Ristorazione, a Bergamo la raccolta degli oli esausti è semplice e gratuita

restaurants-1024x804Per i ristoratori di Bergamo smaltire gli olii esausti diventa più semplice. Il Comune di Bergamo promuove dal mese di aprile un servizio gratuito che agevola la gestione da parte dei commercianti e semplifica ulteriormente il servizio di ritiro degli oli esausti da ristorazione. Il servizio prevede il prelievo dei contenitori pieni a fronte della consegna di contenitori vuoti ed è rivolto anche alle attività ambulanti e di mercato.

Il servizio, curato da Aprica S.p.A., ha una valenza anche sociale: si avvale infatti di un operatore della Cooperativa Ruah di Bergamo.

I ristoratori e gli ambulanti che desiderano conferire gli olii vegetali al servizio pubblico, possono contattare Aprica S.p.A. al numero 035 351661–600 – o per mail a bergamo.preventivi.ambiente@a2a.eu (riferimento: Angelo Moretti). Aprica s.p.a. provvederà a organizzare il ritiro personalizzato al proprio esercizio commerciale.

In tema di normativa ambientale, si rammenta che è vietato espressamente lo sversamento degli olii vegetali all’interno della rete fognaria: caditoie stradali, vasche di sedimentazione, scarichi, etc.

Il produttore può conferire i propri rifiuti:

  1. Ad Aprica S.p.A. (gestore del servizio pubblico). In questo caso il produttore è esentato da qualsiasi incombenza;
  2. A una società terza autorizzata al trasporto e smaltimento/recupero dei rifiuti. In questo caso il produttore, se non vuole incorrere in sanzioni anche di carattere amministrativo, deve predisporre un formulario di identificazione del rifiuto, tenere il registro di carico e scarico, e fare la denuncia annuale (MUD). L’Amministrazione comunale procederà alla richiesta di trasmissione dei quantitativi annuali conferiti a terzi, in modo tale da poterli considerare nel novero dei rifiuti differenziati.
  3. Direttamente all’impianto di stoccaggio/recupero
    In questo caso il produttore deve avere l’autorizzazione al trasporto dei rifiuti in contro proprio (viene rilasciata dall’Albo Gestori Ambientali) e deve predisporre il Formulario di Identificazione del Rifiuto.

 


Alternanza scuola/lavoro, 36 gli istituti coinvolti nella Bergamasca

formazioneUn flash-mob che ha coinvolto un migliaio di ragazzi colorando e animando Piazza Città di Lombardia e uno slogan semplice, ma chiaro e diretto: “Chi abbandona la scuola abbandona la festa”. Si sono aperti così gli Stati generali della Formazione professionale organizzati dall’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea, presenti anche i sottosegretari Gabriele Toccafondi (ministero dell’Istruzione) e Luigi Bobba (ministero del Lavoro e delle Politiche); Delia Camapnelli, direttore dell’Ufficio scolastico regionale; GiovannicBrugnoli, vicepresidente Capitale Umano Confindustria e Ilaria Cavo, assessore all’ Istruzione Formazione e Lavoro della Regione Liguria. Lavorare per imparare è il messaggio lanciato da Aprea nell’aprire i lavori della mattina. “Con l’approvazione della Legge 30/2015 – ha detto – il sistema duale dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato ha definitivamente svoltato. Oggi siamo capaci di assicurare ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro, non trascurando aspetti altrettanto importanti come l’innovazione, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione”. E’ nato così, e si è consolidato, un sistema che si caratterizza per un’alleanza forte, e vincente, fra istituzioni formative e imprese. Un circolo virtuoso di incrocio fra domanda e offerta che ha portato 13.001 studenti a scegliere percorsi Iefp per l’anno scolastico 2017/2018. In controtendenza rispetto al dato nazionale anche il numero degli apprendisti che è passato dai 110 del 2013 ai 2.600 del 2016″. Il sistema lombardo si basa dunque sull’integrazione fra mondo dell’educazione e del lavoro. Il primo fornisce tutto ciò che serve per essere competitivi nel mercato del lavoro. Le aziende, di contro, diventano il luogo dove acquisire skill nei settori d’avanguardia e progettare il futuro.  In questo percorso si è inevitabilmente rafforzata l’alternanza scuola/lavoro che si attesta tra il 15 e il 50 per cento del monte ora complessivo del percorso triennale di qualifica. Alla formazione degli apprendisti e’ destinata una quota complessiva non inferiore al 5 per cento delle risorse complessive. “Alla fine dello scorso anno scolastico – ha sottolineato Aprea – 21.892 ragazzi hanno concluso questi percorsi. In particolare 14.794 si sono qualificati e 7.098 si sono diplomati. Nel 2012/2013 erano 13.724”.

