Bergamo, via libera alla movida ma chiusura anticipata per 5 locali

In previsione dell’estate il Comune di Bergamo è intervenuto per regolare la ‘movida’ notturna in città. La nuova ordinanza conferma quasi tutti gli accordi presi con il Comune di Bergamo dagli esercizi sottoposti a ordinanza, a partire dalla chiusura per i locali al’1.30,  un riconoscimento da parte del Comune dell’impegno degli esercenti di Borgo Santa Caterina. Ma ci sono due novità: che vengono annullati due accordi che erano stati sottoscritti tra locali e Amministrazione (visto il permanere di situazioni di disturbo del vicinato e di mancata attuazione di quanto promesso) e la chiusura anticipata alle 0.30 per cinque nuovi locali perché sanzionati più volte in questi mesi, nelle vie Ghislanzoni, via Baschenis, Foro Boario, via Oprandi e Sant’Orsola (locali che potranno comunque chiedere una deroga per l’1.30).
“Abbiamo valutato con attenzione, confrontandoci con le associazioni di categoria di Ascom e Confesercenti, le situazioni di molti locali in città che negli ultimi due anni erano stati sanzionati per comportamenti difformi dalle regole di civile convivenza e dalle previsioni del Regolamento di Polizia Urbana – spiega l’Amministrazione – Le decisioni a cui siamo giunti sono figlie di un’istruttoria attenta, nella quale gli esercizi coinvolti hanno inviato al Comune integrazioni e precisazioni sulla loro situazioni: in molti casi la documentazione ha consentito di escludere da provvedimenti restrittivi.”

 “Pensiamo di aver dato attuazione equilibrata al regolamento – conclude l’Amministrazione – con l’obiettivo di tutelare le aree residenziali della città. Nell’estate 2018 saranno molti i luoghi di aggregazione e divertimento in città, dagli estivi assegnati dal bando del Comune di Bergamo a quelli degli spazi giovanili a quelli in spazi privati: pensiamo che sia possibile così alleggerire la pressione in aree particolarmente popolate della città, garantendo il diritto dei nostri concittadini a godersi le serate estive con musica ed eventi di qualità.”

Per Ascom lo strumento risulta punitivo. “L’impatto economico di questa ordinanza è importante – dice il direttore Oscar Fusini -. C’è in gioco la sopravvivenza dei locali e l’offerta del divertimento per i giovani, con il rischio di impoverire la città. Lo strumento deve essere impiegato in modo preventivo, avvisando i gestori dei locali dove ci sono criticità in modo che possano adottare misure correttive per tempo evitando di incorrere in sanzioni e di finire nella lista nera. Tanto più che molto spesso i locali rispondono di comportamenti di altri e non propri”.

Anche per Francesco Pappi, vicepresidente del Gruppo Caffè Bar Ascom “Bisogna cercare di creare un tavolo di concertazione fisso da riunire ogni volta che vengono presi provvedimenti. In questo modo i gestori dei locali ‘attenzionati’ vengono informati con anticipo delle situazioni di criticità e possono mettere in atto misure  correttive come insonorizzazioni e adozione di buttafuori”.

Per Luca Rebuzzi, vicepresidente Associazione Commercianti Borgo Santa Caterina e consigliere del Gruppo Bar, Caffetterie, Pasticcerie Ascom la nuova ordinanza è per molti versi una presa d’atto che il problema persiste, si trascina da anni ed è diffuso. “Ci aspettiamo che il Comune agisca non solo sulla repressione, buttando addosso ai locali il problema e i relativi oneri che la sua gestione richiede. Bisogna investire sulla prevenzione utilizzando strumenti a servizio della clientela. Penso, in questo senso, ai bus notturni, ai bagni pubblici”. “La città non può spegnersi dopo le 21, una città più viva la sera rappresenta un’attrattiva turistica per i tanti stranieri che visitano Bergamo e risponde anche alle richieste di chi vi vive e degli universitari che si trasferiscono qui. Non vuol dire trasformare ovviamente la città in Far west: le regole servono e vanno rispettate, ma non spetta a noi gestori fare ordine pubblico. Il nostro impegno prosegue nel rispetto delle regole e nell’educazione della nostra clientela. Ma serve di più: i turisti lamentano che non ci siano mezzi pubblici in tarda serata e che i locali aperti siano insufficienti e tanti giovani bergamaschi scelgono Milano per la vivacità della vita serale, con i rischi che gli spostamenti comportano”.

