Ubi Banca, il Patto dei Mille cresce. Ecco l’elenco dei soci

ubi_b5.jpgSoci saliti da 65 a 82 e azioni sindacate passate dal 2, 27% al 2,861% per un totale 25, 8 milioni. Fa piccoli passi avanti il Patto di Mille, il sodalizio bergamasco che per primo è uscito allo scoperto in vista del rinnovo dei vertici alla prossima assemblea di Ubi Banca. A scorrere l’elenco, oltre ai nomi dell’imprenditoria bergamasca, spiccano quelli della Diocesi di Bergamo, dell’istituto diocesano per il sostentamento del Clero e di “San Narno, che detengono complessivamente 3.522.000 azioni. Tra i bergamaschi, in evidenza la finanziaria “Quattro Luglio” con 4.410.977 azioni, la Nuova Fourb spa (famiglia Bombassei) con 1.250.000 mila azioni, la Scame con 2.262.000, la Vittorina srl (famiglia Cefis) con 1.800.000 mila azioni. In lista anche la famiglia Radici con 1.452.000 azioni, la famiglia Zanetti (6.262.000), Miro Radici (966.519), la famiglia Sestini (120.000) e la holding Odissea Persassi (100 mila azioni). Nel pdf allegato l’elenco completo dei soci.

Il Patto dei Mille – L’elenco dei soci


Pasticcieri per passione? Albino vi invita a creare “Il Dolce del Moroni”

Ha scelto anche un filone del gusto l’associazione “Percorsi Albinesi” per far conoscere il territorio di Albino e il suo più illustre artista, il pittore Giovan Battista Moroni. Tra le iniziative della rassegna “Io sono Giovan Battista Moroni. Albino e il suo pittore. Una storia da raccontare”, promossa sino a fine aprile, si inseriscono infatti anche una cena rinascimentale a lume di candela, la “Birra del Sarto”, omaggio del birrificio artigianale Dom Byron dell’albinese Marco Birolini al celebre ritratto che ha fatto visita a Bergamo dalla National Gallery di Londra, e pure un concorso per la creazione del dolce della Città di Albino, “Il Dolce del Moroni”.

Il popolo sempre più numeroso degli appassionati di pasticceria cominci perciò a studiare ingredienti, dosi e a mettere in campo la propria creatività.

Il concorso, realizzato in collaborazione con Aspan, Camera di Commercio e PromoSerio, è rivolto a tutti i cittadini della provincia di Bergamo non professionisti della panificazione, pasticceria e cucina.

Ecco come si svolge

Ogni concorrente può partecipare con un solo prodotto, con le seguenti caratteristiche:

  • dovrà essere privo di conservanti ed emulsionanti, potrà contenere farine di cereali e possibilmente farina di grano tenero del territorio bergamasco (progetto QuiVicino);
  • dovrà contenere ingredienti facilmente reperibili;
  • potrà essere già porzionato, porzionabile o monodose;
  • potrà essere anche un prodotto lievitato;
  • non sono ammessi dolci aventi necessità di refrigerazione.

Il comitato organizzatore diventa titolare della ricetta vincitrice, che sarà riconosciuta ufficialmente come “Dolce del Moroni” per un periodo minimo di tre anni, riservandosi tutta l’attività di promozione e divulgazione.

Nella prima fase della gara la giuria tecnica, sulla sola base della documentazione presentata (non sarà quindi necessario presentare il dolce vero e proprio) selezionerà i tre dolci che andranno alla fase finale e che verranno quindi sottoposti al voto della giuria popolare. Nella seconda fase i tre concorrenti selezionati avranno l’opportunità di usufruire di mezza giornata di affiancamento con un professionista, presso un centro di formazione professionale della provincia di Bergamo, per preparare ed affinare la ricetta in vista della fase finale. Nella terza ed ultima fase verranno preparati, da parte di un professionista, i tre dolci finalisti che verranno sottoposti al giudizio di una giuria popolare che ne decreterà il vincitore. Nell’occasione i finalisti potranno fare un breve intervento prima degli assaggi per presentare la loro ricetta.

