Consorzio di bonifica fa tappa all’Expo

Franco Gatti
Il presidente del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, Franco Gatti

Nuove modalità di riscossione diretta dei ruoli di contribuenza, per l’anno 2015, da parte del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca. Anche quest’anno, come lo scorso anno, non ci sarà un aumento degli importi dovuti dai contribuenti. Gli oneri di riscossione, infatti, sono stati assorbiti completamente dal Consorzio, che ha mantenuto invariati i costi per il 97% dei circa 300.000 contribuenti. Per il 2015, il cda ha deliberato di riscuotere i contributi consortili tramite mav bancario. La nuova modalità di pagamento rende possibile, per il contribuente che nel 2014 pagava i bollettini in posta, un’economia reale in quanto l’utilizzo del mav presso qualsiasi banca non comporta la corresponsione di ulteriori oneri. I contributi consortili nel 2015 dovranno essere versati attraverso una o più rate (in base all’importo dovuto) tramite mav bancario. Attraverso richiesta scritta al Consorzio è possibile anche ottenere dilazioni di pagamento fino al 30 settembre 2015. Dopo aver abbandonato nel 2013 Equitalia quale ente di riscossione, il Consorzio nel 2014 ha così riscontrato un abbattimento dei costi per i contribuenti e una relativa diminuzione degli oneri per la riscossione dei ruoli, confermata anche per il 2015. Oltre al tema della contribuenza consortile, nel corso della conferenza stampa è stata comunicata la presenza del Consorzio all’Expo, sabato 2 e domenica 10 maggio. L’ente sarà ospite all’interno del Padiglione Italia presso lo stand di Anbi (associazione nazionale che rappresenta i Consorzi di bonifica sul territorio nazionale) ed URBIM Lombardia (Unione Regionale Bonifiche Irrigazioni e Miglioramenti fondiari).tabella Consorzio di Bonifica

Il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, che quest’anno festeggia i 60 anni dalla fondazione, ad Expo presenterà il libro “Le fontane di Bergamo” (scaricabile anche in inglese dal sito www.cbbg.it), le attività svolte e il notiziario informativo, illustrando le opere di bonifica messe in atto sul proprio territorio di competenza. Per informazioni dettagliate riguardo alle modalità di pagamento e alla presenza del Consorzio ad Expo 2015 è possibile accedere al sito www.cbbg.it o contattare il Consorzio al numero 035 4222111.


Verso un fisco più semplice e meno vessatorio

di Vincenzo De Luca*

Il Governo ha ascoltato ed ha compreso le buone ragioni delle imprese. Nello schema di decreto sull’introduzione della fatturazione elettronica tra soggetti privati e la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate – approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 21 aprile, in attuazione della Legge Delega di Riforma fiscale – sono state accolte, infatti, tutte le proposte portate da Confcommercio sul tavolo delle Istituzioni competenti. Fin dal primo incontro abbiamo sostenuto con determinazione che, affinché il Fisco assuma quel ruolo di soggetto “amico” che aiuta le imprese e semplifica loro gli adempimenti, il processo di “Fisco telematico” dovesse essere introdotto nel nostro Paese su base opzionale e non obbligatoria, lasciando, quindi, agli imprenditori la libera scelta di aderire o meno all’innovazione.

L’adozione della fattura elettronica “B2B” e dello scontrino telematico, inoltre, doveva essere incentivante per le imprese, riducendo loro sia i costi diretti, in termini operativi, sia i costi indiretti, in termini di adempimenti amministrativi e contabili. “Last but not least”, la maggiore trasparenza delle imprese che avessero deciso di adottare la fatturazione elettronica e trasmettere telematicamente i corrispettivi doveva portare alla riduzione dei termini di accertamento ed all’abbandono, graduale, dei controlli dell’Agenzia delle Entrate presso le imprese, riducendo, in pratica, l’invasività del Fisco e non ostacolando l’attività economica.