 


Benzinai e fatturazione elettronica, incontro in Ascom lunedì 4 giugno

Le schede carburanti hanno i giorni contati. Caduto l’emendamento per la proroga, dal 1°luglio saranno infatti rimpiazzate da e-fatture. L’obbligo della fatturazione elettronica coinvolgerà i benzinai italiani, primi e unici in Europa ad adottare la “contabilità” digitale. Nella nostra provincia il provvedimento (Legge di Bilancio 2018 n. 205 del 27 dicembre 2017 ) coinvolgerà 215 imprese di gestione di carburante per circa 300 impianti (Dati Ascom su Elaborazione Dati Cciaa al 31 marzo 2018), di cui 38 in città. Sono 99.300 i lavoratori indipendenti (Dati Annuario Statistico Regionale aggiornato ad aprile 2018, su dato 2017) che dovranno richiedere fatture digitali ed effettuare pagamenti tracciabili (con carta di credito, bancomat, assegno o bonifico) per potere scaricare le spese di gasolio e benzina. Pena la rinuncia a detraibilità e deducibilità per i consumi dei carburanti destinati all’impresa. 
In Italia, nel bel mezzo dell’esodo estivo e con l’incognita di gravare in termini di operatività veloce anche sull’utenza privata, il provvedimento interesserà oltre a 21 mila stazioni, una platea di milioni di imprese; tra queste, 250 mila agenti di commercio che percorrono fino a 500 mila chilometri l’anno. 
Ascom Confcommercio Bergamo affianca le imprese in questo delicato passaggio con una consulenza e servizi dedicati. Per informare le imprese interessate dal nuovo obbligo sulle novità e gli oneri che il provvedimento comporta, l’Associazione promuove un incontro aperto alla categoria, in programma lunedì 4 giugno alle 21 nella sede di Via Borgo Palazzo 137.

I benzinai non nascondono la loro preoccupazione per l’entrata in vigore della fatturazione digitale: “Si modernizza il paese alle spalle dei piccoli imprenditori, con un ulteriore aggravio dei costi in un settore come il nostro con margini risicatissimi, tra imposte, accise, Iva e Ricavo Industriale Lordo – commenta Renato Mora, presidente dei gestori di impianti di carburanti Ascom-. Oltre al danno è arrivata anche la beffa. La nostra categoria ha margini troppo bassi per sostenere i costi, per altro accresciuti, dei pagamenti elettronici ora che per la deducibilità d’impresa il pagamento non può più avvenire in contanti”. Non vi è inoltre al momento alcuna rassicurazione, come sottolinea la Figisc- Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Confcommercio, sull’adozione di un regime transitorio che possa rendere meno traumatico l’obbligo dell’e-fattura per i benzinai. ”In questo modo si permetterebbe a tutti di adeguarsi con meno angoscia alla novità, adeguando la gestione della contabilità con maggiore tranquillità” continua Mora.

L’Area Fiscale di Ascom Confcommercio Bergamo è pronta ad accompagnare le imprese nell’adeguamento alla nuova normativa, con un servizio di emissione e invio fatture elettroniche, ricezione delle fatturazione in entrata e trasformazione o riconversione di file xml e fornitura programmi per la gestione in autonomia di tutti i processi di fatturazione, firma, invio e ricezione. Oltre all’emissione elettronica, Ascom aiuta le imprese a rispondere all’obbligo di conservazione digitale dei documenti.

Per confermare la partecipazione all’incontro: direzione@ascombg.it 

 

Cosa cambia

Le fatturazioni dovranno essere in formato xml (extensible markup language). Il nuovo tracciato impone l’inserimento di tutti i dati che compongono la fattura in modo standardizzato (scompariranno loghi ed altre personalizzazioni). Il file xml prima dell’invio attraverso il canale dedicato SDI (sistema d’interscambio) potrà essere firmato digitalmente per garantire autenticità e integrità. Sdi recapiterà le fatture ai singoli destinatari (codice univoco inserito nel file o in sostituzione indirizzo Pec) dopo aver effettuato i controlli di correttezza formale; contestualmente rimanderà a chi ha emesso fattura una ricevuta attestante l’invio. Le fatture elettroniche sono soggette ad obbligo di conservazione, che può essere affidata anche a soggetti terzi in possesso dei requisiti di legge.


