Distribuzione automatica, in Italia il record di “macchinette”

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Il Made in Italy è da primato anche nella distribuzione automatica. Secondo uno studio realizzato da Accenture per Confida (Associazione Italiana Distribuzione Automatica), il mercato dei prodotti alimentari venduti attraverso i distributori automatici arriva a toccare circa 3,4 miliardi di euro tra le cosiddette “vending” (1,8 miliardi) e Ocs (il mercato di capsule e cialde). Ed è un settore nel quale l’Italia fa segnare un doppio record: siamo infatti il Paese con il maggior numero di macchine in funzione (800mila distribuite in uffici, scuole, ospedali, aeroporti, stazioni ecc) e di macchine prodotte, con un “cuore” nelle industrie meccaniche delle aree di Bergamo e Vicenza.

Una combinazione che oggi dà lavoro a circa 30mila persone in Italia. La crescita del mercato si deve soprattutto all’aumento dei consumi alimentari fuori casa (che rappresentano oggi il 35% del totale della spesa alimentare) e alla stagionalità: l’estate molto calda del 2015 ha infatti portando a un aumento (10,5%) della vendita delle bevande fredde. «Per il 2016, che invece ha avuto invece un’estate mite – spiega Piero Lazzari, presidente di Confida l’unica associazione di categoria che rappresenta i diversi comparti della filiera della distribuzione automatica – si prevede una chiusura in sostanziale pareggio, in un contesto in cui consumi alimentari delle famiglie italiane sono scesi dell’1%».

Il mercato delle macchine da vending vale circa 500 milioni di euro (escluso il mercato delle macchine da caffè per hotel, bar e ristoranti, un altro mercato in cui l’Italia è leader) di cui il 70% è esportato all’estero (stima Osservatorio Accenture per Confida). Alla fabbricazione vanno poi aggiunti il settore dei sistemi di pagamento, che vale 31 milioni di euro, e quello degli accessori: bicchierini (42 milioni di euro), palette (30 milioni di euro) e filtri (7,6 milioni di euro).

È ancora il caffè il prodotto più venduto alle “macchinette” (54,8% del totale), seguito dalle bevande fredde (19,6%) e tra queste si registra le crescita dei succhi di frutta (+4% nell’ultimo anno). C’è poi una crescita degli snack (+1,1%): sia salati (grissini, taralli, frutta secca ecc) sia dolci (prodotti da forno, biscotti) e anche degli snack a base di cioccolato. Crescono infine i prodotti freschi (+7,2%) in particolare panini e i pasti pronti (+18,8%), dati che mostrano che il settore si sta allargando la propria offerta alimentare.

In Italia operano circa 3.000 aziende che si occupano del servizio di distribuzione automatica (i cosiddetti “gestori”). Tra queste, i primi dieci grandi player rappresentano circa il 21% del mercato. Il restante 80% del mercato è composto da medie e piccole imprese che operano su base territoriale e che nelle proprie aree di attività possono avere anche un’importante quota di mercato in quanto la distribuzione automatica è un’attività che per la sua stessa natura opera in un mercato circoscritto.

Nella classifica europea per numero di macchine installate, l’Italia (800mila) è seguita da Francia (590mila), Germania (545mila), Inghilterra (421mila). I distributori automatici di cibi e bevande nel frattempo si evolvono e integrano funzioni “intelligenti”. Si parla oggi di smart vending in relazione a distributori automatici che integrano schermi touch, sistemi di telemetria, pagamento tramite mobile, controllo da remoto della macchina e dell’assortimento dei prodotti, incrocio tra i dati (“Big Data”) della macchina con dati esterni (ad esempio temperatura, numero di dipendenti dell’azienda ecc) fino a modelli di comunicazione interattiva col cliente e analisi delle sue preferenze. Le smart vending machine secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano sono già 80.000, circa il 10% dei distributori automatici.


Domenica la Sarnico Lovere Run, oltre 4mila i runner attesi al via

Partenza slrunLovere e Sarnico sono pronte ad essere prese d’assalto dai runners e dagli appassionati della corsa. Torna domenica 23 aprile la Sarnico Lovere Run, la gara del lago d’Iseo più attesa. 4mila i pettorali assegnati per un nuovo record d’iscritti che confermano la corsa sebina come una delle principali e più partecipate gare italiane. La competizione, di richiamo internazionale, si snoda su un circuito di 25 km e 250 metri lungo la sponda bergamasca del Lago d’Iseo. Dal lungolago di Sarnico, si attraversano Predore, Tavernola e Riva di Solto, per poi entrare a Castro e di qui raggiungere il villaggio al Porto Turistico di Lovere dove è previsto l’arrivo.
Al via è confermata la presenza di numerosi top runners tra cui l’austriaca Caroline Cherono, vincitrice di due edizioni della Sarnico Lovere Run e detentrice del record femminile sul percorso  (1:26:54) realizzato nel 2015 e Samuel Ndungu Mwangi e Josphat Kiprotich Tuei, tra i favoriti della vigilia nella gara maschile. Ma saranno in tantissimi, provenienti da tutta italia, gli atleti a contendersi il podio.

