Distribuzione automatica,
la minaccia 
del fisco
su un settore
che resiste

Sono passati più di cinquant’anni da quando, nel 1953, i primi distributori di Coca Cola fecero la loro comparsa a Milano nei corridoi delle aziende. Oggi crescono i negozi in automatico dove acquistare i più svariati prodotti 24 ore su 24 e non mancano formule innovative, dalla valorizzazione della tipicità, come la vendita di pesto sperimentata con successo a Porto Venere, alla nebulizzazione di creme solari e doposole negli stabilimenti balneari più all’avanguardia.
La distribuzione automatica è un settore che sperimenta l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione e nuove applicazioni, ma che è ancora fortemente legato alla tradizione del caffè espresso e alla pausa ristoro nei luoghi di lavoro. Il caffè, oltre a rappresentare un’eccellenza italiana, è la bevanda che continua a trainare il comparto: sono oltre 6 miliardi le consumazioni erogate in un anno, pari a 200 al secondo, di cui 2 miliardi e 500 milioni dal prodotto in grani. In un contesto di crisi, il numero delle consumazioni di bevande calde è salito nell’ultimo anno di due punti percentuali, complice anche la maggiore qualità dell’espresso alle macchinette. Basti pensare che le miscele destinate al vending hanno intrapreso nei giorni scorsi un percorso di certificazione dei chicchi, che valuta il contenuto di ossigeno e di umidità dopo il trattamento di tostatura, raffreddamento e confezionamento, la presenza di eventuali rotture ed altri parametri.
Il vending, da quanto emerge dai dati Confida – Associazione Italiana Distribuzione Automatica, è in grado di offrire delle risposte concrete al mercato e ai consumatori anche in questi anni di recessione profonda. Cala il Pil, aumenta la disoccupazione, diminuisce l’accesso al credito, ma la distribuzione automatica italiana segna anche nel 2013 un andamento positivo. Oltre 2 miliardi e 600 milioni di euro di fatturato e una crescita intorno all’1% rispetto all’anno precedente per un settore che occupa più di 30mila addetti, suddivisi nella filiera tra chi produce le macchine, i sistemi di pagamento, i prodotti e gli accessori e le imprese che installano e gestiscono le apparecchiature presso l’utenza. A soffrire è la componente industriale della filiera (i produttori di macchine) che, anche nel 2013, registrano un calo di fatturato (-6% ) e occupazione.
Il quadro è emerso dagli Stati Generali del Vending, organizzati nei giorni scorsi dalla Confcommercio a Roma, per fare il punto sul comparto e affrontare alcune novità che interessano il settore, a partire dalla delega fiscale. Attualmente l’incasso per le somministrazioni effettuate a mezzo distributori automatici funzionanti a gettoni o moneta deve essere annotato giornalmente nel libro dei corrispettivi e la dichiarazione dei redditi va comunicata al fisco nelle modalità e nei termini previsti per gli altri settori. La legge 11 marzo 2014 n. 23 che conferisce delega al Governo per l’aggiornamento del sistema fiscale, prevede (art. 9, lettera g) l’introduzione di “specifici strumenti di controllo relativamente alle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici”. Il nuovo provvedimento arriva dopo un capodanno difficile per le imprese del vending: l’aumento dell’aliquota Iva dal 4 al 10% entrato in vigore il 1° gennaio 2014 , oltre a penalizzare il settore, ha reso necessario un adeguamento dei prezzi delle consumazioni, con incrementi medi del 6%. La difficoltà è aggravata dal fatto che con il provvedimento n. 90/2013 (“eco-bonus per l’edilizia”) il settore ha subito un drenaggio di risorse finanziarie stimato oltre i 100 milioni di euro per effetto dell’innalzamento dell’imposta sui consumi.
Di fronte al nuovo provvedimento, le preoccupazioni che vengono manifestate dal settore riguardano la soluzione tecnica da adottare. C’è la necessità che sia compatibile con le specificità delle imprese e di un parco di 800mila distributori automatici interessati dalla manovra e che non simuli soluzioni in vigore per altri comparti. Diversamente, il settore verrebbe infatti aggravato di un costo improprio stimabile in 200 milioni di euro. Confida si è resa parte attiva nello studio di una proposta di soluzione tecnica adeguata. I distributori automatici saranno dotati di sistemi di pagamento elettronici e i dati verranno trasmessi ad una periferica esterna (“palmare”) in grado di: generare un file contenente i dati identificativi della singola operazione, criptare il file con l’algoritmo di criptaggio adottato, disporre per la trasmissione dello stesso. I file così compilati saranno oggetto di un’unica trasmissione periodica all’Agenzia delle Entrate ed in azienda verrà conservato un archivio per la tracciabilità delle operazioni. «Il vending è un settore che tiene solo grazie alle risorse interne del sistema – ha commentato Lucio Pinetti, presidente di Confida -. È però sempre più difficile investire in un contesto economico che si complica giorno per giorno. Per un vero rilancio di tutta la filiera è necessario un sostegno alle imprese che faccia leva su una agevolazione agli investimenti e un più favorevole accesso al credito che le nostre imprese nei numeri dimostrano di meritare».


