Web e tecnologie
digitali,
sei incontri
gratuiti
per le pmi

Il Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile della Camera di Commercio, con l’organizzazione di Bergamo Sviluppo in collaborazione con il sistema associativo provinciale, propone un ciclo di sei incontri gratuiti per spronare le micro, piccole e medie imprese dei diversi comparti a sviluppare e approfondire l’utilizzo del web e delle tecnologie digitali. L’appuntamento è per una sera a settimana – dal 25 settembre al 28 ottobre, dalle ore 17 alle 20 -, con sessioni che focalizzano di volta in volta un tema specifico. Gli incontri si tengono nella Sala Consiglio del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni (primo piano della ex Borsa Merci in via Petrarca 10 a Bergamo) e sono rivolti a imprenditori, collaboratori, responsabili di Mpmi.
Queste le date e gli argomenti: “Social media: quali sono e come possono essere utilizzati da una MPMI” (giovedì 25 settembre); “Il sito e il blog aziendale” (giovedì 2 ottobre); “Aumentare la propria visibilità e le opportunità d'affari grazie al web e alla multicanalità” (martedì 7 ottobre); “Il web marketing: come convertire in business le visite sul sito web” (martedì 14 ottobre); “Il cloud computing è davvero una miglioria in ambito organizzativo e di business?” (martedì 21 ottobre); “La mobile economy creerà benefici per il business?” (martedì 28 ottobre).
Per partecipare è necessario iscriversi sul sito http://www.bergamosviluppo.it (sezione news scorrevoli; i posti disponibili sono 33).


Abbigliamento e calzature,
seminario su etichettatura
e lotta alla contraffazione

“Come evitare sanzioni e prevenire rischi: l’etichettatura dei prodotti tessili, abbigliamento e calzature e la lotta alla contraffazione” è il titolo di un seminario rivolto a consumatori e commercianti promosso dalla Camera di Commercio di Bergamo e da Federazione Moda Italia, l’organizzazione di settore del sistema Confcommercio. L’evento è in programma lunedì 29 settembre nella Sala Giunta dell'Ente, in Largo Belotti 16, a partire dalle ore 10. Sarà aperto dai saluti del presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti e di Umberto Dolci, componente del Consiglio camerale in rappresentanza delle Associazioni dei Consumatori e degli Utenti. Seguiranno gli interventi di Massimo Torti, segretario generale di Federazione Moda Italia, che illustrerà il kit “Sos etichettatura” messo a punto dall’organizzazione e i 10 motivi per non comprare i prodotti falsi, e di Anna Maria Colitti, responsabile Servizio di Regolazione del Mercato, sulle attività di vigilanza del mercato in settori specifici da parte della Camera di Commercio di Bergamo. Al termine si darà spazio agli interventi dei partecipanti. La chiusura dei lavori è affidata ad Andrea Vendramin, dirigente della Camera di Commercio di Bergamo.
Ai partecipanti sarà consegnato il kit “Sos etichettatura-contraffazione”, realizzato nell’ambito del progetto regionale “Sportelli legalità delle Camere di Commercio lombarde”.


Turismo,
“Iseo Express”,
dall’aeroporto
navetta
verso i laghi

La Provincia di Bergamo ha dato l'avvio ad una sperimentazione costruita nell’ambito della progettualità di eccellenza per la promozione e lo sviluppo del sistema turistico nazionale con il Progetto “Iseo Express” destinato a valorizzare e potenziare la fruibilità dei Laghi di Iseo e di Endine.  Nel prossimo futuro i turisti che sbarcano all’aeroporto “Il Caravaggio” di Orio al Serio potranno beneficiare di uno speciale servizio che li porti direttamente verso le strutture ricettive dell’area lacuale senza dover subire inutili attese legate agli orari dei servizi pubblici.
Il transfer è progettato come servizio dinamico e continuativo mediante l’utilizzo di “navette a chiamata”,  verso le due principali direttrici lacuali: dall'Aeroporto verso Trescore Balneario, Endine Gaiano, Lovere, Pisogne e, sempre dallo scalo, verso Grumello d/Monte, Sarnico, Paratico, Iseo e Marone. La prenotazione del transfer potrà essere effettuata già al momento della scelta della struttura ricettiva tramite gli appositi siti di prenotazione on line; una volta selezionato il servizio i turisti troveranno all’aeroporto il mezzo, un’auto o un bus di diversa capienza in ragione del numero dei posti necessari, che li porterà direttamente alle strutture ricettive prenotate. Particolare attenzione è stata riservata alla sostenibilità ecologica del progetto e ai passeggeri con difficoltà motorie grazie all’utilizzo di veicoli a basso impatto ambientale attrezzati per il trasporto disabili. A bordo delle navette sarà inoltre messo a disposizione dei turisti un “Welcome kit” di materiale promozionale del territorio. La fase esecutiva del progetto, con particolare riferimento agli aspetti organizzativi e gestionali, viene affidata a Turismo Bergamo.


