Ambulanti, riflettori accesi sulle nuove procedure per l’assegnazione dei posteggi

ambulante752.jpgNovità importanti per Comuni e ambulanti nella procedura dell’assegnazione dei posteggi per i mercati comunali e rionali. L’entrata in vigore della direttiva Europea 2006/123/CE, conosciuta come direttiva Bolkestein, introduce, tra le novità, il sistema dei bandi nell’assegnazione dei posteggi per il commercio ambulante.

Da maggio 2017, con lo scadere della maggior parte delle concessioni, diventa compito dei Comuni riassegnare i posteggi secondo gare pubbliche, che tengano conto dei criteri di professionalità e longevità dell’impresa. Il tema interessa in Bergamasca 246 mercati per un totale di circa 7mila posteggi. Per far chiarezza sulle nuove procedure, Fiva Confcommercio Bergamo e Anva Confesercenti Bergamo hanno organizzato per giovedì 30 giugno, a partire dalle 14.30, un convegno dal titolo “Bolkestein, aspettando il 2017”.

Il momento di lavoro, indirizzato esclusivamente alla Pubblica Amministrazione e alla Polizia locale, si apre con i saluti istituzionali dei rappresentati di Camera di Commercio, Ascom e Confesercenti ed entra nel vivo delle tematiche analizzando il compito dei Comuni e le aspettative degli ambulanti con Armando Zelli, segretario generale di Fiva Confcommercio, e Adriano Ciolli, segretario nazionale Anva Confesercenti.

L’appuntamento è nella sala conferenze di Ascom Confcommercio Bergamo, in via Borgo Palazzo 137. Lo stesso tema, con un taglio rivolto agli ambulanti, verrà trattato in serata, alle 21, in un convegno che si svolgerà alla Festa del Pd, a Torre Boldone, dove a discutere del tema interverranno: Maurizio Innocenti, presidente nazionale Anva Confesercenti, Giacomo Errico, presidente nazionale Fiva Confcommercio, Vinicio Peluffo, deputato Pd – Commissione attività produttive e commercio della Camera dei Deputati, Mauro Parolini, assessore Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia e Mario Barboni, consigliere regionale Pd. Per informazioni e iscrizioni:  www.ascombg,it – tel. 035 4120304.

Il programma del convegno “Bolkestein, aspettando il 2017”

 


Pmi, un seminario sull’arte di competere sui mercati globali

 internzz2345234.jpgL’Imprenditore, il mensile di Piccola Industria di Confindustria, in collaborazione con Ups, leader mondiale della logistica, promuove il seminario “L’arte di competere sui mercati globali” che si terrà, oggi, 27 giugno, a Bergamo nella sede di Confindustria Bergamo. L’obiettivo del seminario è stimolare le piccole e medie aziende ad affacciarsi sui mercati esteri offrendo utili indicazioni sulle possibili strategie per vincere le sfide dell’internazionalizzazione. In particolare verranno affrontati i temi della logistica e delle dogane, fattori di particolare importanza per poter esportare ed essere competitivi all’estero. Porteranno la loro testimonianze quattro aziende di Confindustria Bergamo: Plastik, Colombo Filippetti, Co.Mac  e Automac. Nel corso del seminario verranno presentati i risultati della ricerca European SME Exporting Insights, che indaga la propensione all’export delle PMI di sette paesi europei tra cui l’Italia, e il Premio Export2Succeed. Il Premio, lanciato per la prima volta quest’anno, nasce per promuovere l’export, un potente motore di crescita, tra le PMI italiane. Candidando case history e progetti nel campo dell’export, aziende esportatrici o che hanno intenzione di iniziare a esportare avranno la possibilità di vincere consulenze logistiche, missioni commerciali all’estero e pacchetti di spedizioni internazionali gratuite. Informazioni complete sul Premio sono disponibili al link UPSToday.com/it/export2succeed

Le voci del seminario saranno quelle di: Guido Venturini, Direttore Confindustria Bergamo; Giancarlo Losma, presidente Piccola Industria Confindustria Bergamo; Luigi Paparoni, direttore Piccola Industria Confindustria; Aylin Bumin, country marketing manager UPS Italia; Emanuela Vinattieri, customs affairs UPS Italia; Laura Cattaneo, direttore Generale Plastik; Fabrizio Colombo, amministratore Colombo Filippetti; Giorgio Donadoni, amministratore Co.Mac; Franco Perico, presidente Automac; Alberto Baban, presidente Piccola Industria Confindustria. La partecipazione al seminario è gratuita.