San Pellegrino, un’app
per rilanciare la valle

La Valle Brembana avrà presto una app dedicata. I primi giorni di dicembre debutterà un’applicazione mobile che permetterà ai visitatori di conoscere San Pellegrino e i comuni vicini dal proprio smartphone e dal proprio tablet.
La app si chiama “San Pellegrino e dintorni” ed è realizzata dal Distretto Fontium et Mercatorum (sodalizio che raccoglie i comuni della nota località brembana oltre Bracca, Cornalba, Costa Serina, Oltre il Colle e Serina), oggi diventato un’ associazione.
L’applicazione avrà il compito di promuovere le località brembane agli occhi dei turisti ma anche dei residenti. Spiega il presidente del Distretto Michele Pesenti: «La app Ä— sviluppata in lingua italiana e in inglese ed è pensata per il turista in visita nella nostra valle, ma anche per i cittadini che vogliono vivere al meglio il territorio in cui risiedono e per gli operatori che possono farsi conoscere in modo più efficace. Sarà una guida dettagliata e costantemente aggiornata, usabile e versatile, che permetterà di trovare gli eventi da non perdere in Valle Brembana, di scoprire tutti i punti di interesse dei sei comuni, di scegliere i luoghi da visitare e le aree naturali più intéressanti; di conoscere i servizi, i trasporti, i negozi e i laboratori artigiani e di scegliere e contattare direttamente i ristoranti e le strutture ricettive».
Non solo, la app illustrerà gli itinerari turistici creati dal Distretto e consentirà di crearne di propri scegliendo tra le numerose attrazioni storiche, artistiche, culturali e gastronomiche.
"San Pellegrino e dintorni" Ä— la prima applicazione turistica dedicata all’intero territorio brembano.
Ä– stata realizzata con la collaborazione e il supporto di molti soggetti, tra cui i Comuni e gli altri enti del territorio, ma vedrà in primo piano gli operatori economici. 
«L’applicazione mobile – afferma Pesenti – prevede la segnalazione diretta sullo smartphone/tablet delle vetrine, dei prodotti in promozione, dei servizi, degli eventi del Distretto, degli itinerari creati dal Distretto, nonché delle promozioni e le iniziative dei singoli commercianti. Gli esercenti e gli albergatori potranno quindi segnalare sulla app le proprie iniziative e offerte attraverso una password personale».
Fino ad ora hanno già aderito più di cinquanta attività ma la partecipazione aumenterà nelle prossime settimane.
I commercianti saranno coinvolti anche nella promozione dell’ app del Distretto sui propri siti e sulle proprie pagine Facebook.
"San Pellegrino e dintorni" sarà completata da strumenti di geolocalizzazione per individuare la meta interessata.
La ricerca avanzata consentirà di trovare tutto ciò di cui si ha bisogno, dalla tipologia del prodotto all’indicazione del luogo d’acquisto.
Per ricevere le informazioni di San Pellegrino e dintorni automaticamente anche sul cellulare/tablet, basterà registrarsi sul sito del Distretto e scaricare l’applicazione. In alternativa sarà possibile scaricarla direttamente dagli store Apple e Android.
La app Ä— stata realizzata nell’ambito dei finanziamenti regionali previsti dal V bando dei distretti e rappresenta l’ultima iniziativa di un’agenda di progetti studiata dal distretto brembano per valorizzare le attività economiche e ricettive locali, anche in vista dell’Expo 2015: il sito internet www.valbrembana.eu, la carta sconti per le famiglie, gli itinerari di attrattività, il menù del viandante proposto in diversi ristoranti, la brochure turistica del distretto, l’acquisto di strutture a supporto degli eventi promossi nella Valle, la posa di 25 nuovi cartelli informativi vicino ai siti più interessanti dei vari paesi e la creazione, sempre nei sei comuni, di aree dove è possibile collegarsi a internet dai propri tablet gratuitamente.
«Siamo soddisfatti, siamo riusciti a realizzare tutte le iniziative che avevamo in programma – afferma Pesenti -. Quest’anno abbiamo chiuso la seconda edizione della card per famiglie. In due anni abbiamo coinvolto cento esercizi commerciali e artigiani e distribuito mille card per un valore di sconti pari a 11mila euro». «Ora – conclude – la realizzazione della app va a chiudere e completare tutto il lavoro fatto».
«Il distretto brembano Ä— stato una sorta di incubatore commerciale e turistico – dice Roberto Ghidotti, rappresentante dell’Ascom di Bergamo nel Distretto -. Le numerose e strategiche azioni compiute dal Distretto in questi tre anni hanno avuto l’obiettivo molteplice di far emergere l’unicità della Valle Brembana, di sviluppare sinergie tra i diversi paesi e di promuovere i negozi, i pubblici esercizi e gli alberghi con iniziative congiunte, eventi e promozioni. Queste azioni messe in campo dal Distretto possono contribuire a scoraggiare la fuga degli acquisti da parte dei residenti, un problema particolarmente avvertito in queste località importanti. E sono strategiche in previsione dello sviluppo turistico e commerciale che ci auspichiamo per i prossimi anni, anche grazie al rilancio delle Terme di San Pellegrino». 