La scheda

Di seguito i numeri principali emersi durante gli Stati generali della Formazione professionale

– 1,3 miliardi di euro sono i fondi investiti dalla Regione Lombardia nel sistema di Istruzione e Formazione Professionale nel quadriennio 2013/2017.

– 360.000 i giovani che hanno usufruito dell’investimento, di cui 73.970 sono qualificati, 32.004 diplomati, 3.206 apprendisti e 1.657 supertecnici, distribuiti prevalentemente nei settori informatica ed elettronica, chimica e biotecnologie, servizi e internazionalizzazione delle imprese, benessere, agroalimentare, artigianato evoluto, legno e moda.

– 201 sono le istituzioni Formative (Cfp) e gli istituti scolastici che attivano i percorsi triennali Iefp nella Regione Lombardia, con 241 sedi accreditate. Di queste, ben 58 si trovano nella provincia di Milano, 36 in quella di Bergamo e 33 in provincia di Brescia.

– Ogni anno oltre 56.150 giovani scelgono i corsi triennali Iefp, di cui 36.000 sono beneficiari degli incentivi economici assicurati da Dote Iefp.

– Ristorazione e benessere sono i settori più scelti. Crescono quelli dell’elettricità, della grafica, della meccanica.

– Un’indagine di Eduscopio ha certificato che, a 12 mesi dal conseguimento della qualifica di operatore, hanno trovato un impiego quasi 14.800 ragazzi. Di questi, particolarmente lusinghieri i risultati dei giovani specializzati nel settore meccanico, occupati nel 58 per cento dei casi; di quelli che hanno scelto il settore edile, occupati nel 53 per cento dei casi, e degli operatori elettrici, occupati nel 41 per cento.

– Quasi 8.500 sono i giovani che scelgono di proseguire nel percorso della Formazione professionale seguendo un quarto anno di corso che consente loro di ottenere la qualifica di tecnico, presso le 6.583 Istituzioni formative accreditate (di cui 5.300 beneficiarie di Dote Iefp) e le 1.908 Istituzioni scolastiche che erogano il corso.

– Degli oltre 7.000 diplomati al quarto anno nel 2015/2016, hanno trovato un impiego entro i 12 mesi dal conseguimento della qualifica il 63 per cento dei tecnici edili, il 51 dei tecnici nel settore dell’acconciatura, il 50 dei tecnici per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati.

– Chiudono la filiera professionalizzante i supertecnici iscritti ai corsi di istruzione tecnica superiore, che ad oggi sono 1.657.

– Ancor più significativi i dati relativi agli esiti occupazionali di questi supertecnici. Trovano un impiego il 94 per cento dei tecnici superiori di prodotto e processo nel settore gomma, l’82 dei tecnici superiori delle produzioni chimico industriali, e il 76 dei tecnici superiori per la ricerca e lo sviluppo di prodotti e processi a base biotecnologica.

– Tra i principali successi delle politiche attive del modello lombardo, infine, vi sono quelli registrati dall’attuazione del sistema duale, che consente una fruttuosa continuità tra l’istruzione professionale e l’inserimento in azienda. I 1.173 apprendisti di primo livello che si formano in questo ambito nell’anno 2016/2017, hanno scelto per il 23 per cento il settore dell’alloggio e della ristorazione, per il 16 l’attività manifatturiera, per l’11 il commercio, la riparazione di autoveicoli, l’8 il settore delle costruzioni, e un ulteriore 8 quello della fornitura di energia.

 

 


Agenti immobiliari, Caironi nuovo presidente. «Obiettivo rafforzare le collaborazioni»

Oscar Caironi, titolare di Oromedia immobiliare di Bergamo, è il nuovo presidente di Fimaa-Ascom Bergamo, l’associazione provinciale che riunisce e rappresenta gli agenti immobiliari. Classe 1965, agente immobiliare dall’88, già vicepresidente del gruppo, Caironi prende il posto di Luciano Patelli che ha guidato l’associazione per 12 anni.

