Alta Val Brembana, due week end tra erbe spontanee e formaggi

Erbe del casaro 3

Due fine settimana per scoprire i sapori, i paesaggi e l’economia montana. L’ottava edizione di Erbe del Casaro, la rassegna dedicata alle  erbe spontanee e ai formaggi tipici della Valle Brembana, torna negli undici paesi di Altobrembo sabato 27 maggio, domenica 28 maggio e da venerdì 2 a domenica 4 giugno 2017.

Erbe del casaro 5È un’iniziativa diffusa che prevede appuntamenti dedicati a grandi, piccoli, famiglie e giovani, organizzati in maniera puntuale sui territori di Averara, Cassiglio, Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Santa Brigida e Valtorta, che accompagna alla conoscenza delle tipicità gastronomiche a base di erbe spontanee e delle eccellenze casearie della Valle Brembana. In programma  ci sono visite alle aziende agricole locali, appuntamenti culinari – show cooking, degustazioni, aperitivi -, esposizioni artistiche, escursioni nella natura, corsi di fotografia con esperti, conferenze.

Tra le novità di quest’anno c’è “Il borgo del Casaro e delle sue erbe”. Ppresso l’Antica Segheria Pianetti di Olmo al Brembo, luogo dal fascino antico pronto ad accogliere, informare e viziare i visitatori durante tutta la manifestazione, sono in programma conferenze sulle erbe, aperitivi e pranzi didattici con i produttori, Merende del Casaro, laboratori e giochi per i più piccoli e soprattutto, ogni giorno, saranno presenti a rotazione le aziende agricole del territorio, con i loro prodotti e attività che permetteranno di scoprire e assaporare i sapori della Valle.

Ecco alcuni appuntamenti da non perdere

Sabato 27 maggio

“Le buone erbe spontanee”

Un’esperienza completa per avvicinarsi al mondo delle erbe commestibili: escursione nei prati di Ornica, seguita dalla conferenza sulle erbe spontanee delle valli brembane e per concludere cena itinerante nel caratteristico borgo antico ancora perfettamente conservato.

Venerdì 2 giugno

“Averara tra natura e storia”

L’azienda Soluna e l’Associazione Castanicoltori di Averara organizzano una giornata alla scoperta dei tesori naturali di Averara: i campi con le erbe officinali dell’Azienda di cosmetica naturale Soluna e la selva castanile centenaria in fase di recupero. Per pranzo sarà possibile fare un tuffo in un’autentica osteria del passato allestita appositamente per l’occasione.

 Sabato 3 giugno

“Percorso sensoriale degustativo”

A Cusio, un’esperienza unica dove i cinque sensi saranno i protagonisti di un percorso suggestivo, immersi nella natura, ascoltando i suoni dell’ambiente e odorando i profumi di prati e boschi delle montagne brembane; l’esperienza sensoriale potrà essere conclusa al meglio rilassandosi nel prato vicino al piccolo caratteristico mulino e gustando un delizioso pranzo al sacco a km 0, acquistabile direttamente dalle aziende agricole presenti. Nel pomeriggio tantissime altre attività per riscoprire l’antico mulino di Cusio, vederlo in funzione e gustare la “Merenda del Mugnaio” a base di polenta realizzata con farina appena macinata nell’Antico Mulino e formaggio tipico locale.

Domenica 4 giugno

“Benessere con le erbe”

Un’intera giornata a Piazzolo, dedicata alla salute e al benessere attraverso le erbe, per imparare a conoscere quali utilizzare in cucina: riscoprire un’arte antica con il “Laboratorio di pasta fresca e ripiena”, assaporare i doni che ci offre la terra nel “Pranzo con madre natura” pranzo vegetariano e la “Merenda benessere” con i dolci e le tisane naturali. La giornata di Piazzolo sarà un’esperienza completa per tutta la famiglia: i bambini infatti saranno impegnati per tutta la mattina in attività e giochi, lasciando i genitori liberi di dedicarsi alle numerose esperienze dedicate al benessere e al relax: trattamenti per sportivi, rilassanti, drenanti e decontratturanti, “Iyengar Yoga” per un corpo più flessuoso e mente quieta e ricettiva, “Bagni di Gong” per rigenerare corpo e mente e rilassarsi nella natura con “Meditazione in natura” e “Tai ji quan nel bosco”.

I ristoranti del locali proporranno menù a base di erbe spontanee e formaggi brembani a prezzi convenzionati e i bar promuoveranno gli “Aperitivi del Casaro”.

Programma completo e offerte: www.erbedelcasaro.it


Foglieni (Confindustria): “IVS un sistema virtuoso da replicare anche in altri comparti”

IVS 2017“Innovazione, qualità e formazione”: sono le parole d’ordine spese da Sergio Gandi, vicesindaco di Bergamo, nell’inaugurare IVS, evento fieristico internazionale in programma oggi e domani alla Fiera di Bergamo. “Che IVS fosse un progetto importante e di qualità – dichiara Ivan Rodeschini, presidente Promoberg, ente co-organizzatore della manifestazione, volto ad evidenziare come il comparto del valvolame Oil&Gas sia focalizzato per quasi il 90% a Bergamo e dintorni –  è notizia nota e lo si evidenzia dai dati registrati per questa seconda edizione, dove si è passati da uno a due padiglioni in termini di copertura spazi, da 150 a più di 200 espositori per un numero di visitatori che dovrebbe attestarsi intorno alle 8000 unità, provenienti da circa 60 Paesi”.

L’eccellenza del comparto emerge anche nello studio di settore presentato da Prometeia/Confindustria Bergamo che illustra come (base dati 2015) il settore del valvolame Oil&Gas registri un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, realizzato da 303 imprese con un indotto di 11.292 addetti. Rispetto al settore della meccanica il fatturato medio di un’impresa che produce valvole è di 12 milioni di euro e rispetto al fatturato complessivo europeo dell’Oil&Gas che si attesta su 10 miliardi di euro, l’Italia copre quasi un terzo. “In tal senso – afferma Giuseppe Schirone, Prometeia – possiamo dire che l’Italia è la prima manifattura d’Europa, leader nella produzione di valvole a sfera e posizionata tra il primo e il terzo posto nella produzione delle altre tipologie di valvole”.