Il programma prevede alle 8 il ritrovo dei partecipanti sul lungolago di Sarnico Carso; alle 9.30 la partenza della gara competitiva e intorno alle 11 le premiazioni.

Tutto pronto anche per la non competitiva di 6 chilometri ‘Riva di Solto-Lovere’ che conta già 800 iscritti e che partirà, come di tradizione, la mattina alle 9 dal lungo lago di Riva di Solto (sarà ancora possibile iscriversi sabato 22 aprile a partire dalle ore 10 al Villaggio del Porto Turistico di Lovere negli stand Slrun); e per la gara junior dedicata ai bambini in programma sabato dalle 14 allo Stadio comunale di Sarnico con la regia del grande campione Gianni Poli.
Massiccio lo sforzo organizzativo messo in campo con 300 volontari impegnati su partenza, arrivo e ristori sul percorso a cui vanno aggiunti un centinaio di addetti tra Protezione Civile e Forze dell’Ordine. Da sottolineare è l’aspetto sociale, oltre a quello sportivo, della manifestazione. Come avviene da sei edizioni, la Sarnico Lovere Run sostiene l’Associazione Angelman, onlus del Lago d’Iseo che raccoglie fondi per sostenere la ricerca sulla Sindrome di Angelman. I corridori della non competitiva correranno per la onlus bergamasca con una esclusiva maglietta dedicata che verrà consegnata a tutti i partecipanti. Il villaggio Slrun sarà aperto da sabato 22 aprile a partire dalle 10 per il ritiro pettorali. Il percorso della gara competitiva lungo la SP 469 sarà completamente chiuso al traffico.  Per maggiori informazioni: www.sarnicolovere.it

 

 

 


Commercialisti in assemblea, oltre 1.600 quelli attivi a Bergamo

commercialisti«In Italia permane una situazione di difficoltà: resta preoccupante il tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani, e si mantengono a un livello troppo alto le sofferenze bancarie e le difficoltà nell’erogazione del credito. È in periodi difficili come questi che la nostra categoria professionale deve rappresentare un patrimonio positivo per il sistema italiano, non solo per le competenze professionali, ma anche da un punto di vista sociale. Possiamo mettere in moto sinergie fondamentali per lo sviluppo dell’intero sistema». La presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo, Simona Bonomelli, in occasione dell’assemblea generale tenutasi il 18 aprile al Centro Congressi XXIII a Bergamo, lancia un appello chiarissimo: l’Italia deve tornare a crescere e per farlo è necessario un impegno congiunto dei professionisti e degli altri, fondamentali, attori pubblici e privati.

«Sia a livello italiano sia a livello mondiale, siamo chiamati a nuove sfide alle quali dobbiamo rivolgerci con uno sguardo professionale. È nostro dovere trovare soluzioni che permettano a imprese e privati di raggiungere i necessari risultati per collocare l’Italia tra i Paesi Europei di rilievo e per consentire un livello di vita adeguato» – ha spiegato Bonomelli. Imprescindibile, dunque, la realizzazione delle necessarie riforme, nonché il raggiungimento di un sistema fiscale e burocratico più snello, con la riduzione della pressione fiscale e la riforma del sistema previdenziale, in aggiunta al necessario decremento del debito pubblico. Secondo la presidente, infatti, bisogna pervenire a un sistema in grado di rilanciare le imprese italiane e il mercato del lavoro, consentendo una crescita degli investimenti e una maggiore fiducia dei consumatori. Dopotutto, «come commercialisti ed esperti contabili – ha precisato Bonomelli – abbiamo le competenze necessarie per continuare a ricoprire il ruolo di consulenti globali delle imprese, delle famiglie e degli enti pubblici: il nostro compito è affiancare i cittadini e le imprese quotidianamente. Siamo certi che solo uniti potremo dare il nostro contributo, rendendo ancora più forte il nostro supporto».

Continua, per tanto, il lavoro dell’Organismo di Composizione della Crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio del debitore nato per venire incontro alle difficoltà di quei soggetti che pur essendo insolventi non possono essere dichiarati falliti. Così come prosegue l’attività della scuola di Alta Formazione della Lombardia costituita dagli ordini Lombardi per favorire le specializzazioni professionali che non sono mai state riconosciute a livello istituzionale. Il primo corso iniziato nel 2016 della durata di 200 ore ha avuto come tema la Finanza di impresa mentre a marzo è partito un nuovo corso sull’internazionalizzazione delle imprese. Entrambi i corsi hanno come obiettivo l’approfondimento dei temi trattati per far sì che la specializzazione raggiunga il massimo livello culturale: tali aree, infatti, possono rappresentare sia per i giovani iscritti sia per i professionisti di maggiore esperienza, un’opportunità lavorativa importante. Del resto, anche i liberi professionisti, nel 2016, hanno continuato a patire le problematicità del mercato, palesate anche dalle difficoltà degli iscritti più giovani.