San Pellegrino capitale dei birrai bergamaschi

350 metri quadrati di area degustazione, 13 birrifici locali e un grande chef a capo dell’area ristorazione. Sono i numeri della nuova edizione di Berghèm, in programma da venerdì 1 a domenica 3 giugno a San Pellegrino. Tre giorni di musica, intrattenimento e assaggi alla scoperta di oltre 60 spine di birre bergamasche. E per i più audaci, la possibilità di provare l’ebbrezza di cimentarsi con alcuni strumenti dal vivo. Info: www.birrificioviapriula.it 


Olmo al Brembo omaggia ‘Le erbe del casaro’

Sabato 2 e domenica 3 giugno e ancora sabato 9 e domenica 10 giugno nel territorio dell’Alto Brembo ritorna ‘Le erbe del casaro’, due settimane alla scoperta dei formaggi e delle erbe spontanee della Val Brembana. La rassegna, alla sua nona edizione, valorizza la cultura casearia e le tipicità gastronomiche del territorio, in uno scenario paesaggistico incontaminato e in un ambiente genuino e naturale. In programma ci sono degustazione, pranzi con i produttori delle aziende agricole, escursioni, visite guidate, attività per i bambini, spettacoli e concerti, mercatini ed esposizioni relative alla cultura locale. I ristoranti e i bar proporranno dei menu promozionali con prodotti a km 0 e aperitivi del Casaro. Punto centrale della manifestazione sarà l’Antica Segheria Pianetti di Olmo al Brembo dove si potranno gustare i formaggi della val Brembana e le erbe spontanee di montagna. Info: www.erbedelcasaro.it

 


A Lovere street food e divertimento con Elite Food Festival

Elite Food Festival torna per il secondo anno a Lovere.  Da venerdì 1 giugno a domenica 3 giugno Piazza XIII Martiri dalla mattina fino a mezzanotte ospiterà attività di intrattenimento per adulti e bambini e tanti appuntamenti all’insegna della buona cucina di strada con specialità di pesce, carne, dolci e tante prelibatezze della cucina regionale. 
Lovere è uno tra i 10 borghi più belli d’Italia, Il borgo medioevale della città di Lovere è una delle città turistiche più fiorenti del Lago d’Iseo e ospiterà tre giorni di festival dedicati ai migliori Food Truck, Ape Car e alle Birre Artigianli provenienti da tutta Italia.


Cristina Donà: “Il miele è un cibo estremo’

È una delle voci più interessanti e raffinate della musica d’autore. In 20 anni di carriera ha realizzato 9 album e centinaia di concerti in Italia e in Europa firmando collaborazioni con artisti del calibro di Robert Wyatt, Francesco De Gregori, Afterhours, Subsonica, Irene Grandi, Stefano Bollani, Marco Paolini, Arisa e molti altri. Da molti anni vive in Valle Seriana con il marito, lo scrittore Davide Sapienza, e il figlio Leonardo. Ci ha raccontato delle sue passioni in cucina e di una certa Baitella che in questi anni è diventata la sua seconda casa. Il 14 giugno sarà in concerto con i Fishwreck, un gruppo di grandi jazzisti, con i quali presenterà “Sea songs” uno spettacolo imperniato su brani legati al tema dell’acqua (di autori quali Nick Drake, Radiohead, la stessa Donà e altri) presso il festival NoSilenz di Cigole (Brescia).

