Dipinto alle autolinee, svelato il quiz

L’opera che nel giro di qualche giorno – precisamente dal 24 al 28 giugno – ha preso forma sulla parete del nuovo parcheggio alla stazione autolinee di Bergamo racchiudeva anche un gioco per gli appassionati di arte che ora è stato svelato.

Francisco Bosoletti - autolinee Beatrice Presti Tasca - Giacomo Trécourt

Mentre il giovane street artist argentino Francisco Bosoletti era al lavoro sulla maxi superficie dell’edificio di 10×7 metri è stato chiesto infatti di individuare il nome dell’opera presente all’Accademia Carrara dalla quale ha preso ispirazione. Ebbene, si tratta del Ritratto di Beatrice (Bice) Presti Tasca di Giacomo Trécourt che l’artista ha rielaborato secondo la propria poetica.

Nel concorso si sono cimenti una cinquantina di appassionati. Tre hanno formulato la risposta corretta e riceveranno premi “d’arte”.

Il dipinto di Bosoletti rientra nel progetto Pigmenti 2.0 che (nell’ambito del più ampio programma triennale Oltrevisioni finanziato dalla Fondazione Cariplo e con capofila l’assessorato alle Poliche Giovanili del Comune di Bergamo), ha come obiettivo realizzare tre interventi di arte pubblica che diano visibilità ad altrettante istituzioni culturali della città.

Nell’anno della riapertura, il primo omaggio non poteva che essere all’Accademia Carrara. La volontà dell’intervento è portare la ricchezza artistica della pinacoteca al di fuori delle sue mura attraverso una rielaborazione che è quella che idealmente ogni visitatore di musei fa: fare il quadro proprio e portarlo con sé sotto forma di immagine, sentimento, ispirazione.


Svolta storica per l’edilizia bergamasca: Edilcassa e Cassa Edile verso l’unificazione

E’ stato firmato oggi nella sede di Ance Bergamo uno storico accordo tra le rappresentanze imprenditoriali industriali e artigiane e le parti sindacali provinciali del settore delle costruzioni che sancisce l’avvio del processo di unificazione degli enti bilaterali edili dell’industria e dell’artigianato di Bergamo: la forte collaborazione in atto tra i due sistemi giunge così ad una ulteriore svolta, nell’ottica della realizzazione di un unico sistema edile bergamasco. Protagonisti di questa iniziativa Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance), Confartigianato Bergamo, Cna Federazione Artigiani e Lia Claai con Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil che siglano un documento in cui si dà inizio al percorso di unificazione di Cassa Edile ed Edilcassa che confluiranno in un unico Ente Bilaterale e, completando l’esperienza attuata con lo SFE, realizzando una unificazione delle realtà che si occupano di formazione e sicurezza.

Erano presenti: per ANCE Bergamo il Presidente Ottorino Bettineschi, per l’Associazione Artigiani Confartigianato Bergamo il Presidente Angelo Carrara, per la Cna Bergamo la presidente Maria Teresa Azzola, per la Lia il presidente Marco Amigoni, per Feneal-Uil Bergamo il segretario Giuseppe Mancin, per la Filca-Cisl Bergamo il segretario Danilo Mazzola e per la Fillea-Cgil Bergamo il segretario Angelo Chiari. Gli Enti Bilaterali della nostra Provincia costituiscono un esempio e un vanto nel panorama nazionale, avendo realmente contribuito al progresso di tutta la filiera delle costruzioni offrendo assistenza alle imprese ed ai lavoratori, cultura della sicurezza, formazione e addestramento.

Proprio da Bergamo può ripartire un’edilizia innovativa – esempio per tutto il Paese – guidata dai principi della sostenibilità ambientale, sociale, economica, finanziaria e culturale. La crisi ha dimostrato che senza innovazione, qualità dei prodotti, dei processi e delle risorse si perde; l’ambito della formazione acquista così un valore decisivo per sostenere e sviluppare cultura e professionalità. A queste sfide è possibile rispondere solo con una bilateralità rinnovata che possa fare leva su una unità di intenti e progetti.