Salone del Mobile, ecco
le idee che fanno la differenza

è capitato a tutti di avere tra le mani una di quelle bellissime riviste patinate d’arredamento e di provare due sensazioni. La prima è quella di ammirazione per quello che la filiera dell’arredamento, in senso lato – dagli architetti ai produttori di mobili – riesce a produrre con quell’ingegno, quella fantasia e quell’estro che fanno dell’Italia la patria assoluta del buon gusto. La seconda è che, osservando alcune ambientazioni, alcune soluzioni abitative non si può non pensare di rivoluzionare la propria casa, non foss’altro che per aggiungere quel complemento che manca o per dotarci di quel pezzo che “starebbe benissimo” nell’ambiente dove viviamo. Ed è questo mix di sensazioni e sentimenti che accompagna il visitatore al Salone del Mobile e del complemento d’arredo (alla Fiera di Bergamo, fino a domenica 23 novembre) quando, come in passerella, sfilano davanti agli occhi dei visitatori creazioni e ambientazioni che strappano qualche “oh oh ammirato” e qualche sospiro per un sogno di arredamento che per molti si è realizzato.
Del resto è proprio quello della bellezza, declinato in ogni campo, il segno distintivo del made in Italy ma, riferendoci a questo caso, anche del made in Bergamo che si incontra, fin dal piazzale della Fiera con le grandi realizzazioni di Tino Sana. Una allegra e perché no?, anche bizzarra “provocazione” che, attraverso alcune mega-installazioni open air (dal bottone con l’ago, alla tazzina del caffè, alla montatura di occhiali giganti) dà esattamente l’idea della versatilità e dell’ingegno creativo che fin dal 1964 si esprime, nello stabilimento di Almenno San Bartolomeo, con soluzioni su misura per navi e grandi alberghi. E un po’ mutuata da certi hotel pluristellati è la soluzione che vede accostata alla camera da letto, o meglio nella camera da letto, l’installazione della vasca da bagno. La si può ammirare, nell’ambito del Salone nello stand Longo Design di Calcinate, anche in questo caso una delle realtà d’arredamento della provincia di Bergamo più antiche, avviata fin dal lontano 1860 e in grado di fornire una serie di servizi che costituiscono un plus nella realizzazione della casa dei propri sogni: progettazione gratuita, consegna e montaggio compresi nel prezzo, pagamenti personalizzati, raddoppio della garanzia e servizio di manutenzione programmata. Chi lo direbbe mai, invece, che in un oggetto che, di volta in volta, può essere utilizzato come sgabello, piano d’appoggio, comodino o semplice complemento d’arredo, si possa trovare il cemento. E’ il caso di Robo, appunto questo complemento molto particolare, che è un mix tra il cemento “i.design Effix” prodotto da Italcementi e studiato appositamente per la realizzazione di elementi architettonici e decorativi non strutturali, che costituisce il corpo centrale dell’oggetto, e il legno di platano che viene dipinto in sei varianti di colore. Per chi, invece, è alla ricerca di un’alternativa non banale, ma raffinata e su misura al camper/ roulotte, non può non rimanere affascinato dalla soluzione proposta da Design Revolution che in pochissimi metri quadrati sono in grado di realizzare una perfetta soluzione di “bella casa viaggiante”. Quella in visione alla Fiera di Bergamo, trainata da una jeep racchiude in circa 30 mq una perfetta abitabilità sia di tipo vacanziero, sia per aziende o attività commerciali improntate sullo “street food”. Tra le soluzioni personalizzate, con elementi che si fanno notare, quelli artistici di Austoni Design, dove gli arredi, in ragione della loro unicità, vengono chiamati “opere”: dalle cucine alle scale, dai tavoli alle lampade, l’estro di Dario Austoni è in grado di assicurare pezzi unici, personalizzabili e non ripetibili. Come opera d’arte, appunto. E a proposito di arte, merita una citazione l’intuizione, a metà tra l’artistico e il design, di Marcello Ghisalberti che, recuperando le proprie esperienze fotografiche, ha realizzato una strategia visiva molto particolare. Scorci architettonici e paesaggistici di Venezia, entrano e diventano, attraverso una rielaborazione tecnica molto particolare, grandi pannelli retro illuminati da osservare con un occhio attento e…distante (l’immagine, infatti, si percepisce solo allontanandosene). Infine, meritano una menzione particolare, le giovani promesse della Scuola d’Arte Andrea Fantoni, al Salone del Mobile per il secondo anno con uno stand che, tra pareti con disegni a gesso, scaffali, sgabelli e tavoli da lavoro, suggerisce al visitatore l’idea di trovarsi nel cuore di una start up creativa, dinamica, propositiva. Uno spazio dove regnano forte capacità e senso pratico, anche di riciclo, caratteristiche necessarie per un giovane che oggi voglia avviare un proprio progetto. Nel corso del periodo di apertura lo stand della Scuola Fantoni, ha previsto anche una serie di eventi speciali per presentare le attività scolastiche: in particolare quelle dell’indirizzo indirizzo di design, operatore del legno e del disegno d’arredo del Centro di Formazione Professionale (presso il quale è attivo anche l’indirizzo di operatore grafico e multimedia); e dell’indirizzo Architettura e Ambiente del Liceo Artistico (presso il quale è attivo anche l’indirizzo di Arti Figurative).Venerdì 21 novembre gli allievi, affiancati dai docenti, saranno presenti presso lo stand dell’azienda M.M. Mobilificio Marchetti, per discutere del tema “Può il design migliorare la nostra vita?” e presentare progetti sviluppati in autonomia volti a organizzare al meglio il loro spazio lavoro.