Voucher
Dote Scuola,
la Regione
accoglie le richieste
dei cartolai

Le proteste di librai e cartolai sui tagli alla Dote scuola per l’acquisto del materiale scolastico hanno avuto il loro effetto. Grazie all’attività dell’Associazione Cartolibrai Cartolai ed Affini con il supporto di Confcommercio Lombardia, la Regione Lombardia ha pubblicato importanti precisazioni che rendono spendibili i buoni anche in molti esercizi di vicinato che sembravano essere stati esclusi.
In particolare, la DG Istruzione Formazione e Lavoro ha precisato quali sono le tipologie di materiale ammesso all’acquisto tramite voucher, rispondendo alla richiesta della categoria di ampliare la gamma di prodotti. Le precisazioni della Regione evitano l’errata interpretazione del termine “dotazioni tecnologiche” (contenuta nella DGR 1320/2014 sulla Dote Scuola, in allegato) da parte di coloro che riscuotono i buoni dai commercianti: un’interpretazione sbagliata che non permetteva il rimborso di buoni utilizzati per acquistare tutte quelle dotazioni tecnologiche che non consistono in supporti puramente telematici o digitali.
Ecco quindi l’elenco delle dei prodotti acquistabili con i voucher. Nella categoria “Libri di testo” rientrano: libri di testo cartacei e/o digitali; vocabolari; libri di narrativa (anche in lingua) consigliati dalle scuole. La voce “Dotazioni tecnologiche” comprende: hardware (pc, tablet o e-book); software (programmi e sistemi operativi ad uso scolastico anche per DSA e disabilità); materiale per archiviazione di dati (chiavette Usb, Cd-Rom, memory card, hard disk esterni); calcolatrici elettroniche; materiale per disegno tecnico (compasso, righe e squadre, goniometro, non materiale di consumo); materiale per disegno artistico (pennelli, spatole, non materiale di Consumo); strumenti per protezioni individuali ad uso laboratoriale. Non rientrano nella categorie di prodotti acquistabili in generale tutti i prodotti di consumo (penne, matite, pennarelli, quaderni, fogli, etc.), diari, cartelle e astucci.  


26 e 27 settembre /
Bergamo
e la Lombardia
in passerella
a NoFrills

In Fiera le offerte turistiche presentate a cento buyer internazionali. Trigona (Turismo Bergamo): «Fondamentale lo sviluppo di iniziative di qualità coordinate fra tutti i livelli istituzionali»

NoFrills è la fiera per operatori professionali che, come recita il titolo, “senza fronzoli” mette in contatto la domanda nazionale ed internazionale dei prodotti e dei servizi turistici. Di scena alla Fiera di Bergamo, torna per la 14esima edizione il 26 e 27 settembre con tutte le carte in regola per confermarsi un momento privilegiato di confronto e sviluppo del settore, con 120 eventi inediti che vogliono favorire opportunità concrete di business – tra start up, finanziatori, centri di ricerca e pmi dell’industria turistica tradizionale o Ict -, occasioni per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, seminari, corsi di formazione, tavole rotonde, accompagnati da numeri, statistiche e focus. La rassegna registra per la prima volta il tutto esaurito dal punto di vista espositivo e un +20% delle pre-registrazioni dei visitatori, lo scorso anno attestati a quota 12mila. In questo spazio di respiro internazionale, anche Bergamo e la Lombardia trovano una ribalta qualificata. «La fiera richiama ogni anno un ingente numero di organizzatori, espositori, visitatori offrendo loro una variegata gamma di servizi, tra cui quelli relativi all’accoglienza e alla scoperta dell’identità e delle tipicità del territorio che li ospita. Bergamo ha così potuto, anche indirettamente, beneficiare dell’evento mettendosi in vetrina – evidenzia Luigi Trigona, presidente di Turismo Bergamo -. A ciò si aggiunge ad un altro dato confortante rilevato dall’Osservatorio del turismo italiano secondo cui tra le aree più visitate del nostro Paese emergono la Lombardia e il Lazio (11% ciascuna)».
Da tre anni, inoltre, NoFrills ospita, in un’area dedicata, Discover Lombardy, iniziativa nata dall’Accordo di Programma tra Regione Lombardia e Sistema Camerale lombardo, promossa da Regione Lombardia e Camera di Commercio di Bergamo e realizzata da Turismo Bergamo, che vede la partecipazione delle Camere di Commercio di Brescia, Como, Cremona, Monza e Brianza, Pavia e Varese. All’interno dei padiglioni del polo fieristico, 40 seller presentano il meglio dell’offerta bergamasca e lombarda ad un centinaio di buyer: tour operator, agenzie di viaggi, compagnie aeree, giornalisti di settore sia di nazionalità italiana che estera. Oltre venti le nazioni di provenienza, tutte collegate con lo scalo di Orio al Serio o con gli altri aeroporti lombardi. La novità di quest’anno riguarda la partecipazione di Argentina e Messico.
Nel workshop le peculiarità attrattive della provincia e della regione sono suddivise in aree tematiche caratterizzanti: business, heritage e nature. Del progetto Discover Lombardy fanno parte anche cinque educational tour dedicati a tour operator internazionali che toccheranno le città di Brescia, Cremona, Monza, Como e Pavia; a questi si aggiungeranno due “Gruppi Expo” per i paesi  Bric più interessati all’Esposizione Internazionale che verteranno su shopping, arte, natura e sport.
«L’incontro tra Discover Lombardy e NoFrills è un’occasione per fare sinergia e per collaborare con una delle più importanti fiere dedicate agli operatori dell’ospitalità – evidenzia Trigona -. Ma è anche l’occasione per rimarcare che il nostro compito è proprio quello di favorire una politica orientata a facilitare lo sviluppo di iniziative d’eccellenza e di qualità, coordinata fra tutti i livelli istituzionali, con un programma condiviso da protagonisti pubblici e privati. Ed è questa la strada che dovremo percorrere in vista di un appuntamento importante come Expo 2015, che segnerà una tappa fondamentale per il comparto turistico e per Bergamo e la Lombardia nel suo complesso».