La proclamazione del vincitore avverrà nel corso della cena rinascimentale in programma il prossimo 23 aprile all’ex Convento della Ripa a Desenzano di Albino. La giuria popolare sarà composta da tutti gli iscritti e partecipanti alla cena. Il vincitore riceverà un premio di 300 euro offerto dall’Aspan.

La partecipazione al concorso è gratuita. Le iscrizioni si chiudono il 31 marzo 2016.

Qui tutti i dettagli e la scheda di iscrizione


Kilometrorosso, bando online per sei postazioni gratuite

Spazio coworkin kilometrorossoIl KilometroRosso diviene scenario per un nuovo spazio di coworking, un’iniziativa voluta fortemente dall’Associazione Bergamo Smart City & Community e dall’Amministrazione comunale: un’azione che rappresenta una risposta alla mancanza di spazi per i giovani, con l’obiettivo di attivare collaborazioni e di agevolare la nascita di idee innovative al servizio della collettività. Sono previste sei postazioni e il bando è aperto sia a singoli soggetti, ma anche a gruppi. Per entrare a far parte dello spazio ubicato nel polo tecnologico bergamasco, basterà rispondere al bando che sarà pubblicato per un mese sul sito www.bergamosmartcity.com, destinato a giovani tra i 18 ai 35 anni: le domande che perverranno saranno vagliate da due tecnici del Comune di Bergamo, da un rappresentante dell’Associazione Bergamo Smart City & Community, uno del KilometroRosso e uno del protocollo P@sswork.

Uno spazio che entra a far parte appunto della rete P@sswork, nell’ambito della quale diversi spazi sono già stati aperti nella bergamasca (Toolbox CGIL di via Pignolo, il FabLab al Patronato San Vincenzo, lo spazio EcoWorking ad Almè, e altri due luoghi di coworking, a San Giovanni Bianco e Alzano Lombardo). “Una forma un po’ diversa di coworking, – sottolineano il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori e l’Assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni – solidale anche nel senso della creazione di relazioni solide, pienamente aderente alla filosofia dell’Associazione Bergamo Smart City: l’associazione si pone come luogo privilegiato per la definizione di una strategia d’innovazione del territorio”. L’obiettivo dichiarato è quello di provare a rapportarsi con contesto d’eccellenza, ovvero il polo tecnologico del Kilometro Rosso, fornendo uno sguardo e idee sulle forme e i modelli della Smart City di domani. Un coworking solidale, perché gratuito, e soprattutto “perché – come spiega Marco Toscano di P@sswoork – le idee che emergeranno potranno ritornare al territorio (ad esempio progetti di energie sostenibili o di mobilità a favore della comunità o interventi da tenersi nelle scuole o corsi di formazione) ed essere messe a frutto in sinergia con le istituzioni del territorio.

“Si tratta, a mio avviso, – dichiara Maria Carolina Marchesi, Assessore alla Coesione Sociale del Comune di Bergamo – di un’occasione per i giovani di sperimentarsi, in una dimensione di condivisione e collaborazione, nell’ambito di un percorso che sottolinea la responsabilità collettiva che emerge dalle attività, che avranno necessariamente un forte legame con il territorio e con il mondo dell’impresa”. L’Associazione Bergamo Smart City & Community metterà inoltre al lavoro un coordinatore che, per oltre 350 ore annue, supporterà i coworkers, in modo da agevolare la collaborazione e la sinergia con le istituzioni coinvolte e rendere più praticabili le idee dei giovani.

“Credo che questa iniziativa racchiuda un livello di intesa importante – sottolinea don Cristiano Re in rappresentanza dell’Associazione Bergamo Smart City & Community– che cerchiamo di sperimentare dentro l’Associazione Smart city, un’azione che richiama un pensiero preciso sotteso alle attività della Bergamo Smart City. Il lavoro diviene elemento di promozione del singolo dentro a una struttura decisamente più ampia: ognuno può portare ciò che è capace di fare in un contesto di forte e stretta relazione con gli altri, esprimendo le proprie capacità con una finalità condivisa”. “Uno spazio di questo genere è perfettamente coerente con la nostra mission: – spiega Leonardo Marabini del KilometroRosso – uno spazio che somiglia al Kilometro stesso, attraverso la condivisione di un unico luogo fisico, l’espressione della diversità come valore aggiunto, ma anche la necessità di una ricaduta sul sociale. Non a caso si troverà nel cuore pulsante del polo tecnologico, a dimostrazione della volontà di dare centralità alle idee e all’impegno dei giovani che parteciperanno a questo progetto.”