Continuano, inoltre, le attività delle Commissioni istituzionali, quali la commissione Disciplinare, la commissione Formazione professionale continua, la commissione Incompatibilità, la commissione Liquidazione parcelle, la commissione Tirocinio professionale. A queste si sono aggiunte con delibera del gennaio 2017, le commissioni di studio dedicate ad antiriciclaggio e D.Lgs. 231, crisi da sovraindebitamento e controllo di gestione per interpretare le mutate esigenze di mercato. Inoltre, il Consiglio dell’Ordine, ha deliberato di istituire una sottocommissione denominata “Valutazione d’azienda” all’interno della commissione Finanza Aziendale. Gli iscritti all’Ordine nella sezione “Commercialisti”, all’8 marzo 2017, risultano essere 1.662, gli iscritti alla Sezione “Esperti Contabili” sono 17. All’elenco Speciale sono iscritti 10 professionisti e 17 società tra professionisti. Per quanto attiene ai Praticanti, invece, gli iscritti sono 92 tra i commercialisti e 8 tra gli esperti contabili.

 

 


Il cibo nella tradizione bergamasca, scuole in concorso con Food Film Fest

verdure bambini divertentiFood Film Fest mette in gara anche le scuole di Bergamo e provincia. Il festival cinematografico internazionale dedicato al mondo del cibo – la cui quarta edizione si terrà in piazza Dante e al Quadriportico del Sentierone dal 13 al 18 giugno prossimi – ha indetto un nuovo concorso, organizzato in collaborazione con il Provveditorato degli Studi di Bergamo, per le classi terze, quarte e quinte della Scuola Primaria di tutti gli Istituti scolastici di Bergamo e provincia.

Alle classi si propone di realizzare un filmato di qualsiasi genere e in qualsiasi formato, della durata tra i 5 e i 10 minuti, legato al tema: “Cibo sano e cibo buono nella tradizione bergamasca”: un cortometraggio per raccontare i prodotti e le coltivazioni tipiche del territorio, la loro storia e il loro valore, il piatto preferito o la ricetta della nonna.

Il filmato, comprensivo di scheda di partecipazione, scaricabile con l’intero regolamento sul sito www.foodfilmfestbergamo.com, deve essere inviato entro e non oltre il 10 maggio 2017, a comunicazione@montagnaitalia.com. Una giuria di esperti visionerà tutti i filmati e decreterà entro il 31 maggio i tre finalisti che verranno proiettati e premiati a Food Film Fest 2017, giovedì 15 giugno alle ore 20.45, al Quadriportico del Sentierone a Bergamo.

Le tre classi finaliste saranno premiate con buoni spesa (del valore di 1.000 euro per il primo posto e di 500 per il secondo e il terzo) per l’acquisto di materiale scolastico offerti da Coldiretti Bergamo, Yoobe e Trony Rigamonti Bergamo.


Uova senza sorprese. Ecco come sceglierle e cucinarle al meglio

uova - confezione

Carlo Cracco ne ha fatto la sua bandiera, Paolo Parisi lo vende come fosse d’oro, Davide Scabin l’ha trasformato in un piatto visionario, il Cyber egg.

Pochi prodotti come l’uovo sanno essere tanto versatili in cucina. Può creare piatti semplici e raffinatissimi, comparire sulle tavole più povere e su quelle dei ristoratori più blasonati. Di gallina, di struzzo, quaglia, anatra, oca, lo si può bollire, strapazzare, friggere, fare al forno, declinare in tantissime ricette: in camicia, alla coque, alla diavola, all’occhio di bue, in insalata e, ovviamente, sodo e in frittata, con le sue infinite varianti.

Se pensate che cucinarlo sia facile, però, sbagliate: la cottura delle uova è fra le più insidiose delle basi di cucina e anche le ricette che consideriamo scontate, non lo sono. Lo sanno bene gli chef: alcuni raccontano addirittura di avere vissuto momenti di panico nella preparazione di un uovo in camicia. Ecco allora una piccola guida per scoprire curiosità che non conoscevate e per realizzare preparazioni perfette. Con una chicca, la ricetta dello chef Darwin Foglieni del ristorante Ol Giopì e la Margì di Bergamo, in via Borgo Palazzo.

1) IL COLORE DEL GUSCIO NON CONTA, IL TIPO D’ALLEVAMENTO SÌ

Prima di comprare le uova, è importante controllare che siano integre e pulite e che siano più fresche possibile. Un modo per scoprirlo è guardare il guscio, che deve essere opaco – se è lucido, sono vecchie. Il colore del guscio, invece, non c’entra con la qualità e bontà dell’uovo, ma solo con la razza della gallina. Il meglio del meglio è comprarle da un allevatore diretto che conoscete. Se questo non è possibile, preferite sempre uova di galline allevate con metodo biologico o comunque all’aperto. Di solito viene specificato sulla confezione, se non è così verificate sull’etichetta (deve esserci sempre) che il primo numero del codice riportato sia 0 e 1. Meglio le uova confezionate nel cartone perché si conservano meglio e si può riciclare il contenitore.

uovo - forchette2) C’È UN UOVO PER OGNI ESIGENZA

Nei supermercati si trovano uova di ogni tipo: oltre alle uova tradizionali, ci sono uova in bottiglia pastorizzate, inventate per prolungare la durata e migliorare l’igiene in cucina. Si può acquistare solo il rosso o solo il bianco e sono ideali per la preparazione di creme; c’è l’uovo liottizzato, consumato prevalentemente dagli sportivi; l’uovo light, a basso contenuto di grassi, e l’uovo a forma di tubo, ideale per tagliare fettine tutte uguali e imbottire tramezzini e panini. Per la pasticceria, infine c’è l’albume in polvere.

