Sarnico, rincarano i parcheggi. Commercianti al lavoro per offrire la sosta ai clienti

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Parcheggiare a Sarnico costerà di più, soprattutto in riva al lago. Ad aprile entrerà in vigore il nuovo piano sosta approvato dalla giunta. Tante le novità previste. Innanzitutto, il costo del parcheggio che salirà da un euro a 1,50 all’ora. Poi gli orari, che saranno differenziati in base alla zona e non più alla stagione. Nello specifico, con il nuovo piano sosta si pagherà tutto l’anno dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18 all’interno del paese e fino alle 22 sui posteggi sul lungolago, invece che pagare come ora fino alle 18 in inverno e fino alle 22 in estate.

Aumenteranno anche i posti auto a pagamento: gli stalli ora a disco orario in zona Conad di via Prati, via Montegrappa e in via Foppe diventeranno blu, con la differenza che in via Foppe si pagherà solo nel weekend. Novità infine per gli abbonamenti per residenti e commercianti: le card potranno essere usate per una sola auto e non più per due ma, a differenza di quanto avviene ora, avranno validità anche il sabato.

Il sindaco Giorgio Bertazzoli ha rimarcato che le tariffe rimarranno comunque fra le più basse rispetto a quelle praticate sul lago, come ad esempio a Lovere dove sostare in piazza costa anche a 2 euro all’ora. Inoltre ha precisato che la modifica delle tariffe andrà ad incidere più sui turisti che sui residenti, annunciando anche l’intenzione di acquistare i parchimetri che oggi sono a noleggio (operazione che dovrebbe portare a un risparmio di circa 80mila euro all’anno sull’affitto).

La decisione di Bertazzoli in tema di parcheggi trova i commercianti d’accordo. «L’Amministrazione ci ha presentato il nuovo piano parcheggi tempo fa – afferma Luigi Arcangeli, presidente di Sarnicom -. L’aumento delle tariffe è contenuto e non crediamo arrecherà danno alle nostre attività». Per andare incontro ai visitatori i commercianti sarnicensi stanno comunque studiando proprio in questi giorni come poter offrire la sosta ai clienti. «Non abbiamo ancora trovato un modo ma è nei nostri progetti trovarlo» dice Arcangeli.

Intanto il “problema” più pressante per l’associazione commercianti cittadina è la nomina del nuovo presidente della Pro Loco, così da garantire la programmazione del calendario estivo «Non c’è ancora un nome e tutte le iniziative al momento sono ferme», lamenta Arcangeli. Al momento sembra esclusa la possibilità che il nuovo presidente sia un commerciante. «Vorremmo tenere separate le due sfere: la Pro Loco ha un ruolo diverso, quello di promuovere il territorio».


Ubi, firmato il contratto per l’acquisto delle “good banks”

Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti passano a Ubi Banca. Ieri è stato infatti sottoscritto il contratto per l’acquisto del 100% del capitale delle tre “good banks” conseguente all’offerta presentata da Ubi lo scorso 11 gennaio. Il perfezionamento dell’operazione è indicativamente atteso nel primo semestre 2017, una volta soddisfatte le necessarie condizioni e ottenute le autorizzazioni prescritte.


Il gelo e i prezzi dell’ortofrutta / «Ma quale speculazione? I consumatori sanno scegliere»

Il freddo delle ultime settimane ha fatto impennare i prezzi dei prodotti ortofrutticoli ma ha anche alimentato l’allarme speculazione. La denuncia di rincari ingiustificati è arrivata dalle associazioni degli agricoltori, dei consumatori e anche da una parte dei dettaglianti.

Di diverso avviso è Livio Bresciani, presidente del gruppo Fruttivendoli dell’Ascom di Bergamo che guida anche la categoria a livello nazionale in Fida Confcommercio. «Operiamo in un contesto di libero mercato dalle dinamiche chiare e note – ha dichiarato a Italian Fruit News, in un faccia a faccia con il presidente di Assofrutterie Fiesa Confesercenti Daniele Mariani -. In situazioni come queste si cerca di vendere al meglio, ma riteniamo non ci siano operazioni speculative di significativa entità. Anche perché il consumatore è maturo e consapevole, boccia eventuali situazioni estreme limitando o allontanandosi dall’acquisto fino a quando non tornano condizioni normali: si può vivere tranquillamente senza comprare un determinato ortaggio per qualche giorno». Per Bresciani, infine, «questa ondata di gelo sta destando scalpore, ma non va dimenticato che siamo in pieno inverno, un inverno rigido e non mite come quello cui forse ci si era abituati. E le conseguenze sono anche aumenti di quotazioni legate all’offerta esigua».