Ebbene, tutto ciò è stato recepito nel decreto del Governo a dimostrazione che il dialogo aperto ed il confronto continuo tra Imprese ed Istituzioni pagano e vanno a vantaggio degli interessi generali del Paese. Fatta questa breve premessa, ed entrando nel merito del provvedimento, a decorrere dal 1° gennaio 2017, per le imprese sarà possibile optare per la fatturazione elettronica tra soggetti privati e la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, beneficiando della eliminazione o della riduzione di una serie di adempimenti ed obblighi. In sintesi, con riferimento alla fatturazione elettronica, viene previsto che l’Agenzia delle Entrate metta gratuitamente a disposizione dei contribuenti un servizio di “generazione” e “trasmissione” delle fatture elettroniche, nonché del “sistema di interscambio” attraverso il quale i contribuenti potranno trasmettere e ricevere le fatture attive e passive. Per i soggetti che sceglieranno di avvalersi della fatturazione elettronica verranno meno una serie di adempimenti amministrativi quali, ad esempio, lo “spesometro”, la comunicazione delle operazioni con i Paesi “black lists”, gli elenchi Intrastat servizi.

Beneficeranno, inoltre, di rimborsi Iva più veloci che dovranno essere effettuati entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione. Analogamente, i commercianti al minuto potranno optare per la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. In tal caso – oltre ad essere eliminati i medesimi adempimenti previsti per i soggetti che adottano la fattura elettronica – verranno meno gli obblighi di emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale e di registrazione dei corrispettivi. Per alcune tipologie di imprese di minori dimensioni, infine, la scelta di inviare le fatture elettroniche emesse e ricevute, ovvero, di trasmettere telematicamente i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, consentirà di usufruire di un programma di assistenza ed ottenere ulteriori benefici quali, ad esempio, l’esonero dall’obbligo di registrazione delle fatture emesse e ricevute e dell’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione Iva per il rimborso dei crediti.

Con l’approvazione di questo provvedimento è stato fatto un primo passo verso un Fisco premiale, più semplice e meno vessatorio. Continui, ora, il Governo su questa strada, emanando, in tempi rapidi, tutti gli altri decreti che danno attuazione ai principi della Legge Delega di Riforma fiscale e che stanno a cuore alle imprese.

*responsabile fiscale “Confcommercio-Imprese per l’Italia”


Commercio equo e solidale, la Lombardia pensa anche alle filiere locali

Altromercato_3 (1)Dodicesima regione a farlo (dopo la Toscana che ha aperto la strada nel 2005, seguita da Abruzzo, Umbria, Liguria, Marche, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Puglia e Fruili Venezia Giulia), la Lombardia ha la propria legge sul commercio equo e solidale, che, alla vigilia dell’apertura dell’Expo, riconosce e sostiene le organizzazioni e promuove la tutela di venditori e consumatori. L’ha approvata all’unanimità il Consiglio regionale nella seduta del 21 aprile.

La legge definisce soggetti e prodotti che potranno beneficiare di contributi e fissa alcuni requisiti fondamentali che riguardano il prezzo equo dei prodotti, il miglioramento degli standard ambientali della produzione, la trasparenza della filiera e una serie di doveri a carico del produttore (condizioni di lavoro sicure, equa retribuzione, rispetto dei diritti sindacali). Il testo ha recepito diverse sollecitazioni contenute in un precedente progetto di iniziativa popolare che aveva raccolto 7.780 firme. Particolarità della legge lombarda è l’attenzione anche ai prodotti della filiera corta regionale.

Le nuove norme prevedono iniziative culturali e azioni di sensibilizzazione, attività di formazione anche nelle scuole, azioni nel campo della cooperazione, fiere periodiche, fondi di garanzia da parte di banche etiche per i progetti di queste organizzazioni. L’Aula ha anche approvato un emendamento per garantire al consumatore informazioni sulla ripartizione dei prezzi lungo la filiera. Le cooperative del settore potranno inoltre iscriversi nell’albo ad hoc previsto dalle norme per la cooperazione in Lombardia e in materia di volontariato, associazionismo e mutuo soccorso. Sarà istituita una Consulta regionale che si occuperà dell’attuazione della legge, di favorire reti locali e promuovere iniziative e verrà promossa e organizzata “la giornata regionale del commercio equo e solidale”.