3) PROVA FRESCHEZZA

Ci sono più modi casalinghi per capire se un uovo è fresco oppure no. Il più immediato è quello anticipato al punto 1: guardare il guscio, se è lucido è vecchio. Un altro modo, più preciso, consiste nell’immergerlo in un bicchiere d’acqua con una manciata di sale: se va fondo è freschissimo, se resta a metà vuol dire che è abbastanza fresco ma è meglio non cucinarlo alla coque; se galleggia non va mangiato. L’uovo non deve contenere corpi estranei né deve emanare odore. Il tuorlo deve trovarsi in posizione centrale e deve essere immobile. Se l’uovo è rotto, meglio buttarlo. Controllate in ogni caso la data di deposizione: vanno consumate entro 3-4 settimane.

4) COME CONSERVARLE

Le uova vanno pulite con un tovagliolo e tenute al fresco. Conservatele a temperatura ambiente così come le acquistate se siete certi di mangiarle nel giro di pochi giorni; diversamente riponetele in frigorifero, lasciandole nella loro confezione e mettetele a testa in giù nel ripiano più alto, così si conservano meglio e più a lungo. Tenetele lontane da frutta e verdura per evitare il rischio salmonella e da alimenti con odori forti.

uovo - fritto - pane - colazione5) TUTTI I TRUCCHI PER LA COTTURA

I due segreti più importanti per avere una cottura perfetta sono usare uova a temperatura ambiente e cuocerle con calore moderato. Questo permette agli ingredienti di amalgamarsi e all’uovo di non diventare secco. Per ogni ricetta, poi, ci sono errori da evitare e dritte che consentono di ottenere un piatto perfetto, a prova di chef. Ecco i più importanti.

Bagnomaria e al vapore, in casa sono i metodi migliori

La cottura a bagnomaria permette di rispettare al massimo sapore e consistenza e limita l’uso dei grassi. Richiede 10 minuti abbondanti e un continuo rimescolamento, ma ne vale la pena. In assenza del roner, si può avere un ottimo risultato anche con la cottura a vapore e al forno che lasciano l’uovo più morbido (si cuociono le uova al forno a 70° per 15 minuti, oppure in una vaporiera, a bassa temperatura).

Uova sode, l’acqua deve essere fredda

Usate uova a temperatura ambiente e immergetele in acqua fredda (l’acqua calda crea uno “shock termico” che fa rompere il guscio più facilmente). L’acqua deve riscoprirle per tutta la durata della cottura. Per evitare che si rompano in cottura aggiungete all’acqua un po’ di sale. Se il guscio si crepa nell’acqua mentre l’uovo cuoce, aggiungete all’acqua dell’aceto, farà rapprendere subito l’albume che sta per fuoriuscire. Per sbucciarle più facilmente: a fine cottura togliete le uova dal pentolino e immergetele in acqua fredda; oppure, immergetele in un pentolino con acqua molto fredda, tappate con un coperchio e agitate velocemente da destra a sinistra per 20 secondi.

Uova strapazzate, il sale va messo alla fine

Il segreto per ottenere delle uova strapazzate soffici è usare uova di qualità (biologiche o da galline allevate all’aperto), tenere la fiamma al minimo e mescolare continuamente. Le uova vanno rimosse dalla padella prima che la cottura sia finita, quando sono ancora un po’ liquide e mescolate ancora per qualche attimo. Sale e pepe vanno aggiunti a cottura completa. Per renderle ancora più soffici, incorporare una goccia di acqua gassata; per renderle più cremose, sostituire il latte con la panna, oppure miscelare latte e panna in porzioni uguali. Se si cuociono a bagnomaria vengono ancora più cremose.

