“The Journal of Immunology”, la bergamasca Noris nel board editoriale

Marina Noris
Marina Noris (al centro seduta) con Federica Casiraghi, Roberta Donadelli e Sistiana Aiello

Marina Noris
Marina Noris

Dal primo luglio 2015, la bergamasca Marina Noris, capo del Laboratorio di Immunologia e Genetica del Trapianto e Malattie Rare dell’Istituto Mario Negri, assumerà il ruolo di Associate Editor di The Journal of Immunology, accettando l’invito dell’Editor in Chief della rivista, Pamela J. Fink. La storica rivista scientifica dell’American Association of Immunologists è stata fondata nel 1916 e con una media di 1173 articoli pubblicati per anno (dati 2014) è considerata uno dei giornali più importanti e citati al mondo nell’ambito dell’immunologia. Noris – nata ad Alzano e laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (1986) all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” – avrà il compito di assistere l’Editor nel selezionare e valutare gli articoli sottoposti alla rivista e di guidare gli autori alla pubblicazione di lavori scientifici rispondenti ai più alti standard qualitativi. “Sono molto onorata di questa nomina che mi vedrà impegnato per due anni – dichiara Marina Noris -. Spero di ricoprire al meglio questo ruolo, mettendo al servizio della rivista la mia esperienza e contribuendo a mantenerne il prestigio internazionale che ha sempre avuto”. Noris collabora con l’Istituto Mario Negri dal 1987 e attualmente è responsabile del Laboratorio di Immunologia del Trapianto e Genetica di Malattie Rare e Trapianto del Centro “Aldo e Cele Daccò”, coordinando un gruppo di 20 ricercatori. Nel febbraio del 2006 ha conseguito il titolo di PhD in Genetica presso l’Università di Maastricht e dal 2013 è membro dell’European Complement Network Board.

E’ autrice di più di 170 pubblicazioni scientifiche su importanti giornali internazionali e di numerosi capitoli in riviste e libri nel campo della genetica e della cura di malattie rare nefrologiche e dell’immunologia del trapianto. Parte integrante delle ricerche del Laboratorio è inoltre lo studio di geni coinvolti nello sviluppo di malattie rare associate a danno renale. In questo ambito, il gruppo della dottoressa Noris è diventato un riferimento nazionale e internazionale per la diagnostica genetica della Sindrome Emolitico Uremica-Porpora Trombotica Trombocitopenica (SEU), una malattia rara che colpisce soprattutto i bambini e che, a causa di un difetto genetico che altera la funzione di diverse proteine, porta a morte o a dialisi in un numero molto alto di casi. In più della metà dei malati è identificato il difetto genetico e si è aperta la strada a una cura specifica per questa malattia. Di particolare interesse inoltre è uno studio, pubblicato nel 2011 sulla prestigiosa rivista medica New England Journal of Medicine, che chiarendo le cause genetiche di alcune forme di un’altra malattia renale, la Glomerulosclerosi Focale Segmentale, ha contribuito all’individuazione di farmaci efficaci nelle forme di questa malattia che non rispondono alle terapie tradizionali. L’ingresso nel board editoriale del Journal of Immunology è un ulteriore riconoscimento del prestigio di cui gode a livello internazionale il lavoro degli scienziati del Mario Negri, Istituto che opera da oltre 50 anni nel campo della ricerca biomedica.


Gioco d’azzardo, ulteriore stretta della Regione

slot-machine-vi.jpgUlteriore stretta dal Consiglio regionale sulla diffusione di slot machine e apparecchiature per il gioco d’azzardo patologico. In linea con le diverse iniziative volte a contrastare il fenomeno della ludopatia, l’Aula ha approvato oggi all’unanimità un nuovo progetto di legge (relatore Fabio Rolfi, Lega Nord) che modifica e integra la legge regionale principe in materia, ovvero la 8/2013. Le novità principali riguardano l’installazione di nuove apparecchiature per il gioco d’azzardo elettronico (che viene esclusa dalle procedure di Scia/Dia), l’obbligo di richiedere il permesso di costruire per le nuove sale giochi, per l’ampliamento delle esistenti o per il mutamento della destinazione d’uso di immobili e la sanzione pecuniaria fissa a 15.000 euro con sigillo dell’apparecchio per chi viola le distanze minime dai luoghi sensibili. Non trascurabile la modifica che equipara a “nuove i nstallazioni” i rinnovi contrattuali degli apparecchi già esistenti. Nel dibattito sono interventi per sostenere le finalità della legge e la condivisione degli obiettivi l’assessore al Territorio Viviana Beccalossi e i consiglieri Daniela Maroni (Lista Maroni), Mario Barboni (PD), Riccardo De Corato (FdI), Michele Busi (Patto Civico), Stefano Buffagni (M5S), Fabio Pizzul (PD).Approvato a larga maggioranza un ordine del giorno della Lega Nord (firmatario Massimiliano Romeo) che impegna la Giunta a intervenire sul Governo centrale perché il decreto legislativo sulla delega fiscale non limiti l’autonomia degli enti locali nella lotta all’azzardopatia, vieti la pubblicità del gioco d’azzardo in misura uguale ai prodotti da tabacco, tassi pesantemente i ricavi dei concessionari e anche le vincite.