Il commercio equo e solidale conta in Europa oltre 70mila punti vendita. In Lombardia sono 60 i soggetti operanti in questo canale per un totale di 13.000 soci, 150 punti vendita e un fatturato annuo di quasi 18 milioni di euro, che la colloca il primo posto a livello nazionale. I volontari impegnati nelle botteghe lombarde sono 2mila e circa 300 sono gli addetti regolarmente retribuiti. Per i progetti da realizzare con questa legge la Regione ha messo a diposizione 100.000 euro.

«A differenza delle leggi approvate in altre undici Regioni italiane – ha spiegato Agostino Alloni (Pd), relatore del provvedimento,  la novità di questo provvedimento consiste nel fatto che non sosteniamo solo prodotti in arrivo dal Terzo mondo ma promuoviamo anche la filiera corta lombarda di qualità».

Il provvedimento arriva non solo nell’anno dell’Expo, ma anche in quello che ha assegnato a Milano il titolo di capitale globale del Commercio Equo e l’organizzazione della World Fair Trade Week, che dal 23 al 31 maggio porterà nel capoluogo lombardo l’Assemblea globale di WFTO, produttori del fair trade da tutto il mondo, eventi culturali e la Fiera “Milano Fair City”. Quest’ultima, in particolare, viene annunciata come l’evento più importante mai realizzato dalle Organizzazioni di Commercio Equo a livello globale, con oltre 200 espositori tra cui 60 produttori provenienti da 29 Paesi.


Perché l’Occidente non farà mai una vera guerra all’Isis

isis-vicenzaQuando sento parlare della minaccia dell’Isis, quando ascolto certe cicalate dei nostri politici ultranalfabeti, quando mi beo dei telegiornali, in cui si paventa un attacco missilistico all’Italia da parte del Califfato o di qualche suo succedaneo, in me lo storico militare sghignazza, demoniaco. Ma vi rendete conto delle panzane gigantesche con cui vi tengono sulle spine? Ricordate la “strategia della tensione”, inventata da Feltrinelli? Beh, quella, al confronto di questa minaccia, era una seria analisi dei fenomeni. Perché, ce l’avete presente il potenziale militare dell’Isis? Li avete visti, coi loro gipponi armati di mitragliere russe di terza mano? Avete mai visto volare un loro elicottero d’assalto? Vi risulta che possiedano sistemi d’arma più sofisticati di qualche missile filoguidato di vecchia generazione? Avete mai sentito sfrecciare sulle vostre teste un caccia multiruolo con sulle ali le insegne nere del Califfo? Ve lo dico io: no. Semplicemente perché non ne possiedono.