Il popolo “ignorante” e gli irriducibili marchesi del Grillo

C’era una volta il popolo. Non la plebe, intendiamoci, il popolo: quello che, ad un certo punto della storia dell’umanità, ha smesso di essere il popolo incazzato per diventare il popolo sovrano. Il popolo, credetemi, è un sovrano assoluto: verga le proprie carte col motto del gran Luigi car tel est nôtre plaisir, governa arbitrariamente, secondo istinti e pulsioni difficili da decifrare. Dopo essere stato rabbonito o imbonito, dopo averlo vezzeggiato, minacciato, spaventato, finalmente, decide: non decidono gli architetti o i ciabattini, i medici o le infermiere, ma tutto il popolo, tutti quanti. Questo sistema viene definito ‘democrazia’, per analogia con la parola greca δημοκρατία, che, però, non voleva affatto dire governo del popolo, sibbene del  δῆμος, che, ad Atene, significava, a un dipresso, “quartiere”: insomma, un sistema elettorale a base distrettuale. Tanto è vero che, nella culla della democrazia, votava una percentuale risibile della popolazione: immigrati, mezzi stranieri, donne, schiavi e così via se la potevano solo sognare, la nostra democrazia.

Ciò detto, ad un certo punto del difficile ed accidentato percorso verso l’emancipazione dei popoli, una serie di intellettuali, ovviamente tutti borghesi e privilegiati, si è inventata un nuovo modo di intendere l’esercizio del potere: la democrazia moderna, appunto. Di fatto, questa democrazia consisteva nel fare il bene del popolo: dato, però, che il popolo, anche allora, era un tantino ondivago e non proprio erudito in materia di diritto pubblico, si riteneva che lasciargli fare sarebbe stato alquanto catastrofico. Così, questi signori incipriati optarono per quella che definirei la bisnonna della visione democratica d’oggidì: la democrazia per interposta persona. Un sovrano, un principe, un politico, sinceramente innamorati del popolo, ma coscienti del fatto che il popolo è come un bambino un po’ duretto, decidevano, come bravi tutori, per il suo meglio: interpretavano, per così dire, quelle esigenze che il popolo ha, ma non sa di avere, perché è un tantino sempliciotto. Nacque, così, il dispotismo illuminato, sotto l’impresa voltairiana: tout pour le peuple; rien par le peuple. Mica scemo, Voltaire: la botte piena  e la moglie ubriaca. D’altronde, è ancora quello cui si attribuisce quella scemenza sul difendere fino alla morte l’idea di chi non la pensa come te: un furbo del genere non avrebbe mai detto una simile idiozia e, infatti, non la disse mai. Sono pillole di educazione alla cittadinanza che vi regalo volentieri.

Ma torniamo alla nostra democrazia. Più o meno alla fine del XIX secolo, questa idea di libertà e di parità si arricchì di un nuovo suggestivo elemento: i partiti popolari. Fino a quel momento, i partiti esprimevano gli interessi di ristrette cerchie di maggiorenti: i rentiers, gli industriali, la casta militare e così via. Da quel momento, alcuni partiti ricorsero alle piazze: al popolo senza distinzione. Naturalmente, il loro primo obiettivo fu quello di ottenere il suffragio universale, in modo che tutti potessero votare e, sperabilmente, votare per chi aveva dato loro questa possibilità. Per la cronaca, i primi ad applicarlo furono i Finlandesi, nel 1907: ma non mi ringraziate, è solo educazione alla cittadinanza, nulla più. Fin da subito, sull’idea di democrazia ci fu qualche, chiamiamolo così, dissapore: il congresso di Erfurt del 1891 sancì la nascita della socialdemocrazia, ossia la via riformista alla democrazia sociale, ma fruttò al padre di quella bella trovata l’epiteto di “traditore”, di cui lo felicitò quel futuro paladino della libertà e del diritto che rispondeva al nome di Vladimir Il’ič Ul’janov, che molti di voi conoscono con il soprannome di Lenin.