Che rapporto ha con il cibo? 
Mia nonna Bice con la quale sono cresciuta mi ha abituata a mangiare tutto. Era lei la cuoca di casa. Poi circa vent’anni fa mi hanno trovato una intolleranza al lattosio e ho dovuto rivedere la mia dieta. Questa cosa mi ha tenuta lontano dai dolci, ma non è stata una grande rinuncia, da sempre prediligo il salato.
Come si trova in cucina? 
In quanto viaggiatrice forzata dal lavoro sono una cuoca discontinua. Cucinare, come comporre una canzone, è un atto creativo, bisogna mixare ingredienti. Dopo la novità delle ricette on line sono tornata ai ricettari tradizionali, i libri hanno sempre un sapore diverso e sono più precisi per alcune cose. 
Qual è il suo piatto preferito?
Adoro i risotti, sarà per le mie origini venete. Amo molto anche il pesce, mio figlio e mio marito invece per niente. E ho una grande passione per lo zenzero.
È golosa? 
Amo mangiare ma con misura. Ho seguito molte diete, anche quella dei gruppi sanguigni e una rigorosissima a base di pollo. Avevo 19 anni, era impossibile da seguire.
Poi negli anni ’90 l’incontro con il libro sulle combinazioni alimentari è stata la grande svolta. Oggi cerco di limitare il più possibile la carne, in famiglia abbiamo un riferimento di fiducia per acquistarla. 
Durante i tour mangerà spesso fuori… 
Quando capita di dover pranzare se c’è tempo ci affidiamo a Tripadvisor o a locali che conosciamo già. Ma a volte ci tocca l’autogrill. 
Prima di un concerto ha un menu particolare? 
Chiedo sempre riso in bianco e verdure grigliate o cotte, anche quando capito in ristoranti con menu molto ricchi. Non posso mangiare molto prima di un concerto. Mi guardano come fossi malata.
Preferisce la trattoria o il ristorante?
Se devo scegliere scelgo la trattoria. Spesso è sinonimo di qualità a buon prezzo. La cucina molecolare non fa per me, è una filosofia diversa. Io sono abituata alla cucina rustica, prediligo i cibi meno lavorati. 
Ha un ristorante preferito nella nostra provincia?
La Baitella a Songavazzo, è la mia seconda casa. Nel tempo, con la mia famiglia da clienti siamo diventati amici del titolare, Renzo. Fanno una cucina del luogo, molto abbondante, ma ormai mi conoscono e riducono le porzioni.  
Le piace il vino o preferisce la birra?
Amo il vino rosso, ne bevo pochissimo ma me lo godo proprio. Mai a pranzo, sennò mi addormento. La birra l’ho scoperta tardissimo, nel ’90 durante un viaggio da sola in Irlanda da degli amici. Preferisco le Weiss.
Ha un ricordo speciale legato alla cucina? 
Ricordo me bambina che aiuto mia nonna Bice a fare i cappelletti, il baccalà e la polenta bianca come la faceva lei. Mi coinvolgeva molto. 
C’è una cucina regionale che ama particolarmente?  
La cucina siciliana è la mia preferita per il connubio pesce-verdure di qualità. Della cucina sarda apprezzo i dolci che non hanno burro. Di recente, grazie a degli amici, ho scoperto la cucina marchigiana. È veramente ricca: quando vado da loro alzo bandiera bianca.
Chi inviterebbe a cena e dove lo ospiterebbe?
È un desiderio irrealizzabile. Lucio Battisti e Fabrizio De Andrè, dai testi agli arrangiamenti, sono un riassunto dei valori della musica. Li porterei alla Baitella oppure Da Cesira un ristorante all’inizio della Valle di Scalve dalla vista incredibile. Inviterei anche mia mamma, ha 87 anni, sarebbe una conversazione surreale. 
Il cibo ha mai ispirato la sua musica? 
Un mio brano poco conosciuto dell’album Nido si intitola ‘Cibo estremo’. È nato all’inizio della mia ricerca sulle influenze che l’alimentazione ha sulla nostra salute. Scrivo che il cibo ha personalità. Ad esempio, il miele è un alimento estremo, se non si consuma diluito.
Le piace ascoltare musica mentre mangia? 
Trovo sia solo un escamotage per coprire la conversazione. Se entro in un pub e la musica è molto alta esco subito. Sei obbligato ad alzare la voce a lungo ed è una delle cose peggiori per un cantante.
Le capita di mangiare mentre scrive?
Le tisane e il tè verde mi aiutano a concentrarmi. Li bevo senza zucchero e da tempo ho eliminato quelli industriali. Sono talmente fanatica che le mie amiche per i miei 50 anni mi hanno regalato un bollitore.