La strada è tracciata: i temi chiave condivisi da tutte le parti che si dovranno affrontare sono la rigenerazione urbana, la crescita della qualità e della sicurezza del territorio, le prestazioni del costruito, per una più alta vivibilità dei residenti ed attrattività turistica, il contrasto al dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio, cosi come l’efficientamento delle infrastrutture. In questo contesto mutato le parti sociali individuano proprio nel sistema bilaterale edile lo strumento strategico per il rilancio di questa “nuova edilizia” e per l’attuazione di innovative politiche del lavoro, che possano rispondere alle nuove esigenze delle imprese e dei lavoratori ed essere ancora strumento di presidio all’applicazione delle norme e della contrattazione collettiva.

Le parti sono altresì consapevoli che esistono due storie da integrare e non disperdere all’interno di una nuova esperienza unitaria: la volontà di tutti i convenuti è quella di valorizzare le esperienze positive pregresse.

Nei prossimi giorni prenderanno avvio i lavori di una commissione tecnica incaricata di procedere all’individuazione di una governance unitaria, alla riorganizzazione delle strutture ed alla stesura dello statuto.


Poste, aperture a singhiozzo tra valli e città

PosteAnche quest’anno il funzionamento degli uffici postali durante il periodo estivo sarà a singhiozzo. Per i prossimi due mesi, infatti, in provincia di Bergamo saranno 17 gli uffici a chiudere il pomeriggio, mentre, a partire dal prossimo 7 agosto, saranno in 25 a essere chiusi per tutta la giornata, anche se non in maniera continuativa.

A pagare il prezzo più alto saranno la provincia e, in misura maggiore, i piccoli centri, anche se, di fatto, l’estate 2015 produrrà minori tagli sui turni rispetto all’anno scorso: sono in totale 465 mezze giornate (235 a luglio, 230 a agosto) e 86 giornate intere a agosto (però in 18 casi si tratta della vigilia di Ferragosto). Nelle chiusure totali, la scure più affilata si è abbassata sugli uffici di Berbenno e Cividino di Castelli Calepio. A Berbenno l’orario estivo è iniziato in questi giorni e produrrà alcune serrate infrasettimanali. A luglio non si segnalano chiusure, che invece riprenderanno ad agosto, con ben 10 giorni senza ufficio postale funzionante. A Cividino, invece, la chiusura è prevista solo a agosto, per 8 giorni non consecutivi. In città, le filiali si alterneranno nelle chiusure. Bergamo centro, Bergamo 2 e Bergamo 7 osserveranno “riposi” pomeridiani tra luglio e agosto, mentre gli uffici 4, 5, 6, 9, 12, 13 e 14 si alterneranno nelle chiusure totali dal 7 al 26 agosto.

“A differenza del passato l’azienda per quest’anno ha attivato in Lombardia un massiccio piano di razionalizzazione degli orari estivi negli uffici postali che vede per i mesi di luglio ed agosto la quasi totale soppressione dei turni pomeridiani in molti degli uffici aperti di pomeriggio (circa 200) e la chiusura a giorni alterni per circa 400 uffici a turno unico – ha commentato Giuseppe Marinaccio, responsabile di Cisl Poste Lombardia -. Questo dimostra che siamo solo all’inizio di un piano di forte ridimensionamento della rete degli uffici e dei servizi postali in Lombardia”.


Bergamo, ampliati gli orari estivi degli sportelli demografici

Gli sportelli dei servizi demografici e anagrafici del Comune di Bergamo rimarranno aperti per tutto il periodo estivo, garantendo una continuità di servizio anche nel mese di agosto. L’orario estivo  è in vigore da lunedì 29 giugno a sabato 12 settembre 2015.

Allo sportello Polifuzionale di Palazzo Uffici in piazza Matteotti, carte d’identità, certificati, atti notori e autentiche potranno essere richiesti e ritirati dalle 8.30 alle 15.45 tutti i giorni dal lunedì al venerdì, mentre negli anni precedenti gli sportelli chiudevano alle ore 13 tre giorni a settimana su cinque.