Lombardia, un’app fa da guida sulle 12 Strade del Vino

applombardia2.037 chilometri di percorrenza segnalati da cartellonistica stradale, 821 associati, tra cui 200 viticoltori, 150 produttori, 42 vini lombardi Docg, Doc e Igt, 100 agriturismi, oltre a ristoranti, trattorie, ospitalità alberghiera ed extralberghiera, 124 isole di sosta dagli associati, con 300 biciclette a disposizione, 42 infopoint, 56 totem touch consultabili dal pubblico. Sono i numeri delle 12 Strade del Vino e dei Sapori di Lombardia, ciascuna delle quali può contare ora su una App dedicata (scaricabile da Apple App Store o Android Google Play Store, cercando Jeco Guides) e quindi su una guida interattiva a portata di smartphone.

Il viaggiatore che intraprende le Strade del Vino e dei Sapori di Lombardia potrà muoversi con facilità tra cantine, aziende agricole, agriturismo, enoteche, osterie e strutture ricettive che tengono alti i requisiti dei prodotti tipici regionali, lungo itinerari che uniscono al buon bere e al buon mangiare risorse paesaggistiche, siti d’arte, monumenti, palazzi, chiese e musei di cultura popolare.

Ogni app è composta da sezioni che riguardano la descrizione della Strada, i piatti e prodotti tipici, le ricette, gli itinerari e i vini, oltre ad alcune informazioni relative alla Federazione delle Strade dei Vini e dei Sapori e all’agricoltura lombarda. Ogni Strada è navigabile da mappa, con simboli intuitivi, e ogni app è in “realtà aumentata” per smartphone e tablet.

La Lombardia è stata una delle prime regioni italiane che ha sviluppato concretamente l’idea di Strade del Vino promuovendo la realizzazione del sistema Strade del Vino e dei Sapori di Lombardia.

Queste le strade che fanno parte della Federazione e che ora hanno l’app dedicata

  1. Strada del Vino e dei Sapori della Valtellina
  2. Strada dei Sapori delle Valli Varesine
  3. Strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio
  4. Strada del Vino Franciacorta
  5. Strada del Vino Colli dei Longobardi
  6. Strada del Vini e dei Sapori del Garda
  7. Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani
  8. Strada del Riso e dei Risotti Mantovani
  9. Strada del Tartufo Mantovano
  10. Strada del Gusto Cremonese nella Terra di Stradivari
  11. Strada del Vino San Colombano e dei Sapori Lodigiani
  12. Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese

In Valcalepio

La Strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio si snoda su tre percorsi. Il primo, denominato I Conventi, parte dall’uscita autostradale di Capriate S. Gervasio e termina a Bergamo;  lungo il suo tragitto è possibile ammirare l’Abbazia di San Egidio a Sotto il Monte Giovanni XXIII, l’Abbazia di Pontida e la splendida chiesa di San Tomè ad Almenno San Salvatore. Il secondo percorso, Il Cuore della Valcalepio, inizia da Bergamo per terminare a Grumello del Monte. Al suo interno è possibile ammirare, oltre alla città di Bergamo, l’Abbazia di San Paolo D’Argon, la Cappella di Santa Barbara, affrescata da Lorenzo Lotto, all’interno di Villa Suardi a Trescore Balnario e gli innumerevoli Castelli appartenuti alla famiglia del condottiero Bartolomeo Colleoni. Il terzo percorso denominato Il Lago, si snoda dall’uscita autostradale di Grumello del Monte per ritornarvi dopo aver toccato il Lago d’Iseo a Sarnico e aver incontrato il quattrocentesco Castel Dei Conti a Castelli Calepio.