Piani dell’Avaro, niente ciaspole ma l’escursione resta golosa

ciaspolando con gustoNeve o meno, ai Piani dell’Avaro, nel Comune di Cusio, in Alta Val Brembana, tornano le passeggiate golose.

Anche senza sentieri imbiancati è infatti confermato per domenica 22 gennaio l’appuntamento di apertura di Ciaspolando con Gusto, l’iniziativa giunta alla settima edizione organizzata da Kairos Brembo Emotion che unisce al piacere dell’escursione in quota quello di degustare i prodotti della Valle e la possibilità di acquistarli direttamente dai produttori.

Viste le bizze del meteo niente ciaspole, ma il gusto, secondo ingrediente della formula, c’è tutto.

Dalle 10 alle ore 13 sarà infatti possibile incamminarsi sul percorso (di circa 4 km, adatto anche ai bambini) alla scoperta delle baite che durante la stagione estiva sono dedicate all’alpeggio e che per l’occasione accoglieranno invece alcuni produttori locali e le loro specialità.

Si potranno assaggiare, nell’ordine, marmellate e miele dell’Apicoltrice Busi di Piazza Brembana, un aperitivo con un vino bianco bergamasco accompagnato da stuzzichini salati del Panificio Non Solo Pane di Santa Brigida, salumi nostrani della Macelleria Paganoni di Santa Brigida, birra artigianale del Birrificio Endorama. Proseguendo si troveranno la zuppa di cereali del Ristorante La Pineta di Piazza Brembana, polenta e ragù e formaggi dell’Azienda Agricola Salvini di Santa Brigida. Non mancherà la tappa rilassante e corroborante per il vin brulè per poi passare a quella dei dolci del Ristorobie e concludere con un digestivo l’insolito giro tra i sapori, le tradizioni e, naturalmente, gli incantevoli paesaggi orobici.

All’InfoPoint nei pressi del locale “Al Ciàr”, il centro di valorizzazione dell’alpeggio e dei prodotti locali, è possibile acquistare i pass per accedere alle degustazioni e ricevere tutte le informazioni necessarie per effettuare il percorso in completa autonomia.

Il costo è di 20 euro. I ragazzi dai 7 ai 15 anni pagano 15 euro, mentre fino ai 6 anni la partecipazione è gratuita. È necessaria la prenotazione (www.kairosemotion.it
kairos.emotion@gmail.com – tel. 333 2858655).

I successivi appuntamenti di Ciaspolando con Gusto sono in programma il 18 e il 19 febbraio e il 12 marzo.


Incentivi a chi apre o rinnova l’attività, in campo il distretto “Insieme sul Serio”

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Il distretto del Commercio “Insieme sul Serio” – che comprende i comuni di Albino, Alzano Lombardo, Nembro, Pradalunga e Ranica – sta predisponendo un progetto per partecipare al bando Asset della Regione Lombardia, che supporta il mantenimento o reinsediamento delle imprese produttive artigiane e industriali, della distribuzione commerciale, del turismo e dei servizi in aree montane a debole densità abitativa.

La misura prevede l’erogazione di contributi per un totale di quasi sei milioni di euro (5.909.036) a favore di iniziative presentate da un partenariato pubblico-privato, volte all’incremento dell’attrattività dei flussi commerciali e turistici dei territori coinvolti, al miglioramento del livello qualitativo dei servizi ed alla valorizzazione delle risorse che formano l’identità e la peculiarità del territorio.

Per le attività commerciali, gli artigiani e le piccole e medie imprese sono a disposizione contributi pari al 40% degli investimenti dedicati al consolidamento e alla crescita. Il Comune di Albino, capofila del distretto, sta raccogliendo le manifestazioni di interesse da parte delle aziende, che dovranno compilare l’apposito modulo e inviarlo all’ufficio dell’assessore al Commercio (Cristiano Coltura) entro e non oltre lunedì 6 febbraio (tutte le informazioni sul sito www.albino.it).