 

 


Bergamo in Fiore, si chiude con successo un mese di shopping e eventi

Una pioggia di quattrocento fiori ha decorato le vie dello shopping cittadino e 168 vetrine sono state allestite a tema floreale, con vasi, cesti e vere e proprie installazioni. Si chiude con successo un mese caratterizzato da eventi e Flower Lab, laboratori che hanno animato la città specialmente nei week-end. Per i più piccoli sono stati organizzati laboratori di riciclo creativo a tema floreale, lezioni di Kokedama (il giardino sospeso giapponese) e di acquerello botanico. E l’Accademia Carrara ha proposto il laboratorio creativo per bambini “Fioriscono dettagli”. Ma non sono mancati corsi per adulti ed esperti, come la dimostrazione sull’arte antica del Tombolo. Tra le varie iniziative realizzate questo mese, l’esposizione di un giardino verticale in Piazza Matteotti, laboratori creativi (tra cui la realizzazione di fiori in tessuto, in collaborazione con l’istituto professionale regionale ABF di Bergamo,  lezioni di cucina, workshop di decorazione di t-shirt a tema Bergamo in Fiore, realizzazione di accessori floreali, scuola di ikebana) e una “colazione in fiore” in Largo Rezzara. Degustazioni, menù a tema e workshop sono stati organizzati nei negozi del Borgo e del centro città. 
L’iniziativa Bergamo in Fiore, promossa dall’Associazione dei Commercianti del Centro Bergamo, “Bergamo Vive”, con il Patrocinio del Comune e il sostegno del Duc – Distretto Urbano del Commercio, affiancati dall’Associazione dei Commercianti di Borgo Santa Caterina, ha coinvolto gli esercenti, impegnati a far rifiorire lo shopping sottocasa a colpi di colore e creatività. Un party in stile floreale ha chiuso un evento che mai come quest’anno, per la terza edizione dell’iniziativa, ha riscosso consensi e successo: “Complice la coreografia, con l’allestimento di 400 fiori appesi nel cielo  per colorare 31 vie dello shopping del nostro centro commerciale naturale- commenta Marco Recalcati, presidente dell’associazione BergamoVive-.  Chi ha visitato la città ha camminato sotto un tetto fiorito e nei fine settimana grazie alla collaborazione di flower designer i fiori e l’arte floreale sono stati protagonisti di laboratori creativi”. Gli eventi di maggio hanno amplificato l’evento, tra sacro e profano: “Il passaggio dei bolidi della Mille Miglia, il Bergamo Pride e la peregrinatio di Papa Giovanni XXIII hanno portato in città turisti, visitatori e pellegrini” continua Recalcati. L’evento si è chiuso con un grande evento, un secret flower party: “Bergamo in Fiore ha valorizzato e abbellito ulteriormente il nostro centro cittadino- commenta Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo-. Non posso che ringraziare i commercianti del centro per l’impegno, la sensibilità e la creatività messa in campo per fare grande questa terza edizione dell’iniziativa”. Il direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini,  ha aggiunto: “La nostra città fiorita è stata molto apprezzata dai turisti presenti questo mese a Bergamo, conquistati dagli allestimenti floreali e dai fiori sospesi”. 

 


Aspan, arriva il consorzio di impreseper esportare il pane made in Bergamo

L’Associazione provinciale panificatori si prepara ad affrontare nuovi mercati. Dopo il successo dell’export del pane made in Bergamo, già promosso e portato avanti da Luca Tresoldi de “La boutique del pane” in Viale Papa Giovanni, Aspan intende affrontare i mercati esteri creando un consorzio di imprese (al momento in venti hanno manifestato interesse a formalizzare l’accordo) allargando la proposta oltre che a prodotti da forno e dolciari ad altre specialità tipici. Il progetto Aspan consente di abbattere i costi che affrontare da soli campagne export comporta e beneficiare di vantaggi sul fronte di logistica, trasporti e costi doganali. Manca poco alla formalizzazione del consorzio che mira ad affrontare i mercati del Nord Europa e guarda con interesse a quelli asiatici, in rapida espansione. Il panificatore, ha sottolineato il presidente Aspan Massimo Ferrandi nel corso dell’assemblea annuale, svoltasi ieri, 28 maggio, nella sede dell’Associazione, deve rendersi conto che è l’artefice di un prodotto che, per le caratteristiche di genuinità, originalità e semplicità e per tutto lo sforzo che richiede per essere offerto fresco tutti i giorni, è un bene prezioso. “Le nostre aziende sono garanzia di un prodotto che continua ad essere fatto con criteri artigianali, con materie prime di primissimo livello con una conoscenza che non si può improvvisare perché viene dall’esperienza, dalla tradizione ma anche dal miglioramento continuo. Dobbiamo aiutare anche il consumatore a rendersene conto. Stiamo cercando nuovo valore in iniziative che possano aprirci a nuovi mercati,  anche fuori dai confini italiani. Sfruttare l’apprezzamento di cui godono i nostri prodotti all’estero, mentre il mercato interno sconta un costante trend di riduzione dei consumi, può costituire un’opportunità molto interessante e concreta che la nostra Associazione intende offrire alle imprese associate attraverso la formazione di un network a cui tutti possono potenzialmente aderire. Aspan supporterà in questo senso le imprese associate interessate a costituirsi in uno specifico consorzio che favorisca l’esportazione dei prodotti da forno artigianali”. 