Rimangono aperte un mattino a settimana anche le sedi decentrate di Largo Roentgen e del Lazzaretto, rispettivamente il lunedì e il sabato dalle ore 8.30 alle 12.30. Anche in questo caso si tratta di una novità rispetto agli anni passati, quando nel mese di agosto venivano chiusi tutti gli sportelli decentrati.

«Abbiamo deciso di garantire i servizi ai cittadini durante tutto l’arco dell’estate – spiega l’Assessore ai servizi demografici Giacomo Angeloni –, venendo incontro alle esigenze di coloro che rimangono in città durante i mesi di luglio e agosto, ma anche pensando ai bergamaschi che hanno bisogno di avere certificati o rinnovare i documenti in breve tempo proprio per poter partire per le ferie. Abbiamo voluto riconoscere il valore e l’utilità degli sportelli decentrati, evitandone del tutto la tradizionale chiusura estiva: in questo modo, i quartieri e le fasce più deboli che li abitano hanno possibilità di interfacciarsi anche in estate con un servizio comunale comodo e vicino».

Comune di Bergamo - orari estivi 2015 sportelli servizi demografici


Brivio (Coldiretti): “Non ci faranno mangiare la polvere”

latteNon passeranno! Anche gli agricoltori di Coldiretti Bergamo sono pronti a fare muro contro ogni tentativo di produrre i formaggi con la polvere, come vorrebbe l’Unione Europea, invece che con il latte come deve essere. “Se fino a oggi le manifestazioni che abbiamo organizzato al Brennero erano pacifiche, adesso siamo pronti a bloccare le frontiere se non verrà riconosciuta la distintività di ogni produzione nazionale e l’obbligo dell’origine” dice Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia dopo che Bruxelles ha definito contraria alla libera concorrenza la legge italiana che, già dal 1974, impone l’uso di solo latte per i formaggi in modo da tutelare i consumatori e l’alta qualità degli alimenti Made in Italy.

“Sembra quasi banale dire che per i formaggi ci vuole il latte – commenta Coldiretti – ma in ambito Ue sono bravissimi a complicare le cose semplici e a rovinare le cose buone. Permettere l’uso di polveri per i formaggi va contro gli interessi dei consumatori e dei produttori per fare un favore a qualche lobby industriale pronta a speculare anche su questo. Si tratta di una visione miope che non possiamo accettare, soprattutto qui in Lombardia dove produciamo il 40 per cento di tutto il latte italiano e dove le nostre stalle stanno resistendo con le unghie e con i denti contro il crollo delle quotazioni arrivate a 36 centesimi al litro. A Bruxelles con queste decisioni insensate giocano con la vita delle persone”.

“Questo è l’ennesimo tentativo di cancellare l’identità e la distintività produttiva dei nostri territori – sottolinea Alberto Brivio presidente di Coldiretti Bergamo – cercando di uniformare le produzioni non certificate imponendo un appiattimento verso il basso della qualità alimentare a danno di Paesi come l’Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare”.

“Ci appelliamo al ministro Martina – continua Brivio – che da buon bergamasco ben conosce l’eccellenza e la qualità della nostra produzione lattiera affinché il governo assuma finalmente una posizione decisa nei confronti di un’Europa assente in modo imbarazzante sui grandi temi ed emergenze sociali, ma fin troppo presente per non dire opprimente su questioni che, favorendo le grandi lobby agroindustriali, consente l’ennesimo inganno a svantaggio del consumatore”.

In Italia il 65% della popolazione, circa 31 milioni e mezzo di individui, consuma abitualmente latticini e formaggi e se il 25% va a Grana, il 58% punta su latte e formaggi freschi come mozzarelle, ricotte, caciotta, ma anche yogurt, proprio i prodotti più a rischio per quanto riguarda l’utilizzo di prodotti e semilavorati dall’estero. “E che, guarda caso, sarebbero anche gli stessi prodotti per i quali la UE vorrebbe imporci l’uso delle polveri – conclude Prandini – ma noi non ci piegheremo. Come il vino si fa con l’uva, per i formaggi ci vuole il latte. La polvere se la mangino loro”.


