L’incaricato per le Politiche Ue di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Alberto Marchiori, ha sottolineato : “La rigenerazione non deve essere solo urbana ma anche economica, contemplando anche strategie di inclusione socialeIl tema “Dare forma ai fondi” crea un collegamento funzionale per i territori con l’Europa. Per questo è importante esprimere buone pratiche e valutare casi concreti, incoraggiando lo scambio di idee tra le Confcommercio locali per stimolare la nascita di progetti di rivitalizzazione urbana”L’assessore alla riqualificazione urbana del Comune di Bergamo, Francesco Valesini, partendo dall’analisi delle dinamiche del commercio in rapporto alla trasformazione della città, ha illustrato le azioni intraprese dall’amministrazione per dotarsi di nuovi strumenti con cui affrontare i cambiamenti.“Il tema della riqualificazione è centrale in una città ad alta densità abitativa come Bergamo che in una superficie territoriale di soli 40 km quadrati concentra 3mila abitanti a km quadro. L’amministrazione in questi anni si è dedicata a interventi di rigenerazione urbana, dall’area degli Ex Ospedali Riuniti, alla Caserma Montelungo, dall’Ex Gasometro all’ex Mangimi Moretti, oltre a riqualificare diverse piazze”. L’adozione della variante urbanistica al Piano delle Regole e al Pgt ha permesso di elaborare nuovi paradigmi e di introdurre contenuti innovativi: fino al 2017 in centro c’era la possibilità di insediare superfici commerciali fino a 400-600 mq, ora con la nuova variante (in recepimento della direttiva Bolkestein) si apre la possibilità anche alle medie grandi strutture di vendita. “In centro tanti edifici pubblici e direzionali, dall’ex Agenzia delle Entrate in Largo Belotti all’ex banca in Via XX Settembre, non trovano destinazione. La nascita di strutture commerciali di valore può creare nuove occasioni di attrattività per il centro e per il commercio tradizionale” precisa l’assessore comunale Valesini.

È necessario rimettere in discussione una visione relativa a una città in dissolvenza per progettare nuovi scenari che sostengano e riequilibrino il mix commerciale dell’offertaIl professore di Urbanistica del Politecnico di Milano, Luca Tamini, ha sottolineato il rilevante ruolo urbanistico che i servizi di prossimità e gli spazi abbandonati rivestono per innalzare la qualità della vita nelle città. “La forte competizione territoriale tra i formati distributivi ha accelerato l’obsolescenza delle superfici commerciali meno recenti e già scarsamente attrattive. In questo quadro, diventa sempre più rilevante il ruolo urbanistico che i servizi di prossimità (spesso non più attivi) e i medi e grandi contenitori urbani dismessi possono svolgere – in forma integrata e complementare – per costruire urbanità e qualità insediativa” . I centri storici continuano a mantenere il loro appeal, come ben sanno i colossi della grande distribuzione e le stesse piattaforme virtuali che stanno aprendo esercizi di vicinato in Europa e negli Stati Uniti. Il professor Tamini ha illustrato alcune progettualità innovative, come quella di Monza (che ha inserito all’inizio del centro pedonalizzato medie strutture, diventate una leva attarttiva per il commercio di vicinato di tutte le vie centrali). Esempi innovativi di riutilizzo di spazi dismessi sono: l’ex garage Traversi in Via Bagutta a Milano, il riuso funzionale di grandi contenitori di piazza Cordusio (dove inauguerà il primo Starbucks italiano) e Fondaco dei Tedeschi a Venezia. Tra i casi virtuosi anche le nuove premialità urbanistiche associate a forme di compensazione economica locale al Distretto urbano del commercio di Bergamo. Joseph Di Pasquale, progettista di AM Project, ha presentato Chorus Life, il progetto per il rilancio dell’area ex Ote con il nuovo palazzetto, servizi abitativi e spazi commerciali; Diego Armellini, presidente della cooperativa Linkmakers, ha illustrato il progetto Link District, che darà nuovo slancio all’ex consorzio agrario di via Bono con un progetto di co-working e social housing. 
Per 
incoraggiare lo scambio di idee, sono state presentate le testimonianze concrete dalle Confcommercio locali di Padova, Piacenza, Mondovì e Rovereto.

