Accesso al credito, Fogalco amplia il raggio di azione

Fogalco e Lia Eurofidi si aprono anche alle piccole medie imprese del manifatturiero. I due confidi bergamaschi, che aderiscono ad Asconfidi Lombardia, hanno firmato la scorsa settimana un accordo con Cdo Bergamo in tema di accesso al credito. L’intesa permette ai soci Cdo di accedere a condizioni vantaggiose ai servizi di Fogalco e Lia Eurofidi relativi alla prestazione di garanzia fideiussoria per il credito. Ai soci Cdo vengono garantite tutte le forme tecniche, chirografarie ed ipotecarie di breve, medio e lungo termine, secondo le migliori condizioni.

Con questo accordo Fogalco e Lia, attraverso l’attività di garanzia di Asconfidi Lombardia, ampliano il loro bacino di riferimento e diventano gli interlocutori “globali” sul tema del credito agevolato per il settore del terziario, artigianato e manifatturiero.

«Le ultime due crisi economico–finanziarie, quella del 2008/2009 e del 2011-2014, hanno lasciato il segno sulle imprese italiane. In particolare le pmi, imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia del territorio, continuano ad incontrare difficoltà nell’accesso al credito – afferma Riccardo Martinelli, presidente Fogalco -. In questo contesto, per aiutare le nostre imprese è fondamentale che entri in gioco la rappresentanza ed il legame di rapporti tra le varie associazioni di categoria ed i confidi di matrice associativa. L’accordo fatto con Cdo percorre questa strada.  Insieme saremo più forti nel nostro compito di offrire servizi su misura alle imprese e di aiutarle nei rapporti con il sistema bancario».

«L’esperienza che stiamo percorrendo in Asconfidi Lombardia ci ha insegnato che “Fare Sistema”, ovvero agire con metodo e con il concorso coordinato di tutte le energie e le risorse disponibili, è indubbiamente la risposta vincente per il nostro territorio – dichiara Irene Paccani, presidente Lia Eurofidi -. In attesa della nuova normativa che disciplina gli Intemediari Finanziari minori (art. 112 del Tub) che con buona probabilità attuerà una riforma sostanziale non solo nei contenuti ma anche nel numero dei Confidi presenti sul territorio, una risposta di “Sistema” è a nostro avviso il modo migliore per anticipare i tempi, per non dover rincorrere per necessità il cambiamento, ma essere invece in prima linea insieme alle imprese».

In termini di numeri, il risultato dell’unione tra Foglaco e Lia Eurofidi è positivo sul territorio. I dati sullo scorso anno registrano al 30 novembre operazioni garantire per poco meno di 30 milioni di euro a favore di 207 imprese, il 20% dei volumi complessivamente perfezionati da Asconfidi Lombardia.

«Questo accordo con Fogalco e Lia Eurofidi, oltre ad agevolare l’accesso al credito e ad arricchire l’offerta dei servizi finanziari a disposizione delle numerose piccole e medie imprese associate, vuol essere anche l’occasione per mettere a fattor comune le rispettive esperienze, agevolando le imprese bergamasche nell’accesso al credito, condizione sostanziale per cogliere le opportunità offerte dai timidi segnali di ripresa del mercato», afferma Alberto Capitanio, presidente Cdo Bergamo.