 


Beer in Black, a San Pellegrino il festival delle birre nere

Il birrificio Via Priula di San Pellegrino invita a scoprire “Il lato scuro della birra” con Beer in Black, terza edizione del festival dedicato esclusivamente alle birre nere, accompagnate da una proposta gastronomica ad hoc e musica dal vivo.

beer in blackL’appuntamento è nel salone delle cerimonie del ristorante Bigio, a San Pellegrino Terme, dal 26 al 28 febbraio, dalle 17 all’una di notte il venerdì e il sabato e dalle 11 a mezzanotte la domenica.

A disposizione ci sono 25 etichette di birrifici artigianali italiani e internazionali capaci di mostrare quanto possono essere diverse tra loro le birre nere. A rappresentare la Bergamasca la Imperial Stout Camoz, padrona di casa, e dal birrificio Endorama di Grassobbio la Milk Stout Milkyman e la Buendia, prodotta con caffè Huehuetenango presidio Slow Food.

La cucina, curata dallo chef del Bigio, Pier Milesi, spazia dal maxi BranzBurger omaggio ai prodotti della Val Brembana agli Scarpinocc seriani, dal risottino al formaggio Roccolo ai bocconcini di cervo e allo stinco di maiale serviti con polenta taragna o polenta nera. Non mancano i taglieri e tra i dolci il “Birramisù”, fatto con i biscotti Bigio e birra Camoz.

L’evento è organizzato con la collaborazione della Compagnia del Luppolo e del Ristorante Cà Bigio. Si può comporre autonomamente il proprio percorso tra le birre acquistando i gettoni per le degustazioni.

info@birrificioviapriula.it – tel. 3386438705


Clay Paky incontra i futuri tecnici della logistica e dei trasporti

Clay PakyClay Paky, Emotional Lighting , è marchio di riferimento su scala mondiale nel settore dei sistemi professionali di illuminazione. Ha accolto presso la propria sede di Seriate venti studenti del corso biennale di alta specializzazione sui temi della logistica e del trasporto di merci e persone, organizzato dalla Fondazione ITS Mobilità Sostenibile di Bergamo. La collaborazione tra Clay Paky, e Fondazione ITS origina dal comune interesse a formare una nuova generazione di quadri tecnici e manageriali che associno efficacia operativa e capacità di coordinamento e promozione dello sviluppo del business. Durante la visita, promossa dal docente di riferimento per i temi della logistica, i corsisti sono stati accompagnati dai referenti aziendali in un percorso che ha incluso sia i reparti di produzione e magazzinaggio, sia il dipartimento dove si effettua, con l’ausilio di avanzati sistemi informatici, la programmazione logistica e la gestione delle spedizioni nazionali e internazionali. Forte interesse ed emozione ha suscitato la visita del MoMS – the Museum of Modern Show Lighting, uno spazio museale inaugurato da Clay Paky nel 2015, anno Unesco, dove sono illustrati i diversi ambiti in cui l’illuminazione è fattore chiave: spettacoli, esposizioni, arredo urbano, eventi. La cooperazione con le imprese è elemento caratterizzante i percorsi formativi gestiti dalla Fondazione ITS Mobilità Sostenibile e si realizza in una molteplicità di modi: coinvolgimento di esperti aziendali nell’attività didattica, stage, visite, workshop e laboratori di confronto e apprendimento che rafforzano lo sviluppo delle professionalità delle nuove generazioni.


A Zanica la festa di compleanno di Gioppino. In campo anche i commercianti

buon compleanno gioppino locandinaNon poteva che essere nato il 29 febbraio un personaggio così fuori dagli schemi come Gioppino. E per il compleanno Zanica, il paese che la tradizione vuole gli abbia dato i natali, ha organizzato una grande festa, domenica 28 al Palazanica di via Padergnone, a partire dalle 14.