Commercio, quattro premi
alle aziende longeve 

Assegnerà 85 premi e tre speciali benemerenze la 54esima edizione del “Riconoscimento del lavoro e del progresso economico”, l’evento con cui la Camera di Commercio rende merito ai lavoratori, alle imprese e alle personalità bergamasche. La cerimonia è in programma domenica 23 novembre dalle 9.30 al polo fieristico di via Lunga a Bergamo. Il presidente dell’Ente camerale Paolo Malvestiti e Patrizio Fattorini, presidente della Commissione di valutazione del concorso, consegneranno i riconoscimenti suddivisi in quattro categorie: Lavoratrici e Lavoratori dipendenti o autonomi (7 i premi assegnati), Coltivatori diretti (6 premi), Imprese industriali, commerciali, agricole e artigiane (14) e fedeltà e anzianità aziendale (58 premi a lavoratori e lavoratrici che hanno maturato ininterrottamente rispettivamente 33 anni o 28 di lavoro nella medesima azienda). Tra le imprese, sono quattro quelle del settore commerciale. Le benemerenze andranno invece ad Aldo Arizzi (Itema), al chirurgo Michele Colledan e a Manuela Ghidini (Cantiere Tri Plok e Tenuta degli Angeli).

PAGNONI NATALE E FIGLI / Martinengo
“Dal Mondo”, attivi da prima dell’Unità d’Italia

La licenza risale a 62 anni fa (e ne fa l’impresa più “anziana” premiata quest’anno dalla Camera di Commercio). Ma l’attività è ben più antica, sono infatti stati trovati documenti del 1849 che parlano di una fornitura di materiale ferroso per il campanile di Martinengo. Da allora, per le successive generazioni della famiglia Pagnoni, il settore è rimasto lo stesso, quello della ferramenta e dei casalinghi, e anche la collocazione, nel centro storico del paese. L’attività è oggi portata avanti da Beppe e dalla sorella Rosalia che hanno voluto mantenere nella denominazione il ricordo del papà Natale, scomparso sette anni fa e per 65 anni ininterrotti presente in negozio. In paese però l’esercizio è conosciuto come dal “Mondo”, perché il nonno si chiamava Raimondo, anche se molti pensano che sia perché lì dentro ci si può trovare di tutto, il mondo, appunto. È uno di quei posti dove il tempo scorre un po’ più lento, tra scaffali e cassettini d’epoca e la voglia dei titolari di trovare sempre per il cliente “quel pezzo che serve”. Basti pensare che il negozio ha fornito anche tutte le stoviglie per il film L’Albero degli Zoccoli di Ermanno Olmi.