L’assemblea del gruppo, riunitasi ieri pomeriggio nella sede di via Borgo Palazzo a Bergamo per il rinnovo delle cariche fino al 2021, ha nominato come vicepresidenti Patrizia Gualdi e Carlo Baretti, entrambi titolari di un’agenzia immobiliare in città. Nel consiglio entra Luigi Ottolini, confermati Enzo Pizzigalli, Antongiulio Lascari, Laura Feltri, Marco Fagiani e Mafalda Fiumana.

«Sono molto onorato di poter dare continuità al lavoro fatto dal presidente Patelli con il gruppo. L’impegno sarà quello di consolidare il Listino dei prezzi degli immobili, la formazione, gli eventi e i servizi alla base associativa, le convenzioni – dice Caironi -. In particolare, proseguiremo con i corsi di formazione in materia tecnico giuridica che sono molto importanti e con il lavoro di sinergie iniziato negli scorsi anni».

Il neo-presidente ha sul tavolo nuovi progetti per potenziare la federazione. Per i prossimi anni il primo obiettivo del gruppo sarà proprio la firma di nuove alleanze con gli ordini professionali, dopo quella stretta con il Collegio dei geometri. «Lavoreremo per avvicinarci agli enti più importanti che operano nel comparto immobiliare così che anche il listino possa crescere di qualità – spiega Caironi -. Vogliamo confrontarci con Ance, ingegneri, architetti, partecipare al tavolo dell’edilizia in Camera di Commercio e avvicinarci al Comune di Bergamo per portare la nostra esperienza e dare qualche spunto per la riqualificazione immobiliare di alcune zone della città. Dobbiamo far capire che l’agente immobiliare è un consulente che si dedica alla compravendita, è una professione che purtroppo è un po’ sottovalutata ma che merita attenzione: siamo convinti che la nostra esperienza sia utile al soggetto privato».

Il gruppo è cresciuto molto negli anni. Con la guida di Luciano Patelli si è trasformato in una delle prime cinque federazioni in Italia, la terza in Lombardia (dopo Milano e Varese).

«Lascio un bellissimo Consiglio. Un presidente fa un bel lavoro se ha dei consiglieri all’altezza – dice il presidente uscente Luciano Patelli  -. Dopo tre mandati, che sono già molti, reputo corretto lasciare spazio ai colleghi più giovani, anche per una modernizzazione delle idee. Questi dodici anni sono stati ricchi di lavoro e di soddisfazione. Il gruppo si è sviluppato e consolidato, abbiamo avuto la guida regionale e la presenza nel consiglio nazionale. Oggi la nostra provincia viene guardata con grande interesse. Il nostro accordo con i geometri è unico in Italia e ora altre federazioni stanno pensando di proporlo nelle proprie province».


Città Alta, il Comune vuole alleggerire la pressione dei mezzi commerciali. Ecco cosa cambia

Traffico Città AltaDal momento che la costruzione del parcheggio dell’ex Faunistico richiede tempo, il Comune di Bergamo e, in particolare, l’assessore alla Mobilità, Stefano Zenoni, hanno ipotizzato dei piccoli correttivi con sguardo integrato per alleggerire la pressione delle auto da Bergamo Alta. Attualmente il transito in Città Alta è consentito ai mezzi commerciali tre le ore 7–10 ogni mattina, tra le 15 e le 16 il pomeriggio. Il Comune ha deciso di rivedere le fasce di transito con un’ evidente riduzione: la mattina non più un’unica fascia dalle 7 alle 10, ma due mini-fasce dalle 7 alle 7.45 e dalle 9 alle 9.45. Non solo. Si introduce l’obbligo di lasciare la Ztl di Bergamo Alta entro le 8 ed entro le 10. “Due le novità principali: si istituisce un momento protetto pensando soprattutto al passaggio dei bambini e delle loro famiglie negli orari di ingresso a scuola e si stabilisce l’obbligo di uscita dalla ZTL entro un’ora certa, per evitare la permanenza nelle vie e nelle piazze di Bergamo Alta di mezzi legati al carico-scarico” commenta Stefano Zenoni, assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo

A questi obblighi saranno soggetti anche i mezzi postali: attualmente Poste Italiane e i mezzi dei principali corrieri hanno usufruito di deroghe speciali per la consegna di merci in Città Alta. La scelta di far sottostare a prescrizioni e limitazioni anche queste categorie merceologiche scaturisce dai profondi cambiamenti che l’e-commerce ha generato negli ultimi anni sui consumatori italiani, tra questi anche quelli di Bergamo Alta, con il proliferare del transito di mezzi di consegna merci a qualunque ora per le vie fragili di Bergamo Alta. “Abbiamo deciso di monitorare la situazione per 6 mesi dall’applicazione dell’ordinanza – aggiunge Zenoni – in modo da capirne al meglio gli effetti. Se tutto va come deve andare, anche i furgoni che portano i prodotti freschi, come formaggi e latte ,  che ora usufruiscono di speciale deroghe per la natura delle merci che trasportano , saranno soggetti a queste prescrizioni”. Il Comune vuole mantenere un’unica deroga: solo i mezzi completamente elettrici potranno transitare in Città Alta al di fuori delle strette maglie della ZTL e degli orari di carico e scarico.