Lovere, nuovo consiglio direttivo per la Pro Loco

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Cambia la guida della Nuova Pro Loco di Lovere. Luciano Arrighetti passa il timone a Renato Spelgatti, 49 anni di Lovere, sposato con tre figli. Le elezioni del nuovo direttivo si sono svolte martedì 26 gennaio scorso. In consiglio ci sono volti nuovi, ma anche alcuni nomi conosciuti, a partire dall’ex presidente Arrighetti e dallo stesso Spelgatti. Tra le conferme ci sono anche Fabrizio Delvecchio (vicepresidente), Eleonora dell’Anna (segretaria) e Tarcisia Zenti. Mentre i nuovi arrivi sono: Giulia Conti, Federico Delvecchio, Andrea Molendi, Stefano Moretti, Francesca Pedrinola e Erica Spadari.
«Nel nuovo direttivo ci sono molte persone nuove che facevano parte del gruppo giovani e che ci hanno aiutato molto negli ultimi anni. Credo che la loro presenza porterà brio e nuove idee» dice il neopresidente Spelgatti -. E rispetto al programma il neopresidente anticipa: «Tra pochi giorni ci incontreremo per stilare le iniziative per l’anno prossimo. Per certo torneranno la manifestazione “Mangi in piazza” promossa con i commercianti in autunno, e il Palo dei Rioni, che vogliamo consolidare con nuove gare per coinvolgere di più il paese. Oltre agli appuntamenti più goderecci vogliamo portare qualcosa di nuovo che porti a Lovere più persone. Cercheremo di coprire tutti i mesi dell’anno, in modo da dare un’offerta turistica». «Chi mi ha preceduto ha fatto un ottimo lavoro – aggiunge -. Il nuovo direttivo crea un giusto mix tra chi ha più esperienze e i giovani. Ci sono le premesse per fare bene anche in futuro».

 

 


Sovere, la cena solidale si gusta al buio

cena al buioPer scoprire il gusto del cibo in modo diverso e avvicinare il mondo delle persone non vedenti, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, associazione Genitoriacca e A.S.D. Omero Bergamo propongono una cena al buio.

L’appuntamento è in programma sabato 6 febbraio alle ore 19.30, nei locali della scuola materna di Sovere, in via San Gregorio e si svolgerà in una sala completamente oscurata.

Il menù sarà servito da persone non vedenti. Un breve e intenso percorso in cui si imparerà a toccare per conoscere, ad ascoltare per capire, a gustare il cibo per riconoscerne i sapori, a vedere nelle proprie difficoltà, le potenzialità dell’ “altro”. Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto all’associazione ASD-Omero Bergamo e all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Per informazioni 347 3326774.


Ex Gres, un masterplan per disegnare il futuro dell’area

firma protocollo gresUn accordo per dare una nuova identità all’area ex Gres, tra Sorisole e Ponteranica, un sito produttivo adibito fino a pochi anni fa alla realizzazione di condotte in gres ceramico e ancora di proprietà della società Ing. Sala Spa. A sottoscriverlo, nella sede del Parco dei Colli di Bergamo, l’azienda rappresentata da Carlo Barabani, il Parco nella persona del presidente Oscar Locatelli e i sindaci dei Comuni di Sorisole Stefano Vivi, e Ponteranica Alberto Nevola. Scopo del Master Plan è indicare soluzioni sostenibili per una rigenerazione urbana dell’area con standard innovativi in campo energetico, tecnico e ambientale, al fine di riconsegnare alla comunità uno spazio importante di sviluppo all’insegna di qualità, sicurezza e fruibilità, e riduzione del consumo di suolo così come previsto anche dalla Legge Regionale n.31 del 28-11-2014. L’area in questione potrà assumere diverse funzioni: residenziale, produttiva (privilegiando il campo dell’innovazione tecnologica ed energetica), artigianale, servizi (sociali, socio-sanitari, sportivi, ricreativi), terziario, ricettiva e commerciale, privilegiando le medie e piccole attività commerciali. La società Ing. Sala si impegna a redigere un Master Plan a proprie spese e in accordo con le linee guida indicate dal protocollo di intesa, che ha validità di 10 anni. La prima stesura del piano dovrà essere sottoposta all’attenzione delle amministrazioni pubbliche entro i prossimi 6 mesi, in modo da attivare un percorso di verifica dei contenuti e delle proposte e di favorire un confronto attivo con la cittadinanza e gli altri enti locali.

Il Master Plan sarà a disposizione dalle realtà amministrative coinvolte e potrà costituire un riferimento per la redazione dei successivi strumenti urbanistici. La fase di redazione e approvazione dovrà indicativamente avere una durata temporale non superiore a 18 mesi. Il protocollo costituisce, quindi, la fase preliminare di un più articolato procedimento urbanistico di riqualificazione del sito, che potrà avvenire anche in lotti funzionali e con tempistiche diverse. Riconsegnare al territorio un’area come l’ex sito produttivo del Gres significa riqualificare edifici e infrastrutture, dando una nuova missione agli immobili esistenti e sostituendo quelli giunti al termine del loro ciclo di vita o che non utilizzano appieno le potenzialità del suolo occupato, anche utilizzando materiali innovativi per costruzioni sostenibili, aree di pubblica utilità e spazi ludico-ricreativi (piste ciclabili, parchi giochi, spazi di aggregazione). Non si tratta soltanto di una pratica urbanistica, ma di una strategia complessiva per uno sviluppo dell’area, che avrà come pilastri la sostenibilità economica e quella ambientale, grazie al “consumo zero” di suolo e alla rigenerazione dei luoghi come punto di partenza per modificarne l’assetto edilizio e ambientale. Come per ogni strategia di sostenibilità, anche il Master Plan che verrà redatto a seguito