ATB, positivo il 2014. Ancora investimenti

Il Bilancio consolidato 2014 del Gruppo ATB – che comprende oltre alla Capogruppo ATB Mobilità, i risultati di ATB Servizi, Trasporti Bergamo Sud Ovest, ATB Consorzio, Nuovi Trasporti Lombardi, Tramvie Elettriche Bergamasche e Bergamo Parcheggi – chiude con un utile di competenza del pari a 1.925.347 milioni di euro. Il margine operativo lordo è pari a 6,3 milioni (erano 5,7 nel 2013) e di segno positivo risulta anche la differenza tra valore e costi della produzione con un risultato di 2,9 milioni di euro (2,3 nel 2013). Tutte le imprese partecipate, anche al di fuori dell’area di consolidamento, presentano risultati positivi, in miglioramento o in sostanziale pareggio.

Il valore della produzione sfiora i 40 milioni di euro, in crescita del 2,5% rispetto all’anno precedente e la situazione patrimoniale conferma la solidità della società che presenta, al 31 dicembre 2014, un patrimonio netto di oltre 55 milioni di euro. Il Gruppo ATB, che nel corso del 2014 ha rinnovato la flotta con l’acquisto di 21 nuovi autobus e la sostituzione integrale dei parcometri in città (130 nuovi), si appresta ad affrontare nel biennio 2015/2016, importanti investimenti sia nel campo del trasporto pubblico (nuovi sistemi di bigliettazione elettronica e di emissione a bordo dei biglietti, acquisto di nuovi autobus), sia nel campo dei servizi per la mobilità (infomobilità integrata, sistema di indirizzamento ai parcheggi, estensione del bike sharing, controllo delle Ztl con telecamere).

A tal fine, l’assemblea ha anche approvato il “Piano Programma 2015-2017” che comprende i principali investimenti nel triennio di ATB Mobilità. “I risultati positivi – annota Alessandro Redondi, presidente di ATB – ci consentiranno di proseguire nella politica degli investimenti e dello sviluppo dei servizi. Tutto ciò nonostante sia ancora incerto e in evoluzione il quadro normativo delle gare per l’affidamento dei servizi di Trasporto Pubblico, e in ulteriore calo le risorse (-3%) per l’anno 2015”. nuovi-bus-atb-631x354“Il bilancio di ATB Mobilità e quello consolidato di Gruppo – dichiara il direttore generale Gianbattista Scarfone – evidenziano, anche in un momento economico e normativo difficile, l’impegno nel garantire e migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini nel trasporto pubblico e per una mobilità sempre più moderna ed integrata”.


Lavoro, la ripresa c’è. “Ma a Bergamo non si vede”

lavoro-scintill.jpg“Non si vedeva da 36 mesi un saldo positivo tanto consistente nelle previsioni di assunzione del settore privato. Sono 83mila i posti di lavoro aggiuntivi che le imprese dell’industria e dei servizi intendono creare tra aprile e giugno 2015, 82mila dei quali destinati a lavoratori alle dipendenze. L’effetto Jobs Act si fa sentire nei programmi occupazionali delle imprese, corroborato però dal vento di ripresa che sta attraversando il sistema produttivo”. UnionCamere e Excelsior lodano l’operato del Governo Renzi e leggono i dati di una ripresa altrimenti difficile da intuire. Ma, sorpresa, Bergamo non partecipa alla festa. “Le uniche province nelle quali ancora alcune decine di posti di lavoro potrebbero andare persi – conclude infatti la nota Excelsior – sono quelle di Modena, Bergamo, Alessandria, Asti e Pavia”. “I dati sull’occupazione – dice Giacomo Meloni, segretario Cisl Bergamo – risentono della volatilità legata al mercato del lavoro e alla stagionalità tipica di alcuni settori come i servizi turistici e della ristorazione. Sono evidenti alcuni segnali incoraggianti che necessitano però di conferme e incrementi nel corso dei prossimi mesi, e nel primo periodo dell’anno il saldo complessivo tra nuove assunzioni e uscite in provincia di Bergamo è positivo. Purtroppo a fronte di un incremento delle assunzioni a tempo indeterminato, fa da contraltare il calo dell’apprendistato. Se possiamo affermare che in questa fase la parte più acuta della crisi e della perdita di posti di lavoro è terminata, non possiamo purtroppo con altrettanta certezza affermare che si sia avviata la fase della ripresa”.