Indicatore altrettanto importante è l’ebitda del comparto che nel 2013/2014 ha raggiunto il 20%. Flessioni riscontrate dal 2015 in poi sono da imputarsi al costo del petrolio, variabile rilevante per le imprese del settore. Un secondo studio realizzato da ICE (Istituto per il Commercio con l’Estero) si è posto l’obiettivo di analizzare il mercato delle valvole per l’industria degli idrocarburi, beni strumentali di cruciale importanza per il funzionamento degli impianti Oil&gas.

Lo studio ha visto un focus sui mercati di Emirati Arabi Uniti, Oman e Russia, principali mercati di destinazione del mercato italiano. “I dati enunciati e lo studio da noi promosso insieme a Prometeia – sostiene Olivo Foglieni, vicepresidente di Confindustria Bergamo – evidenziano come IVS sia un buon esempio di sistema il cui obiettivo è la valorizzazione della produzione locale a livello internazionale. È un modello da replicare per altri comparti e altri distretti d’eccellenza di cui la provincia Bergamo è ricca”.


Capello (Aspan): “Panificazione sempre più al femminile”. “Formazione da rafforzare”

L’assemblea annuale dell’Aspan, svoltasi ieri 22 maggio presso la sede dell’Associazione Panificatori a Grassobbio, ha rappresentato l’occasione per fare un bilancio dell’attività annuale e per guardare al futuro mettendo in luce novità e problematiche del settore.
Il presidente dell’Aspan Roberto Capello, che ricopre anche la massima carica nella Federazione Italiana Panificatori nazionale e  nell’Unione Regionale Panificatori della Lombardia, ha tirato le somme del 2016 e ha approfondito questioni chiave per la categoria come il lavoro, dalla formazione al rinnovo del contratto, l’organizzazione della produzione, soffermandosi in particolare sul valore che ogni giorno il pane veicola con sè, da qualche mese perfino attraverso i sacchetti di carta.

Quali sono state le iniziative più importanti portate avanti nel 2016?

«Anche quest’anno Aspan ha portato avanti iniziative per portare valore al consumatore, o meglio al “consumattore”, sempre più attento e per cui il pane non è certo più un alimento di sostentamento. Dal progetto “Qui Vicino” a favore della sostenibilità e della valorizzazione della filiera locale alla riduzione del sale nel pane. Nell’ultimo anno ogni sacchetto di pane ha portato nelle case dei bergamaschi messaggi importanti,  dalla campagna contro la ludopatia “Azzardo bastardo” alla promozione culturale delle mostre ospitate dall’Accademia Carrara. Grazie al progetto “Pane Ri-affemo” – che vede impegnati una cinquantina di panificatori tra città e provincia e la Caritas –  i prodotti da forno che restano invenduti sugli scaffali hanno una seconda vita sulle tavole e nelle mense di chi più ne ha bisogno. Oltre alla forte valenza sociale, questa iniziativa contribuisce a migliorare e ottimizzare la panificazione, invitando a ridurre gli sprechi attraverso una gestione più attenta».

Si è giunti ad un accordo per il rinnovo contrattuale, dopo mesi di trattative. Quali sono le principali novità per gli imprenditori del settore?

«Il costo del personale incide per almeno il 40 per cento per ogni attività artigiana. La trattativa è come sempre migliorabile, ma dopo 28 mesi di negoziazione si è raggiunto un accordo per il rinnovo contrattuale, che porta ad un incremento salariale per una figura di riferimento di  52 euro a regime. Le imprese hanno a disposizione due strumenti contrattuali: un’agevolazione per l’inserimento lavorativo di di disoccupati (che per il primo anno di contratto percepiscono il 30 % in meno dello stipendio e per il secondo anno il 20%) e di personale al primo impiego».

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La presenza femminile nel comparto si fa sempre più sentire. L’arte della panificazione sta conquistando sempre più donne?

«Sulla base dei dati regionali presentati dai nostri Enti Bilaterali emerge come le donne rappresentino una quota pari al 60% nelle nostre imprese. Se è vero che ci sono più addette alla vendita che panificatori, la presenza femminile è ormai consolidata anche nei laboratori. E’ un lavoro ormai più sostenibile anche per donne e mamme, che non devono più lasciare tutta notte i loro figli da soli. Gli orari ormai si stanno sempre più spostando: una volta si iniziava alle 23 la sera e si finiva la mattina presto, oggi la sveglia si punta quasi sempre dopo le 4 del mattino.  Le donne hanno poi una sensibilità più spiccata e riescono spesso ad anticipare le tendenze nei consumi. Non stupisce che siano spesso loro a mettere a punto ricette innovative».

E’ finita l’era delle maxi infornate notturne e del profumo di pane all’alba nelle vie?

«La panificazione è ormai continua per garantire una flessibilità produttiva e un “adeguamento di scena” tempestivo. Ormai la grande varietà di pane proposta porta a gestire più infornate ed impasti più piccoli. Anche per questo il lavoro è sempre più alla portata delle donne, che non si trovano a gestire impasti da mezzo quintale, ma tanti piccoli lotti di produzione. Questa organizzazione del lavoro permette di avere strutture meno importanti, con inevitabili ripercussioni positive per chi lavora in laboratorio e per di più maggiore qualità nella produzione, perché il pane appena sfornato qualitativamente non ha eguali».

Crescono le varietà di pane e si moltiplicano i prodotti sugli scaffali. E’ una moda da assecondare o l’occasione di innalzare la qualità nella produzione?