Credito
Bergamasco,
costituito
il Comitato
territoriale

Avrà funzioni consultive e propositive. Alla presidenza Mario Ratti, che sarà affiancato dai vicepresidenti Enrico Fusi e Giacomo Gnutti. Tra i componenti anche il direttore dell’Ascom, Luigi Trigona

E’ stato costituito il Comitato territoriale della Divisione Credito Bergamasco. Presidente è stato nominato Mario Ratti, imprenditore bergamasco del settore cartaceo. Già vicepresidente vicario dell’Istituto di Largo Porta Nuova, sarà affiancato dai vice Enrico Fusi, commercialista bergamasco, e Giacomo Gnutti, bresciano, leader del Gruppo FGH.
Il Comitato avrà funzioni consultive e propositive – con riferimento al proprio ambito territoriale di operatività – per le politiche creditizie, le sponsorizzazioni, gli investimenti ed i disinvestimenti in società legate alle infrastrutture locali, oltre ad altri numerosi temi funzionali al legame tra Creberg ed il proprio territorio. Tra gli obiettivi del Comitato spicca, in particolare, quello di rappresentare le istanze specifiche e le caratteristiche socioeconomiche delle provincie presidiate dalla Divisione, grazie alla collaborazione di personalità provenienti dal mondo imprenditoriale ed associativo.
I componenti del nuovo organismo sono, oltre a Ratti e ai due vicepresidenti, Giuseppe Ambrosi, bresciano, presidente del gruppo caseario Ambrosi Spa; Maria Silvia Bassoli, consulente aziendale e fiscale di Bergamo, Lodovico Camozzi, dell’omonimo gruppo industriale bresciano, Natale Castagna, consigliere delegato di Novatex Italia (Lc), Giovanni Dotti, bergamasco, professore universitario alla Cattolica; Paolo Longhi, imprenditore bergamasco, presidente del società di famiglia Italfim; Claudia Limonta Rovagnati, imprenditrice del settore alimentare; Renato Salerno, bergamasco, consulente aziendale e fiscale; Monica Santini, direttore generale di Santini Maglificio Sportivo srl; Stefania Servalli, professore associato di Economia Aziendale all’Università di Bergamo; Luigi Trigona, direttore dell’Ascom, segretario generale della Promoberg, membro di Giunta della Camera di Commercio e presidente di Turismo Bergamo; Carlo Edoardo Valli, brianzolo, amministratore unico di Valli Arredobagno nonché presidente dell’ente camerale di Monza e Brianza.
Angelo Piazzoli, responsabile della segreteria Divisione Creberg e segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco, è stato nominato Segretario del Comitato.