Crisi Mazzucchelli, «aiuti ai lavoratori in tempi brevi»

Incontro Pd su Mazzucchelli - tavoloSeguiranno la vicenda da vicino a tutti i livelli istituzionali i parlamentari Pd Elena Carnevali, Antonio Misiani e Giovanni Sanga intervenuti sabato scorso ad un incontro con sindacati e lavoratori sulla crisi della Mazzucchelli, l’industria grafica di Seriate, di proprietà del gruppo Guido Veneziani Editore spa, che ha richiesto la cassa integrazione straordinaria gli oltre cento dipendenti e il preconcordato. Prevedono, in particolare, una interrogazione parlamentare sul caso specifico, si pongono l’obiettivo di accorciare i tempi tecnici per l’erogazione della cassa integrazione, monitoreranno le possibili prospettive di subentro affinché l’eventuale nuova proprietà dimostri competenze e credibilità nonché responsabilità sociale nei confronti del territorio.

Incontro Pd su Mazzucchelli - platea  Incontro Pd su Mazzucchelli - platea 2

L’incontro, promosso dal Pd di Seriate, ha visto la partecipazione anche dei rappresentanti sindacali Luca Legramanti della Cisl e Paolo Turani di Cgil, che hanno evidenziato le responsabilità del Gruppo Guido Veneziani nel depauperamento dell’azienda, nonostante le capacità produttive e le professionalità del personale, fino all’attuale crollo. La gravità della situazione potrebbe inoltre incidere sul funzionamento del parco macchine che non deve subire arresti di produzione prolungati.

Incontro Pd su Mazzucchelli - platea 3Stefania Pellicano, capogruppo consiliare PD di Seriate ha sottolineato il senso dell’incontro, volto ad accorciare le distanze tra i lavoratori e i parlamentari e ha informato che la questione sarà all’ordine del giorno in Consiglio comunale questa sera (lunedì 29 giugno). Il Gruppo consiliare PD ha presentato due emendamenti agli ordini del giorno affinché si giunga alla convocazione di un Consiglio comunale aperto a tutte le parti, si ponga la questione a livelli sovraccomunali, si agisca per tutelare in tempi brevi i dipendenti.


L’Ascom: “Resiste chi non deve pagare un affitto”

La crisi del commercio al dettaglio colpisce anche Calusco d’Adda. Il 10 per cento delle attività ha chiuso nell’ultimo anno, con un balzo del 7 per cento rispetto al periodo precedente. Soffrono i negozi di abbigliamento e scarpe. La causa principale è la domanda minore perché compressa dalla minore disponibilità economica e dalle spese sempre più elevate. “Le tasse pesano e il reddito è sempre più insufficiente, resiste chi non deve pagare l’affitto dell’immobile o si avvale di una gestione a carattere familiare – spiega Rosalba Ghirardi, responsabile della locale delegazione dell’ Ascom.