La relazione del presidente Aspan Massimo Ferrandi ha illustrato anche le novità normative per la categoria, dal regolamento sull’acrilammide all’introduzione delle nuove sanzioni per le violazioni delle norme sull’etichettatura degli alimenti. “In assenza di riferimenti da parte del Ministero della Salute, abbiamo organizzato con la dirigenza del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ATS di Bergamo,  un incontro aperto agli associati sull’acrilammide per avere una spiegazione più possibile esaustiva e sulle modalità con cui possiamo ottemperare all’obbligo e se possibile trasformare un’incombenza in opportunità”.  Altro nuovo adempimento posto a carico delle imprese è previsto dal nuovo regolamento sulla normativa privacy (GDPR) che presenta diverse problematiche applicative, “spropositato per le nostra realtà” ha sottolineato Ferrandi.

L’assemblea ha rappresentato l’occasione per fare il punto sull’attività di filiera corta “QuiVicino”, tra le iniziative presenti al Tavolo Sostenibilità di East Lombardy, che si sta rivelando una potente arma per risollevare le sorti della panificazione artigianale. “Avviata da Aspan nel 2011, l’attività di filiera corta si è consolidata con una produzione annua di circa 4mila quintali di grano tenero provenienti da terreni situati in Lombardia (prevalentemente nella provincia di Bergamo). E’ un esempio di economia circolare che presenta valori economici, ambientali e culturali che comportano ricadute positive sul territorio. Grazie alla filiera corta “QuiVicino” abbiamo avviato un’interessante iniziativa: con il comune di Scanzorosciate, Istituto Comprensivo Scolastico, Slow Food e S.I.R., quotidianamente è stato fornito pane fresco prodotto con farina della filiera alle mense scolastiche da parte del nostro panificatore del territorio”. 

Prosegue l’impegno sul fronte formativo per creare nuove leve e guardare con ottimismo al futuro del mestiere: “La formazione “in entrata” è ormai consolidata grazie alla collaborazione di lunga data con gli Enti di formazione locali: ABF -Azienda Bergamasca Formazione, Fondazione ISB e IKAROS, in complessivi sei centri di formazione dislocati sul territorio provinciale, propongono ormai da anni i corsi professionali per allievi panettieri. Questo tipo di formazione è importante perché, oltre ad immettere manodopera nel mercato, consente nel tempo un ricambio alla guida delle imprese del settore. Utile strumento di contatto tra imprese e allievi è, oltre ai tirocini curriculari, l’apprendistato in alternanza scuola lavoro. Abbiamo attivato anche il percorso di educazione alimentare per le scuole “Il pane della nostra terra” centrato sul pane dove l’apporto dei panificatori può giocare un ruolo di altissimo valore umano ed educativo. L’iniziativa è svolta in collaborazione con la nostra Unione Regionale e la Fondazione Italiana Educazione Alimentare”.

Anche la solidarietà rappresenta il pane quotidiano di Aspan, ha ricordato Ferrandi: “Abbiamo costituito nella Fondazione Comunità Bergamasca il “Fondo Aspan” che rappresenta una risorsa annualmente incrementata e i cui rendimenti generano solidarietà. Siamo passati dai 10 mila euro del 2003 agli oltre 60 mila del 2018. E’ un fondo che i panificatori hanno avuto l’onore di costituire per primi come organizzazione imprenditoriale”. Ai panificatori è stato riconosciuto il ruolo sociale di “presidio territoriale” per la capillare presenza sul territorio e per il quotidiano contatto con i cittadini. In questo solco si colloca la recente collaborazione avviata con la cooperativa Namastè che porta avanti un progetto sostenuto dalla Fondazione Comunità Bergamasca nei 19 comuni degli ambiti territoriali di Seriate e Grumello del Monte.