Insomma, erano appena nati e già si prendevano a sberle: quella di Lenin, magari, era solo una provocazione, di quelle che smentisci il giorno dopo, dicendo che non ti avevano capito, però ebbe una certa fortuna, nel corso del Novecento. D’altronde, quando gli toccò, Lenin risolse la questione del suffragio a modo suo, abolendolo semplicemente, perché dove c’è il governo perfetto, non c’è nessun bisogno di domandare al popolo se è felice: lo è di default. Ed arriviamo quasi ai nostri giorni: sorvolo sul Sessantotto, con la sua idea libertaria che sembra la voglia di un sedicenne di avere le chiavi di casa per tornare la sera tardi, perché quella non fu nemmeno un’ idea, ma una tensione pelvica. Parliamo, piuttosto di chi, da qualche decennio, detiene i rotoli sacri della legge: dei gran sacerdoti della democrazia. Tutta brava gente: di quella che applica con una certa pervicacia la regola del “bù per me, mia bù per te”, che sarebbe la versione attuale del “io so io e voi nun siete un cazzo!”, che molti attribuiscono al celebre film Il marchese del Grillo: ma io che mi sono autoimposto di educarvi alla cittadinanza, vi svelerò trattarsi di un sonetto del Belli ritoccato.

Vi dirò, concludendo la breve lezioncina, che questi signori non si sono, in definitiva, spostati granché dalle posizioni dei loro padri politici putativi. Tra i più noti paladini di questa innovativa visione del popolo con la museruola troviamo, nell’ordine, uno che parla di libertà ed applaudì l’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956, uno che cita nazismo e fascismo riferendoli al Paese che ha perso 382.600 soldati per liberarcene e, infine, uno che si lamenta per l’ignoranza di un popolo cui ha regalato per quasi trent’anni perle come “L’isola dei famosi”, contribuendo in maniera determinante a farne una plebe affamata di spazzatura. Così, cari i miei involontari allievi di questo succinto corso di educazione alla cittadinanza, la mia domanda finale è: perché mai, dati i presupposti, dovremmo pensare che chi non la pensa come i sopraddetti debba pensarla sbagliata? La storia sembrerebbe dirci l’esatto contrario. Ma, forse, la storia è solo un dettaglio, in democrazia.


Discoteche, un patto con il ministero per migliorare la sicurezza

Quasi un anno fa la morte di un sedicenne per ecstasy al Cocoricò di Riccione e la decisione del questore di chiudere il locale per quattro mesi riapriva il dibattito sul mondo della notte, le responsabilità dei gestori e le misure per migliorare la sicurezza dentro e fuori dagli esercizi.

L’estate 2016 si apre all’insegna di un patto nato proprio all’indomani di quel tragico episodio, dagli incontri tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il Silb, il sindacato dei locali da ballo del sistema Confcommercio, alla ricerca di soluzioni condivise.

L’Accordo quadro è stato firmato nei giorni scorsi al Palazzo del Viminale dal ministro Alfano e dai rappresentanti delle Organizzazioni dei gestori di locali notturni e dei servizi di controllo delle attività di intrattenimento e spettacolo e sancisce un approccio collaborativo al complesso problema del divertimento e delle pericolose derive che mettono a rischio la salute e l’incolumità delle persone.

L’obiettivo è incrementare la sicurezza, contrastare la violenza, l’abuso di droghe e alcol e diffondere una maggiore cultura della legalità tra i giovani e per raggiungerlo si stabilisce un più stretto coinvolgimento degli operatori e lo sviluppo di «forme avanzate di collaborazione» con le Forze dell’ordine, secondo modalità da concordate localmente.