L’iniziativa è promossa dall’Associazione Culturale “Ol Giopì de Sanga” in collaborazione, tra le altre, con l’Associazione Esercenti il Commercio Arti e Professioni di Zanica e con il patrocino di Comune, Camera di Commercio e Ducato di Piazza Pontida. Ci saranno giochi e divertimento a volontà, con lo spettacolo di burattini “Gioppino e la metà del bottino”, i canti e i balli con “I Gioppini di Bergamo”, i cori “Voce e persona” e “I Contadini Canterini” e i truccatori per bambini. Senza dimenticare il gusto. I commercianti prepareranno infatti la merenda per tutti i bambini, mentre i più grandi potranno assaggiare i vini Valcalepio della speciale etichetta “Trigós” (“tre gozzi”, caratteristica della maschera bergamasca e della sua famiglia), che fa parte dei gadget a tema realizzati dall’associazione culturale.

«Con questo evento – evidenzia l’assessore alle Attività produttive Luca D’Angelo – prosegue il lavoro di valorizzazione delle tradizioni fatto proprio anche dall’Amministrazione Comunale e finalizzato alla promozione del territorio. La figura di Gioppino è tra i protagonisti di questo percorso e assolutamente centrale nell’azione del Distretto del Commercio Morus Alba che ha dato vita nel maggio e giugno scorsi al primo festival internazionale di burattini “Baraca Festival” con una serie di iniziative di piazza nei cinque comuni che partecipano all’aggregazione (oltre a Zanica, Stezzano, Azzano San Paolo, Grassobbio e Orio al Serio ndr.)».

Dalla collaborazione tra Comune e l’Associazione dei commercianti sono in arrivo ulteriori novità per il rilancio e la promozione del commercio e dell’artigianato locale.


Il pacco te lo ritira il negoziante. La bergamasca Fermo!Point tra i campioni dell’innovazione


Anche un’idea made in Bergamo ha ricevuto ieri a Roma – nell’Aula del Palazzo dei gruppi Parlamentari – il Premio Nazionale per l’Innovazione nei Servizi 2015, conosciuto anche come “Premio dei Premi”, organizzato dalla Fondazione Cotec su concessione del Presidente della Repubblica e riservato ad aziende, enti pubblici o persone fisiche individuate tra i vincitori dei premi per l’innovazione assegnati annualmente a livello nazionale.

Si tratta di Fermo!Point, un servizio nato per risolvere il problema delle consegne degli acquisti in Internet quando non si può assicurare che ci sarà qualcuno in casa per ritirarli. La società non ha creato punti di distribuzione ex novo, ma ha pensato di coinvolgere i negozi e le attività commerciali che già esistono chiedendo loro di essere disponibili a ritirare la spesa e a conservare la merce. È il cliente a decidere quando e dove ritirarla. Gli basta scegliere il posto più comodo tra quelli localizzati sul sito – il negozio davanti alla scuola del figlio, l’edicola accanto all’ufficio, la cartoleria del paese dove abita una cara amica – e passare presso l’attività negli orari di apertura a seconda delle proprie esigenze.

Il progetto, sviluppato con il supporto dell’Università di Bergamo e di Bergamo Sviluppo, l’azienda speciale della Camera di Commercio, che ha seguito le fasi di start up con il suo Incubatore d’Impresa, è stato premiato nella categoria “Università e ricerca pubblica”. A ritirare il riconoscimento il fondatore e amministratore delegato Alberto Luisi e il co-founder e direttore operativo Claudio Saloni.

Alla cerimonia era presente il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. Tra gli enti che partecipano al Premio Nazionale per l’Innovazione c’è anche Confcommercio, che ha promosso la selezione nel settore “Commercio, Turismo, ICT & Service Design nei Servizi”.