Il pomeriggio, dedicato al tema della riattivazione degli spazi dismessi per la rivitalizzazione economica della cittàsi è aperto con i saluti di Anna Rita Fioroni, coordinatrice nazionale di Confcommercio Professioni. A seguire, l’intervento del professore di Marketing all’Università degli Studi di Milano, Luca Zanderighi, che, partendo dall’esame del fenomeno delle dismissioni commerciali e delle dinamiche evolutive del commercio, ha proposto una nuova urbanistica commerciale degli spazi e dei contenitori dismessi. “La questione degli spazi dismessi è un problema di visione e di governance. C’è una crescente percentuale di negozi sfitti, che richiede un intervento deciso da parte delle istituzioni, a partire dalla Regione. I distretti del commercio possono avere un ruolo chiave nel recupero e nella rinascita degli spazi commerciali in cerca di riconversione”.

Il direttore generale Sviluppo Economico Regione Lombardia, Paolo Mora ha illustrato le più significative misure attivate nel corso della X Legislatura (2013-2018), soffermandosi sugli aspetti di metodo, sulle caratteristiche e sui risultati dell’esperienza regionale, non mancando di fornire altresì alcuni spunti sull’impostazione in corso dei programmi di attività per la prossima legislatura. “L’urbanistica deve dialogare con il commercio per organizzare un nuovo modo di far commercio sul territorio- ha sottolineato Mora- . Bisogna fare in modo che l’offerta commerciale torni in città, nei centri storici e nelle immediate periferie”.

Sul tema della rivitalizzazione commerciale, in particolare degli spazi sfitti, sono state presentate le esperienze delle Confcommercio di Padova, Parma, Cremona, Mantova e Bassano del Grappa; sul tema è intervenuta anche Abi- Amministratori Beni Immobili Confcommercio Professioni.

Il Laboratorio Nazionale su Rigenerazione Urbana

Il Laboratorio Nazionale su Rigenerazione Urbana di Anci e Confcommercio rappresenta, dal maggio 2016, il luogo di confronto e di diffusione di buone pratiche fra i comuni e le sedi territoriali che, aderendo alla sperimentazione, hanno sottoscritto accordi locali per dar vita ad iniziative condivise allo scopo di rigenerare le città. Lo scopo è quello di incidere sugli strumenti urbanistici e sulle norme, introdurre misure di fiscalità di vantaggio, costituire partenariati per la redazione di progetti a valere sulle risorse nazionali o europee e formare professionalità specifiche. Nato dalla firma del Protocollo d’intesa nazionale tra Confcommercio e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il Laboratorio ha visto – negli anni – l’adesione alla sperimentazione di numerose città, che si sono confrontate, indagando i temi della rigenerazione urbana. Quest’anno si è entrati nella fase concreta della sperimentazione in cui sono protagoniste le città che hanno costituito i Laboratori locali, definito un programma di azioni di rigenerazione urbana e individuato possibili fonti di finanziamento.

 

 


Rigenerazione urbana, Ascom ospita l’unica tappa lombarda del Roadshow Confcommercio

Ascom Confcommercio Bergamo ospita il 12 e 13 luglio la quarta tappa dell’evento nazionale “Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”, promosso dalla Delegazione Confcommercio presso l’Ue e dal Settore Urbanistica e Progettazione Urbana di Confcommercio Imprese per l’Italia. La tappa bergamasca è l’unica a livello lombardo.

L’iniziativa, che già toccato Roma, Rovereto e Perugia e che dopo la nostra città sarà a Lecce, è nata con lo scopo di rafforzare l’impegno della Confederazione sul tema del rilancio delle città, intese quali luoghi di produzione di valori economici, sociali e culturali.