Tra i punti di maggiore interesse per i gestori c’è il principio “premiante” che non si applichi l’articolo 100 del Tulps (quello che prevede la sospensione della licenza in caso di situazioni pericolose) se non c’è una diretta responsabilità dell’esercente e se questi ha «tempestivamente informato le Forze dell’ordine delle situazioni a rischio nel locale e prestato ogni opportuna forma di leale e fattiva collaborazione». Viene anche concesso di derogare alle disposizioni dell’articolo 187 del regolamento del Tulps che impedisce la selezione della clientela all’entrata del locale, promossa l’installazione di sistemi di videosorveglianza e formalizzato l’impegno al contrasto dell’abusivismo.

«È un passo avanti importante – commenta Paolo Visinoni, presidente del gruppo Sale da ballo dell’Ascom e titolare del Life di Rovetta – soprattutto perché riconosce un ruolo collaborativo alle discoteche, riscattandole da un’immagine spesso negativa e penalizzante. Detto questo, occorre però anche sottolineare che, in Bergamasca, nei locali seri e storici la collaborazione con le Forze dell’ordine è già in atto, le segnalazioni da parte dei gestori non mancano, così come gli interventi degli agenti. Chi ha un’attività è, del resto, il primo a non volere che ci siano problemi».

Lo dimostrano, ad esempio, i passi avanti fatti nel contrasto all’abuso di alcol. «Da dieci anni – evidenzia Visinoni – sono partner del progetto Ragazzi on the Road per la sicurezza stradale e posso dire che in quest’arco di tempo la sensibilità è aumentata, tanto è vero che se prima ad un locale servivano 500 posti auto, oggi ne bastano 200 perché ci si organizza e c’è qualcuno che non beve e riaccompagna a casa il gruppo o ci sono i pulmini messi a disposizione dai bar del preserata. Noi stessi offriamo a chi mette in atto comportamenti responsabili riduzioni o drink analcolici».

Rispetto al protocollo d’intesa con il ministero, il suo dubbio è semmai su come potrà essere misurata e valuta quella collaborazione attiva con le Forze dell’ordine che scongiurerebbe la chiusura dell’esercizio. Apprezza invece la possibilità di selezionare la clientela all’ingresso, «anche se qualche sistema per non fare entrare persone visibilmente ubriache lo abbiamo sempre messo in atto, supportati se necessario dai Carabinieri stessi».

Ma soprattutto guarda con favore all’impegno a contrastare l’illegalità e l’abusivismo. «È un problema che ci attanaglia – dichiara – e con la crisi è ancor più pesante. Si tratta di circoli privati che fanno ballare senza rispondere agli obblighi di sicurezza e alla fiscalità dei locali. Fortunatamente in Bergamasca la magistratura interviene e fa chiudere queste situazioni, ma è vero anche che il fenomeno è difficile da intercettare. E poi c’è il capitolo delle feste, come gli school party, organizzate in capannoni con centinaia di persone, senza che venga rispettato alcun requisito».

Per porre un freno a queste realtà sommerse, da tempo Visinoni propone ai tavoli dedicati alla salute e alla sicurezza la possibilità di creare dei meccanismi automatici di controllo a partire dalle richieste dei permessi Siae. Un altro tema fondamentale è una migliore definizione del ruolo e dei compiti dei “buttafuori”. «Seguono un corso – spiega -, ma non sono agenti di pubblica sicurezza. Sarebbe necessario chiarire una volta per tutte ciò che possono fare, ad esempio chiedere i documenti o effettuare segnalazioni di comportamenti scorretti».