EZIO LORENZI / Bergamo
A 85 anni non molla il negozio in Città alta

85 anni compiuti a maggio, Ezio Lorenzi tutte le mattine si alza alle 4.30, fa colazione e poi parte per il giro delle mura. Ancora un caffé con gli amici e alle 8 in punto apre il negozio di ferramenta e casalinghi in via Salvecchio, l’ultimo del settore rimasto nel borgo storico e una delle licenze più vecchie ancora in attività. Nato in Città alta, ha cominciato l’attività in proprio nel 1956, come elettricista, affiancando poi la vendita di elettrodomestici («negli anni 60 c’è stato il boom del “bianco” ed io ero stato alla Ignis per imparare l’assistenza tecnica», ricorda) e quella di casalinghi. «Dopo la guerra erano anni di crescita – racconta –, c’era lavoro per tutti e la certezza di farcela». «Oggi, guardando agli incassi, dovrei chiudere – ammette -, ma non riesco ad immaginarmi al bar a giocare a carte e finché la salute me lo permette terrò aperto. I locali sono miei e mi basta ricavare quanto basta per pagare le tasse, diciamo che è il negozio è il mio hobby, perché di gente non se ne vede molta». Ma chi ha bisogno di una lampadina o della guarnizione della macchina del caffé può contare ancora sulla comodità del servizio di vicinato.

ALBERGO ROSALPINA / Serina
Da artigiano edile ad albergatore

Nel 1966 Samuele Carrara, artigiano edile, decide di costruire un albergo di 20 camere con l’intento di ampliare l’offerta ricettiva di Serina, che iniziava ad avere una forte attrattiva turistica. L’idea era vendere la struttura o darla in gestione, ma nel corso dei lavori, durati qualche anno perché eseguiti direttamente con l’aiuto saltuario di pochi muratori locali, Carrara si affeziona alla propria opera e decide di gestire in prima persona la struttura, anche senza esperienza, ma con la voglia di fare e mettersi in gioco. Nel 1969 apre l’albergo Rosalpina e nello stesso anno si sposa con Maria Luisa Cortinovis, che lo affianca nella nuova attività. Con l’entusiasmo superano le difficoltà degli inizi, tra debiti e clientela da far crescere e fidelizzare. Affiancandosi ai cuochi, Samuele impara anche l’arte dei fornelli fino a diventare lui stesso il cuoco della struttura, impegno che porta avanti ancor oggi, che ha 85 anni. I due figli Lorenzo e Oscar sono entrati a far parte dell’organico, che viene completato con dipendenti del posto, per offrire occasioni di lavoro a chi abita in Valle.

GINO’S BAR / Bergamo
Il bar cambia sede e si reinventa

Igino Stroppa è più conosciuto come Gino e quando apre il suo bar in largo Barozzi, di fronte agli Ospedali Riuniti, nel 1971, aggiunge al suo nome quel tocco anglosassone che oggi fa del “Gino’s Bar” un vero e proprio marchio a Bergamo. Il forte passaggio legato alla struttura sanitaria lo ha reso infatti un esercizio noto ai più, ma con il trasferimento dell’ospedale, anche il locale ha cambiato sede e si è reinventato. Dal 2013 il Gino’s Bar è aperto in via Moretti, nell’area dell’ex Cesalpinia, ed è portato avanti da tre dei quattro figli, Elena, Monica e Massimo, che già affiancavano il papà, oggi in pensione, in largo Barozzi. «Dopo il trasloco dell’ospedale – rileva Elena – e visto lo stallo sui progetti per l’area, abbiamo scelto di ricominciare da qui. L’attività sta crescendo, alla proposta del bar tradizionale abbiamo affiancato la ristorazione, del resto fa parte di questo mestiere saper trovare nuove soluzioni di fronte ai cambiamenti. Noi lo facciamo grazie agli insegnamenti e alla passione che ci ha trasmesso nostro padre: è un bel lavoro, si cresce grazie al contatto quotidiano con le persone».