Anche i bar vanno incontro a difficoltà, come dimostrano i continui avvicendamenti di gestione. “Si fa presto ad avviare un locale – aggiunge Ghirardi – ma spesso non ci si rende conto delle spese che gravano su un esercizio pubblico. I nostri associati ci raccontano di avventori che per risparmiare si portano la brioche confezionata da casa o che ordinano due porzioni abbondanti per mangiare in tre”. A influire sono anche i cambiamenti nelle mode e nei costumi. Un tempo, il locale era il punto di ritrovo dei ragazzi che poi sceglievano cosa fare nella serata. Oggi si decide e ci si dà appuntamento grazie ai social network. Altra difficoltà per chi si mette in proprio è accedere ai finanziamenti. “Le banche non aiutano più come una volta, spesso per coprire un debito serve accenderne un altro e si innesca un circolo vizioso”- aggiunge la Ghirardi. I negozi di quartiere, frequentati in gran parte da anziani senza automobile, sono messi alle strette dalla concorrenza dei vicini centri commerciali. Fanno eccezione i veterani con una clientela consolidata e chi offre merce particolare, come i negozi di taglie forti. Al contrario, il bilancio in paese è positivo per gli esercenti delle tabaccherie/edicole che offrono la possibilità di giocare al lotto e alle slot machine. Tengono anche le attività legate al settore alimentare, in particolare le gelaterie. Le iniziative per rendere più vivo il paese provengono dal Distretto dell’attrattività dell’Isola che comprende 21 comuni. “Bisogna uscire dalla logica dei singoli paesi, la strategia è la condivisione dei progetti – è la filosofia di Roberto Ghidotti, che segue i Distretti per l’Ascom -. Su 15 piani finanziati dalla Regione, nove sono bergamaschi, il segnale che per uscire dalla crisi occorre un lavoro di squadra e qualità”.

 

 


Calusco / Più parcheggi e meno imposte per chi avvia un’attività. Ecco cosa chiedono i commercianti

Marco Carminati, foto e ottica, piazza San Rocco

 

Qual è la situazione del commercio a Calusco?

“Il commerciante ha la tendenza a piangersi addosso molto, ma è anche vero che si vivono le problematiche del territorio. Per esempio, se un’azienda chiude i battenti perché sposta la produzione in Romania, l’effetto è generale e la contrazione dei consumi si abbatte su tutti i settori”.

Come è cambiata la spesa per gli occhiali?

“Un tempo si acquistavano una volta ogni tre anni, oggi ogni quattro, il che si traduce in un meno 25% di guadagno rispetto al 2008-2010. Se la spesa variava un tempo dai 120 ai 200 euro per occhiale, oggi si è abbascarminatisata tra gli 80 ai 150 euro. Però è anche vero che è aumentato il numero di clienti che acquistano lenti che superano i 300 euro, dimostrazione che c’è ancora chi sta bene”.

L’Amministrazione comunale cosa potrebbe fare?

“A livello teorico molto, nella pratica però i trasferimenti di denaro dallo Stato sono stati tagliati e i Comuni non possono programmare più interventi”.

Cosa vorrebbe che facesse il sindaco?

“Esentare dalle tasse, per un determinato periodo di tempo, i nuovi esercizi per agevolare i giovani e chi ha perso il lavoro. Non servono le iniziative per animare il centro se i negozi non ci sono. Occorre creare dei centri commerciali naturali”.

 

 

 Fausto Airoldi, da 45 anni titolare della gioielleria in piazza San Rocco

 

faustoairoldiA pochi passi da lei c’è un’altra gioielleria che chiude, qual è lo stato di salute del settore legato al lusso?

“Pessimo. I brand stanno penalizzando il tessuto dei professionisti. Le scelte avvengono in base alle mode e alla pubblicità e a dettarle sono prevalentemente i grandi gruppi”.

Nessuno compra più basandosi solo sulla qualità del prodotto?

“Direi che è così. E poi oggi, con tutto quel che accade, si ha più paura di essere rapinati indossando preziosi e quindi gli acquisti ne risentono”.

Mariti e fidanzati non donano più diamanti alle compagne?

“Sono pochissimi. Sono più quelli che comprano nella catena con il negozio nel centro commerciale, nello spaccio orientale a basso mercato o che regalano il piercing. Questa è la cultura dominante che ha sovvertito i valori”.

 

Antonella Birriolo, Sjamm Gioielli, piazza San Rocco

 

birrioloCosa l’ha spinta a chiudere?

“Ho avviato il negozio trent’anni fa, ma oggi i costi e le tasse sono insostenibili per poter andare avanti. A questo va aggiunto il calo dei consumi legati al superfluo. La crisi ha colpito tutti, nel mio caso ancora di più. Non ho avuto altra scelta”.

Come si comportano i clienti?