Possiedono una notevole massa di manovra e sono, personalmente, intrepidi: ossia non hanno paura di infliggere e ricevere la morte. E qui finisce l’Isis, dal punto di vista militare. Siccome, da un punto di vista religioso, rappresentano una minoranza all’interno dell’Islam, e, da un punto di vista etnico, spesso appaiono come brutali invasori alle popolazioni, non possono nemmeno contare sull’elemento importante del supporto locale: governano col terrore e governeranno finché duri il terrore. Questo, in un certo senso, faciliterebbe il compito dei militari: nel caso dell’Iraq, si rese necessaria l’invasione di terra, mentre, con l’Isis, nella deprecabile eventualità di una guerra, basterebbe un’azione, diciamo così, tecnologica. Come procedere in questo caso? Facciamo finta che il Califfato non sia un prodotto della politica americana, che ha destabilizzato, scientemente o meno, tutto il mondo islamico: immaginiamo che, davvero, la Nato e il Pentagono ritengano l’Isis una minaccia e non una risorsa. Come dovrebbero agire? Tanto per cominciare, visto che quello che fa girare il mondo sono i soldi, dovrebbero creare, intorno allo stato islamico del’Iraq e della Siria un solido muro, fatto di embarghi, di taglio delle relazioni, di mancate commesse petrolifere. E lo stesso, temo, andrebbe fatto con tutti gli stati wahabiti e salafiti, che, viceversa, intrattengono ottimi rapporti commerciali con l’occidente e, in primis, con gli Usa. Siccome immagino che, al pari dei nostri politicanti intelevisionati, pochi tra voi s’intendano di ‘sharia’ e di ‘tawhid’, vi suggerisco di andarvi a leggere come la vedono, ad esempio, i Sauditi, dal punto di vista dei diritti umani e del destino politico dell’Egitto. Così, poi, capirete meglio l’origine delle balle che vi propinano. Una volta chiusi i rubinetti, si tratterebbe della campagna militare in senso stretto: però, vedete, la guerra, negli ultimi centocinquant’anni è cambiata parecchio, anche se la nostra percezione della guerra è ferma a Solferino. Una volta, la guerra consisteva in una campagna di qualche mese: si conquistava il campo, sconfiggendo il nemico, e si firmava un trattato, che concedeva ai vincitori quello per cui avevano combattuto. Poi, sono venute le guerre totali: sempre più totali. Il loro scopo era quello di cambiare il senso della storia: alcuni stati sparivano, altri se ne creavano, altri ancora si spezzettavano o si componevano. Oppure, esse miravano all’imposizione di un’ideologia, di un nuovo ordine mondiale. Poi, sono venute le guerre per interposta persona: la Corea, il Vietnam, scampoli di guerra calda, nel contesto di una guerra fredda. Oggi, la guerra non serve ad altro che a garantire il mantenimento o l’implemento di interessi politici ed economici: come dire che le guerre servono a far temere alla gente guerre peggiori. Si tratterebbe, a un dipresso, di guerre pacifiste, determinate dal desiderio di evitare catastrofi incombenti. Noi, anzi, viviamo in un’epoca in cui tutte le più scellerate schifezze vengono gabellate per iniziative umanitarie: siamo figli di un’ipocrisia morale che incide sul pensiero, sulla comunicazione, sul lessico. Per questo, nessuno si sognerebbe mai di dire che l’Isis, come Al Qaeda, come gli stati canaglia e come i dittatori di recente sterminati dalle crociate occidentali, sono semplicemente funzionali a questo nuovo modo di fare ed intendere la guerra. Per questo, non verrà mai fatta una guerra vera, vecchio stile, contro questa terribile e risibile insieme, minaccia dell’Isis: perché durerebbe due giorni, checché ne dicano gli analisti, guarda caso tutti prezzolati dal medesimo committente. E poi? Bisognerebbe inventarsi un’altra minaccia globale, per giustificare nuove paure e nuovi guadagni: e le minacce globali non crescono mica come funghi. Adesso, per concludere, provate ad immaginarvela, questa guerra terribile: satelliti che ti dicono perfino quando il nemico è alla toilette, missili a lunga, media, breve gittata, carri pressoché inarrestabili, cannoniere volanti, soldati cablati, puntamento laser. Tutte cosette che ci sono costate migliaia di miliardi, con la scusa di una possibile guerra. Però, nessuno le usa: rimangono ad impolverarsi nei loro depositi. Se l’Occidente le usasse, l’Isis sparirebbe, come vi dicevo, in pochi giorni. Ma l’Occidente non le userà, perché sono armi concepite per non essere usate. Almeno, non contro il vero nemico.