Tra le spese ammissibili, da sostenersi dopo il 28 febbraio 2017 (data ultima per la trasmissione delle proposte progettuali a Regione Lombardia) e presumibilmente fino al 30 giugno 2019, rientrano:

  • ripristino strutturale o igienico-sanitario (al di fuori dell’adeguamento ai meri obblighi di legge) di locali sfitti da adibire a nuove attività ad uso commerciale, produttivo e di servizi; sono ricomprese le opere strutturali ed impiantistiche, mentre sono esclusi gli arredi e gli strumenti di lavoro; l’intervento può riguardare anche le aree esterne, come i dehors, per i soli lavori relativi alle strutture e non per eventuali arredi (come tavoli e sedie);
  • miglioramento delle facciate, delle insegne e delle vetrine dei negozi;
  • miglioramento dei servizi alla clientela (installazione di sistemi Wi-Fi gratuiti e vetrine interattive) e delle aree private e pertinenziali attigue (ad esempio: sistemi d’illuminazione, parcheggi e simili);
  • spese per favorire l’insediamento o il reinsediamento di unità locali di imprese della produzione (a partire da quelle espressive delle tradizioni locali), dell’artigianato di qualità, del commercio e del turismo per la loro conseguente valorizzazione (ad esempio: riqualificazione e bonifica di siti o riconversione di un magazzino a sito produttivo); nel caso di operatori commerciali ed artigiani di servizio questo significa la possibilità di estendere l’area di produzione dei prodotti tipici, mentre per gli operatori turistici (alberghi, B&B) la possibilità di far cofinanziare la ristrutturazione di unità nuove e preesistenti.

Sono finanziabili sia gli interventi di nuova realizzazione ed ampliamento sia quelli su strutture e locali già esistenti. I finanziamenti potranno essere inoltre erogati per opere strutturali ed impiantistiche, ma non per arredi, attrezzature e strumenti di lavoro.


Fuori casa, l’avanzata dei take away

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Il Rapporto ristorazione Fipe 2016, presentato ieri a Milano, fa il punto sui pubblici esercizi italiani. Nel nostro Paese nel 2016 è proseguito, secondo le stime dell’ufficio studi della Federazione, da un lato il calo dei consumi alimentari domestici (-0,1%), dall’altro l’incremento di quelli fuori casa (+1,1%) peraltro ben rilevato dallo stesso Indicatore dei Consumi Fuori Casa (Iceo) che sale al 41,8% dal 41,6% del 2015.

Si conferma, inoltre, il trend che vede un’Italia in controtendenza rispetto al resto d’Europa, dove al contrario i consumi alimentari fuori casa hanno registrato una significativa contrazione. Guardando all’Europa nel suo complesso, infatti, i consumi alimentari valgono 1.541 miliardi di euro suddivisi tra il 64,2% nel canale domestico e per il 35,8% nella ristorazione, con differenze notevoli tra Paesi. Si spazia dalla Germania, dove i consumi alimentari nella ristorazione rappresentano meno del 30% del totale, al Regno Unito (47%), alla Spagna (52%) e all’Irlanda (57%).

In Europa tra il 2007 ed il 2015 si è registrata una flessione dei consumi pari a circa 22 miliardi di euro ma nel nostro Paese la contrazione degli alimentari ha riguardato quasi del tutto il canale domestico, a differenza di quanto successo ad esempio in Spagna (-14,3 miliardi di euro) o nel Regno Unito (-7 miliardi di euro).

Ma chi sono gli avventori dei pubblici esercizi in Italia? Nel 2016, 39 milioni di italiani hanno consumato pasti fuori casa, così divisi: 13 milioni di heavy consumer, coloro che consumano 4-5 pasti fuori casa a settimana. Per lo più uomini (53,9%) di età compresa tra i 35 e i 44 anni (23,7%) e residenti al Nord Ovest (29,5%) in centri abitati tra i 5.000 e i 40.000 abitanti (36,8%); 9 milioni di average consumer, quelli che consumano almeno 2-3 pasti fuori casa a settimana. Sono in prevalenza uomini (51,7%), residenti in Centro Italia (29,1%) in centri abitati tra i 5.000 e i 40.000 abitanti (37,9%); 17 milioni di low consumer, che consumano pasti fuori casa 2-3 volte al mese. In questo caso si tratta in prevalenza di donne (54,8%), di età superiore ai 64 anni, residenti nelle regioni del Nord Italia, in centri abitati tra i 5.000 e i 40.000 abitanti (40,1%).