Non solo commercio: uno dei punti più sensibili da alleggerire in Città Alta è piazza Cittadella. Oltre che essere uno dei principali punti d’accesso al centro storico, la piazza è anche uno dei parcheggi più affollati di Bergamo Alta allo stato attuale, con immaginabili ripercussioni sulla bellezza fragile del contesto dello spazio rinascimentale. In questo caso l’Amministrazione ha deciso di interrompere l’abitudine degli abitanti dei Colli di Bergamo al parcheggio nella piazza. Si tratta di un costume che risale al quando i Colli erano compresi nella Circoscrizione 3, che aveva sede in Sant’Agata con un ufficio anagrafe. I residenti dei Colli avevano avuto quindi da sempre la possibilità di entrare in piazza Cittadella e parcheggiare per tre ore, soprattutto per poter usufruire dei servizi che la sede circoscrizionale offriva fino a quando è rimasta aperta. La Circoscrizione è decaduta ed è stata chiusa oltre 7 anni or sono, ma la possibilità di parcheggio in piazza è rimasta, anche dopo l’istituzione di stalli per residenti in Colle Aperto, a pochissimi metri da piazza Cittadella.

Il Comune ha quindi pensato di consentire ai residenti dei Colli la sosta nei posti gialli che sono stati riservati in Colle Aperto e su Viale delle Mura: Cittadella tornerà progressivamente a beneficio dei soli residenti di Bergamo Alta. Piazza Cittadella avrà certamente qualche beneficio da questo provvedimento, che però non sarà l’unico di questo genere: novità si attendono anche dall’interlocuzione tra Comune di Bergamo e associazioni di categoria per ridurre il numero di permessi legati a bed and breakfast e alberghi, attività che sono cresciute esponenzialmente nel centro storico e che possono vedersi riconoscere fino a 5 permessi di sosta all’interno delle Mura.  “E’ una delle lamentele più frequenti dei residenti. Lo scorso anno sono stati concessi 8.500 permessi alle attività ricettive: all’interno della Ztl di Città Alta ci sono circa 350 posti auto per i residenti, in estate si arrivava anche a 60–70 vetture di turisti posteggiate in quegli spazi. Ragioneremo con le associazioni di categoria su come procedere: al momento non è stata presa alcuna decisione”.

 


«Clicca il neo», l’ app che batte il melanoma con un touch

azzi-naldi-chiesa-piazzoliUn’app per diagnosticare precocemente i tumori della cute. Ats Bergamo ha presentato la sperimentazione condotta tra i suoi dipendenti di «Clicca il Neo», il progetto di tele-dermatologia per la diagnosi precoce dei tumori cutanei sviluppato e coordinato da Centro Studi Gised e sostenuto da LILT grazie a Fondazione Credito Bergamasco. Un progetto che al suo esordio ha coinvolto i dipendenti di Ats Bergamo. Dal 10 ottobre 2016 al 3 febbraio 2017 attraverso 424 visite, sono state individuate 25 lesione sospette da trattare con piccoli interventi ambulatoriali. I dipendenti di Ats Bergamo sono stati successivamente ripartiti in due gruppi: 211 soggetti a cui è stato chiesto di usare l’App e 213 persone che invece hanno fatto ricorso allo screening tradizionale. Obiettivo: dimostrare l’equivalenza tra il monitoraggio attraverso l’App «Clicca il Neo» e il controllo tradizionale, evidenziando, in particolare, il vantaggio nell’utilizzo dell’App, più veloce e immediata, poiché non comporta la necessità di prendere appuntamenti né di affrontare spostamenti.