Alla vigilia dell’Expo, Maroni “scarica” il bergamasco Marazzi

“Inopportuna”, di “stampo formigoniano”. La nomina nel cda Expo dell’avvocato della Lega Nord, Domenico Aiello, decisa con una mossa a sorpresa dal governatore lombardo Roberto Maroni, ha suscitato perplessità e proteste tra le fila dell’opposizione a palazzo Lombardia. Anche, e soprattutto, perché Aiello è avvocato di fiducia di Maroni e c’è chi non manca di ricordare come proprio in quelle vesti Aiello abbia di recente incrociato professionalmente la società Expo. Il riferimento è all’inchiesta della procura di Busto Arsizio a carico del governatore, finito indagato con l’accusa di induzione indebita legata a presunte pressioni esercitate su funzionari di Expo ed Eupolis in relazione a due contratti di lavoro a tempo determinato. Proprio alla società che gestisce l’esposizione, l’avvocato Aiello si era rivolto per chiedere documenti e carte che sarebbero serviti a scagionare il presidente lombardo.

Incurante delle polemiche, Aiello approda nell’appena rinnovato Consiglio amministrazione di Expo 2015 in quota Regione e soffia il posto al bergamasco Fabio Marazzi, nominato nel 2010 dal governatore Roberto Formigoni e considerato all’epoca molto vicino alla galassia Comunione e Liberazione/Compagnia delle Opere. A pochi giorni dall’inaugurazione dell’Esposizione universale, Marazzi si vede quindi sfilare la poltrona guadagnata grazie alla sua forte vicinanza al “Celeste”. Una sorta di “beffa” verrebbe da dire, considerati i metodi e la tempistica. Cinismi e opportunismi della politica.

Marazzi – studi liceali al Collegio Vescovile Sant’Alessandro e laurea in Giurisprudenza alla Cattolica, docente all’Università di Bergamo nonché socio fondatore e amministratore di Emmeplus, società attiva nei processi di internazionalizzazione d’impresa con sede a Bergamo e Milano, Boston, Tel Aviv e New Delhi – ha ricevuto la “difesa” indiretta del consigliere regionale bergamasco del M5S, Dario Violi, che si è scagliato contro la nomina “al novantesimo minuto, a pochi giorni dall’inaugurazione”. “Capitan Maroni sostituisce nel cda di Expo Fabio Marazzi con il suo uomo di fiducia – ha affermato – e, in tutta fretta, ha piazzato la sua bandierina leghista anche in Expo, dimostrando per l’ennesima volta la sua continuità con il sistema formigoniano: ancora una volta Maroni fa rima con Formigoni”.  Una ”nomina inopportuna” anche per il segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri: “Trasparenza e opportunità – ha aggiunto – vorrebbero che non ricoprisse anche il ruolo di amministratore della società”.

 

 


Nasce la “Water alliance” Uniacque della partita

uniacque.jpgCon un brindisi simbolico a base di acqua di rete, al termine di un convegno sulle prospettive del servizio idrico, è stato avviato nei giorni scorsi il percorso che entro fine anno porterà alla nascita della prima joint venture contrattuale tra aziende idriche in house della Lombardia. “Water Alliance – Acqua di Lombardia” è il progetto voluto da Gruppo CAP, BrianzAcque, la bergamasca Uniacque, Padania Acque, Lario Reti Holding, Sal e Pavia Acque. Sette realtà in house che insieme garantiscono un servizio di qualità a oltre 5 milioni di abitanti (più della metà dei cittadini lombardi) che hanno deciso di fare squadra per coniugare il radicamento sul territorio e le migliori pratiche nella gestione pubblica dell’acqua. Il progetto ha il patrocinio di Expo 2015, Anci Lombardia e Confservizi Lombardia.

“Questa iniziativa, di cui siamo felici di fare da capofila – spiega Alessandro Russo, presidente di Gruppo Cap & ndash; è una novità assoluta nel panorama della nostra regione e una grande sfida. Il nostro scopo è costruire un sistema di rete, una vera Water Alliance, che ha i numeri per proporsi sullo scenario nazionale come il più grande soggetto pubblico aggregato del servizio idrico. Le aziende pubbliche lombarde sono qui per dire che hanno le competenze, le risorse e la forza per rispondere alle nuove esigenze di investimenti in infrastrutture e servizi. Si tratta di un progetto ambizioso e aperto a chi in questi mesi volesse farne parte”. “Crediamo fortemente nel progetto Water Alliance – ha aggiunto l’ad di BrianzAcque, Enrico Boerci – perché rappresenta un’imperdibile opportunità di mettere a fattor comune le eccellenze di gestione delle aziende pubbliche dell’idrico della Lombardia”.