La giornata degli italiani

A colazione

6 italiani su 10 fanno colazione fuori casa. 5 milioni di italiani non rinunciano a cappuccino e brioche 3 o 4 giorni a settimana

colazione-cappuccino-croissantIl Rapporto Fipe passa in analisi la ripartizione dei consumi fuori casa durante l’arco della giornata. Dall’indagine emerge che più di sei italiani su dieci consumano, con diversa intensità, la colazione fuori casa: cinque milioni di italiani consumano fuori casa la colazione almeno 3 o 4 volte alla settimana, per quattro milioni si tratta invece di un rito quotidiano. Il locale per eccellenza dove gli italiani consumano la colazione è il bar/caffè, senza alcuna distinzione di genere, età o area geografica. Il bar/pasticceria è secondo in classifica per preferenza, preferito soprattutto dalle donne (65% contro il 57% degli uomini) e nel Nord Est (64%). Le alternative restano esigue, come i distributori automatici, scelti dal 17% dei consumatori. A colazione gli italiani spendono in media 2-3 euro; solo l’1,5% spende meno di un euro e in questo caso si tratta di heavy consumer.

A pranzo

Il 67% degli italiani pranza fuori casa durante la settimana, per 5 milioni di italiani è ormai un rituale, almeno 3-4 volte a settimana

spaghetti-amatricianaPassando al pranzo, la tipologia di consumo e prezzo relativo dipende in larga misura di giorni della settimana. Al 67% degli italiani, pari a poco meno di 34 milioni, capita di consumare il pranzo fuori casa durante la settimana, e per cinque milioni si tratta di un’occasione abituale (3- 4 volte alla settimana). I tre profili di consumatori si caratterizzano per evidenti differenze: gli “heavy” consumano il pranzo soprattutto al bar, mangiando un panino o un primo piatto, gli “average” e i “low” scelgono sia il bar che il ristorante preferendo la pizza. La spesa durante la settimana si concentra prevalentemente nella fascia 5-10 euro (45,5%). Nel week end luoghi, prodotti e spesa cambiano significativamente: ristoranti/trattorie e pizzerie scalano la classifica, preferiti rispettivamente dal 56,2% e dal 39,5% degli intervistati. La spesa sale nella fascia 10-20 euro con il 42,2% delle risposte.

A cena

Il 61,7% esce a cena almeno una volta al mese, 2 milioni di italiani escono 3 volte a settimana, in particolare in osterie e pizzerie

ristoranteArrivando a sera, l’analisi Fipe rileva che il 61,7% degli intervistati ha consumato almeno una cena fuori casa con riferimento ad un mese tipo. Poco meno di due milioni hanno cenato fuori casa almeno tre volte alla settimana, prediligendo soprattutto le osterie e, in seconda scelta le pizzerie. La fascia di prezzo di una cena tipo è tra i 10 e i 20 euro, anche se più di un terzo degli italiani riserva ad una singola cena dai 20 ai 30 euro. Solo un intervistato su cento è disposto a pagare più di 50 euro per consumare l’ultimo pasto del giorno. La disponibilità a pagare degli heavy consumer risulta significativamente differente rispetto ai “low”: i primi pagano in media tra i 20 e i 30 euro, mentre più del 50% dei low consumer si accontenta di una cena compresa nella fascia 10-20 euro. I residenti nel Nord Ovest si dimostrano più propensi a spendere: il 13,2% paga più di 30 euro per una cena tipo, percentuale che nel Sud e nelle Isole è inferiore al 5%.

La “demografia” dei pubblici esercizi

Calano i bar del 3,9%, aumentano del 35% i take away

In continua espansione si è dimostrata anche la rete dei pubblici esercizi, con un aumento dell’8,1% nel 2016 rispetto al 2008, pari ad un valore assoluto di +20.184 imprese. Guardando invece alle tipologie di esercizi i bar hanno registrato un calo del 3,9% a fronte di un aumento dei take away del +35%. Puntando l’attenzione sui centri storici, si è confermata inoltre la tendenza, emersa negli ultimi anni, ad una dequalificazione dell’offerta commerciale, con il rischio concreto di vedere depotenziata la forza competitiva dell’Italia nel mercato turistico internazionale: fortemente rafforzata, infatti, risulta la presenza di esercizi take away (+41,6%), cui fa da contraltare il calo dei bar (-9,5%).