«Il valore della panificazione italiana sta nella pane-diversità: con  28 mila imprese dal Nord al Sud si portano avanti ricette e tradizioni che costituiscono un patrimonio culturale prima ancora che gastronomico di grande valore. Basti pensare che solo in Lombardia sono attive 4500 imprese nella panificazione, lo stesso numero che conta l’intera Germania, dal territorio più esteso del nostro nazionale. Oggi è ormai scontato impiegare nella panificazione farro, avena, grano Senatore Cappelli, Khorasan e via dicendo. I grani antichi godono di una nicchia di consumatori. Probabilmente è anche una moda del momento, ma la qualità del pane non tramonta mai. Le ricette poi e le combinazioni e miscele tra farine sono davvero moltissime, basta mettere in campo la creatività. Curcuma e semi sono ormai ingredienti quotidiani nei nostri laboratori. Recentemente in Fiera a Gourmarte abbiamo presentato un pane al baobab, una ricetta davvero curiosa».

Si mangia meno pane ma non si rinuncia alla qualità e ci si concede qualche sfizio in più?

«I consumi di pane comune sono ridotti, ma non conoscono crisi tutti i prodotti da forno che rappresentano un’evoluzione dell’impasto base del pane, dalle focacce alle pizze, al pane speciale. Non si acquista più il pane la mattina presto per la colazione come si è sempre fatto un tempo, ma non mancano alternative anti-spreco, a partire dalle classiche pagnotte, o dalla stessa Garibalda che celebra il territorio, che hanno una vita di scaffale più lunga e sono ideali tagliate a fette per accompagnare il risveglio di tutta la famiglia».

Sono sempre altissime le iscrizioni alle scuole di panificazione, ben sei quelle presenti solo nella nostra provincia. E’ qui che nascono nuove leve e si tramanda l’arte della panificazione italiana?

«Moltissimi ragazzi vogliono fare questo mestiere, ma per molti di loro è una scelta dettata dalla convinzione che sia un lavoro sicuro perché tutti continueranno a mangiare pane come si è sempre fatto nei secoli dei secoli. E così si parte già con il piede sbagliato perché senza passione e dedizione non si va da nessuna parte, men che meno in un campo professionale che richiede grande impegno e sacrificio. Purtroppo tra i banchi di scuola mi sembra che manchi senso di disciplina e rispetto del lavoro. E poi molti ragazzi si sentono già bravi e arrivati dopo qualche anno di stage».

 


Studi Aperti, il 26 e 27 maggio gli architetti aprono le porte al pubblico

Architetti_OpenSono 637 gli studi di architettura di 84 province italiane che il 26 e 27 maggio prossimi apriranno al pubblico, in contemporanea, per far conoscere il mondo dell’architettura e gli ambiti in cui operano, dando la possibilità ad ogni architetto di rappresentare, idealmente, l’intera categoria professionale. Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha infatti organizzato, per la prima volta in Italia con questa modalità, l’iniziativa “Open, Studi Aperti” che vedrà coinvolti centinaia di studi professionali di tutta Italia, compresi quelli di Renzo Piano,  e Mario Cucinella, attraverso l’organizzazione di specifici eventi.
“Open, Studi Aperti” è un grande abbraccio culturale che ha l’obiettivo di avvicinare i cittadini agli architetti, per farne comprendere l’importanza del ruolo come protagonisti delle trasformazioni dello spazio pubblico e privato, nonché come portatori di valore sociale, perché contribuiscono a risolvere, a diversa scala, le questioni sociali, economiche e culturali della nostra società. “Open, Studi Aperti” unirà in un unico fil rouge tematiche come la sicurezza dell’abitare, lo sviluppo sostenibile, la convivenza e l’integrazione, la valorizzazione delle bellezze del paesaggio e dei territori e la tutela del patrimonio artistico.
Circostanza di particolare rilievo nell’iniziativa, organizzata dal Dipartimento Promozione della Cultura Architettonica e della figura dell’Architetto del Consiglio Nazionale degli Architetti, coordinato da Alessandra Ferrari, è quella di vedere coinvolti insieme professionalità diverse,  architetti di fama mondiale e giovani professionisti che iniziano la loro carriera, uniti in una grande azione di testimonianza della funzione sociale dell’architettura.

Alessandra Ferrari: «Due giorni per festeggiare l’architettura»
«Tra eventi, performance, dibattiti e presentazioni sarà la più importante manifestazione diffusa, in Italia, di architettura – sottolinea Ferrari -. Da Aosta a Trapani, tutto il Paese sarà infatti unito da un ideale fil rouge d’architettura, in cui ogni architetto rappresenterà, di fatto, l’intera categoria professionale. Una voce plurale per ribadire che l’architetto è indispensabile poichè parte  fondamentale  della vita quotidiana delle comunità, come operatore di tutela e valorizzazione del paesaggio, dei territori, del patrimonio artistico e culturale del Paese. Oggi bisogna festeggiare il magnifico contributo culturale e promozionale che, in contemporanea, gli architetti si apprestano a dare venerdì; 26 e sabato 27 maggio. Ringrazio profondamente tuttigli studi che hanno aderito all’iniziativa, gli Ordini provinciali e tutti quelli che hanno messo a disposizione la loro esperienza con entusiasmo perché questo fine settimana si celebri  l’architettura».

L’Ordine di Bergamo apripista della manifestazione
Mutuato dall’esperienza francese, Studi Aperti è infatti un’opportunità preziosa per far conoscere il mondo dell’architettura al grande pubblico e ai non addetti ai lavori. Un’occasione unica per entrare negli studi degli architetti liberamente, in quanto aperti alla gente per due giorni consecutivi. Quest’anno, in tutta Italia, cittadini, passanti, viaggiatori e semplici curiosi potranno accedere negli studi che presenteranno il proprio lavoro organizzando anche eventi, mostre o allestimenti o semplicemente si renderanno disponibili per permettere ai visitatori di intrattenersi e conoscere i diversi settori in cui operano gli architetti anche con le rispettive specializzazioni.
«A Bergamo Studi Aperti è ormai una tradizione, frutto di una iniziale collaborazione tra il nostro Ordine e quello di Parigi – sottolinea Alessandra Morri dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, tra i primi a livello nazionale a promuovere l’iniziativa -. Abbiamo cominciato nel 2015 e quest’anno, grazie al Consiglio Nazionale, gli studi aprono in tutta Italia in più di 80 province. Un grande onore per l’Ordine di Bergamo essere stato tra i pioneri. Una grande occasione per parlare di architettura attraverso gli studi degli architetti a Bergamo e in provincia, per ribadire il compito fondamentale della buona progettazione».