“Servono investimenti importanti per risolvere una volta per tutte le criticità di questo settore strategico, ma c’è bisogno anche di ingenti spese di manutenzione per garantire un servizio che arriva nelle case di tutti. Occorre, appunto, fare sistema e l’in-house è una valida risposta –  sottolinea Paolo Franco, presidente di Uniacque -. La rete delle società idriche in house lombarde rappresenta un valore aggiunto ed una grande opportunità per il territorio e per la Regione: un soggetto attivo e strategico da un punto di vista politico, istituzionale ed economico” conclude Paolo Franco.

Come aggregato, nel settore idrico le sette aziende sono seconde in Italia solo all’Acea. Insieme servono poco meno di 900 Comuni, dove erogano ogni anno oltre 500 milioni di metri cubi d’acqua, con 24.727 km di rete di acquedotto e 2.733 pozzi. I depuratori sono 508, ai quali confluiscono quasi 20mila km di rete fognaria. I ricavi complessivi superano i 630 milioni. Nei prossimi cinque anni, le sette aziende investiranno 800 milioni di euro: uno sforzo impressionante che si concentra in gran parte nell’impegno per mettere a norma depuratori e fognature, e risolvere così il grave deficit infrastrutturale che vede ancora l’Italia sotto procedura di infrazione comunitaria.

 

 


Trenord, al via il piano straordinario per l’Expo

TrenordCon l’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario scatta oggi il piano straordinario di Trenord per Expo: 379 corse giornaliere per collegare Rho Fiera Expo Milano 2015 con tutta la Lombardia. Un’offerta complessiva quotidiana di 180mila posti, un treno ogni tre minuti in 20 ore di esercizio su 8 linee ferroviarie.

I dettagli del piano Expo di Trenord e le altre principali novità del nuovo orario ferroviario sono stati illustrati dall’amministratore delegato Cinzia Farisè, durante una conferenza stampa che si è tenuta nella Stazione di Milano Cadorna. Sono intervenuti il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità Alessandro Sorte e l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane Michele Elia.

Su Rho Fiera convergono due tipologie di servizio, il suburbano e il regionale. Il servizio suburbano è assicurato dalle linee S5, S6, S11, S14, quest’ultima attivata proprio oggi, per un totale di 285 corse al giorno. Quello regionale è effettuato dalle linee in partenza da Milano Garibaldi per Varese, Arona e Luino e da Milano Centrale per Domodossola, per complessive 94 corse al giorno.

Le stazioni del Passante Ferroviario, quelle di Rogoredo e Milano Porta Garibaldi intercetteranno il traffico ferroviario milanese, regionale e nazionale e saranno i punti di partenza per raggiungere Expo: 32 minuti da Rogoredo e 14 da Porta Garibaldi. Tutti gli orari, le corrispondenze e i tempi di percorrenza sono consultabili facilmente sul sito Trenord.it, accedendo dalla homepage alla sezione dell’orario «Get me to Expo». Sono 3 i titoli di viaggio dedicati: 4,40 euro il biglietto andata e ritorno da tutte le stazioni di Milano per tutti i treni suburbani in ambito cittadino; 13 euro il giornaliero per viaggiare su tutti i treni Trenord (escluso Malpensa Express); 45 euro il biglietto utilizzabile per 5 giorni sulla rete ferroviaria regionale, che comprende anche un’andata e ritorno Milano-Malpensa Aeroporto. Completano l’offerta i biglietti integrati con i servizi ATM: treno + metropolitana + mezzi di superficie da 5, 8 e 10 euro.