Le dinamiche dell’occupazione

L’input di lavoro del settore dei pubblici esercizi conta oltre un milione di unità, misurato in unità di lavoro standard, mentre le ore lavorate sono rimaste al di sotto dei livelli del 2008. Rispetto a sei anni fa, invece, il settore ha assorbito circa l’1% in meno del fabbisogno delle ore complessivamente lavorate. La produttività delle imprese della ristorazione non solo risulta bassa, ma anziché crescere è diminuita risultando inferiore di quattro punti percentuali rispetto al 2009 anche se nel corso del 2015 si sono registrati segnali di recupero.

I prezzi

Per quanto riguarda i prezzi, nel mese di ottobre 2016, l’ultimo rilevato nel Rapporto, quelli dei servizi di ristorazione commerciale (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.) hanno registrato un aumento dell’1% rispetto allo stesso mese del 2015 mentre per la ristorazione collettiva l’incremento è stato del 2%. Prendendo in esame l’andamento dei prezzi di alcuni prodotti di punta del consumo alimentare fuori casa, negli ultimi giorni è stata dedicata grande attenzione alla variazione dei prezzi nei quindici anni che intercorrono dall’introduzione dell’euro: prodotti di punta del consumo alimentare fuori casa, dalla pizza alla tazzina di caffè, sono diventati i principali bersagli della denuncia di aumenti straordinari e ingiustificati. Ad un’attenta analisi dei dati, invece, si giunge a conclusioni assai diverse. Nel 2002 la rilevazione del prezzo della tazzina di caffè al bar effettuata sui listini dei bar in diverse città campione forniva un prezzo medio di 1.533 lire, che convertite in euro davano 0,79. I prezzi rilevati dall’Osservatorio Prezzi a novembre 2016 sulle stesse città indicano un valore medio di 0,98 euro: il risultato è un incremento del 24%.

 


L’Abbraccio di Natale immortalato in 3mila foto. Lo scatto vincente è di tre universitarie

Sono tre universitarie, tre giovani amiche di Leffe e Nembro, le vincitrici del Concorso “Abbraccio di Natale”, ideato dal Visit Bergamo e dal Duc di Bergamo, nell’ambito del progetto di illuminazione della città durante il periodo natalizio: Giulia Gelmi, che ha pubblicato la foto sull’App VisitBergamo Contest, Giulia Bergamelli e Alessandra Cassina. Gli scatti nelle due installazioni multimediali – via XX Settembre e piazza Vecchia – che le ritraggono abbracciate, sorridenti e con un cappello da elfo natalizio sono valsi loro il premio del contest, la cena al ristorante tristellato “Da Vittorio”, a Brusaporto.

abbraccio di natale - vincitrici 2 abbraccio di natale - vincitrici

Alla competizione hanno preso parte oltre 1.000 fotografie, caricate, come da regolamento, sull’App di VisitBergamo Contest, mentre sono state 3.064 quelle scattate e pubblicate, oltre che sull’App, sui siti di Visit Bergamo, sul portale del Duc e sui social network. I partecipanti sono stati per l’85% lombardi, il 10% proveniva dal resto d’Italia e il 5% dall’estero (Stati Uniti, Giappone, Spagna, Svizzera, Germania, ecc.).

Le fotografie sono state realizzate nel periodo di apertura al pubblico delle due installazioni multimediali ed “emozionali” allestite in centro e in Città alta: dall’8 dicembre all’8 gennaio tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 23, grazie al “presidio” di trenta ragazzi provenienti dalle scuole superiori bergamasche.

La campagna natalizia prevedeva anche di destinare un euro in solidarietà per ogni scatto pubblicato. Il conto è stato perciò presto fatto e 3.064 euro sono stati devoluti dal Duc al fondo comunale #amatricianasolidale. Il progetto ha potuto inoltre contare su 9 km di luminarie per le vie della città e 20 grandi cuori rossi, che hanno colorato in maniera nuova alcune delle piazze principali: Quadriportico del Sentierone, Piazza Sant’Anna, Borgo Santa Caterina, Propilei di Porta Nuova e Piazza Carrara. All’iniziativa hanno poi aderito più di 300 negozianti, che durante il mese di dicembre hanno consegnato ai loro clienti materiale informativo e priority pass per accedere ad una delle due installazioni.