“Eccellenze al lavoro”, ecco chi sono i 64 dipendenti premiati

Eccellenze al lavoroOggi pomeriggio, alla Fiera di Bergamo, s’è tenuta l’assemblea generale di Confindustria Bergamo riservata agli associati. Come ormai nella tradizione, al termine degli adempimenti istituzionali all’ordine del giorno, sono state premiate le aziende associate da oltre 50 anni . Quest’anno sono salite sul palco, accanto al presidente Ercole Galizzi, Ceta, Gildemeister Italiana, Oscartielle e Viganò Pavitex. Nello stesso pomeriggio s’è tenuta anche la cerimonia di premiazione delle  “Eccellenze al lavoro”, giunta quest’anno alla decima edizione ed entrata a pieno titolo nella migliore consuetudine dell’associazione con l’obiettivo di valorizzare i profili d’eccellenza per professionalità e dedizione al lavoro dei collaboratori delle aziende associate. Ben 64 i dipendenti di altrettante aziende associate che si sono particolarmente distinti per talento, operosità e capacità di innovare e trasmettere le competenze nell’ambito lavorativo. La consegna dei riconoscimenti personalizzati, di un cristallo, simbolo del valore e della tenacia, e di una pergamena ricordo è avvenuta per mano del presidente e dei vicepresidenti di Confindustria Bergamo.

“Eccellenze al lavoro”, ecco chi sono i 64 dipendenti premiati

 


Mercoledì torna la Cena del buonumore in Piazza vecchia

CENA del buonumoreIl 29 giugno, in Piazza Vecchia, dopo l’annullamento della prima data a causa del maltempo, torna l’atteso appuntamento con la Cena del Buonumore bergamasco, organizzata dal Ducato di Piazza Pontida in collaborazione con Proloco Bergamo. Una serata unica, una grande tavola imbandita con 250 coperti per una cena sotto le stelle. Un’occasione per trascorrere una serata in compagnia della tradizione e dell’allegria del Ducato di Piazza Pontida nella più famosa piazza della nostra Città. C’è tempo fino a lunedì 27 giugno per prenotarsi, online sul sito del Ducato o nei punti vendita autorizzati. Il menu è una ricca proposta di piatti dai sapori autentici, curati dalla Premiata Macelleria Colleoni di Villa di Serio, da 40 anni eccellenza nel settore delle carni e della ristorazione. E per chiudere in dolcezza, la Torta Ducale offerta dalla Pasticceria Roncalli di Mapello. Dopo la cena, spazio alla musica: dalle 22 protagonista della serata sarà la BBBand, apprezzata formazione di validi musicisti non professionisti che promette di coinvolgere il pubblico sulle note del rock anni Settanta. Per l’occasione, ad arricchire il repertorio, la formazione si esibirà nella “Giacomina”, brano in dialetto bergamasco. La quota di partecipazione è di 35 euro. In caso di pioggia la cena si terrà la sera successiva.

Info e prenotazioni online: www.ducatodipiazzapontida.it


Lovere, luci d’autore in piazza per Notte Romantica e passerella

Per la serie non solo passerella. Per chi vuole gustarsi il Sebino da un altro punto di vista, Lovere organizza sabato 25 giugno la Notte Romantica, manifestazione promossa a livello nazionale dal Club dei Borghi più belli d’Italia, di cui la cittadina lacustre fa parte (insieme a Gromo per la Bergamasca).

L’evento è realizzato in occasione del Solstizio d’estate e vuole valorizzare le atmosfere suggestive di piccoli centri lungo la Penisola. Lovere ha scelto di dare un’illuminazione scenografica alla piazza Tredici Martiri, con giochi di forme e colori che regalano un particolarissimo effetto sommerso e omaggiano da un lato l’installazione di Christo, dall’altro l’appartenenza ai Borghi più belli d’Italia.

Il programma si apre già nel pomeriggio, con la visita guidata alla scoperta del paese (alle 16.30) e “Museo in Musica”, concerto di chitarra nella sala degli affreschi dell’Accademia Tadini (alle 17.30, ingresso gratuito). Dalle 19.30 si potrà cenare con un menù a tema nei ristoranti aderenti all’iniziativa o sbizzarrirsi nella shopping night tra i negozi Asarco aperti fino a tardi, gustarsi i concerti organizzati in diverse postazioni, gli intermezzi poetici e le performance teatrali. Alle 22 l’appuntamento è in piazza dove sarà servito a tutti il dolce romantico a sorpresa accompagnato da spumante. È inoltre prevista l’apertura notturna straordinaria della torre civica.