Con l’App «Clicca il Neo», infatti, è possibile realizzare l’auto esame della pelle semplicemente scaricando l’applicazione sul proprio smartphone, scattando una foto di macchie o lesioni sospette e inviando l’immagine direttamente all’esperto che nel più breve tempo possibile invierà la risposta. Lo studio che coinvolge l’ATS, nella sua fase di sperimentazione, avrà una durata prevista di 3 anni. Per realizzarlo al meglio, presso l’ATS di Bergamo sono stati costituiti degli ambulatori dedicati con personale infermieristico ad hoc. « Il valore della prevenzione – spiega la dott.ssa Mara Azzi direttore generale di Ats Bergamo – è la differenza tra quello che si spenderebbe in caso di diagnosi tardiva, al netto della sofferenza che provoca al paziente che è il vero valore della prevenzione. La diagnosi precoce, nell’ipotesi migliore che non ci siano melanomi, quando la lesione è sospetta viene asportata con intervento poco invasivo in day hospital e esame istologica, costa da 1.000 a 1500 euro. Al contrario, in caso di diagnosi tardiva, quando il melanoma è già in stato avanzato, si parla di costi per le cure chemioterapiche e assistenza di costi che arrivano a 200 mila euro all’anno. Tra tutte le malattie cutanee, il melanoma rappresenta una delle cause principali di mortalità, con un’incidenza crescente di anno in anno, ma gli interventi di educazione e screening possono costituire un mezzo fondamentale di prevenzione e diagnosi precoce. Per questo credo molto in “Clicca il Neo”, progetto che con la sperimentazione condotta in Ats ha dimostrato come le nuove tecnologie degli smartphone possano essere impiegate per documentare le problematiche cutanee e, in particolare, l’insorgenza o sviluppo di neoformazioni sospette. Tutto questo, unito alle potenzialità della rete, permette una rapida valutazione da parte dello specialista riducendo le liste d’attesa e indirizzando i pazienti più a rischio alla visita specialistica» – ha aggiunto la dott.ssa Mara Azzi.

Clicca il neoDuplice il valore del progetto che mira a favorire la diagnosi precoce, a valutare quali interventi educativi possono essere definiti al fine di orientare adeguatamente l’identificazione di lesioni a più alto rischio tra le varie presenti sulla pelle. Inoltre, si potranno analizzare quali siano i fattori demografici e culturali che inducono un soggetto a usufruire del servizio. «Dai dati preliminari, raccolti attraverso i servizi già disponibili, in fase pilota, sui siti www.cliccailneo.it e www.centrostudigised.it, si è stimata una prevalenza di lesioni meritevoli di ulteriore valutazione con esame diretto intorno al 10% nel campione di soggetti che si affidano alla teledermatologia. La classificazione, online e specialistica, si basa su tre possibili risultati: lesione non a rischio, sospetta o altamente sospetta. Per tutte le lesioni classificate come sospette o altamente sospette viene consigliata una visita di conferma specialistica e l’eventuale asportazione chirurgica. – ha chiarito dott. Luigi Naldi, coordinatore del progetto “Clicca il Neo”, aggiungendo – Sono convinto che questo progetto, nato dalla volontà di semplificare il meccanismo della prevenzione, potrà dimostrare di essere efficace e spero possa coinvolgere una platea di soggetti sempre più vasta e sempre più determinata a prendersi cura della propria salute».

Attraverso l’App sarà data la possibilità al pubblico di inviare immagini di lesioni sospette tramite la App o il collegamento al sito www.cliccailneo.it insieme ad altre informazioni generali utili per inquadrare il tipo di lesione. Ai primi 350 soggetti che utilizzeranno il servizio sarà proposta una valutazione clinica diretta e gratuita dell’intera superficie cutanea da parte di uno specialista. La visita avverrà in cieco rispetto alla valutazione online e avrà lo scopo di studiare l’efficienza della ricerca di lesioni sospette da parte del soggetto e l’accuratezza del sistema di tele-dermatologia rispetto alla visita specialistica diretta. Tale progetto prevede il coinvolgimento della Unità di Dermatologia della ASST-Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e un supporto da parte della Fondazione Banca Popolare di Bergamo.