Gli allestimenti sono stati promossi da Duc Bergamo ed hanno avuto il patrocinio del Comune di Bergamo, di VisitBergamo, della Camera di Commercio di Bergamo, di Ascom Confcommercio Bergamo e di Confesercenti Bergamo; la direzione artistica è stata di Enzo Catellani. Il progetto è stato coordinato da Beppe Acquaroli e Alessandro Riva.

Durante la consegna del premio i promotori, senza nascondere qualche sbavatura nei tempi e nelle modalità della realizzazione, hanno sottolineato il valore innovativo dell’iniziativa, il coraggio di cambiare e le difficoltà che ogni novità porta con sé, lanciando perciò da subito l’obiettivo di proseguire il percorso nel 2017 con nuovi accorgimenti.

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B&B, ostelli, rifugi: ecco i nuovi loghi regionali

Nell’anno dedicato al turismo in Lombardia arriva anche un nuovo logo – coordinato – per le strutture ricettive non alberghiere, ossia ostelli, foresterie, locande, bed & breakfast, rifugi alpini ed escursionistici. Una scelta «per uniformare l’immagine e rendere ancora più riconoscibili queste importanti strutture e accrescere la qualità della nostra accoglienza» ha spiegato Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, commentando l’approvazione da parte della Giunta, su sua proposta e in concerto con l’assessore regionale allo Sport e alle Politiche per i giovani Antonio Rossi, dei nuovi contrassegni identificativi.

«Proseguono l’iter attuativo della nuova legge sul turismo e il cambio di passo che abbiamo impresso a questo settore durante la legislatura. Una rivoluzione – ha sottolineato l’assessore – che ha interessato vari aspetti, dalla promozione della destinazione Lombardia, oggi più moderna, efficace ed integrata, all’innalzamento degli standard qualitativi di tutte le strutture e all’informazione turistica, fino ad arrivare alla formazione degli operatori e al sostegno economico per i loro investimenti con un bando ad hoc da ben 35 milioni di euro per riqualificare le strutture (alberghi, ristoranti e b&b), che aprirà in primavera».

«Negli ultimi anni – ha aggiunto l’assessore Antonio Rossi – abbiamo investito molto sui rifugi e sugli ostelli per migliorarne la ricettività, innalzando la qualità e cercando di venire incontro alle nuove esigenze manifestate da chi sceglie le nostre montagne e la nostra regione. La Lombardia primeggia nel campo dell’accoglienza e del turismo e la misura approvata dalla Giunta renderà visibili e riconoscibili le strutture che godono degli alti standard stabiliti dalla legge sul turismo. Così miglioreremo concretamente il servizio offerto ai turisti».

Quanto ai nuovi contrassegni, «si tratta di loghi contraddistinti da una creatività molto efficace e pulita, in linea con i colori della segnaletica turistica stradale, che comprendono anche il nuovo brand turistico inLombardia, il marchio di Regione Lombardia e che accoglieranno anche quelli dei territori di riferimento. Non appena terminata la produzione, Regione Lombardia – ha annunciato Parolini – li offrirà ai gestori delle attività, che provvederanno ad esporlo fuori dalle loro strutture».

«Il nostro obiettivo – ha ribadito Parolini – è diventare la prima regione italiana anche nel turismo. Per questo stiamo mettendo in campo una serie di opportunità e misure organiche rivolte anche agli operatori della filiera, per accompagnarli in maniera sussidiaria a compiere insieme un salto di qualità. Un processo che passa anche attraverso un’ampia azione di rinnovamento dell’immagine coordinata del nostro sistema turistico».

 


Grumello, la star del musical e la compagnia amatoriale insieme sul palco

locandina pinocchioUna stella del musical al fianco di una compagnia amatoriale. Succede con La Bottega dei Sogni di Sarnico, associazione teatrale dilettantistica che già da qualche anno può contare sulla collaborazione di Manuel Frattini, uno dei più famosi interpreti di musical in Italia.