La crisi del salotto di Bergamo
I negozianti: «Affitti troppo cari»

Il salotto di Bergamo sta perdendo splendore. Prima che l’argenteria annerisca, la polvere renda opachi gli arredi e la luce si affievolisca come in un maniero abbandonato a se stesso, i commercianti del Quadriportico del Sentierone invocano un intervento deciso per vivacizzare il centro piacentiniano. Il sindaco Giorgio Gori, che ha fatto di Piazza Dante il suo quartiere generale in campagna elettorale e ha inaugurato la sede di Innova Bergamo in via Monte Sabotino, ha manifestato da subito l’interesse a valorizzare un’area che  rappresenta da sempre, dall’antica fiera di Sant’Alessandro, il cuore di Bergamo Bassa. In attesa che i grandi progetti prendano forma, a partire dalla riapertura dell’Ex Diurno – il rifugio antiaereo riconvertito in area commerciale proprio sotto la fontana del Tritone,  per cui il Demanio fissa una base d’asta di 1 milione e 270 mila euro in scadenza a breve, il 1° dicembre – i commercianti chiedono una maggiore attenzione, a partire dall’illuminazione, datata e insufficiente. Sotto i portici del Sentierone alcune saracinesche sono abbassate da tempo: due negozi a fianco dello storico locale “Balzer” (anch’esso in attesa di veder scritto nero su bianco il suo futuro) sono sfitti da mesi e il self-service  “Ciao” abbandonerà Piazza Vittorio Veneto e la sua terrazza panoramica. Negli ultimi due anni l’area, a detta dei commercianti che la vivono ogni giorno, è decaduta e alle quattro del pomeriggio si svuota come se scoccasse il coprifuoco.
“La situazione è andata peggiorando di anno in anno, ma negli ultimi due, alle 20, la città è un vero e proprio deserto ed è quasi impossibile trovare un bar aperto dove bere un caffè prima di andare al cinema o a teatro – commenta  Rosanna Teoldi dell’agenzia Roxteam Viaggi e Vacanze sotto ai Portici del Sentierone -. Se le cose non vanno non si può continuare a riproporre i soliti format: le bancarelle sono sempre le stesse e non si vedono svolte sul fronte dell’arredo urbano e dell’illuminazione”.
Eppure in centro non mancano aree da prendere ad esempio: “Se oggi dovessi scegliere dove aprire un’attività punterei sull’ultima parte di via XX Settembre o  Piazza Pontida, un’area vitale e animata – continua Teoldi -. Anche i dehor e le aree esterne giocano un ruolo importante e forse è tempo di rivederle anche qui”. Non ci si dà più appuntamento in centro per due passi di vetrina in vetrina: “Negli ultimi cinque anni la zona è decaduta, ma negli ultimi due anni è precipitata. I canoni di locazione non rispondono più a quelli di un’area di grande appeal commerciale: non c’è più il passaggio di un tempo e gli affari sono calati del 25-30 per cento. I conti faticano a tornare se gli affitti restano così elevati” allarga le braccia Luigi Parapini, titolare della tabaccheria in Largo Belotti. I negozi a tempo non sono una risposta adeguata secondo Parapini: “Bisogna far tornare a vivere l’area  rivedendo arredo urbano e illuminazione. Piazza Dante è deserta e i negozi e i grandi spazi abbandonati, dai locali della ex-banca all’incrocio con via Partigiani all’ex cinema e teatro, fanno morire la zona. E i temporary shop non rappresentano delle risposte per vivacizzare il centro”. Gli affitti non fanno che sballare i bilanci: “Prima aveva un senso pagare affitti elevati, ora è sempre più difficile far quadrare i conti con il centro semi-deserto sin dalle quattro del pomeriggio – commenta Massimo Palmese -. Bisogna intervenire sugli affitti se non vogliamo vedere spegnersi una vetrina dopo l’altra. Per fare tornare a vivere il centro bisogna incentivare la voglia di passeggiare con elementi di arredo urbano adeguati ed eventi di richiamo. Ma la prima cosa da fare è rivedere l’illuminazione: le luci sono vecchie di sessant’anni e nessuno vuole camminare in una strada buia”.
Laura Natali ha scelto in piena crisi di aprire nel 2009 in via Monte Grappa l’omonimo negozio di abbigliamento: “Il centro è cambiato molto. Non si vedono più signore a passeggio davanti alle vetrine e la sicurezza percepita vacilla. Ci sono dei veri e propri bivacchi sotto i portici e la scarsa illuminazione gioca la sua parte. Per incentivare lo shopping di giorno assicuriamo sempre l’orario continuato in settimana, oltre che la prima domenica del mese e i risultati non mancano, ma si potrebbe fare di più se agli sforzi del singolo commerciante si sommassero quelli di tutti. Basterebbe anche solo utilizzare i pannelli luminosi all’ingresso della città dall’autostrada per invogliare la gente a visitare il centro e informarli dell’apertura dei negozi”.   