I temi che verranno affrontati a Bergamo, nel corso dei due momenti di confronto e approfondimento, sono la rigenerazione degli spazi dismessi e il ruolo dell’Unione Europea per il rilancio delle città. Alla due giorni interverranno esperti del mondo accademico, imprenditori, nonché rappresentanti politici nazionali ed europei.

L’obiettivo è quello di promuovere il dibattito sui temi della rigenerazione urbana fra rappresentanti delle realtà di Confcommercio e delle istituzioni locali, nazionali ed europee, al fine di incoraggiare lo sviluppo di percorsi condivisi per il rilancio economico delle città, anche raccogliendo e diffondendo casi concreti di “buone pratiche”.

Il programma del 12 luglio “Spazi dismessi per rilanciare commercio e città”

Giovedì 12 luglio dalle 10.30 alle 17,30 è in programma il Laboratorio Nazionale sulla Rigenerazione Urbana dal tema “Spazi dismessi per rilanciare commercio e città”, promosso dal Settore Urbanistica e Progettazione Urbana di Confcommercio Imprese per l’Italia. Il Laboratorio intende incoraggiare lo scambio di idee tra le Confcommercio locali attraverso testimonianze concrete e stimolare la nascita di progetti di rigenerazione urbana, anche con l’ausilio di esperti che forniranno spunti di riflessione utili al dibattito e al confronto sul futuro delle nostre città.

Ad aprire i lavori il direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini insieme al segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo, Maria Paola Esposito e all’incaricato per le Politiche Ue di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Alberto Marchiori.

La mattinata proseguirà con l’intervento di introduzione alla tematica delle aree dismesse nelle strategie integrate di rigenerazione a cura dell’assessore alla riqualificazione urbana del Comune di Bergamo, Francesco Valesini, che, partendo dall’analisi delle dinamiche del commercio in rapporto alla trasformazione della città, illustrerà le azioni intraprese dalla sua amministrazione per dotarsi di nuovi strumenti con cui affrontare i cambiamenti.

A seguire, il professore di Urbanistica Luca Tamini, del Politecnico di Milano, a partire dall’osservazione dei crescenti fenomeni di dismissione commerciale, parlerà del rilevante ruolo urbanistico che i servizi di prossimità e i contenitori dismessi possono svolgere per il perseguimento di una maggiore qualità della vita nelle città. A tale riguardo, illustrerà tre casi di studio riferiti alle città di Milano, Venezia e Bergamo.

Il pomeriggio, dedicato al tema della riattivazione degli spazi dismessi per la rivitalizzazione economica della città, si aprirà con l’intervento del direttore generale Sviluppo Economico Regione Lombardia, Paolo Mora, che illustrerà le più significative misure attivate nel corso della X Legislatura (2013-2018), soffermandosi sugli aspetti di metodo, sulle caratteristiche e sui risultati dell’esperienza regionale, non mancando di fornire altresì alcuni spunti sull’impostazione in corso dei programmi di attività per la prossima legislatura.

A seguire, l’intervento del professore di Marketing all’Università degli Studi di Milano, Luca Zanderighi, che, partendo dall’esame del fenomeno delle dismissioni commerciali e delle dinamiche evolutive del commercio, presenterà alcuni casi di buone pratiche nazionali e internazionali di rigenerazione degli spazi commerciali proponendo, infine, una “cassetta degli attrezzi” per una nuova urbanistica commerciale degli spazi e dei contenitori dismessi, in termini sia di politiche attive che di strumenti. A conclusione dei lavori, il dibattito finale.

Il programma del 13 luglio “Europa e Agenda per le Città”

Venerdì 13 luglio dalle 9.30 alle 13 è in programma una Tavola Rotonda, alla quale interverranno autorevoli esponenti del mondo politico, locale, nazionale ed europeo, curata dalla delegazione Confcommercio di Bruxelles, sul tema delle politiche e delle opportunità europee per il rilancio delle Città.