Hanno portato i loro saluti in assemblea il presidente nazionale panificatori, nonchè past president, Roberto Capello, il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini, il presidente di Fogalco Riccardo Martinelli, il presidente Fondazione della Comunità Bergamasca Carlo Vimercati e il fiduciario Slow Food Bassa Bergamasca Barbara Schiavino. Tra i partecipanti anche l’ex presidente Dante Verzeni e l’ex segretario Giancarlo Cortesi. 


Mobili e arredamento, sfide e opportunità per un comparto da 257 milioni di euro a Bergamo

 

Il tour nazionale Federmobili Confcommercio “Quali sfide e quali opportunità per la distribuzione indipendente di arredamento” ha fatto tappa lunedì 28 maggio, a Bergamo. Al centro dell’incontro, riservato agli operatori del settore, l’impatto della crisi sul mercato, le prospettive di impresa 4.0, i possibili scenari di integrazione tra il negozio fisico e virtuale.

Un accento particolare è stato posto sui servizi che la distribuzione indipendente offre come vantaggio competitivo e sull’importanza di attribuire una valorizzazione economica agli stessi. I negozi di arredamento italiani sono circa 18 mila, impiegano 49 mila addetti e hanno una quota di export mondiale pari all’8%. Nella sola Lombardia, le attività sono oltre 2mila, con 15mila addetti. Il comparto a livello provinciale è in salute ed investe nell’aggiornamento e professionalità: “Il bilancio è positivo, grazie anche al bonus mobili commenta il presidente provinciale Federmobili Lorenzo Cereda-. L’interesse per design e arredo è sempre alto, anche se le scelte d’acquisto sono sempre più ponderate. Le cucine trainano il mercato, meno il comparto notte e i soggiorni. Il web inoltre offre molte opportunità anche per i negozi tradizionali, ma nasconde insidie, dalla concorrenza sleale alla pubblicità ingannevole”.

A Bergamo, dati Ascom marzo 2018, i punti vendita sono 423, di cui 74 in città e 349 in provincia, in crescita, in particolare in città, rispetto al 2017 (a fine anno si contavano 421 negozi di cui 71 in città). Nel 2016 si contavano (dati Ascom al IV trimestre 2016) 417 attività, di cui 70 in città. Il trend è positivo anche negli ultimi 5 anni, soprattutto in città: il 2013 (dati Ascom I trimestre) si era aperto in Bergamasca con 418 negozi, di cui 62 in città. Il dato d’inizio 2018 segna quindi una crescita in città dal 2013 di 12 insegne (+19%). “L’incidenza della grande distribuzione organizzata nella vendita dei mobili nella nostra provincia è inoltre di gran lunga inferiore ad altri territori: in Bergamasca rappresenta il 10 per cento, contro una media che si attesta attorno al 30 per cento” ha aggiunto Oscar Fusini, direttore Ascom.

Il consumo di mobili nella provincia di Bergamo pro-capite è stato di 232 euro (Dati Centro Studi Industria Leggera 2017, riferiti al 2016) per un totale di 257 milioni di euro, un fatturato medio per punto vendita di 736 mila euro e un valore di vendite della distribuzione organizzata pari a 25,7 milioni di euro.

La professione è in costante evoluzione e cambiamento e impone un approccio innovativo per fidelizzare la clientela e conquistare nuove quote di mercato. “La rivoluzione d’ impresa 4.0 porta a

ripensare negozi e showroom- ha sottolinea Mauro Mamoli, presidente nazionale Federmobili-. La multicanalità è un’opportunità anche per i negozi indipendenti e si attiva ben prima che il cliente visiti fisicamente il punto vendita. Il negozio fisico nonostante tutto resterà una certezza, specialmente per un acquisto ad alto investimento emotivo come l’arredo, ma la tecnologia, dai i-beacon ai pannelli multimediali, offre opportunità d’assoluto interesse per migliorare

l’esperienza d’acquisto e le vendite”.