Negozi e pubblici esercizi, 
un questionario misura 
la preparazione all’Expo 

“Come rendere Bergamo più accogliente e internazionale anche in vista di Expo” è il titolo di un seminario rivolto agli operatori dei settori commercio, accoglienza, turismo e servizi organizzato nell’ambito del progetto camerale “Prepariamoci all’Expo” in collaborazione con le associazioni di categoria. L’appuntamento è lunedì 24 novembre, alle ore 15, al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni (in via Petrarca 10 a Bergamo). La prima parte dell’incontro illustrerà l’evoluzione dell’offerta e del turista grazie agli interventi di Roberta Garibaldi (Strumenti di accoglienza e opportunità di visita per il turista che arriva a Bergamo), Massimiliano Hangler (Come far conoscere Bergamo ai turisti cinesi, russi e coreani con il digital marketing) e Tullia Valsecchi (Expo: un'occasione per creare la “rete territoriale” di accoglienza turistica). La seconda parte presenterà alcune strategie utili ad intercettare turisti con Stefania Pendezza ed Emanuela Sdraulig. Sarà anche distribuito il test “Sei pronto per l’Expo?”, che aiuterà gli operatori ad effettuare un’autovalutazione delle proprie conoscenze sulla manifestazione in modo da poter divenire maggiormente “Expo oriented”.
La partecipazione è gratuita. Iscrizioni on line sul sito http://www.bergamosviluppo.it


Unione San Lucio,
la festa
degli alimentaristi
fa ancora
centro

Anche quest’anno la festa della Pia Unione San Lucio ha rinnovato per gli alimentaristi bergamaschi il piacere di incontrarsi e dare una mano a chi ne ha più bisogno. La giornata, al ristorante Papillon di Torre Boldone, si è aperta con la messa ed è proseguita allegramente a tavola per gli oltre 120 partecipanti, tra i quali è poi avvenuta l’assegnazione a sorteggio di ben 49 cesti di prodotti alimentari messi a disposizione dalle aziende sponsor. Come in passato, il ricavato della sottoscrizione benefica sarà utilizzato per progetti solidali sul territorio, al raggiungimento di una cifra tale da potersi configurare come un aiuto “sostanzioso”. «Ogni coppia presente – sottolinea il presidente della San Lucio Pierantonio Chiari – è stata inoltre omaggiata di una borsa con prodotti alimentari, questo grazie alla generosità delle aziende del settore, che nemmeno in tempi di difficili come questi ci hanno fatto mancare il proprio sostegno». Alla festa hanno partecipato anche il vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi, i vertici dell’Ascom, con i vicepresidenti Riccardo Martinelli e Giovanni Zambonelli e il vicedirettore Oscar Fusini, e il presidente di 50 & Più Fenacom Giuseppe Capurro, associazione che collabora nelle iniziative con la San Lucio. Intanto è già tempo di prendere nota del prossimo appuntamento dell’Associazione, quello per lo scambio degli auguri in vista del Natale. L’incontro è fissato lunedì 8 dicembre alle 19.30 per la cen conviviale a Lalimentari in Città alta. Per informazioni e prenotazioni: segreteria (tel. 035 4120200), Pierantonio Chiari (tel. 035 242982). 


Ristoratori, cresce l’ottimismo
sulla propria attività

I ristoratori sono più ottimisti sulla propria attività che sulla situazione generale della ristorazione. È quanto emerge dall’indagine congiunturale sulla ristorazione commerciale realizzata dall’Ufficio studi della Fipe. Nel terzo trimestre del 2014 il saldo grezzo delle risposte relativo all’intero settore è pari a -52,2 (un anno fa era -46,3 e nel trimestre precedente -49), mentre con riferimento alla propria azienda si intravedono segnali di miglioramento: il saldo guadagna circa 17 punti nel confronto con l’anno precedente.
La clientela
Le valutazioni sui flussi di clientela risultano in linea con quelle sul fatturato. Il saldo guadagna 15 punti rispetto al terzo trimestre 2013.
I costi
Le imprese registrano i costi in flessione per l’approvvigionamento delle materie prime. Il saldo tra coloro che li danno in aumento e coloro che li danno in calo scende di 8 punti rispetto al trimestre precedente. Anche i prezzi di vendita vengono segnalati in calo.
L’occupazione
Dal versante occupazionale, al contrario, arrivano valutazioni pessimistiche da parte delle imprese. Il saldo (-25,4) peggiora di 7 punti rispetto al terzo trimestre 2013, mentre resta sugli stessi livelli del trimestre precedente. Sul versante dell’occupazionale la situazione resta perciò critica.
Le aspettative
Il futuro rimane caratterizzato da un quadro di incertezza che non riesce a trasformare i timidi segnali di miglioramento in vero e proprio cambiamento. Le aspettative di breve termine confrontate con il consuntivo del terzo trimestre perdono 13 punti sia a livello di prospettive di fatturato che di dinamica dell’occupazione.
Il clima di fiducia
L’indicatore sintetico sul clima di fiducia guadagna appena 5 punti percentuali rispetto ad un anno fa a testimonianza di una sita testimonianza di una situazione che rimane difficile.