di questo Protocollo d’intesa, ruota attorno ai tre pilastri dello sviluppo economico, della salvaguardia ambientale e dello sviluppo sociale, trovando un punto di equilibrio tra i bisogni della collettività e le esigenze del mercato, ricercando una sostenibilità ambientale, tecnica ed economica che sia autopropulsiva delle trasformazioni attese attraverso una progettualità in cui la qualità urbana e ambientale, l’innovazione, la mobilità e l’attrattività sociale e culturale diventano paradigmi imprescindibili.


In classe A a canone moderato, a Colognola il volto nuovo del social housing

(foto Paolo Stroppa)

 

Alloggi di qualità superiore a canone moderato. Anche a Bergamo arriva questo nuovo modo di abitare in affitto, già affermato in grandi città italiane come Milano e in diffusione su tutto il territorio nazionale. Succede a Colognola, in via Rampinelli, con Welhome Bergamo, un intervento di social housing composto da 59 appartamenti inaugurato sul territorio bergamasco dal Fondo Immobiliare di Lombardia – Comparto Uno gestito da Investire SGR SpA (FIL Uno). FIL Uno è nato nel 2006 dalla collaborazione tra istituzioni pubbliche e private con Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Cassa Depositi e Prestiti e altri investitori istituzionali per fronteggiare il crescente disagio abitativo in Lombardia e si è sviluppato come la principale piattaforma regionale del Sistema Integrato dei Fondi di social housing (SIF).

Ad oggi sono disponibili 4 monolocali (appartamento tipo mq. 43, canone mensile € 335), 39 bilocali (appartamento tipo mq. 65, canone mensile € 450), 16 trilocali (appartamento tipo mq. 90, canone mensile €. 570), tutti offerti in locazione ad un canone moderato inferiore a quello di libero mercato. Ogni appartamento è caratterizzato da finiture di pregio, dotato di un terrazzo abitabile, box privato e certificazione energetica in classe A.

L’elevato isolamento termo-acustico e l’impianto di riscaldamento autonomo a pavimento, alimentato tramite pompa di calore collegata all’impianto geotermico e all’impianto fotovoltaico, consente il contenimento delle spese di riscaldamento. Per la sua posizione strategica, la qualità degli appartamenti, l’attenzione all’ambiente con cui gli edifici sono stati pensati e la formula di locazione a canone moderato, Welhome Bergamo si presenta come particolarmente adatto a giovani, famiglie, professionisti emergenti, ragazzi che vogliono rendersi indipendenti, single che conducono una vita dinamica e tutti coloro che desiderano una casa nuova, efficiente, comoda, con ogni servizio a portata di mano.

«Con l’intervento in via Rampinelli, l’Amministrazione ha voluto promuovere politiche di housing finalizzate ad incrementare la disponibilità di alloggi in città a canoni inferiori a quelli di libero mercato – ha evidenziato Francesco Valesini, assessore alla Riqualificazione urbana, edilizia pubblica e privata e patrimonio immobiliare del Comune di Bergamo -. Tutto ciò è stato possibile coniugando gli interessi della collettività a sostegno di politiche abitative virtuose, alla necessità, sempre più sentita, di mettere a disposizione, per questo scopo, uno stock di invenduto oggi del tutto inutilizzato. La collaborazione tra i diversi soggetti, pubblici e privati, e la volontà di raggiungere obiettivi comuni, sono elementi indispensabili che ci auguriamo possano portare presto, anche in altri casi analoghi, identici risultati».