Dopo i saluti di benvenuto del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, del presidente di Camera di Commercio, Paolo Malvestiti, del direttore generale di Confcommercio – Imprese per l’Italia,Francesco Rivolta e del vicepresidente di Ascom Bergamo, Giorgio Beltrami, il dibattito vedrà la partecipazione di autorevoli esponenti politici nazionali ed europarlamentari. Alessandro Mattinzoli, assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia, Piero Fassino, membro del Comitato Europeo delle Regioni, Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea a Milano, Rossana Torri, project manager “OpenAgri” del Comune di Milano. Tra gli europarlamentari hanno confermato la presenza: Brando Benifei, Stefano Maullu,Angelo Ciocca, Massimiliano Salini e Daniele Viotti. Gli interventi saranno moderati da Alberto Marchiori, incaricato per le politiche Ue di Confcommercio Imprese per l’Italia.

Il Laboratorio Nazionale su Rigenerazione Urbana

Il Laboratorio Nazionale su Rigenerazione Urbana di Anci e Confcommercio rappresenta, dal maggio 2016, il luogo di confronto e di diffusione di buone pratiche fra i comuni e le sedi territoriali che, aderendo alla sperimentazione, hanno sottoscritto accordi locali per dar vita ad iniziative condivise allo scopo di rigenerare le città. Lo scopo è quello di incidere sugli strumenti urbanistici e sulle norme, introdurre misure di fiscalità di vantaggio, costituire partenariati per la redazione di progetti a valere sulle risorse nazionali o europee e formare professionalità specifiche. Nato dalla firma del Protocollo d’intesa nazionale tra Confcommercio e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il Laboratorio ha visto – negli anni – l’adesione alla sperimentazione di numerose città, che si sono confrontate, indagando i temi della rigenerazione urbana. Quest’anno si è entrati nella fase concreta della sperimentazione in cui sono protagoniste le città che hanno costituito i Laboratori locali, definito un programma di azioni di rigenerazione urbana e individuato possibili fonti di finanziamento.

Il roadshow Confcommercio “Dare Forma ai Fondi: partiamo dalle Città!”

In continuità con il roadshow 2017 intitolato “Dare forma ai fondi”, l’iniziativa attualmente in corso, “Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”, ha l’ambizione di permettere un salto di qualità nel livello di coinvolgimento delle realtà locali di Confcommercio sul tema delle opportunità e delle politiche europee per il rilancio delle Città. Per questo, su iniziativa dell’incaricato per le politiche Ue di Confcommercio Imprese per l’Italia, Alberto Marchiori, e della delegazione Confcommercio di Bruxelles, il road-show 2018 è stato organizzato congiuntamente al Settore Urbanistica della Confcommercio nazionale che, nell’ambito del Protocollo d’Intesa Confcommercio-ANCI del 2015, è da anni impegnato nella promozione di nuove pratiche di collaborazione (i Laboratori Urbani), a livello nazionale e locale, nell’ambito delle politiche urbane di rivivificazione dei centri urbani. Il roadshow 2018, iniziato con la prima tappa di Roma del 12 e 13 aprile, tocca tutti collegi elettorali europei italiani (Rovereto, 31 maggio e 1° giugno; Perugia, 28 giugno; Bergamo, 12 e 13 luglio; Lecce, 18 e 19 ottobre) per concludersi il 28 novembre 2018 a Bruxelles presso il Parlamento europeo.


Assemblea Masec. Zambonelli: “Gli obiettivi? Prestazioni a costi calmierati e rimborsi adeguati”

L’assemblea della Masec, svoltasi lunedì 2 luglio, ha visto l’insediamento del nuovo presidente Giovanni Zambonelli, che come da statuto, da presidente Ascom Confcommercio Bergamo assume anche la guida della Mutua. Il neo-presidente ha ringraziato il suo predecessore Paolo Malvestiti e il consigliere dimissionario Ivan Rodeschini, che lascia la Mutua dopo 33 anni, di cui 15 anni da presidente e 18 da consigliere.