Cascina Triulza, ecco il padiglione
Expo del terzo settore

È l’unico manufatto già esistente all’interno del sito espositivo dell’Expo di Milano, può contare su una Fondazione ad hoc che si sta occupando della gestione e sarà un luogo nel quale le organizzazioni potranno far vivere il tema di Expo 2015 valorizzando le proprie best practice e l’eccellenza sui temi della cooperazione, dello sviluppo sostenibile, della salute e dell’alimentazione. È la Cascina Triulza, storico e tradizionale casale che si presenta alle porte dell’evento internazionale come un grande contenitore di idee e spazi della società civile, qui rappresentata dalla Fondazione Triulza e i suoi soci fondatori (ad oggi più di 60), tra cui anche le tre centrali cooperative lombarde di Legacoop, Agci e Confcooperative, oltre ad Arci, Acli, Banca Etica, Auser, Legambiente, Forum nazionale del terzo settore.
Attualmente in fase di restauro (i lavori da 9,4 milioni di euro a carico di Expo sono iniziati a settembre scorso), la Cascina Triulza vanta una superficie complessiva di 7.900 mq, di cui 4.100 mq di spazi interni su due livelli e 5.100 mq di spazi aperti. Il progetto darà la possibilità alle organizzazioni della società civile e del terzo settore, anche di piccole dimensioni, di essere protagoniste a Expo 2015 e di avere uno spazio dedicato dove comunicare e illustrare il proprio operato, confrontarsi con realtà di altri territori e nazionalità e avviare nuove progettualità per il futuro. Cascina Triulza sarà inoltre il luogo dove i singoli cittadini e i visitatori potranno confrontarsi con queste organizzazioni e con i temi Expo in modo esperienziale: il “pubblico” sarà infatti coinvolto emotivamente e avrà la possibilità d’immergersi e vivere pienamente il significato dell’evento.
«È uno degli spazi espostivi più grandi di Expo Milano 2015, collocata in una posizione privilegiata a circa 700 metri dall’accesso ovest, l’ingresso principale del sito espositivo – ha sottolineato il direttore di Confcooperative Bergamo, Pieralberto Cangelli, all’incontro “Confcoperative verso Expo 2015: dalle opportunità dei territori al Padiglione della società civile Cascina Triulza” tenutosi il 5 settembre in occasione della Fiera di Sant’Alessandro a Bergamo -. Essere a Cascina Triulza durante Expo significherà far parte del primo padiglione della società civile inserito nell’ambito di un’esposizione universale e condividere i valori del progetto “Exploding Energies to change the world” con cui Fondazione Triulza si è aggiudicata ad ottobre 2013 la gestione del padiglione».
Le imprese possono infatti impegnarsi con Fondazione Triulza e il suo progetto per Expo Milano 2015 attraverso sponsorizzazioni o partnership specifiche. «Il padiglione società civile sarà, per le organizzazioni sostenitrici, un’importante occasione di sviluppo e di rafforzamento della propria identità aziendale, dei propri principi etici e della visibilità verso un ampio e variegato pubblico nazionale e internazionale – ha spiegato Alessandra Mambriani, responsabile marketing fundraising della Fondazione Cascina Triulza -. Si proporrà inoltre come luogo di partecipazione nel quale dar voce alla visione politica e sociale di una pluralità di organizzazioni del terzo settore e contemporaneamente sarà veicolo di coinvolgimento di quante più realtà ed esperienze possibili della società civile (locali, nazionali, internazionali) nelle attività del Padiglione nell'Expo. L’adesione alla Fondazione rimarrà infatti aperta a tutti quei soggetti di terzo settore interessati a collaborare tra loro e a presentare un progetto comune coerente col tema dell’esposizione universale “Nutrire il pianeta – Energie per la vita” sui due concetti chiave dell’inclusione e della cooperazione».
Molto più che un padiglione, insomma, perché Cascina Triulza, all’interno del sito espositivo di Expo, sarà punto di riferimento per tutta la società civile. Obbiettivo dare voce al protagonismo del civile e accreditare la forza di cambiamento generata ogni giorno dall’iniziativa di cittadini, giovani e realtà organizzate: in quest’ottica la Cascina vuole mantenere l’impostazione delle strutture di una volta, con al centro la grande corte, uno spazio aperto di 3.800 mq utilizzabili per attività educative e ricreative, eventi artistici e culturali, e gli orti che saranno coltivati in vasche già predisposte. La Cascina si articola su tre corpi: da una parte c’è la residenza, con un’area per il co-working, spazi a rotazione per le associazioni, l’area pic nic, il ristorante su due piani e perfino la biberoneria per dare una mano alle mamme in visita all’Expo. Lo spazio espositivo vero è proprio si estende per una superficie di 1.000 mq: al centro, dove c’era il granaio, è stato realizzato un auditorium da 180 posti e, al posto delle stalle, c’è il grande mercato coperto, ma aperto sui lati, dove i produttori potranno esporre e vendere. Un mercato pensato per essere completamente accessibile anche ai disabili sensoriali: uno spazio aperto, inclusivo e accessibile, come vorrebbe essere tutta la Cascina. A fine dicembre i lavori saranno terminati e comincerà la parte degli allestimenti e dell’organizzazione dei progetti delle varie associazioni.


“Incubatore”, un trampolino
per le start up

nella foto: Maurizio Brignoli e Giuseppe Talleri (progetto Avanix)

In un incubatore sono nati nomi che tutti oggi pronunciamo quasi quotidianamente come Google, Skype e Facebook. «Gli incubatori – afferma Angelo Carrara, presidente di Bergamo Sviluppo – sono dei veri e propri vivai di start up; nascono come strumenti di sviluppo economico per accelerare l’avvio di iniziative imprenditoriali. Grazie a servizi e ad accompagnamento mirati, le imprese inserite in questi spazi/strutture, spesso costituite da giovani aspiranti imprenditori o neoimprenditori, hanno la possibilità di “arrivare” sul mercato in modo più consapevole, dopo un percorso di crescita di competenze che serve ad affinare la propria idea imprenditoriale e a darle “corpo”». Ma quale tipo di supporto offre un incubatore a chi ne entra a far parte? «Per la crescita dei futuri imprenditori il nostro incubatore – spiega Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo, che dal 2001 promuove e gestisce il progetto Incubatore d’Impresa oggi situato all’interno del Point (Polo per Innovazione Tecnologica di Dalmine) – prevede incontri formativi per approfondire sia tematiche utili all’avvio d’impresa sia aspetti/strumenti per la gestione aziendale, consulenze personalizzate (20 ore per ciascuna delle idee d’impresa presenti), oltre a un supporto logistico (uffici attrezzati per uso personale e comune) e di comunicazione/visibilità. Le aziende partecipanti hanno infatti la possibilità di comparire nelle pagine web del progetto, nella brochure e nel materiale informativo/redazionale realizzato in corso d’anno e di partecipare a manifestazioni fieristiche (es. Fiera dei librai, Festival dell’Ambiente, Alta Quota e Fiera Campionaria), alle quali partecipiamo come progetto di Camera di Commercio e di Bergamo Sviluppo». «Non solo – sottolineano Giorgio Ambrosioni e Alberto Brivio, delegati alla formazione, creazione e sviluppo d’impresa di Bergamo Sviluppo – ma grazie alla copresenza di diverse realtà nella struttura, si creano sinergie e collaborazioni di tipo progettuale e commerciale che aiutano le neo-imprese a crescere e a fare networking più facilmente».