Fermo!Point si attiva acquistando i “Fermo!Ticket” di durata illimitata. Il singolo costa 2,90 euro, mentre per i pacchetti la spesa si riduce in proporzione. Il servizio è utile ai clienti digitali, ma offre vantaggi anche per l’e-commerce, i negozi e i corrieri. Per le attività commerciali, in particolare, l’affiliazione è completamente gratuita e per ogni movimentazione si ha un guadagno. Partecipare al network, che attualmente conta oltre 1.500 negozi in Italia, aumenta, inoltre, il passaggio di potenziali nuovi clienti in negozio e offre visibilità a fronte di un impegno minimo per la gestione delle consegne.

www.fermopoint.it


Sostegno alle imprese e rilancio dei centri storici, le proposte di Malvestiti

Il 24 febbraio, s’è insediato il tavolo Permanente dell’Impresa Lombarda convocato dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Parolini. Confcommercio Lombardia ha partecipato all’incontro con il vice presidente Giovanni Paolo Malvestiti – presidente anche dell’Ascom di Bergamo nonché della Camera di Commercio.

Posto l’accento sulla crisi, che ancora pesa su cittadini e imprese, Malvestiti, nel suo intervento, è tornato a sottolineare la necessità di una forte lotta alla burocrazia che «non significa abbattere il sistema normativo, ma distinguere tra una burocrazia “buona” orientata a dare regole “certe” ed una burocrazia “cattiva” che incide negativamente sulla vita delle imprese, attraverso la creazione di adempimenti inutili, ripetitivi e spesso costosi».

«Per questo – ha aggiunto – occorre incidere sulle Semplificazioni, mantenendo regole certe (anche per esempio rispetto a nuove attività presenti nel web come Airbnb, e-commerce ecc.), ma alleggerendo gli adempimenti delle imprese».

Il vicepresidente di Confcommercio Lombardia ha poi portato l’attenzione sulle aggregazioni tra imprese, che contribuiscono ad accrescere la competitività e il posizionamento delle micro e pmi lombarde sui mercati. «Occorre – ha rimarcato – dare nuovo impulso all’esperienza lombarda per lo sviluppo delle Reti d’impresa, sia capitalizzando l’esperienza delle reti nate negli ultimi anni, sia favorendo le aggregazioni di filiera e la nascita di nuove reti. Occorre inoltre dare nuove strategie e nuove sfide alla positiva esperienza dei distretti – Duc, Did e Dat – che hanno saputo evolversi dall’originaria funzione di valorizzazione dei centri urbani a forte vocazione commerciale fino a diventare veri e propri strumenti di marketing territoriale che legano commercio, turismo, attrattività».

In questo ambito, Malvestiti ha avanzato una serie di proposte, come accrescere progettualità e programmi a medio-lungo termine nelle realtà distrettuali; valorizzare la nascita e lo sviluppo di nuove reti e distretti; sostenere (anche con voucher) le reti già operative da almeno due anni; prevedere abbattimento dell’Irap o altre agevolazioni sui tributi locali, per le imprese aderenti ad una rete o distretto.

 Nuove imprese e passaggio generazionale

Il 2015 ha visto in Lombardia la nascita di oltre 59mila nuove imprese con un aumento pur lieve rispetto all’anno precedente. Di queste, oltre 10mila appartengono al settore commercio, più di 3mila al turismo e alla ristorazione. Positiva – è stata giudicata da Confcommercio Lombardia – l’azione dell’assessorato allo Sviluppo Economico che sta attivando un nuovo piano di intervento a favore dell’avvio di impresa, attingendo anche alle risorse della nuova Programmazione Comunitaria. Si tratta di un investimento significativo (circa 70 milioni di euro complessivi nei prossimi anni). Le tra le proposte che Malvestiti ha evidenziato figurano il sostegno a tutte le nuove imprese, comprese le attività meno strutturate (micro imprese e pmi) di tutti i settori economici; il consentire anche alle nuove imprese con scarso patrimonio di accedere ai contributi (anche con la garanzia dei consorzi fidi) e l’investimento nella continuità d’impresa, con misure a sostegno del passaggio generazionale.