Uovo in camicia, la corretta tempistica è decisiva

Le uova devono essere freschissime e tutti gli ingredienti vanno preparati prima di mettersi ai fornelli. La pentola deve essere ampia (almeno 10 cm di profondità). Le uova vanno rotte in un piatto e poi fatte scivolare delicatamente nella casseruola riempita di acqua. Meglio cuocere un uovo per volta. L’acqua non deve essere bollente e il calore deve essere moderato (se l’acqua è troppo calda l’uovo si indurisce). Prima di tuffare l’uovo, mescolate l’acqua con un cucchiaio, in questo modo si abbassa la temperatura e si crea un piccolo vortice che aiuterà il tuorlo ad avvolgersi nel proprio albume. Cuocete da 1 a 4 minuti, continuando a girare delicatamente con un cucchiaio per mantenere in movimento l’uovo. Per facilitare la cottura, unire all’acqua due cucchiai di aceto di vino bianco e aiutare l’albume ad avvolgere il tuorlo, irrorandolo di acqua mentre cuoce, per circa 20 secondi.

uova - frittataFrittata, con l’albume montato è più soffice

Per avere una frittata soffice e facile da girare, mescolate poco le uova senza amalgamarle completamente e unite alle uova un albume montato a neve, incorporandolo delicatamente dal basso verso l’alto, oppure qualche cucchiaio di latte o panna fresca. Gli altri ingredienti, ad esempio le verdure, vanno cotti e fatti raffreddare e uniti alle uova sbattute fuori dal fuoco. La padella deve avere il fondo pesante e deve essere scaldata bene, prima di aggiungere olio o burro. La cottura deve avvenire prima a fiamma moderata. Durante la cottura, incidere la frittata in modo che la parte liquida scivoli sotto e si rapprenda e spostarla lateralmente in modo che non si attacchi al fondo e non cuocia solo la parte centrale ma anche i bordi. Per rendere più profumata la frittata aggiungere alle uova sbattute del prezzemolo o dell’erba cipollina.

La nutrizionista: «Va bene mangiarne fino a quattro a settimana»

L’uovo è un alimento benefico sotto molti aspetti ed è adatto a tutte le età. Occupa uno dei primi posti nella scala degli alimenti ad alto valore biologico, perché contiene tutti gli aminoacidi essenziali e tutti in forma utilizzabile. Inoltre, è ricco di vitamine e sali minerali. «Altri componenti importanti sono l’acido oleico, l’acido linolenico e la lecitina. Quest’ultima, insieme ai due acidi grassi polinsaturi, è l’antagonista più importante del colesterolo e aiuta anche l’innalzamento del colesterolo HDL, detto colesterolo buono, che è una sostanza necessaria al nostro organismo». spiega la biologa nutrizionista Roberta Zanardini (robertazanardini@gmail.com).

Le uova non dovrebbero mancare nell’alimentazione di vegetariani, anziani, sportivi, bambini e adolescenti, è invece sconsigliato a chi soffre di calcolosi biliare, colecisti, ipercolesterolemia, alle persone immunodepresse e bimbi con familiarità per allergie alle proteine dell’uovo, dice Zanardini che consiglia: «Va bene mangiarne fino a quattro a settimana negli adulti e due nei bambini. Con una attenzione: diversamente da altri alimenti, da cotto (sodo) l’uovo risulta meno digeribile, quindi preferitelo alla coque, ma soprattutto evitate le fritture».

IL TOCCO DELLO CHEF

Ravioli al Formai de Mut con uovo in camicia e tartufo nero bergamasco – di Darwin Foglieni

Ingredienti (per 4 porzioni):
  • 400 g sfoglia fresca all’uovo
  • 200 g panna fresca
  • 300g Formai de Mut Alta Val Brembana Dop
  • 4 uova freschissime biologiche
  • un cucchiaio di aceto di vino

per il condimento

  • 20 g grana padano
  • 50 g burro di malga
  • 6 foglie di salvia
  • qb tartufo nero fresco bergamasco
Procedimento:

In una pentola far bollire la panna fresca. Al primo bollore togliere dal fuoco e unire il formaggio tagliato a cubetti, facendolo sciogliere completamente. Versare il tutto in un contenitore e riporre in frigorifero. Quando il composto è freddo, ricavare delle palline di fonduta e farcire i ravioli.

In una pentola con bordi alti far bollire l’acqua con l’aceto. Aprire un uovo per volta in una ciotolina e versarlo nell’acqua per pochi minuti. Con una schiumarola togliere le uova e asciugarle su un panno. Le uova possono anche essere cotte a vapore in forno. In questo caso portare il forno alla temperatura di 80°, adagiare le uova su una griglia, chiudere il forno e impostarlo a 70° per 15 minuti. Cuocere i ravioli in acqua, scolarli e disporli a porzione sul piatto, aggiungendo al centro un uovo in camicia. Condire i ravioli con burro fuso alla salvia, grana padano grattugiato e guarnire con qualche lamella di tartufo nero bergamasco.

ricetta ravioli uovo darwin foglieni


Carlo, il Maestro del commercio da 71 anni dietro al bancone

carlo rossetti caravaggio - i suoi salumi«Mi dicono di non fermarmi e io accetto il consiglio». A 84 anni Carlo Rossetti continua a fare il mestiere di famiglia, imparato da ragazzo e portato avanti con passione per tutta la vita, quello del salumiere, nella duplice accezione di produttore di salumi e di negoziante, nella piccola bottega in largo Cavenaghi 19 a Caravaggio, all’estremo opposto del viale rispetto al Santuario, dopo l’arco di Porta Nuova, che segna uno degli accessi al centro storico.