Maggiori info:

http://legatumoribg.it/blog/2016/01/07/progetto-clicca-il-neo/

http://www.centrostudigised.it/clicca_il_neo.html

 


Provincia, 19 Comuni siglano l’accordo per la stazione unica appaltante

Provincia-BergamoIeri in Provincia, alla presenza di 19 sindaci (Barbata, Bottanuco, Calcinate, Caprino Bergamasco, Casnigo, Cavernago, Dossena, Fontanella, Ghisalba, Mapello, Oltressenda Alta, Piario, Ponteranica, San Giovanni Bianco, Sant’Omobono Terme, Sovere, Ubiale Clanezzo, Val Brembilla, Valgoglio) è stata siglata la convenzione per l’esercizio della funzione di Stazione unica appaltante. E’ il taglio del nastro ufficiale di questo nuovo servizio che qualifica la Provincia come vero e proprio “ente di area vasta” a supporto dei Comuni i quali, ad eccezione del capoluogo, sono chiamati per legge ad associarsi o ad aderire a convenzioni come questa per poter espletare gare di forniture e servizi di importo maggiore di 40mila euro, e di lavori di importo maggiore a 150mila euro. E’ la posa della prima pietra dopo un percorso iniziato lo scorso maggio, quando per la prima volta la Provincia ha mandato una lettera a tutti i Comuni per sondare l’interesse ad aderire a questo nuovo servizio. Il prossimo mese di marzo è prevista l’adesione di altri Comuni che hanno chiesto più tempo per deliberare la firma della convenzione, e per il futuro si prevede che la Stazione unica appaltante sia destinata ad allargarsi ulteriormente: “Al momento è sufficiente che due Comuni si associno per poter effettuare queste gare, mentre l’adesione alla Stazione unica appaltante della Provincia è solo un’alternativa – spiega il segretario generale di via Tasso Antonio Purcaro -, ma per i prossimi mesi si attende l’emanazione di un Decreto che definirà gli standard qualitativi per effettuare gare cosiddette “sopra soglia”, e si prevede che saranno piuttosto elevati, dal momento che l’intento è quello di ridurre il più possibile il numero di soggetti con questo ruolo”.

I 3 “pilastri” della nuova Provincia

La Stazione unica appaltante è quindi destinata gradualmente ad allargarsi e a diventare un tassello importante nel nuovo ruolo che vede la Provincia come “Casa dei Comuni”.  “Possiamo immaginare la nuova Provincia come un edificio che poggia su tre grandi pilastri – spiega Purcaro -. Il primo è costituito dalle funzioni di programmazione e di definizione dell’agenda strategica del territorio: principalmente il PTCP, ma anche altri strumenti di pianificazione come ad esempio il Piano Cave. Il secondo è costituito dalle funzioni proprie, che sono state confermate alle Province in quanto ragionevolmente non avrebbero potuto passare ai Comuni: le strade provinciali, le scuole superiori, l’ambiente. Infine il terzo pilastro consiste nel supportare i Comuni nell’esercizio di funzioni che rimangono in capo a loro come titolarità, ma che vengono esercitate dalla Provincia per garantire maggiore efficienza e standard qualitativi, è questo è il percorso che iniziamo oggi con la Stazione unica appaltante e che intendiamo proseguire”.

Prossimo obiettivo: la “centrale unica” dei concorsi

Nell’ambito del supporto ai Comuni, dopo aver posto le basi per la partenza della Stazione unica appaltante, il prossimo obiettivo di via Tasso è quello di creare una struttura analoga per l’espletamento di concorsi e selezioni per l’assunzione di personale. Anche in questo caso il primo passo è stata una lettera inviata ieri a tutti i Comuni allo scopo di sondare l’interesse per questo eventuale servizio e raccogliere dati sulle esigenze di assunzione dei Comuni per i prossimi 3 anni, in modo da avere un primo quadro conoscitivo del lavoro da svolgere.

 


Black Friday, iniziato l’iter della legge lombarda

black fridayE’ iniziato in Commissione Attività produttive di Regione Lombardia l’iter legislativo per consentire ufficialmente l’organizzazione del cosiddetto “Black Friday” in Lombardia. Il progetto di legge, di cui è relatore il presidente della Commissione Pietro Foroni (Lega Nord) va a modificare il testo unico del commercio per regolamentare definitivamente una pratica commerciale ormai consolidata anche in Italia ma che al momento la legge regionale lombarda del 2010 vieta espressamente, non consentendo le vendite promozionali dei prodotti destinati ai saldi dal 25 novembre fino al 31 dicembre. “Il primo confronto con le associazioni di categoria è stato molto positivo – ha commentato Foroni -. In un periodo di congiuntura economica non semplice dobbiamo essere pronti e celeri nell’agevolare chi lavora e aggiornare di conseguenza gli strumenti legislativi”. Come è stato ricordato in Commissione, infatti, non sono mancati casi di negozianti multati dalla Polizia locale per aver organizzato manifestazioni nel giorno del Black Friday, proponendo ai clienti prodotti a prezzi scontati.