“Comprano meno anche se si tratta di festeggiare una ricorrenza o un anniversario importante e chiedono forti sconti. Nel mese che ha preceduto la cessazione dell’attività, ho svenduto merce fino al 70 per cento. E c’’è chi ha preso ovviamente al voto queste offerte”.

 

 

Adriana Tasca, tabaccheria/ricevitoria, piazza San Rocco

 

tascaLe tabaccherie sono il settore che tiene bene, conferma la tendenza?

“Non proprio, la ripresa non si vede, c’è troppa gente senza lavoro. E poi questo è un settore stagionale. Non si gioca quando il tempo è bello e si può fare una passeggiata”.

Quali sono le pecche del paese?

“La mancanza di parcheggi per chi ha un’attività come la nostra di passaggio e le poche risorse nelle casse comunali. L’Amministrazione deve far fronte alle tante famiglie che si rivolgono ai suoi sportelli e agevolare la nascita di una nuova impresa passa in ultimo piano”.

Dunque, è il sistema da cambiare?

“Eccome. In questa Italia passa il messaggio che più sei disonesto più la fai franca, più sei corretto e più vieni bastonato se commetti un minimo errore. E poi un tempo si lavorava con coscienza, secondo un’etica del lavoro. Basti pensare che le infrastrutture fabbricate vent’anni fa reggono ancora. Oggi gli appalti durano pochi mesi, poi non si sa se si vedrà mai l’opera completata”.

 

 

Sasà Quagliarella, gelateria Ciro’s, piazza San Rocco

 

quagliarellaIl gelato è un piacere a cui nessuno rinuncia?

“Per fortuna. La gelateria artigianale è un investimento vantaggioso. Il nostro nemico è il tempo, per il resto se c’è il sole la nostra è un’attività tra le più floride. Avviata dal 2000, non abbiamo mai sentito una crisi dei consumi”.

Secondo lei, cosa potrebbe fare di più l’Amministrazione comunale?

“A noi piacerebbero i tavolini esterni, ma c’è tutta la trafila burocratica e le imposte da pagare”.

 

 

 

Carmela Fittipaldi, titolare della sartoria “L’isola del cucito”, piazza San Rocco

 

fittipaldiIn tempi di ristrettezze economiche conviene rammendare piuttosto che acquistare?

“E’ vero, per esempio a volte si tratta di aggiustare un capo perché si è perso peso o si è scucito”.

Come va l’attività?

“Si alternano i giorni con diverse richieste, altri dove non entra nessuno in negozio. Essendo sola, se un mese incasso poco non è un problema. Se avessi dei dipendenti sarebbe più complicato”.

Come si può essere competitivi?

“Mi arrangio realizzando prodotti artigianali come borse fatte a mano, abiti su misura, tende, tavaglie, accessori e bigiotteria. Oppure con le promozioni come un orlo in omaggio ogni dieci”.

 

 

Patrizia Previtali, edicolante, piazza San Rocco

 

La filiera dell’editoria in crisi ha travolto anche i giornalai. Come si reagisce?

“Vendendo anche altri prodotti legati all’infanzia e le lotterie, ma la gente gioca meno e le vincite sono di entità inferiore. Lo Stato non ci perde mai”.

Quale mestiere svolgeva prima?

“Ero un’operatrice ausiliaria in una casa di riposo. Quattordici anni fa ho avviato l’attività in proprio e devo dire che fino al 2005 si stava bene e si guadagnava. Oggi, se non fosse che non ho altra scelta, avrei già chiuso”.

Come è cambiato il volto del paese?

“Una volta era vivo, c’erano negozi di alimentari, intimo, tappezzeria, mobili, perfino un negozietto di prodotti tipici romeni. Oggi Calusco è spenta, molte attività hanno chiuso. Ci sono solo tante agenzie di lavoro interinale”.

Quali sono i “nemici” del commercio?

“Burocrazia e tasse. Nel 2001 pagavo ogni tre mesi 400 euro all’Inps, oggi 873 e non so se vedrò mai la pensione”.

Cosa chiederebbe al sindaco?

“I parcheggi, quantomeno per agevolare la sosta dei clienti. Ci ho provato, ma non mi sono venuti incontro”.