L’impegno della Federazione sarà quello di chiedere al nuovo governo di mantenere bonus e incentivi per gli acquisti:“Bonus mobili, bonus giovani coppie e agevolazioni come la riduzione dell’Iva sulla prima casa rappresentano strumenti importanti per sostenere i negozi e tutto ciò che ruota attorno alla casa e all’abitare- ha aggiunto Laura Molla, direttore Federmobili-. Ogni anno lavoriamo per scongiurare un ulteriore aumento dell’Iva e rinnovare il bonus che ha sostenuto il 12% in media delle vendite a livello nazionale fino a incidere per il 26% per molte nostre imprese”.

Il convegno ha rappresentato l’occasione per fotografare il comparto. Le previsioni di qui al 2020 sono di crescita per la distribuzione indipendente, seppur a piccole progressioni. La distribuzione tradizionale vale 7.983 milioni di euro (il 59,8% del mercato, dati Elaborazione Centro Studi Industria Leggera 2016), con una crescita rispetto al 2015 dell’1,2%. E-commerce e vendite on line registrano una crescita a doppia cifra: +48% nel 2016 rispetto al 2015 e 301 milioni di euro realizzati. “Dove serve alta specializzazione, come nella progettazione delle cucine, la distribuzione indipendente non perde il suo appeal- ha commentato il presidente Mauro Mamoli-. Prevediamo una crescita di un punto percentuale in media di qui al 2020”.

 

Il nuovo contratto

Per i negozi di arredamento è arrivato inoltre il nuovo contratto-tipo per la vendita, anche online. Il nuovo schema contrattuale, che aggiorna quello del 2005, è stato redatto in seguito all’entrata in vigore del Codice del Consumo, da Federmobili, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi e dalle Associazioni dei consumatori Codici, Assoutenti, Coniacut e Casa del Consumatore. A questo è dedicata la nuova pubblicazione Confcommercio, tra le Bussole per guidare le imprese. “Quindici clausole, grazie al lavoro di mediazione con le associazioni dei consumatori, tutelano tutte le parti, anche alla luce del nuovo Codice del Consumo- precisa Mamoli-. Ci auguriamo che questo schema contrattuale venga utilizzato dal maggior numero di rivenditori per differenziarsi e mettere in primo piano la professionalità”.

La revisione del contratto aumenta la trasparenza nel rapporto con i consumatori, a vantaggio anche dei rivenditori, soprattutto nei servizi offerti. Montaggio e installazione, per esempio, sono previsti nel contratto e il valore economico della progettazione è indicato con chiarezza. La stesura di un contratto specifico per la vendita on line, che integra prassi consolidate e norme del codice del consumo, offre agli acquirenti del web le stesse garanzie che ha chi compra in un negozio fisico. A questi strumenti si affianca un Codice Etico, a cui le imprese aderiscono contestualmente all’adesione a Federmobili. L’impegno- nero su bianco- è quello di fornire informazioni trasparenti su tutti i prodotti, garanzie e prezzi dei servizi, oltre ad adottare standard di qualità condivisi sulle pratiche di gestione dei negozi, dei dipendenti, sulla sicurezza sul lavoro, sulla gestione dei rapporti con i fornitori.

“La professionalità di chi presidia i negozi della distribuzione indipendente sta nel trasformare “mobili” in “arredamento”- spiega Mauro Mamoli, presidente nazionale di Federmobili-. Ciò è possibile grazie ai servizi che offrono, a cui spesso non viene riconosciuto alcun valore. Sta a noi valorizzare il nostro lavoro e indicare con trasparenza tutte le prestazioni professionali che possono avere una quantificazione economica, dal rilievo misure alla progettazione, dallo smontaggio ai lavori di laboratorio”. Il contratto-tipo è scaricabile dal sito www.ascombg.it.


Il moscato di Scanzo in degustazione

Continua il ‘Sabato del Produttore’, l’iniziativa dedicata al moscato passito a bacca rossa DOCG, il Moscato di Scanzo. Sabato 26 maggio l’ultimo appuntamento è con l’azienda Locatelli Caffi e il suo pregiato passito DOCG annata 2013. Ingresso libero. Degustazione, 5 euro.