I titoli di viaggio Trenord sono acquistabili online sul sito trenord.it e nei 655 punti vendita autorizzati, tra biglietterie nelle stazioni e rivendite. Il servizio sulle principali linee dirette a Expo sarà effettuato con una flotta di ultima generazione, moderna e confortevole composta da treni TSR doppio-piano e Coradia Meridian mono-piano.

“E’ un vero e proprio miracolo” ha commentato l’assessore regionale Sorte parlando del Piano ferroviario straordinario per Expo. Sorte ha ricordato come siano stati inseriti oltre 1 milione di treni/km in più. “E questo – ha precisato – tutelando l’ordinario: i pendolari, i lavoratori e gli studenti con la loro esigenze di mobilità. Abbiamo vinto la sfida di coniugare e incastonare lo straordinario nell’ordinario”.  L’orario estivo, infatti, concentrato fra l’altro soltanto nel mese di agosto, non inciderà se non per lo 0,8%, sul normale servizio. E non sarà toccato nessun treno dal lunedì al venerdì. Dal 1° maggio saranno 39 su 63 i nuovi treni in servizio acquistati grazie ad un investimento complessivo di 527 milioni di euro. L’assessore ha poi ricordato come, proprio nelle scorse settimane, sia stato sottoscritto il contratto che affida a Trenord la gestione del servizio regionale per altri 6 anni. “Un impegno non da poco – ha precisato – che vale 420 milioni di euro l’anno e che prevede l’acquisto di altri treni per 200 milioni di euro”.  Sorte ha quindi sottolineato come la sottoscrizione del nuovo contratto di servizio con Trenord sia stata “facilitata dai risultati raggiunti negli ultimi 3 mesi”. “La puntualità – ha precisato – come hanno riconosciuto anche i pendolari è aumentata del 17 per cento grazie al piano straordinario presentato a gennaio. Rimane ancora tanto da fare, ma siamo sui binari giusti”.


Formaggi, a Treviglio quattro incontri per scoprire i “segreti” delle Dop

alti formaggi - aggiornataI segreti dei formaggi svelati ai non esperti. Il 14 e il 15 maggio, alla Casa di Alti Formaggi, spazio allestito a Treviglio, e al Caseificio sperimentale di Cra/Flc – si terrà il primo di quattro appuntamenti che si articolano in 2 giornate ciascuno, di formazione/informazione per non specialisti, diretto ad acquisire una maggior conoscenza dei formaggi DOP dell’Associazione: Taleggio, Provolone Valpadana e Salva Cremasco.

Nel primo appuntamento, si parlerà di Taleggio Dop. Il 14 maggio, dalle 15, dopo aver presentato il progetto “FIliEra Latte Lodi, saranno illustrate le caratteristiche del prodotto e dell’area di produzione. Seguirà l’analisi sensoriale di questo meraviglioso formaggio e la degustazione guidata, insieme a qualche consiglio sugli abbinamenti. Il 15 maggio, invece, tappa al caseificio sperimentale di Cra/Flc e all’azienda Cascina Baroncina di Lodi, dove verrà illustrato il percorso per ottenere una DOP di pregio, attraverso la tecnologie e la trasformazione casearia.

L’azienda Baroncina del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura – Centro di Ricerca per le Produzioni Foraggere e lattiero casearie (CRA-FLC) di Lodi – si è distinta negli anni, sia a livello locale sia nazionale per le crescenti performance produttive.

«L’obiettivo del progetto FIELD è di realizzare un’iniziativa di dimostrazione industriale, illustrando il percorso per ottenere una materia prima di qualità e, da essa, formaggi di elevato pregio nutrizionale e rinomanza internazionale. Alti Formaggi, nel semestre di Expo, si pone l’obiettivo di far conoscere, anche alla vasta platea di questa manifestazione mondiale, alcune delle eccellenze casearie del Made in Italy: Taleggio DOP, Provolone Valpadana DOP e Salva Cremasco DOP, protagoniste della nostra Associazione» ha dichiarato il presidente Gianluigi Bonaventi.