Rigenerazione urbana, mobilità e centri commerciali naturali

«La sfida delle città del futuro – ha puntualizzato Malvestiti – vedrà vincenti quelle realtà che sapranno coniugare arte, attrattività dei luoghi, mobilità e logistica in ottica di smart city. Il sistema distributivo ed il turismo rappresentano una rete straordinaria di attrattività delle nostre città, assicurando conoscenza dei luoghi e capacità relazionale con il cittadino/consumatore. Valorizzare i centri commerciali naturali – ha proseguito il presidente dell’Ascom – significa affrontare il degrado di edifici abbandonati, prevedere forme di contrasto alla desertificazione dei centri storici, aumentare le attività di servizio, assicurare le diverse forme di accesso alla città e di modalità di spostamento, migliorare la logistica e la mobilità, introdurre forme innovative di approvvigionamento delle imprese (carico/scarico). Anche in questo ambito non sono mancate le proposte. Tra queste, avviare nuove misure per sostenere lo sviluppo di aree cittadine o di vie interessate dalla desertificazione, incentivando l’apertura di nuove attività; attivare politiche per l’attrattività, mantenere un forte raccordo tra commercio e turismo e favorire il recupero dei negozi sfitti».

Internazionalizzazione

Le sempre maggiori opportunità di rapporti commerciali con l’estero delle pmi lombarde – anche alla luce del positivo traino offerto da Expo 2015 – richiedono oggi un più ampio panorama di servizi di accompagnamento e iniziative di sostegno, «rispetto alle quali – ha detto Malvestiti – è fondamentale l’apporto della Regione Lombardia. Iniziative anche per i settori del terziario interessati come il manifatturiero e l’artigianato ai mercati esteri. Tra le proposte avanzate: prevedere nuovi voucher per l’internazionalizzazione, anche per sostenere le spese di logistica, trasporti, servizi assicurativi, manutenzione e post vendita; sostenere l’import strategico (di tecnologia, semilavorati, materie prime e tutto quello che serve al settore manifatturiero); aiutare le imprese lombarde semplificando controlli e procedure doganali.


Ubi e Italcementi, se il mercato mette a nudo il “mito” della bergamaschità

Italcementi“Avevamo due banche” (Ubi e Credito Bergamasco) è il ritornello che va in onda in queste settimane. Una versione aggiornata delle canzoncine che è toccato sorbirci quando le anime bennate hanno scoperto che “avevamo una municipalizzata” (Bas confluita in Asm, poi diventata A2A) e “avevamo una multinazionale del cemento” (Italcementi venduta a Heidelberg). Ebbene sì, provinciali di tutta la Bergamasca unitevi: il re è nudo. La fola di una Bergamo concentrato di virtù e di intelligenze, di saperi e di poteri, sta crollando miseramente.  E’ il mercato, bellezza. Un sistema che si fonda su regole chiare fino alla brutalità magari, ma senza alcun dubbio trasparenti. La prima delle quali è che comanda chi ha più capitali. Non chi ha una lunga storia, chi sa amministrare meglio una società o un’azienda, chi è intriso di buoni valori, chi sa governare la comunicazione per costruirsi una autoreferenzialità protettiva.
Se Bergamo perde il controllo di alcune delle realtà che ne hanno caratterizzato la storia economica non è un atroce scherzo del destino o il risultato di un complotto. È semplicemente il frutto di scelte, dalle più antiche alle più recenti. Se solo oggi se ne vedono le conseguenze è perché in un mercato sempre più aperto e globale non c’è più spazio per i “cavalieri solitari”. E tantomeno per la difesa dei campanili.

Sarebbe ora di aprire gli occhi e smetterla di piangersi addosso. La “bergamaschità” fine a se stessa, ammesso che abbia mai avuto un reale valore, oggi non serve a nulla. Questa benedetta storia dei legami con il territorio ha fatti guasti terribili, come dimostrano vari esempi in giro per lo Stivale (da Siena ad Arezzo passando per Vicenza). Perché rinchiudersi nel recinto locale ha spesso significato perpetuare logiche di familismo, di corrente, di interesse personale. Il concetto di radicamento vale per considerazioni di carattere storico e sociale, ma nulla ha a che vedere con l’economia. A qualcuno parrà banale, ma la “buona” multiutility non è quella governata da amministratori che parlano il tuo stesso accento o che abitano nel tuo quartiere ma quella che offre i migliori servizi alle condizioni più convenienti. Lo stesso vale per la “buona” banca. Non conta la targa ma il soddisfacimento delle esigenze del cliente. Tanto più questo sarà elevato, tanto meglio l’istituto di credito o l’ex municipalizzata starà sul mercato al pari dei concorrenti.