Avanix
Il controllo remoto per assistere
meglio disabili e sportivi

Avanix è l’acronimo scelto dalla start up che identifica il progetto relativo al monitoraggio delle persone colpite da Alzheimer, e in generale affette da demenza e pertanto non autosufficienti o perlomeno non completamente autosufficienti. Avendo aderito al progetto già nel 2013, l’azienda ha poi proseguito la sua permanenza nell’iniziativa anche nel 2014, quando la sede dell’Incubatore è stata trasferita al Point di Dalmine. Maurizio Brignoli, ingegnere delle telecomunicazioni, ne è il fondatore oltre che ideatore delle soluzioni sviluppate per consentire di tenere sotto controllo gli spostamenti dei soggetti da monitorare. Una risposta concreta al problema dell’assistenza a persone affette da demenza, frutto di una esigenza vissuta sulla propria pelle. Maurizio Brignoli ha ideato il Wireless Sensor Network, un apparecchio basato su un sensore che offre la possibilità di controllare a distanza, sia in ambito domestico indoor sia nelle case di riposo, i soggetti che necessitano di assistenza continua e che non possono essere persi di vista. Alla prima versione di questo strumento di localizzazione ne è seguita una seconda, più evoluta, che garantisce una maggiore autonomia del sistema indossabile dalla persona. «Ci riferiamo a persone che vivono da sole e spesso dimenticano le cose da fare – osserva Brignoli -. Le persone affette da Alzheimer possono infatti uscire di casa e perdersi o esporsi a pericoli. L’adozione di un apparecchio avvisatore di movimento, collegato in wireless con un’unità di monitoraggio, consente all’assistente o a un familiare di essere allertato».
Ad aprile 2014 è stata costituita la società Avanix srl, di cui fanno parte Maurizio Brignoli in veste di chief executive technical, Giuseppe Talleri, che si occupa di ingegnerizzazione, e Michele Maltese, CEO e ingegnere con esperienza nel settore medicale di marketing e vendita, che ha finanziato l’impresa. Avanix, start up innovativa iscritta nel registro speciale della Camera di Commercio di Bergamo, ha partecipato a un importante evento nazionale dedicato alle tecnologie per l’assistenza domiciliare agli anziani e collabora con il Politecnico di Milano ai progetti per l’impiego di sensori streachable.
«Il nostro know-how su radiofrequenze e radiotrasmissione ha trovato interesse anche in altre start up –  prosegue Brignoli -. Ci stiamo orientando anche ad altri settori di mercato, dedicandoci non solo al monitoraggio di persone ma anche di cose e animali. Tra i nostri interlocutori potrebbero figurare presto le grandi fattorie che hanno necessità di seguire il bestiame. C’è grande sensibilità per i cani da caccia e per gli animali domestici in genere. Abbiamo avuto anche richieste per i settori fitness e atletica per il monitoraggio degli sportivi che coprono lunghe distanze».

Inspiration
Il culto della motocicletta
si accende con una lampada

Prendete una motocicletta e fatene un oggetto di culto. Come? Tenendola in salotto, per esempio. O accanto al letto. Ma sotto forma di ologramma. Un’idea del genere può avere successo commerciale? Risposta affermativa secondo Davide Gaiga, di professione geometra e già titolare di una piccola impresa edile, da febbraio 2014 presente nell’Incubatore di Bergamo Sviluppo al Point di Dalmine con un progetto ispirato al life design di interni. Progetto dalla denominazione emblematica, Inspiration, e condiviso con Maurizio Federici nelle vesti di socio e Heidi Iuliano, project manager con una spiccata visione d’insieme e conoscenza.
«L’iniziativa è nata da un gruppo di amici con la passione della motocicletta – spiega Davide Gaiga -. Chi la possiede sa che il rapporto con la moto è simbiotico. I più fortunati se la portano in casa, per gli altri è nata l’idea di creare una lampada a immagine e somiglianza della propria moto, retroilluminata, che ne proietta la sagoma accompagnandola con il suono caratteristico del motore. Accendendo la lampada si ascolta l’avviamento della moto. Un effetto molto suggestivo».
Idea stravagante ma indovinata. E’ stato lanciato un concorso per creare il logo, che attende di essere scelto. «Vogliamo una iconografia che sia in grado di emozionare l’appassionato e gli rievochi la sua moto» dichiara Davide, il quale racconta i primi sei mesi trascorsi al Point, dove i tre soci hanno frequentato tutti i corsi legati alla neo-imprenditorialità, ricevendo input fondamentali per il business plan e affinando le strategie commerciali. Maurizio Federici è titolare di un’azienda di meccanica di precisione.
Heidi Iuliano consulente previdenziale per una importante agenzia di settore.
Come si conciliano le vostre attività con lo sviluppo dell’idea della lampada?
«Proveniamo da formazioni diverse ma ci stimoliamo a vicenda con le rispettive idee. Un brainstorming incredibile» – sottolinea Davide. Il manufatto viene realizzato da terzisti sulla base del progetto. Nella fase sperimentale sono stati creati tre modelli di lampada con la forma di altrettante diverse moto.
«Ci auguriamo che le case costruttrici siano interessate all’idea. Ma pensiamo già di estendere l’applicazione ad altre forme iconografiche. Il nostro studio di progettazione è infatti  in grado di sviluppare il soggetto di qualsiasi cosa si voglia proiettare. Possiamo lavorare anche su ordinazione, lasciando spazio alla fantasia del committente, e realizzare lampade su misura prodotte con i materiali più svariati. In ogni caso di tratterà di oggetti di illuminazione non comuni».