C’è anche un concorso lanciato dal Club dei Borghi più belli d’Italia su Instagram #BorgoRomantico2016 al quale tutti i protagonisti di questa magica notte potranno partecipare inviando le loro foto a tema “Amore e Bellezza”, realizzate in uno dei 253 Borghi più belli d’Italia. Il vincitore sarà premiato con un weekend in uno dei Borghi e farà aggiudicare il titolo di Borgo Romantico 2016.


Commercio e turismo, Bergamo accelera sul digitale

E015

Un convegno per approfondire e scoprire tutte le potenzialità di E015, l’ecosistema digitale realizzato in occasione di Expo 2015, che oggi continua ad essere utilizzato per valorizzare il territorio bergamasco.

Ascom Confcommercio Bergamo ha organizzato per lunedì 27 giugno, a partire dalle 9.30 nella sede cittadina dell’Associazione (via Borgo Palazzo 137 – sala conferenze), un convegno dal titolo “E015, un’unica rete per valorizzare il territorio. L’attrattiva della Bergamasca nell’era del digitale”. L’iniziativa è promossa con la collaborazione di GoinBergamo, E015 Digital Ecosystem, Gate–Green Attractivity Territory for Expo, PromoSerio, Sapori Seriani, Aspan e Consorzio Tutela Val Calepio.

E015, uno dei lasciti di Expo – nato dalla collaborazione tra la società Expo 2015 SpA, Confindustria, Camera di Commercio di Milano, Confcommercio, Assolombarda e Unione del Commercio e con il coordinamento tecnico-scientifico di Cefriel Politecnico di Milano – è un sistema digitale che favorisce l’incontro tra la domanda di accoglienza e servizi di cittadini e turisti e l’offerta espressa da imprese e pubblica amministrazione. È un modo innovativo che permette di risparmiare tempo ed energie per chi desidera conoscere servizi, offerta commerciale, ospitalità di un territorio.

Durante il convegno vengono presentati due casi esemplificati dell’utilizzo e potenzialità del sistema: il portale Goinbergamo, realizzato da Ascom Confcommercio Bergamo e premiato da Confcommercio Lombardia come uno dei più interessanti progetti di aggregazione di rete, e Gate – Green Attractivity Territory for Expo.

Goinbergamo è nato per per coordinare, riunire e valorizzare i dieci Distretti dell’attrattività della Bergamasca: Valli in Famiglia, Fontium et Mercatorum, La Valle dei Sapori, Lemine Valle Imagna, Isola Bergamasca, Brembo e Colli, Gate – Green Attractivity for Expo, Iseo L@ke, Viaggio alla Scoperta della Pianura bergamasca tra il Serio e l’Oglio e Bassa pianura bergamasca.

Mentre Gate, il Distretto dell’attrattività della Val Seriana, Val Cavallina e Terre del Vescovado, è stato capace, nell’arco di un anno, di creare e pubblicare un sito commerciale, tre siti internet (dedicati alle tre rispettive aree territoriali: Val Seriana, Val Cavallina, Terre del Vescovado) collegati con tre app specifiche per dare agli utenti un insieme di strumenti capaci di presentare al meglio le possibilità turistiche e commerciali del territorio.

Il convegno, dopo la registrazione dei partecipanti, si apre alle 10 con i saluti di Paolo Malvestiti, presidente Ascom Confcommercio Bergamo, Massimiliano Mandarini, manager Gate e Cristian Vezzoli, sindaco di Seriate. Ai saluti seguono gli interventi di Roberto Ghidotti, coordinatore dei distretti di Ascom Confcommercio Bergamo (L’evoluzione dei distretti nella provincia di Bergamo); di un referente della Presidenza UO Sistemi Informatici e ITC di Regione Lombardia (E015 per Regione Lombardia: un nuovo modo di collaborare con il territorio nel digitale), di Maurizio Brioschi, head of digital Enterprise Division Cefriel Politecnico di Milano (E015: l’ecosistema e il modello innovativo collaborativo di Regione Lombardia); Fabrizio Donati, coordinatore comunicazione Gate e Giorgio Puppi, funzionario Ascom Confcommercio Bergamo (Esempi di eccellenza: Gate e Goinbergamo).