Il progetto di legge propone di accorciare il periodo di divieto di effettuare vendite promozionali nei soli 30 giorni antecedenti alle vendite di fine stagione (l’avvio dei saldi è stato fissato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il primo giorno feriale antecedente l’Epifania e il primo sabato del mese di luglio). Il Black Friday (“venerdì nero” in inglese) è negli Stati Uniti il giorno successivo al Giorno del ringraziamento e tradizionalmente dà inizio alla stagione dello shopping natalizio. Il Black Friday cade l’ultimo venerdì del mese di novembre, generalmente tra il 23 e il 29 novembre. All’audizione di oggi erano presenti Confcommercio, Federdistribuzione, Federmoda, Anci, Unioncamere, Alleanza Cooperative Lombardia, Legacoop, Confcooperative.

 


Svolta al Coro Idica, per la prima volta una donna alla guida

Una donna (la prima) alla guida del Coro Idica (Italiano Di Canti Alpini). La nota compagine corale maschile – ininterrottamente attiva da 60 anni, emblema del canto di montagna, con i suoi oltre 2.400 concerti tenuti in ben 32 nazioni del mondo – ieri sera ha eletto all’unanimità il suo nuovo presidente. Simona Visinoni di Clusone – dove l’Idica è nato – un trascorso da presentatrice del Coro tra gli anni ‘80 e ‘90, succederà a uno dei tre fondatori: Cesare Ferrari che – come già annunciato – dopo una lunga e preziosa presidenza, con il sessantesimo anniversario di fondazione, lascerà l’incarico il prossimo giugno quando, al termine del mandato del Consiglio direttivo, gli sarà conferita la carica di presidente onorario.

Il nuovo Consiglio del Coro Idica è così composto: presidente Simona Visinoni; vicepresidenti Giacomo Luzzana e Giuliano Zanoletti; Segretario Omar Balduzzi; Tesoriere Martino Carzaniga; Consiglieri Marco Carrara, Gianni Mazzoleni, Fulvio Ranza e Giampietro Zucchelli. «Mi sento onorata – afferma la neo presidente Simona Visinoni -. Non ambivo a questa carica. Mi è stato chiesto e ho accettato questo ruolo nello spirito di amore e di servizio al Coro che da sempre è nel mio cuore. Spero di essere un presidente capace di raccogliere e proseguire la grande eredità di Cesare Ferrari cui il Coro e io stessa dobbiamo molto. Ci attendono nuove ed entusiasmanti sfide. So che potrò contare sulla collaborazione e la condivisione da parte di tutti, appassionati e sostenitori, che ringrazio per la fiducia e l’accoglienza calorosa».

Coro Idica

La creatività, l’ottimismo, l’amicizia sono tratti distintivi inseriti, quasi una sorta di dna, in tutta la lunga ed ininterrotta attività del Coro Idica, costituito formalmente il 29 marzo 1957, che, in questo lungo periodo, ha integrato con canti presi dal folclore italiano ed internazionale il repertorio di brani popolari, legati alla tradizione e al gusto della gente di montagna, con il quale ha iniziato ad esibirsi. Il suo primo maestro, Kurt Dubiensky ha inoltre composto per il suo Coro numerose canzoni, alcune delle quali hanno raggiunto fama internazionale. A lui si affiancò per lungo tempo il maestro Gian Luigi Bigoni che gli subentrò come direttore 1992 al 2015. Attualmente il Coro è diretto dal maestro Marco Rovaris. Numerosi sono i riconoscimenti collezionati in Italia e nei viaggi all’estero, dagli U.S.A, in Brasile, alla Thailandia, piuttosto che in svariati Paesi d’Europa fino alla Russia. Degli eventi che formano il ricco palmares del Coro Idica (www.coroidica.it) sono testimonianza gli svariati elogi che ricoprono e adornano le sale della prestigiosa sede al pianterreno del Palazzo Marinoni-Barca che ospita anche il Museo Arte e Tempo di Clusone (Bg). Recentemente è stato presentato un volume che ripercorre i 60 anni del Coro Idica che, lo scorso 30 novembre, ha cantato per il presidente della Repubblica Sergio Matterella durante la sua visita a Bergamo.