MyMart
Il portale che commercializza
le eccellenze enogastronomiche

Metti insieme due universitari con spiccate doti manageriali e voglia di intraprendere, ma soprattutto con la passione per i prodotti tipici del territorio, ed ecco maturare l’idea che non t’aspetti. E’ capitato a Massimo Brignoli ed Edoardo Lanza, partner di Mymart, una giovanissima start up presentata a Bergamo Sviluppo nel novembre 2013 e approdata al Point due mesi dopo nell’ambito dell’Incubatore d’Impresa. Cos’è? Semplicemente, si fa per dire, un portale enogastronomico delle eccellenze italiane, da proporre sia nella formula B2B, sia per favorire il rapporto diretto tra produttore e consumatore. Non è un progetto come tanti e tra i tanti, ma una proposta innovativa per molteplici aspetti, ispirata a una sorta di vetrina fieristica permanente online.
«Miriamo a privilegiare i punti di acquisto per fornire prodotti di qualità a prezzi più bassi, concentrandoli nei rispettivi territori e privilegiando il concetto di km zero – spiega Massimo Brignoli, studente di ingegneria gestionale nella sede universitaria di Dalmine e amministratore delegato dell’azienda di famiglia GMF, specializzata in subforniture di componenti meccaniche di precisione -. Una passione per i prodotti tipici che costituisce anche un’opportunità di diversificare l’attività manageriale e d’impresa».
Stessa motivazione per Edoardo Lanza, laureando in economia e commercio all’Università di Bergamo e alla prima esperienza imprenditoriale insieme alla sorella Elena, a sua volta già laureata in economia e commercio.
«All’Incubatore e quindi al Point ci troviamo molto bene: eravamo a conoscenza dei progetti di Bergamo Sviluppo e ci stiamo avvalendo delle consulenze specialistiche offerte dall’iniziativa e dei diversi i corsi tematici – aggiunge Massimo Brignoli – Perché puntare sull’enogastronomia? Vogliamo contribuire a portare la produzione "made in Italy" sempre più a livello internazionale, ponendoci tra produttore e consumatore. La peculiarità risiede nel portale. Solitamente la merce acquistata viene stoccata in magazzino, il che impone il costo del trasporto. Invece nel nostro caso il produttore gestisce lo spazio in modo condiviso con la nostra azienda. E’ lo stesso produttore che mette in vendita il prodotto disponibile, che viene spedito direttamente. Ciò è fondamentale per salumi, formaggi, pasticceria, paste confezionate. Pensiamo a un sistema di trasporto autonomo localizzato a livello provinciale per meglio gestire la logistica. Vorremmo essere a regime per il periodo di Expo, ma noi guardiamo al dopo, quando ci sarà da raccogliere i frutti dei sei mesi di manifestazione. Il portale è in via di sviluppo. Abbiamo partecipato al bando lanciato da H-Farm di Treviso, un acceleratore di finanziamenti per imprese start up. Speriamo che il team di progetto ritenga interessante la nostra idea, in alternativa andremo avanti con le nostre forze».


Nuova banconota da 10 euro, «pochi
disagi e molti vantaggi per i cittadini»