Sarà lui l’ospite speciale di “Pinocchio il musical”, che la compagnia porta in scena sabato 21 gennaio, a partire dalla 20.30, al palafeste di Grumello del Monte (via Kennedy, 70). Si tratta dello spettacolo scritto da Saverio Marconi con musiche dei Pooh che, con Frattini nei panni del celebre burattino, è uno dei titoli di maggior successo tra le produzioni italiane, con centinaia di repliche nazionali e tournèe nel mondo.

La domenica si replica alle 16 (ma non ci sarà Frattini). L’organizzazione è a cura di Officina h2o e la vendita dei biglietti sarà a favore dell’Airc, Associazione italiana per la ricerca sul cancro.

L’ingresso è di 10 euro per gli adulti, 5 per i bambini. Si consiglia la prenotazione dei posti (tel. 331 2819865).

Il trailer

 

 


“Little Bergamo”, la guida che racconta la città ai bambini

Prendiamo due giornaliste bergamasche, per di più mamme e amiche, con il comune desiderio di dare vita a qualcosa di nuovo, legato al mondo dei bambini che ben conoscono, ma rigorosamente profumato… di carta. Ed ecco “Little Bergamo” (Cobalto Edizioni), una guida per piccoli lettori tra i 7 e gli 11 anni, che porta la firma di Barbara Baldin e Sara Noris.

Tutto ha inizio più di un anno e mezzo fa, davanti a un caffè. È bastato un attimo per condividere uno stato d’animo e un’idea, poi la Cobalto Edizioni ha fatto il resto: 96 pagine di curiosità, storie, colori (le illustrazioni sono di Massimo D’Acunzo) dedicate alla città. Una sorta di viaggio, libero e fantasioso, alla scoperta di Bergamo. Senza percorsi e indicazioni dettagliate ma diviso per tematiche – dalle mura alle fortificazioni, dalle piazze alle statue, dalle funicolari alle torri e altro ancora – seguendo una sola regola: è il piccolo lettore che decide cosa vedere e dove andare.

«Siamo partite proprio da questo principio – commenta Sara Noris -, aiutare il bambino a scoprire la città inventandosi un percorso in completa autonomia. Vorremmo stuzzicare la sua curiosità e invogliarlo ad andare a verificare di persona quanto ha letto. Non conosce le meridiane e il loro meccanismo? Il nostro consiglio, anzi quello di Leo, il bambino che accompagna il nostro lettore nel viaggio di scoperta, è di andare a osservare come funzionano. Non sa nulla delle statue sparse per il centro? L’invito è di andarci proprio vicino per guardarle bene… E così per le altre tematiche trattate. Offrire al bambino la possibilità di scegliere cosa vedere è anche un modo per aiutarlo a conoscere la città allegramente. Per questo l’obiettivo è coinvolgere le scuole primarie».

book-little-bergamoIl progetto, infatti, è ambizioso: portare “Little Bergamo” nelle scuole di città e provincia, perché secondo le autrici potrebbe essere uno strumento utile per rafforzare il legame con il territorio. «Dobbiamo abituare i nostri bambini a guardarsi attorno – aggiunge Barbara Baldin – a chiedersi il perché delle cose, partendo dalla città in cui vivono. Già schedati come nativi digitali, troppo spesso hanno a che fare con un mondo tutto virtuale, che non dà loro la giusta misura della realtà, a partire dalle app di messaggi che usano invece di parlarsi… Little Bergamo è da toccare con mano, da sfogliare con calma, magari iniziando dalla fine, perché è il bambino stesso a guidare la sua esplorazione alla scoperta di ciò che lo circonda. Un invito a osservare, curiosare, annotare, cercare, documentare: un perfetto e divertente compagno di viaggio che solo il bambino può animare».

Ma non finisce qui. La guida, che è rivolta non solo ai piccoli bergamaschi ma anche ai turisti (nei programmi anche la traduzione in inglese), ha un sito web dedicato – www.littlebergamo.com – dove è possibile approfondire  gli argomenti o trovare nuove informazioni. La guida è in vendita a Bergamo da “Libreria Arnoldi” in piazza Matteotti, “Ibs” in via XX Settembre,  “Palomar” in via Maj, “Punto a capo” in via Colleoni in Città Alta e anche all’edicola di Andrea Esposito di via Battisti. Oltre che sul sito web e nella sede della casa editrice Cobalto.