Il progetto di alternanza Scuola-Lavoro con il Liceo Artistico di Bergamo
Quest’anno Studi Aperti potrà contare sulla collaborazione con il Liceo Artistico della città come spiega l’architetto Paolo Fabri: «È la terza volta che partecipo a questa importante iniziativa, ora organizzata a livello nazionale, con un duplice ruolo: come architetto, con altri quattro colleghi, e come professore e tutor di progettazione architettonica del Liceo Artistico Manzù, coinvolgendo la mia classe 3 A, indirizzo architettura, nell’ambito dell’esperienza dell’alternanza Scuola-Lavoro. Nel primo ruolo ritengo sia un’occasione unica aprire gli studi di architettura per mostrare il “lavoro” dell’architetto, dall’idea alla realizzazione dell’opera, in qualsiasi scala e settore, e spiegare che l’architetto non solo sia utile ma anche indispensabile. Nel secondo ruolo per dare la possibilità ad alunni del Liceo Artistico che hanno scelto l’indirizzo di architettura di conoscere meglio una professione tanto variegata quanto affascinante. Ringrazio l’Ordine e invito i colleghi che hanno aderito all’iniziativa ad accogliere nei loro studi i miei studenti facendoli partecipare attivamente allo svolgimento degli eventi programmati».

 

L’ELENCO DEGLI STUDI BERGAMASCHI ADERENTI

 

6ab architects&co – via Borgo Santa Caterina, 85 – Bergamo

A23C – via don Luigi Palazzolo, 23/C – Bergamo

Angela Betelli Architetto – via SS. Nazario e Celso, 6 – Suisio

Architecno & Guido Roche – via G. Acerbis, 10/14 – Alzano Lombardo

Mario Alessandro Marco Beltrame Architetto – via F. Coghetti, 196 – Bergamo

Manuela Biffi Architetto – via Broseta, 8 – S. Lazzaro 1/o – Bergamo

Mario Bonicelli Architetto and partners – via Madonna della Neve, 43/45 – Bergamo

Marianna Carrera Architetto – via Longobardica, 21 – Fara Gera d’Adda

Celeri Associati Studio di Architettura – via Rinada, 7 – Torre Boldone

CN10 Architetti – via case Nuove, 10 – Sotto il Monte Giovanni XXIII

Esprit Architettura – via G. B. Moroni, 310 – Bergamo

Nunzio Giarratana Architetto – via Castello, 7 – Verdello

Sandra Marchesi Architetto / staged interiors srls – via Costantina, 8/A – Bergamo

Paolo Mazzariol Architetto – via Coghetti, 196 – Bergamo

Alessandra Morri Architetto – via A. Maj 18/A – Bergamo

OKAM Studio – via Trento, 26 – Curno

Francesca Perani Architetta / FP enterprice – via Cappuccini, 3 – Albino

Gianpietro Perico Architetture – via Roma, 23 – Alzano Lombardo

Studio Architettura Anna Mologni – via Mons. Camillo Carrara – 11 Albino

Studio Associato Scaravaggi Architettura e Urbanistica – viale Cesare Battisti, 8 – Treviglio

Studio Capitanio Architetti – via Montello, 11 – Bergamo

Studio Datei Nani – via Alcaini, 12 Bergamo

Tasso 89 – via T. Tasso, 89 – Bergamo

 


Agenzia delle Entrate, “Bonus mobili valido anche per i lavori iniziati nel 2017”

bonus23423.jpgPer fare maggiore chiarezza sul Bonus Mobili, la detrazione del 50% sull’acquisto di arredi, l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad alcune domande frequenti. Il bonusè stato confermato anche per il 2017, limitatamente, però, agli interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati a decorrere dal 1º gennaio 2016.

È possibile usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici in relazione a un intervento di ristrutturazione che avrà inizio nel 2017?

Ai contribuenti che fruiscono della detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis, Tuir), limitatamente agli interventi iniziati a decorrere dal 1º gennaio 2016, spetta anche una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le ulteriori spese documentate sostenute nel 2017 per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di recupero (articolo 16, comma 2, DL 63/2013). La detrazione, inizialmente riferita alle spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013, è stata da ultimo prorogata al 31 dicembre 2017 dalla Legge 232/2016 che, per il 2017, ha limitato il beneficio agli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici effettuati in connessione con lavori di recupero del patrimonio edilizio eseguiti nel 2016 e nel 2017. Pertanto, è possibile usufruire della detrazione anche con riferimento a un intervento di recupero edilizio iniziato nel 2017.

Posso usufruire del bonus arredi se l’acquisto è avvenuto prima dell’inizio del lavori di ristrutturazione?

Il presupposto per la fruizione della detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici è costituito dalla effettuazione di interventi di recupero edilizio sull’immobile al cui arredo gli stessi sono destinati (articolo 16, comma 2, DL 63/2013). In altri termini, il legislatore ha inteso agevolare gli acquisti diretti al completamento dell’arredo dell’immobile oggetto dei lavori.
Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, è possibile che le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici siano sostenute anche prima di quelle per la ristrutturazione dell’immobile, a condizione, però, che i lavori edilizi siano stati già avviati. In altri termini, la data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione (Circolare 29/E del 18 settembre 2013, paragrafo 3.3).

La sostituzione della caldaia consente di beneficiare del bonus arredi?

Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, ammessi alla detrazione del 50%, costituiscono presupposto per l’accesso al ‘bonus mobili’, a patto che si tratti quanto meno di interventi di manutenzione straordinaria eseguiti su singole unità immobiliari abitative.Gli interventi finalizzati al risparmio energetico (articolo 16-bis, comma 1, lettera h, Tuir) e, in particolare, quelli che utilizzano fonti rinnovabili di energia, sono riconducibili alla manutenzione straordinaria per espressa previsione normativa (articolo 123, comma 1, Dpr 380/2001).  Negli altri casi, dovrà esserne valutata la riconducibilità alla manutenzione straordinaria, tenendo conto che gli interventi sugli impianti tecnologici diretti a sostituirne componenti essenziali con altri che consentono di ottenere risparmi energetici rispetto alla situazione preesistente, rispondono al criterio dell’innovazione e sono tendenzialmente riconducibili alla manutenzione straordinaria.
Quindi, la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento e come tale qualificabile intervento di ‘manutenzione straordinaria’, consente l’accesso al bonus mobili, in presenza di risparmi energetici conseguiti rispetto alla situazione preesistente. Non rileva a tal fine il fatto che tale intervento sia riconducibile anche nell’ambito della lettera h) del citato articolo 16-bis (Circolare 3/E del 2 marzo 2016, paragrafo 1.5).

Per beneficiare del bonus mobili è possibile pagare con bonifico ordinario?

I pagamenti devono essere effettuati con carta di debito o di credito ovvero con bonifico ordinario, bancario o postale; non è, quindi, necessario utilizzare quello appositamente predisposto da banche e poste per le spese di ristrutturazione edilizia.
Il bonus mobili per giovani coppie è cumulabile con il bonus mobili ed elettrodomestici?

Per espressa previsione normativa, la detrazione prevista a favore delle giovani coppie costituenti un nucleo familiare, acquirenti di un immobile da adibire ad abitazione principale, per le spese sostenute per l’acquisto di mobili ad arredo dell’abitazione stessa, non è cumulabile con quella relativa all’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione (articolo 1, comma 75, ultimo periodo, Legge 208/2015).

Io e la mia compagna nel 2016 abbiamo comprato casa. Non essendo sposati, come possiamo attestare il requisito della convivenza per beneficiare del bonus mobili per giovani coppie?

Anche le giovani coppie conviventi more uxorio (in cui almeno uno dei due non abbia superato i 35 anni), acquirenti di una unità immobiliare da adibire ad abitazione principale, hanno diritto, al ricorrere di tutte le condizioni richieste dalla legge, alla detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ad arredo della medesima abitazione. L’agevolazione spetta per le spese effettuate nel 2016 ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 16mila euro.
Per le giovani coppie conviventi more uxorio, la convivenza deve durare da almeno tre anni. Tale condizione deve risultare soddisfatta nell’anno 2016 ed essere attestata o dall’iscrizione dei due componenti nello stesso stato di famiglia o mediante un’autocertificazione resa ai sensi del Dpr 445/2000 (Circolare 7/E del 31 marzo 2016, paragrafo 2).

 


AIdG, nasce la rete d’impresa bergamasca dedicata all’export

“Attitude for Italian distribution of Gourmet” è il nome della nuova rete d’imprese nata dall’idea di quattro imprese bergamasche del settore food e beverage italiano per il mercato HORECA. L’obiettivo è quello di unire le proprie competenze e prodotti di qualità, offrendo proposte coordinate e soluzioni integrate per ristoranti, bar, pizzerie e hotel di stampo internazionale. AIdG è una rete d’imprese fondata quindi per diffondere, attraverso il commercio di prodotti italiani, il gusto della buona tavola, in tutti i suoi aspetti, nel mondo. La loro missione è finalizzata a diventare un punto di riferimento per gli operatori esteri che cercano partner per il commercio di prodotti italianiIl denominatore comune è la passione condivisa per l’idea che il cliente debba essere al centro della scena. Spinti dall’ambizione di diventare punto di riferimento per i vari imprenditori dell’ospitalità, i co-founder Orobica Food, Villa Domizia – QuattroErre Group, Caffè Ravasio e ROS Forniture alberghiere, hanno ideato un bouquet d’offerta di prodotti di alta qualità, per soddisfare le esigenze della clientela, semplificare la gestione degli acquisti e della logistica.

Il loro primo obiettivo è quello proporre un’alta qualità di prodotti e proposte all’insegna del Made in Italy. “Siamo un gruppo di aziende consolidate e affermate – afferma Giampietro Rota della Quattroerre Group – nei rispettivi settori HORECA e food e beverage italiano, che credono in un progetto condiviso di proposte innovative. Unendo risorse economiche, capacità manageriali e di marketing, vogliamo rafforzare la nostra presenza ed il potenziale di penetrazione nei mercati oltreconfine”. La possibilità di effettuare ordini con spedizioni coordinate e flessibili per abbattere i costi e semplificare le procedure, dovrebbe rappresentare un surplus interessante per gli operatori stranieri. “Oltre ad occuparsi di commercio di prodotti italiani, – continua Rota – AIdG vuole diffondere nel mondo il patrimonio nazionale della buona cucina e il piacere dello stare a tavola, non solo fornendo prodotti ed ingredienti, ma anche divulgando le conoscenze e la varietà dei prodotti alimentari italiani. I risultati dal nostro lavoro si vedono ogni giorno dalla costante crescita sui mercati esteri dove abbiamo presentato le nostre proposte. I nostri clienti così scoprono e promuovono il grande appeal rappresentato dall’italianità delle proposte che AIdG sceglie per loro e con loro. Chi decide di affidarsi ad AIdG potrà avere l’Italia sulla tavola!”.

A tenere a battesimo questa rete d’impresa, è stato il palco di Tuttofood, fiera internazionale del B2B dedicata al food & beverage organizzata a Milano, scelta per presentare al pubblico internazionale la nascita di AIdG. Con circa 30 milioni di fatturato sviluppato in comune e con quasi 100 dipendenti e collaboratori attivi, le quattro aziende rappresentano da tempo una realtà di un certo rilievo a livello regionale e non solo. Info: http://aidg.eu

 

Le aziende protagoniste

 

Orobica Food

Nata nel 2002, Orobica Food srl è un’azienda moderna e dinamica che si occupa della valorizzazione e commercializzazione di prodotti tipici italiani freschi e surgelati per la ristorazione. La qualità dei prodotti tipici del Made in Italy è assicurata dalla scelta accurata di circa 200 fornitori provenienti da tutto il territorio nazionale.