Nella sua relazione annuale il presidente Giovanni Zambonelli ha ribadito l’attualità del servizio di assistenza sanitario in uno scenario in cui la spesa complessiva destinata a visite e esami sta passando dal carico del sistema nazionale ai privati. “I dati infatti confermano che ticket più alti e tempi di attesa più lunghi stanno portando le famiglie a sostenere direttamente le spese delle cure, che impattano sul bilancio familiare- ha sottolineato Zambonelli-. Per questo è fondamentale proseguire con servizi che abbiano l’obiettivo di calmierare il costo delle prestazioni e fornire rimborsi adeguati”.

L’assemblea ha approvato il bilancio annuale. L’anno 2017 si è chiuso con una leggera perdita di esercizio, a fronte di oltre 1800 prestazioni rimborsate per un erogato complessivo ai soci di 143 mila euro.


Negozi sempre più digitali. Ascom presenta il bando che dà contributi

Vetrine intelligenti, scaffali multimediali, specchi e camerini che permettono di provare gli abiti presenti in negozio con un click senza togliere il proprio, e ancora tablet e smartphone trasformati in casse, sensori per contare il numero dei clienti, strumentazioni vocali per reperire la merce in magazzino. I negozi di vicinato hanno uno strumento prezioso in più per rinnovarsi. Da Regione Lombardia arriva il Bando “StorEvolution” che stanzia 9,5 milioni di euro per la concessione di contributi a fondo perduto per favorire l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese commerciali al dettaglio in sede fissa. Per presentare il bando e permettere ai commercianti di conoscere le opportunità offerte, Ascom Bergamo Confcommercio promuove un calendario di incontri sul territorio. Il primo si terrà ad Albino giovedì 5 luglio alle ore 20.30 alla sala consiliare del municipio di Piazza Libertà 1.  Il bando finanzierà a fondo perduto, fino al 50%, gli investimenti della singola impresa (investimento minimo 10mila euro) e sino al 60% gli investimenti di un’aggregazione di almeno sei imprese (investimento minimo 20mila euro). Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 di lunedì 10 settembre fino alle ore 12 di mercoledì 10 ottobre 2018. L’assegnazione del contributo avverrà sulla base di una procedura valutativa “a sportello” secondo l’ordine cronologico di invio telematico della richiesta fino ad esaurimento dei fondi. Saranno finanziate spese relative a soluzioni e sistemi digitali e lo sviluppo di servizi per il cliente e di costumer experience nel punto vendita; spese per l’acquisto di arredi e impianti (solo nel caso di ristrutturazioni totali del punto vendita), macchinari e attrezzature, hardware e software, oltre che per consulenze e servizi di formazione necessari alla realizzazione del progetto e finalizzati agli investimenti ammissibili. 
Ascom Bergamo è pronta ad assistere gli associati. Per ogni ulteriore chiarimento o informazione e per prenotare la presentazione della domanda i referenti sono: Giorgio Puppi – Innovazione e Digitalizzazione – 035.4120123 e Matteo Milesi – Fogalco – 035.4120210.

Il calendario degli incontri 

5/7 Albino – Sala consiliare Municipio, Piazza Libertà 1

9/7 Sant’Omobono Terme – sala Comunità Montana, Via Veneto 90

10/7 San Giovanni Bianco – sala polivalente Giupponi, Via Castelli 19

16/7 Olmo al Brembo- Infopoint (ex segheria Pianetti), Via Roma

17/7 Azzano San Paolo – Auditorium Scuole, via don Gonella 4

18/7 Treviglio – Auditorium centro civico culturale Largo Marinai d’Italia

19/7 Clusone – Auditorium scuole elementari, via Roma

23/7 Osio Sotto- Sede Ascom, Piazzetta don Gandossi 1

25/7 Romano di Lombardia, Sala di Palazzo Muratori via Giovanni Battista Rubini 19

26/7 Seriate- Sala consiliare Comune, Piazza Alebardi 1

*Gli incontri sono in programma nelle date indicate a partire dalle ore 20.30