I prossimi appuntamenti: 15 e 16 giugno Salva Cremasco Dop; 31 agosto e 1 settembre Provolone Valpadana Dop; 5 e 6 ottobre replica sul Taleggio Dop.


Turismo, la Regione investe sui laghi

lovere1“La bellezza dei nostri laghi, la loro ricchezza naturalistica, enogastronomica e culturale sono elementi unici nel panorama turistico mondiale.  Favorire la valorizzazione e sostenere in modo specifico la promozione di questo patrimonio è un’azione strategica che avrà ricadute stabili e durature sul tessuto economico di questi territori”. Lo ha detto Mauro Parolini, assessore al Commercio, Turismo e Terziario della Regione Lombardia, commentando l’approvazione da parte della Giunta, su sua proposta, della delibera avente come oggetto la valorizzazione turistica dei grandi laghi lombardi. Le progettualità riguarderanno azioni promozionali sui mercati internazionali, interventi volti al miglioramento dell’accoglienza dei turisti, dell’informazione e della promozione digitale, la realizzazione di infrastrutture e servizi mirati all’ottimizzazione della fruizione dei laghi, interventi finalizzati alla sostenibilità e alla conservazione del patrimonio naturale. Le risorse saranno così suddivise: Lago di Garda: 300mila euro (soggetto capofila, la Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano); Lago di Como: 300mila euro (soggetto capofila Unioncamere Lombardia); Lago di Iseo 300mila euro (soggetto capofila il Comune di Lovere) – Lago Maggiore 300mila euro (soggetto capofila la Camera di Commercio di Varese). “In quest’ottica di promozione integrata e di sviluppo – ha concluso Parolini – è inoltre necessario che i brand locomotiva rappresentati dai laghi lombardi fungano da traino per far conoscere ad un pubblico di viaggiatori sempre più ampio anche la ricchezza di località turistiche meno conosciute, che rappresentano oggi veri e propri diamanti grezzi con potenzialità ancora non pienamente espresse”.


La Provincia intitola il cortile ai fratelli partigiani Quarti

Targa Fratelli QuartitargaIl cortile del Palazzo della Provincia è stato ufficialmente intitolato ai fratelli partigiani Bruno e Cornelia (Mimma) Quarti. L’ente di via Tasso ha scelto così di onorare il settantesimo anniversario della Liberazione, ricordando due figure simbolo della lotta partigiana bergamasca. La targa di intitolazione è stata scoperta dal figlio e dalla nipote di Bruno Quarti, Maurizio e Matilde, al termine della cerimonia a cui sono intervenuti il presidente della Provincia, Matteo Rossi e il presidente dell’Isrec, Doriano Bendotti. Erano presenti tanti cittadini bergamaschi, tra cui alcuni sindaci e per il Comune di Bergamo la presidentessa del Consiglio comunale Marzia Marchesi.

“Quando abbiamo pensato di dedicare questo cortile a figure simbolo della Resistenza non ci sono stati dubbi nella scelta, tutti mi hanno indicato i fratelli Quarti” ha detto il presidente Rossi, mentre Bendotti ha raccontato alcuni aneddoti sulle vicende e le avventure vissute da Mimma e Bruno. Matilde Quarti, nipote di Bruno, non ha trattenuto la commozione: Mia nonna sarebbe orgogliosa di vedere questa targa, da lei ho ascoltato tanti e tanti racconti sulla vita di mio nonno e man mano che sono cresciuta ho acquisito consapevolezza su loro significato“.

Al termine della cerimonia di intitolazione, le iniziative per il 25 aprile si sono spostate nello spazio Viterbi, dove si sono tenute la rappresentazione teatrale “La tredicesima ora” dedicata a Mimma Quarti, la presentazione del libro sugli itinerari della Resistenza nelle Orobie a cura di Roberto Cremaschi, e a seguire il progetto sul film documentario “La mia ascia” sul partigiano Rino Bonalumi a cura di Andrea Zambelli.