Carlo è lì da sempre (i suoi genitori, Giuseppe e Giaele, hanno aperto l’attività nel 1927 a pochi metri dal negozio attuale, che è invece del ’38) e lo scorso 5 marzo per la sua longevità lavorativa ha ricevuto nella sede dell’Ascom di Bergamo l’Aquila di Diamante, il distintivo con il simbolo della Confcommercio destinato a chi raggiunge i cinquant’anni di carriera, nell’ambito della premiazione dei Maestri del Commercio di 50&Più, che in Bergamasca ha assegnato complessivamente 14 riconoscimenti.

«Sono diventato titolare della salumeria nel ’65 – ricorda Rossetti, che si è già appuntato al petto le Aquile d’argento e d’oro ed ha ottenuto nel 2002 il titolo di Cavaliere -, ma già a 7-8 anni, dopo la scuola, davo una mano a pulire le ossa con un coltellino e dai 13 ho cominciato a lavorare stabilmente al fianco dei miei genitori e dei miei fratelli, Giulio e Arturo. Sono perciò 71 anni che faccio questo mestiere». «Negli anni – aggiunge ripercorrendo le tappe della storia di famiglia – abbiamo aperto anche una macelleria qui di fianco e una Masano e una salumeria a Fornovo San Giovanni. Oggi è rimasta solo la mia attività, che è potuta crescere grazie alla fondamentale presenza di mia moglie Maria e prosegue con mio figlio Pietro e mia nipote Giulia, che ha 26 anni. Vedere che quanto abbiamo costruito partendo da mio papà sta andando avanti è ciò che mi rende più orgoglioso. Io, dal canto mio, continuo a fare tutto con piacere, la lavorazione delle carni, la preparazione dei salumi, il servizio al banco. Amo il rapporto con i clienti, che in certi casi va avanti da generazioni, ma anche curare le nostre produzioni. Sto bene, sono ancora impegnato dalle sei dal mattino alle otto di sera e non mi pesa». Anche la moglie Maria, classe 1934 non ha comunque mollato del tutto – ci svelano – e quando occorre dà il suo aiuto “dietro le quinte”.

Che sia un negozio storico lo si capisce senza bisogno di targhe o vetrofanie (anche se c’è l’intenzione di chiedere il riconoscimento ufficiale alla Regione Lombardia). Una sola vetrina/ingresso, l’insegna “salumeria” a caratteri rossi su fondo bianco, una trentina di metri quadri di superficie in totale, bancone ben fornito, salumi appesi, scaffali e frigo dove trovare quasi tutto: è la classica bottega “di una volta”, non di quelle artificialmente retrò che usano ora, ma il distillato di anni al servizio delle necessità alimentari del paese, che, con garbo e attenzione, va avanti senza effetti speciali.

Il punto di forza sono i salumi e gli insaccati freschi. Settantun anni di esperienza si sentono nel perfetto equilibrio della salsiccia al formaggio, la specialità più amata della salumeria. Nella Bassa è in uso aggiungere del Grana grattugiato all’impasto e il risultato in casa Rossetti è un prodotto che sin dal profumo mentre sfrigola in padella si annuncia nella sua golosità. Mobida, avvolgente, saporita al punto giusto, la si può gustare semplicemente arrostita, oppure sgranata nel risotto, come ragù per condire pasta o gnocchi o anche in umido: nella zona in autunno la si prepara in una sorta di spezzatino con i funghi chiodini. E poi ci sono i cotechini, il salame, i cacciatori, lo zampone quando è stagione. «Abbiamo smesso di produrre i salumi che rischiedono una stagionatura più lunga, come coppe e pancette – dicono Carlo e il figlio Pietro -. Continuiamo invece a fare la mortadella di fegato, un insaccato della tradizione che oltre alla carne impiega anche il fegato del maiale, spezie e vin brulé. Ai giovani è difficile che piaccia, ma chi l’ha sempre apprezzata ce la chiede. È stagionata circa un mese, la si fa bollire per un’oretta e si accompagna con purè o lenticchie. È un salume saporito, del genere della salama ferrarese. Qualcuno la mangia anche cruda».

In tempi prodotti omologati, l’artigianalità dei Rossetti è una preziosa eccezione e non stupisce che chi è andato ad abitare lontano da Caravaggio richieda ai parenti qualche loro salame o salamella come souvenir. «Il segreto? È la freschezza – afferma Carlo –. Prepariamo gli insaccati ogni martedì e se serve anche il venerdì. La salsicca al formaggio, per esempio, va mangiata subito, altrimenti prende acidità. Poi, ovviamente, contano la selezione della carne e dei tagli, che non siano nervosi, l’uso di spezie e aromi di buona qualità, la cura nella lavorazione», tutti elementi sapientemente affinati in tanti anni di lavoro.