L’assegnazione degli appartamenti di Welhome Bergamo è curata da Fondazione Casa Amica, ente no profit particolarmente attento alle esigenze abitative delle famiglie e promotore dello sviluppo di iniziative di social housing, in partnership con il Comune di Bergamo.

Gli interessati all’assegnazione degli appartamenti in locazione a canone moderato devono verificare di possedere i requisiti personali e di reddito definiti da Regione Lombardia. Tra questi vanno considerati la residenza in Lombardia da almeno 5 anni, non essere proprietario di immobili adeguati alle esigenze familiari, avere una fonte di reddito adeguata a sostenere le spese di locazione. L’assegnazione degli appartamenti avviene tramite presentazione di apposita domanda presso gli uffici di Casa Amica. È possibile inoltrare la domanda direttamente dal sito www.welhomebergamo.it dove si possono trovare maggiori dettagli nel testo dell’avviso pubblico.


Manutenzione delle Mura venete, arrivano 310mila euro dalla Fondazione Cariplo

Mura veneteDalla Fondazione Cariplo arrivano 310mila euro per la manutenzione e la valorizzazione delle Mura Veneziane: un’altra notizia importante per la cinta muraria di Bergamo, a pochissimi giorni della consegna ufficiale della candidatura a patrimonio dell’umanità dei sistemi difensivi veneziani tra XV e XVII secolo negli uffici Unesco di Parigi. Il Comune di Bergamo ha partecipato al bando “Buone Prassi di Conservazione del Patrimonio”, con il Progetto “Le Mura Veneziane di Bergamo: 5 km di paesaggio lapideo da curare e mantenere in buona salute”, un piano triennale (cofinanziato dallo stesso Comune con uno stanziamento di ulteriori 200mila euro) per la manutenzione della cinta muraria di Bergamo Alta e per governare i processi di degrado garantendone comunque la piena fruibilità. Il progetto è frutto di un partenariato che vede il Comune di Bergamo come capofila in sinergia con l’Università di Bergamo (Dipartimento di Ingegneria-Laboratorio di Rilievo e Analisi del Costruito) e l’Associazione Orobicambiente. Il lavoro alla base del progetto è iniziato con la firma nel marzo scorso di una convenzione con il Demanio (proprietario della gran parte delle Mura Venete) e l’associazione Orobicambiente Onlus per l’esecuzione periodica delle sole opere di rimozione della vegetazione infestante (sulla base di un progetto già approvato dalla competente Soprintendenza): proprio la convenzione conferisce titolo al Comune di Bergamo di partecipare a bandi per la manutenzione e valorizzazione delle Mura Venete.

Il Comune ha così avviato un lavoro di regia sul territorio intorno alle Mura veneziane, lavoro che ha accompagnato il processo di candidatura Unesco dei sistemi difensivi veneziani tra il XV e il XVII secolo: il piano prevede infatti il coinvolgimento delle associazioni Terre di San Marco e Italia Nostra per le azioni di sensibilizzazione e partecipazione attiva dei cittadini, ma anche della Fondazione Bergamo nella Storia per azioni di divulgazione storica e scientifica. “La definizione di un programma di manutenzione sostenibile, – dichiara Leyla Ciagà, assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo – concepito come un processo di cura quotidiana dei diversi elementi architettonici che costituiscono il “paesaggio di pietra” delle Mura Veneziane, appare ora necessario non solo per far fronte alla sempre maggiore scarsità di risorse, ma anche per rafforzare una rete di soggetti e competenze che possano agire in sinergia intorno a un bene che rappresenta uno dei più importanti elementi identitari per la città di Bergamo”.  Sono previste tre diverse fasi, con la definizione di un Piano della conoscenza con ispezioni dirette in loco e sistematiche indagini cognitive (con monitoraggio periodico sullo stato di conservazione e rilievi 3D con scanner laser e droni), la realizzazione di un Piano delle opere con individuazione per ogni architettura della priorità d’intervento, della tempistica e dei costi di interventi manutentivi e infine il proseguimento del lavoro svolto con l’Associazione Orobicambiente attraverso un Piano di Condivisione.