Residenze per anziani, la francese Domitys sbarca a Bergamo

Le Residenze con Servizi per Anziani frutto della partnership Immobiliare Percassi - Domitys (Aegide)Immobiliare Percassi e Domitys (Aegide), supportati da Nexity per il montaggio dell’operazione, hanno sottoscritto un accordo di partnership per lo sviluppo di un innovativo progetto, le “Residenze con Servizi per Anziani”, dedicato alla terza età, che sarà realizzato per la prima volta in Italia, a Bergamo, per rispondere ad una nuova esigenza abitativa – radicalmente diversa da quella delle case di riposo o delle RSA – derivante dai cambiamenti sociali e già emersa da tempo oltralpe. L’operazione prevede lo sviluppo e la successiva messa a reddito dell’intero immobile da parte di “Broseta Due”, società partecipata da Immobiliare Percassi e proprietaria delle aree, mediante la concessione in locazione del complesso per una durata di 18 anni a Domitys, che, a sua volta, gestirà le residenze locando le singole unità immobiliari ai clienti senior ed offrendo loro pacchetti di servizi complementari.

Un nuovo concetto di locazione per anziani autosufficienti studiato e inaugurato in Europa dal gruppo Domitys-Aegide di cui Nexity – società quotata leader del comparto dello sviluppo residenziale in Francia con il 12% del mercato delle nuove costruzioni – detiene una partecipazione rilevante. Questo modello – il cui target di mercato è quello della terza età attiva e in salute oramai affermatasi come destinatario di offerte dedicate – coniuga l’autonomia garantita da una locazione residenziale con la comodità fornita da una gamma di servizi opzionali quali benessere, attività di socializzazione, piscina, palestra, ristorante e bar. Un modello, questo, che, grazie ai due operatori transalpini del real-estate, solo in Francia e in Belgio ha generato negli ultimi anni oltre una cinquantina di nuove strutture simili a quella che sorgerà a Bergamo, quarta città della Lombardia. Il progetto prevede la costruzione nell’area ex Cesalpinia – già oggetto della prima fase di un importante progetto di riqualificazione urbana denominato “Quartoverde”, con abitazioni e giardini, in prossimità di servizi e negozi a due passi dal centro della città – di due edifici per una superficie complessiva di circa 6.000 metri quadrati con la creazione di oltre 120 appartamenti di dimensioni contenute concessi in affitto, collegati al piano terra da una piastra di circa 1.000 metri quadrati che ospiterà le attività dedicate ai servizi per i clienti. Con il varo della partnership può avere inizio l’iter per le autorizzazioni comunali necessarie, con l’obiettivo di iniziare i lavori di costruzione nei primi mesi del 2016 e di rendere la residenza operativa a partire dalla primavera 2018.

“Siamo soddisfatti dell’accordo concluso e crediamo che attraverso la collaborazione con partners di standing internazionale come Domitys (Aegide) e Nexity la città di Bergamo potrà beneficiare di una struttura innovativa, la prima in Italia, acquisendo visibilità nel panorama europeo e proponendosi come modello di riferimento nel panorama nazionale” dichiara Francesco Percassi, presidente e amministratore Delegato di Immobiliare Percassi.


Expo, viaggio tra i padiglioni

Legno, elementi vegetali, giardini, orti, strutture aeree fatte di intrecci, ma anche opere più esplicite, che richiamano l’architettura e i simboli del Paese ospitato. Non mancano di certo le sollecitazioni visive ad Expo e con questa galleria vi offriamo l’opportunità di cominciare ad assaggiare quanto i diversi espositori hanno scelto di mostrare di sé e del proprio impegno sui temi del cibo e dell’alimentazione, oltre ad alcuni spazi come la chiesa e l’area bambini. Sui social network, come sempre, è già partita la raffica dei commenti. A cominciare dalla singolare scultura/fontana della Repubblica Ceca…


“Certi produttori di latte non vengano a piangere in Regione”