Villa Domizia – Quattroerre Group

La produzione di vini a marchio Villa Domizia della Quattroerre Group, dal 1995 interpreta le nuove tendenze dei consumatori con prodotti che puntano alla valorizzazione del territorio. I vini e i distillati di Villa Domizia si sono via via affermati nel mercato per il loro carattere innovativo e sono apprezzati da un’ampia fascia di consumatori, giovani inclusi.

Ravasio Caffè

Ravasio da tre generazioni è sinonimo di caffè d’autore. Passione e creatività che dal 1923 ci regalano l’arte di un vero caffè d’autore. “Ogni caffè ha il suo bouquet, la sua struttura; l’abilità sta nell’abbinarli, preparando miscele capaci di regalare emozioni uniche ad ogni sorso” è lo slogan della loro filosofia aziendale.

ROS forniture alberghiere

Nasce nel 1984 e si rivolge a tutti gli operatori HORECA distribuendo le migliori marche mondiali di articoli per la ristorazione. L’assortimento, sempre attuale e al passo con le nuove tendenze del design, è composto da: porcellane per la tavola, bicchieri, calici e cristalli, posaterie, pentolame, finger food, macchinari per cucina e bar, carrelli di servizio, abbigliamento professionale e tovagliato.

 


La Cena Sospesa regala pasti per oltre 30mila euro

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La cifra esatta si conoscerà dopo l’evento finale, in programma il 25 maggio. Il parziale a pochi giorni dalla chiusura è però già andato oltre le migliori aspettative: circa 32mila euro raccolti nei 38 ristoranti bergamaschi che hanno partecipato alla Cena Sospesa, l’iniziativa promossa dal Rotary Club Bergamo Città Alta, e supportata anche dall’Ascom, per donare pasti alle persone in difficoltà.

Partita a metà dello scorso ottobre e ispirata alla tradizione napoletana del “caffè sospeso”, l’operazione chiedeva ai clienti dei locali un analogo gesto di solidarietà, depositando in un’apposita teca una (anche minima) donazione. I fondi raccolti sono stati man mano trasformati in buoni pasto da 20 euro e destinati alle famiglie assistite dal fondo “Famiglia e Lavoro” della Caritas diocesana.

«La risposta dei bergamaschi e dei ristoratori è stata ottima – commenta con soddisfazione Marco Bertoli, presidente del Rotary Città Alta –. Dobbiamo ringraziare, in particolare, una decina di locali particolarmente attivi nel promuovere le motivazioni e gli obiettivi del progetto». Arlecchino in piazza Sant’Anna, Circolino di Città alta e Caprese di Mozzo su tutti. Tre insegne dal target differente, a sottolineare la trasversalità della partecipazione, premiate anche dalle “conviviali” del Club.

«Elementi caratterizzanti del progetto sono stati il concetto di liberalità, ognuno cioè donava quanto voleva e poteva – evidenzia Bertoli -, e il fatto che la raccolta è netta. Il nostro Club ha infatti sostenuto tutte le spese per i materiali e la comunicazione così da poter devolvere le offerte per intero. Rispetto ad una semplice donazione da parte nostra alla Caritas la campagna ha innescato un effetto moltiplicatore, ampliando i risultati».

«Quando si tratta di dare una mano, i bergamaschi e il mondo della ristorazione non mancano mai – aggiunge il direttore dell’Ascom Oscar Fusini -. La Cena Sospesa ha messo in luce come anche la convivialità possa diventare una chiave per portare aiuto a chi ha bisogno».

E mentre la formula, così come messa a punto dal Rotary cittadino, si appresta ad essere adottata dal Club di Monza, Bergamo è pronta a chiudere in bellezza. Il finale sarà infatti alla Cantalupa di Brusaporto dove la tristellata famiglia Cerea, che ha partecipato all’iniziativa, curerà la cena che raccoglierà le ultime donazioni e tirerà le somme del progetto. Special guest, nel giorno del suo compleanno, lo chef Chicco Cerea che racconterà alla giornalista Paola Abrate la sua “ricetta d’eccellenza”, in piena sintonia con il tema dell’anno rotariano a guida Bertoli, dedicato alle eccellenze bergamasche nel mondo.

Sarà una serata interclub con i Rotary Bergamo Ovest, Nord e Sud. La partecipazione è aperta anche ai non soci (per informazioni e prenotazioni info@rotbgalta.org – 347 8454193).

I locali coinvolti

In città

Al Bacio, All’Ancora, Osteria Al Gigianca, Arlecchino, Byron, Il Circolino, Da Franco, Gennaro e Pia, Grotta Azzurra, Da Mimmo, Taverna Colleoni.

In provincia

Tranquilla (Algua), Ristorante pizzeria Giardino (Almé), Frosio (Almé), Bellaria (Almenno San Salvatore), Caffè dell’Angolo (Azzano San Paolo), Villa Cavour (Bottanuco), Da Vittorio – La Cantalupa (Brusaporto), La Vacherie (Brusaporto), Amalfitano (Calcinate), Dimora storica Tre Re (Caravaggio), Trattoria del Sole (Fiorano al Serio), Al Vigneto (Grumello del Monte), Trattoria Bolognini (Mapello), Incanto (Martinengo), La Caprese (Mozzo), Caffè Rubini (Romano di Lombardia), La Rotonda di Bacco (Roncola San Bernardo), Ristorante Posta (Sant’Omobono Terme), Il Giardinetto (Scanzorosciate), Franco (Seriate), Papillon (Torre Boldone), Della Torre (Trescore Balneario), Al Santuario (Urgnano), Antica Osteria Il Forno (Valbrembilla), Trota (Valbrembilla), Cadei (Villongo), Da Gianni (Zogno).