Non si può dire che l’entrata in circolazione della nuova banconota da 10 euro coglierà di sorpresa cittadini e imprese, come è invece capitato con il taglio da 5 euro nel maggio del 2013. Per prevenire i disagi riscontrati in quell’occasione, dovuti soprattutto ai ritardi nell’adeguamento degli accettatori automatici, la Banca centrale europea e, a cascata, le Banche nazionali di ogni Paese con le loro sedi territoriali hanno dato vita (sin dai mesi successivi alla presentazione ufficiale del nuovo biglietto avvenuta il 13 gennaio di quest’anno) ad un ampio piano di informazione e sensibilizzazione, rivolto sia agli operatori professionali sia all’opinione pubblica. Anche a Bergamo non sono mancate le iniziative, promosse dalla filiale della Banca d’Italia. Il direttore Salvatore Gangone ha quindi seguito da vicino tutto il percorso che ha portato al debutto, il 23 settembre, della “secondogenita” della serie Europa.
L’aspetto più problematico è dato dall’aggiornamento degli accettatori di banconote nei distributori automatici. Che indicazioni ha dal suo osservatorio?
«Per Bergamo e provincia, l’ultimo monitoraggio sui distributori di macchine per la vendita automatica, effettuato lo scorso 8 settembre, dava purtroppo percentuali ancora basse di adeguamento. Negli ultimi giorni sembrava però in aumento l’interesse, a giudicare dalle richieste di chiarimento giunte in filiale sulla procedura per avere in prestito le banconote da 10 euro della nuova serie dal Servizio Cassa generale della nostra Amministrazione centrale, per tarare le macchine. È quindi probabile che si sia innescata una corsa all’aggiornamento a ridosso della scadenza, speriamo dovuta anche alla nostra azione di comunicazione».
Cosa avete fatto per promuovere l’adeguamento?
«Oltre ad informare e sollecitare le categorie più interessate – come gestori di parcheggi, farmacisti, benzinai e tabaccai – abbiamo cercato di orientare la domanda dal basso, coinvolgendo anche le altre categorie imprenditoriali e gli stessi cittadini. Con l’Ascom, ad esempio, abbiamo inviato più di 5mila e-mail ai commercianti con il materiale informativo sulla nuova banconota. Ma siamo stati anche presenti con uno stand per il pubblico alla Fiera di Sant’Alessandro e in piazza Vecchia per la manifestazione “I maestri del paesaggio”, abbiamo inoltre presentato le novità al qualificato parterre dei Rotary. Il riscontro è stato positivo, abbiamo potuto verificare curiosità e interesse a saperne di più sulla banconota, in particolare sulle caratteristiche di sicurezza. Per stimolare l’aggiornamento delle apparecchiature abbiamo quindi agito anche sui fruitori finali ed il messaggio per i gestori è che adeguare gli accettatori significa offrire un servizio più attento e puntuale alla propria clientela e può essere un fattore di competitività».
Chi fa uso di distributori automatici lamenta i costi per l’adeguamento e si chiede se era davvero necessario sostituire la banconota dopo poco più di dieci anni dalla prima serie…
«È un pensiero comprensibile, ma parziale. La Bce ha ritenuto di dover intervenire perché – dopo dieci anni dalla emissione della prima serie – i pur sofisticati elementi di sicurezza di una banconota subiscono una lenta, ma progressiva obsolescenza di fronte alla rapida evoluzione tecnologica. Ha voluto adottare le tecnologie più sofisticate per lottare al meglio contro la falsificazione e dare ai 330 milioni di cittadini europei sempre più fiducia sulla legittimità della banconota».
Il fenomeno dei falsi resta comunque piuttosto circoscritto…
«È vero, una quota di circa 317mila banconote false rilevate nella prima metà del 2013 in tutta Europa su un totale 15 miliardi di biglietti autentici in circolazione è irrisoria e si deve senz’altro all’attento presidio sul fenomeno messo in atto dall’intero sistema di gestione del contante. È vero però che anche un solo biglietto falso può danneggiare un cittadino o un’impresa, per questo è necessario tenere sempre alta la guardia».
Cosa si deve fare se si sospetta di avere ricevuto una banconota falsa?
«Presentarsi ad una banca o alla Banca d’Italia, se effettua servizio al pubblico. Qui il biglietto sarà analizzato e, se si tratta di un sospetto di falsità, sequestrato. Si perde il controvalore della banconota ma non ci sono conseguenze penali per il portatore in buona fede, cosa che avverrebbe invece se si tentasse fraudolentemente di rimetterla in circolazione».
Come ci si accorge di un falso?
«Gli apparecchi presenti nella grande distribuzione sono utili per rilevare le banconote false, ma ci sono anche strumenti meno costosi che possono dare una mano al cittadino. Sul sito della Banca Centrale Europea è possibile consultare l’elenco delle macchine testate e certificate. Direi, comunque, che tutto ciò che può migliorare l’attenzione va bene, a cominciare dalla conoscenza delle caratteristiche fisiche delle banconote».
Come avverrà l’entrata in circolazione dei nuovi 10 euro?
«Dal 23 settembre le filiali della Banca d’Italia sono pronte per fornire al sistema bancario tutte le quantità di nuove banconote che vorranno. La nuova serie circolerà in parallelo con la vecchia, come già avvenuto con il biglietto da 5 euro, e questo servirà a non penalizzare i cittadini di fronte a ritardi nell’adeguamento delle apparecchiature per il trattamento delle banconote, le cosiddette vending machines»..
È vero che la nuova serie è anche più resistente?
«Sì, vale soprattutto per i tagli più piccoli, che per via della più alta frequenza di circolazione sono sottoposti a maggiore usura. Sono trattati con una vernice speciale, “atossica”, che dà una durata superiore e quindi riduce la necessità di sostituirli con un guadagno anche per l’ambiente».
La vecchia serie andrà fuori corso?
«Al momento non è stata ancora fissa una “data di scadenza”, ma sarà di certo a medio-lungo termine. Diversamente da quanto è avvenuto col passaggio dalla lira all’euro, sarà però sempre possibile cambiare i biglietti, anche se già fuori corso, presso la Banca d’Italia».
L’anno prossimo toccherà ai 20 euro…
«È stato scelto di partire dai tagli più piccoli perché al crescere del valore cresceranno anche gli elementi di sicurezza. Diciamo che i nuovi biglietti da 5 e 10 euro fungono anche da test delle nuove soluzioni tecnologiche, così da garantire ancor meglio la sicurezza dei tagli maggiori e più soggetti a falsificazione. Sulla stampa del biglietto da 50 euro, in particolare, è la Banca d’Italia il punto di riferimento per l’Europa con allo studio elementi di sicurezza tra i più sofisticati».
Cosa ci dice, invece, degli spiccioli da 1 e 2 centesimi? Si era parlato di abolirli per il loro eccessivo costo di produzione e lo scarso utilizzo…
«È una questione che non riguarda la Banca d’Italia ma il Poligrafico dello Stato e che dipende dal Ministero dell’Economia».


Appello di Gori ai commercianti:
«Dovete credere nei Distretti»