Per quanto riguarda le superfici murarie, gli interventi manutentivi urgenti riguardano il taglio e la rimozione della vegetazione infestante (da attuare mediante attrezzature speciali anche di tipo alpinistico); mentre le opere di conservazione riguardano la pulizia e la sistemazione dei giunti di malta (sempre da attuare mediante attrezzature speciali al fine di evitare eventuali ponteggi); gli interventi di consolidamento riguardano il rifacimento dei parapetti danneggiati. “Si tratta della prima opera pubblica concreta che mettiamo a disposizione del piano di gestione del Progetto Unesco, – sottolinea il consigliere delegato al progetto Unesco Roberto Amaddeo – che ci chiede come prima cosa la manutenzione e l’integrità del bene. Ricevere questi fondi subito dopo la consegna della candidatura a Parigi dimostra che ci siamo mossi con i tempi giusti per poter rendere concrete le azioni che accompagneranno la candidatura bergamasca e che anche le Fondazioni riconoscono l’importanza di questo progetto.”

 

 


Ryanair, cinque nuove rotte dall’aeroporto di Orio

Ryanair Ryanair ha lanciato oggi la più ampia programmazione di sempre per l’inverno (2016) da Milano, con 9 nuove rotte per Amburgo, Bruxelles, Catania, Danzica, Gran Canaria, Norimberga, Praga, Sofia e Timisoara, nuovi collegamenti invernali per Bristol e Santiago, e più voli per Bucarest, Lanzarote, Madrid, Malaga, Manchester, Vilnius e Varsavia, che permetteranno di trasportare oltre 10,5 milioni di clienti all’anno e sosterranno circa 8.000 posti di lavoro presso gli aeroporti di Orio e Malpensa. Da Bergamo saranno 5 le nuove rotte: Amburgo (frequenza giornaliera), Norimberga (giornaliera), Praga (giornaliera), Timisoara (5 frequenze a settimana) e Danzica (3 a settimana). In più si aggiungono 2 nuove rotte invernali (che proseguono dall’estate) per Bristol (3 a settimana) e Santiago (2 a settimana). Crescono i voli per Madrid (3 al giorno), Varsavia (1 al giorno), Manchester (9 a settimana), Vilnius (5 a settimana), Lanzarote (3 a settimana) e Malaga (3 a settimana).  Ryanair ha avvertito del danno che l’aumento delle tasse municipali avrà negli aeroporti regionali italiani, che perderanno non solo rotte e traffico, ma anche i visitatori alto spendenti che Ryanair porta in queste regioni, oltre ai posti di lavoro ancillari creati e sostenuti dal turismo. Ryanair ha sollecitato il Governo Italiano affinché elimini questa tassazione dannosa, così come hanno fatto i governi di Belgio, Irlanda e Paesi Bassi con tasse simili. “Siamo lieti di lanciare la nostra programmazione invernale – ha dichiarato David O’Brien, Chief Commercial Officer di Ryanair – che permetterà di trasportare oltre 10,5 milioni di clienti all’anno e sostenere circa 8.000 posti di lavoro presso gli Aeroporti di Milano Bergamo e Milano Malpensa. Per festeggiare il lancio della nostra programmazione invernale 2016 stiamo mettendo in vendita 100.000 posti sul nostro network europeo a tariffe che partono da soli 19,99 euro, disponibili per la prenotazione entro la mezzanotte di giovedì (4 febbraio). Poiché i posti a questi prezzi incredibilmente bassi andranno a ruba velocemente, invitiamo i passeggeri ad accedere subito a www.ryanair.com per evitare di perderli”.


Ma si potrà combattere lo smog spegnendo stufe e caminetti?

caminoChe la situazione bergamasca sia tragica, può essere: che non sia seria è del tutto fuori discussione. Ci sono mille e mille modi di affrontare un problema, ma quello adottato in questi giorni a Bergamo per cercare di tamponare l’emergenza inquinamento sembra lo stralcio di un copione dei Monty Python. Lo scrive benissimo il valoroso Isaia Invernizzi su Bergamonews: la situazione è paradossale. Lo Stato incentiva l’utilizzo di caminetti e stufe a pellets e, qui da noi, quei medesimi strumenti incentivati sono additati al pubblico ludibrio come principali responsabili dell’inquinamento e messi all’indice. Adesso, tutto si può dire e fare: per carità, siamo in un paese libero. Ma veramente qualcuno può pensare che i picchi allarmanti di PM 10 e, soprattutto, di PM 2.5, che da settimane turbano i sonni della comunità orobica, siano colpa di caminetti e stufe a legna? Davvero qualcuno può sostenere, senza mettersi a ridere, che, tra caldaie obsolete, uffici pubblici con climi da sauna, camion ed automobili a gogo, impianti industriali e via discorrendo, l’inquinamento dipenda dalla legna dei caminetti? E perché non dalle deiezioni canine o dal meteorismo degli obesi, stupidaggine per stupidaggine?