Cosa intendiamo dire? Semplicemente, che non è affatto vero, almeno a priori, che Bergamo debba sentirsi più povera se Ubi sarà controllata da altri che non abbiano natali orobici o perché Italcementi è finita in mani tedesche (certe scelte, sui livelli occupazionali non più sostenibili, sarebbero state obbligate anche senza la cessione). Smettiamola di sentirci i migliori, i più capaci, quelli che fanno sempre le scelte più giuste. Proprio quel che sta maturando in questi mesi dimostra che altri sanno essere anche più coraggiosi e lungimiranti. E allora sarebbe segno di saggezza cominciare a ragionare aprendosi al confronto e alla collaborazione con il mondo che ci sta intorno. Forti delle nostre qualità ma consapevoli che non tutto si esaurisce dentro le Mura. Altre sfide sono alle porte, come l’ipotizzata fusione tra Sea e Sacbo. Se la affrontiamo con la paura di perdere un pezzo di patrimonio (e anche di potere) ci consegniamo alla sconfitta sicura. La “bergamaschità”, d’ora in avanti, lasciamola al Ducato di Piazza Pontida (con rispetto parlando, naturalmente).


I Treks delle Orobie bergamasche approdano su Google

Cai Google sentieriLa Provincia e il Cai bergamasco hanno realizzato un progetto congiunto di promozione e valorizzazione della rete di sentieri e rifugi delle Orobie grazie alla prestigiosa collaborazione con Google Trekker View. L’iniziativa ha permesso di mappare con le speciali telecamere a 360° di Google i sentieri che portano dai paesi di fondovalle ai 17 rifugi alpinistici e escursionistici del Cai bergamasco. Dopo deserti a dorso di cammello, foreste equatoriali e creste dolomitiche patrimonio Unesco, il trekker, lo zaino tecnologico usato per mappare a piedi i luoghi più affascinanti della terra, approda sulle più belle vette delle montagne bergamasche. Le nostre valli e montagne saranno così navigabili passo dopo passo via internet, regalando agli appassionati e turisti di tutto il mondo panorami mozzafiato e scorci indimenticabili. Dotato di 15 fotocamere in grado di scattare immagini ad alta risoluzione, il Trekker è stato utilizzato negli scorsi mesi per rilevare i sentieri e le vette del comprensorio naturalistico orobico. In particolare sono più di trenta i sentieri “mappati” nei mesi di settembre/ottobre/novembre 2015 nel territorio di Ardesio, Branzi, Brumano, Carona, Castione della Presolana, Costa Volpino, Colere, Cusio, Mezzoldo, Oltressenda Alta, Ornica, Roncobello, SanPellegrino Terme, Taleggio, Valbondione, coprendo quindi da est a ovest la quasi totalità dell’arco prealpino bergamasco.

I sentieri sono disponibili da oggi sui portali della Provincia di Bergamo e del Cai, oltre che, naturalmente, su Google International.  “Un progetto di cui sono veramente orgoglioso, perché grazie alla collaborazione con il CAI e alla determinazione di tanti amanti della montagna siamo stati in grado di ottenere l’interesse di un soggetto così importante come Google e di portare alla ribalta mondiale i nostri bellissimi sentieri” spiega il presidente della Provincia Matteo Rossi”. Per Paolo Valoti, consigliere nazionale e presidente della Unione Bergamasca Sezioni e Sottosezioni del Club Alpino Italiano, “con questa vetrina virtuale mondiale vogliamo invitare tutti gli appassionati e amici del mondo a venire a camminare nelle montagne bergamasche per vivere dal vivo queste incomparabili bellezze e emozioni delle Orobie. Tutti insieme possiamo andare oltre le Orobie e promuovere le genti e territori di montagna, tra le eccellenze e tipicità dalle Alpi agli Appennini”.

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