nella foto: Mauro Parolini e Giorgio Gori

E’ tempo di bilanci e di crescita per i 28 distretti bergamaschi, chiamati a cogliere la sfida di integrare turismo e commercio in chiave Expo.  “In cinque anni i distretti hanno acquisito una identità chiara e definita e hanno dato vita ad una fitta rete di relazioni, coinvolgendo il 50% dei negozi di vicinato e il 60% delle amministrazioni comunali del territorio – ha tratto un primo bilancio Paolo Malvestiti presidente della Camera di Commercio e dell’Ascom in occasione degli Stati Generali dei distretti convocati lunedì in fiera -. Ora  serve un ulteriore passo avanti: bisogna far interagire commercio e turismo, perché finora hanno corso su binari paralleli. Questo percorso di integrazione è fondamentale per la vivacità del tessuto urbano e l’attrattività dei nostri centri storici. Gioverà agli imprenditori e a tutta la collettività perché solo attraverso il dialogo e il confronto si costruisce il cambiamento futuro”. Giorgio Ambrosioni, presidente di Confesercenti ha sottolineato il valore del percorso comune intrapreso finora, invocando un ruolo istituzionale per i distretti bergamaschi:  “L’alleanza con Ascom è di grande importanza e l’esperienza di cui oggi tiriamo le somme ci rende orgogliosi. L’attrattività turistica rappresenta ora il banco di prova per la qualificazione del prodotto turistico locale, ma anche per superare i confini amministrativi.  I distretti, coordinati a livello provinciale, potrebbero diventare uno strumento per favorire collaborazione tra istituzioni e operatori, andando a riempire il vuoto lasciato dallo sfarinamento delle istituzioni provinciali. I distretti rappresentano i luoghi ideali per l’aggregazione turistica e per la gestione degli orari e dei tempi urbani”.  Luca Zanderighi, docente di marketing alla Statale di Milano che ha accompagnato la nascita dei distretti, ha indicato le linee da seguire superando debolezze e inseguendo nuove opportunità: “I distretti sono il risultato di un lavoro straordinario ma la  mancanza di risorse e finanziamenti stabili ha frenato la programmazione e la dotazione di strutture professionali. I distretti devono promuovere un circolo virtuoso, non devono essere un “carrozzone” o una sovrastruttura ma supportare le imprese in modo concreto. Purtroppo  la loro presenza viene vissuta da alcuni commercianti come una sorta di commissione o come un mero strumento per intercettare finanziamenti regionali. Al distretto si attribuiscono colpe che vanno ricercate altrove, dall’offerta commerciale in molti casi inadeguata ad inevitabili cambiamenti di stile e consumi”. La nascita del coordinamento provinciale va a dare maggior peso e organizzazione ai distretti: “I rapporti con le amministrazioni possono migliorare ed evolversi – continua Zanderighi -. I distretti possono esprimere un parere consultivo  nella predisposizione del Pgt o avere funzioni di coordinamento della rete di enti e soggetti impegnati nello sviluppo turistico. Il concetto di rete d’impresa è fondamentale e i distretti possono fare da incubatori ad iniziative imprenditoriali”.
Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha invitato i bergamaschi a guardare con nuova consapevolezza al turismo per una migliore fruizione dei luoghi e delle peculiarità del territorio: “A pochi mesi da Expo è il momento di condividere strategie per ottenere risultati. Il binomio commercio e turismo non è così banale. Il commercio è stato dedicato storicamente  ai residenti e solo recentemente abbiamo scoperto che è un elemento che attrae turisti. Del resto le bellezze del nostro territorio sono  rimaste a lungo in secondo piano e  solo da poco si è guardato al turismo come attività economia. Se riusciamo a qualificare l’offerta turistica ci saranno molti benefici anche per i bergamaschi. Perché una città a misura, come ricordava Giorgio La Pira, governa in modo armonico la vita dei cittadini”.
Il distretto consente di pensare alla città come luogo di attività di impresa: “Deve servire a mettere insieme i pezzi: integrare commercio, mobilità, progettazione di aree verdi – continua il sindaco -. C’è ancora molta strada da fare in questa direzione. Chiedo ai commercianti di credere nel distretto. La mancanza di finanziamenti stabile lo rende debole, lo fa funzionare in modo episodico, ma l’amministrazione sostiene e sosterrà il distretto se i commercianti ci crederanno. Questa è la strada per far decollare l’attività non solo in centro ma anche nei borghi”.
Il coordinamento dei distretti, ha sottolineato Roberto Ghidotti funzionario dell’Ascom, rappresenta l’occasione per le realtà nate sul territorio di concentrare idee e risorse: “Questi anni di lavoro e incontri, attraverso la promozione di un percorso condiviso tra imprenditori, amministrazioni e istituzioni pubbliche, hanno valorizzato le attività commerciali e il territorio. L’ultimo bando regionale ha visto tra i primi dieci distretti lombardi sette aggregazioni bergamasche a testimonianza dell’esperienza di valore intrapresa. Il coordinamento dei distretti intende costruire percorsi comuni e mettere a regime esperienze, eleggendo come propria sede l’Urban Center a testimonianza dell’integrazione tra commercio e turismo”.  Filippo Caselli, vicedirettore di Confesercenti e referente dei distretti, ha espresso la necessità di un maggior peso dei distretti e delle associazioni nelle scelte che contano:  “Ci stiamo scordando l’attenzione ai luoghi del commercio. La crisi dei centri storici è figlia anche delle scelte urbanistiche: ci si è mossi solo su input della grande distribuzione. Bisogna tornare a sviluppare un’idea dei luoghi del commercio per renderli più adatti allo shopping”.
L’assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario Mauro Parolini ha invocato una maggiore collaborazione tra i commercianti: “Gli imprenditori devono avere voglia di mettersi in gioco. Non si può più tirare a campare: oggi l’innovazione non è una scelta ma una necessità ed è fatta anche dall’ unione di forze perché la genialità del singolo non basta. I distretti rappresentano un’esperienza di valore e devono dare impulso al lavoro fianco a fianco di pubblico e privato”. Il successo di Expo sarà dettato dall’integrazione tra commercio, turismo e cultura: “Expo porterà 20 milioni di turisti, è una grande occasione ma temo l’effetto parabola, il rischio di depressione post evento. Expo deve essere l’ occasione per un salto di qualità stabile e duraturo. Turismo  e commercio possono camminare insieme, così come  la cultura e il commercio”.