Se la sanzione, poi, è partita dai dati raccolti dalla centralina di via Garibaldi, o la centralina ha un comportamento socialmente pericoloso oppure chi ha elaborato i dati dovrebbe rivedere i propri parametri: quante credete che siano le persone che, in centro città, possiedono un caminetto? E, di questi, quanti lo tengono acceso notte e dì e ci riscaldano la casa? Mi viene in mente il mio amico Giovanni, che ha speso una valanga di soldi per una stufa ipertecnologica a massima resa, ha speso anche di più per trasformare la propria abitazione in una casa ad impatto ambientale prossimo allo zero, coibentata ed isolata e, adesso che potrebbe godersi i frutti dei suoi investimenti ecologici e della sua coscienza naturalistica, si vede indicare al volgo come “Giovanni l’Inquinatore”. Senza contare che il suo gioiello ad alta tecnologia dovrà rimanere desolatamente spento, propter legem. Andiamo, signori pubblici amministratori, almeno stavolta evitate di fare i Robespierre col collo degli altri: anche un canbarbone potrebbe dirvi che nessuno – dicasi nessuno – si berrà mai la storiella della necessità e dell’efficacia di un provvedimento di emergenza come questo. Anzi, diciamocelo bello chiaro: questo è un pannicello caldo, una pochade nata per dare qualcosa in pasto al popolaccio che chiede pane.

Siccome nessuno di voi ha la minima idea di cosa fare per arginare il fenomeno delle polveri sottili, giacché nessuno ci aveva pensato per tempo, tanto che siete andati avanti a sperare nella pioggia, come quei fessi che leggono i meteo su Facebook ed aspettano da anni la nevicata del secolo, adesso provate a metterci delle pezze che, come si dice in Veneto, sono peggio del buco. Perché che gli amministratori possano essere incompetenti, imprevidenti, inefficienti, ci può anche stare, e ci siamo abituati: ma, che ti prendano anche per i fondelli, ecco, quello ci sta un tantino meno! Volete essere draconiani: draconiani davvero? Andate a controllare le temperature negli uffici, nelle scuole, nei locali: mandate in giro frotte di controllori per le caldaie, bloccate le auto euro 3. Questo non rappresenterà certamente la soluzione ad un problema che necessiterebbe di ben altri strumenti e di ben altre sinapsi: ma, perlomeno, darete ai vostri concittadini la sensazione che qualcosa si faccia e vada nella direzione giusta. Poi, superata questa emergenza, non tornatevene a sonnecchiare, in attesa di un altro inverno con nuovi picchi di polveri sottili, nuove emergenze e nuove bischerate emergenziali: progettate un piano anti-inquinamento, basato sulle famose ciclabili, sul trasporto pubblico, sull’elettrico, sul rinnovamento del parco caldaie, su controlli severi. E, vedrete che, anche senza provvidenziali uragani o bora di levante, un pochino alla volta si tornerà a respirare.

Ma ve le devo dire io queste cose? Non potevate arrivarci da soli, o sacri rappresentanti della volontà popolare? Vi do un consiglio gratuito, e non c’è neppure bisogno di ringraziarmi: lo faccio volentieri. Dato che l’unica cosa che pare interessare ai politicanti è la garanzia di essere rieletti a fine mandato e di tenere le chiappe ben appoggiate sopra la poltrona, vi suggerisco, in quest’ottica, di cambiare strategia: la gente è un tantinello stufa di proclami e promesse cui non fa mai seguito niente. E, se va avanti così, la vostra poltrona prenderà la via dell’esilio. Quindi se non volete darvi una svegliata per amore dei vostri amministrati, datevela per amore vostro: vostro di voi, intendo, e delle vostre poltroncine. Perché si può pure scherzare sull’inquinamento e sugli inquinatori, se sei un povero Cimmino qualsiasi e scrivi articoletti tra il serio ed il faceto: ma, credetemi, a fare dell’umorismo sui polmoni della gente, se si è dei politici, va a finire che, politicamente, si rischia grosso. Se, tra un provvedimento di proibizione dell’uso dei fiammiferi svedesi e una censura alle biciclette pieghevoli vi rimane un attimo di tempo, rifletteteci….