A Bergamo un brevetto al giorno. E servizi su misura per la tutela delle idee

Nel 2016 l’Italia si è posizionata al secondo posto  (dietro al Belgio e davanti a Germania e Francia) nell’aumento del numero di brevetti presentati all’Epo – l’Ufficio europeo dei brevetti e per il secondo anno consecutivo nel nostro Paese le richieste presentate sono in crescita: oltre 4.000 domande (+4,6% nel 2016 rispetto al 2015).

A livello generale l’Italia è decima in Europa per numero di brevetti richiesti (3% di tutte le domande che arrivano all’Epo). Le richieste italiane di brevetti riguardano soprattutto i trasporti, la movimentazione, macchinari speciali e tecnologia medicale. Tra le regioni italiane, il primato per le richieste 2016 di nuovi brevetti va alla Lombardia (che è 11esima tra le regioni europee), che precede l’Emilia Romagna e il Veneto. Il primato a livello di città spetta invece a Milano (902 domande), che precede Torino, Bologna e Roma. La ricerca Epo stima inoltre che oltre il 42% dell’attività economica totale è generato dalle imprese ad alta densità di Proprietà industriale

E Bergamo? Nel 2016 il servizio dell’Ufficio Brevetti e Marchi della Camera di Commercio e di Bergamo Sviluppo ha ricevuto 365 domande di marchio d’impresa, di brevetti, di disegni/modello e di seguiti. Questo numero non rappresenta però il “movimento” totale in termini di domande di registrazione e di concessione di Bergamo, perché i depositi possono essere effettuati anche online senza rivolgersi all’Ufficio Brevetti e Marchi camerale o registrati direttamente all’Epo o all’Ompi internazionale (opzioni scelte soprattutto se la registrazione viene richiesta da realtà che lavorano sui mercati europei o internazionali).

In totale nel 2016 gli utenti che si sono rivolti all’Ufficio Brevetti e Marchi di Bergamo sono stati 750, che hanno ricevuto un supporto qualificato per la presentazione della domanda per via telematica. Per quanto riguarda, invece, il 2017, da gennaio a inizio maggio si sono rivolti all’Ufficio Brevetti e Marchi 330 utenti e sono state ricevute 127 domande di deposito.

Oltre all’attività dell’Ufficio camerale Brevetti e Marchi, che su appuntamento informa delle varie possibilità di tutela della PI e riceve le istanze cartacee di deposito di brevetti e marchi, a disposizione delle imprese bergamasche, degli aspiranti imprenditori e in generale degli interessati al tema “tutela”, la Camera di Commercio di Bergamo, attraverso Bergamo Sviluppo, da anni propone attività e servizi che hanno l’obiettivo di diffondere informazioni e conoscenze per tutelare e proteggere il patrimonio aziendale di abilità e ritrovati o le proprie innovazioni.

Le attività e i servizi realizzati sul tema PI nel 2017 fanno parte del progetto “Tutela e valorizzazione della Proprietà Industriale a supporto dell’innovazione e della competitività delle MPMI bergamasche”, iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con le Organizzazioni di categoria locali e con il supporto tecnico-scientifico dell’Ufficio Brevetti e Marchi della Camera di Commercio di Bergamo, del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo e della rete degli studi mandatari accreditati.

Queste le attività previste dal progetto nel 2017, tutte gratuite per i partecipanti

proprie_industr.jpgIncontri di sensibilizzazione e formazione all’innovazione, alla sua tutela e valorizzazione

  • Un seminario di sensibilizzazione (svolto a marzo)
  • Due corsi di alfabetizzazione alla PI (il primo svolto ad aprile; il secondo sarà tra settembre e ottobre), in collaborazione con l’Università di Bergamo
  • Quatto seminari tematici (da maggio a novembre), in collaborazione con Studi di mandatari accreditati
    – La tutela dell’innovazione in azienda e i rapporti con soggetti esterni (23/5)
    – La rilevanza dei marchi come asset aziendale – Comunicazione, naming e importanza del logo depositato (13/7)
    – Il Brevetto Europeo con effetto Unitario e la Corte Unificata dei Brevetti (26/9)
    – Enforcement e assistenza legale in proprietà intellettuale: strumenti disponibili in Italia e in Europa (23/11)

Sportello Valorizzazione della Proprietà Industriale

È un servizio di orientamento e assistenza individuale di primo livello. Lo sportello riceve su appuntamento nelle sedi di Bergamo e del Point di Dalmine per 15 mercoledì pomeriggio nel corso dell’anno, in collaborazione con l’Università di Bergamo

Servizio di supporto tecnico personalizzato

Servizio di consulenza e assistenza specialistica mirata (a disposizione dopo avere usufruito dell’attività dello Sportello Valorizzazione della Proprietà Industriale: a disposizione 380 ore complessive di consulenza in ambito tecnico-legale, contrattuale, economico-fiscale, del marketing o, ancora, delle ricerche e sorveglianze.

Nel 2016, in tema di Proprietà Industriale, Bergamo Sviluppo ha organizzato sette incontri formativi, per un totale di 39 ore e 159 partecipanti. Nelle 15 giornate di apertura dello Sportello Valorizzazione della Proprietà Industriale (60 ore), sono stati incontrati 69 utenti.


Architetti e ingegneri: l’aggregazione e la condivisione nel futuro delle libere professioni

Architetti e ingegneriPerdita della dignità e riconoscibilità della libera professione, redditi annuali sempre più bassi e normative e regimi fiscali che non supportano l’architetto e l’ingegnere libero professionista: La soluzione? Unirsi, formare studi professionali multidisciplinari e introdurre incentivi fiscali per l’aggregazione e la trasmissione delle conoscenze, soprattutto per far leva sulle libere professioni. È un futuro a luci e ombre soprattutto per le nuove generazioni quello emerso al convegno «Architetti, Ingegneri e Libera Professione – Strategie e azioni per una professione migliore, esperienze a confronto» tenutosi questa mattina, sabato 20 maggio, all’Auditorium i.lab, «sede di Italcementi e del centro innovazione di prodotto di tutto il Gruppo HeidelbergCement – ha dichiarato Roberto Callieri, amministratore delegato di Italcementi -. Grazie alla presenza dell’Ordine degli Architetti di Bergamo che ha scelto il nostro centro congressi come sede del convegno abbiamo la possibilità di far conoscere ancora meglio l’edificio, progettato da Richard Meier ed esempio di applicazione concreta di soluzioni innovative e sostenibili per il mondo delle costruzioni».