latte“Prendo atto che una parte del mondo agricolo lombardo, attraverso due organizzazioni di produttori situate nel Cremasco e in provincia di Bergamo, ha scelto di sottoscrivere i contratti di conferimento con Lactalis, accettando prezzi sotto la soglia di sopravvivenza delle imprese agricole e parametri di indicizzazione legati all’andamento del mercato europeo. La libertà d’impresa è sacra, ma visto che la scelta di campo che hanno compiuta è netta, gli imprenditori non vengano poi a piangere con l’assessore all’Agricoltura della Lombardia”. E’ una posizione netta e intransigente quella di Gianni Fava, assessore all’Agricoltura della Lombardia, in merito ai contratti che ieri sera sono stati sottoscritti da due organizzazioni di produttori, di cui una bergamasca, con il gruppo francese Lactalis, alla vigilia di un Tavolo sul latte che Regione Lombardia ha convocato, estendendo l’invito non solo alle organizzazioni agricole e all’industria di trasformazione, ma anche alla cooperazione e al Consorzio di tutela del Grana Padano. “Ho pensato di convocare il Tavolo di filiera con l’obiettivo di assicurare un futuro alla prima regione per vocazione lattiero casearia Made in Italy – prosegue Fava – ma devo amaramente constatare che non tutti gli imprenditori agricoli sono interessati a raggiungere un accordo dignitoso per le proprie imprese e che preferiscono legare il futuro del latte lombardo non alle Dop che tutto il mondo ci invidia, ma ai mercati tedesco o europeo, che seguono logiche differenti”. “Come assessore all’Agricoltura della Lombardia – aggiunge Fava – intendo proseguire sulla strada che la maggior parte dei produttori di latte mi chiede di seguire, a difesa del futuro degli allevamenti, delle cooperative agricole e delle grandi Dop”.

 


Alta tecnologia, stabile l’import/export bergamasco

image_galleryNell’alta tecnologia, l’ export italiano è in crescita del 2,9% nel 2014. La Lombardia effettua, da sola, il 31% delle esportazioni di merce high-tech di tutto il Paese. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat 2014 e 2013. Milano guida la classifica delle città lombarde che importano maggiormente prodotti di alta tecnologia (17,2 miliardi), rappresentando il 38,8% delle importazioni totali. Seguono Lodi (circa 2 miliardi), Pavia (1,6 miliardi), Varese (oltre 1,1 miliardo), Monza/Brianza con (1,1 miliardi) e quindi Bergamo, che importa merce high tech per 367milioni (erano 361 nel 2013). Anche sul fronte delle esportazioni Milano si conferma al primo posto, con 5,2 miliardi di merce, seguita da Varese (2,3 miliardi), Monza Brianza (1,4 miliardi), Pavia (1 miliardo) e Lodi (908 milioni). Segue Bergamo con 337 milioni di merce high tech esportata (erano 334 l’anno precedente).

Per quanto riguarda il tipo di merce importata, gli introiti maggiori provengono soprattutto da medicinali e preparati farmaceutici, apparecchiature per le telecomunicazioni, computer e unità periferiche e strumenti di misurazione per la navigazione e orologi. Per le esportazioni, invece, oltre ai prodotti farmaceutici, le entrate maggiori provengono anche dal comparto di aeromobili, veicoli spaziali e dispositivi ad essi collegati. Di high tech si parla oggi e domani all’Atahotel Expo Fiera, in via Giovanni Keplero a Milano, dove Innovhub SSI promuove l’evento di incontri one to one in occasione della prima edizione della Milan Disruptive Week. Gli incontri bilaterali sono gratuiti e aperti a tutte le aziende dei settori di riferimento: Machine to machine, Wereable tech, Internet of things, Smart Energy, Robotics, Wireless 2.0.

 

 


Dalmine, Tari dimezzata agli esercizi che rinunciano alle slot

furto-slot20141.jpgProseguendo nel percorso di lotta alle ludopatie e al gioco d’azzardo, il Comune di Dalmine ha deciso di dimezzare la tariffa della tassa sui rifiuti agli esercizi pubblici che rinunceranno a videopoker e slot machine.

Il Consiglio comunale nella seduta di ieri, 27 aprile, ha approvato a maggioranza (con i voti contrari delle sole opposizioni) la variazione del Regolamento Tari per ridurre del 50% la tariffa sui rifiuti per i pubblici esercizi che dismettono tutte le apparecchiature elettroniche denominate slot machine, videolottery o similari, un atto politico che vuole incentivare la scelta etica di non avere all’interno di bar e ristoranti slot machine e videopoker.

«Siamo sempre stati sensibili al tema del pericolo del gioco d’azzardo – ha spiegato Giuliana Locatelli, vicesindaco di Dalmine con deleghe al Bilancio e ai Tributi -. Un’Amministrazione ha però il dovere di compiere anche un passo in più, mettendo in atto azioni amministrative che vadano incontro a scelte etiche coraggiose anche a costo, nonostante le difficoltà che stiamo vivendo, di qualche sacrificio finanziario per il nostro ente. È il caso di chi rinuncia o rinuncerà ad avere all’interno del proprio locale quegli apparecchi legali, ma nello stesso tempo potenzialmente dannosi per la salute di chi purtroppo diventa un giocatore patologico, con tutte le drammatiche conseguenze sociali che ne derivano. La riduzione della Tari è un piccolo gesto concreto che si aggiungerà all’impegno continuo dell’Amministrazione comunale con campagne di sensibilizzazione sulle conseguenze sociali, economiche e sanitarie del gioco.