Co.Mark, Lentsch cede il 70% alla Tecnoinvestimenti

Massimo Lentsch e Stefania Frattolillo fondatori di Co.Mark, società bergamasca specializzata nell’erogazione di servizi di marketing internazionale, hanno firmato la cessione della maggioranza (70%) del gruppo a favore di Tecnoinvestimenti (società partecipata da Tecnoholding, finanziaria collegata alle principali Camere di Commercio Italiane) leader in Italia nei servizi di Digital Trust e tra i principali operatori nei servizi di Credit Information & Management. Per Lentsch “la scelta di una società come Tecnoinvestimenti rappresenta un ulteriore ampliamento degli orizzonti di intervento. Co.Mark oggi è una realtà troppo complessa per essere lasciata ad una gestione familiare – aggiunge Lentsch – avevamo bisogno di un’alleanza forte, che garantissse un futuro di crescita alla società e ai professionisti che ne fanno parte”. Tecnoinvestimenti è una società che vuole crescere e che da oggi, grazie al know-how di Co.Mark, si amplia con una Business Unit dedicata all’internazionalizzazione. Inoltre la partecipazione di Tecnoinvestimenti in importanti società, consentirà a Co.Mark di sviluppare nuove sinergie per supportare con sempre maggior efficacia le Pmi italiane nella crescita sui mercati mondiali”. Co.Mark, nata nel marzo del ’98 è diventata in Italia un gruppo leader nei servizi per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese attraverso l’innovativa formula del Temporary Export Specialist®, raggiungendo un fatturato annuo di 16 milioni di euro. “Il management Co.Mark – conclude Lentsch – forte della sua esperienza, continuerà a governare con energia, dedizione e grande credo questa società, con l’obiettivo di proseguire un entusiasmante processo di crescita”.


Ubi, gli azionisti bergamaschi fanno squadra e lanciano il “Patto dei Mille”

A seguito della delibera di trasformazione da società cooperativa per azioni in società per azioni, alcuni azionisti di Ubi Banca hanno deciso di assumere un’iniziativa comune sulla scorta della tradizione del credito popolare e nella prospettiva di salvaguardare i principi ispiratori che hanno caratterizzato l’attività della Banca Popolare di Bergamo nella valorizzazione delle risorse del territorio di riferimento. A tal fine, lo scorso 27 gennaio, è stato stipulato un patto parasociale denominato “Patto dei Mille”  che disciplina la preventiva consultazione tra i titolari delle azioni sindacate, l’esercizio del diritto di voto attribuito alle azioni sindacate e alcuni limiti alla circolazione di queste ultime. Il Patto dei Mille ha carattere aperto, così da consentire l’adesione di altri azionisti di UBI Banca che ne condividano le ragioni costitutive. Al 1° febbraio 2016 hanno aderito al Patto dei Mille n. 65 azionisti, che hanno complessivamente vincolato n. 20.500.412 azioni ordinarie, pari al 2,273% del totale dei diritti di voto rappresentativi del capitale sociale di UBI Banca. A guidare il patto sarà Emilio Zanetti, già presidente della Banca Popolare di Bergamo e del Consiglio di gestione di Ubi. Tra i nomi presenti nel patto figurano Alberto Bombassei (Brembo), la famiglia Zanetti, Pesenti (Italcementi), Roberto Sestini (Siad), Antonio Percassi, Domenico Bosatelli (Gewiss), Angelo Radici (RadiciGroup), Miro Radici e Alberto Barcella (B.M. Industria Bergamasca Mobili). Il patto ha definito anche un consiglio direttivo composto da  Angelo Radici, Roberto Sestini e Matteo Tiraboschi (vicepresidente di Brembo).