Al via il Salone del Mobile,
in fiera affari, eventi e innovazione

Scatta in Fiera la prima tre-giorni del Salone del Mobile. Da sabato 15 a lunedì 17 novembre si apre la prima tranche dell’appuntamento firmato Promoberg che, giunto alla 12esima edizione, offre un’ampia panoramica sulle ultime tendenze dell’arredamento e del design. La seconda parte andrà dal 21 al 23 novembre, confermando le giornate di chiusure infrasettimanali per ottimizzare l’operatività delle aziende espositrici.
I due padiglioni principali (A e B) del polo fieristico si trasformano quindi nel più grande negozio d’arredamento della Bergamasca, con circa 13mila metri quadrati dedicati alla manifestazione. Sono 75 le imprese presenti, provenienti da 14 province di 6 regioni: Lombardia (84%), seguita da Veneto (7,3%), Puglia e Piemonte (entrambe 2,90%), Friuli ed Emilia (1,45 a testa). I marchi sono 121, rappresentativi di una ventina di categorie merceologiche. E non mancano gli eventi collaterali. In
particolare, oltre ad alcuni appuntamenti più divertenti ed “easy” presentati anche dagli stessi espositori, quest’anno si è deciso di puntare su Formazione & Informazione, per dare al pubblico spunti molto importanti sul fronte del
risparmio, della sicurezza e delle ultime novità su prodotti e servizi.
«Con il Salone del Mobile di Bergamo – sottolinea Luigi Trigona, segretario
generale dell’Ente Fiera Promoberg – il pubblico ha l’opportunità di valutare, confrontare e scegliere le soluzioni qualitativamente più elevate ed economicamente più interessanti. La manifestazione ha ulteriormente affinato quel mix in grado di mettere in relazione e soddisfare nel migliore dei modi sia le esigenze degli espositori, sia le aspettative dei visitatori».
L’alta qualità espositiva, che non significa necessariamente costi elevati, è frutto di un’accurata selezione delle imprese, per dare ai visitatori una molteplice e variegata gamma di soluzioni, molte delle quali in anteprima, spesso in rappresentanza di futuri nuovi trend del mercato.
Tra le note più importanti per i visitatori del Salone del Mobile la conferma anche per il 2014 del bonus fiscale per l’acquisto di mobili destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione (detrazione Irpef 50%). Come specificato dall’Agenzia delle Entrate, i contribuenti che fruiscono della detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio possono fruire di un’ulteriore riduzione d’imposta per l’acquisto di mobili, nonché per l’acquisto di grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione. La detrazione, che va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, spetta sulle spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014 ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.

Date: 15 – 17 novembre e 21 – 23 novembre
Orari: feriali 18 – 22; sabato 10.30 – 22; domenica: 10.30 – 20
ticket:  intero 8 euro – ridotto (over 65 anni) 5 euro – parcheggio 3 euro 
Info: http://www.promoberg.it – http://www.fieradelmobile-bergamo.it


All’Accademia del Gusto si cucina
con lo chef Vinciguerra

Mercoledì 19 novembre all’Accademia del Gusto di Osio Sotto lo chef stellato Ilario Vinciguerra terrà un corso che insegna a lavorare in brigata. Il corso è rivolto a chi già lavora in cucina. I partecipanti potranno scoprire, oltre alla cucina dello chef, anche le modalità operative e lo stile di leadership di uno cuoco che ha saputo crescere professionalmente raggiungendo l’eccellenza nella sua attività. Lavorando nella brigata guidata da Vinciguerra, si potranno sperimentare le tre tecniche formative che caratterizzano un corso enogastronomico: la dimostrazione ed esecuzione della tecnica, lo stile comunicativo e relazionale di gestione della brigata, la degustazione del prodotto finito.
Ilario Vinciguerra ha alle spalle un ricco percorso di esperienze nazionali e internazionali in Francia, Germania, Belgio e Svizzera, senza dimenticare un’importante tappa italiana: il Don Alfonso 1890 di Santa Agata sui due Golfi, 3 stelle Michelin. Oggi è il patron del Vinciguerra Restaurant a Gallarate, una stella Michelin. La sua cucina è sincera e raffinata, in piena evoluzione, ispirata ai prodotti e ai colori mediterranei.

Per informazioni e prenotazioni contattare Ascom Formazione, tel. 035 41.85.706/707/725/712 o info@ascomformazione.it