Esperti del maiale quali sono, i Rossetti offrono anche prodotti di macelleria, solo suina, quindi lonza, filetto, braciole, costine, spiedini, involtini, fegato. L’ingresso di Pietro, coadiutore del padre dall’89 e appassionato di cucina, ha portato in negozio alcuni piatti di gastronomia rigorosamente prodotti in casa, classici come l’insalata russa fatta con le verdure fresche, il vitello tonnato, il roast beef, le torte salate, il cotechino con lenticchie o spinaci. Nel pieno rispetto della tradizione il venerdì c’è il merluzzo fritto e, dopo il successo riscontrato durante la festa di Caravaggio, il sabato è giorno di trippa. Sul banco anche altri salumi, tra cui un crudo di Langhirano e una porchetta di Ariccia, tra i formaggi un Parmigiano di montagna e a rotazione anche qualche francese e di capra.

«Lo spazio è poco – evidenzia Pietro –, ciò che cerchiamo di fare è proporre ogni giorno qualcosa di diverso tra i prodotti freschi. Grandi strategie non ce ne sono, è importante capire quali sono le esigenze e dove vanno i gusti, ci aiuta la conoscenza che abbiamo della clientela». «I momenti difficili ci sono stati e ci saranno, ma pian piano abbiamo sempre cercato di andare un passo avanti», gli fa eco il padre, che con la sua lunga carriera conferma la validità di questa semplice filosofia.


Val Seriana, scatti una bella foto e vinci buoni spesa nei negozi

Locandina_concorsoLa promozione del territorio può passare anche da uno scatto fotografico. Nasce così “Foto sul Serio” il concorso indetto dal distretto del commercio “Insieme sul Serio”, e patrocinato anche da Ascom Bergamo Confcommercio, che si rivolge ai fotografi amatoriali e chiede loro si raccontare la natura, i luoghi, i paesaggi, l’arte, l’artigianato, i negozi e le tradizioni della media e bassa Valle Seriana, per la precisione di Ranica, Alzano Lombardo, Nembro, Pradalunga e Albino, ossa i comuni che compongono il distretto.

Con l’obiettivo di valorizzare le professionalità e i servizi presenti sul territorio, l’iniziativa coinvolge gli studi di fotografia e stampa. Per partecipare è necessario infatti consegnare le immagini su supporto digitale o negativo a uno dei sei esercizi convenzionati, che provvederanno alla compilazione della scheda di iscrizione e alla stampa nella dimensione 20×30 al costo di 1,50 euro ciascuna. La stampa è obbligatoria, in quanto la giuria esaminerà solo le immagini stampate, che riceverà in forma anonima. Ma è protagonista anche l’intera rete commerciale, dal momento che i vincitori saranno premiati con buoni acquisto da utilizzare nei negozi del distretto (del valore complessivo di 400 euro per il primo classificato, 200 per il secondo, 100 al terzo e di 50 euro per le due menzioni speciali) oltre che con un mini treppiede Manfrotto.

Le fotografie dovranno realizzate appositamente per il concorso e scattate dal 2 al 31 maggio, con macchine digitali, analogiche o telefoni cellulari. I temi, nel dettaglio, sono: luoghi, paesaggi, cime e panorami; natura, fauna e flora locale; storia, arte, personaggi e tradizioni del territorio; artigianato, insegne, vetrine, negozi di vicinato e storici; ambientazioni, allestimenti artistici e spettacoli tipici o tradizionali. La giuria di qualità, composta da professionisti del settore e fotoamatori, si riunirà nel mese di giugno, a fine mese si terrà la premiazione dei vincitori. Le foto giudicate meritevoli dalla giuria saranno esposte anche in cinque mostre nelle biblioteche e nei circoli fotografici in ognuno dei comuni del distretto.

I negozi dove iscriversi

Foto Ottica Skandia  – via Borgo Palazzo 102/104 – 24125 Bergamo. Tel. 035 238230 email nicola.viscardi@otticaskandia.it

Foto Ottica Redcolor – corso Roma 88 – 24068 Seriate. Tel. 035298374 email redcolorsnc@libero.it

Foto In Snc  – piazza Italia 25 – 24020 Ranica. Tel. 035 516230 email fotoin1986@gmail.com

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Botteghe storiche, il governo ipotizza sgravi fiscali. “Così si tutelano anche i centri storici”

“L’annuncio del ministro Dario Franceschini rappresenta una svolta radicale per la vita e il futuro del commercio di qualità e della tradizione”. A parlare è Alfredo Zini, portavoce dell’Associazione Botteghe Storiche di Milano, che aggiunge: “La svolta mette al centro due esigenze: la necessità di tutelarne il patrimonio culturale (fatto dagli antichi saperi, tradizioni, artigianato e gastronomia) e il bisogno di salvaguardare i centri storici delle nostre città. L’annuncio del ministro, che il governo sta lavorando ad un progetto per uno sgravio fiscale delle botteghe storiche coincide con un orientamento diffuso nel nostro mondo. E – qualora realizzato – sarebbe di ottimo auspicio. Ma se si vuole salvaguardare il profilo identitario dei centri storici di molte città occorre consentire alle Amministrazioni locali di tutelare i beni demaniali permettendo alle attività commerciali che li affittano una corsia preferenziale che consenta loro di sostenere l’assalto delle grandi firme e dal mondo della finanza, che stanno occupando i centri storici delle più belle città italiane. D’altra parte – conclude Zini – le Amministrazioni comunali – falcidiate dai tagli economici del governo – puntano al massimo profitto per fare cassa. Ma così si decreta la morte delle antiche botteghe e si favorisce un appiattimento e una omologazione che fa male alle nostre città”.