A Bergamo un architetto ogni 480 abitanti

Con circa 700 architetti iscritti in webinar, 200 presenti in sala e moderato da Silvia Vitali, componente del Comitato nazionale delegati Inarcassa, il convegno si è aperto con i saluti dell’ingegnere Donato Musci, consigliere Ordine Ingegneri di Bergamo, Roberta Orio, coordinatrice del Gruppo di lavoro «contratti e compensi» della Consulta degli Architetti Lombardi, e Chiara Raffaini, vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Bergamo, che ha ricordato come «A Bergamo c’è un architetto ogni 480 abitanti mentre la media europea è uno ogni 1000. Una situazione che ha portato a studiare soluzioni per prevenire l’abbandono della libera professione: come Ordine di Bergamo stiamo infatti cercando di lavorare su più livelli per sostenere i nostri iscritti».

Creare le condizioni per valorizzare la categoria

Venire incontro alle esigenze della categoria è l’obiettivo del Consiglio Nazionale Architetti, sempre in prima linea nel promuovere iniziative per far conoscere la professione dell’architetto come ha spiegato il consigliere Cna Alessandra Ferrari: «Stiamo lavorando in sinergia con altre istituzioni, enti e università per creare le giuste condizioni per valorizzare la categoria, a cominciare dall’accesso al mondo del lavoro in tema di esami di stato e tirocini. Stiamo studiando anche come dare forma normativa a nuove società tecniche di professionisti e proposto la sostituzione degli studi di settore con rating di affidabilità, oltre a lavorare sulle norme Uni, sull’innovazione del Bim e a promuovere iniziative come Studi Aperti che il 26 e 27 maggio vedrà oltre 600 studi di tutta Italia aprire le porte al pubblico».

L’aggregazione per far fronte al mercato saturo e al calo dei redditi

Prendendo spunto dal recente calo di iscrizioni agli Ordini e dall’aumento delle cancellazioni, in particolare di professionisti giovani e donne giovani architette, il convegno ha acceso i fari anche sulle criticità reddituali e fiscali di chi esercita la libera professione: «Negli ultimi dieci anni il lavoro autonomo è aumentato del 18% rispetto all’occupazione del lavoro indipendente ma ha subito una perdita del 15% del reddito che su una media annuale di 40 mila euro incide molto – ha detto Alessandro Testa, commercialista e Tesoriere dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Bergamo -. La soluzione è quella di formare studi professionali aggregati perché l’aggregazione porta diversi vantaggi tra cui la condivisione dei costi, dagli adempimenti alle strumentazioni e alle spese di gestione, e il confronto quotidiano con i colleghi. Sarebbe opportuno, inoltre, introdurre un incentivo fiscale per l’aggregazione e la trasmissione delle conoscenze per far leva sulle libere professioni».

Dall’equo compenso al ruolo del sindacato

Criticità e prospettive che si riflettono anche in campo previdenziale: «Negli ultimi anni gli architetti hanno perso il 40% dei loro redditi – ha sottolineato Andrea Tomasi, presidente uscente della Fondazione Inarcassa, la Cassa nazionale di previdenza e assistenza per gli ingegneri e architetti liberi professionisti -. Per questo servono maggiori garanzie come l’equo compenso e il contrasto ai bandi irregolari e allo split payment, oltre a promuovere la formazione di hub internazionali per accompagnare gli architetti italiani sui mercati esteri».

Paolo Recalcati, presidente Inarsind-Bergamo, che con oltre 100 iscritti è la sezione più numerosa di Italia, ha ricordato il ruolo del sindaco per le consulenze offerte e per la strumentazione messa a disposizione degli iscritti. «Occorre però una semplificazione e riduzione della burocrazia – ha aggiunto Ivan Locatelli, vicepresidente nazionale Inarsind -. Per questo il 13 maggio siamo scesi in piazza per tutelare la categoria chiedendo di garantire un servizio di qualità e per esigere un giusto compenso».

 

 


Parbacco!, a Parre vini e piatti gourmet in piazza

 

parre piazza san rocco

Un modo “easy” per assaggiare la cucina di alcuni locali accompagnata da un buon bicchiere di vino. Sabato 27 maggio torna a Parre, Alta Val Seriana, la rassegna gastronomica “Parbacco”, nella bella cornice di piazza San Rocco, cuore dell’antico Borgo del Ducato di Parre Sotto, proprio all’ingresso del paese.

A partire dalla 18, la manifestazione fa sposare vini selezionati con piatti appositamente preparati dai ristoranti del paese, in una formula leggera e dai prezzi contenuti. I piatti infatti costano 3,5 euro ciascuno, mentre i vini sono proposti a 3 euro al calice, 16 alla bottiglia. Si può così comporre in assoluta libertà il proprio assaggio, fermandosi per un aperitivo gourmet o per una cena vera e propria che spazia tra le diverse offerte. Al lavoro ci sono tre locali, Ristorante il Moro,
Bar Sport e Piccolo bar. Tra i piatti, moscardini in umido con polenta, spadellata di cozze, salame con la panna, petto d’oca affumicato con crostone di pane, calamarata, polenta con cinghiale e funghi porcini.

Farà da colonna sonora l’Urlo, band tributo a Zucchero, composta da nove musicisti e guidata dal front man Dario Sugar Riva, che ripercorre a tutto tondo il repertorio del bluesman emiliano con energia e divertimento.

Info. www.prolocoparre.com