 

 


La scommessa dei fratelli Kola: “L’area ha grandi potenzialità”

“Il Lago di Endine ha grandi potenzialità e piace molto ai turisti”. E’ bastato questo a convincere due imprenditori locali, neofiti del settore, a partecipare alla gara per la gestione del Bar Gerù e del circostante Parco e a scommettere su un progetto ambizioso: trasformare l’area in un vero e proprio centro turistico. In effetti, la posizione è molto strategica, ci si ferma per pescare o per rilassarsi e poi c’è una lunga passeggiata.
“Veniamo dal settore della carpenteria, per noi è una nuova avventura” dice Aldo Kola che con il fratello minore Vladimir condivide la nuova gestione del Parco. “Sono 6mila metri quadrati di area che il Comune ci ha dato in gestione. Abbiamo sistemato il bar che abbiamo chiamato “KBeach” e organizzato un’agenda di iniziative, feste e manifestazioni per i prossimi mesi. Entro l’apertura della stagione estiva, inoltre, apriremo un b&b con dieci camere che verrà ospitato in una struttura che abbiamo acquistato all’interno del Parco. I lavori sono già iniziati”. I programmi non finiscono qui: per l’anno prossimo il bar-punto ristoro verrà ristrutturato e verrà aperto anche il secondo piano dello stabile, in tutto seicento metri quadrati (300 al piano terra e altrettanti al piano rialzato). Al primo piano – spiega Kola – ci sarà il bar e al secondo piano il ristorante-pizzeria con un solarium e una terrazza dove sarà possibile trascorrere momenti di relax”.

 

 

 


Commercianti e sindaci, patto per riqualificare le città

BergamoSiglato tra il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli  e il presidente dell’Anci, Piero Fassino, in occasione del Consiglio della Confederazione, un Protocollo di Intesa per promuovere la riqualificazione e la rigenerazione sociale ed economica delle aree urbane. Il ciclo economico depressivo degli ultimi anni ha generato un impoverimento delle città che ha colpito cittadini e imprese. Mai come oggi si rende quindi necessario operare per aumentare l’attrattività complessiva del sistema economico delle città e portare effetti benefici per quanto attiene la vivibilità dei luoghi, l’occupazione e la qualità dello spazio pubblico. Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, l’iniziativa vede le categorie del commercio, del turismo, dei trasporti e della logistica, dei servizi “proporsi come soggetti attivi della rianimazione dei centri storici e della riorganizzazione delle attività economiche e dei servizi ad essi connesse, in funzione del miglioramento della qualità della vita dei cittadini e della riconquista da parte delle città del loro ruolo centrale nella vita sociale, economica e culturale del Paese”. Secondo Piero Fassino, presidente dell’Anci “la riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano è una scelta strategica sia per il rilancio del tessuto produttivo e terziario, sia per offrire ai cittadini un più alto livello di servizi e una migliore vivibilità. Così come un tessuto urbano qualificato offre più alti standard di sicurezza individuale e collettiva. Per questi obiettivi  serve un’azione comune dei pubblici poteri, degli operatori economici e degli investitori privati e proprio in questo solco si colloca l’intesa siglata”. Confcommercio e Anci avanzano una proposta di riforma legislativa sul tema delle locazioni commerciali che consenta ai proprietari di immobili di usufruire della cedolare secca come già avviene per i contratti agevolati (10%) nel caso affittino i negozi ad attività merceologicamente assenti individuate dalle amministrazioni comunali e riducano considerevolmente i canoni di locazione rispetto a quelli di mercato correnti. Inoltre le parti vogliono sensibilizzare tutte le Amministrazioni comunali affinché individuino nei nuovi PRGC, o nelle eventuali varianti, le aree oggetto di riqualificazione e rigenerazione urbana ai fini di un idoneo collegamento ai bandi diretti ed indiretti per l’utilizzo dei fondi europei, individuando un primo nucleo di Comuni sperimentatori. La collaborazione tra Confcommercio ed Anci porterà alla definizione di nuove professionalità da utilizzare per la gestione del territorio e dei centri urbani anche con il contributo di importanti atenei italiani.