A margine del convegno, alle ore 12, si svolge un momento dedicato alla stampa con la presentazione dei tre nuovi portali e delle App del distretto Gate.

A conclusione PromoSerio, Aspan, il Consorzio di Tutela del Moscato di Scanzo offrono una degustazione dei loro prodotti.

Qui il link per l’iscrizione al convegno.


È Brexit. La Gran Bretagna lascia l’Ue, ma dal voto esce un Paese spaccato

European Union Flags And Union Flags Flying Together As Brexit Vote Date May Be Decided This Week La Gran Bretagna ha deciso, è fuori dall’Ue. E come conseguenza immediata al risultato del referendum, la sterlina è crollata ai minimi da 31 anni e il panico s’è scatenato sui mercati. A votare per l’addio all’Ue è stato il 51,8% dei votanti mentre il 48,1 ha deciso per il Remain. La consultazione ha quindi restituito un Regno Unito spaccato in due. ll Leave – come scrive l’Ansa – vince in Galles conquistando 854.572 voti contro le 772.347 preferenze date al Remain. In Scozia, nel referendum sulla Brexit, ha vinto il Remain con 1.661.191 voti contro i 1.018.322 andati al Leave a fronte di un’affluenza del 67,2%: Glasgow, la grande città portuale scozzese, vota al 66,6% per Remain, contro il 33,4% di Leave e Edimburgo, vota a favore della permanenza nell’Unione Europea con una percentuale del 74,4% contro il 25,6% di Leave.  In Irlanda del Nord, nel referendum sulla Brexit, ha vinto il Remain con 440.437voti contro i 349.442 andati al Leave a fronte di un’affluenza del 62,9%. Contraria alla Ue la maggioritaria Inghilterra (esclusa quasi tutta Londra) con quasi il 60% di voti pro-Brexit. A Manchester fronte filo-Ue con un 60% di suffragi per Remain. Nella città industriale di Sunderland, sulla costa del nord-est dell’Inghilterra, Leave ha vinto con 82.394 voti (61,3%) contro i 51.930 voti (38,7%) per Remain. A Newcastle, città nel nord-est dell’Inghilterra, il Remain ha vinto, ma di misura: 50,7% contro il 49,3% dei voti per il Leave, con uno scarto di appena 2.000 voti in una città in cui hanno votato in 129 mila. Gibilterra ha scelto il Remain con una percentuale del 95,9% e un 4,1% per il Leave. L’affluenza alle urne nel territorio a sud della Spagna è dell’84%. Leave ha vinto anche a Swindon, nella contea del Wiltshire, nel ricco sud-ovest dell’Inghilterra, con una percentuale del 55% contro il 45% di Remain. Oxford non tradisce l’Europa: la celebre città universitaria inglese porta in dote il 70,3% dei suoi voti al fronte di Remain nel referendum britannico sull’Ue contro il 29,7 di Leave. Anche Cambridge, dopo Oxford, vota in favore del fronte filo-Ue di Remain con oltre il 74% dei suffragi. La città di Liverpool, nel nord-ovest dell’Inghilterra che diede i natali ai Beatles, ha votato per il Remain, che ha vinto col 58% dei voti contro il 42% dei Leave.


Bergamo, cittadinanza onoraria a Simone Moro

Oggi, alle 18, nella sala Consiliare di Palazzo Frizzoni, Simone Moro ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Bergamo. L’unico alpinista nella storia ad aver scalato in prima invernale quattro vette oltre gli ottomila metri ha tenuto una lezione di 30 minuti sulla montagna durante un Consiglio Comunale straordinario aperto al pubblico e a ingresso libero. E’ stato il sindaco Gori a leggere le motivazioni che hanno portato alla decisione di conferire la cittadinanza onoraria a Moro e a consegnare la pergamena.