 


Luce e gas, i consumatori: “E’ caccia grossa ai clienti, ma spesso scorretta”

bolletta_enel_1C’è tempo fino a giugno dell’anno prossimo per cambiare fornitura e regime tariffario nel mercato dell’energia e, soprattutto, per abbandonare il regime tutelato e passare al libero mercato. Lo ha deciso il Ddl Concorrenza, alla faccia del fatto che quasi il 75% delle famiglie italiane paga luce e gas con il regime di “maggior tutela”. Attualmente esistono due mercati per la fornitura di energia elettrica e gas: il regime di maggior tutela ed il mercato libero. Nel primo caso il prezzo viene fissato dall’autorità; nel secondo, invece, gli operatori si fanno concorrenza tra loro: la quota energia, voce importante del costo che si paga in bolletta, oscilla di prezzo a seconda delle tariffe praticate dal gestore. Salvo ulteriori proroghe, dunque, l’abolizione della maggior tutela sarà effettiva tra circa un anno e mezzo. E questa prospettiva ha già aperto la “caccia al cliente”. Lo rende noto Adiconsum Bergamo, già allertato da numerosi soci,  tartassati da continue telefonate di fantomatiche agenzie che spingono a aderire da subito al nuovo sistema, perché a detta loro, sarebbe già obbligatorio.

“Ogni giorno le famiglie, soprattutto ovviamente quelle che sono ancora nel mercato tutelato, ricevono telefonate che propongono il passaggio ad altri contratti più o meno vantaggiosi – dice Mina Busi, presidente della associazione consumatori della Cisl orobica. Chi telefona usa i mezzi più truffaldini per “convincere” il malcapitato ad accettare il nuovo contratto nel mercato libero. Ci si presenta come addetti di qualche grossa Società; si afferma che “c’è già da ora l’obbligo di cambiare”; si promettono grandi risparmi  senza però illustrare effettivamente i vincoli del nuovo contratto. Insomma, come al solito, le famiglie vengono tartassate di telefonate insistenti  e niente affatto chiare, in barba all’obbligo, non solo morale, di dire chiaramente cosa si sta proponendo”.

Adiconsum invita le famiglie bergamasche a essere molto prudenti: “innanzitutto c’è tempo per cambiare;  se poi uno vuole entrare nel mercato libero, non faccia il contratto per telefono! Si faccia mandare prima un contratto cartaceo, in modo da poterlo visionare e capire bene cosa prevede;  esiste il diritto di ripensamento da far valere entro 14 giorni. La scelta del gestore luce e gas è estremamente importante: risparmiare sulle bollette per un consumo responsabile è la priorità di chi punta a ridurre le spese mensili”. Per sapere se conviene aderire ad una determinata offerta commerciale bisogna  leggere attentamente non solo il prezzo finale del servizio, ma tutte le possibili voci di spesa. In più, è necessario informarsi sui  diritti e obblighi (ad esempio, quanto dura il contratto, ogni quanto verrà letto il contatore, la  frequenza delle bollette, etc). “Alle Società – conclude Busi –  non possiamo che ribadire il nostro disappunto per questo modo di fare  mercato”.


Negozi Storici, riconoscimento per altre due attività bergamasche

macelleria Gastoldi«Riconoscimento per altri 28 Negozi Storici lombardi che rappresentano un patrimonio della nostra regione. Locali storici del commercio che vogliamo continuare a valorizzare e sostenere in quanto punti di riferimento ed elementi di attrattività per i centri urbani. Non solo, anche perché dietro queste insegne ci sono storie di vita significative, che raccontano l’identità regionale e un modo di fare attività economica in grado di durare nel tempo, nonostante la crisi e i rapidi cambiamenti imposti dal mercato». Così ha parlato Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico, annunciando stamane il riconoscimento e l’inserimento nell’apposito Registro regionale dei Negozi Storici di altre 28 attività nelle province di Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Milano e Sondrio.

A Bergamo i riconoscimenti sono andati alla Gastoldi Macelleria Salumeria Gastronomia di Bariano, aperta nel 1937 (Storica Attività) e al Panificio Zatti di Tavernola Bergamasca, avviato nel 1849 (Storica Attività). «È dal 2004 – ha aggiunto Parolini – che la Regione, in accordo con gli enti locali e le associazioni di categoria, ha istituito questo riconoscimento proprio per tener viva la memoria e premiare la professionalità di quelle generazioni di imprenditori che da più di 50 anni hanno saputo unire tradizione e innovazione e creare con il loro servizio un valore per le comunità di riferimento».

insegna storica panificio zatti - tavernola

Le sfongadine del panificio Zatti – Affari di Gola – giugno 2011