Boom di iscritti a BergamoWiFi. E c’è chi resta agganciato anche 6 ore al giorno

Il numero di utenti registrati al BergamoWifi ha raggiunto quota 195mila: una cifra record, sulla quale ha influito la recente espansione della copertura wi-fi pubblica in Borgo Palazzo e Santa Caterina, in alcuni quartieri e nelle biblioteche Caversazzi e Tiraboschi. Sono 53mila gli utenti unici fidelizzati che si connettono ogni giorno al servizio: si registra una media di 118mila connessioni giornaliere. Oltre 30mila utenti rimangono agganciati agli hotspot del BergamoWifi per un lasso di tempo pari o superiore alle sei ore giornaliere: un dato impressionante, che dimostra quanto l’estensione e le prestazioni raggiunte dal wifi del Comune di Bergamo influiscano sulle abitudini dei cittadini. “I numeri raggiunti in questi giorni ci spingono solo a fare meglio – spiega l’assessore all’Innovazione, Giacomo Angeloni – consapevoli di quanto i nostri concittadini e soprattutto i giovani apprezzino e usufruiscano del BergamoWifi. Nei giorni scorsi abbiamo avviato l’attivazione del wifi comunale nei CSC, collegando quello di via Furietti alla Malpensata. Nei giorni dopo Pasqua collegheremo lo Spazio Hobbit a Celadina e i CSC di Grumello del Piano e Colognola”.


Urgnano in festa con “Donna è…”, coinvolti anche gli esercizi commerciali

Donna è_UrgnanoE’ l’evento rosa dell’anno. Il 28, 29 e 30 aprile prossimi, infatti, si terrà la prima edizione di “Donna è… Il fascino della normalità” che troverà spazio nel Castello Albani di Urgnano e in piazza Libertà. Il palinsesto è fitto di incontri, conferenze, laboratori, degustazioni, movimento, street food, musica, arte e tanto altro tutto rigorosamente a tema donna. “ Donna è… Il fascino della normalità” è un evento organizzato dal comune di Urgnano con la collaborazione della Pro Loco Urgnano; è un evento frutto di una lettura di un territorio e di un tempo che fortemente e inequivocabilmente riconoscono la donna nella sua poliedricità: madre, moglie, compagna, lavoratrice, amica ecc. Un evento nell’evento con itinerari aperti che si incroceranno tra conversazioni e provocazioni sul palco negli spazi dedicati alla formazione e nei momenti di gioco ed espressioni libere di mente e corpo. Si parte in piazza venerdì 28 aprile, alle 21, con Debora Villa che presenterà il suo spettacolo “Sogno di una notte di mezza età”, una lettura in chiave comica con uno sguardo disincantato sulla crisi di mezza età al femminile. Si prosegue sabato 29, dalle 14 alle 19, al castello Albani, con un pomeriggio ricco di riflessioni e conferenze con tanti momenti di formazione guidati da esperti e professionisti di vari settori (su prenotazione). Nello stesso pomeriggio spazio all’arte, alla storia e alla cultura ma anche allo svago, allo sport e alla cura di sé con momenti di benessere, lezioni di yoga, gossip terapeutico, respirazione per sperimentare tecniche e guadagnarsi un’ora di pace in equilibrio tra corpo, mente e parola.  Alle 21 si torna in piazza con le note di “Le Bond Band” con un repertorio di canzoni tutto al femminile. Domenica 30 aprile, alle 9.30, la camminata enogastronomica con un percorso di 9 km adatto ad adulti e bambini con golosi assaggi di prodotti tipici locali (su prenotazione).

Domenica pomeriggio proseguono gli appuntamenti al castello e nei vari esercizi commerciali del territorio con laboratori e workshop.  Dalle ore 21 in Piazza vi aspetta “Notte di note al femminile” a cura della New Pop Orchestra. Per favorire la partecipazione, per tutta la giornata ci sarà lo street food con sorprese e innovazioni “Food and Beverage” provenienti direttamente dal Salone del Design di Milano. Infine, non per importanza, si vuole sottolineare la volontà benefica dell’evento: durante il periodo dell’evento sarà possibile acquistare una spilla, al valore simbolico di 3€, che consentirà di accedere a una serie di agevolazioni esclusive presso i vari esercizi commerciali segnalate su un’apposita mappa. L’intero ricavato della vendita delle spille sarà devoluto a F.R.O.M. – Fondazione per la Ricerca Ospedale Maggiore, che da anni si spende nella ricerca medica nazionale ed internazionale in tutti i settori ospedalieri, cercando di migliorare la qualità della cura e della salute.